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L' autobiografia di Miss Jane Pittman
Con questa donna, Ernest Gaines ha creato una figura leggendaria. Nessun altro romanzo che parli degli afroamericani e del Sud degli Stati Uniti è in grado di emanare la stessa perfetta miscela di umorismo e ira, immaginazione e indignazione, miseria e poesia.La storia della lunga strada di riscatto della comunità afroamericana narrata attraverso la testimonianza diretta e lo sguardo unico di Miss Jane Pittman. Ormai anziana, Jane racconta la sua vita e la sua personale e coraggiosa lotta per la libertà, intrecciandola ad alcuni degli eventi di maggior rilievo nella storia americana. Nessun altro romanzo che parli degli afroamericani e del Sud degli Stati Uniti è in grado di emanare la stessa perfetta miscela di umorismo e ira, immaginazione e indignazione, miseria e poesia. -
Lettere dalle Hawaii
Nel 1866, Mark Twain trascorse quattro mesi sule isole Hawaii, da cui scrisse per conto del giornale Sacramento Daily Union queste divertenti corrispondenze-reportage di viaggio. E mentre la Francia, l'Inghilterra e gli Stati Uniti si disputano il controllo di quel quadrante dell'Oceano Pacifico, la popolazione nativa affronta il declino indotto dalle malattie e dalle pressioni culturali occidentali. È così che Mark Twain racconta, con il suo personale e inconfondibile spirito, una terra ancora legata ad antiche tradizioni e avvolta nello splendore tropicale, ma già proiettata verso un futuro sempre più squallido. Le isole Hawaii si decantarono così tanto nell'animo di Mark Twain che, nel 1881, lo scrittore esprime il desiderio di tornare per trascorrervi la vecchiaia, e nel 1884 dà inizio a un romanzo sulle isole, mai portato a termine. -
L' ultima guerra da ricordare
Nel 1946, poco prima della morte, Gertrude Stein pubblica con Random House insieme all'editor Carl Van Vechten, i suoi Selected Writings che in chiusura riportano proprio i due testi pubblicati in questo volume: The Winner Loses: A Picture of Occupied France, pubblicato nel 1940 sull'Atlantic Monthly finora inedito in Italia e The Coming of the Americans, uno stralcio da lei selezionato di Wars I Have Seen, pubblicato nel 1945. In queste pagine, l'autrice racconta la sua personale esperienza di vita nella Francia occupata dai tedeschi: dai primissimi giorni di guerra e la necessità di sopravvivere, fino alla lotta per la libertà e l'arrivo degli alleati. -
C'era una volta in America
Un racconto crudo, spietato, che non lascia scampoNoodles e Max crescono nella povertà e nello squallore degli slums newyorkesi: ancora adolescenti, fanno già parte di una gang di teppisti specializzata in scippi, furti e spaccio di droga. In pochi anni si trasformano in pericolosi criminali, uomini che vivono in un mondo fatto di odio, eccessi e violenza. Harry Grey racconta questo mondo dall'interno, senza risparmiare i dettagli più sordidi: ne emerge un racconto crudo, spietato, che non lascia scampo. È da una copia sgualcita di questo romanzo che nasce il film, ""C'era una volta in America"""", con Robert De Niro e James Woods."" -
Deephaven. Ediz. italiana
In questo romanzo della fine dell’Ottocento due grandi amiche, Helen Denis e Kate Lancaster, che abitualmente vivono a Boston, decidono di trascorrere l’estate nel piccolo villaggio di Deephaven. Qui, nella vecchia casa della prozia di Kate, scopriranno i segreti e le meraviglie di Deephaven: la spiaggia della baia, il faro, ma soprattutto la vita degli abitanti che scorre lenta e pacifica. Descrivendo con estrema cura ogni dettaglio, con un pizzico di umorismo, Sarah Orne Jewett ci restituisce un affresco raffinato della vita di un tipico borgo marinaro. -
Cayenna. Nella Guyana francese alla ricerca di Papillon
L'indimenticabile volto di Steve McQueen nei panni di Henry alias lo sfortunato (e innocente) capitano Alfred Dreyfus portano alla mente lo scenario della Cayenna tre isole della Guyana francese che evocano lugubri timori. L'Ile Royal, dove i condannati venivano spediti per essere smistati ai lavori forzati; l'ile Saint-Joseph, che ospitava gli incorregibili, i riottosi e quanti avevano tentato, per la prima volta, una (quasi improbabile) fuga; dell'Ile du Diable, nella quale erano relegati i recidivi, gli agitatori e gli oppositori politici. Qui tutto è rimasto come una volta. -
La lettera spagnola
Questi cinque racconti, ancora inediti in Italia, vennero pubblicati mentre Woolfe era ancora in vita; tutti tranne La lettera spagnola, un resoconto autobiografico sulla Germania nazista, apparso per la prima volta negli Stati Uniti nel 1987. Con stili differenti, in luoghi diversi, e attraverso molteplici protagonisti, Wolfe sviluppa una lunga allegoria. Un vecchio editore, un tempo un prestigioso critico letterario, non ammette di essere diventato ""il passato""""; un giovane poeta cede alla personificazione della Fama; due innamorati sono divisi da due culture gemelle ma terribilmente lontane. Dietro la sua penna, Wolfe osserva con sguardo perentorio, giudicando con ferrea severità la miseria dell'agire umano...e la sua."" -
Vita sul Mississippi
Il racconto di un fiume possente e il ricordo degli anni trascorsi da Twain a bordo dei battelli fluviali lungo il Mississippi: una raccolta di personaggi, aneddoti e storie difficili da dimenticare.Il racconto autobiografico degli anni trascorsi come pilota fluviale sul Mississippi prima della guerra di secessione, e poi la sua esperienza di viaggiatore da St. Louis fino a New Orleans molti anni dopo la fine del conflitto. È la storia di un amore, per l’arte del navigare e per un fiume che cambia continuamente. Un diario di bordo, nel quale mt descrive gli anni della sua gioventù raccontando il cuore dell’America, descrivendo allo stesso tempo la crescente competizione tra le vie fluviali e le ferrovie, in un paese che cresce e si espande a ritmo frenetico. -
Uno di noi
Uno di noi è un romanzo assolutamente perfetto, un racconto sul senso dell'amore e della perdita.rn«Una narrativa americana ambientata in luoghi tradizionali e reali che portano con se gli echi di un'epopea il cui spirito è ancora vivo» - Ansa.itDalton, North Dakota. E' il settembre 1951: sono passati anni da quando George e Margaret Backledge hanno perso il figlio James; mesi da quando la sua vedova, Lorna, si è portata via il loro unico nipote Jimmy e ha sposato Donnnie Weboy. Margaret è però determinata a salvare il bambino. Incapace di allontanare la moglie dalla sua missione, George parte con lei per raggiungere Gladstone, in Montana, dove i Blackledge dovranno affrontare l'intero clan dei Weboy, determinati a non consegnare il bambino senza uno scontro. -
Cura e manutenzione della donna
Dai Pensieri oziosi di una persona oziosa ma soprattutto dai Second Thoughts of an Idle Fellow - i ripensamenti di un tipo ozioso - secondo volume mai tradotto in Italia, una selezione dei testi di Jerome dedicati alle donne e all’amore.Un serie di scritti che riflettono sul mondo femminile e sulla figura della donna, a cavallo tra XIX e XX secolo. Quello dei Pensieri è un Jerome insolito, meno cinico e più appassionato, un autore che merita di essere riscoperto nelle sue numerose sfaccettature. Usciti in origine su un periodico e poi riuniti in due volumi di grande successo, molti dei testi qui raccolti non sono mai stati tradotti in precedenza. -
Preparare un fuoco
Un destino profondamente diverso è riservato al protagonista delle due versioni successive di questo celebre e bellissimo racconto, qui riproposte l’una accanto all’altra e accompagnate da un saggio di George R. Adams.A otto anni dalla sua prima apparizione su Youth’s Companion nel 1902, Preparare un fuoco è pubblicato nella raccolta Lost Face del 1910. Nel frattempo, le modifiche apportate da London durante la revisione ne hanno sconvolto l’intreccio e complicato la morale. Nel “bianco silenzio” di una Natura indifferente e nemica, si consuma la dura lotta per la sopravvivenza. E quando fa un “freddo dannato”, l’unica speranza di salvezza è preparare un fuoco. -
Come raccontare una storia e l'arte di mentire
Un vero e proprio manuale per aspiranti umoristi, accompagnato da fulminanti aneddoti e riflessioni semiserie, per imparare tutto sul mestiere di raccontar storie, integrato da una dissertazione di Mark Twain sulla “migliore e più fidata amica dell’uomo”, ovvero la menzogna.Cinque scritti pungenti in cui Mark Twain, con il suo impareggiabile umorismo, riflette sul mestiere di raccontare storie, cerca di proteggere i cittadini comuni dagli attacchi dei controllori ferroviari e difende la virtù di una donna morta. A seguire, l’autore disserta sulla menzogna e s’improvvisa critico letterario in un impertinente saggio sui crimini contro la narrativa (“114 sui 115 possibili”) commessi dal collega Fenimore Cooper. Se è vero che “l’arte di raccontare una storia umoristica è nata in America e lì trova ancora oggi terreno fertile”, allora chi, meglio di Mark Twain, può svelarne i segreti? -
Olivicoltura di confine
Dalla Sicilia al Garda, alla Puglia alla Toscana, dalla Liguria a… Gropparello. L'olio d'oliva, prodotto dalla tradizione agroalimentare mediterranea, ha da tempo valicato i confini natali arrivando fino alle colline del Piacentino. -
Uno schiavo americano. Resoconto di una vita
In questo libro di memorie, Frederick Douglass, uno dei principali portavoce della sua comunità, ci racconta la violenza, la depravazione e la tragedia di uno schiavo afroamericano. Un trattato abolizionista dall'incredibile potenza narrativa. Scritto da Frederick Douglass, schiavo nero fuggito dalla sua condizione umiliante, ""Uno schiavo americano. Resoconto di una vita"""" è un libro di memorie del 1845, nonché un vibrante e antiretorico trattato abolizionista. Considerato il più famoso e suggestivo di una serie di autobiografie e racconti scritti da ex schiavi in quel periodo, il volume, con la sua forza espressiva che non declina mai su un registro di facile emotività, crea una sensazione di nausea fisica nei confronti della schiavitù, descrive in dettaglio gli eventi della vita travagliata dell'autore ed è ancora oggi considerato una delle opere più influenti della letteratura americana quanto alla storia e alle problematiche dell'abolizionismo."" -
I diari di Adamo e di Eva
Comico, giornalistico, idilliaco. Twain dà voce ad Adamo ed Eva attraverso le pagine più intime dei loro diari. Un corredo di scritti eretici che faranno diventare paonazzi i paladini della Bibbia.Instancabile lettore della Bibbia, Mark Twain venne influenzato per tutta la vita dalle figure dei nostri progenitori, ai quali dedicò pagine di comicità memorabile, ma anche di una tenerezza struggente. I soli diari di Adamo ed Eva sono stati più volte tradotti in Italia, ma mai inseriti in questa cornice, e con il corredo della gran parte di questi scritti ‘eretici’. Un’unica “Bibbia alla Mark Twain”, che ancora oggi mantiene intatto lo spirito irriverente e la geniale vena satirica dello scrittore americano. -
La famiglia adamitica
Dalla Creazione fino al Diluvio universale, una carrellata dai diari di Adamo ed Eva e dei loro discendenti. Una raccolta eclettica, ancora una volta Mark Twain: pungente, arguto, fantasioso e incredibilmente divertente.Influenzato per tutta la vita dalle figure dei Fondatori della Razza Umana, Mark Twain continuò a lavorare su questo tema per molto tempo, accarezzando l’idea di riscrivere tutta la storia di Adamo ed Eva e della loro discendenza. In questo secondo volumetto dedicato alle testimonianze dei nostri progenitori, troviamo pagine estratte dall’autobiografia di Eva e di Matusalemme, dal diario dell’anno 920 di una Principessa del sangue, da quello del Filosofo Folle, dal diario di Sem, figlio di Noè... Scritti ‘eretici’ pubblicati solo dopo la morte dello scrittore, per timore dei giudizi dei lettori e della pubblica opinione per la loro ben scarsa ortodossia. D’altra parte sempre di Mark Twain si tratta. -
La vigilia di Natale di Mrs Parkins
Sarah Orne Jewett torna a incantarci: la vita e il dipanarsi dell’esistenza di figure femminili in cittadine del suo adorato New England. Racconti raffinati, che immortalano attimi del quotidiano e rievocano le poesie di Emily Dickinson.Con occhio attento ai particolari e descrizioni raffinate, Sarah Orne Jewett ci riporta nel New England, dove prendono vita i suoi personaggi: la povera Mrs Parkins, che si perde in una terribile tormenta di neve proprio la vigilia di Natale; la dodicenne Rebecca, che in una gelida notte di Natale, con la nonna a letto malata, accoglie fiduciosa in casa uno sconosciuto; l’anziana Miss Spring che, di ritorno verso casa, vistasi la strada sbarrata da un treno, sale sul primo vagone mentre la locomotiva si mette in moto; e Mrs Goodsoe che, da sotto la sua cuffietta di percalle, mentre raccoglie il tasso barbasso, racconta alla sua giovane compagna fatti e misfatti dell’intero villaggio. -
Cane da petrolio
I dodici racconti che compongono questo volume sono dei piccoli gioielli. Narrazioni in cui la prosa asciutta si mischia a descrizioni dal lirismo più spiccato, dove la natura diventa materia mitologica, prima ancora che mezzo per comprendere la psiche dei personaggi. Cane da petrolio (letteralmente è chi ha il fiuto del cercatore di petrolio) è la storia di un uomo che deve decidere da che parte stare. Accade spesso nei racconti di Bass, quando l'aspetto onirico è trasfigurato in un misticismo che permette al lettore di scoprire il confine tra la vita e la morte. In poche pagine, Rick Bass riesce a creare un universo naturale che non ha confini. -
Storie di fantasmi per il dopocena
Un piccolo capolavoro dell’umorismo inglese che, tra siparietti in cui l’alcol prende il controllo e racconti svagati di fantasmi piagnoni o dispettosi, celebra la notte più speciale dell’anno.La Vigilia di Natale, dopocena, gli uomini si siedono in cerchio attorno al camino a fumare la pipa, sorseggiando bicchieri di punch: non potrebbe esserci momento migliore per raccontarsi vecchie storie di fantasmi. D’altronde, se “è risaputo che a Natale tutti ne hanno già abbastanza di dover sopportare una casa piena di parenti vivi, senza bisogno che anche i fantasmi di quelli morti si mettano in testa di farsi una passeggiata” è anche vero che “i fantasmi vanno sempre a passeggio la Vigilia di Natale, e quando i vivi si riuniscono la Vigilia di Natale, finiscono sempre col parlare di fantasmi.” -
Perdersi a Londra
Pochi conobbero e amarono Londra come Charles Dickens. In queste due prose autobiografiche il celebre scrittore vittoriano, con una sensibilità analoga a quella di Baudelaire per la sua Parigi, racconta la città da due diversi punti di vista: quello di un bambino e quello di un giovane.In questi due racconti, scritti rispettivamente nel 1853 e nel 1860, Charles Dickens ci racconta la sua amata città da due diversi punti di vista: quello del bambino che si smarrisce nella zona di St. Giles, una delle più povere a quei tempi, e quello di un giovane che, per conciliare un sonno difficile, vaga senza una meta per tutta la notte annotando ogni dettaglio con la precisione di uno scienziato, o di un poeta.