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La prigione di neve
Asta ha sette anni. Il fratello Orion, nove. Le loro giornate sono scandite dai ritmi dei programmi TV, delle letture della Bibbia, di un manuale scolastico e del Big Movie Book. Il loro mondo si articola intorno a questi tre ""testi sacri"""", dalla mattina, quando la madre Loretta esce per andare al lavoro, fino a sera, quando torna a casa. Abbandonati all'universo degli oggetti da cui sono circondati, i piccoli sono prigionieri delle fissazioni maniacali della donna, che per loro ha inventato e perfezionato un sistema di protezione dal mondo reale. La scansione perfetta e monotona del tempo all'interno della casa in cui ogni mattina lei li chiude a chiave contribuisce così a edificare una cortina di menzogne: le finestre sono schermate perché fuori c'è la peste, la gente è quasi tutta morta, i corpi accatastati nelle strade sono preda di orribili bestie. Un universo che Loretta ha costruito secondo la grammatica di un incubo infantile, dal quale non ci si può salvare che isolandosi. Ma ecco, una sera, l'impensabile: la madre non fa ritorno. I bambini l'aspettano per due giorni. Sono affamati. Si spingono così fino alla stanza di lei e scoprono un passaggio che li conduce fuori. E il grande salto verso il mondo esterno, le sue strade sgombre di cadaveri, la sua illimitata libertà. Un mondo diverso da quello dei libri e del cinema, nelle dimensioni delle cose, negli odori, nel significato dei segni. Forse peggiore di quello che si sono lasciati alle spalle. O forse no."" -
Dita mignole
Romania anni Novanta. Il Muro è caduto da poco e il regime di Ceausescu si è completamente dissolto. In una tranquilla cittadina di montagna, all'interno di un sito archeologico viene scoperta una fossa comune. A chi appartengono le ossa che affiorano dal terreno? Alle vittime di una pestilenza risalente a secoli prima o piuttosto di un'esecuzione di massa perpetrata durante gli anni bui del totalitarismo? E perché le falangi delle loro dita mignole sono sparite? Poliziotti, giornalisti, ex detenuti politici, comuni cittadini si riuniscono intorno al grande sacrario sfidandosi a colpi di ipotesi bizzarre, finché dall'Argentina una squadra di antropologi criminali, specialisti in ""los desaparecidos"""", è chiamata a esprimere il verdetto finale. Sullo sfondo di queste indagini, dove una vicenda tragica finisce per assumere i toni della farsa, una ridda di personaggi strampalati è protagonista di storie che oscillano tra il fiabesco e il surreale. C'è Petrus, un giovane archeologo afflitto dall'ulcera; Eugenia Embury, l'eccentrica vedova di un petroliere inglese, che vive circondata dai gatti e legge il futuro nelle carte; sua nipote Josephina con la quale Petrus intreccia di nascosto una storia d'amore; Onufrie, un monaco eremita e umile servo della Madonna, che nasconde sotto il cappello un imbarazzante segreto; il fotografo Saga e il suo stravagante dromedario Aladin; e poi l'ex detenuto politico Titu Maeriu, il procuratore militare Spiru..."" -
Scendo. Buon proseguimento
"Anche il linguaggio, soprattutto quand'è quello di una madre che scrive alla figlia, sa fare carezze e diventare affettuoso, talora così tenero da condurre alla commozione"""". Così, nel suo testo d'apertura, Vito Mancuso introduce questo libro insolito, intimo, curioso, una sorta di romanzo epistolare, testamento spirituale di una donna che, pur vicina alla fine, fa dell'ironia la sua forza e la sua ancora di salvezza. Attraverso la cronaca di eventi piccoli e talvolta piccolissimi, l'insieme di questi microtesti racconta per frammenti gli ultimi tre anni della vita dell'autrice: il parallelo progredire di una sindrome che priva a poco a poco della parola (restituendola però sulla pagina in forma potenziata) e la genesi, l'elaborazione, la stesura dell' """"Ultima estate"""". Nelle mail, difficoltà, infermità, dolori, procedono di pari passo con l'affermazione di sé e il successo pubblico, vissuti dallo spazio ristretto di una stanza dove la malattia e la conseguente decisione di negarsi al mondo hanno confinato la scrittrice. Avanza intanto il blocco fisico e l'incapacità di comunicare se non per iscritto. Nella strenua difesa della propria integrità di fronte al decadimento patologico, lo stile diventa un valore irrinunciabile, mantenuto intatto dalla prima all'ultima mail. Precisazioni al limite del maniacale, citazioni colte, modi di dire familiari e alcune poesie si alternano con naturalezza e a emergere prepotente è un black humour che stupisce e insieme diverte." -
Canzoni per la scomparsa
"Era l'estate della sua Chevrolet Chevette, di J.P. e dei capelli lasciati crescere"""". Era l'estate in cui, senza alcun preavviso, la diciottenne Kim Larsen scomparve da Kingsville, Ohio. Era insieme alla sorella, con la quale festeggiava l'arrivo della bella stagione con un bagno al fiume prima di cambiarsi e andare al lavoro. Poi, il nulla. Dietro di sé, una ridda di ipotesi e poco più. Uno spazio vuoto nel quale coloro che le erano più vicini, che più le volevano bene, ripercorrono quell'ultimo giorno con un'angosciosa sensazione di vertigine: per la sorella, i genitori, gli amici, Kim è un fantasma, e loro lo specchio della sua assenza. In una corsa senza meta, Stewart O'Nan segue le mosse dei propri personaggi attraverso i luoghi e i non-luoghi della provincia americana, in un affresco corale di voci e di contesti." -
Il disastro americano. Riuscirà Obama a cambiare Wall Street e Washington?
Chi è veramente Barack Obama? Un'altra espressione dell'establishment americano sempre uguale e guerrafondaio? Oppure il vero homo novus della politica internazionale? Per capirlo, molto dipenderà dalla sua capacità di svincolarsi dai pescecani della finanza di Wall Street. Al momento, però, sembra impossibile, perché il presidente ha voluto nel suo governo (o gli è stata imposta?) la squadra dell'ex ministro del Tesoro di Clinton, Bob Rubin. Figura di spicco della politica economica degli ultimi anni, Rubin è stato l'artefice dell'ingresso dei democratici a Wall Street: una lunga stagione di successi che si è tragicamente conclusa con il fallimento di Citigroup. Con la benedizione di Rubin, sono arrivati ai vertici dell'amministrazione Obama personaggi come Geithner e Summers, tra i principali responsabili della crisi. Ecco perché Washington tace su quanto è accaduto e ancora non è intervenuta per cambiare le leggi che hanno reso possibili gli eccessi della finanza virtuale. Mario Margiocco traccia un bilancio del primo anno di mandato e delle incognite che Obama ha dovuto affrontare in campo economico. Del suo parziale successo, con la riforma sanitaria. E dei passi falsi compiuti finora sulla più importante e cruciale riforma finanziaria. -
Gli illuminati
Diventato ormai maestro nell'arte di manipolare la realtà, Sliv si ritrova in parte testimone, in parte attore del nuovo scenario geopolitico nato dopo l'attentato dell'n settembre. Manipolando con destrezza i fatti, con il pretesto di allertare un Occidente poco attento al pericolo terrorista, i ""falsificatori"""" mettono così in piedi un'apocrifa fatwa antioccidentale, mentre crollano le Torri Gemelle, scoppia la guerra contro l'Afghanistan, vengono manomesse le prove riguardo all'esistenza di armi di distruzione di massa in mano agli islamici. Verità storica e finzione romanzesca sembrano cedersi continuamente il passo: chi mente di più? E di fronte alla menzogna di Stato, come """"de-falsificare"""" la realtà? Al pari degli illuministi, gli uomini del CFR tentano intanto di mostrare la Via da seguire - avendo come unico riferimento i Lumi degli Enciclopedisti, artigiani di quella vasta impresa che Jules Michelet qualificò come una """"cospirazione vittoriosa dello spirito umano"""". I temi posti in campo sono i più vari, dallo sfruttamento minerario in Indonesia alla vendita di uranio all'Iraq: scenari resi credibili da una documentazione pressoché perfetta, che l'estensione e la precisione delle fonti rendono, paradossalmente, inattaccabile. Riflessione vertiginosa sulle infinite reinterpretazioni della storia, """"Gli illuminati"""" penetrano nel cuore di una contemporaneità nella quale la manipolazione dell'informazione ha assunto proporzioni un tempo impensabili."" -
Il bambino nella valigia
Copenaghen. Nina Borg è un'infermiera della Croce Rossa: lavora con i rifugiati, è abituata a situazioni d'emergenza, a chiamate improvvise. Trascorre gran parte della sua esistenza in un mondo che i danesi stessi vedono di rado; un mondo in cui ricatto, maltrattamenti, feroci rese dei conti costituiscono la quotidianità. Un mondo nel quale i bambini spariscono ogni giorno, senza che nessuno ci faccia caso o si chieda dove siano finiti, in quali mani, per quali scopi. Ma Nina non è capace di chiudere gli occhi; non sa tracciare una linea fra la sua vita privata e quella lavorativa, separare le sue responsabilità personali da quelle di chi le vive e le lavora accanto. Troppi fardelli per le sue esili, fragili spalle. Perché Nina è una madre svagata, capace di dimenticare di andare a prendere i figli all'uscita di scuola; una moglie assente, persa nelle sue improbabili missioni umanitarie. E che dunque annaspa, si confonde, cade. Poi, un giorno, qualcosa avviene. Una sua collega le chiede di andare a ritirare una valigia in un deposito bagagli. All'interno, rannicchiato, c'è un bambino di tre anni. Il piccolo miracolosamente è ancora vivo, ma Nina sa che la sua sopravvivenza non potrà essere delegata ad altri, che le autorità si limiterebbero a scaricare ""la pratica"""" a un istituto. Smarriti entrambi tra le maglie di un enigma che li sovrasta, isolati, braccati, il bambino e la donna sanno che la loro vita è appesa a un filo."" -
Il lago di Venere
Agosto 1993. Il caldo torrido, le giornate interminabili e un vento di scirocco fanno da sfondo alla sparizione di un giornalista milanese nell'isola di Pantelleria. Sulla sua scomparsa indaga Martin Mandara, un disilluso poliziotto dell'antimafia. Un anno dopo l'uccisione di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, la furia della mafia sembra estendersi a tutto il Paese. Da maggio a luglio a Roma, Firenze, Milano esplodono bombe che hanno come misterioso obiettivo opere d'arte e monumenti. È tutto parte di un progetto eversivo dai contorni oscuri, che non può essere soltanto frutto di strategie mafiose. Sicilia come metafora, scriveva Sciascia. E in questo romanzo d'esordio, Domizia Yankov ricorre spesso al linguaggio simbolico per cercare di dare una risposta ai tanti enigmi irrisolti di quel tragico periodo. Difficile collocare entro i confini di un genere letterario la materia incandescente di questo libro. Realistico e insieme visionario, il racconto attraversa l'orrore delle stragi e l'eco degli scandali di quel difficile anno, gli eventi politici e i destini privati che si intrecciano tra mafia e Stato. Ad alleggerire la carica di realismo, l'autrice riprende con linguaggio divertito gli schemi del giallo classico, da Chandler a Simenon, da P.D. James a Patricia Cornwell, senza però intaccare la credibilità della storia. -
Le maschere della notte
Nel giardino di un villino nella periferia chic di Bruges una bambina ritrova uno scheletro umano. Il commissario Van In viene incaricato di svolgere le indagini; lo affianca la sua Hannelore, che da lui aspetta un figlio ma sembra non riuscire a stare a riposo neppure un attimo. Si scopre così come, anni prima, la casa in cui la piccola abita ospitasse un bordello di lusso, il Love, frequentato dai notabili della zona; l'esame dello scheletro rivela intanto che la vittima si era sottoposta a un intervento di chirurgia plastica. L'inchiesta giunge a un'ulteriore svolta quando la giovane poliziotta Carine Neels decide di voler provare a tutti i costi le proprie capacità investigative, alle quali il commissario non rimarrà a lungo indifferente: tanto più che la collega è giovane e graziosa... Al centro della terza inchiesta di Pieter Van In si accampano le miserie e i fragili splendori del bel mondo belga: giochi sessuali ai limiti del lecito, corruzione politica, compromissione delle forze dell'ordine, pedofilia, prostituzione. -
Doppia menzogna. Ovvero gli amanti afflitti. Testo originale a fronte
Tradotta per la prima volta in Italia, Doppia menzogna racconta le vicende amorose di quattro personaggi, due uomini e due donne, due di alto lignaggio e due di bassa estrazione. Il nobilastro Henriquez ama Violante ma seduce Leonora, sposa promessa del suo migliore amico Julio. Questi, sentendosi tradito, ordisce un piano per impedire le nozze forzate dei due, volute soprattutto dal padre della ragazza che, disperata e ancora innamorata di lui, minaccia di uccidersi. Tra colpi di scena, travestimenti e battute graffianti, gli amanti afflitti ritroveranno le loro anime gemelle? Dopo secoli di oblio e false attribuzioni, le più recenti ricerche di studiosi e filologi hanno ascritto l'inedito alla fase finale della carriera del grande drammaturgo e poeta inglese, ristabilendone così la vera paternità. Dal 2010 infatti, la prestigiosa collana ""Arden Shakespeare"""" lo ha inserito tra gli scritti del Bardo. A metà tra tragedia e commedia e con lo stile ricco ed evocativo dei drammi più celebri, Shakespeare gioca qui con la parola e il suo doppio e, come nessuno, restituisce al lettore l'impressione concreta dell'azione teatrale."" -
La città di Adamo
Marcello Vinciguerra è un imprenditore agricolo di successo. La sua azienda, ereditata dal padre, è tra le più importanti d'Italia. Ha una bella moglie, Ludovica, donna sofisticata e complessa, proprietaria di un negozio di arredamento e amante del lusso e del design, abita in una bella casa, conduce una vita - almeno in apparenza - piena di sicurezze. Una sera, però, un servizio televisivo dedicato a un potente boss della camorra fa riaffiorare alla sua memoria un ricordo dell'infanzia. E con il ricordo il dubbio. Chi era davvero suo padre? Quale ombra si nasconde nel passato della sua famiglia? L'inquieto affollarsi di queste domande spinge Marcello a una ricerca ossessiva della verità, che in un susseguirsi di avvenimenti e colpi di scena lo porterà a scontrarsi con un mondo inafferrabile e ambiguo, in cui tutti possono essere onesti o collusi, corrotti o corruttori. Una storia esemplare sui limiti della conoscenza, sulla difficoltà di separare il bene dal male. -
Non ricordo se ho ucciso
Jennifer White ha passato la maggior parte della sua vita a esercitare la professione di chirurgo, attività nella quale ha raggiunto traguardi eccellenti, assicurandosi una carriera brillante e remunerativa. È vissuta in un appartamento elegante, di classe, dove insieme al marito ha cresciuto i suoi due figli, Mark e Fiona. Lo scorrere del tempo ha portato con sé inevitabili delusioni e qualche lutto, però l'amica più cara, Amanda, è stata sempre lì, alla porta accanto, presenza sororale che ha custodito tutte le pieghe della vita di Jennifer come solo le amiche più vere sanno fare. Ora la dottoressa White ha sessantacinque anni, è in pensione e da qualche mese Magdalena, infermiera premurosa, vive in casa sua. Ed è qui che comincia questa storia, con la notizia della morte di Amanda e la polizia che bussa alla porta di Jennifer, perché lei conosceva bene la vittima e perché le ha vissuto accanto per tanto tempo. La donna è stata ritrovata con quattro dita di una mano amputate, un'operazione fatta con precisione, con mestiere, un taglio netto da bisturi. Esiste un legame tra l'omicidio e la dottoressa? Sarà necessario attraversare la mente di lei, ferita dall'Alzheimer, privata della possibilità di registrare e ricordare, e dai frammenti di memoria ricostruire cosa è successo. ""Non ricordo se ho ucciso"""" è un viaggio lontano, un gioco di specchi dove il racconto privato incrocia la vicenda criminale, dove ogni personaggio è una scoperta..."" -
Tutta colpa di Miguel Bosè
Roma, anni Ottanta.Tra cartoni animati, videoclip, film e telefilm, il protagonista di questo romanzo si crea un immaginario confuso e colorato. La televisione commerciale, vera grande babysitter dei nati in quei favolosi anni, scandisce i gusti e le scelte di questo bambino ""metrosessuale"""" che sente un irresistibile """"calore dietro alle orecchie e un formicolio bizzarro in fondo allo stomaco"""" in presenza tanto di Heather Parisi che di Miguel Bosé. Le sue spontanee curiosità sul sesso si scontrano però con la consapevolezza di crescere in una famiglia """"tipicamente italiana"""", con un fratello maggiore virilmente iscritto al Movimento Sociale, una sorella integralista cattolica, un padre militare di carriera e una madre cantante di piano-bar un po' svampita. L'esilarante racconto dei graduali coming out ai famigliari, la scoperta degli ambienti omosessuali, le prime esperienze con compagne e ragazzi conosciuti per corrispondenza si intrecciano alle stravaganti e dettagliatissime informazioni sui """"classici"""" di quegli anni. Tutta colpa di Miguel Bosé è la saga della famiglia Chiericato, che si svolge sullo sfondo di una storia del costume italiano lunga trentanni. Con uno stile brillante e un'irresistibile ironia, l'autore mette in scena situazioni e dialoghi esplosivi definendo in modo originale la personalità di uno dei quattrocentomila partecipanti del World Gay Pride del 2000."" -
Gandhi. Il risveglio degli umiliati
È una delle rare figure che hanno saputo cambiare il mondo con la sola forza dello spirito. Ma com'è riuscito, quest'uomo fragile e dalla voce esitante, questo giovane avvocato fallito, a riunire milioni di uomini? Com'è avvenuto che le sue mille sconfitte si siano mutate in trionfo? La vita di questo ""santo laico"""" mostra che per non essere più umiliati bisogna prima smettere di umiliare, cambiare il proprio rapporto con l'altro. E Gandhi lo fece, dando l'esempio piuttosto che lezioni, insegnando il coraggio di cambiare se stessi prima di pretendere di trasformare l'altro. Oggi è quanto mai attuale, perché mai come ora la violenza nel mondo è tanto minacciosa e multiforme. La sua prodigiosa contemporaneità emerge da molti fattori, tra cui l'idea di economia etica, la condanna della violenza, l'appello all'opinione pubblica, il ripudio della nozione di """"potere"""". Furono i voti di sincerità, castità, nonviolenza e povertà a far si che la sua lotta non deragliasse mai? Gandhi scrisse che in lui la fede """"divenne una forza vivente"""". Tutti conoscono la sua storia, ma lui rimane comunque un enigma."" -
Il mondo a metà
Miraflores porta il nome di una delle chiuse del Canale di Panama, ma sa ben poco del paese in cui è stata concepita e ancor meno delle sue origini. È convinta di essere il frutto di una relazione passeggera fra la madre e un uomo del posto che l'ha poi rifiutata. Un fascio di lettere nascoste per troppo tempo le svelerà tuttavia come la sua vita avrebbe potuto prendere altre direzioni, fino a che punto la persona a lei più vicina l'abbia separata dalle radici che costituiscono l'altra metà del suo mondo. È il punto di svolta. Miraflores decide di partire, d'inseguire le tracce di quell'uomo che per lei, finora, non è stato che un'ombra, e di rimettere insieme i frammenti di un'identità che riteneva persa, smarrita. Ad accoglierla c'è Panama, con le sue strade affollate di voci, con la sua provvisoria e scalcinata bellezza; e c'è Danilo - un giovane venditore ambulante - che l'accompagnerà nelle ricerche senza mai chiedere nulla in cambio. La città, che finora era per lei poco più che una cartolina sbiadita, le si rivela dunque più vicina di quanto non avesse mai immaginato: diviene una forma cui è possibile dare un contenuto, un luogo riconoscibile e reale in cui scoprirsi, ritrovarsi. Con questo romanzo d'esordio, forte di una rara compiutezza espressiva e formale, Cristina Henriquez si qualifica come una delle migliori voci della nuova narrativa statunitense. -
Il punto sublime
Andrea De Giacomi, pubblicitario trentenne, è un'anima in panne, ed è tutta colpa sua. Sì, un filo di scalogna, ma tutto sommato nella media; e sì, c'è l'incubo delle Pentole Miranda, per le quali non riesce proprio a trovare uno slogan efficace. Ma questo non gli impedisce di starsene aggrappato alla sua quotidianità spensierata, al poker settimanale con gli amici, alla sua adorata BMW cabrio non ultimo modello, mentre l'amore, con i suoi misteri e le sue complicanze, resta sullo sfondo, come una possibilità infinita e mai tentata. Per scuotere Andrea ci vuole ben altro, qualcuno capace di piombare a gamba tesa nella sua vita. Qualcuno come Eloisa, globetrotter compulsiva, un po' folle e, ovviamente, bellissima. Per inseguire lei, Andrea si ritroverà a Parigi, nel bel mezzo di un'azione di guerriglia anticapitalista, e poi in Finlandia, tra situazioni e personaggi surreali, all'origine di un idillio amoroso che proprio lui, assurdamente, farà di tutto per mandare all'aria. Dietro la vivace patina di commedia sentimentale, il romanzo d'esordio di Marcello Pozzato ci offre un'originale riflessione sull'impasse dei trentenni di oggi, insieme a uno sguardo brillante e impietoso sui grotteschi risvolti di un idealismo romantico portato agli estremi, di un sogno procrastinato di giovinezza al quale aggrapparsi come a un alibi per la mancata comprensione di ciò che si è, di ciò che si vuole, oltre i confini rarefatti e rassicuranti della grande storia d'Amore che tutti sognano. -
Vecchi nodi
Maurizio, Alfio, Sergio e Liliana non potrebbero essere più diversi tra loro. Eppure sono tutti anziani, intorpiditi da giornate spese tra panchine,festicciole danzanti in circoli per la terza età, conversazioni reticenti che nascondono i pensieri e l'ansia del passato che brucia: il passato di Maurizio, con il cuore chiuso a doppia mandata per un'esistenza trascorsa nella finzione che gli è costata la perdita di moglie e figlia; quello di Sergio, costretto a vivere in un sottoscala; di Liliana, sensibile e piacente, innamorata di Maurizio; infine di Alfio, vecchietto spavaldo che non perde occasione per ostentare il suo sentirsi giovane. Proprio Alfio, dopo tante insistenze, riesce a trascinare gli esitanti Sergio e Maurizio in una serata di bagordi dagli sviluppi imprevedibili: per salvare la giovanissima Nina dal racket della prostituzione, i nostri ""vecchietti terribili"""", eroi loro malgrado, si ritroveranno invischiati in un rocambolesco susseguirsi di fughe, botte, appostamenti... La salvezza di Nina diverrà per tutti una questione di vita o di morte, forse l'ultima possibilità per decidere qualcosa d'importante che dia valore all'esistenza e regali ancora un guizzo di giovinezza. Un romanzo divertente e profondo, al centro del quale Matteo Martone pone un mondo, quello della terza età, lontano da stereotipi sociologici, vitale, dinamico, capace di una solidarietà e di un coraggio insoliti e commoventi."" -
Dizionario innamorato dell'ebraismo
Che strano oggetto culturale è mai un ""dizionario innamorato""""? Ancora più bizzarro se si considera che il destinatario dell'amore in questione è quell'ebraismo da molti """"denunciato come dottrina degli assassini del Messia, come pratica degli usurai che sfruttano il mondo intero, dei cospiratori e degli assetati di sangue, pretesto di milioni di omicidi"""". Ma questo non è certo il punto di vista di Attali, nato in Algeria da genitori ebrei francesi e dedito allo studio di questa religione non solo per averla ereditata dalla sua famiglia, ma anche in risposta a un vivo interesse culturale. Quello che ci restituisce in questa serie di voci, da """"Abele"""" a """"Zohar"""", non è affatto un sapere enciclopedico o nozionistico, bensì il tentativo di interpretare e vivificare un'eredità personale e culturale dalla portata globale. Il mosaico che si compone voce dopo voce, tassello dopo tassello, ci offre un ritratto dell'ebraismo profondo e lontano dai luoghi comuni. Un ebraismo la cui storia millenaria, sintetizzata da Attali nelle pagine introduttive, è segnata dal confronto e dallo scambio con le altre civiltà e che diviene oggi, in forza della sua spiccata singolarità, un baluardo della resistenza a una certa globalizzazione. Da leggere tutto d'un fiato o da sfogliare saltando di voce in voce, questo dizionario è un percorso di autoconoscenza anche per chi dell'ebraismo è solo curioso."" -
Democrazia S.p.A. Stati Uniti: una vocazione totalitaria?
"Il sistema politico americano non è nato democratico, semmai ha avuto sin dall'inizio inclinazioni antidemocratiche"""", scrive Sheldon Wolin procedendo a una radiografia del potere negli Stati Uniti. Nell'America di oggi si assiste a uno scontro sempre più impari tra una democrazia incompiuta e un'antidemocrazia che non osa definirsi tale. Denunciando la simbiosi ormai congenita di Stato e impresa, Wolin descrive un paese in cui i cittadini sono politicamente demotivati e le multinazionali globali si sono sostituite al governo. Emergono così i tratti di un sistema perverso di gestione privata del potere, una sorta di """"totalitarismo rovesciato"""", frutto dell'impatto sulla politica interna della linea imperialistica della Superpotenza. Il governo è nelle mani di oligarchie finanziarie e di élite repubblicane, le elezioni sostituiscono la partecipazione reale, i programmi sociali vengono smantellati e i sistemi di persuasione di massa incidono sull'immaginario collettivo. Destinato a diventare un punto di riferimento nel dibattito politico degli anni a venire, """"Democrazia S.p.A."""" è anche un appassionato invito ai cittadini di tutte le democrazie occidentali a uscire dal letargo politico. È infatti un monito anche per noi: molti dei suoi argomenti risultano fin troppo calzanti per l'Italia di oggi. Prefazione di Remo Bodei." -
La pienezza della vita
Viviamo in un'epoca in cui la promessa di una felicità permanente ha ormai rivelato i suoi limiti: tutte le presunte ""formule per la felicità"""" hanno disatteso le aspettative dell'uomo contemporaneo, che troppo spesso si ritrova insoddisfatto proprio a causa della sua pretesa di essere felice a tutti i costi. In «La pienezza della vita», raccolta di brevi riflessioni su un'idea differente di felicità, Schmid si rifà alla tradizione filosofica del """"frammento"""" tanto cara a Montaigne. L'autore presenta cento """"frammenti"""", appunto, di una felicità ampia e concreta, derivante dalla complessità della vita, invitando il lettore ad apprezzarne la contraddittorietà fatta di gioia e angoscia, di speranza e delusione. Perché accettare le diverse sfumature di ogni momento, cogliendone i frammenti di felicità presente o passata, possibile o impossibile, sognata o perduta, è infatti l'unico mezzo che abbiamo per poter godere della pienezza della vita.""