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L' obbedienza nella chiesa
La pubblicazione de l'Obbedienza nella Chiesa, che è la trascrizione di una lezione tenuta da don Lorenzo Milani alla Scuola di Barbiana con una nuova introduzione di Michele Gesualdi insieme a lettere già note del priore sullo stesso argomento, offre una luce nuova anche su ""L'obbedienza non è più una virtù"""". Cioè per don Milani mentre l'obiezione di coscienza nei confronti delle leggi ingiuste dello stato è un dovere morale, l'obbedienza nella Chiesa è una condizione indispensabile per radicare la libertà del cristiano e illuminare la coscienza garantendogli un legame con la Verità che è Dio."" -
La sapienza analfabeta del bambino
Il libro raccoglie le lezioni che Marcel Jousse ha tenuto alla Sorbona negli anni '30 e che hanno ispirato le tendenze più avanzate e critiche sulla pedagogia, compresa la radicale visione contenuta nei libri di Ivan Illich ""Descolarizzare la società"""" e """"Nella vigna del testo"""". Jousse conferma qui con dimostrazioni scientifiche che il bambino, prima ancora di imparare a parlare, ha in sé la conoscenza dell'universo e la parola non è altro che un modo di riecheggiare i ritmi dell'universo che trova in sé e intorno a sé."" -
La serra del giardino dell'orticoltura a Firenze
Piccolo gioiello all'interno del Giardino dell'Orticoltura di Firenze è il tepidario Roster, dal nome del suo costruttore. Questa agile monografia, ricca di tavole storiche e foto a colori, ne ripercorre l'origine, voluta nel 1878 dalla Società Toscana di Orticoltura per rimediare alla ""deficienza di locali coperti nel giardino sperimentale"""", come si legge in una circolare che in quell'anno la società inviò ai suoi soci. Questo suggestivo e elegante giardino d'inverno, """"bellissimo ornamento del nostro giardino sperimentale"""", tutto in ferro e cristalli, fu realizzato per l'Esposizione che si tenne a Firenze nel maggio 1880, per dare prestigio e lustro alla città in un momento in cui l'orticultura e il giardinaggio risultavano di particolare interesse a livello europeo. Con questo libretto, l'architetto Daniele Vannetiello, dottore di ricerca del polo universitario fiorentino, getta luce su una delle più suggestive e quasi sconosciute opere architettoniche della città."" -
Popoli sovrani. Il valore della persona umana indigena
Selvaggi, arretrati, incivili. Molti sono gli stereotipi che colorano le definizioni dei popoli primari. Eppure, con questa raccolta di articoli apparsi sugli Ecologist nelle varie edizioni, si dimostra come in realtà queste popolazioni siano molto più che semplici ""persone da acculturare"""". Ancora oltre, si mette in luce come la società occidentale si ostini a pensare di rappresentare il futuro di tutte le società e come concepisca i suoi interventi come missioni di soccorso per """"aiutare queste popolazioni tribali a svilupparsi"""", errando. Si impone in questo modo una riflessione sullo sviluppo tecnologico e umano e ci si interroga sul senso dell'affanno occidentale verso la crescita e la pienezza di mezzi, servizi e cose. È allora che si riscopre il valore della persona indigena, come contenitore che raccoglie in sè, nella pacatezza e nella semplicità della propria esistenza, i valori dell'intera umanità che l'Occidente, nella sua corsa sfrenata verso lo sviluppo, ha dimenticato."" -
Cucinare con i fiori
Il mondo floreale gode fin dall'antichità di una grande considerazione che va oltre la semplice erboristeria, o la farmacopea tradizionale. Si ha notizia di ricette con i fiori nella cucina dell'antica Roma come nei manoscritti medioevali, nella cucina tradizionale del Medio o Lontano Oriente Importanti soprattutto nel mondo rurale, oggi i fiori vengono riscoperti anche nelle nostre cucine. Questa raccolta di ricette da preparare con i fiori è una piccola selezione relativa a quelli più comuni che si possono trovare facilmente, per preparazioni dolci e salate. Per un più semplice utilizzo, sono state indicate, nella prima parte della raccolta, le ricette per fiore con l'aggiunta di una piccola nota sulle caratteristiche più salienti in merito alle proprietà curative della tradizione. Nella parte finale sono state date indicazioni più generali che riguardano le modalità di utilizzo di vari fiori raggruppandole per preparazioni. -
Il lino. Una pianta dai molteplici usi
Conosciuto e apprezzato fin dal Neolitico, è coltivato principalmente come pianta da fibra. Dal suo filato si ottengono infatti tessuti freschi e traspiranti di alta qualità, usati nell'antichità per confezionare indumenti sacri. La pianta ha inoltre una coltivazione alimentare. I semi di lino, ricchi di omega-3, si possono impiegare in varie ricette che aiutano ad abbassare il livello di colesterolo e dei trigliceridi. Inoltre, i semi di lino costituiscono un prezioso alleato per il benessere del nostro corpo, grazie alle loro proprietà anti-infiammatorie ed esfolianti. -
La fame: perché? Una sfida sempre aperta
Il problema della fame è presente molto spesso nelle nostre vite di occidentali indaffarati solo come una cattiva coscienza un po' vaga. Eppure non si pensa che la fame nel terzo mondo è divenuta endemica a causa della colonizzazione da parte dell'Occidente e che tutte le politiche e le tecniche usate per combatterla non hanno fatto altro che incrementarla. La grande industria ha infatti esteso la propria produzione espropriando i piccoli contadini, mentre la liberalizzazione dei prodotti agricoli è andata di pari passo con il protezionismo delle grandi multinazionali e una progressiva chiusura verso le piccole produzioni agricole e i loro coltivatori. ""La fame: perché?"""", traduzione italiana dal francese dell'agronomo e studioso François de Ravignan, ripercorre i dibattiti cui l'autore ha partecipato e fornisce un quadro esaustivo sui caratteri della fame nel mondo d'oggi, i rischi gravi che fa correre e, di fronte a questi, le capacità fisiche del pianeta di rispondere ai bisogni della sua intera popolazione, oggi e in futuro. In particolare, l'autore si sofferma sul ruolo essenziale dei contadini, dei più poveri, nell'affermare la loro dignità facendo regredire la fame. """"I contadini poveri - afferma de Ravignan - hanno enormemente innovato, moltiplicando le loro associazioni, precisando le loro rivendicazioni, rendendo efficaci le loro azioni. (...) Sicché ci si può chiedere se non siamo già all'alba di un risveglio politico dalle conseguenze impreviste"""".."" -
Il contadino come maestro. Lezioni alla Sorbona
Il pensiero di Jousse parte da una semplice considerazione: di solito abbiamo l'idea che la scuola autentica consista nello stare tra quattro mura, davanti ai libri. Abbiamo fatto cioè totale ""astrazione"""" della """"scuola delle cose"""" e non vediamo altro che la scuola dei libri. Invece, scrive Jousse, dobbiamo ricordare che è la scuola delle cose che orienta verso il senso della vita e verso il senso del linguaggio e che essa è parte integrante nella nostra esperienza pratica. Fondamentale a questo scopo è quindi il contatto con la terra perchè di essa ci nutriamo, da essa apprendiamo e contemporaneamente la modelliamo con la nostra intelligenza per ottenerne i frutti utili alla nostra sussistenza. Il lavoro della terra riacquista, nelle parole di Jousse, la sua nobiltà, tanto da rivalutare la figura del contadino elevandola a maestro. Maestro per i ragazzi, insegnante per gli insegnanti, che dalla sua mimica, dalla sua azione possono comprendere come appassionare i ragazzi. È qui la grande forza della pedagogia contadina che Jousse rivendica con decisione in queste pagine. Il testo riprende le Lezioni alla Sorbona di Jousse, a cura di Antonello Colimberti."" -
La bancarella di Porta Romana. Le storie
Firenze, Porta Romana. Da anni (quasi un secolo), tutto il mondo ruota attorno a una piccola bancarella di frutta e verdura, oggi gestita da Gianfranco e Silvana. Amicizie, amori, litigi e dissapori si alternano agli aranci d'inverno e ai cocomeri d'estate, nello scorrere lento della quotidianità. Questo mezzo scudo raccoglie le testimonianze preziose (anche in simpatico vernacolo) di tutti gli amici che arricchiscono ogni giorno questo microcosmo umano: un piccolo angolo di Firenze che ci riporta il sapore antico dell'autenticità e dell'amicizia. -
Diario di un apprendista artigiano
Questo diario è stato scritto nel 1946 da un adolescente, apprendista di un artigiano bronzista, con bottega a Firenze in via dei Serragli. Dalle parole spontanee, non prive di errori ortografici, che rendono la lettura più istintiva e sincera, nasce un racconto sublime sul valore del lavoro artigiano e del rapporto tra apprendista e maestro, per cui ogni più piccolo gesto, perfino uno sguardo, assumono il senso di una lezione di vita. L'autore, rileggendo il suo diario a distanza di tempo, ritrova il senso profondo del lavoro manuale per se stesso e per la città intera. -
L' economia dei contadini. Il laboratorio dell'aia fondato sul riciclaggio completo
Il laboratorio dell'aia fondato sul riciclaggio completo. La casa colonica come unità produttiva vive praticamente di quello che ricava dalla terra procurando utile e trasformando tutto in qualcosa di utile, compresi gli avanzi e le scorie. Oggi che la filosofia consumistica ha fallito, ci stiamo rendendo conto di quanto questo sistema perfetto, arcaico ma efficiente, comprovato da un'esperienza millenaria, sia necessaria e lentamente l'interesse verso l'agricoltura contadina sta riaffiorando, insieme alla consapevolezza che solo attraverso il rapporto con la terra l'uomo può raggiungere la sua completezza. Carlo Lapucci ci guida alla riscoperta del microcosmo dell'aia e della cascina, impastando le nozioni più tecniche con proverbi e ricordi, oggi rimasti nel linguaggio comune ma poco conosciuti. Un viaggio interessante che tocca tutte le parti della casa, della stalla, della cantina, ci porta alla scoperta delle varie produzioni, dall'olio, al vino, alla cucina, ai giocattoli per i bambini e ci conduce attraverso i saperi antichi dell'economia contadina. -
La Divina Commedia in italiano d'oggi. Purgatorio
Riprodurre in prosa i versi di Dante è più incisivo che farne la pur utile parafrasi. Perché ""spiega"""" il testo con un'espressività e una cadenza più simili a quelle della poesia. Così che la si può apprezzare con più calma nei suoi aspetti formali, che possono essere meglio approfonditi. I due testi che sono stampati in parallelo spingono anche a valutare in quello ammodernato le soluzioni lessicali, sintattiche e stilistiche: discuterle e integrarle è un modo di studiare la Divina Commedia. Grazie a Dante l'idioma italiano è nato adulto. Perciò la prosa moderna è singolarmente affine alla lingua del poema """"antico"""". Ed è facile fare entrare chiunque capisca l'italiano d'oggi nel mondo poetico e morale di Dante: il più suggestivo e formativo concepito nella storia della cultura occidentale. Un mondo da proporre specie ai giovani e a chi, forestiero, ha però appreso l'italiano."" -
I santi e gli animali. L'Eden ritrovato
In tutte le tradizioni religiose sono presenti le figure del saggio e del santo capace di ammansire le bestie feroci, di conoscere a fondo i segreti della natura e di stringere amicizie speciali con alcuni animali. Nel mondo occidentale san Francesco è l'emblema dei santi amanti del creato: il Cantico delle creature è la più alta espressione poetica di questo amore. Il saggio di Bormolini allarga ulteriormente la prospettiva, mostrando come in realtà nelle vite dei santi questo tipo di rapporto ha un carattere quasi universale. Infatti il legame armonioso con il mondo animale caratterizza gran parte della tradizione monastica, non solo primitiva. Una delle esperienze più significative è quella dei monaci celtici, cantori innamorati della natura, talmente affascinati dalla meravigliosa bellezza degli animali da condividere con loro dei cenobi sui generis, collocati in località disabitate dall'uomo. Una delle critiche mosse alla tradizione occidentale cristiana è di aver favorito lo sviluppo di una cultura antiecologica, ma le vicende dei più grandi testimoni della cristianità, che sono i santi, potrebbero restituire alla cultura occidentale qualcosa che era andato perduto. Così come perduta era la perfetta armonia del Giardino incantato delle origini che tanti santi hanno saputo ritrovare, manifestandola in modo visibile, creando intorno a loro un piccolo angolo di quel Giardino, il meraviglioso Eden, da cui l'essere umano proviene e a cui forse tutti anelano di poter tornare. -
La bella umanità. Mente, ragione e cuore nel Gesù dei Vangeli
Nel gesto di affetto di Maria verso Gesù nell'orto dopo la resurrezione, come nel profumo versato prima della passione c'è tutto l'amore per l'umanità di Gesù che contiene anche la sua divinità, un po' come in questo libro dove si affaccia anche più di una volta anche il problema del rapporto tra fede e ragione. I due termini, non in contrasto secondo l'insegnamento della Chiesa cattolica, sono considerati da molti come inconciliabili. Sui fuochi accesi periodicamente in uno scontro che si alimenta di equivoci e disinformazioni, queste pagine possono scendere come una brezza rasserenante. Se accadrà, il merito non è di chi ha steso queste riflessioni, ma di Gesù di Nazaret, sicuro amico della ragione e maestro di piena umanità. -
A mio modo. Tessere di un mosaico fiorentino
Usi e costumi, vita di popolo e curiosità di storia, feste religiose, giochi e grida di mercato nella Firenze che era e che tende sempre a ritornare. -
La canapa
La lavorazione della canapa dalla coltivazione alla tela raccontata da Itala Rondoni, che vuole tramandare questa importante tradizione contadina alle future generazioni. Sul filo dei ricordi seguiamo il percorso che inizia con la semina e la raccolta e procede con varie fasi di lavorazione fino alla tessitura, che permette la realizzazione di biancheria, tovaglie e tessuti di pregio. -
Manuale di campo. Agricoltura rigenerativa e organica
Un manuale pratico per lavorare la terra secondo il metodo dell'agricoltura rigenerativa e organica, che utilizza i batteri per la fertilizzazione dei terreni e la difesa da insetti e malattie. -
Madre patria a Sottomonte
In queste ultime memorie prima della morte, Vincenzo Bugliani già nel gruppo dirigente di Lotta Continua, e poi professore di Liceo, accanto al bisogno di ritrovare la madre patria come comunità locale di esseri viventi, dal filo d'erba alle stelle, dispiega il messaggio più alto del mondo contadino, quello che viene direttamente da una natura sorella dell'uomo, il messaggio della gratuità lanciato con la semplicità di un bambino. -
Il guardiano della misericordia. Un'esistenza travagliata che un capolavoro del Caravaggio trasforma in sublime esperienza
Meraviglia dell'arte italiana, la pala d'altare con cui il Caravaggio si inchina alla solidarietà umana offre a chi la osserva un innovativo punto di vista sulle opere di misericordia, pietra fondante di qualsiasi fede. Attraverso lo sguardo del fiero custode del prezioso dipinto, si snoda il viaggio insolito di Terence Ward nelle ""Sette Opere di Misericordia"""". In questo capolavoro è contenuto un messaggio visionario. Traboccante di suspense, colore e contrasti, la narrazione si avventura - seguendo il Caravaggio - attraverso il succedersi di gesti come l'offerta di cibo a chi ha fame, di acqua a chi ha sete, di vesti a chi ne è privo, di un tetto a chi non lo ha, di cure a chi è infermo, di attenzione a chi si trova in prigione e di sepoltura a chi muore. Con disinvoltura il narratore si sposta in verticale tra gli strati sociali di Napoli e tra passato e presente, passando dai circoli aristocratici ai quartieri popolari nel mondo del custode. Nel continuo fondersi di un elemento dentro l'altro, la storia va a coincidere con il resoconto personale, la memoria storica con il reportage giornalistico. Nell'arco di questi racconti paralleli si vedono, da una parte, lo sforzo febbrile dell'artista mentre trasferisce sulla tela la propria visione e, dall'altra, la faticosa esistenza del custode che si fonde con il messaggio di misericordia, ed è qui che avviene il passaggio dall'estraneità alla Grazia."" -
La parola agli alberi
In sette colloqui con due abeti della foresta di Vallombrosa e infine, anche con un faggio, si immaginano le probabili reazioni di quel mondo affascinante e misterioso che è l'ecosistema forestale, nei rapporti con il genere umano. Vengono in evidenza relazioni decisamente conflittuali su questioni di grande attualità. Quasi sempre l'autore è costretto a dar ragione ai tre alberi per la solidità delle loro argomentazioni.