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Del camminare e altre distrazioni. Antologia per viandanti e sognatori
I grandi autori della letteraturarninternazionale raccontano cos’è per lororncamminare.rnrnNon si cammina solo per spostarsi da un luogornall’altro: si cammina anche per poter guardare ilrnmondo dalla vetta dei monti, come Mark Twain,rnoppure per filosofeggiare, come Rousseau e RobertornArlt. A volte una banale passeggiata permette dirnfare incontri che cambiano l’esistenza, come accadernai personaggi di Maupassant e Capuana, e in certernsituazioni l’erranza diventa addirittura uno stile dirnvita, come nelle pagine di Verga e Mary Austin.rnDa Virginia Woolf a J.M. Barrie, da G.K. Chesterton arnH.G. Wells, questi 14 racconti firmati dai più grandirnautori della letteratura mondiale permettonorndi esplorare tutti i significati nascosti in una dellernattività quotidiane che di solito compiamo senzarnpensarci: camminare. -
Due biciclette intorno al mondo. Da Torino a Torino 1956-1958
"Valentino e Adriano hanno vissuto un romanzo d'amore intenso con il mondo"""". Dalla prefazione di Gian Paolo Ormezzano """"Un pezzo di storia del cicloturismo"""". Bikeitalia.il Anni Cinquanta, Torino. Valentino e Adriano, amici da sempre, hanno quasi trent'anni e un lavoro appena iniziato, ma nel cuore coltivano un sogno inconfessato, quello di partire in bicicletta per un giro intorno al mondo. Non lo pianificano, decidono di andare e basta. Si prendono una settimana di ferie, senza avvisare nessuno che quella sarà solo l'antipasto. Dopo otto giorni di viaggio, a Trieste, spediscono lettere ad amici e parenti """"Non torniamo, siamo partiti per un giro del mondo in bicicletta"""". Il loro viaggio, considerato il periodo e le condizioni geopolitiche di alcuni Paesi, è una vera avventura, un'impresa che li consacrerà nel tempo come i primi pionieri in bicicletta italiani: quasi 28.000 km attraversando l'est Europa, la Turchia, l'Iran, l'Iraq, l'Indonesia, il Giappone, l'America, il Canada. Un tragitto fatto di incontri, cadute, aggressioni, notti in cella, lavori occasionali e ospitalità generosa. I due amici rientreranno a Torino nell'inverno del 1958, in tempo per festeggiare il Natale." -
Sotto il cielo dell'Australia. Tra città e deserti del continente down under
L'Australia è una meta ambita, miraggio, per i giovani europei e asiatici, di una società accogliente e ricca di opportunità. Eppure questo continente è ancora poco conosciuto. Mauro Buffa intraprende un viaggio lento, condotto con mezzi semplici, per dialogare con l'ambiente e con le persone. Attraversa il Nullarbor Plain, uno dei più vasti deserti australiani, a bordo dell'Indian Pacific, il treno che va dall'oceano Indiano all'oceano Pacifico, percorrendo la seconda ferrovia più lunga del mondo dopo la Transiberiana. Approda nelle grandi città dove incontra emigranti di ieri e giovani lavoratori di oggi in cerca di un'alternativa alla crisi europea. Riparte lungo la costa sugli autobus di linea (Greyhound Australia) attraversando cittadine anonime dove si comprende il concetto di no culture land e infine arriva nel red centre del continente a Uluru, il luogo simbolo sacro agli aborigeni. Conclude il viaggio a Melbourne dove tira le somme riflettendo su quanto visto e vissuto: un continente rosso con un'anima sfaccettata, ora selvaggia, ora innovativa. -
Nel vuoto. Il cammino dei dimenticati
Un viaggio a piedi dalle montagne al mare, per ripercorrere i passi di una migrazione dimenticata lungo il confine orientale: Carnia, Friuli, Carso, Istria. Un flusso di persone sepolto e accantonato frettolosamente sul quale si sovrappongono gli sguardi allucinati dei migranti dei nostri giorni. Sono le storie di cui non abbiamo più memoria. S'intrecciano, si sedimentano le parabole degli uomini costretti a lasciare la propria casa, i cimiteri di paese e il greto di corsi d'acqua asciutti, narrazioni leggendarie sopra i viaggi delle farfalle, canzoni dialettali, fuochi accesi, tabacco di contrabbando. Sono tanti fogli di carta velina impilati, ognuno dei quali mostra qualcosa: il mito asburgico, i toponimi sloveni, italiani, istriani, triestini, friulani e camici, l'odore di caffè tra i boschi di larici, il mare Adriatico che bagna le aspre rocce carsiche, la terra rossa e gli ulivi che accolgono i viandanti. Camminare sulle orme di uomini dimenticati. Capire qualcosa in più del nostro essere migranti. Passo dopo passo, nel vuoto. -
Ai piedi di Santiago. Le avventure e gli incontri di una reflessologa plantare sul cammino
Ogni piede è una mappa vivente, un cammino in divenire che ci dice molto di una persona. E chi meglio dei pellegrini in cammino verso Santiago, anzi, dei loro piedi, può raccontarci le ragioni del peregrinare? Daniela Castiglione intraprende il Cammino Francese verso Santiago incontrando viandanti e pellegrini e massaggiando i loro piedi. Questo gesto, così intimo e umile, la metterà in contatto con vite e storie incredibili da ogni parte del mondo; diventerà custode di anime coraggiose o disperate, ciascuna con la propria motivazione per camminare, che sia l'affrontare se stessi, dimenticare il proprio passato, o progettare un nuovo futuro. In appendice al libro, un piccolo vademecum con una serie di suggerimenti per auto massaggiarsi o massaggiare i propri compagni di viaggio, prevenendo le diverse problematiche del camminare. -
L'arte di fare lo zaino
"Quando cammino con un amico, senza dare nell'occhio provo talvolta a sondare il terreno, buttò lì con nonchalance una domanda, una considerazione sul peso che ci portiamo sulle spalle. Ostentando indifferenza, cerco di capire come la pensa il mio compagno di viandanza, quanto tempo impiega a riempire il suo zaino, a decidere cosa metterci dentro, a soppesare ogni singolo oggetto...""""rnrnCamminare è l'arte di togliere. Togliere peso ai pensieri e liberarsi dalla zavorra che ci lega alla vita di tutti i giorni. Il pellegrino lascia a casa il superfluo per mettere nel suo zaino solo lo stretto necessario. La selezione e la sistemazione degli oggetti che porta nello zaino fanno parte di un'arte che ha imparato col tempo. Dalla spilla da balia al taccuino, dal coltellino svizzero al sapone di Marsiglia, ogni cosa ha una sua origine e una sua teoria da raccontare. Se si sbircia nello zaino del viandante saranno proprio gli oggetti, la loro scelta e la loro disposizione, a raccontare l'identità del loro proprietario, dando vita a una personalissima biografia.rnIn appendice i consigli per preparare lo zaino di Fabrizio Ardito, Enrico Brizzi, Roberta Ferraris, Luca Gianotti, Luigi Nacci, Paolo Rumiz." -
Mi sono perso in Appennino
Non ci si capita per caso in Appennino. No, non si finisce per caso in quei piccoli borghi arroccati sui monti che si vedono sfrecciando lungo l'Autostrada del Sole. Sono piccoli paesi, luoghi di seconde case, vecchie abitazioni ereditate da parenti e ormai popolate solo d'estate. Posti dove si torna per dare forme, odori e colori ai racconti dei nonni. Nicelli, Cutigliano, Balze, Magliano De' Marsi, Grumento Nova, Mammola, Serra Pedace... Si potrebbe continuare all'infinito senza che nessuno riconosca un nome. E questa la bellezza dell'Appennino. Sono montagne che muoiono e risorgono ogni tanto dall'abisso. Tremano e per un attimo stanno sulla bocca di tutti, per poi ricadere nel dimenticatoio dove finiscono le specificità italiane. E sono proprio quelle specificità, le note carismatiche di quelle montagne e di quei piccoli borghi, a spingere Gian Luca Casca a imbarcarsi in un viaggio dal Colle di Cadibona ai Monti Nebrodi lungo oltre 2000 km attraverso la spina dorsale di un'Italia abbandonata dal turismo, alla ricerca di un Appennino che resiste. -
1961. L'anno in cui vinse il fantasma di Coppi
Alla partenza del Giro d'Italia del 1961 Arnaldo Pambianco, romagnolo di collina, venticinque anni, è un bel corridore, ma non un campione. Per questo nessuno s'aspetta che, tre settimane dopo, possa arrivare primo in maglia rosa a Milano. A Bertinoro non se l'aspetta Fabiola, la morosa, e neppure il padre che nella sua bottega di macellaio quasi si taglia una mano da quanto è nervoso mentre ascolta alla radio le tappe del Giro. Non se l'aspettano i grandi avversari: Anquetil, Gaul e Rik Van Looy. Non se l'aspettano Idrio Bui e Waldemaro Bartolozzi, Pierino Baffi e Nino Assirelli, i compagni di maglia pronti a correre con lui e per lui; e forse neppure il commendator Giovanni Borghi, il re degli elettrodomestici, che ha voluto Pambianco capitano della squadra gemella dell'Ignis, la Fides. E invece succede proprio quello che nessuno si aspetta. In ""1961"""" a raccontarci di quei memorabili otto giorni di inizio giugno, è lui, Arnaldo Pambianco, detto Gabanein, già garzone di macelleria, con la sua voce in presa diretta e con quella dei suoi compagni gregari. Un coro partecipato e commovente, un ritratto collettivo di un ciclismo schietto e popolare ancora orfano del grande Fausto Coppi e ancora alla ricerca di una sua taumaturgica epifania tra i tornanti innevati dello Stelvio, come solo la penna di Marco Ballestracci, grande cantastorie di fatiche e di beffe a pedali, poteva raccontare."" -
La via Francigena in bicicletta. Ediz. a spirale. Vol. 1: Primo tratto. Dal Gran San Bernardo a Fidenza.
Il primo tratto italiano della antica Via Francigena è un tripudio di fiumi e specchi d'acqua, di chiese e castelli medievali. Parte dal Colle del Gran San Bernardo, transita lungo il fiume Dora Baltea in Val D'Aosta, attraversa le risaie del Vercellese, il Pavese, segue il fiume Po e percorre la campagna piacentina fino ad arrivare a Fidenza. È lungo circa 414 km. In Val d'Aosta si ammirano i caratteristici vigneti, e i castelli di Issogne, di Fenis e la fortezza di Bard. Più avanti si passa di fianco ai laghi dell'Eporediese, al lago di Viverone, alla Serra morenica d'Ivrea. E ancora, si attraversa il paesaggio delle risaie del Vercellese, la campagna della Lomellina, punteggiata da campi coltivati, cascine e boschi, il Parco del Ticino, la pianura alluvionale del Basso Pavese, le campagne piacentine, la Val D'Arda. Lungo il tragitto si potranno visitare piccole pievi come la chiesa romanica di Robbio o la chiesa di Santa Maria del Campo, e grandi edifici religiosi come l'Abbazia Cistercense di Chiaravalle della Colomba e il duomo di San Donnino a Fidenza, dove si conclude la prima parte del nostro viaggio verso Roma. -
Ciclovia dell'Acquedotto Pugliese. Cicloesplorazione da Caposele a Santa Maria di Leuca
La Ciclovia dell'Acquedotto Pugliese è uno straordinario itinerario, tra storia e natura, nell'Italia interna del Sud. Il percorso si snoda tra Campania, Basilicata e Puglia, lungo le tracce storiche del più grande acquedotto d'Europa. Si pedala ""sull'acqua"""" per 500 chilometri, dall'Irpinia al Salento, passando per il Vulture, l'Alta Murgia e la Valle d'Itria, attraverso un percorso che mette insieme il fascino dei luoghi con l'opera dell'uomo, producendo bellezza. Si segue la condotta storica dell'Acquedotto Pugliese, realizzata tra il 1906 e il 1939, un'opera magnifica di pregiata archeologia industriale. Pedalando su strade secondarie e sentieri sterrati, un perfetto itinerario gravel, si attraversano borghi arroccati e incantevoli città del Mezzogiorno ma anche straordinari ambienti naturali. Da Caposele a Santa Maria di Leuca è un susseguirsi di emozioni, suddivise in nove tappe, che culminano nell'arrivo trionfale davanti alla Cascata Monumentale, nel cuore del Mediterraneo."" -
La via Romea Strata in bicicletta. Ediz. a spirale. Vol. 1: Da Tarvisio a Padova. Montagnana.
La Romea Strata ricalca l'antico sistema di vie che dall'Europa centro orientale si dirigevano a Roma conducendo pellegrini e viandanti alle tombe degli apostoli Pietro e Paolo. Dalle attuali Polonia, Repubblica Ceca e Austria passando per Tarvisio e i Balcani, attraversando Ungheria e Slovenia via Gorizia, e la Croazia via Trieste, questi potevano proseguire il cammino sull'antica via Annia, dirigersi all'abbazia di Nonantola e, valicando gli Appennini, raggiungere la Francigena. Da qui piegando a sud raggiungevano Roma e i porti del meridione verso Gerusalemme, oppure puntavano a nord-ovest verso Santiago de Compostela. Il tragitto della Romea Strata descritto in questa guida parte da Tarvisio e attraversa il Friuli Venezia Giulia fino a Concordia Sagittaria (Romea Allemagna) e da qui prosegue in Veneto arrivando a Montagnana (Romea Annia). Sono incluse le partenze alternative dalla Slovenia (Romea Aquileiense), dal confine austriaco di Passo Monte Croce Carnico (Romea Iulia Augusta) e da Bassano del Grappa (Romea del Santo). Questa guida si rivolge per la prima volta al pellegrino in bicicletta, suggerendo l'itinerario migliore per apprezzare il territorio attraversato, aiutandolo con consigli, dettagliate descrizioni, profili altimetrici, box di approfondimento dedicati ai luoghi più rilevanti dal punto di vista storico-culturale e ai cosiddetti ""Polmoni spirituali"""", ovvero i siti più significativi per la fede e la cultura."" -
Il «caso» Fiorenzo Magni. L'uomo e il campione nell'Italia divisa
Nel gennaio del 1947 Fiorenzo Magni venne processato per aver partecipato nel 1944, vestendo la camicia nera della Repubblica Sociale Italiana, alla battaglia di Valibona, sull'Appennino pratese, in cui cadde il comandante partigiano Lanciotto Ballerini, un mito della Resistenza toscana. Magni fu assolto grazie all'amnistia Togliatti, ma per lui non ci fu mai pace. Negli anni seguenti, nonostante gareggiasse con due mostri sacri come Coppi e Bartali, conquistandosi la fama di ""Terzo uomo"""", per molti, soprattutto in Toscana, rimase il """"fascista"""" a cui era difficile perdonare il passato. Grazie alla scoperta di documenti processuali inediti e alle testimonianze di vecchi partigiani, Walter Bernardi torna a raccontare quella storia di corse in bicicletta e di lotte politiche sullo sfondo della guerra civile, della Liberazione e della difficile ricostruzione di un'Italia uscita distrutta da anni di lacrime e sangue e che ancora oggi fatica a rimarginare quelle ferite. «Una ricostruzione coraggiosa che ha come obiettivo di fornire finalmente un'onesta ridefinizione della vita dell'uomo Magni e, al contempo, di contribuire a mettere fine, nei luoghi in cui il campione Magni è nato e cresciuto, a quel processo di rimozione collettiva che ne ha caratterizzato la damnatio memoriae sportiva». (dalla prefazione di John Foot)"" -
Let my people go surfing. La filosofia di un imprenditore ribelle
"Sono più di sessant'anni che faccio l'imprenditore. Faccio fatica a dirlo: è come ammettere di essere un alcolizzato o un avvocato. È una professione che non ho mai rispettato. Buona parte dell'imprenditoria è ostile alla natura, distrugge le culture autoctone, ruba ai poveri per dare ai ricchi e avvelena la terra con gli scarichi delle fabbriche. Ma l'imprenditoria può anche produrre cibo, curare malattie, controllare la crescita demografica, dare lavoro e in generale arricchire le nostre vite. E può farlo guadagnandoci e senza rinunciare alla propria anima. È di questo che parla questo libro. I miei valori sono il risultato di una vita vissuta nella natura e della mia passione per gli sport cosiddetti estremi, lo, mia moglie Malinda e gli altri ribelli di Patagonia abbiamo imparato da questi sport, dalla natura e dal nostro stile di vita alternativo, e abbiamo applicato queste lezioni alla gestione della nostra azienda."""" (Dall'introduzione alla prima edizione). """"In origine 'Let my people go surfing' doveva essere un manuale filosofico per i dipendenti di Patagonia. Mai mi sarei aspettato che sarebbe stato tradotto in più di dieci lingue, utilizzato in licei e università e che avrebbe addirittura influenzato grandi multinazionali... Abbiamo sempre considerato Patagonia come un esperimento, come un modo alternativo di condurre un'azienda. Nessuno di noi sapeva per certo se avrebbe funzionato, ma quello che sapevamo era che non ci interessava fare affari come tutti gli altri. Beh, è passato quasi mezzo secolo... e continuiamo a sopravvivere, addirittura a prosperare."""" (dalla prefazione alla seconda edizione)" -
Santiago e nuvole. Le fantasticherie di un pellegrino solitario
"Questo libro parla di come si muove un'anima. Varia di un cammino, un metodo (o un metodo per disfarsi dei metodi). Varia della bellezza di andare, farsi scoprire dalle cose. Dell' entrare nel mondo e sentirsi ricchi. Di come vivere e imparare a farlo spesso sia l'unica cosa di cui hai davvero bisogno."""" Non si sceglie di fare il Cammino di Santiago, è lui che all'improvviso ti sceglie, e quando lo fa puoi star certo che è il momento giusto per partire. Stefano Scrima racconta la sua esperienza a piedi sul Cammino di Santiago del Nord, percorrendo la costa dai Paesi Baschi, passando per Cantabria e Asturie fino alla Galizia. Fra entusiasmi e ripensamenti, introspezioni e deragliamenti, il suo errare si trasforma in un'occasione per viaggiare nei pensieri, lasciati liberi di correre con le nuvole. Con l'autore cammineranno alcuni compagni di viaggio d'eccezione: Hesse, Chatwin, Baudelaire, Goya, Camus, Unamuno, Hemingway, Montaigne, Stevenson, Cioran e tanti altri. Un'opera che aiuta a porsi le giuste domande, adeguando il proprio passo all'unicità di ogni respiro." -
L' inquietudine delle isole. Piccole fughe tra atolli e arcipelaghi
La collana «Piccola filosofia di viaggio» invita Silvia Ugolotti, giornalista e viaggiatrice, ad accompagnarci tra isole e arcipelaghi vicini o sperduti, tra atolli da sogno e lembi di terre inquiete, spazzate dal vento o infiammate dai vulcani, per apprezzare la liberta solitudine, la lontananza e l'abbraccio del mare. -
La grammatica della sobrietà. Piccole rivelazioni sui piaceri dell'essenziale
La collana «Piccola filosofia di viaggio» invita David Lefèvre, scrittore ed esploratore del mondo che da anni vive un'esistenza frugale e autosufficiente in una capanna a stretto contatto con la natura e il ritmo delle stagioni, a raccontarci i pregi della sobrietà, antidoto alla civiltà dell'abbondanza e strada per una felicità inattesa. -
Dolomiti insieme. Escursioni per tutti tra boschi e vette attorno a Cortina D'Ampezzo. Ediz. ampliata
Una guida da leggere, non solo da consultare. Con più di cento itinerari diversi tra boschi e vette delle Dolomiti Ampezzane. A quanti di voi è capitato di trovarsi nella ""comoda mulattiera che in venti minuti unisce i due rifugi"""" e di scoprire ansimando che si tratta in realtà di una salita mozzafiato con oltre 500 metri di dislivello? E a quanti di rinunciare a camminare pensando di non avere l'età, il fisico o la compagnia giusta? Le montagne più belle del mondo sono invece accessibili a tutti: bambini, persone anziane, gente di città che forse non ha mai camminato in montagna. Passeggiate semplici e brevi, ma anche percorsi più lunghi e impegnativi, tutti """"testati"""" su tempi e difficoltà """"umane"""". La riedizione rivista e aggiornata con dieci nuovi itinerari che allargano le proposte comprendendo la Val Badia, la Val Pusteria, il Comelico e il monte Civetta e nuove mappe e foto a colori."" -
Se cammino, vivo. Se di cancro si muore, pur si vive
"Sono arrivato fino all'oceano a piedi e ho un cancro inoperabile. L'ho gridato davanti all'Atlantico e l'oceano mi ha risposto. Mi ha detto: 'Sei un pazzo, ma non ti fermare'. Il Cammino di ogni malato inizia dal momento in cui è diagnosticata la malattia; poi tocca a noi, solo a noi decidere in che direzione andare, non importa la strada che si fa o dove si va, ma come. Qualcuno l'ha detto molto prima di me: ogni cammino inizia con il primo passo"""". """"La parola cancro fa paura"""", scrive Andrea Spinelli affetto da un adenocarcinoma alla testa del pancreas in stato avanzato e non operabile dall'ottobre 2013, """"ma non deve essere un tabù"""". Lui ci convive da quasi cinque anni, un passo alla volta, ed è proprio il caso di dirlo, visto che per restare in equilibrio, per tenerlo a bada, ha deciso proprio di camminare. Questo antico e naturale modo di muoversi lo fa star bene e diventa il suo modo di ringraziare la vita, nonostante tutto. Andrea ha cominciato con viaggi brevi, il tragitto casa-ospedale, e poi, pian piano, è passato ai grandi cammini: la Romea Strafa, la Via Francigena, il Cammino di Santiago... In mezzo, ci sono stati momenti difficili, i""""pit-stop"""" necessari per riprendere le forze, per affrontare le terapie, o sottoporsi ai temuti controlli. Il suo contapassi però aumenta di giorno in giorno e oggi conta più di settemila chilometri, perché """"se di cancro si muore, pur si vive""""." -
La felicità viaggia in corriera
La corriera è un microcosmo che ti accoglie, che ti culla, e che ti porta via lontano. Leggendo le avventure on the road e seguendo i consigli di Paolo Merlini alla fine verrà anche a te voglia di mollare gli ormeggi e di partire alla scoperta del mondo che c'è tra la soglia di casa e l'infinito. Questo libro ti suggerirà autolinee di tutti i generi, ti consiglierà itinerari insoliti per costruire il portolano sentimentale di un'Italia nascosta, attraversata da vecchie strade secondarie. Montando in corriera darai vita a una nuova geografia, più vera ed emotiva, perché questo mezzo ti permette di partire senza altro scopo che quello di viaggiare. ""Un viaggio con un punto di vista particolare, collocato a due metri e mezzo d'altezza, alla ricerca di incontri, locande, taverne, scovando per primo eccellenze di cibi e vini. Un viaggio lento, ruvido, autentico. Una mappa del tesoro per viaggi felici."""" (dalla prefazione di Claudio Visentin, scrittore e fondatore della Scuola del Viaggio)"" -
Decalogo semiserio di un ciclista anomalo
"C'è il mondo che ti pare uno schifo, una congiura contro di te? Prendi la bici e pedala. La tua compagna ti ha appena detto che non ti capisce? Nessuno ha risposto alla mail con cui proponevi un'idea che ti sembrava geniale? Monta in sella e pedala. Vai in bici. Vai in bici se vuoi dire qualcosa e non sai come e quando dirla."""" Dieci stravaganti regole per usare la bicicletta come piccola terapia per il fisico e per la mente. Con un avvertimento: se pedali per verificare se la media di oggi sia migliore di ieri, lascia perdere. Questo libro non fa per te. Qui si disserta delle acrobazie che un ciclista fa per evitare buche e automobili, dei tortuosi percorsi interiori con cui dribblare la fatica, soppesare le angosce, volare su cime che da terra non si oserebbe nemmeno immaginare. Perché solo in sella e senza record da battere, si attraversa il mondo con leggerezza e libertà."