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I capelli dei dannati
Joe Meno, trentenne americano di origine italiana, racconta l'amore impossibile tra un timido adolescente e una ragazzona punk. Il romanzo fa parte di una nuova collana, ""Bill-Dung-Sroman"""", dedicata a un periodo particolare della vita dell'uomo: l'adolescenza. Metafora delle grandi e faticose trasformazioni che il mondo sta vivendo, oggi il momento esistenziale dell'adolescenza si è dilatato fino a occupare gran parte della vita di tante persone. E poiché l'adolescenza è ormai tracimata ben oltre l'età anagrafica, dilatandosi fino a trent'anni e oltre, la collana non presenta solo romanzi scritti da giovani ragazzi, ma anche da autori più adulti che raccontano questo periodo della vita, la formazione e la crescita."" -
Ebreo, israeliano, sionista: concetti da precisare
Il maggior narratore della storia e delle contraddizioni dello stato di Israele definisce una volta per tutte il significato di parole usate con colpevole superficialità. -
Persecuzione e accerchiamento di Juvêncio Guetierrez
Metà degli anni '50 a Uruguaiana, città brasiliana al confine con Argentina e Uruguay. Il protagonista, un ragazzo di tredici anni di cui non viene mai svelato il nome, è stato convocato per giocare nella finale del torneo di calcio scolastico, la partita più importante della sua vita. Ma la sera prima viene a sapere che suo zio, Juvêncio Gutierrez, contrabbandiere, ricercato e fuggito anni prima in Argentina, tornerà quel pomeriggio con il treno delle tre (ora del fischio d'inizio della partita) e tutti i militari della città sono pronti per tendergli una trappola e finalmente arrestarlo. -
Se va via il re
La raccolta di racconti dal titolo ""Se va via il re"""" è il seguito ideale di """"Una bambina e basta"""". La piccola protagonista, che nel primo romanzo si era trovata a vivere la propria infanzia tra leggi razziali e persecuzioni naziste, affronta ora con la sua famiglia il lento ritorno alla normalità nell'Italia del dopoguerra. E tra fame, macerie e aiuti americani l'Italia si ritrova al suo primo appuntamento politico: il 2 giugno di 50 anni fa il referendum monarchia-repubblica divide in due il Paese. Quel momento cruciale viene raccontato da Lia Levi così come è stato vissuto da una classe di ragazzini con le dispute e i contrasti che riuscirono a rendere nemico anche il compagno di banco."" -
Una sera qualsiasi a Beirut
Lo scrittore libanese, autore di questo libro, apre uno squarcio su realtà quotidiane in Cisgiordania, a Gerusalemme, a Beirut, dando voce a una carrellata di persone comuni alle prese con un momento di rottura nella loro esistenza. La bambina a cui viene imposto per la prima volta il velo, il vecchio alla vigilia della guerra del Golfo, l'emigrante di ritorno dopo anni di vita in occidente, la vecchia che scopre che nella casa espropriatale nel 1948 sono andati a vivere altri palestinesi come lei... La scrittura riproduce i dubbi, lo sgomento, i timori di quanti vivono situazioni personalissime, e che tuttavia il lettore percepisce come emblematiche. -
Medea. Voci
Nel romanzo di Christa Wolf, Medea è una donna forte e libera, una ""maga"""" depositaria di un """"sapere del corpo e della terra"""". È questo """"secondo sguardo"""" che le fa scoprire un orribile segreto nascosto nel sottosuolo del palazzo reale di Corinto. Medea dovrà pagare per aver svelato il crimine su cui si fonda il potere. Non saprà né vorrà difendersi perché - dopo aver abbandonato la natia Colchide, anch'essa macchiata di sangue innocente - non ha più radici né ideali che la sostengano. Dopo dieci anni da Cassandra, Christa Wolf torna al romanzo con Medea, ricorrendo come in quella felice occasione alla riscrittura radicale del mito. La figura di Medea ci è stata consegnata da Euripide soprattutto come la madre che ha ucciso i propri figli, la violenza irrazionale contrapposta alla razionalità patriarcale della civiltà greca. Christa Wolf ribalta questa versione con una vera e propria indagine riallacciandosi alle fonti antecedenti Euripide."" -
Le streghe di Smirne
Un divertente catalogo di cattiverie, astuzie e sapienze femminili per conquistare e sottomettere i maschi, sbaragliare la concorrenza e difendersi dall'emarginazione. A Smirne, città cosmopolita sulle coste della Turchia, tra il XIX e il XX secolo, un gruppo di donne tesse trame diaboliche, intrighi e inganni, in un mondo duro di subalternità femminile, fame e conflitti tra etnie. La strega turca Attarte è la ""madre"""", colei che """"vede"""", decide e cambia i destini. Sotto la sua guida le greche Eftalia e la figlia Katina compiranno un'ascesa sociale strepitosa, sollevandosi dalla miseria per arrivare al controllo della città attraverso i successivi matrimoni di Katina con magnati del cotone e del tabacco, armatori e pascià."" -
Le rocce di Poudre d'Or
Tutto ha inizio nel 1892, nell'India colonia britannica: con la prospettiva di un lavoro e di condizioni di vita migliori, centinaia di indiani sono reclutati dagli inglesi con l'inganno e spinti a raggiungere l'isola Mauritius, al di là dell'oceano. Storie di fuga molto diverse tra loro si intrecciano: quella dell'ingenuo giocatore di carte Badri, illuso di trovare scintillanti monete d'oro sotto le rocce; quella del giovane Vythee, alla ricerca del fratello partito anni prima; quella del contadino Chotty, sfruttato dal proprietario terriero del suo villaggio, di cui è debitore; quella della vedova di sangue reale Ganga che fugge il rogo. Dopo settimane in mare, ammassati nella stiva dell'Atlas, costretti a fronteggiare la fame, le malattie e la morte, approderanno nella tanto agognata isola Mauritius. Ma al loro arrivo, non troveranno né la terra verde e fertile né i facili guadagni che erano stati loro promessi, bensì un duro lavoro nelle piantagioni di canna da zucchero, agli ordini degli avidi proprietari terrieri francesi e dei loro spietati aguzzini. Questo è il drammatico esito della traversata sul ""kala pani"""", """"l'acqua nera"""": divenire la nuova razza di schiavi, quella che dopo l'abolizione ufficiale della schiavitù ha sostituito i neri. Nel villaggio di Poudre d'Or, sotto le cui rocce dure e sterili certo non giace l'oro, le vite degli indiani restano intrappolate fra il blu del cielo e il verde della canna da zucchero."" -
La danza dei vestiti
Una ventina di storie, una manciata di testimonianze colorite e vivaci, brevissime, aprono ai lettori altrettante finestre sulle vite di donne e uomini cinesi. Attraverso le vicende di un oggetto, spesso un capo d'abbigliamento, l'autore ricostruisce i percorsi esistenziali di questi personaggi, che tutti insieme delineano poi una storia recente della Cina. In ciascuna ""storia"""" si viene informati su chi è l'io narrante, che professione svolge (o svolgeva), l'età, e viene poi fornita la descrizione sommaria dell'oggetto in questione (una vecchia tunica, un asciugamano, una tuta da lavoro), lo spunto che permette di frugare tra le memorie del possessore. Queste persone sono i genitori dei cinesi di oggi, e leggere le loro microstorie private aiuta a penetrare tra le pieghe della storia della Cina contemporanea, per cercare di sciogliere le nebbie o i pregiudizi. Un reportage leggero, divertente, nel quale regna l'ironia e scritto in una forma che sta a metà tra il reportage e la narrazione."" -
L' anatra, la morte e il tulipano
"Già da molto tempo l'anatra aveva come un presentimento. 'Chi sei? E perché mi strisci alle spalle di soppiatto?' 'Bene, finalmente ti accorgi di me' disse la morte. 'Sono la morte.' L'anatra si spaventò. Non la si può certo rimproverare per questo. 'E adesso vieni a prendermi?'"""". L'autore Wolf Erlbruch ha vinto il premio Hans Christian Andersen nel 2006, da molti considerato il Nobel alla letteratura per ragazzi. Età di lettura: da 4 anni." -
Chourmo. Il cuore di Marsiglia
Montale, il protagonista della trilogia noir di Jean-Claude Izzo, ha lasciato la polizia e cerca di vivere secondo un'antica filosofia del suo paese, seguendo il ritmo lento del mare, andando a pesca, sedendo al bar con gli amici per una partita di belote o una discussione politica, sorseggiando un vino rosato e gustando la cucina provenzale della vecchia Honorine... Perché ""di fronte al mare, la felicità è un'idea semplice"""". Ma Marsiglia, il Mediterraneo, non sono solo i luoghi possibili di un'arte del vivere bene; sono anche focolai di odio e di violenza. E Montale viene risucchiato in un'indagine (non più in divisa) che parte dall'omicidio di un suo cugino adolescente e lo porta dritto dritto negli interessi mafiosi sul porto della città, negli ambienti razzisti del Fronte nazionale, nei traffici d'armi degli integralisti islamici."" -
Il sole dei morenti
Il sole dei morenti è l'ultimo romanzo scritto da Jean-Claude Izzo prima della sua prematura scomparsa. È il suo capolavoro: una struggente esplorazione del potere distruttivo dell'amore, la storia di un uomo che cerca l'amore e non lo trova, e per questo viene relegato ai margini della società. Il merito di Izzo è di riuscire a farci identificare con un destino apparentemente estremo, quello di un essere umano che ha perso tutto. Quando i pompieri portano via il corpo di Titì, l'unico amico rimastogli, morto di freddo in una stazione del metrò parigino, Rico decide che è ora di andarsene, lasciare Parigi per il sud. Se deve morire, tanto vale morire al sole. Nel suo viaggio incontra altri disperati come lui, persone finite sulla strada seguendo percorsi di vita diversi e che reagiscono diversamente, chi con solidarietà chi con cattiveria. In fondo al viaggio c'è Marsiglia e la speranza di rivedere Lea, il grande amore della sua gioventù. -
Cattivo sangue
A Jefferson è sparita una ragazzina. Julie, sedici anni, studentessa e figlia modello, si è seduta sulle scale davanti casa a rileggere gli appunti di storia e da quando ha chiuso la porta nessuno l'ha più vista. Si occupa del caso lo sceriffo della contea, Lucia Dove, che in quanto donna non ha vita facile in questa cittadina della Virginia in cui sono ancora ben vive secolari divisioni di classe, di sesso e di razza. Quello di Julie, oltretutto, è un caso che la coinvolge in modo particolare, perché lo sceriffo Lucia Dove è la madre sola di una bambina che qualche anno prima è stata rapita e uccisa. La affianca nelle indagini la sua squadra e soprattutto il tenente Jack Fincham, marito in crisi e padre di due figli adolescenti, che scopre di avere con la sua superiore un legame più profondo del semplice rapporto di lavoro. Il ritrovamento del corpo senza vita di Julie e la scomparsa di altre sue coetanee complicano una situazione resa ancor più difficile dalla presenza odiosa e opprimente di Mike McQuigg, agente dell'FBI nonché ex marito di Lucia. -
Leoni alla Lamb House
Un romanzo colto e divertente che mette faccia a faccia due geni: l'eccelso romanziere Henry James e il padre della psicoanalisi Sigmund Freud. Teatro dello storico incontro è la Lamb House, residenza inglese dello scrittore. L'anno è il 1908. William James, preoccupato per alcune ""eccentricità"""" del fratello Henry, prega Freud di indagare discretamente sull'esistenza di eventuali nevrosi. Freud non si lascia sfuggire l'opportunità, e nelle due settimane in cui si trattiene alla Lamb House sottopone Henry James a quotidiane sedute di analisi in cui i due leoni del pensiero umano affrontano i grandi temi dell'inconscio, dell'immaginario, della religione e della creatività. Tra i due si stabilisce un'intensa amicizia. Ma chi sta analizzando chi? Lo """"scontro dei titani"""" non è però svincolato dal resto della scena. Le discussioni di Freud e James sui massimi sistemi si alternano e si mischiano, talvolta con effetti irresistibilmente comici, al carosello di trame dei personaggi di contorno: il protagonista Horace, giovane studente americano di letteratura; l'arcidiacono Fengallon, tonante castigatore dei risorgenti valori cattolici nel Sussex; la bella Agnes, nipote dell'arcidiacono corteggiata da Horace; lo scaltro cameriere Noakes, l'acuta scrittrice Edith Wharton e tanti altri. Colpi di scena, situazioni comiche, disquisizioni erudite ma mai pedanti, fanno di questo romanzo, del Premio Pulitzer, una lettura deliziosa e gratificante."" -
Solea
Con questo romanzo Jean-Claude Izzo chiude la trilogia marsigliese avviata con ""Casino totale"""" e """"Chourmo"""". Il successo inatteso e strepitoso dello scrittore marsigliese, che ha fatto letteralmente irruzione nella scena letteraria francese piuttosto tiepida suscitando entusiasmi e passioni, è il felice connubio tra un ritmo trascinante di scrittura e un romanticismo che commuove il lettore e lo coinvolge. L'umanità di Montale - ex poliziotto, lupo solitario dal cuore ferito, in un mondo schifoso dove per denaro e per potere si commette qualsiasi atto crudele - è un'umanità forse anche esasperata (lui stesso dice di avere """"i sentimenti a fior di pelle""""), però mai ideologica. Si nutre dei dettagli della vita vera: gli amori innanzitutto, le amicizie, la musica (Solea è un brano di Miles Davis), il pastis, il vino, il mare e il cielo di Marsiglia. In Solea lo scontro con il sistema degli intrecci illeciti tra imprese, politica e malavita è violentissimo. Ma al di là della posta politica, il romanzo è un'esplosione di rabbia per questa vita che avrebbe potuto essere bella, per questi amori che non si sanno vivere."" -
La spiaggia di notte
"Mati è una bambina di cinque anni"""" - così inizia la favola - """"che parla moltissimo, specialmente con me. Io sono la sua bambola. Il padre è appena arrivato. Viene al mare ogni fine settimana e le ha portato in regalo un gatto bianco e nero. Così fino a cinque minuti fa Mati giocava con me e ora gioca col gatto, che ha chiamato Minù. Me ne sto sulla sabbia, al sole, e non so che fare"""". Mati è talmente presa dal gattino che dimentica Celina, la bambola, sulla spiaggia. Per Celina inizia un'avventura spaventosa, una interminabile notte sulla spiaggia in balia del Bagnino Crudele del Tramonto e del suo amico, il Grande Rastrello, che terrorizzano tutti gli oggetti e gli esseri finiti sulla spiaggia - Cavalluccio di plastica, Tappo di metallo, Penna biro, Scarabeo - e li ammucchiano per farne un grande fuoco. Le avventure proseguono per tutta la notte, fantastiche e spaventose, fino a che il Sole nascerà salvando la bambola e facendole ritrovare Mati, la sua amata mamma. Età di lettura: da 10 anni." -
Nella sua infanzia, un giardino
Quando il terrorista latitante Oliver Zureck viene ferito a morte, in uno scontro a fuoco con la polizia, ne nasce uno scandalo politico. Nelle comunicazioni ufficiali sulla sua morte però, si parla di suicidio in aperta contraddizione con le dichiarazioni dei testimoni oculari. Del caso s'impadroniscono i giornali, il Ministro degli interni rassegna le sue dimissioni e il Procuratore generale della Repubblica viene sospeso dall'incarico. Ciò nonostante, alcuni mesi dopo si apre l'istruttoria. Il padre di Oliver, però, non ha fiducia nelle autorità e vuole a tutti i costi scoprire la verità sulla morte - assassinio? - di suo figlio. Lui, un ex preside di liceo che non aveva mai avuto comprensione per l'orientamento politico e per l'evoluzione personale del figlio, vuole soltanto avere giustizia. Alla fine capirà i motivi che hanno spinto Oliver nella clandestinità e aprirà gli occhi sulla tragica verità di quel giorno funesto. Christoph Hein, all'interno dell'affresco di una società e di un momento storico, racconta la storia di un padre che si mette sulle tracce del figlio. Quanto più si lascerà prendere da questa ricerca, tanto più la sua vita personale cambierà, entrando sempre più in conflitto con i propri valori e ideali. -
Le donne di mio padre
Meir Rosenberg è uno scrittore che si ritrova in piena crisi creativa. Bloccato ormai da tre anni, nel giorno del suo trentesimo compleanno, la madre lo informa che il padre, Aharon Rosenberg, un poeta bohémien vissuto ai margini dei circoli letterari di Tei Aviv, e che Meir credeva morto, è ancora vivo. L'annuncio risveglia in lui ricordi assopiti dell'infanzia: la madre aveva lasciato lui e il marito ed era rientrata negli Stati Uniti, senza più fare ritorno. In quel periodo Meir si era trascinato al seguito di Aharon da un caffè all'altro, da un'amante all'altra, testimone di situazioni sconcertanti per un bimbo. Una notte, però, un episodio drammatico aveva cambiato radicalmente la sua vita. Risvegliatosi circondato da poliziotti, era stato imbarcato in fretta e furia su un aereo diretto a New York e all'arrivo sua madre lo aveva informato della morte improvvisa del padre. Dopo anni, il ricordo della sua infanzia torna prepotentemente ad assalirlo e in lui cominciano ad affiorare reminiscenze, immagini, brani di conversazioni che lo catapultano indietro nel tempo, lo sconvolgono e lo spingono a cercare la verità. Meir si imbarca così in un viaggio alla scoperta del passato. Frugando nella memoria, in un susseguirsi di soprese e colpi di scena, cerca di far luce su quanto è avvenuto in quel periodo cruciale, ma soprattutto sull'episodio sconvolgente e misterioso che ha lasciato in lui cicatrici indelebili e che ha segnato per sempre i rapporti con i genitori. -
Un nuovo inizio
Quando scende dal treno un giorno all'inizio degli anni Sessanta, un ragazzo di quattordici anni con gravi problemi psichici scopre che il suo vero viaggio è solo agli inizi. Sorretto unicamente da una potente vita interiore - un mondo popolato da Re Harold, da Grace Kelly e da un fantomatico soldato tedesco di nome Diestl - va alla deriva tra la città e l'aspro bush australiano, sopravvivendo con lavori umili e incontrando una galleria di personaggi. Una grandiosa concezione si forma man mano nella sua mente: Amore e Morte sono profondamente collegati ma al tempo stesso in conflitto tra loro. Il risultato di questa lotta deciderà del destino del ragazzo e di quello degli altri. La storia della sua discesa nella follia e nella violenza forma un quadro della vita ai margini della società moderna. -
I viceré
Sicilia. Fine Ottocento. Al centro del libro, quanto del film che ne è stato tratto da Roberto Faenza, è la critica del trasformismo delle classi dirigenti abbarbicate al potere e disposte, per mantenerlo, a cambiare spregiudicatamente bandiere e ideologie e a saltare sul carro del vincitore di turno; perfino delle rivoluzioni, se la posta in gioco è quella di vanificare il mutamento, di perpetuare il dominio. ""Forse è venuto il tempo di Federico De Roberto"""" - scrive Antonio Di Grado nella sua introduzione. """"Forse il lettore adulto, laico, postideologico, avvezzo al dubbio e alla demistificazione che la sua opera pretende, è già alla soglia di questo incontro decisivo: con uno dei capolavori della letteratura europea tra Otto e Novecento, con la più radicale e spietata autoanalisi che una nazione e i suoi intellettuali abbiano formulato della loro storia politica e civile e della natura e del ruolo delle loro élite dirigenti"""".""