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Mostrati 1921-1940 di 10000 Articoli:
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Pink Floyd. Wish you were here. Viaggio nell'album pinkfloydiano dedicato a Syd Barrett
La genesi dell'opera, i commenti di David Gilmour e Roger Waters, l'analisi dei testi e delle musiche: viaggio nell'album pinkfloydiano dedicato a Syd Barrett. -
Lou Reed, I Velvet Underground, Andy Warhol, Nico, album, concerti dichiarazioni....
«Nella peggiore delle ipotesi, i Velvet Underground sono stati una dose massiccia di realismo somministrata alla società nel momento sbagliato; nella migliore, un fenomeno culturale in anticipo sui tempi» -
David Bowie show. Il «duca bianco» si racconta
«Avrei dovuto andare in analisi, ma non ne avevo il coraggio: provavo una fottutissima paura per quello che avrei potuto scoprire di me stesso. Continuavo a pensare alla follia di mio fratello, e avevo paura che si trattasse di qualcosa di genetico». «Il rock'n'roll è solo rock'n'roll, anche se molta gente pensa che sia un rito sacro» -
Metallica show. Lars Ulrich e compagni si raccontano
Lars Ulrich: «I Metallica sono la mia prima e unica band. E non credo che quando finirà sarò capace di cercarne un'altra... I Metallica sono tutto, e quando loro finiranno tutto finirà». James Hetfield: «Abbiamo un enorme successo, ma non è questo il senso della mia vita, e non credo che lo sia neanche per gli altri della band» -
Coldplay show
Chris Martin & C. si raccontano. Chris: «Quando ero adolescente impazzivo per cinque ragazzotti di Stoke-on-Trent e Manchester [i Take That]: mi piacevano al punto che per un certo periodo ho creduto di essere gay». Will: «È l'energia di Chris che manda avanti tutta la baracca... Lui è uno straordinario miscuglio di panico, insicurezze, fiducia nei propri mezzi, isteria e divertimento». Guy: «Oramai ho superato il nervosismo che mi prendeva prima di mettere piede sul palco; adesso mi emoziono ancora, ma in maniera positiva». Jonny: «Cerchiamo semplicemente di essere quelli che siamo, dell'opinione di certi giornalisti non ce ne frega niente. Del resto, se provassimo a fare gli eccentrici credo che saremmo patetici». Chris: «Noi vogliamo fare musica popolare, che raduna la gente e la fa stare bene. Questo fatto ci attira addosso critiche cattive, e non possiamo fare altro che accettarle». -
1D live
One Dirtection: immagini e dichiarazioni. -
Sid Vicious proibito
La vita e la morte di Sid Vicious, l’anima nera del punk nell’Inghilterra di fine anni Settanta, raccontata attraverso la cronaca dei fatti, le testimonianze, le dichiarazioni dei protagonisti. L’infanzia con la madre hippie, e il ribellismo giovanile. L’amicizia con Johnny Lydon Rotten, e il negozio londinese “Sex” di Malcolm McLaren. Gli stupefacenti e i Flowers of Romance. L’avvento del punk, e l’epopea dei Sex Pistols. Il sesso e l’eroina con la groupie Nancy Spungen. Nichilismi, intemperanze e provocazioni sulla scena rock. Il tour americano con sangue e incidenti. La tossicodipendenza e la fine dei Pistols. L’uccisione di Nancy e l’accusa di omicidio. Il tentato suicidio, e la morte per overdose (New York, 2 febbraio 1979) all’età di 22 anni. -
Led Zeppelin proibiti
Nati nell’estate del 1968 come New Yardbirds e formati da Jimmy Page (chitarra), Robert Plant (voce e armonica), John Bonham (percussioni) e John Paul Jones (basso e tastiere), i Led Zeppelin ebbero due particolari fonti ispirative: il bluesman maledetto Robert Johnson (idolo di Plant), e il mago-occultista britannico Aleister Crowley (spirito-guida di Page). “Led Zeppelin proibiti” ripercorre la storia del Dirigibile – dalla prima tournée negli Stati Uniti, al successo planetario, fino alla morte di John “Bonzo” Bonham (25 settembre 1980, che segnò la fine della band) – raccontandone gli aspetti più scabrosi: le quantità di alcol e stupefacenti, la sessualità libera e promiscua, le voci di eccessi di ogni tipo, comprese pratiche di “magia nera” e di sortilegi demoniaci. L’epopea zeppeliniana di sesso & droga, culminata nella “leggenda nera” del Dirigibile, viene qui ricostruita attraverso varie testimonianze, comprese quelle del road manager della band Richard Cole, e di alcune groupies. -
Justin Bieber show
Cronistoria, immagini, dichiarazioni e interviste. -
Brian Jones proibito
Il blues e gli stupefacenti, le donne e il rock, l'Inghilterra e il Marocco: breve storia di Brian Jones, il musicista britannico che nei primi anni Sessanta fondò i Rolling Stones, e che il 2 luglio 1969, all'età di 27 anni, morì annegato nella piscina della sua casa di campagna. -
Pink Floyd talks
Preceduta da una cronologia storica dettagliata, la presente antologia raccoglie le più importanti interviste e dichiarazioni pubbliche dei Pink Floyd lungo l’arco del trentennio 1967-1996. In queste pagine Syd Barrett, Roger Waters, Nick Mason, Richard Wright e David Gilmour raccontano e commentano, in presa diretta oppure a posteriori, le principali tappe che hanno scandito la storia pinkfloydiana. Dalle origini del successo con l’album barrettiano “The piper at the gates of dawn”, alla svolta di “A saucerful of secrets”, ai problemi psico-tossici di Syd Barrett culminati nella sua uscita dalla band. Dal nuovo corso di “Atom heart mother”, al successo stellare di “The dark side of the moon”. Dalla genesi dell’album “Wish you were here”, al capolavoro “The wall”. Dalle dissertazioni tecniche di David Gilmour, ai ricordi agrodolci di Nick Mason e di Richard Wright. -
Janis Joplin. Proibita
La vita, breve e tempestosa, della regina del rock-blues Janis Joplin, ricostruita attraverso fatti, date, testimonianze, dichiarazioni, e col contributo dei suoi più autorevoli biografi. La difficile adolescenza in una cittadina texana bigotta e razzista, e il ribellismo giovanile di metà anni Sessanta. La tossicodipendenza, il rock-blues e l’alcol. Il successo, il bisogno amoroso e la sfrenata bisessualità. La passione e gli eccessi, la rabbia e la solitudine, il canto e le grida. Fino alla tragica morte per overdose, il 4 ottobre 1970, all’età di 27 anni. «Per tutta la vita ho desiderato solo di essere una beatnik. Fare tutte le esperienze più toste, strafarmi, scopare, divertirmi. Ecco tutto quello che ho sempre desiderato. Però sapevo di avere una bella voce e di poterci sempre ricavare un paio di birre con quella. Poi all’improvviso qualcuno mi ha scagliato in una rockband... Non ho più desiderato fare nient’altro – era meglio che stare con un uomo, con qualunque uomo. Forse il guaio è proprio questo». In appendice, i testi originali delle canzoni del repertorio jopliniano, con la traduzione. -
Kurt Cobain proibito
Il vocalist e chitarrista Kurt Cobain si affacciò sulla scena musicale post-punk dello Stato di Washington a metà degli anni Ottanta: insieme al bassista Chris Novoselic e al batterista Dave Grohl, formò la band Nirvana, con la quale nel 1987 esordì nei locali di Seattle. Il successo planetario arrivò col secondo album, “Nevermind”, pubblicato nella seconda metà del 1991. Insieme al successo, nella vita di Kurt fece irruzione la bionda cantante punk-rock Courtney Love. Sensibile e creativo, fragile e tormentato, ribelle e nichilista, alla ricerca di una difficile identità non-maschile, la rockstar Cobain affondò nella palude della tossicodipendenza, e insieme alla moglie Courtney Love scandalizzò l’America benpensante. Finché il male di vivere lo portò all’autodistruzione e lo indusse al suicidio con un colpo di fucile alla testa (aprile 1994). Questo libro ripercorre i passaggi più scabrosi della vita, breve e drammatica, di Kurt Cobain, attraverso fatti, documenti, dichiarazioni e testimonianze, col contributo dei suoi più autorevoli biografi. -
Ludwig Van Beethoven. La vita, le opere
Uno studio a carattere divulgativo sulla vita e le opere del celeberrimo compositore tedesco Ludwig van Beethoven (Bonn 1770-Vienna 1827), autore di partiture musicali immortali. Dopo una accurata ricostruzione biografica (comprensiva di un “Dossier clinico” sulle problematiche condizioni di salute del musicista), questo libro ripercorre l’evoluzione artistica di Beethoven, analizzandone alcune delle principali composizioni anche attraverso numerose trascrizioni musicali esemplificative. In appendice, un “Catalogo essenziale” delle opere beethoveniane. -
Axl. W. Rose proibito
Le pagine più nere della biografia di Axl W. Rose (Lafayette, Stato dell’Indiana, 1962) incominciano con le violenze sessuali subite da bambino, e con la scoperta che suo padre, pastore pentecostale autoritario e repressivo, è in realtà un patrigno. Poi ci sono i 18 anni con vari soggiorni in carcere (per ubriachezza, furto, stupefacenti, rissa, danneggiamenti, atti osceni, eccetera), e un esame psichiatrico con diagnosi di disturbi maniaco-depressivi. Axl nei primi anni Ottanta fugge a Los Angeles in cerca di fortuna sulla scena rock underground, e partecipa alla nascita dei Guns n’Roses. La band, di cui Axl è il vocalist-paroliere-frontman (con Slash e Izzy Stradlin alla chitarra, Duff McKagan al basso, Steven Adler alla batteria), è uno dei più veementi ritorni alle tradizionali radici dell’hard rock, e irrompe sulla scena mondiale con l’album Appetite for Destruction (1987). Per Axl e compagni il successo (confermato da Use Your Illusion I e II, 1991) si accompagna alle sfrenatezze sessuali, all’alcol e alla droga, alle polemiche e alle risse. Fino alla disintegrazione della band originaria, fra contrasti, rancori e lotte di potere, nelle quali Axl ricopre il ruolo di eccentrico e dispotico protagonista. Dopo anni di voci di reunion e smentite, la leggenda nera di Axl Rose arriva al capitolo musicale finale: l’album “Chinese Democracy” (2008) dei “nuovi” Guns n’Roses guidati da un Axl spento, logorato e imbolsito. -
Wolfgang Amadeus Mozart
Uno studio a carattere divulgativo sulla vita e le opere del prodigioso musicista austriaco Wolfgang Amadeus Mozart (Salisburgo 1756-Vienna 1791). Preceduto da un’accurata ricostruzione biografica comprensiva degli aspetti più “privati” del musicista (col contributo dei maggiori biografi mozartiani), questo libro ripercorre l’evoluzione artistica di Mozart analizzandone alcune delle principali composizioni anche col ricorso a trascrizioni musicali esemplificative. In appendice, un “Catalogo essenziale” delle opere mozartiane. -
Bob Marley talks
Nella prima antologia di interviste pubblicata in Italia, il testamento musicalreligioso del Profeta del reggae. -
Bruce Springsteen talks
Interviste e narrazioni, 1973-2013. Perché pensi che il rock sia la musica più popolare negli Stati Uniti? «A me il rock ha cambiato la vita: quando da ragazzino lo ascoltavo alla radio, era come se in casa mia fosse entrata la Voce dell’America, la Vera America. Era una specie di liberazione, e quando scoprii la chitarra mi ritrovai in mano la chiave della mia esistenza... Avevo idee molto serie a proposito della musica rock. Certo, era anche un circo, un divertimento e una festa da ballo – tutto in una volta – ma continuava a essere una cosa seria. Credevo che col rock si potessero fare delle cose serie. Aveva forza, aveva una voce. Continuo a crederlo, cazzo! Ci credo davvero». Sei sempre stato in movimento: cosa ti spinge on the road? «Amo andare on the road per incontrare persone che non conosco... Andare in Francia, Germania e Giappone, e conoscere giapponesi, francesi e tedeschi. Conoscerli e capire cosa pensano, e essere in grado di andarci portando qualcosa. Andarci con una manciata di idee, o magari andarci con qualche altra cosa, e essere in grado anche di ritornare da là con qualcosa. Così, bum!... Se il prezzo della fama è che si deve essere isolati dalle persone di cui si scrive, allora è un cazzo di prezzo troppo alto da pagare». Hai tre figli. Come reagiresti, se uno di loro ti dicesse: “Credo di essere gay”? «Qualunque sia il suo orientamento sessuale quando crescerà, penso che accettare l’idea che il tuo bambino abbia una sua vita è la cosa più difficile che ci sia. La sua vita comincia, e te ne accorgi, nello stesso momento in cui fa i suoi primi passi nel mondo. Quando sono cresciuto io, credo che per mio padre sia stato molto difficile accettare il fatto che non ero come lui, che ero diverso. O magari ero come lui, e a lui non piaceva quella parte di se stesso, il che è più probabile. Ero un bambino dolce, gentile... Ero un ragazzino sensibile. Credo che la maggior parte delle persone che si danno all’arte lo sia. Ma la sostanza è che per me la mancanza di accettazione è stata devastante». -
Michael Jackson talks
«È ormai da qualche tempo che interrogo la mia coscienza, per sapere se devo o non devo reagire pubblicamente alle molte falsità che vengono diffuse su di me. Ho deciso di fare questa dichiarazione, spinto dall’ingiustizia di queste accuse e del grande danno che stanno arrecando a coloro che mi sono vicini... Arrivati a questo punto, sono io a mettere un punto: No! Non ho mai fatto uso di ormoni per mantenere acuto il mio tono di voce. No! Non ho mai alterato, in nessun modo, i miei zigomi. No! Non ho mai subito interventi di chirurgia estetica agli occhi. Sì! Un giorno, in futuro, ho intenzione di sposarmi e di avere una mia famiglia. Qualunque dichiarazione di senso contrario è semplicemente falsa. D’ora in avanti, quando verranno stampate nuove fantasie, ho dato mandato ai miei avvocati di avviare azioni legali e quindi perseguire tutti i colpevoli con tutti gli strumenti previsti dalla legge. Come è noto, amo i bambini. Tutti sappiamo che i bambini sono molto impressionabili, quindi esposti a questi racconti. Sono certo che alcuni di loro sono già stati feriti da queste terribili calunnie. Oltre alla loro ammirazione, intendo continuare ad avere il loro rispetto» (Michael Jackson, dicembre 1984). -
Jimmy Page talks. Interviste 1968-2014
Una antologia di interviste del chitarrista Jimmy Page: dalle origini con la leggendaria band dei Led Zeppelin, agli anni da chitarrista-compositore solista. «Va bene, sono pronto», dice Jimmy Page, battendo le mani con un sonoro schiocco. «Di cosa parliamo, stavolta? Degli Zeppelin? Di nuovo? Oh, cavolo! Ma non ne abbiamo già parlato abbastanza?», si lamenta alzando gli occhi neri al cielo. Sono precipitato in pieno déjà vu. Va beh, è giusto che sia così. Mettiti la mascherina da chirurgo, prendi i ferri del mestiere, e preparati a tagliare in profondità». Spiega Page: «Molti mi considerano solo come un chitarrista dotato di una buona tecnica e capace di inventare qualche “giro”, ma io penso a me stesso in termini più ampi. Come musicista credo che la cosa più importante che sono riuscito a fare è stato creare melodie e armonie insolite nell’ambito del rock. E come produttore mi piacerebbe essere ricordato come una persona che è stata capace di sostenere una band formata da individualità di indiscutibile talento, e di farle ottenere il dovuto risalto durante la sua carriera lavorativa. Credo davvero di avere colto il meglio della nostra produzione: ho fermato su nastro la crescita, il cambiamento e la maturità della ricca gemma sfaccettata che sono i Led Zeppelin» (Guitar World, dicembre 1993). In appendice, le testimonianze di colleghi, collaboratori, amici e conoscenti di Jimmy Page, in occasione del suo 70° compleanno (gennaio 2014). Dichiarazioni con cronaca e discografia.