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Indocina: Laos, Vietnam, Cambogia. Appunti di viaggio
Indocina: il lontano sud-est asiatico, misteriosa terra che, nel nostro immaginario, evoca sconfinate distese di risaie e traffici illeciti, figure femminili aggraziate e piogge monsoniche. Nel corso del '900 guerre crudeli, sconvolgimenti politici e scellerate dittature hanno devastato questa zona del mondo, diventata sinonimo di distruzione e dolore. Valeria Maccagni ha visitato Laos, Vietnam e Cambogia e i ricordi del suo vaggio ci arrivano in modo chiaro e diretto. Non guida turistica e nemmeno resoconto di un itinerario, le sensazioni trasmesse da Valeria Maccagni ci portano davanti a un patrimonio storico e architettonico ricchissimo, tra popolazioni genuine e ospitali, sulle spiagge del Vietnam, ai piedi delle montagne del Laos o nella campagna della Cambogia. Caldo, odori, suoni e colori sono restituiti puntualmente attraverso flash di immagini costruite con una scrittura ""visiva"""" che richiama lo stile cinematografico. E le emozioni vissute in prima persona insieme alle riflessioni si intrecciano e si sovrappongono all'oggettività fotografica recuperata dalla memoria. Impressioni diverse per tre Paesi diversi: la sospensione del tempo in Laos, la vivacità """"napoletana"""" del Vietnam e l'angosciante desolazione della Cambogia."" -
Una paura chiamata amore
L'anoressia come sfondo ad una lacerante storia d'amore. L'anoressia malattia del nostro secolo fatta di benessere e di disperazione. Si racconta, da un tenero ed insolito punto di vista maschile, come tra chat line ed e-mail. Marco, il protagonista, si ritrova in America. Il rapporto di coppia conflittuale, tra una donna anoressica che nega a se stessa e agli altri di essere malata, risveglia emozioni e sensazioni, talmente potenti e vere, da lasciarci senza fiato. Dal punto di vista umano e non clinico, questo libro è un punto di riferimento e di chiarificazione per tutti coloro che devono affrontare o hanno già affrontato il dramma dell'anoressia. -
Invisibili urbani luoghi
Nell'intraprendere questo viaggio dentro una città solo apparentemente immaginaria, ci si accorge di tornare a scoprire tanti suoi angoli e aspetti divenuti ormai invisibili, perché scomparsi, o forse rimossi, non tanto alla vista consapevole, quanto agli occhi interiori di ognuno dei suoi abitanti, per quanto sia solo l'Io narrante a rappresentarli tutti. I luoghi di questa città sono infatti più proiezioni o introiezioni della nostra coscienza sul reale, che luoghi reali metafore delle nostre paure o dei nostri sogni, delle nostre fobie o delle nostre utopie. Non si deve credere tuttavia che siano luoghi fantastici o fantasiosi, luoghi speciali per qualche particolarità nascosti ai comuni cittadini, ma comuni parti della vita urbana di cui la maggior parte di noi ha perso la visione poetica, quindi meravigliosa, quindi straordinaria. La città è però anche specchio degli uomini che la abitano: tuttavia si configura come un riflesso doppio, il suo, poiché anche gli uomini sono, o lo sono divenuti nel tempo, tanti specchi dell'immagine urbana, con tante singole particolari variazioni, per quante sono le visioni che ognuno di essi ha. Ogni abitante della città ha perso purtroppo la capacità di questa visione meravigliosamente e straordinariamente comune, seppur poetica. Così questo viaggio che il lettore sta per iniziare è il tentativo di suscitare il recupero di quel suo ""meraviglioso""""."" -
Il complesso di Telemaco
Tra la preistoria e la storia di un individuo c'è il Complesso di Telemaco, un viaggio in crescita nell'abisso di noi stessi, nelle nostre inadeguatezze, nelle nostre paure. C'è l'osservazione del mondo esterno e ostile, di una frequente folle normalità di elementi socialmente omologati e individualmente ottusi che rappresentano ciò che anche noi potremmo essere. O forse dovremmo essere per diventare adulti? Questo è un libro dedicato ai quasi ventenni di cinquemila anni fa e ai quasi trentenni di oggi, quelli disoccupati, traditi, sviliti, ma con il mestiere di un sogno e il millenario dono sapiens di una testa pensante. Perché le storie sono due, intrecciate a distanza di cinque millenni. È un viaggio a Itaca, Pilo e Sparta attraverso gli occhi e le parole del figlio di Ulisse, che finalmente uomo in dieci giorni ritroverà il padre, se stesso e la propria dignità. È allo stesso tempo un viaggio che da Torino conduce alle origini italiche ed europee di una cultura, la nostra, violata dal tempo, dalle istituzioni e da chi le detiene, eppure vibrante e viva nei pensieri della trentenne moderna e disoccupata Tanìt. È uno scritto di profondo amore per l'Italia, liberata a fatica un tempo dagli invasori, e oppressa oggi dalla propria compiaciuta sottocultura obsoleta, di volgo e volgarità. Contro i luoghi comuni, contro la malizia e i pregiudizi che vorrebbero farci tornare indietro, nelle pieghe della Storia dove la felicità non ha mai avuto luogo. -
L'enigma del Bafometto
Ne ""L'ombra del Bafometto"""" abbiamo visto l'Ordine del Tempio, potente oggi forse più ancora che in passato - sia pure nella clandestinità - misurarsi con la famigerata Opus Dei. In questo nuovo thriller di Pietro Borromeo i Templari sono chiamati a intervenire confrontandosi niente meno che con la Cia. Due scienziati compiono quella che sembra essere la scoperta del secolo. Intorno alla setssa ora di un venerdì di agosto perdono tragicamente la vita. Le loro morti vengono archiviate. Nessuno conosce il risultato dei loro studi che è trascritto in due CD protetti da un codice e da un sistema di autodistruzione. Comincia la caccia. Nell'intreccio, complesso e avvincente, il pensiero è sempre agente, i personaggi sono vivi e veri, l'azione è rapida e incalzante, gli ambienti e le situazioni sono reali, perché tutto è quanto meno possibile, maledettamente possibile."" -
Per sempre è tanto
Maurizio è un quarantenne in crisi con la moglie e con le sue quattro amanti. Vuole un figlio ma ha paura di impegnarsi seriamente nel rapporto di coppia e considera la sua vita tutta un gioco, fino a quando, come spesso accade, sarà una donna a costringerlo ad una scelta. Il libro affronta in maniera divertente il tema della crisi degli uomini italiani tra i trenta e i quarant'anni che non vogliono crescere e, magari incosciamente, aspettano che qualcuno faccia delle scelte per loro conto. È un libro rivolto a tutti gli uomini che può essere utile anche a tante donne per riuscire a comprendere un pò meglio la psiche dell'altro sesso. -
Ragione e follia
Parigi, 1958. L'illustre Dottor Charpentier seppur anziano continua a recarsi quotidianamente nel suo studio di Place Victor Hugo, dove esercita da quarant'anni la sua attività di cardiologo. A Parigi ha trovato fama e denaro, ma è irrimediabilmente solo, soprattutto dopo la morte della moglie Adeline. Impegna così i suoi giorni nel volontariato: tutte le mattine va alle Salpétrière, antico sanatorio francese, ricovero per donne malate di mente. In questo ghetto di sofferenza si trincera dalla solitudine e sperimenta i primi antipsicotici, che proprio in quegli anni si affacciano alla ribalta della scienza medica. Imbrogliare se stessi, fino a che punto si può? Un ricattatore dal volto sfregiato incrina la maschera di uomo per bene che da sempre ricopre il viso del Charpentier: se il dottore non tirerà fuori dall'inferno della Salpétrière Isabelle Boucier, una povera ragazza da poco internata, tutto il fango del suo passato sarà riesumato e dato in pasto alla gente. Che legame c'è fra il ricattatore e la giovane paziente? Il dottor Charpentier è molto confuso ma sa che l'intonaco delle apparenze deve reggere, a qualunque costo. Nella sua angosciata mente riemergono i ricordi terribili della guerra da poco terminata, la polvere e l'acre odore di sudore dei rifugi antiaereo. Anche la nuova, giovane governante, Charlotte, turba l'animo fosco del vecchio. I fantasmi del passato chiedono prepotentemente udienza. E questa volta non concederanno alibi al Dottor Charpentier. -
Coriandoli
Attraverso una girandola vorticosa di incontri, una situazione traumatica diventa l'occasione per una rivisitazione con occhi disincantati del proprio passato e uno stimolo per il risveglio di emozioni mai del tutto sopite. In questo contesto, l'incontro con due donne, Eva e Sara, porteranno Paolo a riscoprire che a quarant'anni l'amore e un figlio possono salvarti al vita. I coriandoli sono lo specchio della nostra società costituita da un'umanità varia e curiosa, disperata e sognante: ad ognuno di loro Ronsivalle restituisce quella dignità umana che ogni persona merita. Dall'autore di ""Una paura chiamata amore"""" ancora un'occasione di meditazione e di riflessione sui temi che accompagnano la nostra vita. Leggero, ironico, profondo."" -
In viaggio con Dante all'inferno
Lo scrittore viene svegliato da una misteriosa entità che poi si rivelerà essere Dante Alighieri. Gli viene proposta l'occasione di visitare l'Inferno. Tra sorpresa e imbarazzo finisce con l'accettare e sarà un'esperienza, appunto, infernale. Sarcasmo e ironia sostengono l'irripetibile comicità, le esilaranti trovate di Salvo Zappulla, che ci racconta un aldilà affollato di personaggi e personalità dei nostri anni politici, economici e religiosi. Insomma, da quando avevamo studiato i gironi danteschi molto è cambiato, come è giusto, ma in un modo che non avremmo potuto prevedere. Il contrasto continuo tra la somma Guida e lo scrittore finiscono con il coinvolgere in grottesche sarabande, fino a indurre a parteggiare per qualcuno dei contendenti. E alla fine il lettore scopre che la Divina Commedia non c'entra proprio per nulla. Salvo qualche congegno strutturale come l'avevamo appreso a scuola. Scopriamo di aver avuto un resoconto dell'inferno, questo senza dubbio, ma di aver visitato l'Italia del secondo Novecento, dai giorni della democrazia fino agli anni di piombo, fino alle tangentopoli, cavalcando la fantasia ma anche quella parte della realtà che spesso supera ogni immaginazione. -
Anime recise
Chiara è una trentenne disinibita, anticonformista e ribelle. Chiara è una prostituta, una di quelle che il sesso lo fa solo per i soldi. Chiara è quel genere di donna che nessun uomo vorrebbe mai sposare, è una di quelle da ""una botta e via"""". Chiara è quello che anni di abusi, stenti e sofferenze hanno fatto di lei. Chiara è lo specchio fedele di una cruda realtà sommersa. Una realtà chiamata incesto. Una realtà chiamata violenza sessuale e poi, ancora, violenza psicologica. Una realtà chiamata ignoranza e miseria. Chiara è una delle tante persone dall'anima recisa, castrata, perduta per sempre. Chiara, un tempo, era una bambina, una bambina dolce e sensibile come tante altre. Una bambina di dodici anni che, sognando un futuro migliore, confidava al suo Diario segreto di essersi innamorata. Una bambina stuprata da chi amava e che un giorno, divenuta grande, decide di non permettere mai più a nessuno di sfruttare il suo corpo in nome di un amore che non ha mai conosciuto; ma di offrirlo, semmai, al miglior offerente."" -
Dal Vesuvio alle piramidi
Nel 1907 Donna Margherita, da poco vedova, capisce che si può vivere benissimo anche senza avere uomini al proprio fianco. E sceglie l'Africa, Alessandria d'Egitto, quale posto dove ricominciare la propria vita da donna libera insieme alla figlia e alle nipoti. È il racconto di donne coraggiose che sfidano le convenzioni e il formalismo di una Napoli di inizio secolo per affermare il loro desiderio di autonomia e dimostrare a se stesse che si può anche vivere senza un marito. Scritto con tratto lieve e romantico, Cristina Colella si ispira ad una storia vera per dimostrare che il femminismo ha radici lontane e ben radicate. -
Segni di vita. Cent'anni dopo Hesse ecco il nuovo Siddharta
Cent'anni dopo Hesse, ecco il nuovo Siddharta. Il racconto di un viaggio iniziatico alla ricerca del sé, della propria resurrezione. Alessandro Bagagli, uomo del terzo millennio, ci descrive il suo percorso e ci esorta profeticamente ad imitarlo. Con temperamento e con la lucidità inesorabile della conoscenza. Citando Vangeli copti, Pascal e Beatles, l'autore ci stimola ad assorbire la grande realtà mistica e a comprenderne il significato profondo che si trova dentro ognuno di noi. Un po' profeta di se stesso, e come tutti i profeti, incompreso da se stesso, Manuel scopre che c'è sempre un orizzonte nuovo nella nostra vita. -
Il divoratore di anime
Michelangelo Leonardi, pittore dal grande talento, è ossessionato dalla realizzazione di uno spaventoso quadro sull'Apocalisse. Solo e disperato, abbandonato da tutti, tenta il suicidio ma un intervento miracoloso lo salverà. Michelangelo si mette alla ricerca della moglie scomparsa, Elena, di cui sospetta una fine orribile. I compagni d'infanzia, un ispettore di polizia dotato di grande fiuto e un parroco di borgata sensitivo, accorrono in aiuto del protagonista. La pista che porta a Elena incrocia pericolosamente la strada di una setta satanica capeggiata da un fantomatico prescelto. L'indagine porta in Israele; Michelangelo affronta senza esitazioni un rivelatore viaggio che lo condurrà dagli ulivi di Gerusalemme alle sabbie del deserto del Neghev. Qui il pittore incontrerà i guardiani di Bersabea che riavvolgeranno il nastro del tempo per narrargli la vera storia del sacrificio di Isacco e della promessa mancata di Abramo: una promessa a cui Michelangelo è indissolubilmente legato. Il pittore dovrà affrontare il divoratore di anime: da questo scontro dipenderà non solo il suo destino ma anche quello dell'intero pianeta. -
La signora Burt
La signora Burt è una piacevole signora di cinquant'anni, anche se dice di sentirsene una sessantina circa, non si tinge i capelli e non è troppo alta. La signora Burt non ha figli, pochi amici e due piante grasse nell'ingresso della sua enorme sala da pranzo. Vive a circa venti minuti di macchina dal centro, per scelta badate bene; la signora Burt non ama i rumori troppo forti, la indispettiscono. Capita spesso di vederla passare con il suo immancabile spolverino bluette: è una strana persona, lo si vede anche da come sorride chiacchierando con sé stessa. Quando la signora Burt chiacchiera con sé stessa non lo fa muovendo le labbra. È come se fosse un monologo interiore continuo, un flusso inesauribile che la accompagna da quando aveva tre anni. La signora Burt è una scrittrice, ha un neo sul lato destro della bocca, un gatto, un cane e un segreto. Io direi che la signora Burt è una donna felice, per niente sola, del tutto soddisfatta della sua vita nuova. -
L'amore perfetto
Paola e Alberto, si erano conosciuti due anni prima a una mostra. Ma quello che avrebbe dovuto essere uno dei tanti incontri occasionali a cui Alberto era abituato, si rivelerà invece qualcosa di diverso che stravolgerà la sua vita e quella della sua famiglia. Schiacciato infatti dai sensi di colpa, Alberto sarà dilaniato da una profonda crisi interiore, il cui esito lo porterà a un insanabile conflitto tra il ruolo di marito e quello di padre. Maria Grazia, sua moglie, pur di difendere il suo amore, la sua casa, i suoi figli, subirà inizialmente il disamore, la freddezza, l'indifferenza di Alberto fino a che... Come due film proiettati contemporaneamente su uno schermo diviso perfettamente a metà, lo scrittore fa scorrere davanti ai nostri occhi le vite parallele di Alberto e Maria Grazia, e attraverso un sapiente montaggio fatto di rimandi e anticipazioni, come in un gioco di specchi - e qui sta l'originalità del romanzo - ne mette a confronto i movimenti dell'anima e ne indaga l'oscuro mondo dei sentimenti, dove uomini e donne si prendono e si lasciano, si confondono e si contrappongono e inevitabilmente mostrano le loro irriducibili diversità. -
L'ultimo sogno
Davide, un ragazzino di sedici anni; e Panicale, un paesino dell'Umbria: sono i protagonisti de ""L'ultimo sogno"""". Tutto è vergine in questo romanzo, pulito, non calpestato dalla frenesia della città, forse ancora non calpestato dalla vita. Un adolescente si confronta con la crescita e si rifugia nelle accoglienti parole del vecchio Amedeo, che la propria vita sta per concludere. Un antico cimitero di colpo abbandonato, sostituito da un cimitero nuovo, più funzionale, è il luogo in cui Davide dà libero sfogo alle sue ansie, ai suoi entusiasmi. Lì trova un angelo trafitto, affrescato su una delle pareti in rovina: una vecchia storia che da secoli si tenta di nascondere. Amedeo conosce la verità, ma Amedeo sta morendo, sta per vivere l'ultimo dei suoi giorni, il giorno senza sogni perché solo quando la vita è finita i sogni smettono di nutrirci. Solo allora."" -
Odissea in prosa e per tutti. Nuova ediz.
L'Odissea è uno dei racconti più importanti di tutti i tempi, talmente importante che è stato definito come il primo romanzo nella storia dell'Occidente. Con questa edizione, Marco Bonfiglio ha inteso coniugare un'opera sempre al passo con i tempi ad un linguaggio altrettanto attuale. L'Odissea si trasforma in romanzo d'azione e di sentimenti, con dialoghi, descrizioni, emozioni che assumono una luce diversa, accessibile a tutti. Il ritorno di Odisseo ad Itaca non è solo la speranza e la necessità di rivedere i propri cari e la propria terra: è soprattutto l'ideale per il quale combattere, grazie al quale riconoscere i propri errori e fare un passo avanti per diventare un uomo migliore. -
Era scritto sulla mia mano
Ricki è nato con una strana linea della vita disegnata sulla mano: un'interruzione, a un certo punto, dopo la quale la linea prosegue più nitida. Cosa accadrà quando la sua vita arriverà a quell'interruzione? E quando questo accadrà? Ricki se lo domanda da sempre. A quarant'anni perde tutto: famiglia, lavoro e fascino. Lui, che non ha mai avuto alcuna difficoltà ad attrarre a sé le persone, di colpo diventa trasparente. Trasparente per tutti. Cosa riserva il futuro a Ricki? L'incontro con Elen gli svelerà l'esistenza di un mondo. Un altro mondo. Anche Elen ha la stessa linea della vita disegnata sulla sua mano. Anche lei, come Ricki, è una predestinata, predestinata a vivere in un altro modo, su un'altra dimensione. Dopo l'incontro con Elen, per Ricki arriva il momento della scelta: rimanere nel mondo conosciuto o saltare nel vuoto dell'ignoto? Le mille tentazioni di ""restare"""", le umane resistenze al cambiamento, la necessità di compiere la scelta in un tempo massimo, lo fanno vacillare. Riuscirà Ricki a lasciare tutto per elevarsi? E cosa lo aspetta """"dopo""""?"" -
Io ci sto
Un'amicizia nata per caso in una Roma calda e immobile all'inizio di un'estate che cambierà la vita a tre ragazzi con un'irrefrenabile voglia di oltrepassare i limiti: Matteo, curioso e istintivo; Lele, problematico e sregolato, amante degli sport estremi e costantemente motivato da nuove sfide; Stefano, incompreso e alla ricerca di se stesso. L'intesa è perfetta, fatta di sottili sfide psicologiche, avventure sulla soglia della legalità e continue prove di coraggio. Io ci sto esprime la rabbia di tre giovani vite che hanno voglia di sperimentare, di tentare anche l'impossibile, che fanno a pugni col mondo e vogliono crescere a tutti i costi. è un sodalizio speciale, un'amicizia quasi di sangue, che costringe al confronto tre individualità tanto affiatate quanto diverse, che si arricchiscono e si completano nel loro percorso verso la fine dell'adolescenza. Ma l'idillio è interrotto dall'entrata in scena di Stella e Ludovica, due ragazze che sconvolgeranno gli equilibri del trio. L'autore racconta la storia di una gioventù moderna e ferita come quella di tanti ragazzi degli anni novanta. -
Finchè l'opera non sia compiuta
La sera del 24 settembre 1786 Pietro, un uomo di quarantanove anni, si chiude nel suo studio pronto a narrare la propria vita, dalla nascita fino alla morte che arriverà alla fine di quella stessa notte, all'alba del 25. Perché egli vivrà la sua morte. Per trenta capitoli narra di sé. Poi ne aggiunge altri tre su Pierre, un altro personaggio che nasce esattamente nel momento della sua morte. Una sorte misteriosa li unisce nel compimento della Grande Opera: il primo compie l'opera al nero e il secondo l'opera al bianco. Chi dovrà unirsi a loro per completare l'immane impresa compiendo la conclusiva opera al rosso? Ecco allora che un giorno il narratore si affaccia alla coscienza di un suo omonimo nato esattamente duecento anni dopo di lui e, parola per parola, gli detta il prologo, i trentatre capitoli e l'epilogo così come li ha scritti in quella notte magica. Lo investe quindi del difficile adempimento finale finché l'Opera non sia compiuta.