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La poesia della fede. I retroscena della lotta spirituale di Mechelangiolo nelle sue poesie religiose scelte e spiegate
Nella vera, tragica anima di Michelangiolo perdura, anche in mezzo a rapinose tempeste, un fondamentale spirito religioso, ho voluto tener conto soprattutto di quelle poesie dove più vibra e canta (o grida) il senso del divino, sia che tragga alimento dal platonismo cristiano-ficiniano, sia che affondi le sue radici nella pura ortodossia cattolica. Così balza netta l'incomparabile figura dello scultore poeta. La tragedia di Michelangiolo non poté cessare che con l'ultimo battito del suo cuore. Anche lui, certo, come Dante, ebbe una tenace fede religiosa; ma era, quella fede, simile ad una fiamma che, sebbene inestinguibile, fu continuamente combattuta da ""contrari venti"""". Le rime della vecchiezza sono la sua più alta, profonda, tragica, religiosa e conclusiva poesia. E infatti, proprio durante l'ultima stagione della sua vita egli raggiunge, con la penna, quasi la stessa potenza già conseguita coi colori e coi marmi. Spirito sempre in lotta con la materia, come i suoi Prigioni incompiuti, egli canta il proprio sforzo eroico, il proprio angoscioso anelito all'infinito, a Dio."" -
Una vita per l'Africa: Pietro Savorgnan di Brazzà
Questo libro, pubblicato in occasione della Mostra ""Una vita per l'Africa"""" a Roma, intende sottolineare le doti umane e pacificatrici, sia pure in epoche di conquiste e di colonizzazioni, di Pietro Savorgnan di Brazzà, che è stato l'unico esploratore europeo nella storia coloniale a conquistare un impero senza spargimenti di sangue, con la fiducia e la pace. Il volume testimonia il dialogo tra culture e l'amicizia tra il lungimirante Pietro Savorgnan di Brazzà e un grande capo spirituale dell'Africa equatoriale, Makoko Iloo I, sovrano dei Batéké. Durante i 12 anni del governo di Brazzà, questa alleanza basata su valori e speranze condivise ha reso possibile per le popolazioni della riva destra del fiume Congo l'unico momento luminoso nella tragica e oscura storia coloniale. L'antologia presenta anche le tracce attuali dell'antico spirito e delle tradizioni secolari del Congo nelle loro espressioni artistiche che si ricollegano all'anima dell'alleanza tra Makoko e Brazzà."" -
Rocacambo. Le avventure di Pietro Di Brazza nell'Africa misteriosa
Un avvincente susseguirsi di episodi raccolti da Marthe, figlia del grande esploratore, così come lei stessa li aveva ascoltati dalla madre, per rivivere oltre cent'anni dopo, la pacifica epopea del Congo di Brazzà. Un libro per tutti, e in particolare per ragazzi, che rende merito all'opera di Brazzà (cui ancora oggi è intitolata la città di Brazzaville), assolutamente fedele agli ideali dell'umanesimo moderno di libertà, uguaglianza e fraternità, in difesa dei diritti delle popolazioni locali e contro le ingiustize del sistema coloniale, per cui è ancora ricordato e stimato dagli africani. -
Antiarchitettura e demolizione. La fine dell'architettura modernista
Questo libro è l'inizio di un contrattacco atteso e dovuto: l'autore, docente all'Università del Texas, espone la critica radicale di uno scienziato alla distruttività delle ultime tendenze architettoniche. Il decostruttivismo, ultima moda degli architetti, rivela la vera natura di tutto il modernismo, che è distruttiva della città, della società e della cultura umana. Infatti ha prodotto quel mondo di città invivibili, rumore incessante, distruzione di matrici naturali, con la relativa popolazione incivile, pericolosa, egoista e con tutti i conseguenti orrori, per cui la società avanzata sta diventando un incubo, nel quale anche gli edifici sono distorti, deformati e minacciosi. La lettura di questo libro, diretto a chiunque si interessi di architettura, dovrebbe essere obbligatoria nelle istituzioni dove si insegna progettazione, pianificazione e altri aspetti dell'ambiente costruito. -
Fatimah's Kampung
A unique parabola, through a story in 120 big coloured pages beautifully designed and written for grown up people about what urbanism can do to children. For Fatimah and her village (Kampung), as for children and their communities the world over, the environment they inhabit is a thing to cherish and sustain. Too often thow it is abused and distroyed. This is the most urgent crisis we face today. We may be distracted by other difficulties and disagreements, but ultimatly we share the one world and (whatever our culture or religious faith) we can find unity in caring for this world. Fatimah's Kampung is a small contribution to bridging the differences and highlighting some of the things we all may loose if we do not find such unity of purpose. -
La nepitella in 99 gustose ricette
Il volume propone le ricette e descrive le caratteristiche botaniche, i sistemi di propagazione e coltura, gli usi tradizionali della nepitella o nipitella (nota anche come nebbeda, calaminta, mentuccia, erba gattaia, ecc.), una pianta aromatica officinale tipica del bacino del Mediterraneo, usata fin dall'antichità in medicina e cosmetica, come ornamento, ma soprattutto in cucina. -
Vittoria ride alla vita
Vittoria è nata a Bologna il 1 dicembre 2008, affetta da grave paralisi cerebrale e tanta voglia di vivere. A causa delle sue importanti limitazioni psicomotorie e molteplici patologie è costretta fin da piccolissima a frequenti ricoveri ospedalieri e ripetuti interventi chirurgici, ma nonostante le sue tante limitazioni, Vittoria ha frequentato con grande entusiasmo la scuola, condividendo quanto più possibile con i compagni e le insegnanti, cogliendo ogni occasione per tenere unite un sacco di persone, tirando fuori il meglio di ognuna di queste, proprio per la sua straordinaria capacità di aggregazione. Il suo travolgente amore per la vita e la passione per la scuola, hanno coinvolto tutti quanti l'hanno conosciuta, fino a quando, il 2 ottobre 2019, improvvisamente, delicatamente e senza rumore Vittoria se n'è dolcemente andata, lasciando tutti smarriti in quel buio e vuoto vivere senza di lei. Grazie all'iniziativa delle sue Insegnanti e della Dirigente Scolastica, il ricordo e l'esempio di Vittoria diventano motivo dell'intitolazione della Scuola Primaria di Montelaguardia, a Perugia, a Vittoria Formica. Età di lettura: da 10-12 anni. -
Roma e il lazio nome per nome
Roma e il Lazio nome per nome è dedicato in particolare ai 378 toponimi corrispondenti ai comuni della regione, agli aggettivi etnici che ne designano gli abitanti, ai cognomi più frequenti e più tipici di ciascun municipio; e, inoltre, alle denominazioni di strade e piazze, ai nomi personali, a quelli commerciali, ai nomi del culto e delle feste popolari, con appunti storici, linguistici, statistici e culturali in senso lato. Il risultato è dato da 350 pagine dense di informazioni e da un modulo che può essere utile al grande pubblico degli appassionati di storia, di tradizioni popolari, di turismo, così come agli specialisti di onomastica. -
Lo spettacolo delle parole
Quarantaquattro contributi ricordano Sergio Raffaelli (Volano [Trento] 1934-Roma 2010), storico della lingua italiana e del cinema, studioso in particolare della lingua del fascismo, della lingua dell'uso pubblico, della lingua nel mondo dello spettacolo e dell'onomastica, dal 1973 al 2006 docente universitario di Storia della lingua italiana negli atenei della Calabria, Siena (sede di Arezzo) e Roma 2 ""Tor Vergata"""", componente del comitato scientifico della """"Rivista Italiana di Onomastica"""" fin dalla nascita nel 1995. Proprio un Quaderno Italiano di RIOn raccoglie l'omaggio di colleghi, allievi e amici dall'Italia e dall'estero. La miscellanea si inserisce nel solco degli interessi rispecchiati dalla molteplice sfaccettatura degli interessi scientifici di Sergio Raffaelli e sono stati ragruppati in specifiche sezioni, dedicati alla lingua del cinema, alla politica linguistica e all'odonomastica, mentre una quarta sezione raccoglie altri contributi di storia linguistica e di onomastica."" -
In Calabria dicono bella. Indagini sul parlato giovanile di Reggio Calabria
Ancora oggi molti giovani del Sud Italia si servono del dialetto come codice linguistico prevalente nelle conversazioni tra pari. Tuttavia, soprattutto nelle città, la perdita di terreno del dialetto come lingua della comunicazione quotidiana coinvolge anche gli usi giovanili: il caso di Reggio Calabria mostra come l'esigenza di utilizzare un linguaggio espressivo a fini ludici o identitari non sia soddisfatta, tra i parlanti giovani del luogo, unicamente dal ricorso a elementi dialettali. Dopo aver vagliato, attraverso questionari autovalutativi, la competenza di una serie di lemmi-bandiera da parte di un campione di studenti reggini, si pubblica e si analizza un corpus inedito di conversazioni spontanee tra giovani, facendo il punto sulla quota di gergalismi, colloquialismi, dialettismi (provenienti dal dialetto locale, ma anche da altre aree) e forestierismi in esse presenti. Viene inoltre tracciato, soprattutto in base ai fenomeni morfosintattici più ricorrenti, un quadro dell'italiano regionale calabrese ""di nuova generazione"""", solo in parte coincidente con quello tradizionale. L'ultimo capitolo apre una finestra sulle scritture elettroniche dei giovani reggini, dai forum di discussione ai social network."" -
A parte. Per una storia linguistica della didascalia teatrale in Italia
Lo studio nasce da una curiosità scientifica e da una passione particolare per il mondo del teatro. Analizza linguisticamente un aspetto particolare della scrittura per il teatro, le didascalie drammaturgiche, dal Medioevo fino a Pirandello. Si parte dall'osservazione di esempi concreti, tratti da testi particolarmente significativi per rappresentare le diverse tappe evolutive che il genere drammatico ha attraversato in Italia nel corso della storia letteraria e culturale. Le didascalie sono considerate dal punto di vista formale; nello studio si tiene conto di tutti i loro aspetti linguistici. Storia della lingua e linguistica generale si danno qui la mano e si supportano vicendevolmente. Le didascalie vengono analizzate dal punto di vista tecnico, ma senza strapparle dallo sfondo letterario e storico-culturale su cui si collocano: per questo il saggio risulta accattivante anche per un pubblico meno specialistico, o interessato ad altri aspetti dei testi. Il capitolo centrale analizza didascalie delle commedie di Carlo Goldoni, che costituiscono il culmine, sia qualitativamente sia quantitativamente, di questo particolarissimo tipo testuale, almeno fino a Pirandello con cui, non a caso, il lavoro si chiude. Il volume dà più spazio alla commedia che non alla tragedia (dove le didascalie hanno minore consistenza); non manca una sezione dedicata al melodramma, con l'analisi di didascalie tratte dai libretti delle opere più note. -
Dal mondo alle parole. Definizioni spontanee e dizionari d'apprendimento
A partire dalle spiegazioni che i bambini forniscono sul significato delle parole, estrinsecando le loro conoscenze e il loro vissuto, il volume indaga le diverse forme di definizione naturale, mettendole a confronto con le scelte lessicografiche impiegate nei principali dizionari dedicati al primo apprendimento linguistico. Accanto alle soluzioni proposte dai dizionari per bambini, si impone oggi il problema di trovare risposte adeguate per i sempre più numerosi allievi di cittadinanza non italiana presenti nelle nostre scuole. Il corpus di definizioni spontanee raccolto costituisce un repertorio di lingua autentica che, in sinergia con l'analisi condotta sulle opere esistenti, può orientare le scelte glottodidattiche e sostenere la progettazione e l'elaborazione di strumenti di consultazione innovativi. -
Grazia Deledda. Profilo linguistico della prima narrativa (1890-1930)
Il libro nasce dall'esigenza di offrire un'analisi sistematica sulla lingua di Grazia Deledda, anche alla luce del rinnovato interesse critico nei suoi confronti. I pochi studi esistenti affrontavano singoli fenomeni di lingua e stile: la necessità di un approfondimento, per indagare la qualità della prosa della scrittrice sarda in rapporto alla prassi e alla norma del periodo, si impone anche per verificare l'attendibilità di alcuni giudizi in merito espressi dalla critica più o meno recente, non di rado diffidenti e spesso badati su semplici impressioni. Nella vasta opera di Grazia Deledda questo saggio osservare in particolare la produzione giovanile, la più trascurata, compresa tra il 1890 e il 1903 (anno del celebre romanzo Elias Portolu). A ciascun aspetto, fonologico, morfologico e sintattico, è dedicato un capitolo; in un altro sono raccolte osservazioni sul lessico e ulle figure retoriche. Sebbene si tratti di una fase compositiva i cui esiti appaiono meno felici rispetto ai romanzi della maturità, è comunque un apprendistato ricco di spunti interessanti dal punto di vista linguistico, nel quale si riconosce anche la lenta (e faticosa) definizione di uno stile. -
Un minuto oltre il futuro
Un intellettuale tormentato e disilluso incontra per un'intervista uno dei pochi imprenditori che in piena crisi economica riesce a far crescere la propria azienda. Vivono in mondi diversi e apparentemente non hanno nulla da condividere, se non il profondo affetto e la dolorosa nostalgia per un amico comune scomparso anni prima. Da quell'incontro avrà inizio un viaggio che partendo dalle memorie personali esplorerà luoghi dell'anima e storie collettive. Il primo, Carlo, sente allontanarsi i suoi riferimenti culturali, alla radice delle sue idealità e cerca di costruirsi faticosamente una propria originale visione del mondo; l'altro, Luigino, è ancorato con tenacia alla sua cultura contadina che continua a considerare un riferimento fondamentale per la sua storia umana e imprenditoriale. Carlo si sente tradito dalla storia, dalla società, dai suoi contemporanei, a cui aveva attribuito la capacità di cambiare, assieme a lui, il mondo per renderlo migliore; Luigino di fronte alle difficoltà che la vita gli propone non rimugina, si 'rimbocca le maniche con un unico scopo in testa: superarle. In uno dei loro primi dialoghi quando Carlo lo mette di fronte al problema della devastazione sociale causata dalla crisi economica con milioni di disoccupati e cassintegrati, Luigino risponde con lucido pragmatismo che la sua unica responsabilità da imprenditore è di salvaguardare il posto di lavoro ai 18 dipendenti della sua azienda. E poi il territorio: la Sabina, la Valle del Tevere con la sua storia e i suoi miti. ""La mia terra è dove sono nato io, i miei nonni e i mie figli ed è questo il posto in cui voglio vivere e lavorare. La mia terra sono le mie radici"""", questo dice Luigino. Un piccolo 'fazzoletto di terra' che racchiude un racconto corale, un mosaico di voci che narrano in filigrana le storie di un antico passato e le aspettative per un domani ancora da inventare. """"…un minuto oltre il futuro…"""" con stupefacente semplicità cerca quei punti fermi che possono aprirci al futuro."" -
Dizionario dei cognomi dei «nuovi italiani». Hu, Chen, Mohamed, Singh e Warnakulasuriya
Gli stranieri residenti in Italia hanno superato i 5 milioni; più di 8 cittadini su 100 che vivono in Italia non sono (o non sono ancora) italiani. Negli ultimi anni la 2ª città d'Italia, Milano, la 9ª per popolazione del Nord, Brescia, e la 3ª del Centro, Prato, hanno registrato in testa alla classifica dei cognomi una forma straniera: rispettivamente il cinese Hu, l'indopakistano Singh e il cinese Chen. Alcuni di loro acquisteranno via via la cittadinanza italiana e i loro cognomi diverranno parte integrante del nostro repertorio onomastico. E per la prima volta in Italia (e in Europa) sono raccolti in un dizionario i cognomi più diffusi degli stranieri di recente immigrazione: qui marocchini, tunisini, egiziani, romeni, moldavi, ucraini, albanesi, bosniaci, serbi, senegalesi, ghanesi, indiani, pakistani, bengalesi, singalesi, filippini, ecuaodriani, peruviani, cubani, ecc. Di ogni cognome viene indicato il significato, l'ambito linguistico di appartenenza, la diffusione in patria e sul territorio italiano. Dopo una ricca introduzione, il libro presenta il vero e proprio dizionario e in chiusura tre appendici, relative alle classifiche dei cognomi stranieri più frequenti nei capoluoghi di provincia italiane; alle statistiche demografiche su distribuzione territoriale, rapporto maschi/femmine, primati regionali e comunali delle varie comunità nazionali; e, infine, ai nomi personali assegnati ai bambini stranieri in Italia. A chi vive con ansia il crescere del numero degli stranieri nel nostro Paese e in particolare di quei popoli che condividono, loro malgrado, lingua e religione con le frange più estreme del terrorismo, questo dizionario si offre come piccolo vademecum rassicuratorio. Familiarizzare con l'onomastica degli immigrati, riconoscere la lingua, la religione, la società che ha ispirato la nascita e l'uso dei loro nomi è una questione di cultura, ma è anche uno strumento utile per la comprensione reciproca, per superare diffidenze e timori, intolleranze e indifferenze e per creare insieme una società che non può non essere multietnica. Il testo, potrà essere consultato con profitto nelle scuole, presso le anagrafi e le questure, da parroci, notai, ASL, banche, poste; è utile che sia a disposizione anche di giornali, radio e televisioni e di operatori dell'informazione e dell'educazione in generale. -
L'onomastica nel pallone. Quello che non sapete sui nomi e i cognomi dei calciatori
Che cosa c'entrano i nomi con il calcio giocato? Forse Pelé e Maradona sarebbero stati campioni di minor talento se si fossero chiamati in altro modo? Forse Messi e Cristiano Ronaldo giocherebbero diversamente se il primo cognome, marchigiano puro, non derivasse dal nome latino Messio e se il secondo, che richiama il ciclo cavalleresco di Carlo Magno (equivaldo a Rolando) non significasse ""glorioso nella sua terra?"""". La risposta è no. Ma i nomi dei calciatori, soprattutto i loro cognomi sono quelli più ascoltati, pronunciati, scritti e letti, i più popolari. Mentre per le figure della politica, dello spettacolo, della cronaca nera e rosa, e degli altri sport i nomi davvero conosciuti da tutti sono a ben contare pochi, nel calcio sono migliaia. Bambini, giovani, adulti, anziani, uomini e donne, da generazioni ripetono quei cognomi... Televisione, radio, giornali, discussioni in famiglia, con amici e colleghi, e non soltanto al sabato, alla domenica e al lunedì. I cognomi dei calciatori sono talmente popolari che se vi chiamate allo stesso modo di un campione, ma anche di un giocatore di secondo piano, tutti vi associano a quel personaggio. Sono talmente popolari da far credere che i loro cognomi siano più diffusi degli altri. Anche se si tratta di cognomi curiosi, con significati particolari, qualche volta sgradevoli e che in altri contesti potrebbero suscitare imbarazzo. Da Martiradonna a Dell'Omodarme, da Cuccureddu a Pirlo... E anche se si tratta di significati """"imprendibili"""", come certi tiri in porta. Tra una spiegazione e l'altra, anche di nomi di battesimo e di soprannomi, questo libro si occupa di pronunce corrette. Certo, difficili da imporre, ma bisognerebbe dire Debaua e non Dybàla, Zùgniga e non Zunìga, Benatìa e non Benassià, Hraff e non Croyff o Cruyff e perfino Bàresi e non Barési... E propone mille altre spigolature, da Totti il cognome che ... non esiste a Buffon che ha a che fare coi lupi e non con i buffoni, da Klose come Babbo Natale a Salah ovvero il (feroce) Saladino. Con qualche puntura di vespa nei confronti di certi vezzi delle telecronache, degli arbitri, dei bordocampisti e degli addizionali di porta. Senza dimenticare precisazioni sui nomi entrati nel vocabolario: come """"la zona Cesarini"""" o """"clamoroso al Cibali"""". Non esiste nulla di simile in Italia e nel mondo. La curiosità e l'amore per lo sport più bello del mondo vi guideranno nella lettura di questa originalissima proposta."" -
Come ha detto che si chiama? Dizionario dei cognomi più curiosi e imbarazzanti, bizzarri e infamanti
Quanti di noi vorrebbero cambiare il proprio cognome? Non molti in verità: perché il nome e il cognome è qualcosa che ci appartiene, è una specie di seconda pelle come diceva Wolfgang Goethe. Però, diciamolo francamente, alcuni sono davvero difficili da indossare e possono creare imbarazzo e talvolta perfino vergogna. In questo dizionario sono raccolti e commentati centinaia di nomi di famiglia. Ma, attenzione, non aspettatevi i soliti cognomi che corrispondono a parole volgari, e che non vale neanche la pena commentare (basta il consiglio di cambiarli attraverso le vie ufficiali previste dalla legge, come centinaia di persone hanno fatto). Non cercate le solite trivialità su cui scherzare. Perché troverete tante curiosità inattese, tante voci nate in modo bizzarro, cognomi dalla storia impensata, cognomi che sembrano voler dire una cosa e significano invece tutt'altro. E qualcuno, come per esempio i signori Lardo e Suino, Salamone o Bellasalma, Feci o Muoio, Collabolletta o Scontrino scopriranno con piacere che i loro nomi di famiglia vogliono dire ben altro. E così, come ogni chiunque venga scoperto a letto con l'amante, declinando le proprie generalità potranno finalmente affermare: ""Oh no, non è come sembra..."""". Scoprirete che Falchi, Manzo, Leopardi, Ramarro, Asini, Delfino, Cervi, Capponi, Giraffa, Cuculi, Puma, Lucci, Gamberi e Vespa non sono animali... Che Lussato, Parlato, Cecato, Chinato e Cotti non sono participi passati. Che Agnolotti, Ricotta, Gelati, Ghiotto e Dieta (e talvolta Grasso) non hanno a che fare con l'alimentazione. Da Abborrito e Assolutissimamente, a Vecchiocattivi e Zampironi, da Quantacquapende al doppio Russo Forte, da Sempregentile a Senzanonna, da Fu Biagio a Pernacchia, da Ciccodicorato a Eco (sì, anche il cognome di trovatello Eco), il lemmario racconta in breve circa 400 storie, accompagnadole con notizie sulla diffusione territoriale di questi cognomi campioni di bizzarria e imbarazzo. Un'appendice al dizionario """"maggiore"""" propone un dizionario """"minore"""" di cognomi che sono mal pronunciati, con l'accento al posto sbagliato. E viene spiegato perché sarebbero etimologicamente corretti non solo Salgàri invece di Sàlgari, ma anche Cóssiga, Báresi, Cagliàri, Sagramòla, Quasimòdo, Aùgias, Vèrtova, Rondìni, Pettìni, Fogàr, Màscara, nonché Bisgio e Crasci (anzichè Bixio e Craxi) e molti altri."" -
Altri romaneschi. Percorsi in diamesia e in diafasia
Dal blog di Beppe Grillo al Premio ""Strega"""", dai Simpson a facebook, dieci incursioni condotte con rigore scientifico e metodologico per terreni inesplorati (chat, biglietti augurali, persino il gergo da officina) alla scoperta delle nuove frontiere espressive della parlata di Roma. Il libro di Andrea Viviani si muove tra recupero della tradizione, definizione per lingua del senso d'appartenenza alla comunità cittadina e, anche, inaspettate reticenze. Con inattesi sconfinamenti all'uso oltre-mura e oltre-regione che inducono a riconsiderare al rialzo il prestigio di una varietà che sta ristrutturando, per consistenza e ambiti d'uso, i tradizionali rapporti con l'idioma nazionale. Il dialetto di Roma, come è stato dimostrato da una ormai lunga serie di contributi, si pone in un continuum rispetto alla varietà di italiano usato nella capitale e ha un rapporto particolarissimo, per certi aspetti simbiotico, con l'italiano contemporaneo. Questo consente la risalita di elementi locali anche in contesti insospettati, presso tra parlanti e scriventi romani che pure sono molto lontani dalla dialettofonia."" -
Onomastica bianconera. Quello che non sapete sui nomi e i cognomi dei calciatori della Juventus
Questo è un libro speciale. Basta leggere uno qualsiasi dei quasi settanta paragrafi che lo compongono per rendersene conto. Perché è un libro sportivo e onomastico insieme. Sportivo, perché parla di tanti protagonisti della storia della Juventus – giocatori, allenatori, presidenti – e ne ricorda alcuni particolari della carriera. Onomastico, perché spiega il significato e la diffusione dei cognomi (e in alcuni casi dei nomi) di questi personaggi. Qualcuno potrebbe obiettare: ma cosa c'entrano i nomi con lo sport giocato? Forse Omar Sívori sarebbe stato un campione di maggiore o minore statura di quel che è stato se il suo nome e cognome (ligure) significassero qualcosa di diverso dall'erba acetosella? Forse Paulo Dybala segnerebbe delle reti più o meno belle se non volessimo tradurne nome e cognome (polacco) come 'colui che sta a guardia'? Ovviamente no. Ma i nomi dei calciatori, soprattutto i loro cognomi sono quelli più ascoltati, pronunciati, scritti e letti in Italia, i più popolari. Televisione, radio, giornali, discussioni in famiglia, con amici e colleghi, e non soltanto al sabato, alla domenica e al lunedì. Bambini, giovani, adulti, anziani, uomini e donne, da generazioni ripetono quei cognomi... ""L'onomastica bianconera"""" è uno strumento per ripercorrere la storia della Juventus dalle sue origini a oggi, per sapere l'indispensabile di alcuni protagonisti – giocatori, allenatori, dirigenti – e per avvicinare a noi tifosi tutti questi personaggi anche attraverso i significati dei loro cognomi, ossia la storia, le origini, le radici delle loro famiglie. Per conoscere cosa significano davvero Buffon, Zoff, Pirlo, Barzagli, Cuccureddu, Tardelli, Trapattoni, Ancelotti, Furino, Cabrini, Chiellini o anche per essere documentati su derivati come lippismo, delpierista, ancelottismo, zambrottato, higuainista... E per scoprire la giusta pronuncia di Platini, Causio, Mandžukic, Dybala, Asamoah, Benatia e decine di altri."" -
Nomi che uccidono
Ma quei due incidenti mortali potevano essere solo una strana coincidenza? E lo scambio di figurine, un rebus nel rebus? A chi appartengono le maschere che popolano i cuori dei personaggi, si agitano negli incubi dell'io narrante, si applicano reali sui volti di altri o si presentano come nomi e cognomi? In un mondo dove i buoni non sono a priori distinti dai cattivi, possiamo attenderci, alla fine, una vera sorpresa, come ebbero a mostrarci Poe e Conan Doyle e in seguito Hitchcock, prima che il giallo fosse ridotto da Agatha Christie a un semplice gioco da tavolo, dove l'assassino non può che essere uno dei 5 o 10 signori per i quali faticosamente è stato costruito un movente, fornita sottobanco un'arma e artificiosamente modulata l'occasione. Una cosa è certa. Dopo questa lettura, se incontrerete a distanza di anni un vecchio compagno di scuola, sarete più prudenti. I nomi propri rappresentano in questo raccoto uno dei motori dell'azione e dello scioglimento degli enigmi che caratterizzato l'esordio letterario del più noto studioso di onomastica italiano. ""Nomi che uccidono"""" è il primo titolo di una nuova collana della SER, """"Onomastica in giallo"""".""