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Versi d'amore e di morte. Testo francese a fronte
Jean de Sponde (Mauléon 1557 - Bordeaux 1595), dotto umanista, calvinista, lontano dal clima della Pléiade, i suoi riferimenti non sono Du Bellay o Ronsard, piuttosto Marot e Bèze, traduttori, su commissione di Calvino, dei Salmi davidici. Occasione per lo stesso Sponde di quelle Meditations sur les Pseaumes, così finemente intrecciate per temi e tono con i suoi versi. Ma l'ortodossia del poeta è alquanto accidentata: a trentasei anni, seguendo il suo re, Enrico IV, abiura la Chiesa di Ginevra e torna a quella di Roma. Per lui il mondo fu davvero ""campo del turbine"""", e solo nella sua opera, esigua ma di grande intensità e sofferta eleganza, si compone un dissidio che fu storico e esistenziale insieme. La poesia di Sponde, penitenziale e sensuale, testimonia infatti un drammatico dualismo dell'io, diviso, dilaniato (tra spirito e carne, morte e vita, ecc.), e insieme la sua tragica e comica insussistenza, con un linguaggio sontuoso e un passo aereo, lieve, sempre a qualche metro dalla terra. I primi cinque sonetti appartengono alla raccolta postuma Amours, gli altri a Stances de la Mort, Sonnets sur le mesme subject."" -
Esercizi di postura. Ediz. illustrata
Questi esercizi di postura che un maestro della narrazione breve come Domenico Vuoto ci propone sono esemplari di modi diversi, ma in fondo paralleli, di raccontare il quotidiano. È una modalità varia che diventa esempio, scelta stilistica, che s'impone come tecnica di linguaggio narrativo. Varia, ostinatamente problematica la galleria di personaggi a cui il narratore affida la propria idea di umanità: uomini e donne in perenne ricerca di una propria identità. I mondi a cui queste ""posture"""" sono dedicate sono quelli di una quotidianità romana, guardata con amorevole precisione. La letteratura che le racconta non abdica alla propria funzione di testimoniare gli individui e le difficoltà delle loro esistenze. La misura breve del narrare distilla la parola più efficace."" -
Cavallucci marini. Ediz. illustrata
Con i ""Sonetti d'amore per King Kong"""", nel 1977 la poesia di Gino Scartaghiande arrivò potente se tra le voci che la salutarono poté esserci Amelia Rosselli, che vide bene quella dirompenza poetica «sorpassare l'individuale». Di «terribile forza di ironia, di dissacrazione, e nello stesso tempo di freschezza», parlò Andrea Zanzotto. Venne solo un altro libro, """"Bambù"""", nel 1988. Poi negli anni pubblicazioni clandestine, quasi postume - a rodere il coraggio del silenzio -, imposte da nascoste """"caverne"""" dell'anima. Rare poesie, come incise, subito riconoscibili per rigore e accento, misura. Per le «sprezzature, le collisioni, gli scarti linguistici» come ebbe infatti a scrivere Domenico Vuoto. Al poeta non era dato di morire. Lo aveva anche scritto: «Morire è un lusso che non possiamo permettere / né alla fantasia né alla pratica quotidiana». Riproposti ora gli introvabili due oggetti accompagnati dagli inediti sparsi e dimenticati. Con """"Cavallucci marini"""" (innovativa nuova raccolta e """"sintesi"""" del cammino precedente, dove """"io"""" è sempre un altro) l'autore ci porge tutto il suo lavoro, unito in un disegno unico, in una scienza """"contemplativa"""" di minute verità cocenti quanto accecanti."" -
Ritorno. Ediz. illustrata
Poiché Gabriella Pace ha in sé il dono di essere un poeta, la poesia prese corpo in lei - molto tempo fa - per alcuni versi suggeriti dal padre. Io rimasi colpito da quell'uomo seduto su una poltrona, che cercava le parole per «dire a noi / tuoi figli / l'amore che ci porti», e molte altre cose solo scorte. A raccontare ora è la figlia: con una matita di sanguigna - lieve nel tono che la distingue. Essere poeti è per sempre. Il ""ritorno"""" ha in sé qui una dura partenza: per Zwickau, su vagoni da bestiame dove furono caricati molti nostri soldati, contati come """"internati"""". Perché tutto non restasse imprigionato nelle ance del silenzio, ecco un poeta prestare voce e canto al padre (l'aria rideva tutta, / brinata, si scioglieva. / Pensavo: / - Non siete mie nemiche -), alla madre del giovane (io sono sorda e cieca / una pietra / una foglia secca / allieva dell'autunno), a sé stessa figlia """"con amore che non riposa"""". «Non è la prima né l'ultima / è guerra tra le guerre», la terribilità che ribolle. Ha il ritmo di un cuore doloroso questo libro. Gabriella lo ha tenuto dentro, tanto si sono affinati la chiarezza dello sguardo, la misura, la tessitura del suo scrivere."" -
Tre dame. Ediz. integrale
«Tra le tante opere e i tanti ruoli mozartiani che ho cantato, studiandoli, analizzandoli e ricreandoli con maestri meravigliosi come Herbert Von Karajan, Karl Böhm, Jean-Pierre Ponnelle o Nickolaus Harnoncourt, ""Il flauto magico"""" si distingue per l’ampiezza delle sue possibilità d’interpretazione. Basta dire """"Il flauto magico"""" e ci brillano gli occhi, e cominciamo a sorridere, come se custodissimo dentro un segreto prezioso. È stata un’emozione», confessa Janet Perry, «sapere dal mio amico e poeta Edoardo Ferri del suo progetto di scrivere trenta poesie ispirate al """"Die Zauberflöte"""" mozartiano; e mi sono sentita onorata dalla sua richiesta di scriverne la prefazione… I poeti vedono. E quella composta da Edoardo Ferri è una raccolta di poesie unica ed originale che svela un nuovo aspetto di questa storia visionaria, ricca e stupefacente»."" -
Donna-Donnae
Un racconto breve che, partendo da un momento di crisi, indaga la forza delle donne. Diverse figure femminili, della realtà e della letteratura, diventano occasione di riscatto e di esempio per la giovane protagonista Viola, che si affaccia alla vita. -
Anna sa
«Libro di rigorosa architettura poetica, articolato in cinque campiture compatte e in situazione diacronica, è al tempo stesso un omaggio dell’autore ai suoi maestri, a De Libero e a Vigolo, a Ungaretti e a Margherita Guidacci, ai più prossimi Tommaso Lisi e Rodolfo Di Biasio, fratello maggiore quest’ultimo e maestro a pari titolo. Nel tributo alla loro ispirazione, nell’asciuttezza aristocratica della scrittura, Domenico Adriano ci guida nel suo mondo dalle sopravvivenze arcaiche impersonato da un’ava che conserva per la vita il vestito dell’ultimo viaggio, da un padre amatissimo, reduce dall’internamento, che in soglia di congedo parla con gli uccelli dei rami, da un amore ugualmente di ascendenze antiche che vediamo prendere la parola, farsi voce, “dettare” le improvvise accensioni di una sapienza – Anna sa – in dialogo con le piante, gli alberi, i semi della terra. Così che toccherà al lettore, in cerca delle gemme che tra queste pagine abbondano, fingersi con il poeta ""con le piante dei piedi / da millenni a terra, noi / le radici stesse degli alberi"""".» (Marco Vitale)"" -
Il pastorello mattiniero con capretta. Viaggio nel mondo di Maria Lai. DVD. Con gadget. Con serigrafia
Con il DVD ""Viaggio nel mondo magico di Maria Lai"""", l'Arte Duchamp intende promuovere la diffusione di un'opera grafica ispirata alla fiaba """"Il pastorello mattiniero con capretta"""". Sulla serigrafia, realizzata in 500 copie numerate, Maria Lai è intervenuta per rendere unica l'opera. Con un booklet di 13 pagine e borsa di tela. Musiche originali di Romeo Scacci."" -
Guarda papà, sto volando!
Chi ha detto che sono solo uccellini? Voli radenti e colpi bassi si alternano inesorabili su terrazze e cornicioni, tra antenne, comignoli e montagnole di immondizia. È in questi cieli inquinati che mamma passero ha abbandonato il suo piccolo appena nato; e poiché, come egli stesso dice, le disgrazie non vengono mai da sole, gli è rimasto solo suo padre: l'unico al mondo... da odiare, tormentare e sfinire (cosa che fa ogni giorno con gusto e metodico zelo). In ogni caso il piccolo è fermamente intenzionato a non essere un passero per il resto della sua vita e, soprattutto, a non diventare come suo padre - il fallito! - che, pur essendo al limite dell'esasperazione, cerca con amore di crescere il piccolo tiranno. -
Onora il padre...
Il piccolo passero creato dal fumettista greco Arkas sembra conoscere fin troppo bene il biblico comandamento e lo dimostra spendendo la maggior parte del suo tempo in una raffinata ricerca dei metodi per infragerlo. Ma ormai sta crescendo e il povero padre non è più un bersaglio sufficiente per le sue arti dissacratorie: è quindi giunto il momento di far conoscere le sue doti distruttive al mondo, il quale, purtroppo, non sembra voler cooperare. -
Prendilo al volo papà!
Tempi duri per il padre del piccolo passero! Abbandonato dalla moglie e denigrato dal figlio, l'eroico ragazzo-padre continua fiducioso a sperare nel futuro. In questo quinto albo di ""Voli Radenti"""", infatti, decide di rifarsi una vita, trovare una nuova compagna, di non morire un giorno, da solo. Tuttavia ha fatto i conti senza l'oste. La sua terribile prole gli dimostra chiaramente che non sarà disposto ad accettare estranei in famiglia... Allo stesso tempo però gli assicura che non lo lascerà morire da solo ma che, anzi, lo aiuterà egli stesso! Famoso in patria e figura mitologica in Europa: di Arkas i fan conoscono davvero poco. È greco, forse di Atene di cui, proprio nella sua serie dedicata agli """"uccellini"""", riproduce con dovizia i particolari urbani più caratteristici e, spesso, nascosti."" -
Zero or One
Questa è la mia storia... mi sono risvegliato dopo tanti anni... così tanti da non ricordarmi più nulla. Chi sono? Qual è il mio nome e quanti anni ho? Da dove vengo? Per quanto tempo ho dormito e perché mi sono risvegliato proprio adesso? Per quanto mi sforzi non riesco a ricordare niente... Ho iniziato un lungo viaggio alla ricerca di qualcuno che possa aiutarmi, qualcuno che possa darmi delle risposte, delle spiegazioni. Ma a parte il mio giovane amico (""giovane"""" non perché io sappia la sua età ma solo perché lo conosco da poco tempo), sembra che su questo pianeta non ci sia più nessuno. Domani cercherò un computer nella speranza di poter mandare un messaggio di aiuto. Forse qualcuno riuscirà a leggerlo e potrà aiutarmi."" -
In Itinere. Ricerche di archeologia in Campania. Ediz. illustrata
"In Itinere"""" presenta una raccolta di saggi e ricerche, ampiamente corredate di materiale grafico e fotografico, sui più recenti scavi aperti in Campania. Tra i lavori: le vittime ercolanesi dell'eruzione pliniana del 79 A.D; una nuova tomba osca dipinta dalla necropoli di Cuma; lo scavo della latrina pubblica del teatro romano di Sessa Aurunca; l'antica via Teanum-Allifae; nuovi documenti per la conoscenza della necropoli alifana di Conca d'Oro. Interventi di P.P. Petrone, P. Caputo, M.G. Ruggi d'Aragona, M.E. Castaldo, S. Cascella, C. Passaro, F. Sirano, N. Scala, R. Benassai, A. De Filippis, R. Sirleto, A. Petriccione, G. Tagliamonte, F. Miele, P.P. Petrone, E. Monetti, L. Fattore." -
La storia di Mara
Nel 1978 Mara Nanni sceglie di far parte delle Brigate Rosse. Arrestata il 24 settebre 1979, nel 1981 (primo processo Moro) viene condannata ad un ergastolo, trenta anni di reclusione e un anno di isolamento diurno. Nei successivi gradi di giudizio la pena viene ridotta prima a ventisei anni e poi a quindici anni. Nel 1994 termina il suo periodo di detenzione ma la sua esperienza, e qualche fantasma, restano. Questa volta tocca al medium fumetto raccontare la quotidianità, assurda e banale, celata dietro le Brigate Rosse. La vita e le scelte della giovane Mara Nanni. La storia vera di una vita difficile raccontata attraverso il tratto lieve ed evocativo di Paolo Cossi. -
Cattive compagnie. Montecristo. Vol. 1
Una condanna a 622 anni... e i migliori della sua vita per giunta! Impressionante anche solo pensare a quanto arriveranno gli affitti quando ne verrà fuori... Perché per il povero condannato a vita c'è sempre una speranza e poi, naturalmente, le aspettative di vita si fanno, col tempo, sempre maggiori! C'è comunque di peggio. Persino peggiore delle lunghe settimane di isolamento, al buio, leggendo e rileggendo Guerra e Pace (in braille)... Peggiore del rancio della prigione, causa di innumerevoli rivolte... Peggiore del dottore che ti visita meticolosamente prima dell'esecuzione della sentenza di morte... Tutto ciò è infatti poca cosa in confronto a Montecristo! Lui è sempre lì, pronto a ricordarti, nelle ore più disperate, tutto quello che un condannato cerca di dimenticare. -
Un topo nella mia zuppa!. Vol. 2
Una condanna a 622 anni e i migliori della sua vita per giunta! Impressionante anche solo pensare a quanto arriveranno gli affitti quando ne verrà fuori. Perché per il povero condannato a vita c'è sempre una speranza e poi, naturalmente, le aspettative di vita si fanno, col tempo, sempre maggiori! C'è comunque di peggio. Persino peggiore delle lunghe settimane di isolamento, al buio, leggendo e rileggendo Guerra e Pace (in braille). Peggiore del rancio della prigione, causa di innumerevoli rivolte. Peggiore del dottore che ti visita meticolosamente prima dell'esecuzione della sentenza di morte. Tutto ciò è infatti poca cosa in confronto a Montecristo! Lui è sempre là, pronto a ricordarti, nelle ore più disperate, tutto quello che un condannato cerca di dimenticare. Black humor senza tregua e ""squisito"""" cinismo degno del miglior Arkas. Si salvi chi può!"" -
Dottore, ho come un peso sullo stomaco.... Vol. 3
Se fosse vissuto in un'altra epoca, sarebbe stato uno schiavo ai remi di una galea o alla costruzione delle piramidi. Se fosse nato scimmia, le altre scimmie gli avrebbero rubato le sue banane. Ovviamente parliamo del nostro ergastolano, l'eterna vittima designata. Cerca di fare amicizia e gli rompono gli occhiali. Evade ma non c'è bisogno di cercarlo (troverà da solo la strada per tornare). E quando decide di fare uno sciopero della fame e ""morire piuttosto che mangiare"""" probabilmente ha ancora preso la decisione sbagliata: come suggerisce il cuoco stesso, """"con il rancio della prigione una cosa non esclude l'altra"""". Ma se qualcosa dovesse ancora andare storto c'è sempre il dottore della prigione il quale assicura (o minaccia?) che non lascerà morire nessuno così facilmente..."" -
Il signore ama i ladri onesti. Vol. 4
Amore, gentilezza, compassione, altruismo: egli ha tutto ciò e tanto altro da dare... e il tutto a prezzi più che ragionevoli! Montecristo nel settore è certamente lo spacciatore di sentimenti e ""suoi accessori"""" più popolare del carcere. In questo quarto volume della serie, Montecristo farà tutto quel che è in suo potere per provare scientificamente gli effetti nocivi dell'integrità morale... e vi riuscirà così bene da far sentire il nostro ergastolano colpevole della sua stessa innocenza! E ancora rivedremo personaggi come il cuoco, la guardia, il dottore, il torturato, il """"cornificato"""" e la sua attivissima metà, lo sterminatore, lo sguattero, il prete, il comandante del plotone d'esecuzione e, come dice, il condannato a morte in cammino verso l'esecuzione, """"un giorno ricorderemo tutto questo e ci faremo una bella risata""""!"" -
Mare padanum
A quasi dieci anni di distanza da Mille non più Mille, Maurizio Rossi torna a invitarci, a nostro rischio e pericolo, nella sua minuscola valle piacentina, fornace di invenzioni ad alto tasso esplosivo. Nei quattro racconti di Mare Padanum, Gerbasius e Panfilius, in fuga dall'Ufficio Pergamene per cui lavorerebbero, sperimentano la problematica arcadia delle terre del Rosello. Tra Baggini e calaie s'innescano a catena, in successioni esilaranti, galli taumaturgici, galline cubiste, velivoli spaziali, vetture Zil/Zis 110, diligenze Wells Fargo Express o vascelli fantasma. L'elegia rurale, vagheggiata ma irrimediabilmente perduta, è sottoposta a una trance ritmica e alimenta l'industria a ciclo continuo delle analogie. Eppure questa centrifuga di comicità presta al lettore, tra le pieghe del racconto, un sillabario tanto faceto quanto implacabile del sistema Italia, con la sua carovana di maghi, medium, otelmi, nuove pesti e untori, virus dell'aviaria, spin doctors e pescecani della finanza. Cosí potrà accadere anche a noi, come ai filologi di Pollaio di notte, di trovarci ""sporti sulla storia senza muoverci di casa""""."" -
Storia dell'iceberg che affondò il Titanic. Ediz. illustrata
La famiglia degli iceberg è molto estesa ed è un problema conoscersi tutti. Ancora più difficile è fare nuove amicizie perché nessun orso, ermellino o pesciolino si prende la briga di rivolgerti la parola. Il piccolo iceberg, però, ha grandi progetti: egli vuole fare nuove amicizie, conoscere il mondo e un giorno - perché no? - diventare famoso. Troverà il coraggio di lasciare la mamma e pagare il prezzo di sogni così grandi? Età di lettura: da 3 anni.