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Bandiera arancione la trionferà. Le rivoluzioni liberali nell'est europeo
Il Muro di Berlino è ormai un lontano ricordo, ma per molti Paesi ex sovietici la fine del comunismo non ha segnato l'inizio della libertà. Ora 'Europa orientale è attraversata da movimenti di protesta popolare. La gente scende in piazza e cerca di abbattere i regimi autoritari. Le hanno chiamate rivoluzioni di velluto, colorate o arancioni, come quella vittoriosa in Ucraina, I rivoluzionari cercano soprattutto di sciogliere il giogo che ancora lega molte repubbliche postsovietiche a quella che era la capitale dell'Urss. A Mosca però c'è Vladimir Putin che ha rispolverato i simboli del passato e, grazie alle materie prime, tiene sotto scacco i Paesi confinanti. In molti paesi dell'area ex sovietica si può finire in carcere sventolando una bandiera e in manicomio candidandosi alle elezioni. Gli imprenditori non in linea sono condannati ai lavori forzati e i giornalisti indipendenti picchiati a morte in cella o uccisi a colpi di pistola nell'androne di casa. Il Kgb non c'è più. Ma il polonio circola ancora. -
Il codice del potere. Avvocati d'Italia. Storie, segreti e bugie della più influente élite professionale
Gli avvocati del potere sono un'élite, una sottile striscia professionale. Niente a che fare con la stragrande maggioranza dell'universo legale. Gli avvocati del potere sono un empireo, un raffinato ceto, una prima scelta di giuristi, consiglieri, difensori, consulenti. Che affianca, corteggia e si fa corteggiare dal potere economico, finanziario e politico. Sono esperti di diritto commerciale, bancario, industriale, amministrativo, fiscale, penale. Sono docenti universitari, a capo di piccole boutique legali, sono leader di grandi studi nazionali e stranieri, multinazionali del diritto. Gli avvocati del potere sono un potere. Che risplende, talvolta. Ma che non di rado, ammantato dal silenzio, si muove tra le ombre. Questo libro racconta chi sono stati, chi sono oggi, come sono cambiati gli appartenenti all'olimpo forense italiano. -
Delitto imperfetto. Il generale, la mafia, la società italiana
"Delitto imperfetto"""" venne scritto per denunciare la natura nient'affatto """"perfetta"""" dell'assassinio dalla Chiesa. Venne accolto dalla più ferrea censura televisiva ma da uno straordinario successo di pubblico, trasformandosi in un prodotto """"collettivo"""" del nuovo movimento antimafia e contribuendo a mettere a fuoco lo scenario nel quale si muovevano i protagonisti della vita nazionale. Ripubblicarlo oggi - arricchito di una nuova introduzione, sorta di viaggio inquieto dell'autore nella storia recente italiana - significa offrire a tutti, specie ai più giovani, uno strumento per capire meglio la società di ieri e di oggi, per scoprire che cosa è cambiato di quella Italia, al di là degli anniversari e dei francobolli commemorativi." -
Lo chiamavano Giacinto. La favola dolceamara di Facchetti, il terzino cannoniere
Giacinto Facchetti è stato uno dei più grandi simboli del calcio italiano e della centenaria storia dell'lnter. Vicecampione del mondo in Messico nel 70, campione d'Europa a Roma nel '68, ha giocato con la Nazionale azzurra 94 partite, delle quali 70 da capitano. In nerazzurro ha giocato 728 partite ufficiali, vincendo quattro scudetti, due Coppe dei Campioni e due Coppe Intercontinentali. Famoso in tutto il mondo per le doti di ""cannoniere"""" (come si diceva una volta), ha segnato in serie A 59 gol, record di tutti i tempi per un difensore. Proverbiale per la correttezza in campo, è stato uno dei campioni più benvoluti dalle tifoserie di ogni colore. Diventato dirigente e presidente dell'lnter, è stato negli ultimi anni della sua vita tra i più fieri avversari del calcio cresciuto intorno al nome e al potere di Luciano Moggi. La sua storia, per gli ambienti che evoca, per i valori che porta negli stadi, per i cambiamenti sociali per cui passa con pudore, finisce in fondo per essere, anche, una testimonianza pasoliniana del cammino dell'Italia contadina verso la modernità. Una testimonianza fatta di misura e di decoro, perfino nelle foto d'epoca, che lo vedono spesso in secondo piano per un'antica abitudine a """"non coprire la visuale""""."" -
Nessuno è incolpevole. Scritti politici e civili
Le riflessioni di queste pagine abbracciano più di 60 anni di storia e narrano di un Maestro del palcoscenico che si interroga sui rapporti fra l'uomo e la politica, l'artista e la società civile. La denuncia di molti degli scritti che qui vengono proposti riguarda il progressivo imbarbarimento della politica italiana e le responsabilità di chi ha diretto le istituzioni del paese. È la rivolta addolorata di chi sente messo da parte qualunque progetto di cultura; di chi ribadisce, nei modi e tempi propri dell'artista, anno dopo anno, di crisi in crisi, di stagione in stagione, che senza le fondamenta - costruite solo grazie alla cultura - nessuna società potrà mai dirsi civile. La barbarie è fra noi e Giorgio Strehler lo ha ricordato fino all'ultimo. -
I boss di Chinatown. La mafia cinese in Italia
Ci sono le bande di adolescenti con i capelli colorati o le cinture rosse che si contendono i quartieri a colpi di coltello e di machete. Ci sono reti di trafficanti di uomini che, tra la Cina e l'Italia, lucrano sui viaggi dei clandestini, si rubano i ""clienti"""", ricattano i familiari e cedono quote di business ad altri connazionali magari a loro volta immigrati da poco. Poi c'è la banca fantasma, il mercato parallelo dei farmaci, la clinica abusiva, la casa di appuntamenti e l'import-export fuori da ogni regola. Ma ci sono anche clan organizzati, con boss di rango che vedono aumentare di settimana in settimana il proprio potere e le loro ricchezze, stringono alleanze d'affari con le mafie italiane e cercano amicizie politiche. Ci sono anche i primi pentiti, che vivono nel terrore di ricevere un mazzo di gladioli rossi, minaccia di morte secondo un codice malavitoso che nasce nella notte dei tempi. Nel silenzio mediatico la mafia cinese sta gettando le sue basi anche nel nostro paese. Ecco, in un reportage che unisce il rigore della documentazione alla brillantezza dello stile, la prima inchiesta sistematica sul quel che accade tutti i giorni nel lato più nascosto delle Chinatown italiane."" -
Cent'anni da interisti. Le quattro generazioni di una famiglia nerazzurra
Dallo stadio con le tribune in legno di via Goldoni alla leggendaria Arena, fino a San Siro a uno, due e poi tre anelli. È la poesia di un secolo di calcio nerazzurro. Figlio di padre interista, a sua volta figlio e fratello di interisti, e di madre interista, figlia e sorella di interisti, e ovviamente interista pure lui. Mauro Colombo racconta i cento anni dell'lnter attraverso la storia della sua famiglia. La lunga e pazza vicenda nerazzurra si intreccia con quella di quattro generazioni di tifosi, tra paesaggi agresti, cotonifici brianzoli e grattacieli metropolitani, tra affetti che si moltiplicano e si radunano in case dove continuano a comandare la buona educazione e il rispetto del più anziano. La famiglia Colombo (cognome lombardo per antonomasia) diventa così l'originale punto di osservazione per rivedere le gioie, i trionfi e te delusioni del grande popolo dei ""bauscia"""" lungo tutto il Novecento. Le immagini di campioni (e brocchi) indimenticabili corrono accanto a quelle di nonni, genitori, zii, cugini e nipotini componendo un affresco inedito e quasi fiabesco di vita collettiva."" -
Inviato speciale. Cronache dalla Milano in bianco e nero
Una testimonianza eccezionale sulla storia di Milano e dell'Italia dalla liberazione agli anni Ottanta. Gli stenti e le speranze, lo sviluppo e le illusioni, il teatro e la cultura, le generazioni nuove e vecchie, attraverso gli scritti, oggi spesso introvabili, di un maestro del giornalismo. Maestro due volte. Per la raffinatezza della scrittura. E per la convinzione profonda, radicata, che il giornalismo dovesse andare oltre l'informazione e svolgere una funzione educativa. Per esprimere, nel giornalismo vero, una professionalità di cui «il potere non ha bisogno». -
Inferno Bolzaneto. L'atto d'accusa dei magistrati di Genova
Tutti gli orrori di Bolzaneto raccontati attraverso la requisitoria dei pubblici ministeri Patrizia Petruzziello e Vittorio Ranieri Miniati al processo contro 45 uomini e donne delle forze dell'ordine. Tra il 20 e il 22 luglio 2001, nel ""carcere provvisorio"""" del G8 di Genova oltre 200 manifestanti inermi subirono botte, manganellate, ustioni, insulti, umiliazioni, vessazioni, minacce, in un regime di terrore che avvolgeva ogni angolo della caserma, dal piazzale d'ingresso ai bagni, all'infermeria. Questo libro racconta i risultati dell'inchiesta giudiziaria e gli atti del processo. L'accusa dei magistrati genovesi è durissima: """"A Bolzaneto sicuramente vi sono stati comportamenti deliberatamente inumani, crudeli e degradanti"""", scrivono. """"Non c'è emergenza che possa giustificare quello che è accaduto. Non c'è giustificazione perché si era ormai lontani dagli scontri di piazza e quella caserma, dove lavoravano pubblici ufficiali, doveva rappresentare un luogo di sicurezza e di rispetto dei diritti per ogni detenuto""""."" -
Un magistrato fuori legge
Il parlamento ha votato una legge ad hoc per impedirgli di concorrere alla Procura nazionale antimafia. La politica e l'informazione hanno cancellato la verità sul processo Andreotti e sui rapporti del senatore con Cosa nostra, pienamente accertati dalla sentenza di Cassazione. Gian Carlo Caselli, magistrato torinese ed ex Procuratore capo di Palermo, ripercorre con lucida indignazione le vicende di cui è stato protagonista negli ultimi anni. Ai feroci attacchi subìti per aver toccato il nodo dei rapporti tra mafia e politica, Caselli risponde facendo parlare gli atti processuali. E intanto si racconta, riflette sul mestiere di giudice e sul valore dell'indipendenza, seriamente minacciata dalla recente riforma dell'ordinamento giudiziario. -
Illusione nucleare. I rischi e i falsi miti
La crisi economica e l'incertezza delle relazioni internazionali spingono nuovamente i Paesi industrializzati verso l'energia nucleare, ridando voce anche in Italia ai fautori della sua convenienza e inevitabilità. Questo libro sfata con rigore scientifico alcuni luoghi comuni: che l'energia atomica sia abbondante e sicura, che costi meno, che non provochi emissioni di CO2. Le argomentazioni dei due autori sono stringenti: già ai ritmi di consumo attuali, si stima che entro 50 anni non ci sarà più uranio economicamente sfruttabile; i costi di costruzione dei reattori e del loro mantenimento sono già oggi fuori mercato; infine, il nucleare inquina, contamina irrimediabilmente interi territori, con il rischio di accentuare le criticità del cambiamento climatico in atto. Completa questo inquietante scenario l'idea, promossa dal G8, di una governance mondiale dell'energia. Una governance capace di tenere l'opinione pubblica all'oscuro delle centinaia di incidenti occorsi finora e abile nel convincere i Paesi emergenti a legarsi per i decenni a venire alle tecnologie nucleari dell'Occidente. I diritti di questo libro saranno devoluti ai bambini vittime dell'incidente alla centrale nucleare di Cernobyl del 1986. -
Se telefonando. Le intercettazioni che non leggerete mai più
Come sarebbe l'Italia se negli ultimi dieci anni non avessimo avuto le informazioni provenienti dalle intercettazioni telefoniche? E come sarà quando una legge farà tacere per sempre i microfoni che, soli, sono in grado di rivelare le trame distillate nei retrobottega del potere? Lo racconta questo libro, che allinea una scelta delle intercettazioni che presto non potremo più leggere, a causa di una legge che mette il bavaglio all'informazione. Così Antonio Fazio sarebbe probabilmente ancora governatore della Banca d'Italia, Luciano Moggi sarebbe ancora il centro del sistema ""rubascudetti"""", Nicolò Pollari sarebbe direttore del Sismi e Pio Pompa il suo spacciatore di dossier, Stefano Ricucci un importante azionista del Corriere, Gianpiero Fiorani avrebbe espugnato a debito la Banca Antonveneta e Gianni Consorte la Bnl (e chissà che crac, in questi anni di crisi finanziaria internazionale). Wanna Marchi avrebbe continuato a lungo a vendere i suoi filtri miracolosi. E nessuno avrebbe saputo nulla neppure dell'incredibile storia della clinica Santa Rita di Milano, dove gli interventi chirurgici erano decisi in nome del guadagno. (Prefazione di Roberto Scarpinato, procuratore aggiunto presso la Procura antimafia di Palermo)"" -
Governare con la paura. Il G8 del 2001, i giorni nostri. Con DVD
La paura. È diventata lei il vero mezzo di governo, l'instrumentum regni per eccellenza del nuovo sovrano. Una dimensione permanente della psicologia di massa, un sentimento a due facce che ora aizza contro ""i diversi"""", ora piega i cittadini alle pretese del potere. Si governa facendo paura. Si governa seminando paura. Gli abusi e le torture del G8, i divieti di manifestare, le minacce contro il movimento degli studenti. E insieme l'odio fomentato ogni giorno contro gli immigrati o i rom, colpevoli di attentare ai """"nostri beni"""" o alle """"nostre donne"""". È l'Italia raccontata da questa inchiesta. Governata, nelle sue viscere profonde, da una destra che ha fatto della paura (con sorriso televisivo) la propria bandiera. E che dalle trasmissioni Rai riabilita l'Italia del ventennio."" -
Poliziotta per amore
Una liceale di Sinistra sceglie di entrare in polizia. All'origine della decisione l'incontro-rivelazione con due figure femminili: Emanuela Loi, agente di scorta del giudice Borsellino, la prima donna in divisa uccisa dalla mafia, conosciuta attraverso le cronache del luglio del '92; e Saveria Antiochia, madre di un altro giovane agente di scorta ucciso dai clan, conosciuta a una assemblea nella sua scuola. Dai due incontri inizia la storia nuova e imprevedibile di una giovane donna che scopre la legge e lo Stato e decide di andare a combattere Cosa Nostra nella trincea più avanzata. A Palermo, a Trapani e poi ancora a Palermo, passando per la crisi di coscienza aperta dai fatti del G8 genovese. In un racconto che è invenzione ma anche, in parte, autobiografia del movimento antimafia, Nando dalla Chiesa racconta senza retorica la vicenda individuale e collettiva di tanti esponenti delle forze dell'ordine in Sicilia. Narrazione di una lotta per la legalità che appare spesso titanica e che continua invece grazie a uomini e donne che hanno fatto la scelta di indossare una divisa. -
Le due guerre. Perché l'Italia ha sconfitto il terrorismo e non la mafia
Due guerre e una sola trincea, la scrivania di un magistrato. Dalla Torino degli anni Settanta alla Palermo dei Novanta, trentacinque anni di storia italiana attraverso lo sguardo di un protagonista della lotta contro il terrorismo di sinistra e contro la mafia. Due guerre in difesa della democrazia, una vinta (quella contro il terrorismo), una in sospeso (quella contro la mafia). Dal processo ai capi storici delle Brigate rosse al pentimento di Patrizio Peci, dalle stragi di Capaci e via D'Amelio all'arresto di Totò Riina e di decine di altri latitanti, passando per il caso Cossiga/Donat-Cattin e il processo a Giulio Andreotti. In mezzo, il ricordo di tanti, troppi amici che, in questa storia aspra di rischi e di eroismi, combattendo hanno perso la vita. Memorie, interrogativi, domande e risposte. Gian Carlo Caselli racconta. (Postfazione di Marco Travaglio). -
Allonsanfan. La mafia, la politica e altre storie
Un giornalista impegnato a indagare le vicende più incandescenti degli ultimi decenni, nella Sicilia che vive le tragedie della mafia e le farse del potere. E poi, l'Italia che passa da prima a seconda Repubblica e che si divide come in un derby impazzito sui giudici e sulla legalità. O che scopre il razzismo nella sua pancia ormai benestante. E chiedetegli di testimoniare il suo tempo, di dar conto delle rivolte di preti e di ragazzi e di operai o del fluire apparentemente quieto della vita quotidiana con i suoi paesaggi e i suoi piccoli e grandi protagonisti. Dello scorrere di un'altra idea di sinistra sotto la pelle della politica. Della grandezza degli eroi moderni. Delle culture e dei modi di essere e pensare. Ed ecco questo affresco che si srotola come una sorpresa continua, raccontando come raramente li avete sentiti raccontare gli ultimi trent'anni di storia italiana. -
La donna gigante
Il 3 aprile: nel 1985, nel 1995, nel 2005. Il racconto di un giorno nella vita di una donna. Lo stesso giorno, la stessa donna: a trent'anni, a quaranta, a cinquanta. Il ""bisogno di tempo"""" che si intreccia con i legami familiari, la carriera, l'impegno politico, i dubbi. E poi gli altri racconti ad alta temperatura """"politica"""": la guerra, la guerra di religione, la guerra alla comprensibile, ma non per questo perdonabile, intolleranza fra """"noi"""" e """"loro"""", fra i fieri oppositori dell'Italia televisiva e amorale e quelli che la adorano. Protagoniste assolute, donne sull'orlo di una crisi d'identità: appassionate, intelligenti, contraddittorie, esigenti, pazienti, ironiche, ambiziose, a disagio, materne, leggere. Consapevoli della propria fragilità. E per questo più forti. Donne giganti?"" -
Tutte le donne del Presidente. Le rocambolesche avventure di Silvio Berlusconi, scopritore di talenti
Belle. Tante. Giovani e giovanissime. Rosse, more e bionde. Senza altra dote che le loro forme, oppure laureate e con conoscenza delle lingue. Tutte con sogni di gloria nello spettacolo o in politica. Quasi tutte devote di padre Pio. Sentimentalmente libere, ma anche sposate e fidanzate. Le donne del presidente sono ormai uno stuolo degno di studio al pari del loro famosissimo anfitrione. Intrattengono con lui rapporti variabili. Da protagoniste e da comparse. Da contorno adorante e cinguettante o da donne fatali che sconvolgono d'improvviso il viavai di corte. Tutte fanno parte di una specie di club non troppo esclusivo, dotato dei suoi segni di riconoscimento che collocano le une e le altre su strati diversi della piramide del gradimento: dai gioielli disegnati da Lui, ""Papi"""", a quelli extralusso fino alle mini-cabrio rosse o agli incarichi politici. Claudia Mauri ripercorre la lunga vicenda della debolezza dell'uomo più potente d'Italia. Decolla dalla celebre telefonata di un Capodanno degli anni di Drive In per planare sulle più recenti storie di escort e di ragazze-immagine. . Un carosello variopinto, che fa ridere e pensare."" -
Magistrati dietro le sbarre. La farsa e la tragedia nell'ingiustizia penale italiana
Un viaggio nella (in)giustizia penale in Italia, scritto da un testimone oculare, un magistrato di sorveglianza che ha finalmente deciso di rompere il muro del silenzio. La forma è quella, gradevole, spigliata e spesso venata di ironia, di una successione di sapidi aneddoti ricavati dal dietro le quinte, tanto veri e nitidi quanto stupefacenti e capaci di fissarsi nella memoria del lettore come parabole argute, alternate a brevi riflessioni. In un momento in cui la professione di magistrato viene ""manipolata"""" da più parti, e in cui di giustizia e pena si tratta in termini scandalistici, ecco un racconto onesto e ficcante di un mondo di cui troppi disquisiscono, spesso senza conoscere nulla. Un mondo dove non sempre si possono distinguere i buoni dai cattivi, dove ci si imbatte tutti i giorni in crudeli infamie e commoventi eroismi."" -
Il grande bluff. Il caso Tremonti. Vita, opere e pensiero del genio dell'economia italiana
È impressionante e inspiegabile a un tempo il successo di pubblico che hanno le idee di Tremonti. Inspiegabile perché, come viene dimostrato in queste pagine, il suo pensiero sul piano scientifico è di dubbia consistenza. E irritanti risultano le frequenti contraddizioni - che riguardano praticamente tutti gli argomenti di sua competenza - in cui cade il ministro. Molti, soprattutto noti economisti, lo dicono in privato, ma si guardano bene dall'affermarlo in pubblico (in fondo si tratta pur sempre di uno degli uomini più potenti d'Italia). Ecco il ritratto non autorizzato di Giulio Tremonti, ""superministro"""" dell'economia per antonomasia: genio della """"finanza creativa"""", prima oppositore e poi difensore del famoso condono fiscale, alfiere della cartolarizzazione degli immobili pubblici, autore di troppe una tantum e dell'eliminazione delle tasse di successione, inventore della pornotax, euro-scettico, fervente sostenitore di dazi e dogane, """"leghista con la tessera di Forza Italia"""", amante di giochi di parole e di citazioni dotte. È arrivato il momento di affrontare """"il caso Tremonti"""", perché le teorie del nostro ministro dell'Economia e delle Finanze in servizio permanente effettivo rischiano di portare il Paese sull'orlo del fallimento. Prefazione di Curzio Maltese.""