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Traccia Fantasma. Testi e contesti per le canzoni dei Virginiana Miller
Nato da una lunga amicizia e da un'appassionata assiduità di ascolto, questo libro presenta tutte le canzoni commentate della rockband livornese Virginiana Miller. A chi già conosce gli album dei Virginiana - Gelaterie sconsacrate, Italiamobile e La verità sul tennis - queste pagine si offrono come chiave di accesso al significato dei loro testi. Per chi li incontra solo ora, sono un invito a scoprire l'armonia tra parole e musica che anima le loro canzoni. -
Mio padre
"Felicissima ero anch'io. Cominciavo a fare qualche breve passeggiatina con Papà e la mia gioia raggiungeva il colmo quando riuscivo a trovare un pretesto per farmi prendere a cavalluccio. Oh, come mi sentivo contenta lassù! Mi sembrava d'essere così in alto da dominare tutto il mondo! Mi tenevo con le manine al suo collo, poggiavo la mia testa alla sua, e i miei riccioli lunghi color biondo rame scendevano a confondersi con la sua barba."""" Clelia Garibaldi nasce a Caprera il 18 febbraio 1867, ultima figlia di Giuseppe Garibaldi e Francesca Armosino. Per tutta la vita si dedica alla memoria del padre. Muore il 2 febbraio 1959." -
Echi dall'oblio. Cronache di uomini soli
La storia di uomini e donne travolti dalla seconda guerra mondiale, dalla Resistenza e anche dal dopoguerra. Sullo sfondo una geografia perfettamente riconoscibile: la Toscana tra Livorno, Pisa e Firenze. Molto più di un romanzo: perfetto come noir eppure troppo ricco per essere ridotto a genere. Al tempo stesso grande affresco storico e appassionato racconto delle inevitabili solitudini degli sconfitti. -
Mercatino americano e dintorni
C'era una volta a Livorno un pezzetto di vecchia America. Piazza XX Settembre, mercatino americano. Un labirinto buio e disordinato di bancarelle improvvisate, dove negli anni successivi alla seconda guerra mondiale si andavano a cercare sigarette, milk chocolate, l'aspirina made in Usa e certe saponette disinfettanti miracolose per ogni tipo di malattia (anche venerea...). Quei banchi coperti da tetti di lamiera inchiodati ai platani, dove da tutta Italia venivano a cercare i Levis, i Ray-Ban, le T-shirt Fruit of the Loom come quelle di James Dean prima e di Fonzie, e dove sono apparsi il ketchup, il burro di noccioline e lo sciroppo d'acero; molto prima che approdassero nei supermercati italiani. In piazza XX Settembre, negli anni Cinquanta e Sessanta, gli attori di Cinecittà di passaggio a Livorno si accaparravano il dentifricio sbiancante che faceva brillare i denti dei colleghi di Hollywood ed anche il potentissimo colluttorio Listerine per baci a prova di ciak. Mentre negli anni Settanta i pionieri delle radio libere in Italia vi hanno reperito i trasmettitori FM da campo americani su cui si basò la cosiddetta ""alta frequenza"""" delle prime radio libere d'Italia. Il mercatino americano di Livorno non è stato un mercatino qualunque. È un pezzo di storia """"vista dal basso"""" che affonda le radici nelle macerie della seconda guerra mondiale."" -
La fine soltanto
La fine soltanto. Ma la fine di cosa? La fine di un rapporto, di un vizio, dell'amore, di un pensiero, della vita. Ognuno cerca i mezzi adatti per contrastarla, la fine. Per controllarla. Per farsela amica. Per vincerla. Ma non è facile. Un bambino va a comprare l'albero di Natale col padre; una coppia va la mare per la prima volta in sette anni; una pianista è preoccupata per la riuscita di un concerto; un cuoco prepara una cena di mezzanotte; una coppia si incontra alla vigilia delle nozze nel nuovo appartamento. Queste condizioni apparentemente normali nascondono un disagio celano situazioni impreviste e preparano finali che pongono il lettore di fronte a finali imprevisti. La voce di Emiliano, schietta e asciutta, ci convince a diffidare della realtà come la vediamo, visto che nasconde un risvolto inatteso una terribile verità e un inevitabile destino. -
Sono morto una notte di luglio
"Non che mi fossi aspettato una folla da stadio, né un corteo di zelanti adulatori come quelli che, in vita, mi giravano spesso intorno, e neppure quei giornalisti e quelle telecamere che spesso mi avevano gratificato e talvolta insultato. Non mi aspettavo neppure gli opportunisti dell'amicizia, quelli che nei momenti felici erano """"amici di Paolo"""", che spesso sedevano alla mia mensa o che mi invitavano alla loro per esibirmi come un gioiello di famiglia. E non mi aspettavo neppure colleghi (ma un paio c'erano), dirigenti federali, stendardi e bandiere. Capii, d'un tratto, cos'era che mi aveva spento. Era la """"morte civile"""", della quale avevo letto e sentito parlare senza immaginare la ferocia con la quale sapeva aggredire""""." -
42 giorni del cantiere. Cronaca di una grande lotta 17 marzo-27 aprile
Mercoledì 14 Marzo 1956. A Barletta la polizia spara su una manifestazione di lavoratori e disoccupati: muoiono due braccianti e sette rimangono feriti. Il giorno successivo al cantiere si sciopera per protestare contro questo ennesimo eccidio. La direzione licenzia un lavoratore e ne sospende quindici. Ha inizio così uno sciopero che terminerà solo dopo 42 giorni. Erano anni veramente difficili per il mondo del lavoro. Le lotte per il lavoro e per i diritti nelle fabbriche e nelle campagne erano accompagnate da una dura repressione poliziesca e da eccidi che colpivano ovunque operai e braccianti. La divisione tra i sindacati provocava, nei confronti degli attivisti della CGIL, una pesante discriminazione che in molti casi si trasformava in licenziamenti. Ci sono molti elementi che colpiscono rileggendo oggi il diario dei quarantadue giorni: uno riguarda il moto di ribellione e lo spirito di solidarietà nei confronti dei due braccianti uccisi a Barletta. I lavoratori compresero come fosse necessario l'impegno di tutti per far cessare la catena degli eccidi e ricostruire le condizioni nelle quali potesse essere condotta la lotta sindacale nel pieno rispetto della democrazia e del dettato costituzionale... Decisivi furono i ripetuti incontri con la popolazione nei quartieri cittadini e, successivamente, nei diversi comuni delle provincie della Regione. È impressionante il numero delle assemblee svolte, incredibile la quantità di denaro raccolto a sostegno dei lavoratori in sciopero. -
La torta Gaia
Sono le cinque nel bosco di C'eraunavolta e i bambini aspettano impazienti che Florinda e Melinda aprano le porte della Casa dei Libri per ascoltare una delle storie che ogni giorno le due follette leggono per loro... ma oggi niente storie, oggi è un giorno speciale: Florinda e Melinda hanno intenzione di preparare una torta per il compleanno di Grande Albero e chiedono l'aiuto dei bambini. C'è un solo, piccolo problema: non si ricordano quali ingredienti usare e, naturalmente, non li hanno scritti da nessuna parte. C'è bisogno del magico intervento di Fata Eudora, la fata del bosco... ma la sua magia basterà? Non vi resta che scoprirlo aprendo le pagine di questo libro: entrerete nel bosco di C'eraunavolta e potrete seguire le tracce di Fata Eudora fino a Prato Fiorito... -
La storia del cinema. I capolavori
Diceva, Fellini, di aspettare con ansia Natale perché vedeva i film di Charlot. Truffaut amava ripetere che aveva deciso di fare cinema dopo aver visto Quarto potere. Ci possono essere film belli o brutti, di successo o meno, di certo ci sono opere fondamentali, che è doveroso conoscere. E, soprattutto, interrogare. Per capire cosa renda esemplare un'opera cinematografica. E concludere che la domanda non trova (ancora) risposta, neppure dopo averli visti, i capolavori. Inizia così il percorso voluto dal Centro studi commedia all'italiana. A partire dall'idea di scrivere una rassegna, come una sorta di antologia visiva di Storia del cinema, senza pretesa di fissare canoni, anzi con il desiderio di provocare riflessioni e stimolare il gusto per la ricerca e lo studio di aspetti legati ai contenuti e al linguaggio cinematografico. Ogni capitolo è preceduto da una lezione, affidata a Valentino Davanzati e Vita Maria Nicolosi che si sono confrontati sul tema affascinante, quanto impervio, di Che cos'è un capolavoro. Nel tentativo di tracciare le possibili caratteristiche del capolavoro, si moltiplicano gli interrogativi che illuminano, in continuo chiaroscuro, le opere presentate: Aurora di Murnau, Tempi moderni di Chaplin, Quarto potere di Welles, 8 e mezzo di Fellini, 2001 Odissea nello spazio di Kubrick, fino alla Grande guerra di Monicelli. -
Il bestiario di Pinocchio
Nelle favole gli animali rappresentano gli uomini con i loro vizi e le loro virtù e con la natura che fa da sfondo alle loro vicende. Ogni animale nella tradizione popolare è contraddistino da un carattere: la volpe è considerata furba; il lupo cattivo; colombe e piccioni miti messaggeri di pace; un vecchio gufo la saggezza; mentre il canto della civetta è ritenuto un lugubre messaggero di disgrazie. Anche i colori degli animali hanno un significato: il nero = lutto; azzurro = serenità; bianco = purezza e pace. Inoltre gli animali nelle favole possono rimanere tali e mantenere il loro ruolo, oppure parlare e mantenendo il loro aspetto diventare bipedi, vestirsi essere loquaci ed apparentemente razionali come un essere umano ma come in Pinocchio gli esseri umani possono trasformarsi in animali (ciuchini). Così succede nel testo di Collodi dove gli animali segnano la storia e i momenti salienti del passaggio dal burattino Pinocchio al bambino Pinocchio. I personaggi animali citati nel testo di Pinocchio sono in ordine di comparsa: grillo, pulcino, volpe, gatto, merlo bianco, falco, can barbone, corvo, civetta, conigli, picchi, pappagallo, gorilla, cani mastini, serpente, lucciola, faine, colombo, delfino, pescecane, granchio, lumaca, marmottina, ciuchino, capra, tonno. -
La signorina Lavinia. I racconti
Era stata molto bella una volta la signorina Lavinia. Ora era una vecchietta linda e sottile, altera, che portava sempre intorno al suo esile collo grinzoso un nastro di velluto nero da cui pendeva un medaglione con l'immagine di un bel ragazzo biondo. Camminava dritta per la strada con un'espressione rigida sul volto, come se non vedesse nessuno. Ma gli altri la vedevano sempre e commentavano. C'erano molte cose da dire sul suo conto, poiché era un caso psicologico del tutto incomprensibile per la brava gente impressionabile del quartiere. Se non potevano per donarle il suo passato un po' troppo libero, altri erano i motivi inconsci e profondi della loro ostilità verso la vecchia signorina. In un primo tempo erano stati irritati dal fatto di non poterle al fine attribuire l'appellativo un po' commiserante e un po' spregiativo di ""zitella"""". Non si erano potuti prendere neppure questa piccola rivincita sulla sua aperta ribellione giovanile, perché la signorina Lavinia, superata la trentina, aveva avuto un figlio."" -
La mia amica bilancia. Trucchi per perdere peso
Tutte le ragioni valide non per mettersi a dieta ma per seguire un salutare regime alimentare. Le domande più comuni e le risposte più semplici. -
Storia a puntini. Ediz. illustrata
Silvia è una bambina che adora le fragole. Il suo pappagallo dal trespolo non perde occasione per ripeterle ""Brava"""". La sua mamma le prepara marmellate e ottime crostate... ma i puntini dove sono? Età di lettura: da 3 anni."" -
Il sofà di Bamakò. Ediz. illustrata
Età di lettura: da 6 anni. -
Gnam gnam il mangiabambini. Ediz. illustrata
Età di lettura: da 4 anni. -
Quando la mamma è via. Ediz. illustrata
Età di lettura: da 5 anni. -
La piccola pittrice
Età di lettura: da 6 anni. -
Per tutto l'oro del mondo. Ediz. illustrata
Età di lettura: da 6 anni. -
Ecnon
Circa trecento anni fa sorgeva su una grande ed insolita altura a forma di incudine, un paese chiamato Ecnon. Si narra che una terribile valanga si abbattè un giorno sul piccolo villaggio e lo fece scomparire. Nessuna traccia rimase di quelle case e di quegli abitanti. Tutto venne concellato dalla furia delle rocce. Ma la leggenda racconta che il fantasma del paese ricompare nel giorno della disgrazia. Ogni cinquant'anni Ecnon ritorna per rammentare il momento della frana... Questa è la leggenda. Il protagonista della nostra storia è Giovanni che attende da tempo il giorno dell'apparizione di Ecnon. Egli è sicuro di aver individuato il luogo esatto dove Ecnon comparirà. Ma forse Giovanni ha dimenticato, nell'eccitazione della scoperta, un ammonimento importante: chiunque varcherà la soglia del paese fantasma, dopo il crepuscolo si perderà irrimediabilmente negli infiniti labirinti dello spazio e del tempo... Età di lettura: da 6 anni. -
Il piccolo grande Skandërberg. Ediz. italiana e albanese
Età di lettura: da 6 anni.