Sfoglia il Catalogo feltrinelli031
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 1161-1180 di 10000 Articoli:
-
La sceneggiatura. Il film sulla carta
Esistono, nei percorsi di scrittura di un romanzo o di un testo letterario, delle frasi precise per dare corpo ed espressione a un'idea. Il processo creativo, nel caso della sceneggiatura è identico, solo la forma è diversa. Questo manuale insegna a definire l'idea di base; a creare la struttura e il paradigma entro cui si svolgerà la narrazione; a dar vita ai personaggi e alle dinamiche visive della caratterizzazione; a scrivere i dialoghi. Affiancati da indicazioni precise, sono raccolti alla fine di ogni capitolo, degli esercizi che consentono di verificare quanto si è appreso. Un libro studiato e strutturato come un work-shop che permette di sviluppare il metodo migliore per scrivere una sceneggiatura cinematografica, di fiction televisiva e anche di uno spot pubblicitario. L'obiettivo non è quello di insegnare ""come"""" scrivere ma, secondo una caratteristica propria dei manuali americani, con una buona dose di pragmatismo, """"che cosa fare"""", quali tecniche utilizzare, come impostare il lavoro, chiarire e definire fino ai dettagli in quale direzione muoversi."" -
Eremi d'Abruzzo e luoghi di culto rupestri
Gli eremi in Abruzzo sono numerosissimi, testimonianza imponente dell'esperienza religiosa eremitica, patrimonio tra i più peculiari e specifici da valorizzare e proteggere. Edoardo Micati, massimo esperto degli eremi abruzzesi, ha scelto per questa guida i 50 eremi più interessanti e suggestivi, proponendo altrettanti itinerari, supportati da schede storico-artistiche e antropologiche, cartografie, fotografie e informazioni pratiche che condurranno il visitatore, guida alla mano, nella straordinaria magia di questi luoghi della fede nella natura selvaggia e incontaminata. -
Casa e supermercato. Luoghi e comportamenti del consumo
La casa e il supermercato come luoghi polari del consumo. Gioco di opposizioni ma anche di relazioni che si snoda fra spazi domestici e luoghi pubblici, scelte familiari e comportamenti collettivi, intimità e pubblicità. Usi e consumi (ma anche costumi) con un occhio al passato prossimo e un occhio agli scenari di fine millennio caratterizzati da robot che faranno i lavori di casa e da supermarket virtuali. Il volume raccoglie gli interventi, le riflessioni, le discussioni che hanno animato l'omonimo ciclo di seminari che si è tenuto presso l'Istituto di Sociologia dell'Università di Parma nel dicembre 1995. -
La storia di Cesare
Età di lettura: da 8 anni. -
Dall'Adriatico allo Jonio
Lo sguardo di Piovene sulla Puglia è sempre accompagnato dal fascino della sua bellezza e della sua storia. Ma mai la bellezza gli impedì di denunciare brutture e contraddizioni. Dietro ai bozzetti di città e campagne lo scrittore vicentino faceva emergere non solo i problemi sociali, arretratezze e contraddizioni, ma soprattutto i precisi rapporti economici che ne sono la causa. Nelle pagine finali ammette la sua debolezza per il Salento che si apre ai suoi occhi come ""terra di miraggi, fantastica, piena di dolcezza"""". (Franco Martina)"" -
Osservare, immaginare e scrivere. Riflessioni sulla relazione tra sociologia e letteratura
Gli scritti raccolti in questo volume sono dedicati alla relazione tra sociologia e letteratura: tre saggi affrontano il tema nelle sue articolazioni teoriche e nelle sue applicazioni empiriche; a essi si affiancano un testo narrativo e la testimonianza di un italianista riportata in forma di conversazione. Lo sguardo sociologico condiviso dagli autori si colloca lungo la linea che dalla tradizione della Scuola di Chicago conduce ai più recenti sviluppi dell'interazionismo simbolico. Si pone quindi l'accento sull'esigenza di comprendere i significati, di assumere la prospettiva dell'altro, di mettere in discussione immagini stereotipate, di dare rilievo non solo alle capacità analitiche ma anche alla sensibilità immaginativa del ricercatore. Il dialogo dei sociologi con i letterati è stato costante nel corso della storia delle scienze sociali e ha prodotto lavori che ormai appartengono ai classici del pensiero sociologico, e numerosissimi sono gli esempi riportati nella presente trattazione di sociologi con spiccata sensibilità letteraria e di scrittori con una forte inclinazione alla riflessione sociologica. -
Il pallone e la miniera. Storie di calcio e di emigranti
La sera del 19 settembre 1973 Bill Shankly, il coach del grande Liverpool, incontra il passato. Entra negli spogliatoi avversari e striglia il suo capitano Hughes indicandogli i giocatori della Jeunesse. Sono dilettanti, operai, minatori, immigrati italiani. Il Liverpool avrebbe dovuto travolgerli nel primo turno di Coppa dei Campioni. Non ci riesce. Lo Stade de la Frontière è incastrato tra le case, le miniere, i comignoli delle acciaierie. Il quartiere Hoehl è questo: la terra del ferro, degli operai e del pallone. A Esch-sur-Alzette, città a sud del Lussemburgo, un abitante su tre è italiano. Nel raggio di 25 chilometri sbuffano 49 altiforni. Grazie a miniere e calcio, questo pezzo di Europa ha inventato la libera circolazione delle persone un secolo prima del trattato di Schengen e attraversato silenziosamente la storia. Le lotte operaie. La resistenza al nazismo. Incontrerà poi la tragedia dell'Heysel, il Real Madrid di Alfredo Di Stefano, il Milan di Trapattoni e la Juventus di Platini. E quella sera del 1973 dà una lezione al leggendario Shankly. Che ricorda il suo passato di minatore e uomo del popolo rendendo omaggio alla piccola, sconosciuta squadra operaia. -
Metaponto e Taranto. Ediz. italiana e inglese
Verso la fine di maggio del 1828, l'intrepido ventiquattrenne scozzese Craufurd Tait Ramage è in viaggio da solo nell'Italia meridionale. Nonostante, per sua stessa ammissione, Ramage abbia addosso abiti che nemmeno un mendicante avrebbe indossato, il suo bagaglio culturale è straordinario. Sparge abbondantemente citazioni da numerosi autori classici, traendole dalle loro opere, come se fossero Guide Michelin della Magna Grecia e dintorni. Ramage osserva Taranto con occhi attenti e mostra una buona dose di scetticismo riguardo al tarantismo. «Dobbiamo supporre che laddove la terra fornisce in abbondanza quanto è necessario per vivere, un cielo luminoso con un'eterna primavera, essa produca anche una felice disposizione, che, gettando al vento ansie e tristezze, confidi che il domani possa recare ciò che oggi manca, e così vivere una vita spensierata e felice? In questa gente osservo un'industriosità perspicace e attiva volta non ad accumulare ricchezze, ma a vivere senza preoccupazioni.» -
Lecce. Ediz. tedesca e italiana
Un tripudio di fregi color dell'oro, sorprendenti per la loro raffinatezza, resterà per sempre impresso nelle memorie del grand tour di Ferdinand Gregorovius, e con esse, nell'immaginario collettivo legato a Lecce. Nel 1875, l'anno del suo viaggio in Puglia, è infatti proprio lo studioso tedesco a coniare il celeberrimo nesso tra la città barocca e Firenze, assunto dal senso comune e rimasto intatto sino a oggi. Passeggiando in estasi per le vie del centro Gregorovius ricostruisce le fasi dello sviluppo architettonico della città, dai Normanni alla famiglia degli Orsini del Balzo, sino all'epoca dell'imperatore Carlo V e ai decenni a essa successivi. -
Sulla riva dello Jonio. Taranto 1897. Ediz. italiana e inglese
Geroge Gissing si fermò a Taranto per cinque giorni, dal 26 al 30 novembre del 1897, per poi ripartire per Metaponto e raggiungere Reggio e l'Etna. Quando ""By the Ionian Sea"""" - da cui è tratto l'estratto qui proposto - uscì in America, nel 1905, in una recensione su «The Nation» fu salutato come un libro «che vale la pena leggere dall'inizio alla fine». Nel descrivere il viaggio in Calabria e lungo le selvagge coste italiane a sud di Napoli, Gissing parla di pessimo cibo, locande luride e vino annacquato. Ebbe anche attacchi di febbre, probabilmente malarica, ma affrontò queste sofferenze pur di vedere i luoghi della Magna Grecia e le città dell'antichità classica, che sorgevano in quella che per lui era una terra romanzesca. Trovò ben poco romantica l'architettura di Taranto, ma le scene fuori dal tempo, di un uomo e un ragazzo intenti a pescare e di un contadino che lavora in armonia col suo asinello, lo fanno sentire in pace col mondo. Immagina che Platone potrebbe aver visto gli stessi personaggi. Cercando il fiume Galeso, annota: «Il profumo del rosmarino sembrava venire da un mondo ormai svanito, attraverso i secoli»."" -
Distonia
È il senso del mondo che sembra aver perso la sua intensità. Questo racconta Daniele Barbieri in ""Distonia"""". Ci muoviamo in uno scenario che si può cogliere soltanto per frammenti, da riassemblare individualmente fuori dalle grandi narrazioni. Un universo a cui anche la lingua poetica deve aderire, usando parole sempre più contratte, sempre più costrette alla superficie del senso, orientate a svuotarlo. Il paesaggio tratteggiato in """"Distonia"""" si declina per Barbieri nei movimenti di una sinfonia, andamento che ingloba stilemi classici e registri ironici, percuttività e reiterazioni, per portarci ad ammettere, come scrive Caterina Serra, che non abbiamo più le forze, gli strumenti, la voglia, il coraggio, di andare fino in fondo, al nocciolo di verità delle parole."" -
La formazione del medico. Idee e problemi
"La formazione del medico. Idee e problemi"""" è uno dei contributi che Everett Hughes ha dato allo sviluppo della sociologia della medicina nell'ambito del processo di attenzione e ricerca su razza, organizzazioni, lavoro e professioni, istituzioni e salute, temi centrali in tutto il suo percorso nelle Scuole di Chicago. Nel testo la figura del medico e la sua formazione assumono una rilevanza richiesta dal cambiamento, nel tempo, del loro rapporto con tutti gli altri protagonisti """"della cura"""", dai pazienti, agli infermieri, ai tecnici. La sua cultura e la sua carriera sono parte inscindibile di questo rapporto a più voci che deve eliminare gli stereotipi e coltivare le relazioni, parte fondante dell'idea di """"cura"""", in quello che Hughes chiama """"un adattamento in corsa tra un uomo e i fatti della vita e del suo mondo professionale""""." -
La luna c'è sempre
Nei vicoli maleodoranti di uno slum, come quello di Korogocho (periferia di Nairobi), la perversione e la cattiveria umana sembrano aver traviato irrimediabilmente la vita di Mama Marion; ma lei riesce, nonostante tutto, a far sopravvivere dentro di sé il ricordo di coloro che l'hanno condotta ed edotta all'idea di bello e di bene. Mama Marion continua così ad attraversare, sino a quando le è concesso, le bellissime storie di coloro che sono entrati nella sua vita, e grazie ai loro ricordi riesce quasi ad anestetizzare la sua estrema miseria, il suo profondo dolore e la sua apparente ignoranza. Il suo racconto è dunque evocativo di un viaggio introspettivo che ogni uomo può compiere solo in un rapporto dialogico con un vate, un mentore o un'anima compagna. La luna a volte sembra sparire, ma sino a quando gli altri si faranno manifesti nella nostra vita, si potrà certamente affermare che «la luna c'è sempre». Con una presentazione di Monica Maggioni. In copertina opera di Longinos Nagila. Il ricavato sarà devoluto per ultimare il progetto ""Bethlehem - casa del pane"""" e avviare una Biblioteca di comunità."" -
Matera. L'attrattiva dell'inverosimile
Una «Siena del Sud» per la meraviglia delle sue architetture, ma spaccata da una voragine d'umanità che evoca l'Inferno dantesco, un relitto della preistoria «che non ha paragoni in Europa». Così si presenta nel 1957 Matera allo sguardo di Guido Piovene, che in quell'anno percorre lo Stivale nel suo memorabile ""Viaggio in Italia"""". Pagine cariche di stupore e atterrimento quelle dedicate alla città dei sassi, a poca distanza dalla riforma agraria del 1950 e dalla legge speciale del 1952 che finiranno per incidere profondamente sul paesaggio urbano, ma che all'arrivo di Piovene non hanno ancora compiuto il proprio percorso verso la modernità. Un «presepe napoletano, ma illividito e quasi stravolto da un fondo spiritico» respinge e al contempo seduce il giornalista, esercitando quel fascino unico per il quale Piovene conierà la definizione di «attrattiva dell'inverosimile». «Narratore di talento, Piovene dette il meglio di sé in un ritratto dell'Italia, nella sua fase di transizione dal dopoguerra alla ricostruzione, quando il paese mostrava evidenti segni di cambiamento, pur in mancanza di una direzione politica ben chiara» (dalla nota critica di Angelo Semeraro)."" -
Concerto alla Rimesa
La ""Rimesa"""" è l'antico toponimo di Piazza Municipio, la piazza principale di Cutrofiano, il cuore stesso del paese il cui nome è indissolubilmente legato ai suoi tre grandi cantori, Uccio Aloisi, Uccio Bandello, Narduccio Vergaro: """"Li Ucci"""". Nelle notti polverose e umide delle contrade, nelle corti del paese, nei salotti e nei tinelli delle case, in piazza naturalmente, a Cutrofiano sembrano ancora sollevarsi stornelli, pizziche e ballate de Li Ucci. In piazza Municipio, """"alla Rimesa"""", i tre maestri tornano idealmente ad accompagnare lo scorrere della notte attraverso gole e mani di chi si unisce al rito di un grande omaggio collettivo. Lì, in quel luogo che segna una naturale continuità tra la vita della piccola comunità di un tempo e il movimento di riproposta della musica popolare nato a partire dagli anni '70, prende corpo """"Li Ucci Festival"""", la grande festa dedicata alle tre voci insieme antiche e contemporanee, nate nel solco della tradizione ma capaci di suggerire nuove strade alle giovani generazioni. """"Concerto alla Rimesa"""" è il disco che presenta la grande festa dedicata a Li Ucci svoltasi il 16 settembre 2017, in occasione della settima edizione del Festival."" -
Incontri Live
"Incontri live"""" è un racconto della lunga storia del gruppo e delle sue numerose collaborazioni con artisti internazionali, che finalmente si concretizzano in musica non solo live, ma d'ascolto. Il gruppo si pone in una dimensione di accoglienza e apertura, mettendosi alla prova con diverse sonorità e culture, senza tralasciare gli aspetti fondanti della propria musica, che sono la ricerca costante sulla tradizione musicale salentina e la creazione di nuove composizioni musicali che cantano e raccontano il contemporaneo. L'unione sonora di questi incontri induce nell'ascoltatore un viaggio emozionale e geografico quasi surreale eppure reale; ogni incontro è fortemente legato alla sonorità vocale e strumentale della terra ospitata, ma perfettamente integrato con la musica di Officina Zoè. Intorno al nucleo storico e creativo, tuttora costituito da Lamberto Probo (tamburello, tammorra, percussioni salentine: cupa cupa, lavaturu, violino a sonagli), Donatello Pisanello (organetto, chitarra, mandola) e Cinzia Marzo (voce, flauti, tamburello e castagnette), si sono avvicendati, nel corso degli anni, decine di musicisti pugliesi e internazionali." -
Coordinate per la crudeltà
Giunto alla terza raccolta, Fabrizio Lombardo assembla in ""Coordinate per la crudeltà"""" una serie di quattro reportage, tanti quanti sono le sezioni in cui è diviso il libro, incentrati sulla realtà e sulla vita quotidiana dentro cui gli esseri umani agiscono. Via via che il testo procede, i componimenti appaiono farsi sempre più rarefatti quanto impietosi, passando dalla riflessione di un privato quotidiano alla constatazione dell'orrore insito nell'universo del lavoro, così come oggi ci si propone. Mantenendo fede a uno stile dagli accenti rapsodicamente lirici, pur restando sempre strettamente collegato con una versificazione narrativo-riflessiva, oltre che profondamente autobiografica, Lombardo traccia le coordinate tutte contemporanee di un teatro della crudeltà tenuto in tensione sul filo di una glaciale constatazione degli eventi. Anche quando il personaggio cui l'autore si rivolge prende le sembianze concrete di uno degli affetti più intimi."" -
Il giovane Rodolfo d'Ambrosio. Socialista anarchico (1890-1902)
Rodolfo d'Ambrosio (1875-1947) è stato una originale e, per molti versi, singolare espressione della sinistra politica salentina, difficilmente inquadrabile o riducibile alle classiche articolazioni storiche dell'universo socialista. avvocato, esponente di punta del socialismo anarchico salentino di fine Ottocento, Sindaco di Taviano nel 1906 e nel 1920 a capo della prima amministrazione comunale d'Italia abbattuta con un'azione squadristica, ridotto al silenzio e perseguitato negli anni del fascismo, sindaco nel 1944 su indicazione del Comitato provinciale di Liberazione, fu candidato socialista all'Assemblea Costituente. Raffinato intellettuale, pubblicista e polemista, d'Ambrosio assume e fonde in un unico, personale impasto teorico le molteplici correnti della sinistra che il secondo Ottocento lasciava in eredità alle ultime generazioni. L'analisi del suo giovanile percorso, la parabola della sua formazione, anticipano e definiscono i tratti della sua personalità matura e riflettono, in gran parte, l'evoluzione e l'approdo al socialismo dei nuclei anarchici, mazziniani e radicali del Mezzogiorno. -
Appunti di conversazioni
In ogni azienda, che ce ne sia o meno consapevolezza, esiste l'esigenza di un ruolo moderno e antico che accompagni il responsabile nelle attività di consulenza, di formazione, di valutazione e di selezione delle risorse umane. La scuola di formazione alla persona è una modalità per abitare il mondo e il mondo aziendale, in particolare. È un orientamento da seguire, una mentalità da acquisire e una pratica aziendale da applicare. L'educare non offre soluzioni immediate, perché indica prospettive e opportunità di apprendimento. Il compito principale è promuovere la stabilità emotiva di ogni persona, intesa come la capacità di adeguare alle situazioni i pensieri, i sentimenti e le azioni. I risultati di un'azienda non dipendono solo dalla tecnologia dalle scelte di mercato o dalle congiunture finanziarie ma anche dal bagaglio di relazioni, di conoscenze, di creatività, di servizi di qualità e dal cambiamento territoriale che è in continua costruzione. Trasformare il sistema organizzativo, credendo in una morale d'impresa e praticarla, significa ragionare su una nuova visione dei lavoratori e delle lavoratrici. Di lavoro si può e si deve vivere bene. -
La psicologia della razza: ipotesi e questionario
Il saggio di William Thomas sulla psicologia della razza, poco considerato nonostante il ruolo ""fondante"""" che ha nell'elaborazione della sua sociologia e nel suo percorso di lavoro, può essere ritenuto un """"diario di bordo"""", testo di analisi e revisione di parti sostanziali, storiche, culturali e metodologiche, del suo pensiero, e premessa di una serie di riflessioni poi sviluppate, insieme a molte altre, all'interno della grande ricerca """"The Polish Peasant in Europe and America"""". Il saggio mostra in più passaggi il retroterra etnoantropologico degli studi dell'autore, con una sensibilità ripetuta per la realtà femminile, nei percorsi a volte contraddittori della vita quotidiana, in Europa come in America, e in rapporto a quella che sarà la sua idea di americanizzazione, legata a categorie mutuate in parte dal suo rapporto con la Hull-House di Jane Addams e che si struttureranno anche in un colloquio, più o meno dichiarato, con Robert Park e George Herbert Mead.""