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Una lacrima felice. Ediz. a colori
Lulù è una bambina curiosa. In un giorno di pioggia, si chiede se anche le lacrime possano essere felici. Luciano, il merlo saggio, la aiuterà a trovare la risposta… Inizia così un incredibile viaggio nel mare di pioggia. Qui Lulù incontrerà tantissimi animaletti che le faranno scoprire con simpatia quante lacrime esistono! Età di lettura: da 4 anni. -
La venditrice di gelsomini
"Un testo unico frantumato in diverse riflessioni talvolta brevi altre volte lunghe. Vi sono rappresentate scene che esprimono nell'insieme la carica emotiva del poeta e rivelano il suo dramma interiore di fronte alla rivoluzione del 2011. Abd El Mohsen ha scritto questi versi a distanza di due anni dalla rivoluzione, un tempo sufficiente per far percepire i movimenti delle piazze e non lontano da dimenticare le sensazioni suscitate dagli avvenimenti tumultuosi."""" (Dalla prefazione di Naglaa Waly)" -
Sulla cima di un garofano
"È nell'indivisibile legame che lega i palestinesi alla loro terra che si pone questa raccolta di poesie. Poesie d'amore prima di tutto. Amore intimo, profondo, carnale con una terra intesa non solo in senso geografico e politico ma soprattutto come elemento naturale, definita nelle sue sempre diverse espressioni come aspra, docile, selvaggia. Affiorano, nelle poesie di Yousef al-Mahmoud, i colori, le sfumature e gli elementi che la caratterizzano, così come i sentimenti che è capace di destare: dolci, duri, impossibili, forti."""" (Dalla prefazione di Odeh Amarneh)" -
I segni del narciso e i desideri
"La tematica del narcisismo legata alla terra è il tema principale di quest'opera; un narcisismo che, a primo colpo, potrebbe sembrare personale; invece, racchiude il forte legame e l'orgoglio per la terra da parte di ogni palestinese. Il tutto legato ad un insieme di simboli della natura e sensazioni come la speranza, l'amore e la giustizia, per un futuro migliore per questa terra. Ed è proprio questa la ragione che ci ha spinti a tradurre quest'opera, in quanto ci sentiamo parte di questo grande movimento culturale che mira a far conoscere, attraverso la letteratura, la questione palestinese."""" (dalla prefazione dei traduttori)" -
Zeta l'ultima della fila
Sedici racconti (scritti nel periodo fine 2013 - inizio 2015) tra l'onirico e il visionario si susseguono e intersecano in modo solo in apparenza casuale. Immagini simbolico-metaforiche assumono le sembianze di oggetti, luoghi, personaggi che interagiscono in una dimensione surreale. Le scene si aprono su situazioni apparentemente comuni per poi prendere una piega inaspettata, dove i protagonisti per primi si stupiscono di ciò che sta accadendo. Si insinua il dubbio che si tratti di realtà, dell'unica possibile e che l'esistenza non possa essere altro che un sogno sognato da altri, la cui logica ci è incomprensibile. -
L' attesa della felicità
"Si sentiva leggero e forte. Aveva i capelli bagnati, ma non se ne preoccupava. Una brezza gentile gli soffiava sul cuore: in camera sua c'era Silvia, e lui le avrebbe parlato, e lei magari gli avrebbe detto di sì, e poi loro due. Dopo tanto tempo, l'attesa della felicità tornava di nuovo a visitarlo"""". Nel mese di settembre del 2005, Elio, maturo professore di francese e studioso di Stendhal, a due anni dalla morte dell'amatissima moglie decide di tornare nella località termale dove per quindici anni è andato con lei a trascorrere due settimane di riposo e cure. Qui ritrova vecchi amici e fa nuove conoscenze. In particolare incontra una giovane donna con segni di ferite sul volto e nell'anima che lo aiuta a trovare la forza per ricominciare a vivere." -
Il profumo del mandorlo
Le donne dei racconti de ""Il profumo del mandorlo"""" hanno oltrepassato la fase """"arrabbiata"""" dei primi movimenti femministi, hanno acquisito una determinazione ragionata e guidata dal senso di responsabilità nei confronti di se stesse e delle proprie priorità, sono donne che amano, che scelgono, che rinunciano, che vivono desideri e patiscono delusioni ma che posseggono il coraggio di reinventarsi e ricominciare. Fanciulle alle prese con i primi innamoramenti e le prime disillusioni, donne che ambiscono a relazioni paritarie, consapevoli di avere il diritto e il dovere di essere riconosciute nelle proprie scelte. Donne che ricordano, che rimpiangono, ma che scelgono di esercitare la volontà di non soccombere. Le storie prendono spunto dalla vita vissuta, dalle esperienze e dalle vicende di ordinaria quotidianità dove non ci sono vincitori né vinti, ma anime in balia dell'esistenza."" -
Selezione poetica. Ediz. italiana e spagnola
"Nella poesia di Andrés Trapiello c'è tutto un campionario di immagini amate - la campagna di Estremadura e la casa nativa del villaggio di León con le persone, gli animali, i tramonti dorati -, ma c'è soprattutto un modo particolare di osservare le cose che nasce dall'adesione totale dell'io alla materia e, in particolare, dalla compenetrazione assoluta del poeta con la natura."""" (Dalla prefazione di Gabriele Morelli)" -
Lunario di desideri
«Nelle pagine del ""libro infinito"""" della vita, la parola """"amore"""" si declina in infiniti modi: abbracci, baci, assedio, assalti, desideri, fedeltà, tutto troppo spesso al passato, se non con al presente la minaccia del disamore, quando non drammaticamente addirittura dell'odio. Ma cosa vuol dire esattamente la parola """"amore""""? È all'interno di questo quadro che si collocano le risposte dei poeti interrogati in questo catalogo (troppo vasto, troppo ristretto?): risposte che compongono un romanzo e un'avventura proteiforme e interminabile (in senso freudiano), dal cui attraversamento, come da un mosaico, si può tentare di ricavare una teoria, una sacra processione di immagini.» (Dalla prefazione di Vincenzo Guarracino)"" -
La misura del cielo
"Eludo le date delle commemorazioni storiche, non frequento più i luoghi della città, dove l'amicizia sincera e l'entusiasmo dei nuovi arrivati alleviano la condizione di fuggiasco. Sono lontano da ogni cosa, eppure sempre impigliato nel tramaglio dei commenti altrui, delle notizie che oltrepassano la porta del mio rifugio. Resta sul tavolo questo quadernino antico, scampato ai traslochi dell'esilio, con gli appunti di un ragazzo insonne""""." -
Epicrisi
Ashraf Fayadh è un poeta, regista, fotografo, pittore e curatore di mostre di origini palestinesi nato in Arabia Saudita il 15 luglio del 1980. È uno degli artisti di spicco ad Abha, la città in cui ha vissuto. Ha persino partecipato alla Biennale di Venezia, rappresentando l'Arabia Saudita. Nell'estate del 2014, Fayadh è stato processato in Arabia Saudita per la sua raccolta di poesie (che da allora è stata ritirata dalla circolazione) Le istruzioni sono all'interno, pubblicata a Beirut nel 2008, che commenta le questioni sociali nel mondo arabo, l'esilio, l'amore, la situazione dei profughi. I tribunali sauditi lo hanno condannato a morte per il reato di apostasia e per la diffusione di idee blasfeme contro la religione e il profeta, ma dopo una grande campagna internazionale a suo sostegno e molta solidarietà da parte dell'opinione pubblica le autorità hanno commutato la pena a 8 anni di reclusione e 800 frustate. Fayadh sta scontando la pena in prigione nella città di Abha e sta ricevendo le frustate a più riprese. ""Epicrisi"""" è la seconda raccolta del poeta."" -
Cantiere. Cinquanta canzoni, poesie e altri versi (1979-2019)
"'Cantiere' (titolo che rimanda al costante e dinamico lavoro di costruzione) è composto da due sezioni: la prima raccoglie le canzoni più significative dei suoi album e di quelli di Cammariere. La seconda contiene poesie tratte da una vasta produzione in gran parte ancora inedita. Il tutto nella selezione proposta in questa antologia (1979 - 2019) caratterizzata da una narrazione che si sviluppa seguendo la strada del 'ritorno verso la sorgente'."""" (dalla prefazione di Valeria Di Felice)" -
L' amore non è abbastanza
Con questi otto racconti, Fatiha Morchid ci regala delle istantanee su alcuni scenari d'amore, come la bramosia, l'inganno, il desiderio e molti altri. L'amore - con le sue atmosfere, i suoi misteri e la sua forza prorompente - è la risonanza più importante che può esserci nella vita di una persona. Che si tratti di amore per l'altro, per la vita o per se stessi, esso è l'orizzonte entro il quale si muovono i personaggi fluttuanti, intensi e dinamici di questi brevi racconti. -
Amore per Milla
Milla è bella oltre ogni legittima aspettativa, oltre ogni decenza. Le sue lunghe gambe affusolate disegnano arabeschi in un'aria che sembra stupita di accoglierle; i suoi candidi denti rischiarano la strada e la illuminano di gioia; le sue natiche inverosimilmente lievi e serene promettono bagliori di follia; nei suoi occhi scuri si apre un gorgo in cui si anela a scomparire. L'autore la possiede insaziabile cercando di penetrarne il segreto. Ma è solo quando riposa esausto al suo fianco che la parola gli offre il sentore, la cifra possibile di una soluzione. -
Figli
Forse nessun sentimento nella vita uguaglia quello per i figli. Le voci del taccuino sono finestre aperte che illuminano le molte, variate forme con cui esso può manifestarsi. Ogni pagina racconta la forza di quel legame intenso e indelebile. Un piccolo tesoro di storie, riflessioni, ricordi in cui ogni genitore potrà riconoscere qualcosa di sé e della propria esistenza. ""Figli"""" potrebbe essere anche una sorta di diario personale da riempire con osservazioni o racconti. Può diventare qualcosa di personale, utilizzato per appunti, note, commenti. Molti testi sono inediti, scritti per l'occasione. (Dalla prefazione di Francesca Pansa)"" -
La leggenda di San Giuliano l'Ospitaliere. Testo francese a fronte. Ediz. multilingue
"La leggenda di san Giuliano l'Ospitaliere è, come scrivono Proust e Joyce, la più perfetta delle opere di Flaubert, e quindi il capolavoro assoluto di uno che scrisse solo capolavori. Assomiglia a un ingenuo racconto di fate, ma la sua trasparenza e la sua semplicità sono solo apparenti, e lo smalto di miniatura da codice medievale nasconde in realtà un testo complesso, febbrile, enigmatico, ambiguo e crudele, e proprio per questo coinvolgente, indecifrabile, inquietante. Un testo che permette di scrutare negli abissi dell'opera e della vita di Flaubert, e forse non solo della sua. Senza la pretesa di fornirne una interpretazione esaustiva, questo libro vuole invitare a una sua lettura attenta, penetrante, non ingenua, che permetta se non altro di intuirne le profondità e di cogliere almeno qualcuno dei suoi molteplici aspetti nascosti""""." -
Poeti per l'infinito
"'L'infinito' di Leopardi è così: il testo, nel senso più etimologico del termine, di una serie infinita di """"distrazioni"""", di insorgenti polluzioni di immagini e parole, come punti di accensione sentimentale e fantastica che mettono in questione il soggetto della scrittura e impediscono contemporaneamente al lettore di acquietarsi all'ombra di un significato definitivamente costituito immettendolo in una ricerca infinita, in un accumulo, prima ancora che di risposte, di domande. Cosa si ripromette, allora, questa silloge che nell'anno del bicentenario della sua composizione assume anche il valore di un omaggio? Si ripromette di rintracciare e raccogliere ciò che di quel testo nella poesia del nostro tempo, di poeti che l'indagine degli specialisti ha poco e nient'affatto fino ad ora interrogato, è rimasto nell'oscillazione tra totalità e scomparsa del senso."""" (Dalla prefazione di Vincenzo Guarracino)" -
La testa dei tanti cappelli
"Quando si leggono gli scritti di Nagib Mahfuz, premio Nobel per la Letteratura, bisogna soffermarsi un attimo a pensare prima che ci torni in mente che è egiziano. Quando si da lettura ad un poema di Nizar Qabbani o Mahmoud Darwish non si pensa quasi mai che il primo è siriano e il secondo è palestinese. Quando si sfogliano i romanzi di Mayy Ziyada o di Fatema Mernissi poco importa che sono una palestinese-libanese e l'altra marocchina. E così sarà anche per la raccolta di poesie che state per leggere. Alla poesia stanno stretti i localismi e le piccole identità nazionali. Questa è la forza della poesia, la libertà di andare oltre. Per il lettore sono tutti poeti arabi e forse la loro poesia è il vero collante che tiene ancora insieme il Mondo arabo. Voilà"""". (Dalla prefazione di Moulay Zidane El Amrani)" -
Le tre verità
"Cinque racconti a doppia dimensione che corrono sui binari dello stesso treno, quello della vita, mentre tesse la trama acuta delle sue tracce e dei suoi passaggi. Realtà e """"altra realtà"""" si sovrappongono, si confondono, dialogano con i loro personaggi e le loro voci. Sono gli incontri - allusivi, essenziali, mai banali - che """"accadono"""" in questo spazio metaletterario che Daniele Cavicchia crea e ricrea sulla pagina con la sua penna inconfondibile. E a legare le verità dei personaggi c'è sempre il tunnel, un abitacolo intimo, surreale, densamente abitato da sguardi, volti, intuizioni, dal quale la voce narrante esce ed entra evidenziando lo spessore, il chiaroscuro e l'attrito con la realtà stessa."""" (Valeria Di Felice)" -
La camera dei ragazzi
"Ad una prima lettura, veniamo catturati dalle vicende di W, terzo figlio di una famiglia di provincia che per motivi economici si trasferisce ad Amsterdam, dove nasce negli anni Trenta, frequenta la scuola, sperimenta le prime amicizie, i primi amori, i primi ideali. Ed ecco che la camera dei ragazzi, «una segreta grotta al buio quando il lavoro si ferma», dietro la sartoria del padre, è il luogo dove W con i suoi fratelli parla di cose proibite, si confronta su temi politici e religiosi, inizia ad avere le prime intuizioni sul mondo, un mondo che conosce la seconda guerra mondiale e le sue inesorabili conseguenze. Inconsapevole del fatto che «in nessun posto potrà mai sentirsi a casa come in quella d'infanzia, malgrado crisi, guerre, straniamento», W cresce, diventa un insegnante, trova l'amore, cerca la sua identità nella città """"rinata"""", nei viaggi, nei segni di una storia che evolve continuamente. Ad una seconda lettura, ci accorgiamo che dietro a ogni poesia rivive più che un ricordo, rivive l'essenza di uno sguardo che osserva attentamente se stesso e l'uomo, rivive la purezza disincantata - e per questo coraggiosa - di un ragazzo che ritrova la sua Origine."""" (V. Di Felice)"