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Una bussola per bandiera
"Simone Sibilio riunisce nei suoi versi alcuni topoi poetici universali (il viaggio, il nostos, la nostalgia, la perdita, la morte) per esprimere il suo sentimento del tempo e il disorientamento che prova di fronte alle distorsioni della nostra epoca, per denunciare poeticamente il progressivo affievolirsi del senso etico e il diradarsi dell'humanitas, per cercare di restituire attraverso la poesia valore e significato ai diritti inalienabili che pertengono a ogni essere umano, senza distinzione. Non si può non condividere il suo grido di dolore"""". (Dalla prefazione di Vincenzo Mascolo)" -
I giorni. Ediz. multilingue
Questa raccolta di poesie non è solo un canzoniere della memoria che raccoglie volti amici, affetti e tutto ciò che nasce dall'amore. È soprattutto condivisione di emozioni e di sguardi sul mondo, è una pagina aperta che rimescola continuamente i percorsi del cuore. La poesia dell'amore (per la donna amata Ineke alla quale è dedicata la silloge, per gli amici e le persone care, per il cagnolino Pip) diventa la misura del senso della vita che, attraverso ""I giorni"""", scorre come un fiume portando con sé fino alla foce i momenti più intensi e gli affetti più profondi. Inoltre, come non sottolineare il legame intimo tra il tempo che fluisce e la natura che porta con sé il miracolo della vita: è in questo scambio che il poeta trova lo specchio per proiettare le sue intuizioni e per viverle attraverso """"I giorni"""", con gli occhi della poesia."" -
Il corpo del vento
"Carissimo Leandro, penso al titolo della tua opera. Poi, interiormente, prima ancora di accedere al tuo lavoro, entro nel corpo del vento. Nella sua esistenza. Questo pensiero mi tiene in un significato non solo sensoriale ma anche metaforico, in un'accezione più ampia. Mi sporge interiormente per accedere, cioè, dentro una materia invisibile, ma tangibile. Così come è il vento. A volte sconvolgente, per la sua for-za dirompente, persino mortale. Altre volte, vitalissima per la sua diffusione seminale. Così avvolta e involta nella corporeità aerea, entro dopo aver meditato la soglia nominale che tu hai creato"""". Dalla lettera di Anna Maria Farabbi" -
Il diritto alla felicità
Tratto dalla sceneggiatura dell'omonimo film, ""Il diritto alla felicità"""", è una storia tenera e profonda al tempo stesso. È la storia di un'amicizia tra generazioni diverse, nazionalità diverse, esperienze di vita diverse. Libero è un appassionato venditore di libri usati ed Essien è un ragazzino immigrato che vive in Italia da qualche anno. L'amicizia tra i due passa attraverso i libri che Libero presta ad Essien e la complicità tra loro cresce parallelamente alle emozioni che ciascuno di questi romanzi può regalare. Essien incontra l'occidente attraverso la sua letteratura, Libero porta a compimento il significato del suo nome cercando di fare di Essien un uomo libero. La vita, con i suoi comandamenti, porrà un finale malinconico ma nulla è perduto dove c'è complicità e affetto."" -
Dalla fiamma e dalla luce. La vita attraverso le lettere
"Michaíl Júr'evic Lérmontov (1814-1841) è uno dei rari artisti della parola che hanno saputo esprimersi agli stessi livelli di eccellenza nella poesia, sia lirica sia narrativa, nella prosa, nella drammaturgia e nella traduzione. Nella letteratura russa chiuse l'epoca d'oro della poesia e con """"Un eroe del nostro"""" tempo aprì quella altrettanto gloriosa dei grandi romanzi. Se a ciò si aggiunge che era anche un buon pittore, componeva musica, suonava da virtuoso diversi strumenti e come ufficiale di cavalleria combatté più volte in battaglia dimostrando sempre uno straordinario coraggio, si capirà perché valga la pena di avvicinarsi alla figura affascinante e per molti aspetti ancora misteriosa di questo giovane genio irrequieto, morto a soli ventisei anni in un duello che sembra preso pari pari dal suo romanzo"""". (Roberto Michilli)" -
Singolarità
"Giuseppe Varnier è nato e cresciuto in quest'epoca di singolarità: la singolarità quale stranezza o eccezionalità più o meno fantascientifica (""""oddity""""), la singolarità quale peculiarità esistenziale di un individuo (""""ragazzo solo""""), la singolarità quale corpo celeste il cui campo gravitazionale è così intenso da non emettere nulla, neppure la luce; un buco nero: l'oggetto più semplice ed incredibile dell'universo, descritto dalle sole quantità di massa, carica elettrica e velocità di rotazione, e da quella che Varnier chiamerebbe «luce spaccata»."""" (Dalla Postfazione di Tommaso Franci)" -
Sentimentál
Il tempo sospeso. Dopo aver girovagato per il mondo, un medico quarantenne sente il bisogno di fermarsi per una pausa di riflessione. Trova lavoro nell'ospedale di una città di provincia. Scoprirà un mondo e incontrerà l'amore. Durerà? Giulia e altre solitudini. Un uomo e una donna, in auto, diretti in un posto che solo la donna conosce, come facevano all'inizio, quando lei doveva dirgli qualcosa che riteneva importante. In attesa di arrivarci, l'uomo ripensa alla loro storia, che sente arrivata alla fine. Ma lo aspetta una sorpresa. La dea nera. La dea del titolo è una Citroën DS (Déesse) 23 Pallas nera, di proprietà del dottor Aldo P., funzionario di banca cinquantenne, uomo solitario e schivo, nella cui vita tranquilla entra una giovane donna dal passato burrascoso e dal presente incerto, Anna, che ha un bambino di pochi mesi. Riuscirà Aldo a proteggerla dai pericoli che la minacciano? -
La sirena dei mari freddi
Libro candidato da Francesca Pansa al Premio Strega 2021L'ombra si spostò e avanzò nella stanza. Camminava piano, cercando di non far rumore. Arrivata di fianco al letto, rimase lì ferma a lungo, finché si lasciò cadere in ginocchio e sollevò una mano. Luciana la vide avvicinarsi, ma la mano non la toccò. Si fermò a pochi centimetri dal suo petto, contornò il suo seno e si mosse lentamente giù per l'addome e il ventre percorrendo quindi le cosce e le gambe per arrivare fino ai piedi. La mano non la toccò mai, eppure Luciana sentiva la sua pelle fremere come per una carezza reale.Proposto da Francesca Pansa al Premio Strega 2021 con la seguente motivazione:rn«La sirena dei mari freddi (Di Felice Edizioni) si impone alla lettura per la sapiente costruzione narrativa che mostra in Roberto Michilli uno scrittore di storie e di atmosfere, ben rodato anche dalla rigorosa carriera di traduttore di classici da Lermontov a Flaubert, Mallarmé, Verlaine, Byron, Keats, Goethe, Heine. La storia è quella dell’incontro tra una giovane donna ferita dall’esistenza e sprofondata nella depressione e di un anziano professore, carismatico accademico un po’ misterioso che le offre un decisivo appoggio materiale e affettivo. L’atmosfera è quella di un racconto dalla forte coloritura psicologica, con nuove comparse a infittire la scena, qualche rivelazione qualche sorpresa e uno strategico flashback che portano alle pagine finali. Michilli regge bene i fili della narrazione nei tempi e modi giusti, come aveva già dimostrato nel suo precedente Atlante con figure che il Premio Strega Tiziano Scarpa aveva definito “un libro che fa onore alla nostra lingua e alla letteratura di questi anni.”» -
Una furtiva lacrima. Poeti al tempo del dolore
"Una furtiva lacrima / Negli occhi suoi spuntò... / quelle festose giovani / invidiar sembrò... / Che più cercando io vo? // M'ama, lo vedo / Un solo istante i palpiti / Del suo bel cor sentir!../ Co' suoi sospir / confondere ai miei i suoi sospir!... / Cielo, si può morir; / Di più non chiedo."""" Partiamo da qui, da questa celebre aria dell'Elisir d'amore di Gaetano Donizetti, sui versi di Felice Romani, per interrogarci sulla meccanica segreta delle lacrime e su certe dinamiche dei sentimenti: dai moti dell'animo di Nemorino incapace di dichiararsi all'amata o sulle """"lacrime"""" di Adina che lascia intendere finalmente attraverso di esse i suoi sentimenti per lui. Solo un gioco o qualcosa di molto più importante, tutto questo, che va oltre ogni divieto e censura, in cui indugi e pianti obbediscono a un ordine interno, al proprio corpo, quali che siano le emozioni a determinarli?"""" (Vincenzo Guarracino)" -
Il mercato delle idee. Endecasillabi narranti
«Ideale conclusione del libro di una vita, ""Il mercato delle idee"""" mette in tavola tutte le carte del narratore-poeta, la cui ora di gloria sembra finalmente arrivata, sotto forma di una scrittura avvolgente e interminabile strutturata sui ritmi endecasillabici di una sorta di poema epico di un'età senza epica, in cui a campeggiare è un Uomo Solitario, preso nel suo sogno di Poesia, lasciandoci la nostalgia delle imprese dei Grandi Eroi sulla scena di un impossibile Opus Maximum.» (dalla prefazione di Vincenzo Guarracino). Postfazione di Federico Migliorati."" -
Controluce
La poetica di Ineke Holzhaus è estremamente sensitiva, sono i suoi sensi a comporre, soprattutto il senso della vista, ma anche quello particolare della memoria che mesce presente al passato. È una voce intima e nel contempo compartecipe a quanto fuori accade o accadde, testimoniandolo... -
La cravatta di Villon
"Il destino del poeta, sembra dirci il poeta Attila F. Balazs, è quello dell'erranza e dell'incomprensione: ce lo dice fin dal titolo di questa raccolta, La cravatta di Villon, che evoca il fantasma di un poeta, François Villon, emblema di una condizione esistenziale di drammatica inassimilabilità a un qualsivoglia sistema e famoso soprattutto per il suo sulfureo Testamento che riassume i motivi del déracinement sociale e morale che lo avevano portato alle soglie del patibolo. È a questo che sembra alludere il titolo della raccolta di Balazs: a una persecuzione e condanna da parte della società osservata e deplorata con fierezza; alle disgrazie subite anche ostentate come indumenti da esibire, emblemi addirittura di una diversità, quale è quella di una poesia intesa come strumento di denuncia amara con le armi dell'ironia"""". (Dalla nota di Vincenzo Guarracino)" -
Contro l'oblio. Ediz. italiana e nederlandese
Hans Faverey viene considerato nei Paesi Bassi uno dei più importanti poeti del suo tempo, considerazione affermatasi e consolidatasi nel corso degli anni. Egli è stato un poeta eccezionale non solo per via del carattere più mediterraneo che nordico della sua poetica, ma anche perché è stato consapevole dell'effetto che la lingua ha sull'immaginazione del lettore. La sua poesia è tanto classica quanto moderna, a tratti inquietante, con un sottotono drammatico, ma anche ludica, inattesa, umoristica. Vi si percepisce l'influenza del Buddismo Zen, della poesia cinese e anglosassone. -
Questioni urgenti
Tutti abbiamo le nostre questioni urgenti da risolvere. E a volte sono così impellenti che, per paradosso, impegnati a vivere come siamo, ce ne dimentichiamo o aspettiamo anni prima di affrontarle. ""Nel frattempo, ho dovuto vivere"""", questo l'incipit del racconto che dà il titolo alla raccolta: il personaggio si trova impedito nelle sue scelte e si accorge di aver vissuto come inconsapevole di quanto gli accadeva. Gli altri personaggi di queste narrazioni, che appartengono a generi diversi, gli somigliano: hanno tutti le proprie urgenze da risolvere, ma sembrano bloccati ad un confine. Nove racconti sul senso del vivere e sul senso dell'attesa."" -
Quartine
Jacob Israël de Haan (1881-1924) è stato un romanziere, poeta, giornalista e giurista ebreo-olandese. Nel 1904 esce il suo primo romanzo, Pijpelijntjes, e nel 1908 il secondo, Pathologieën. Entrambi i romanzi hanno una tematica omossessuale e suscitano all'epoca non poche controversie. Tra il 1914 e il 1921 pubblica cinque volumi di poesie che gli apportano una certa consacrazione, ma il valore della sua opera letteraria sarà riconosciuto solo dopo la sua morte. Quartine, un ampio volume di poesie intime e pubblicato postumo, è la più conosciuta tra le sue raccolte. Nel 1919 emigra in Palestina dove, il 30 giugno 1924, viene assassinato a Gerusalemme da un membro del movimento di liberazione Hagana, che lo accusava di ostacolare il sionismo e di collaborare con gli arabi. È il primo omicidio politico nella Palestina ebraica ad attirare l'attenzione mondiale. De Haan viene considerato un precursore di Amnesty International per l'attenzione da lui data, nel 1912 e 1913, alle condizioni dei prigionieri politici nelle carceri russe, nonché un precursore del movimento di emancipazione omosessuale. -
La porcellana tace. Ediz. italiana e olandese
Il 9 febbraio 2018 moriva a Trieste la poetessa Lela Zeckovic. Diciotto anni prima si era trasferita da Amsterdam, dove aveva vissuto per oltre quarant'anni, nel capoluogo del Friuli Venezia Giulia per essere più vicina alla sua terra natale, l'attuale Croazia. Era nata il 6 febbraio 1936 a Varasdino, dove aveva goduto di un'infanzia spensierata in seno ad una famiglia borghese. A Zagabria aveva studiato Filosofia e incominciato a frequentare gli ambienti letterari della città. Nel 1959 si era trasferita ad Amsterdam, dove aveva sposato il poeta Hans Faverey (1933-1990), conosciuto precedentemente durante un viaggio di lui in Jugoslavia. Nella città olandese aveva proseguito i suoi studi universitari imponendosi poi come docente di Slavistica, poetessa e traduttrice di opere di Danilo Kis, Miroslav Krleza, Aleksander Tisma, Paul van Ostaijen e Nescio. Per la sua prima raccolta di poesie in nederlandese, Belvédère, aveva ricevuto nel 1983 il premio Lucy B. e C.W. van der Hoogt. La presente traduzione contiene le raccolte poetiche Belvedere e Lapislazzuli e la raccolta di prosa Una strada con castagni. Queste raccolte compongono l'intera opera letteraria di Lela in nederlandese. -
Dalla biografia dei giorni smarriti. Ediz. italiana e araba
Fin dai suoi inizi, le poesie di Samira, che si attorcigliava nel calderone della poesia alla ricerca di una sua identità, hanno attirato gli osservatori della storia della poesia libica. L'osservatore vede questa forte tendenza verso un testo vivace, senza eccessi in devozione poetica ai valori elevati. Laddove la questione della libertà come valore estetico e non come slogan o segno è presente in ogni testo o metafora, agisce come bambino birichino che devia dalle illusioni di una buona educazione, indicando con il dito ogni volta che scopre un elogio alla bruttezza o una pretesa mediocre, non per attirare l'attenzione, ma per fuggire con i suoi giocattoli dall'ambiente della predica, della bruttura e dei comandamenti, distruggendoli e ricostruendoli. Una poesia che si maledice o si prende beffe della poesia stessa senza rinunciare alla sua vanità nascosta. E senza rinunciare alla sua promessa di liberare la poesia e vagare in uno spazio non tracciato: «Io sono colei che vaga senza sosta seminando nella testa del mondo l'erba della poesia libera.» (Dalla prefazione di di Salem Alokaly) -
Carmen
In una Spagna selvaggia, terra di corride, riti magici e briganti, Carmen si muove a proprio agio tra viaggi, affari e amanti, pronta a ogni sorta di inganno per perseguire i suoi scopi. L'incontro con José cambierà il suo destino. Figura affascinante, Carmen è una donna al di fuori delle convenzioni sociali che non esita ad affermare il diritto di essere libera. Un personaggio divenuto mito che ancora oggi ci interroga sul senso dell'amore e della vita... -
Un apparire soltanto
"Se la prima parte del libro vede Nesci confrontarsi su come i sogni debbano affrontare la realtà e, spesso, vi si infrangano fragorosamente, nella seconda parte del libro è il sogno a occupare la scena a tutto campo. Il libro di Nesci vive in una sua circolarità intrinseca, ha una coesione interna chiara che, tuttavia, non rinuncia a offrire una varietà policroma di testi dai temi e dalle scelte stilistiche multiformi. Proprio questo appassiona e intriga nella lettura: il disegno di un lavoro compatto e versatile, senza cedimenti o riempitivi"""". (Dalla Prefazione di Fabrizio Bregoli)" -
La leggenda di San Giuliano l'Ospitaliere. Testo francese a fronte
"La leggenda di san Giuliano l'Ospitaliere è, come scrivono Proust e Joyce, la più perfetta delle opere di Flaubert, e quindi il capolavoro assoluto di uno che scrisse solo capolavori. Assomiglia a un ingenuo racconto di fate, ma la sua trasparenza e la sua semplicità sono solo apparenti, e lo smalto di miniatura da codice medievale nasconde in realtà un testo complesso, febbrile, enigmatico, ambiguo e crudele, e proprio per questo coinvolgente, indecifrabile, inquietante. Un testo che permette di scrutare negli abissi dell'opera e della vita di Flaubert, e forse non solo della sua. Senza la pretesa di fornirne una interpretazione esaustiva, questo libro vuole invitare a una sua lettura attenta, penetrante, non ingenua, che permetta se non altro di intuirne le profondità e di cogliere almeno qualcuno dei suoi molteplici aspetti nascosti"""". (Roberto Michilli)"