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Immagini Liberty e Déco in libri e riviste della Marucelliana. Catalogo della mostra (Firenze)
Ancora una volta la Biblioteca Marucelliana si dimostra come fonte di sorprese. Dagli austeri saloni, dai tortuosi corridoi dei magazzini librari sbocciano, come per incanto, immagini suggestive, di grande eleganza decorativa, che evocano mondi fatati e senza tempo. In occasione della presentazione del volume Grafica liberty e déco a Firenze di Carlo Cresti (Firenze, Angelo Pontecorboli Editore, 2010), la Marucelliana espone alcuni dei suoi ""tesori"""" rappresentati dalle immagini apparse in particolar modo sulle edizioni fiorentine di Bemporad, Nerbini e Salani dal 1896 al 1928. La mostra, di cui questa pubblicazione rappresenta una breve guida, mette in rassegna alcune illustrazioni dei più famosi disegnatori di allora che operarono anche nel settore dell'editoria per ragazzi e per la scuola. A completamento del testo, un catalogo delle opere esposte ordinato alfabeticamente sotto la """"voce"""" dell'illustratore, come ausilio per ulteriori ricerche e approfondimenti."" -
Giardini di Firenze. Segreti, anedotti, personaggi
I giardini, luoghi intrisi di memorie, rivelano non solo lo spirito dei tempi in cui furono realizzati, ma, e soprattutto, l'animo dei loro artefici e proprietari. Nella città di Firenze, infatti, proprio attraverso i piccoli eleganti parchi, che si celano all'interno delle antiche mura o che impreziosiscono le ondulate colline, si può leggere in filigrana una sorta di second life, fatta di ricordi e sensazioni, che si dipana attraverso i secoli per restituirci un'immagine diversa ed insolita di luoghi più o meno noti. Questo libro non vuole essere una guida ai giardini fiorentini, ma raccontare per tracce leggere, proprio attraverso i giardini, alcuni personaggi e avvenimenti che hanno segnato la storia della città. Un itinerario fantastico dove il giardino è spesso lo scenario privilegiato, ove le emozioni diventano spazio e, come in un grande specchio, si colgono riflessi ed echi del passato in un evanescente palinsesto di memorie. -
Geometria dell'architettura militare. Francesco I d'Este e la Cittadella di Modena
Francesco I d'Este architetto. Architetto, poiché artefice nodale della Cittadella di Modena, in grado di riformulare la dialettica progettuale tra il principe del Rinascimento e l'ingegnere-architetto. Impresa tra le più significanti del Seicento europeo, la vicenda modenese palesa la centralità di Francesco e la sostanziale subalternità degli ingegneri militari in essa coinvolti. Disegni e documenti d'archivio inediti sulla Cittadella riaffermano l'essenza dell'architettura militare, pura struttura geometrica aliena dai canonici ordini classici. Cittadella che, come il Palazzo Ducale, diviene riferimento primario nell'ampliamento modenese attuato all'interno della linea magistrale cinquecentesca della quale il Seicento preservava l'angolo rientrante di Jacopo Seghizzi. Quanto inoltre emerge dall'ampia appendice documentale dove i progetti di Antonio e Francesco Vacchi, Carlo di Castellamonte, Nicolino Candido, Gasparo Vigarani, suggerendo nuove angolazioni interpretative, interagiscono con i testi di trattatisti quali Francesco de' Marchi, Pompeo Robutti, Raimondo Montecuccoli, Guarino Guarini, Luigi Ferdinando Marsili. -
Impresa, rendita, finanza e le loro ambigue pregiudiziali ideologiche
Uno dei compiti della politica dovrebbe essere quello di fare chiarezza in tutti i campi, compreso quello della rendita. Anche se talvolta l'assenza di chiarezza finisce con l'essere apprezzata proprio dalla politica quale condizione non completamente negativa, perché può egregiamente servire da nascondiglio in cui occultarvi le proprie inefficienze. Non si scopre nulla di nuovo quando si afferma che l'economia è assoggettata al primato della finanza. Se esaminiamo i significati di produzione e di finanza, troviamo che tra essi si stabilisce una gerarchia funzionale consistente in un adeguamento della finanza al processo produttivo. Cos'è e cosa rappresenta la finanza in questo processo? Essa diviene il potere di attivare o non attivare il predetto processo. E può farlo con potestà assoluta perché dispone del capitale monetario necessario e non è condizionata da null'altro che non sia la propria convenienza economica. -
Enigmi e simboli nelle piante e nei giardini
Piante e giardini. Un tema molto vasto che, pur rischiando il paradosso, merita la giusta attenzione per potere scoprire e mettere a punto alcuni aspetti spesso ragionevolmente trascurati. Quasi sempre, le piante sono i veri protagonisti dei giardini; esse, infatti, segnano la storia dei cambiamenti e delle trasformazioni che avvengono nel tempo. Sempre presenti, causa e effetto del giardino stesso, le piante mettono in luce il rapporto tra passato e presente, il significato stesso della parola tempo. La tradizione magico simbolica delle piante s'intreccia con la tradizione alchemica in un'identit di simboli difficile da distinguere. Piante e erbe compaiono con frequenza negli antichi testi ermetici, il linguaggio alchemico, infatti, s'ispira spesso alla natura per illustrare le operazioni necessarie alla realizzazione della cosiddetta pietra filosofale e dell'elisir della vita. -
Il giardino nel Mediterraneo antico. Egitto, Vicino Oriente e mondo ellenico
Dove, quando, come e perché nasce il giardino? L'analisi del mondo mediterraneo orientale nei tre millenni prima di Cristo ci offre le risposte a questi quesiti, e ci rivela una dinamica formativa ed evolutiva dove il giardino, ""macchina evocativa"""", è portatore di molteplici valenze, a partire da quella sacra e da quella, più laica, di spazio a vegetazione utilitaristica ed al contempo di diletto. Temenos templare, bosco sacro, giardino regale o privato, esso è comunque popolato da allegorie, simbolo del dominio sull'ambiente e sullo spazio: è, in sostanza, il simbolo di un equilibrio, del patto e del compromesso tra le forze divine interne all'ambiente naturale e l'azione trasformatrice dell'uomo."" -
Zing Zing. Risuonare tra antropologia ed educazione nei contesti scolastici della provincia di Bergamo
Questo secondo volume di ""Risonanze"""", curato da Raffaella Trigona, continua il lavoro condotto da educatori, insegnanti e ricercatori all'interno del progetto """"Educandosi educare"""" promosso da Robur Solidale Onlus. Il progetto si è svolto nel territorio di Zingonia presso le scuole di Verdellino e di Osio Sotto, di recente presso l'ISIS Natta di Bergamo, infine nelle aule dell'Università di Bergamo. Il libro è un intreccio di storie di coloro che, in modo diverso ma """"intonato"""", hanno collaborato a esplorare l'umano secondo un metodo educativo etnografico. Filo conduttore è l'autoeducazione e la riflessività come condizioni necessarie del lavoro sul campo. Raccomandiamo la lettura a chi opera nell'ambito educativo, perché questo testo possa entrare in una """"toolbox"""" come strumento metodologico capace di favorire una lettura multidimensionale delle realtà scolastiche locali, offrendo uno stimolo teorico di approfondimento e anche una chiave pratica di aggiornamento professionale. L'ultima parte, scritta nei mesi marzo-maggio 2020, raccoglie le testimonianze della vita al tempo del Covid-19 e rappresenta una via possibile per dare senso al cambiamento epocale."" -
Architetture vasariane
A fronte di tanti, inutili, insipienti commenti riguardanti l'architettura del complesso degli Uffizi, piace qui proporre, di tale realizzazione vasariana, la sostanziale lettura morfologica delineata dall'architetto Giovanni Michelucci in un inedito scritto del 1945: ""La fabbrica vasariana degli Uffizi che è a lato del Palazzo Vecchio, lunga, stretta, alta, e che costituisce due quinte al palazzo stesso, inquadra sapientemente la torre e ne accentua il gioioso slancio. Questa fabbrica, cioè, è collegata al Palazzo Vecchio nei volumi, nella disposizione planimetrica e nella plastica architettonica; collegata nel senso che le due opere, gli Uffizi e il Palazzo Vecchio, si valorizzano a vicenda. Il risultato artistico degli Uffizi si deve al suo tracciato, ai suoi volumi, ma anche alla sua plastica, la quale anzich imitare quella di Palazzo Vecchio, che è chiusa come un solo blocco di pietra qua e là scavata, è invece aperta, ritmata tutta sui vuoti del portico al piano terra e della loggia vetrata all'ultimo piano""""."" -
Firenze e Rosai. La città e il suo pittore
Rosai è il pittore di Firenze [...]; il suo linguaggio infatti, profondamente consapevole della lezione dei quattrocenteschi maestri fiorentini, fin dalle sue prime manifestazioni ci appare indissolubilmente legato ad un ambiente, ci appare una sorta di esatta ricreazione poetica di quel mondo del quale l'artista ha sentito l'esigenza di fare la propria unica realtà. -
La goliardia in Toscana dal XIX al XX secolo. Editamus igitur
Se da un lato potrebbe sembrare strano che una biblioteca storica di origine settecentesca apra le sue porte per ospitare una mostra sulla goliardia, su quanto di più 'irriverente' e 'dissacrante' si lega al mondo universitario, dall'altro proprio perché da sempre la Marucelliana si è offerta agli studenti quale importante punto di ritrovo e di studio, crocevia di giovani menti applicate ai più diversi indirizzi (e ben prima della nascita delle attuali moderne biblioteche universitarie), non appaia disdicevole che si conceda il lusso ed il piacere di documentare, con 'sottile' divertimento, quanto la goliardia abbia connotato la vita cittadina fiorentina e non, e quanto si sia prodotto editorialmente parlando sotto l'egida di Bacco, Tabacco e Venere. -
Progettare la luce
Progettare con la luce significa recuperare la memoria storica, significa osservare, ri-vedere ri-leggere, re-interpretare con gli ""occhi"""" del sapere e del pensiero scientifico che oggi ci possiamo permettere; dunque anche saper vedere e leggerele soluzioni tecniche ed impiantistiche presenti ed utilizzate o proponibili negli edifici. Significa utilizzare una lettura filologica degli spazi in modo che la luce possa restituire a questi il loro valore culturale, storico-architettonico e percettivo. Attraverso alcuni esempi pratici progettuali il volume fornisce, inoltre, delleindicazioni di come sia possibile progettare la luce e con la luce."" -
Firenze e la riscoperta delle Americhe
Se a Colombo deve attribuirsi l'""idea"""" e la realizzazione del """"buscar ellevante por el poniente"""", certamente un grosso supporto scientifico all'idea e un sostegno politico, gli fu dato da Paolo del Pozzo Toscanelli, nato a Firenze nel 1397, con il suo famoso planisfero che dimostrava la possibilità di raggiungere per mare i luoghi di approvvigionamento delle spezie, le Indie, navigando per occidente. La perseveranza di Colombo trovò lo """"sponsor"""" nella regina Isabella di Spagna; ma il supporto scientifico dell'idea gli venne fornito da Paolo del Pozzo Toscanelli, con il famoso planisfero che dimostrava la possibilità di raggiungere per mare il Cipango (Giappone) e quindi le Indie navigando per occidente."" -
Simboli e costellazioni. Il mistero di palazzo Schifanoia. Il codice astronomico degli Estensi
La sala delle costellazioni di Palazzo Schifanoia a Ferrara costituisce uno dei più grandi misteri della storia dell'arte e si configura come un sistema simbolico indicativo di un preciso episodio storico: la data d'investitura che segna l'ascesa del duca Borso d'Este e il suo viaggio trionfale nelle terre del ducato. La teoria presentata nel volume propone una nuova lettura degli affreschi, vista nel solco della tradizione rinascimentale delle rappresentazioni celesti, per la quale date ed eventi particolarmente importanti per i signori dell'epoca venivano impressi a futura memoria. -
Architetture per il culto cattolico
"Il pensiero religioso, al di là di ogni religione storica rivelata, è connaturato nell'uomo né più né meno dell'attitudine scientifica, artistica, economica. È un elemento fondamentale delle comunità. Per questo l'edificio religioso è uno spazio pubblico che non appartiene solo al gruppo dei fedeli legati ad una religione rivelata, appartiene alla città"""". Lo studio delle architetture liturgiche trova elementi interpretativi fondamentali nell'analisi della disposizione dei fedeli. La forma dell'edificio, la forma dell'assemblea e il suo orientamento non necessariamente, infatti, coincidono: solo accurate fonti descrittive o iconografiche possono testimoniare l'effettiva fruizione celebrativa dell'architettura." -
Antropologia delle forme simboliche
Il libro affronta il tema delle forme simboliche in un'ottica che considera questa fondamentale capacità dell'uomo sia dal punto di vista della natura che della cultura. Si tratta, in particolare, di un vero e proprio viaggio dentro ed intorno al simbolo che si sviluppa a partire dall'analisi di alcune delle più significative teorie, non solo moderne, per proseguire con le prime manifestazioni significanti di ""arte preistorica"""". Viene quindi penetrato il complesso immaginario fatto di simboli, ma anche di miti, di riti, di culti, proprio della civiltà etrusca e di quella romana, segnatamente con riferimento alla forma città, la grande invenzione di quei popoli. Il viaggio prosegue con la lettura delle tante pagine simboliche di cui si compongono le cattedrali cristiane e si conclude con due eccezionali esemplificazioni: del concetto di allegoria, per illustrare la quale è proposto l'affresco del Buono e del Cattivo overno realizzato da Ambrogio Lorenzetti nel Palazzo pubblico di Siena."" -
Giardini e labirinti
L'immagine del labirinto appare intrisa di sacralità e di mistero fin dalla più remota antichità. Il labirinto presenta una doppia valenza in quanto permette o impedisce l'accesso ad un luogo nel quale non a tutti è dato penetrarvi, ma solo a coloro che sono ammessi all'iniziazione. Il labirinto è un'allegoria della Grande Opera alchemica con le sue difficoltà: quella trovare la strada per raggiungere il centro, ma anche quella per uscirne, il classico filo di Arianna che riconduce Teseo in salvo fuori dai meandri del dedalo di Cnosso. Ma se le chiavi di lettura del giardino sono le misteriose armonie del congiungersi dell'anima con la natura, il labirinto trova la sua ragion d'essere proprio nel verde apparato, dove la natura, appositamente predisposta e sintonizzata con le frequenze dell'anima, entra in contatto con la nostra profonda essenza. -
Donne e giardino nel mondo islamico
Fin dai suoi albori, la civiltà musulmana si preoccupa di ""islamizzare"""" ogni aspetto della vita pubblica e privata, compresi gli spazi. L'etica islamica prevede che pubblico e privato siano rigidamente separati, e tale concezione si riflette immediatamente sulla casa d'abitazione, difesa da mura che celino gli abitanti da sguardi esterni, proteggendo la privacy familiare. La vita dei residenti è rivolta all'interno, dove, dopo l'ingresso principale, si apre un cortile attorno al quale si svolgono le attività familiari. Il cortile-giardino, s'arricchisce di alberi, piante, fontanelle o addirittura vasche (tipiche quelle in Iran e nel sub continente indiano), recipienti in metallo o marmo, gabbie per gli uccellini, e spesso si avvale della bellezza dei delicati intarsi nel legno che contorna le finestre degli ambienti affacciantisi sul cortile stesso o aggettantisi sulla strada esterna. E così che, al posto delle finestre comunemente intese, nascono vere e proprie costruzioni articolate (mashrabiya), delicatamente intagliate nel legno, che consentono alle donne di vedere fuori senza essere viste dagli estranei."" -
Firenze 1944-1950
"Questo libro è un risalire con la memoria all'agosto 1944 quando i fiorentini e la loro città iniziarono a riprendere la strada verso la speranza e la libertà. Con una ricerca di riferimenti storici, l'autore Piero Batignani ha eseguito per la sua città un'analisi puntuale che partendo dai giorni nell'emergenza, giunge poi a rievocare le fasi che avrebbero visto Firenze riprendere progressivamente il cammino verso il livello di splendore che la storia le ha assegnato.""""" -
Fumetti e dintorni. Editori e illustratori a Firenze negli anni trenta
Firenze, dicembre 1932: la casa editrice Nerbini pubblica il primo numero di ""Topolino"""", dando l'avvio all'era dei fumetti moderni in Italia. Poco prima la Fiera Internazionale del Libro e la II Mostra Nazionale del Libro per il Fanciullo avevano presentato al pubblico nuove leve di illustratori, destinate ad affiancare quelle della vecchia generazione. Due anni dopo, con """"L'Avventuroso"""", la Nerbini si pone all'avanguardia di una nuova editoria per ragazzi, rivoluzionaria nei contenuti e nelle forme. Per affiancare Alex Raymond e colleghi sulle pagine dei suoi settimanali, l'editore fiorentino mette insieme una squadra fatta di vecchie e nuove firme dell'illustrazione italiana. Tra loro ci sono disegnatori del calibro di Giove Toppi, Gaetano Vitelli, Antonio Burattini (Buriko) ed Enrico Novelli (Yambo). Nel corso degli anni Trenta le matite fiorentine contribuiscono alla creazione di un nuovo universo iconografico, immaginario e originale."" -
«Il muro del pianto». L'Elba racconta
Il libro prende spunto dalla storia di Ivo, uno degli 810 mila internati militari italiani che dopo l'8 settembre 1943 vengono deportati in Germania. Oltre 50 mila non ritorneranno in Italia. La mancanza di braccia tedesche, tutti gli uomini impegnati in guerra, fa sì che militari italiani vengano impiegati chi negli stabilimenti a produrre armi, chi in altre attività. Ivo farà l'aiuto fornaio a Breslavia, oggi capitale della Slesia, dove conoscerà una ragazza Marlene che porterà con sé, una volta liberato dalle forze Alleate, tra mille difficoltà, e diventerà sua moglie. La sua vita si svolge tra difficoltà inimmaginabili. Al lavoro durissimo nelle miniere elbane alterna nel tempo libero la caccia, e la pesca, specie ""a traina"""", diventando un vero """"maestro"""". La sua bravura gli consentirà di """"arrotondare"""" la magra paga di minatore che non basta mai. Il rapporto col nipotino, Angelo, """"il Capitano"""" è molto forte. Nel crescere """"il Capitano"""" diventa l'amico, il compagno fisso di bellissime avventure di pesca, a cui trasmettere """"trucchi"""" ed esperienza. Trucchi ed esperienza che vedranno nel """"muro del pianto"""", un muretto fare da panchina abituale ai pescatori amatoriali.""