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Il Giappone
"Questo libro è nato dal desiderio di fornire ai lettori italiani un breve orientamento sulla complessità e ricchezza spirituale del popolo giapponese. Non che manchino anche in Italia buoni studi sul Giappone; non si contano davvero a decine, ma qualcheduno ce n'è: tuttavia o sono troppo particolari o tali che non tutti possono leggerli con uguale interesse e profitto."""" (Giuseppe Tucci)." -
Ludus pythagoricus e divina proporzione. I privilegi della divina proporzione
Un brano dal primo capitolo ""I giudizi sineterici in sede estetica"""": """"Ai lettori di questa Rivista è certo nota la teoria estetica di Carmelo Ottaviano, quale egli l'ha esposta nella 3a ediz. della Metafisica dell'Essere Parziale, ed in Sophia, fasc. 1°, 1954, pp. 3-46. Come premessa a questo articolo la riassumerò brevemente. Con il declinare del dominio dell'estetica crociana e della sua visione dell'intuizione pura o lirica e della assoluta soggettività, anche in Italia si è incominciato a parlare di oggettività del bello. Ma l'Ottaviano ha fatto qualche cosa di più: riallacciandosi alle nostre grandi tradizioni, ha voluto identificare i criteri essenziali di tale valutazione. Nel Libro VI° della Metafisica, dopo ampia esposizione storica delle teorie estetiche da Platone a Croce, rilevato quanto era da rigettare e ciò che potevasi accettare, ha trovato uno spiraglio di luce nelle teorie di Aristotele, di Boezio, di Roberto Grossatesta e di Luca Pacioli, per i quali fondamento del bello è la proporzione. L'Ottaviano si è posto allora il problema in questi termini: Quale armonia di proporzioni è condizione oggettiva del bello?"""""" -
Realtà dell'androgine. Femminile e maschile: poesia di opposti
"dove l'affetto intiero è tutto convertito a Dio, cioè all'idea de le idee, dal lume de cose intelligibili la mente viene exaltata alla unità superessenziale, è tutta amore, tutta una, non viene a sentirsi sollecitata da diversi oggetti che la distraano, ma è una sola piaga, nella quale concorre tutto l'affetto, e che viene ad essere la sua medesima affezione."""" (Giordano Bruno). """"Colui il quale venera una divinità considerando che essa sia altra """"da sé, dall'atma""""»: altri è il Dio, e altri sono io"""", costui non sa. Per gli déi egli è come una bestia."""" (Upanishad). """"Il divino infatti è una combinazione cosmica nella sua totalità; rinnovata dalla natura, poiché questa ha la sua sede nel divino."""" (Corpus hermeticum)" -
Cristo perenne. L'eterno presente
Dalla premessa dell'autore: «Un'epoca di forti contrasti porta con sé il continuo affastellarsi di sollecitazioni: sacro (forse sarebbe meglio dire religioso) e profano si confondono tra le scorie del calvinismo. Nessuna cultura pare totalmente esente dalle malattie tipiche del forte bisogno di affermare se stessi. Si contrappongono, in maniera particolarmente significativa, una ""spiritualità"""" con profonde lacerazioni e un culto perplesso della personalità. L'interprete di quel mondo che si suppone reale è un uomo profondamente disorientato (e forse ne è tanto più interprete per quanto più sia disorientato) nelle more di certa religiosità laicista. Lo svuotamento di una civiltà non è progresso ma regresso verso stati illusi e fragili, estroflessi. Quanto accade oggi alle porte dell'Occidente è la prova della incapacità di vivere e della smania di cercare """"fuori"""" di sé quanto va invece trovato dove già risiede, nella più autentica e sincera dignità dell'uomo»."" -
Evidenze storiche ed archeologiche sulla fondazione di Roma e sul periodo regio. Preistoria e protostoria. Romolo non può essere un mito
Come l'arte per essere completa e perfetta deve racchiudere in sé le forme pittoriche, scultorie e architettoniche; come la poesia ha bisogno della conoscenza della filosofia, delle religioni e dei miti per esprimere pensieri chiari, così la storia, per essere spiegata perfettamente, deve ricorrere a tutti i coefficienti che la compongono. La storia, specialmente quella che riguarda il passato, per essere vicina alla verità deve essere completata dallo studio dell'antropologia, dell'archeologia e della religione. Ogni storia, anche la più completa, presenta sempre delle lacune causate dal silenzio che lo storico deve imporsi, in dati momenti, sia per opportunità politica e religiosa, sia per non urtare contro a dei pregiudizi morali di un popolo. -
Roma delle origini. Istituzioni e ideologia politico-religiosa
Punto di partenza della nostra ricerca è la riforma serviana: il nuovo ordinamento per centurie e, accanto ad esso, il censo e la divisione per tribù territoriali, con la scomparsa o, per lo meno, il declino della divisione ternaria, sostituita dalla divisione binaria. Su questo piano dobbiamo collocare le notizie dateci dalla tradizione circa le varie magistrature: in particolare la pretura, il consolato, l'edilità plebea e, infine, il tribunato della plebe. Prima di vedere quali rapporti esistano fra il titolo di «parens patriae» e il nome di Romolo, è opportuno vedere quali veramente siano stati i grandi romani insigniti del titolo glorioso, che logicamente li avvicinava al fondatore della città fino a renderli compartecipi della sua gloria (e questo potremo appresso dimostrarlo) e forse li identificava completamente col mitico eroe. -
Culto lunare e religioni misteriche
Nel recentissimo ""Traité d'histoire des religions"""" di Mircea Eliade, dove la «morphologie du sacré» è trattata con quell'ampiezza di visione, quella ricchezza di documentazione e quella singolare, brillante agilità di spirito che gli sono familiari, l'autore ha cura di porre in grande rilievo la cerimonia degli Indii di San Juan Capistrano in California (egli li chiama Indii Mutsune), nella quale al primo apparire della nuova luna, mentre i giovani della tribù correvano in cerchio, gli anziani danzando cantavano: «Come la luna muore e ritorna in vita, così noi pure, anche se morti, torneremo a vivere». Accanto a questa, il Frazer ne ricorda un'altra, tratta da una vecchia fonte, in cui i """"Negri"""" del Congo, pure al sorgere del primo quarto lunare, battevano le mani e gridavano, cadendo talora in ginocchio: «Possa io rinnovare la mia vita, come tu ti rinnovi»)."" -
Gli odori e i profumi. Loro influenza sul senso genesico
«Origini religiose della profumeria. Tutti sanno che l'uso dei profumi rimonta alla più remota antichità; ma quello che molti ignorano è l'origine stessa di tale uso. Gli estratti più o meno delicati, di cui si servono le persone del bel mondo o del mondo equivoco, i sacchetti nei quali le signorine ravvolgono i loro fazzoletti, le acque dai nomi risuonanti onde i parrucchieri inondano la testa dei loro clienti, le funeste pomate onde essi fanno loro un elmo lucente e tenace; tutte queste composizioni contengono essenze, vere o false, che un tempo furono offerte alle divinità. I primi popoli nella loro ingenua adorazione della natura, riguardavano i fiori quali tesori seminati sulla terra dalle mani degli dei; così i greci avevano fatto nelle loro leggende un dominio celeste nel giardino delle Esperidi dai frutti d'oro. I fiori che davano frutti così leggiadri erano deposti sugli altari divini come primizie e pegno di pia gratitudine [...]». -
La religione universale di Ainyahita. Ahura Mazda si rivela ad una bambina
Otoman Zar Adust Hanish, autore del libro ""Ainyahita in Pearls"""", ci racconta di una religione primigenia che ha dato origine a tutte le altre apparse nel corso della storia. Questo culto nato in epoca remotissima, si colloca nel solco della tradizione religiosa dell'antico Iran, che venerava Ahura Mazda ed ebbe in Zoroastro il suo profeta riformatore. Dio stesso si rivelò ad una bambina introducendola ai misteri divini. L'attendibilità di una simile narrazione appare quantomeno incerta, tuttavia i contenuti offerti non sono solo una raccolta di concetti male assortiti, ma al contrario questo supposto antichissimo culto presenta una molteplicità di spunti interessanti, capaci di indurre nel lettore riflessioni profonde sugli aspetti senza tempo del rapporto Uomo-Dio, sulla creazione dell'Universo e le sue leggi, sul destino dell'uomo dopo la morte."" -
Asia religiosa
Dalla premessa dell'autore: «Le grandi civiltà dell'Asia orientale e meridionale ci presentano religioni complesse ma con caratteri definiti che ben le distinguono e individuano, appoggiate a tradizioni poderose, nelle quali si afferma e si affina la potenza speculativa dell'Oriente. E sono tutte quante religioni ancor vive e vitali sebbene oggi turbate dal contatto con il pensiero europeo che fatalmente le costringe a rivedere molte loro posizioni, a interpretare in nuove maniere il simbolismo delle loro liturgie, a scoprire allegorie e anticipazioni sotto il velame dei vecchi miti. Apparirà tuttavia dalla lettura di queste pagine che una religione ha sulle altre di gran lunga prevalso: intendo dire il Buddhismo col quale appunto l'umanesimo indiano, varcando assai per tempo le barriere dell'Imalaja o percorrendo i mari dell'Insulina, ha diffuso, dall'Iran all'oceano Pacifico, certe intuizioni e ispirazioni o costruzioni logiche al cui influsso l'esperienza dei popoli tra cui esso giunse, anche di quelli più ricchi di cultura, non ha potuto sottrarsi». -
Yoga Sadhana. La pratica spirituale dello yoga
Yoga Sadhana è un cammino yogico che unisce i principali sentieri dello yoga: hatha, lo yoga dello sforzo, karma, lo yoga dell'agire senza aspettative, bhakti, lo yoga della devozione, jnana, lo yoga della conoscenza, raja, lo yoga regale della meditazione secondo la tradizione di Patanjali. Attraverso lo studio, la pratica e l'insegnamento dello yoga, l'autore ha messo a punto una disciplina che ha come scopo il calmare ed espandere la mente. Il risultato è una pratica molto meditativa, che va oltre gli aspetti puramente fisici del corpo per arrivare a quelli sempre più sottili. -
I santuari celebri del Lazio antico
Ancor prima che Roma si affermasse sui famosi sette colli che emergono dalla piana tiberina a poco più di venti chilometri dalla foce del fiume, la tradizione ci mostra alcune città già in efficienza sulla cerchia dei monti che contornano l'ampia valle, etrusche e sabine al Nord, come Veii, Cures e Fidenae; latine e volsche all'Est e al Sud, come Tibur, Praeneste, Alba, Lanuvium e Velitrae, oltre alle città della costa, Laurentum, Lavinium, Ardea e Antium. L'origine vera di queste città si perde nella oscurità dei tempi e la tradizione assai spesso complica di più le cose anzichèé chiarirle; a fondatori di esse vengono chiamati gli eroi mitici del Lazio, e le storie locali, per nobilitare la propria origine, si riannodano quasi tutte al ciclo troiano, colmando con piacevoli, ma del tutto irreali favole, i secoli che passano tra la fine del secondo millennio e l'VIII-VII sec. a.C., allorquando i reperti archeologici cominciarono a farci un po' di luce sulla formazione delle civiltà nell'antico Lazio. In quest'epoca vediamo innalzarsi, o isolatamente, o nell'ambito delle città stesse, alcuni santuari che divennero poi celebri in tutta l'antichità. -
Il poema celeste
"Questa è l'opera di uno dei massimi poeti dell'Oriente moderno, Muhammad Iqbâl, da noverarsi tra gli spiriti maggiori dell'Asia, nella quale al fermento dei movimenti politici si accompagna, preparandoli e infondendo in essi impeto e vigore d'idee, un tormentato risveglio spirituale. Nel Poema Celeste il misticismo di Jalâl-ud-dìn Rûmì si è tramutato, per l'urgere dei tempi, in operosa partecipazione ai dolori ed alle delusioni umane; l'incontro dell'oriente e dell'occidente, più genericamente della fede e dell'intelletto, aveva suscitato nell'animo di Iqbâl nuove ansie, che rispecchiandosi nella sua opera interpretavano le speranze e le aspettazioni del suo popolo e della nostra età e rivalutavano quell'azione che troppo spesso l'Asia aveva sacrificata al pensiero."""" (Giuseppe Tucci)" -
Storia e cultura degli Arabi. Fino alla morte di Maometto
"Questo libro si propone di esporre le premesse e lo sviluppo della vita, della cultura e della religione degli Arabi e la loro funzione entro il quadro della storia dei paesi del Mediterraneo. Vuol così mettere nella sua giusta luce un grande aspetto della cultura umana, in cui appare in singolare rilievo il coordinarsi di una forte tradizione nazionale con altre tradizioni, con altre forze religiose e culturali.""""" -
Rah-e Tasawwuf. Sul sentiero del sufismo
"Rah-e Tasawwuf. Sul sentiero del sufismo"""" è un libro nel quale l'intricato e complesso soggetto del sufismo è spiegato in maniera semplice e concisa. Tratta del perfezionamento del sé e della purificazione del cuore. Delle stazioni, dei gradi e ranghi sulla via Sufi. Della terminologia e delle espressioni Sufi. Delle forme di adorazione e delle pratiche quali lo zikr, fikr, ashghal ecc. Vi sono citate le parole di saggezza di alcuni maestri Sufi e di uomini e donne di Dio, e contiene una sezione di poesia mistica scritta dall'autore. Hazrat Nawab Khadim Hasan, Gudri Shah Baba (1894-1970) è tra i migliori poeti, scrittori e Sufi dell'India. Nato in una rispettabile famiglia di Moradabad (Uttar Pradesh, India), se ne allontanò in giovane età per recarsi ad Ajmer dal grande maestro e Sufi Khwaja Mo'inuddin Hasan Chishti. Qui venne in contatto con Hazarat Qazi Abdur Rahim Shah, Gudri Shah Baba, e ne fu talmente impressionato da abbandonare tutto per dedicarsi completamente al suo servizio. Fu da lui che, in seguito, ricevette la successione spirituale. Ha scritto molti libri sul sufismo e misticismo. Le sue poesie sono un inestimabile tesoro di saggezza Sufi." -
Elogio all'altro alla luce della Sophia Perennis
L'elogio all'altro affronta la delicata questione dell'alterità facendo tesoro dell'esegesi perennialista. La prospettiva tradizionale proposta nel saggio si distanzia nettamente da sentimentalismi e sincretismi e propone altresì un recupero dell'Intelletto, l'unico in grado di guidarci attraverso un percorso religioso, interreligioso e meta-religioso verso l'Altro, la Verità metafisica, unica e inalterabile. Curatore delle collane Tradizione e traduzione (Terre Sommerse), Melodramma e Filosofia Perenne (Irfan), Eduardo Ciampi è insegnante di Lingua e Letteratura Inglese, impegnato soprattutto nello studio del teatro shakespeariano. -
Il riso pianta degli dei. Miti riti tradizioni di un cereale sacro
Cosa si cela dietro il mistero del riso ""cibo mistico"""" che avrebbe permesso di sostituire i sacrifici di sangue con offerte tratte dal cereale? Perché tanti miti dell'antropologia religiosa fanno risalire le origini della pianta, spuntata dall'Albero della Vita, alla fase addirittura precedente la creazione umana? In Italia la risicoltura sarà praticata solo dopo la metà del XIV secolo per culminare nel Rinascimento, quando a Milano il risotto allo zafferano diverrà il piatto privilegiato delle nozze nobiliari. Ma anche nella nostra penisola trapelano velate allusioni alla primordiale sacralità della pianta, come nella lombarda """"Festa della Gibiana"""": una sorta di arcaica Madre del Riso di origine celtica che viene arsa nella forma di pupazzo vegetale perché la pianta alimentare si rigeneri assicurando un buon raccolto nell'Anno Nuovo. L'indagine sui miti, riti e misteri del riso evidenzia il retaggio di una teurgia antichissima, riferibile alle dee """"tazza-di-cibo"""" dello sciamanesimo ancestrale. Alla stessa archetipica religione degli antenati appartengono entità i cui riti, miti e leggende permettono di recuperare le vestigia di un culto risalente addirittura al Paleolitico."" -
Smarrita oltre la vita. (Una fiaba esoterica)
Alcuni personaggi molto particolari vivono, muoiono e all'occorrenza si ritrovano sotto nuove prospettive esistenziali, in una fiabesca atmosfera contrassegnata dal fantasmagorico simbolismo di un vero e proprio esoterismo ""psichedelico"""". Manuel Insolera vive e lavora a Roma. Dopo essersi occupato professionalmente, per una quindicina d'anni, di musica e cultura giovanili, ha in seguito pubblicato i saggi La trasmutazione dell'uomo in Cristo nella mistica, nella cabala e nell'alchimia (1996); La spiritualité en images aux Pays-Bas Méridionaux dans les livres imprimés des XVI? et XVII? siècles (1996); L'Eglise et le Graal (1997), poi tradotto in italiano. Ha inoltre curato e tradotto alcuni testi alchemici e rosacrociani."" -
Il mito di El Dorado. Struttura del mito e cronologia delle spedizioni
Lo stupefacente mito di El Dorado, che nacque nel Nuovo Mondo appena scoperto, deriva dalle innumerevoli leggende del mondo antico adattate alla realtà delle nuove terre. In questo libro se ne raccontano gli sviluppi, si analizzano le fonti più importanti e si elencano le numerosissime spedizioni intraprese, nelle varie epoche, da uomini spinti dall'avidità, dalla sete di sapere o dal semplice desiderio di avventura. -
Matriarcato e divinità del mare. Saggi di religione mediterranea
Potente e grandiosa è la rappresentazione che in questi saggi Uberto Pestalozza ci offre sull'essenza femminile della Divinità Originaria nelle società matriarcali del paleolitico preellenico, in area egeo-anatolica. Siamo di fronte alla Natura Primigenia, senza nè padre nè madre, all'archetipo della Grande Madre, con il suo intreccio indistricabile di miti dalla innumerevole e multiforme progenie. Profonde tracce di questa religiosità arcaica sopravvissero nella ritualità e nella mistica dei culti ellenici successivi.