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Le quattro del mattino
Svegliarsi su un treno e non ricordare nulla del proprio passato; cercare in uno zainetto qualcosa del proprio presente, vivere per costruire un nuovo futuro... -
Bocca di pietra
Giovanni, sceneggiatore televisivo, tarda ad arrivare in aeroporto e rischia di perdere il suo volo. Qualche ora dopo, un terribile incidente aereo cambia completamente il corso della sua vita. Traumatizzato da un evento così drammatico, Giovanni usa la scrittura, per lui tanto facile e familiare, come strumento terapeutico per recuperare l'equilibrio perduto. Inizia così un racconto che alterna la storia della sua famiglia - ombrellai dell'Alto Vergante all'inizio del secolo scorso - a un processo di ricostruzione interiore che lo porta a esplorare i lati più nascosti della sua personalità. Il viaggio storico e quello interiore finiranno per trovare un punto d'incontro in un finale sorprendente, che congeda il lettore con un interrogativo aperto su dove si trovi la vera linea di confine tra immaginazione e realtà. -
Luciano Bianciardi i luoghi, il tempo, le parole
"Quando, qualche anno fa, un piccolo aereo si conficcò tragicamente nel Pirellone, fummo probabilmente in parecchi a pensare per un istante alla 'Vita agra', storia di un uomo che vagheggia di far saltare con la dinamite il 'torracchione' della Montecatini per vendicare i morti in un'esplosione di grisou in Maremma: riferimento chiaro alla tragedia del maggio 1954 a Ribolla, nel pozzo Camorra, dove avevano perso la vita quarantatré minatori.""""" -
Come un sole rosso acceso
Milano, aeroporto di Linate. Malina, una bimba dolce e curiosa, sbarca da un aereo come minore non accompagnato. Una hostess la accoglie per condurla dalla madre, con la quale però la piccola si rifiuta di andare. Milano, corso Magenta. Francesca Baldi Castelli, elegante cinquantenne dell'alta borghesia, cammina spedita verso lo studio della sua psicoterapeuta. La sua esistenza è stata sconvolta da una serie di delitti che riguardano persone a lei vicine e dei quali viene sospettata. Queste due storie, apparentemente così lontane, sono parte di una stessa trama che il destino intreccia e la follia disfa, in un avvicendarsi di colpi di scena che riportano a galla scelte sbagliate e legami profondi. -
La pace imprudente
Lorenzo, giovane comasco di umili origini, si trova ad affiancare papa Innocenzo XI in uno dei momenti cruciali della storia del Cristianesimo; contro la pressione islamica, infatti, si rendono necessarie strategie diplomatiche dai molteplici chiaroscuri. Un interessante spaccato, con qualche venatura di giallo, dell'Italia di fine Seicento, ma anche una messa in luce di questioni etiche attuali come la contaminazione tra religione e politica e la legittimazione delle cosiddette guerre giuste. -
La via stretta
Con questo romanzo, Luisa Colnaghi compie una scelta coraggiosa: affrontare un tema come quello della clausura, che ai giorni nostri difficilmente viene trattato. La storia delle due sorelle protagoniste de ""La via stretta"""" scandaglia le motivazioni che spingono le giovani nel fiore degli anni a votarsi a un'esistenza monastica, privandosi della famiglia d'origine e della possibilità di crearne una propria. Nonostante la vicenda sia ambientata agli inizi del secolo scorso, essa rivela il bisogno estremamente attuale di ricercare una spiritualità che trascenda l'affanno della vita quotidiana."" -
Aprire il fuoco
"Aprire il fuoco"""", straniante rivisitazione dei moti delle Cinque Giornate di Milano trasposti però nel 1959, mescola passato e presente, personaggi storici e contemporanei, realtà e fiction, e ci restituisce l'amara quotidianità di un esule che giorno dopo giorno scruta l'orizzonte per cogliere il segno dell'avvio della rivoluzione. Ultimo romanzo di Luciano Bianciardi, nonché suo testamento spirituale, è il lavoro più complesso della sua narrativa, denso di riferimenti storici, letterari e personali. Questa edizione annotata vuole quindi essere uno strumento di lettura e comprensione sia per i cultori delle pagine bianciardiane sia per coloro che vi si avvicinano per la prima volta." -
Il fuorigioco mi sta antipatico
Le risposte di Luciano Bianciardi ai lettori e gli articoli apparsi sulla terza pagina del Guerin Sportivo dal 1969 al 1971. -
Neanche per prendere la rincorsa
Una foto, un maglione e un vinile di Chet Baker. Il paese che incatena e un adolescente che si divincola. Il padre volato via e l'eredità di un sangue nervoso. Un viaggio da ""Pordenoia"""" ad Amsterdam. Andrea, liceale con un chiodo fisso, segue le tracce di un abbandono e arriva più lontano di quel che si aspettava, perché sa che l'importante è non tornare mai indietro: neanche per prendere la rincorsa."" -
Giallomilanese 2015
Il premio GialloMilanese, da tre anni inserito con successo nella prestigiosa manifestazione milanese BookCity, apre con questa edizione il suo secondo decennio di vita. Come sempre, i temi del concorso sono il giallo e la città di Milano in tutte le eccezioni che la fantasia degli autori saprà loro suggerire. Nel corso degli anni precedenti non sono mancati il genere ""giallo"""" e il """"noir"""", ma neppure il """"giallo Maria Teresa"""", il colore scelto dall'imperatrice d'Austria per le case meneghine, né i cinesi di via Canonica, la polenta, le palline da tennis e il risotto allo zafferano. E, naturalmente, non è mai mancato il divertimento e il piacere del ritrovarsi per un appuntamento ormai diventato un classico."" -
Picarina
Picarina non ama i dentisti, le maestre classiste e le compagne smorfiose, ma le piacciono i ritagli di giornale, i figurini di moda e giocare a indiani e cowboy. Picarina ha una madre sarta e un padre operaio, le lezioni di Dottrina, riviste che diventano coriandoli, molte domande e poche persone che vogliano rispondere. Nella Pistoia degli anni Cinquanta, Picarina si muove controcorrente tra l'ansia di crescere e la speranza di non perdere la dimensione dell'infanzia. -
Il solco nella pietra
"Il solco nella pietra"""" è un romanzo mitologico-fantasy caratterizzato da uno stile fluido e da un lessico estremamente curato, nonché da una trama avvincente, percorsa da colpi di scena che mantengono vivo l'interesse del lettore. Il divino e l'umano s'inseguono in una corsa rocambolesca che vede l'uno sconfinare nell'altro, intrecciare un legame inestricabile che apre inconsueti spiragli sulla definizione di sacro. Il senso di mistero che pervade l'opera spalanca nuovi scenari sul rapporto individuo-assoluto e introduce una nuova chiave d'interpretazione riguardo i Templari e il loro famigerato tesoro. L'intero romanzo offre interessanti spunti di riflessione su concetti molto spesso abusati e raramente considerati nella loro specificità, quali mito e leggenda. Che senso può avere il mito per un popolo che vive in simbiosi col principio che lo anima? E ancora, bisogna spogliarsi di se stessi e abbracciare una dimensione più grande per risuonare altrove leggenda. Perché, al di là di ogni definizione, leggenda è colui che è andato lontano e ha perso ogni patria." -
Storia di Macchia Albanese
Macchia Albanese è un antico borgo che sorge tra le sinuose e dolci colline, e gli argentei oliveti, a sud del Pollino. A caratterizzarne la storia un susseguirsi di vicende che vanno dal 1400 circa, come il grande esodo delle comunità albanesi che si trasferirono nel Mezzogiorno di Italia, ex regno delle Due Sicilie. Parte della popolazione si stanziò presso Macchia Albanese dando luogo ad una vera e propria comunità. Qui, accanto alla vicenda storica, si mette in luce ogni nido della memoria più cara. L'asse centrale del libro ruota intorno a particolari avvenimenti storici che si avvicendarono dopo le varie ondate dei profughi albanesi. Stupisce il fatto che, in piccolo lembo di terra, popolato da un numero esiguo di abitanti, ebbero origine personalità illustri, figli eccelsi della cultura e del sapere. Nel libro vengono ricordati uomini eccellenti come Gian Francesco dei Conti Avati, Michele Marchianò, Domenico e Domenico Antonio Marchese, Gerolamo De Rada, Domenico Enrico Cadicamoe tra i contemporanei, Franco Esposito. -
Tu che mi dovevi amare
"Tu che mi dovevi amare"""" è un canto che, nella musica nascosta di questa prima raccolta di poesie di Maria Antonietta D'Onofrio, vuole essere una carezza e un gesto d'amore verso i tristi numeri della violenza sulle donne. Tutti quei numeri che sono sogni strappati, vite dal profumo interrotto. Un canto di strada, distorto dall'orrore e dal dolore, ma libero di rivendicare la propria identità e la propria diversità nell'universo genere umano. Un canto di speranza che richiama tutti a interrogare le proprie coscienze e a condannare qualunque forma di violenza. Un canto sulla forza mai domata delle donne, ostinate guerriere che lottano per il futuro. Che mai più, sia dipinto con il rosso del loro sangue." -
L' amore più grande
L'adozione a distanza fortemente voluta dalla famiglia Tenace, abitante in un piccolo centro della Calabria, dopo cinque anni si interrompe bruscamente. Solo dopo qualche tempo Riccardo Tenace ne conosce finalmente il motivo, legato all'incursione nel villaggio dell'Uganda in cui vive il piccolo Moses, di alcuni guerriglieri appartenenti a un clan ostile. A quel punto Riccardo decide di partire per l'Uganda, vincendo l'ovvia riluttanza iniziale della moglie e delle figlie. Giunto in Africa, l'uomo, alla ricerca del piccolo Moses, va incontro a situazioni che mai avrebbe pensato di vivere, in una terra in cui, il confine tra inferno e paradiso, sembra non esistere. -
Gesù Nazareno. Problemi e aporie. Vol. 2: La vita pubblica. Fatti e figure.
Ancora una volta Albino Curcio con la sua cultura vasta e poliedrica è riuscito ad analizzare la personalità di Gesù Nazareno, attingendo non solo agli evangelisti ma anche ad altri testi Sacri. Il ritratto che ne risulta è testimonianza di una ricerca molto approfondita che cerca di rispondere all'interrogativo: ""Chi è Gesù Nazareno""""?"" -
Il libro invisibile che sta fuori e dentro di noi
Sempre più spesso la realtà che ci circonda non ci piace e nel non farci domande non intravediamo alternative. Viviamo in uno dei migliori sistemi, basato sullo scambio, sul commercio, sul libero mercato, fondato sulla trattativa e sul consenso. Un sistema che bandisce la soggezione del totalitarismo. Un sistema che prevede il progresso, la cultura, la civiltà, la scienza e la tecnologia che nell'insieme portano comodità, benessere e democrazia. Eppure è chiaro che qualcosa non va: è come se attualmente, il nostro sistema, quello della nostra parte di mondo occidentale, fosse un corpo senza voce dal quale occorre leggere i segnali per poter riconoscere gli indicatori di disturbi. -
Scritti e interventi
Una raccolta di scritti su vari argomenti, uniti da un filo conduttore: l'impegno nell'educazione dei giovani, vissuto sia a livello associazionistico, sia a livello istituzionale, quale Docente e Preside nei licei. La visione della vita che traspare, nella varietà dei problemi affrontati (dalla fede nella Chiesa primitiva al ruolo dell'insegnante), è quella di una inesauribile avventura, mai paga della sosta e del passato, ma sempre protesa a percorrere nuovi sentieri, pur facendo tesoro di tutto ciò che è stato. La dimensione dell'educazione non può che essere profetica: l'educatore è l'uomo che scruta i segni che vengono da mondi nuovi per scoprire insieme ai suoi discenti nuovi orizzonti di vita. -
Per essere felice
La relazione difficile ambientata negli anni settanta tra una donna matura sposata, Vittoria e un giovane ragazzo, Michele che in qualche modo stravolge i vecchi schemi tradizionali dell'epoca dell'unione tra un uomo e una donna. I tanti personaggi minori (Marco e Maura, la zia Marta, Fausto e Stefano, Luca e Pupetta) e le interazioni con il periodo storico dei cambiamenti in atto, rafforza il risultato di una trama completa, non una storia d'amore ma un frammento come tanti della storia dell'amore. È come vivere tutte insieme le cose importanti delle relazioni umane, lo svolgimento dei sentimenti dell'amore tra due persone (Vittoria e Michele) che non distingue il genere, il ceto, la religione, l'orientamento politico, la morale e la ricchezza materiale ma che segue solo la purezza del sentimento. -
Gli angeli della rivoluzione. Storia ottocentesca di un tradimento
Secolo XIX, un tempo in cui più che in ogni altro si avverte la necessità di coniugare pensiero e azione, teoria e prassi. In un angolo di mondo, come trascinati da una burrascosa corrente, un gruppo di rivoluzionari sembrano navigare drammaticamente su una zattera della Medusa. Sia pure nella loro diversità, circa gli orientamenti ideologici, trovano condivisione nella lotta contro l'oppressione cui è soggetto il loro paese e nell'anelito verso un futuro che, benché indeterminato, rappresenta l'orizzonte di senso delle loro tormentate esistenze. Nell'insieme, questi sono posti a confronto con un principio di realtà, che assume forma nella personalità del Generale Cangialdi, uomo privo di un preciso orientamento ideologico, animato da un opportunismo pragmatico che gli consente di tradire la loro fiducia e quella del popolo. Un principio di realtà dominato da una logica brutale, che funge da banco di prova per ideologie orientate alla realizzazione di cambiamenti radicali e palingenetici. Qui si consuma la dissoluzione, al di là dei propositi ottimistici, del nesso teoria e prassi, risolvendosi nel fallimento dell'azione rivoluzionaria.