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«Rifare un mondo». Sui Colloqui di Quasimodo
"Per rifare un mondo è necessario preparare nudo il terreno"""", dice Quasimodo ai giovani che sono i destinatari principali dei """"Colloqui con i lettori"""" su """"Tempo"""" (1964-1968). In anni di mutamenti epocali nella cultura, nella ideologia, nel costume, egli sembra anticipare diverse idee di Pasolini, critico come è di fronte al nuovo potere della televisione e dei media. Quasimodo non rinuncia però alla sua fede nel progresso dell'uomo e nel ruolo dell'intellettuale." -
Liberi di dire. Saggi su poeti contemporanei
I poeti presi in considerazione in questo studio sono molto diversi fra loro, anche se in ognuno di essi sembra forte il legame con il luogo, elemento fondante del loro ""fare poesia"""". La poesia di Fontanella, che si è stabilito da anni in America, non può non riconnettersi al luogo di origine, quella di Cucchi e De Angelis si inscrive nelle periferie milanesi, la poesia di Piersanti abita profondamente Urbino - ciò permette di confrontarla con la scrittura volponiana - e il paesaggio delle Cesane, mentre in quella di Neri rivive la guerra 'civile' del 1943-1945 tra Erba e dintorni. Anche questi vogliono essere poeti nuovi, 'liberi di dire' dopo l'egemonia della Neoavanguardia, alla ricerca di altri spazi e inediti rapporti con le tradizioni poetiche, che non possono non essere negate, dichiarate morte o richiamate in vita, sotto altre forme."" -
Il popolo autore nella Figlia di Iorio di Gabriele d'Annunzio
Il mito romantico del popolo autore, il mito dell'opera d'arte corale ""che si fa da sé"""" non poteva trovare compiuta realizzazione se non sulla scena. La """"Figlia di Iorio"""" (1903), capolavoro del d'Annunzio drammaturgo, ripropone un'antica leggenda dell'Abruzzo celtico e la vicenda, collocata in un tempo immemorabile, risolve vittoriosamente lo spinoso problema, tutto italiano, della lingua recitata. I personaggi della leggenda dannunziana riproducono gli accenti remoti delle nostre grandi Origini con tale perizia che il pubblico viene immerso nella temperie linguistica da cui sono nati la Divina Commedia o il Decameron. Non si tratta tuttavia di una tragedia antiquaria ma di una tragedia modernissima, in quanto punta su di una popolarità complessa, attiva e passiva: la prostituta redenta dall'amore è un'""""invariante"""" della """"Signora delle camelie"""" come della """"Traviata"""". L'omaggio per la Duse appare evidente da parte di chi le offre, ai vertici della poesia, l'opportunità di non discostarsi dal suo repertorio più applaudito. La trafila compositiva della Figlia di Iorio mette oltretutto in luce le divergenze artistiche che determinano l'alleanza mancata fra i due """"divi""""."" -
Alberto Moravia e «La ciociara». Storia, letteratura, cinema. Atti del 2° Convegno internazionale (Fondi, 13 aprile 2012)
Il volume ""Alberto Moravia e La ciociara. Letteratura. Storia. Cinema"""", raccoglie le relazioni pronunciate nel corso del II Convegno Internazionale svoltosi a Fondi, nei luoghi del romanzo, il 13 aprile 2012, e con alcuni interventi di rilievo, oltre alla prefazione di Rino Caputo, al saggio introduttivo di Angelo Fàvaro, alle conclusioni di Dante Della Terza e all'indirizzo di saluto di Dacia Maraini. Pubblicato dalle Edizioni Sinestesie, con il patrocinio dell'Associazione Fondo Alberto Moravia, è passato al vaglio di numerosi comitati scientifici e ha ottenuto il plauso per i contenuti e per la forma editoriale. Da non tacere alcuni interventi di insigni storici della letteratura, intellettuali, italianisti, esperti dell'Opera di Alberto Moravia, non senza alcune inedite riflessioni e dimostrazioni."" -
Il carteggio Tenca-Maffei. Storia, letteratura e arte nell'Italia del Risorgimento
Il lavoro di Lina Iannuzzi è il frutto di un'attenta esplorazione compiuta in questo humus politico-culturale ottocentesco, al fine di rinvenire e ordinare le linee lungo le quali si articolò la cultura a Milano, centro propulsore che concorse ad avviare fra l'altro i presupposti per il rinnovamento dell'arte, della musica, della letteratura nella seconda metà del secolo XIX sempre in una prospettiva europea. -
Le madri. Figure e figurazioni nella letteratura italiana contemporanea
Come evidenziano i diversi interventi incentrati su scrittori dal Novecento a oggi, è attraverso le madri che si dispiega un nutrito ventaglio di emozioni che permettono di scoprire, sondare, interpretare il mistero e l'incommensurabile della vita, della morte e della condizione umana. -
La follia della ragione
Lo studio traccia un percorso alla ricerca della follia attraverso la medicina, la letteratura e l'arte del tardo Quattrocento e del Cinquecento. Un viaggio fondato sull'intertestualità e sul rapporto parola-immagine: dalla stultitia come peccato (Fantini) all'universalità della Moria erasmiana, dalla rappresentazione del furore ariostesco e dell'irrazionalità bandelliana al confinamento della pazzia nell'ambito della patologia medica (Garzoni), fino all'eroico furore di Bruno. Nell'imperversare della crisi politica e religiosa, la follia diviene protagonista delle opere di letterati e artisti (Bosch e Bruegel il Vecchio in particolare), che, direttamente o indirettamente influenzati dal dibattito medico contemporaneo, fanno i conti, in forme e modi diversi, con questa ineludibile compagna di viaggio dell'esistenza umana. -
Il poema onirico. Boccaccio e Chaucer
Nel corso del XIV secolo, sogno e visione perdono il carattere di simbolo del sacro per legarsi progressivamente alla finzione dell'opera letteraria, diventando narrazione e nascondendo sub velamine significati nuovi, da scoprirsi mediante gli strumenti non solo dell'onirocritica classica ma anche dell'esegesi letteraria. Con sapiente e divertito uso della parola, Boccaccio e Chaucer sfruttano le potenzialità del genere onirico e visionario, dando vita a meravigliosi viaggi allegorici che pongono al centro dell'azione il personaggio del poeta pellegrino, quale figura itinerante tra gli archetipi della cultura occidentale, in una rilettura laica e mondana del poema sacro dantesco e sulla base di una continua contaminazione di modelli appartenenti alla tradizione letteraria, al patrimonio intellettuale e alla cultura artistico-figurativa cui si ancora l'immaginario di tutta un'epoca. -
Io, il mistero della selva e il mio coraggio
Diviso in due parti, il racconto è scandito in singoli capitoletti o momenti, dalla struttura agevole e lineare, che permettono al lettore di seguire le avventure del protagonista, dalla casa dei nonni alla selva, tra elfi e troll, forze del bene e forze del male, amuleti, magiche armature... fino all'epilogo-lieto fine, che ricompone l'equilibrio e ribadisce l'esemplarità dell'avventura del protagonista. E pronunciata è la sua carica metaforica, che va a incontrare l'immaginario dei giovani: attraverso le avventure del protagonista è possibile misurare la propria forza, i propri valori e acquisire un modello comportamentale ispirato a valori e virtù che possono aiutare la crescita: la selva, fuor di metafora, è la vita, topos tradizionale, ma rivitalizzato dalla fantasia del giovane scrittore, nella quale si misura sì il valore del protagonista, ma soprattutto quello dello scrittore e dei suoi lettori. Dalla Prefazione di Rosa Giulio (Università degli Studi di Salerno). -
La sabbia del tempo. Ancora d'Annunzio
Giorgio Bárberi Squarotti scandaglia in profondità l'opera dannunziana nei suoi molteplici aspetti e nella sua volontà di esaurimento e sperimentazione della tradizione - dalla metrica, ai temi, allo stile, alle citazioni, alle riprese intertestuali più o meno note -, per offrirla al lettore nella sua globalità, nel suo disegno complessivo, nel suo valore eminentemente letterario e poetico, a testimonianza, se mai ve ne fosse bisogno, di una visione critica unica, lucida e appassionata, interessata da sempre soprattutto, e al di là di tutto, alle ""invenzioni"""" e alle """"avventure"""" degli autori e della letteratura."" -
Il falso e il vero verde. «Le ore» (1960-1964)
"La rubrica Il falso e il vero verde, che Quasimodo tenne sul settimanale d'area socialista 'Le Ore' dal 1960 al 1964, presenta numerose sfaccettature tematiche, assai indicative della psicologia, della cultura, dell'ideologia politica, dell'inesausta tensione morale e della connessa, innovativa poetica dell'autore. E ciò, a conferma, se ce ne fosse bisogno, della rilevanza che possono assumere - e assumono spesso, di fatto - gli scritti giornalistici dei grandi scrittori sul piano propriamente documentario e conoscitivo. Né la cosa sorprende, ove si consideri che la collaborazione del poeta siciliano a """"Le Ore"""", copre il periodo immediatamente successivo alla """"laurea"""" del Nobel, particolarmente denso, per lui, di attività, di volizioni, d'entusiasmo comunicativo, d'impegni, di conferme, di polemiche, ma altresì pregno, per gli italiani (e non solo), di fermentanti problematiche generali. È, ad ogni modo, segnato da incisivi tratti di organicità, nonostante la dispersione cui soggiace, di norma, l'attività giornalistica, il quadro che gli articoli quasimodiani - spesso fulminanti asterischi - pubblicati su 'Le Ore' disegnano"""". (dalla Prefazione di Giuseppe Rando)." -
«Non sono venuto a portare la pace ma la spada». Il Vangelo secondo Matteo di Pier Paolo Pasolini, cinquant'anni dopo in Basilicata
Il volume a cura di Maura Locantore raccoglie saggi e interventi di insigni studiosi, critici, giornalisti, testimoni che si interrogano sulla genesi, sulla realizzazione e sull'accoglienza nelle sale cinematografiche del Vangelo secondo Matteo di Pier Paolo Pasolini, e dibattono sul film, in modo originale e appassionato, non senza pregevoli rilievi di carattere scientifico, a cinquanta anni dalla prima proiezione. L'opera filmica pasoliniana, come opera d'arte, viene esplorata mettendo a fuoco alcuni nodi teorici e concettuali, nonché approfondendo i rapporti del cinema con le altre forme espressive contigue, illustrando inoltre la posizione dell'autore sia rispetto alle ideologie dominanti e al momento storico nel quale il film viene girato, sia la sua attenzione ai luoghi, alla scelta attoriale, delle maestranze e dei collaboratori. La lingua e la letteratura, il rapporto fra sacro e religione, la pittura e la musica, l'antropologia e il pensiero politico, la storia e la memoria, i metodi e le tecniche sono solo alcuni dei temi che emblematicamente confluiscono in un volume, che illumina criticamente sull'oggi, omologato e consumista, grazie al Vangelo pasoliniano. -
Alberto Moravia e «La ciociara». Storia, letteratura, cinema. Atti del 3° Convegno internazionale (Fondi, 10 maggio 2013)
Il volume raccoglie gli Atti del Convegno Internazionale ""Alberto Moravia e La ciociara. Letteratura. Storia. Cinema. III"""", giunto alla sua terza edizione e svoltosi a Fondi (Latina) il 10 maggio 2013. Due anni di lavoro sono occorsi al curatore, Angelo Fàvaro, per organizzare e rendere disponibili gli interventi e i saggi scientifici, che confermano con attenzione e originali percorsi critici, corredati da documenti inediti o poco conosciuti, la vitalità di un romanzo e di un film, entrati ormai nell'immaginario letterario e cinematografico italiano, europeo, e sulla scena culturale di tutti quei paesi nei quali l'opera è stata tradotta e il film è giunto nelle sale. Alberto Moravia e i suoi testi sono al centro dell'indagine di studiosi e critici italiani e stranieri, che, riconfermando il valore e l'attualità della sua scrittura, a partire dal suo romanzo """"sulla guerra"""", giungono a ripercorrere le fasi salienti della sua produzione letteraria e di intellettuale, vivacizzando e stimolando un dialogo che come quello autorizzato da ogni classico, non si interrompe."" -
Un anno speciale. Il cinquantesimo anniversario di Sabaudia
Chi sale attraverso i sentieri del Parco, fino al Picco di Circe o, più agevolmente, raggiunge in automobile il piazzale delle ""Crocette"""", sul promontorio, da più punti lungo la strada, vede aprirsi negli spazi tra gli alberi uno spettacolo di rara bellezza. Una straordinaria composizione di variegati tesori della natura: il mare azzurro, le spiagge dorate, l'arcuata striscia verde delle dune, le plaghe blu dei laghi costieri, l'estesa foresta verde cupo... Luoghi ricchi di una storia millenaria. Le famiglie patrizie in età repubblicana e successivamente l'imperatore Domiziano, affascinati da tanta meraviglia, venivano a recuperare le loro energie intellettuali e fisiche nelle residenze create sulle sponde del lago. Duemila anni dopo, terminata la grande opera di bonificazione della palude pontina, a poche centinaia di metri dalla riva orientale del lago, il 15 aprile 1934 fu inaugurata Sabaudia, la città considerata dagli urbanisti di tutto il mondo uno degli esempi più rappresentativi della cultura architettonica e urbanistica del Novecento."" -
Le virtuose adunanze. La cultura accademica tra XVI e XVIII secolo
"Dunque Accademia come crocevia di esperienze, distanti, eterogenee, difficilmente cumulabili e talvolta contraddittorie, ma derivanti, tutte, dalla medesima tendenza associativa e finalità culturale. Quali siano le ragioni, i modi e le costanti di questo atteggiamento e in che modo si siano stratificate a tal punto da costituire un referenziale paradigma accademico ed ancora quale sia, in questo sistema collettivo, il ruolo dell'intellettuale è argomento comune ai vari studi di settore che, attraverso piani d'analisi differenti, hanno proposto, ciascuno distinte soluzioni interpretative. A queste si possono aggiungere le più recenti conoscenze scientifiche e prospettive di indagine illustrate durante le dense giornate del convegno, approdate a convincenti esiti critici e interpretativi.""""" -
«Per guisa d'orizzonte che rischiari». Florilegio degli scritti
Il florilegio degli scritti di Alberto Granese, in occasione dei 750 anni dalla nascita, da un omaggio a Dante: dal Paradiso (XIV 69) è tratto un luminoso e illuminante verso del titolo, ""Per guisa d'orizzonte che rischiari"""". Segue un gruppo omogeneo di tre lavori, dall'autore definito il suo """"asse"""" civile, su Giannone, nel contesto storico culturale del contradditorio rapporto tra intellettuale riformatore e despota illuminato, Vico, di cui dà una lettura """"diversa"""" e in chiave dialettica, Pagano, """"costruttore"""" dello stato repubblicano e insieme promotore del fallimento della rivoluzione napoletana del 1799. Subito dopo, Alvaro e Quasimodo rispecchiano, per gli argomenti svolti, i suoi interessi di ricerca, rispettivamente, sul Potere e sul Tragico, mentre la Medea, da Euripide a Lars von Trier, e il romanzo-film di Moravia-Godard riflettono i suoi amori per il teatro e per il cinema. Infine, altri due omaggi: a Pasolini, per i 40 anni dalla sua tragica morte, e a Debenedetti, con cui si è laureato, da sempre considerato il suo """"maestro"""" di critica letteraria."" -
L' incredibile mondo di Laura
Età di lettura: da 6 anni. -
L' altra prigionia. Dino Casanovi: memorie dai POW camp inglesi
"Una storia italiana appassionante"""", come quelle dei tanti soldati prigionieri nei POW camp inglesi durante la Seconda Guerra Mondiale, vicende che hanno attraversato tre quarti di secolo senza quasi lasciare traccia, dimenticate o volutamente ignorate. Le memorie e le emozioni di Dino Casanovi sono una testimonianza diretta di quegli eventi, un racconto individuale che cerca di dare un volto umano alla guerra e alle sue conseguenze, con il desiderio di affidare al tempo le voci dei ragazzi di allora, oggi flebili o zittite dall'inesorabile trascorrere degli anni." -
L' alambicco e la bambina
È un borgo piccolo ma è il regno delle grappe. Per arrivare ad Aratrice, in Maremma, si entra nel bosco. Come d'incanto, dalla facciata di un antico casale, si spalancano le porte della distilleria Nannoni. È qui che Priscilla Occhipinti, fin da bambina incuriosita dal fascino degli alambicchi, ha imparato i segreti del mestiere dal suo maestro Gioacchino. Per poi diventare una imprenditrice di successo, una donna maestro distillatore conosciuta in tutto il mondo. -
Come tra le foglie il vento
Proseguono ""le avventure"""" del giovane Rudy, che, dopo """"Leggero ma non troppo"""", riesce a cogliere in """"Come tra le foglie il vento"""" il passaggio dagli anni '70 agli '80; diviso tra l'Abruzzo, sua terra d'origine e la Toscana insperato estremo approdo lavorativo. Fedele alla prima esperienza lo stile letterario risultante dall'alternanza di più generi e contenuti, non potendosi mai escludere """"sorprese"""" e uscite dialettali ad effetto. Colpisce la lucidità, il coraggio, la passione, la candida """"spregiudicatezza"""" di un'anima ancora fresca e giovanile, nonostante il carico degli anni e di situazioni scarsamente favorevoli sulla persona.""