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Quali alleanze? Giovani e sindacato di fronte alla frantumazione del lavoro
Il volume interroga il tema della rappresentanza sindacale a partire dalle condizioni di lavoro delle nuove generazioni. Il testo nasce a seguito di una ricerca empirica qualitativa condotta dall'IRES regionale in Emilia Romagna con i giovani sindacalisti della CGIL. In occasione dell'indagine sono stati così coinvolti più di cento delegati, in tutti i settori produttivi e le province del territorio regionale. Nel testo emergono, quindi, non solo le gravi problematiche del lavoro che cambia, della rappresentanza in contesti di lavoro sempre più frammentati, ma anche e soprattutto riflessioni ed elementi di discussione utili ad immaginare strategie di innovazione per il sindacato nel suo complesso. A fronte di uno scenario nel quale la divisione, l'isolamento e l'incomprensione tra le differenti esperienze produttive vanno intensificandosi, nel volume vengono prese in considerazione alcune ipotesi di riorganizzazione della rappresentanza al fine di suggerire nuove ragioni di alleanza e coalizione del lavoro. Ragioni tese ad alimentare un'azione sindacale capace di non rinunciare alla promozione delle emergenti istanze di soggettività dei giovani lavoratori ma neanche ad un'idea di rappresentanza collettiva del lavoro. Con una introduzione di Vando Borghi. -
Cinema e autori sulle tracce delle migrazioni
Cinema e migrazioni sono apparsi in Italia più o meno nello stesso periodo. Nei primi anni del Novecento schermi e pellicole si moltiplicavano nelle città e nei paesi, con visioni e sogni destinati sia all'aristocrazia intellettuale sia al popolo. Nel frattempo, l'emigrazione offriva altri sogni e visioni, ma solo in determinate aree della penisola, dove le condizioni di vita spingevano un numero crescente di persone a imbarcarsi per terre straniere e lontane, in cerca di pane e futuro. Da allora, storie e immagini di migranti hanno attraversato il cinema italiano in un rapporto spesso discontinuo, a volte controverso, ma sempre ricco. Tra cronaca e finzione, spunti di riflessione e magia dei fotogrammi, il volume percorre le tappe di questo rapporto, con una panoramica sui film italiani che hanno raccontato le migrazioni e i loro protagonisti. Dagli italiani in partenza di ""Pane e cioccolata"""" e di """"Nuovomondo"""", agli esodi interni da Sud a Nord di """"Rocco e i suoi fratelli"""" e di """"Napoletani a Milano"""", con un breve viaggio nella """"migrazione da ridere"""" di tante commedie, da Alberto Sordi di """"Bello, onesto, emigrato Australia..."""" a Paolo Villaggio di """"Sistemo l'America e torno"""". Per chiudere il cerchio con i titoli degli ultimi venti anni, che portano anche sul grande schermo la dilagante e problematica presenza di cittadini stranieri nel nostro paese. Loro come noi un secolo fa, costretti a lasciare la propria terra, in cerca di pane e futuro."" -
Referendum e alternativa politica
Dopo la vittoria del centro destra nel 2008 l'Italia per molto tempo è sembrata attonita, quasi avesse smarrito la capacità di reagire. Recentemente però, con importanti iniziative. Quella dei precari, in particolare della scuola; quella del 13 febbraio 2011, organizzata da un comitato di donne con lo slogan ""Se non ora quando""""; quelle dei metalmeccanici della FIOM e lo sciopero generale della CGIL, si è fatto avanti un rinnovato protagonismo dell'opinione pubblica dopo quello che è sembrato un lungo letargo. L'esito dei referendum abrogativi sul nucleare, sull'acqua e sul legittimo impedimento ha poi confermato che qualcosa si è mosso nel profondo del paese, che ha ripreso gusto alla partecipazione attiva e ha reso possibile un risultato straordinario, da cui oggi si può ripartire con nuova fiducia ma anche con la consapevolezza che dalla vittoria nei referendum alla costruzione di un'alternativa politica alla destra ce ne corre. Alfiero Grandi sottolinea l'urgenza del cambiamento politico, prima che i guasti crescenti in cui si è fatto precipitare il paese si facciano irreparabili, e manifesta un esplicito atto di fiducia verso il centro sinistra, tutto, che vuole spingere ad avere coraggio ed aiutare a muoversi e a scegliere. Prefazione di Anna Finocchiaro."" -
Welfare transnazionale. La frontiera esterna delle politiche sociali
Da alcuni decenni migrazione e sicurezza sono divenute le due facce di un binomio che sembra inseparabile e si è compreso che per promuovere questo binomio serve una dimensione politica ""esterna"""", in grado, cioè, di assicurare la collaborazione tra paesi di arrivo e paesi di origine dei flussi migratori. Il termine """"sicurezza"""" continua però ad essere automaticamente associato ai concetti di controllo, respingimento dei migranti irregolari, difesa dei confini nazionali, lotta alla criminalità e, in ultima analisi, al sentimento di paura. L'obiettivo di questo volume è evidenziare come, specie in tempi di pace, esista un'altra dimensione della sicurezza, anch'essa strettamente legata ai flussi migratori. Questa dimensione coincide con i concetti di sicurezza umana, stabilità e accordo tra le nazioni e si intreccia all'universale desiderio di benessere e protezione sociale, tanto dei migranti quanto degli autoctoni. In un contesto di crescente interdipendenza tra paesi diversi e lontani il benessere e le politiche che lo regolano mostrano sempre più chiaramente una faccia transnazionale. Anche la politica sociale, dunque, non solo quella di difesa, deve dotarsi di una """"frontiera esterna"""" e trarre vantaggio dal dialogo e dalla cooperazione con i paesi di origine, nella convinzione che il bene comune possa essere protetto anche attraverso reti estese nello spazio e un welfare transnazionale forte."" -
Le notti della democrazia. Tina Anselmi e Aung San Suu Kyi, due donne per la libertà
Questo libro, omaggio a due combattenti per la libertà, Tina Anselmi e Aung San Suu Kyi, e ai loro compagni di lotta, nasce dalla consapevolezza che in un mondo globalizzato le vittorie si sostengono reciprocamente, così come le sconfitte ingenerano altre sconfitte. Di diversa generazione, nazionalità e fede, esse hanno in comune la stessa serena determinazione nell'impegno per la giustizia sociale e contro le notti della democrazia: la feroce alleanza nazifascista, combattuta dalla diciassettenne staffetta partigiana Tina; lo spietato regime militare birmano, al quale da anni resiste con la non violenza il premio Nobel per la Pace Aung. Tina e Aung, due donne che sono state presenti e hanno risposto quando il paese è stato in pericolo. In sintonia con la propria gente, si sono messe in gioco insieme agli altri, con intelligenza e coraggio. Questo libro, nato dall'esigenza di focalizzare alcuni tragici eventi che hanno intaccato la democrazia e l'avanzamento civile in un paese, e che li hanno cancellati del tutto nell'altro, è stato possibile grazie alle persone che, nella condivisione della militanza democratica, hanno aderito con slancio e generosità. Hanno partecipato con le loro testimonianze e, per quanto riguarda le vicende italiane, con un'analisi approfondita del Piano di Rinascita democratica di Licio Gelli, il cui progetto eversivo piduista ha attraversato la storia d'Italia negli ultimi trent'anni, lasciando a volte'dietro di sé una scia di sangue. -
E la casa dov'è? Storie da un asilo notturno
Ospiti temporanei, ospiti occasionali. Docce e sportine con cena e colazione. Questo è il Re di Girgenti, un dormitorio pubblico gestito dai volontari del Comitato cittadino antidroga di Ravenna; e qui, ogni giorno, una cinquantina di persone suona il campanello chiedendo asilo. Ad accoglierle s'affaccia Carla Soprani, la coordinatrice, che spiega così il senso di questa terra di mezzo: ""Gli offriamo un ponte per attraversare la strada"""". Passare il guado è per molte di queste persone senza fissa dimora un sogno che a volte s'avvera. Con paziente discrezione da allenata professionista del racconto della realtà, senza pregiudizi né censure, Carla Baroncelli si mette in ascolto e dà voce, volto e memoria a ciascuno di questi espropriati della vita che hanno smarrito lavoro, soldi, casa, famiglia, e la coscienza di sé. La sua scrittura prensile, capace di ricreare un parlato emozionante e vivace, costruisce con abile misura queste narrazioni di vite in transito. Italiani, africani, ma anche un irlandese e un afgano, gente che viene dal margine, da storie di droga, alcol, carcere e gioco d'azzardo, e da notti passate a dormire nei vagoni della stazione ferroviaria, su panchine gelide di un parco pubblico o nei bagni dell'ospedale. Ma la spirale si può interrompere ed è allora che squilla il campanello di via Mangagnina 61, una """"casa"""" dove riprendere fiato e progettare di risalire, di ritrovare quanto perduto. Nulla di più. Prefazione di Flavia Franzoni."" -
Femministe a parole. Grovigli da districare
Per le femministe di oggi prendere la parola sul mondo è diventato sempre più complicato. Che dire del velo, delle veline, delle modificazioni genitali e della chirurgia estetica? Della famiglia, del sex work, del postporno? Di dio, della poligamia, del welfare e della globalizzazione? Come dialogare con la teoria queer e con la ricerca postcoloniale? Le identità sono un bene o un male? E che significato assumono ora parole chiave della tradizione femminista come sesso, genere, differenza, auto-determinazione e riproduzione? Intorno a questi grovigli nasce un dizionario ragionato, frutto del confronto tra femministe con esperienze e percorsi diversi, con lo scopo di aiutare a chiarirsi le idee e riattivare la capacità di con vivere con le contraddizioni, caratteristica del pensiero delle donne. -
Il delitto Moro e la deriva della democrazia
Il libro, costituito da alcuni saggi e studi recenti (2008-10), propone un'interpretazione della crisi politica del paese che vede l'origine della fase attuale nella sconfitta della politica di solidarietà democratica. L'omicidio di Aldo Moro (1978), l'uomo politico che con maggior lucidità aveva diagnosticato l'incipiente crisi di regime e stava lavorando a una ricomposizione degli equilibri politici, non segnò solo la fine della politica di solidarietà. Quell'episodio, anche per le sue modalità, interruppe il percorso del progetto democratico-costituzionale che era stato alla base della rinascita del paese, con la conseguenza di snaturare il senso della convivenza nazionale e costringere le istituzioni repubblicane a torsioni innaturali. Dopo il delitto Moro la politica italiana si è caratterizzata per una linea di divisione (che si è ripresentata in varie forme: il preambolo Dc nel 1980, il craxismo, il berlusconismo) che ha comportato l'esclusione ""programmatica"""" di settori essenziali della società (sia masse, sia élite politiche) dall'esercizio del potere. Questa linea di divisione (che perdura ed e all'origine della crisi politica attuale) caratterizza, da oltre un trentennio, una fase di declino civile e politico del paese che la cultura e la politica democratiche non hanno ancora valutato in tutta la sua portata."" -
Il mercato dei «valani» a Benevento. La compravendita del lavoro infantile nel Sud Italia tra il 1940 e il 1960
Il termine ""valano"""", insieme ai rispettivi geosinonimi """"gualano"""" e """"ualano"""", indica lo stalliere, il bifolco, l'addetto al bestiame che veniva venduto il giorno dell'Assunta di ogni anno in tutte le città del Sud dove fosse presente la consuetudine della compravendita di manodopera pastorale. Consuetudine secolare in base alla quale nella piazza principale del paese annualmente avveniva la pubblica esposizione e la vendita dei """"garzoni"""", ingaggiati come salariati fissi nelle campagne al servizio degli agricoltori più abbienti. I contratti venivano pattuiti oralmente il 15 agosto e l'8 settembre avveniva la consegna dei lavoratori. Si trattava per lo più di ragazzi tra i sette e i tredici anni e giovani che, appartenendo a famiglie numerose di braccianti o di contadini poverissimi, dalle stesse famiglie venivano venduti per il periodo di un anno in cambio di un tozzo di pane e di un giaciglio, per servire da schiavi nei lavori più umili e duri delle campagne, privi di ogni diritto sancito dalle leggi sul lavoro. A Benevento, fino alla fine degli anni '50, questo mercato di carne da lavoro si teneva in Piazza Duomo, addirittura dinanzi all'Ufficio comunale di collocamento. E di quale fosse questa tremenda realtà dà conto il volume che, in assenza di fonti storiografiche e di sufficiente documentazione, è stato realizzato interamente grazie a fonti orali e testimonianze dirette."" -
Le forze popolari nella politica argentina. Una storia
"Questo libro di storia scritto da un sociologo combina, inevitabilmente, una visione retrospettiva con un'analisi più dettagliata dell'epoca recente e qualche sguardo arditamente rivolto al futuro. Ma non pretendo che questo serva a individuare le tendenze che consentano di prevedere il futuro. Tendenze di questo tipo non esistono: esse sembrano esistere solo dopo essersi verificate, ma tutto avrebbe potuto succedere in un altro modo. Questo è particolarmente vero per l'Argentina, che diverse volte nella sua storia ha avuto bruschi cambi di direzione, non sempre felici e senza che necessariamente qualcuno se lo fosse proposto. Ma allora, perché studiare il nostro passato, a parte il fatto che per qualcuno può possa essere piacevole? Perché questo passato è una grande raccolta di avvenimenti, di situazioni, di memorabili partite di scacchi. Semplicemente, conoscere molte di queste partite consente di giocare meglio quelle che si dovranno giocare..."""" (Dall'introduzione)." -
Riforme contro stagnazione. A che punto è la crisi globale?. Vol. 1
Il volume raccoglie saggi e contributi predisposti in occasione del Forum sull'economia voluto dalla CGIL con l'obiettivo di promuovere una riflessione collettiva sulle problematiche ""reali e stringenti"""" poste dalla crisi. Si sono così confrontati sindacalisti, dirigenti politici ed economisti in una ricerca tesa a tenere insieme analisi teorica e pratica politica per poter coniugare le prospettive di evoluzione del quadro economico generale, europeo e mondiale, con scelte affidate a piattaforme politiche di profondo cambiamento in grado di incidere sulla crisi e di attuare le riforme necessarie per un nuovo modello di sviluppo. Ne esce un quadro stimolante che, in esplicita rottura con l'ortodossia del pensiero economico dominante degli ultimi trent'anni, punta a definire concreti orizzonti innovativi capaci non soltanto di determinare la crescita necessaria, ma di ridefinire la sua intima struttura."" -
La mediazione civile e commerciale. Un'attività multidisciplinare
L'istituto giuridico relativo alla ""mediazione finalizzata alla conciliazione delle controversie civili e commerciali"""" - introdotto nel nostro ordinamento dal d.lgs. 4 marzo 2010 n. 28 - risponde a precise prescrizioni formali. Chiama, nel contempo, in causa saperi diversi: si svolge tra persone, su problemi di volta in volta diversi, in vari contesti, in un tempo determinato. Il conflitto da cui il procedimento di mediazione trae origine attiva meccanismi individuali e relazionali che caratterizzano, condizionandolo, l'intero procedimento. Le competenze professionali del mediatore sono per questo legate a capacità con cui è assolto un compito che dipende dalla disciplina, dalle forme con cui è possibile operare, dal carattere mutevole dei soggetti e degli oggetti del contendere. Il presente studio propone una disamina dei diversi aspetti della mediazione, evidenzia il carattere multidisciplinare di tale attività, analizza tratti specifici di una professione, quella del mediatore, della quale sono definiti, nella legge, compiti e responsabilità."" -
Lo sciopero in Europa. Complessità delle fonti ed effettività della tutela
Il volume, pubblicato anche nella versione inglese, raccoglie i saggi prodotti da una ricerca dal titolo ""Il diritto di sciopero in Europa"""", che ha esaminato, con approccio scientifico e comparativistico, la sciplina vigente in nove paesi membri dell'Unione Europea: Bulgaria, Francia, Germania, Italia, Polonia, Regno Unito, Romania, Spagna, Svezia. La Commissione Europea ha selezionato e finanziato la ricerca, nell'ambito dei progetti su Dialogo Sociale e Relazioni Industriali. Il libro vuole essere un contributo alla riflessione sull'esercizio del diritto/libertà di sciopero. Considerato ancora un fondamentale strumento di tutela dei lavoratori, lo sciopero sta attraversando un momento non facile, analogamente a molti altri diritti sindacali e sociali. Le cause sono numerose e complesse: dal calo del tasso di sindacalizzazione al prevalere di politiche economiche liberiste, alla necessità di salvaguardare i diritti degli utenti, esigenza questa giusta e condivisibile, ma troppo spesso presa a pretesto per limitare l'esercizio dell'azione collettiva. Nuove problematiche sono emerse anche dalle sentenze della Corte di Giustizia dell'Unione Europea sui casi Viking, Laval e Ruffert. I paesi """"campione"""" sono stati selezionati, in modo ponderato, tra Stati di lunga appartenenza alla UE e Stati di più recente adesione. Le relazioni dei dei rapporti nazionali hanno illustrato l'attuale stato del diritto/libertà di sciopero nei vari paesi. Prefazione di Fabrizio Solari."" -
Unità e libertà nell'Europa delle nazioni. I Risorgimenti italiano e tedesco a confronto. Testo italiano e tedesco. Ediz. bilingue
Il volume, ripercorrendo a grandi linee il processo di formazione di due Stati nazionali unitari, l'Italia e la Germania, esamina il contributo portato al ""Nation Building"""" dai rispettivi movimenti operai. Al centro della riflessione le questioni della libertà, dell'unità nazionale, dell'integrazione sopranazionale, che non possono essere risolte senza riferimento alla giustizia sociale, alla solidarietà e alla democrazia economica nel quadro di un'Europa sociale e coordinata. Poiché l'Europa, ieri come oggi, è la cornice entro la quale la Germania e l'Italia devono pensare la loro storia, le prospettive del processo di integrazione del continente saranno l'asse intorno al quale rileggere il passato per progettare il futuro."" -
Conservatorio. Ieri, oggi, domani
Parte da lontano questo libro diviso in tre tempi, quando la scuola di musica era un luogo altro, quello dell'educazione e dell'iniziazione alla vita. E attraverso racconti esemplari di più periodi, riconnette e aggrega i resoconti degli storici, la vita dei ""figlioli"""" di Napoli, quella dei Maestri o, ancora, dei costruttori di strumenti musicali, cioè il mondo antico di ieri. Con l'arrivo perturbante e innovativo del jazz siamo quasi nell'oggi, che è la parte centrale, dove l'autore narra di progetti e contraddizioni, di artisti lavorativamente sospesi tra canto barocco ed esibizioni da pianisti sull'oceano. Il libro si chiude con sei racconti che gettano uno sguardo su un altro conservatorio ancora, quello di domani, abitato dalle cantanti liriche coreane Jee e Hee, dalle contaminazioni di jazz, popular music, elettronica. Tarcisio Tarquini racconta dal di dentro, con cognizione di causa e una scrittura che si muove tra oggettività e pathos, le tante e ricche esperienze, le persone, i progetti e i sogni di innovazione di queste istituzioni miracolosamente in equilibrio tra antico e futuro. Il libro si chiude con un reportage fotografico di Mario Ritarossi, """"Il santuario più degno"""", sulla biblioteca del Conservatorio di Napoli San Pietro a Majella, dove si trova custodita la partitura autografa di Mozart (un minuetto composto a Salisburgo nel 1773) ritratta nella copertina del volume."" -
Fernando Pessoa
Eduardo Lourenco, uno dei maggiori critici e saggisti portoghesi viventi, ha scritto che l'unica guida lecita all'opera pessoana è Pessoa stesso. La vulgata relativa alla sua opera si basa invece ancora su una serie di miti critici, nati subito dopo la morte del grande poeta e mai completamente debellati; innanzitutto, che egli sia un autore legato esclusivamente alla fama postuma e in vita pressoché ignorato, morto indigente e incompreso. Studi più attenti hanno dimostrato come la sua grandezza fosse chiara già dalle opere pubblicate in vita, a partire dalla geniale produzione poetica legata all'invenzione degli eteronimi. Il volume rappresenta una breve ed efficace guida all'ingresso nell'universo pessoano, alla luce delle più recenti acquisizioni critiche e scientifiche. Partendo dalla contestualizzazione delle principali tappe biografiche, dalle condizioni e i luoghi in cui le sue opere sono state pubblicate, si giungerà a possedere tutti gli strumenti utili a effettuare un'attenta analisi dei numerosi indizi critici che lo scrittore stesso ha lasciato e delle opere più importanti pubblicate prima e dopo la sua morte. In chiusura viene fornita una visione d'insieme del suo immenso Fondo e di ciò che esso deve ancora rivelare al pubblico, oltre a una breve antologia di testi, scelti tra i più illuminanti a livello critico, a cui si aggiunge un breve inedito. -
Georg Büchner
Un ritratto a tutto tondo, biografico, intellettuale e spirituale, del drammaturgo più innovativo della prima metà dell'Ottocento europeo. Anatomista, vissuto solo 24 anni (1813-1837), Büchner ha lasciato un rivoluzionario manifesto politico che gli costò l'esilio, due drammi (""Dantons Tod"""", """"Woyzeck""""), una """"commedia"""" (""""Leonce und Lena""""), un frammento di racconto (""""Lenz""""), una dissertazione scientifica e un corpus di lettere di eccezionale importanza. È stato il suo teatro a rivelare la componente nichilista del nuovo concetto di storia elaborato nella cultura europea fra secondo Settecento e primo Ottocento, con tale sbalorditivo anticipo sui tempi che sarà solo l'espressionismo, in particolare il """"Wozzeck"""" di Alban Berg (1925), a inserirlo nella costellazione dei più grandi drammaturghi e dei più acuti pensatori del tragico nell'orizzonte storico del Moderno."" -
Germi di non violenza in acque agitate
Il volume esplora la recente nascita di movimenti nonviolenti in alcune zone di turbolenza politica e sociale. I primi tre lavori riguardano i conflitti in corso tra israeliani e palestinesi. Chiara Pettenella esamina in particolare le divergenti e conflittuali interpretazioni del conflitto a partire al 1948. Roberto Castronovo riferisce la storia di un teatro dei bambini aperto grazie ad Arna Ben Khamis a Jenin dopo la seconda Intifada. Giulia Daniele passa in rassegna le diverse ipotesi sull'assetto futuro dei due rispettivi Stati in caso di fine del conflitto. Il saggio di Nanni Salio informa sulle straordinarie vicende di Bakshar Khan, un leader afghano nonviolento del periodo tra la prima guerra mondiale e il secondo dopoguerra. Simona Capaldi, a seguito di indagini effettuate sul campo, ha elaborato un resoconto della miserabile condizione delle donne in Afghanistan. Antonio Vigilante esplora il complesso rapporto tra religione e politica in Birmania, e in particolare la coraggiosa azione di Aung San Suu Kyi. Martina Pignatti Morano, presidente dell'organizzazione ""Un ponte per..."""" in Iraq, riferisce infine le notizie, ancora poco note, di un nascente movimento nonviolento in Iraq. Da un anno all'altro si può osservare una rapida crescita dei movimenti nonviolenti, che infonde qualche speranza a chi abbia a cuore le sorti delle infelici popolazioni dei territori di cui questo volume tratta."" -
Il brevetto
Grazie al brevetto, un'invenzione cessa di essere un bene comune per diventare una merce da scambiare sul mercato. Secondo alcuni, il brevetto rappresenta uno stimolo fondamentale all'attività di innovazione tecnologica, ma, come tutti i monopoli, esso limita la competizione tra le idee innovative e può rallentare la diffusione del progresso. Per farsi un'opinione sui brevetti, dunque, occorre esaminarne costi e benefici sulla base di dati oggettivi e senza pregiudizi ideologici. Il dibattito sul brevetto dura sin dal Rinascimento e ha visto prevalere ora l'una ora l'altra posizione. Le nazioni e i gruppi sociali che dai brevetti traggono vantaggio o ne subiscono le conseguenze mutano continuamente. Gli Stati Uniti, l'Europa e il Giappone, che hanno scritto le regole del sistema brevettuale globale, devono ora fronteggiare la competizione della Cina, dell'India e degli altri paesi emergenti, che chiedono regole nuove. Gli sviluppi della tecnologia, dall'informatica alla genetica, spingono questo dibattito in territori finora sconosciuti e pongono nuove domande alla politica, al diritto e all'economia. -
Il razzismo
È impensabile fare la storia del razzismo senza elaborare un modello teorico che ne delinei concetti e nozioni adeguate, ma ogni modello deve sapersi misurare ed arricchire nel confronto serrato con l'analisi storica. A partire da questa duplice esigenza, il volume ripercorre a maglie larghe le vicende storiche dei due grandi filoni del razzismo moderno, quello antisemita e quello coloniale, culminate ad Auschwitz e nelle società segregate degli Stati Uniti e del Sudafrica, provando quindi a formulare un'ipotesi teorica in grado di descrivere il dispositivo logico sotteso alle ideologie razziste operanti negli eventi narrati. Pur nella diversità dei contesti storici, infatti, risulta possibile riconoscere una configurazione unitaria del discorso razzista: una logica comune alla base dell'invenzione delle ""razze umane"""", individuando la quale la critica teorica e pratica del razzismo (e la sua stessa storia) appaiono sotto una luce diversa. Sulla scorta di questa ipotesi, viene così ripreso il filo della narrazione storica del XIX e del XX secolo, mettendo il dispositivo logico individuato alla prova dei più recenti processi di esclusione: la """"razzizzazione"""" dei cosiddetti """"marginali"""" (zingari e devianti, delinquenti e proletari), il razzismo sessista, il controverso tema del razzismo italiano. Infine, lo sguardo si spinge sull'ultimo trentennio, un'epoca in cui il razzismo sembra riemergere con virulenza immutata, ma con caratteristiche in parte inedite.""