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Didattica della storia. Manuale per la formazione degli insegnanti
Questo manuale, giunto alla sua terza edizione, è uno strumento di studio agile e completo, appositamente concepito per l'insegnamento della Didattica della storia nei corsi di laurea per i docenti di scuola primaria e nella formazione iniziale degli insegnanti della scuola secondaria. Frutto dell'esperienza diretta maturata dai due autori, storici di professione, nell'ambito dei corsi universitari, ambisce a rendere i futuri docenti di tutti gli ordini di scuola consapevoli delle finalità, dei fondamenti e dei problemi della disciplina, nonché capaci di trasferirne i contenuti in efficaci azioni didattiche. Per le sue caratteristiche, il manuale può anche essere utilizzato nei corsi di aggiornamento intrapresi da singole scuole o da reti di scuole. La scelta di un linguaggio il più possibile piano e di un'argomentazione che non dà nulla per scontato favorisce un facile approccio, senza per questo che siano proposte arbitrarie semplificazioni. -
Natura e arte nella letteratura italiana. Tra giardini, orti e frutteti
Ripercorrere le alterne vicende del giardino letterario in Italia significa tracciare il diagramma d'un mito che ha affascinato artisti e scrittori nel volgere dei secoli, ma al tempo stesso vuol dire riflettere sulla storia civile e culturale dei luoghi dove ha trovato attuazione quell'originale connubio di natura e arte che distingue lo speciale spazio del giardino. Il rapporto stretto tra la poesia e la natura che coinvolge l'interesse e le emozioni di tanti autori invita a riflettere sulla possibilità di leggere il paesaggio naturale al pari d'un componimento poetico. Il viaggio proposto in questo libro muove dal Trecento e giunge al Novecento, attraverso la lettura di brani classici, da Petrarca a Montale, attraverso l'Umanesimo fiorentino e il Rinascimento ferrarese, fino alla poesia contemporanea. Per ogni protagonista è dato risalto ai testi antologizzati, in modo da non perdere di vista la dinamica legata al tema del giardino, che come un filo rosso si dipana nel correre del tempo. I testi sono annotati e commentati, con selezionata proposta di pagine critiche, da sole sufficienti a suggerire un fondamentale catalogo bibliografico. -
Letterature dell'antica Mesopotamia
Dimenticate per secoli, le civiltà dell'antica Mesopotamia sono state riscoperte solo nell'Ottocento. Migliaia di tavolette di argilla incise in scrittura cuneiforme hanno permesso di portare alla luce una tradizione letteraria che, attraverso due lingue, il sumerico e l'accadico, si è sviluppata nell'arco di tre millenni. Dal primo racconto del diluvio e della creazione dell'uomo alle discese infere e le battaglie contro mostri caotici, dalle vicende epiche dei sovrani mitici alle gesta dei loro successori, dai grandi inni alle preghiere quotidiane e gli scongiuri, dalla riflessione teologica sulla vita a quella filosofica e umoristica, le composizioni sumeriche e accadiche costituiscono una delle più antiche, varie e lunghe tradizioni letterarie dell'uomo. La letteratura sumerica del III millennio a.C. e quella accadica (assira e babilonese) del II e I millennio a.C. sono qui presentate attraverso una descrizione dei diversi generi e l'analisi di contenuti e motivi. Una scelta di testi letterari, pubblicata in digitale sul sito mondadorieducation.it, completa il volume. -
La mia piccola grande Bibbia. Ediz. illustrata
Questo piccolo grande libro raccoglie, con sapienza teologica e pedagogica, il cuore di tutta la Bibbia, i temi più importanti e le storie più belle. Lo stile è semplice ed essenziale, e presenta il messaggio biblico in modo comprensibile ai bambini. Il libro è illustrato da vivaci disegni. Età di lettura: da 6 anni. -
La filosofia spiegata con le serie TV
La filosofia spiegata con le serie tv è un metodo originale e acuto di far conoscere i grandi pensatori del passato.rnrn""La prima volta che sono entrato in classe e ho spiegato i grandi filosofi attraverso le serie tv gli studenti mi sono apparsi disorientati, spiazzati. In seguito, non ne hanno potuto più fare a meno."""" rnrn«Tommasio Ariemma ha scelto un modo anticonvenzionale per raccontare i pensatori del passato» - Repubblica.itrnrn«Una vera e propria rivoluzione didattica» - Fanpage.itrnrn«Un esperimento riuscito» - Tecnicadellascuola.itrnrnTommaso Ariemma, un professore giovane e intraprendente, ha scoperto e testato un nuovo modo di insegnare la filosofia. Da alcuni anni infatti invita i suoi studenti a scovare l'imperativo categorico di Kant fra i sopravvissuti e i rottami dell'isola di Lost. Oppure per ragionare sull'oscuro assioma di Parmenide (""""l'essere è e non può non essere"""") chiede di ascoltare con orecchie nuove i dialoghi fra i due investigatori di True Detective. rnLa filosofia spiegata con le serie tv è un metodo originale e acuto di far conoscere i grandi pensatori del passato. Non si tratta di semplici e allegre divagazioni o di casuali coincidenze: è un'idea per imparare e far imparare in chiave contemporanea ciò che le più alte menti dell'Occidente hanno elaborato nel corso dei secoli, sul modello di quel genio che corrisponde al nome di Luciano De Crescenzo. rnOltre a Kant e Parmenide, scopriamo così Platone dietro lo specchio di Black Mirror, Aristotele che torna a nuova vita in The Walking Dead, Hobbes che si diverte a vedere realizzato il suo """"tutti contro tutti"""" nel parco di Westworld, Spinoza che si siede di fianco a Jude Law quando The Young Pope approda sul trono vaticano e tanti altri ancora."" -
Il giardino dei ciliegi
Ljubov' Ranevskaja, dopo aver condotto una vita dissoluta all'estero, ritorna in patria per rimettere ordine al suo patrimonio. Lopachin, figlio arricchito di un vecchio servo, le consiglia di lottizzare lo splendido ""giardino dei ciliegi"""" ma, incapace di prendere decisioni, la Ranevskaja rifiuta, fino al momento in cui la sua intera proprietà dve essere venduta per fare fronte ai debiti. Ad acquistarla sarà proprio Lopachin che, scacciati i vecchi padroni, abbatte i ciliegi del giardino. Resterà nella casa solo il vecchio e dimenticato servo Firs."" -
La rosa tatuata
Scritta intorno al 1950, nella scia di Zoo di vetro e di Un tram che si chiama desiderio, questa pièce porta nuovamente in scena una donna non più giovane e non più bella che rinuncia all'esistenza per mitizzare caparbiamente il proprio passato. Ma questa volta la materia è trattata in chiave comica e prevede un lieto fine. La rosa tatuata sarà portato per la prima volta sulle scene italiane da Valeria Moriconi, per la regia di Gabriele Vacis. -
La domenica di Bouvines. 27 luglio 1214
Scritto su commissione per una collana di vasta divulgazione, felice punto d'incontro di rigore storiografico e talento narrativo, ""La domenica di Bouvines"""", dedicato a una celebre battaglia del 1214, è da molti considerato uno dei capolavori di Georges Duby. Quel fatidico giorno, nella piana di Bouvines, il re di Francia Filippo Augusto dovette suo malgrado affrontare, uscendone vittorioso, la terribile coalizione dell'imperatore Ottone, del conte di Fiandra Ferrando e del conte di Borgogna Rinaldo. Si trattò di una vittoria fondamentale, che avrebbe rinsaldato decisamente le basi della monarchia francese suscitando per la prima volta il sentimento dell'unità nazionale. Scandendo il saggio storico in tre tempi, l'evento, la messa a fuoco delle """"forze storiche"""" in campo e la sua trasformazione in leggenda, il grande storico francese propone al lettore un approccio originale e complesso a quella memorabile giornata che avrebbe segnato per secoli il destino degli stati europei. La storia di una battaglia si trova cosi a essere riabilitata e profondamente rinnovata dall'analisi congiunta del contesto sociale, culturale e ideologico, e Bouvines ci appare come un microcosmo, una lente di ingrandimento la cui minuziosa scomposizione permette di cogliere la verità di un'intera epoca e un'intera società."" -
L' ascesa della finanza internazionale
La prima globalizzazione, nella seconda metà dell'Ottocento, fu accompagnata, e in un certo senso guidata, da un'élite internazionale ristretta e potente, artefice di un nuovo sistema economico. A propria capitale eresse la più grande metropoli di allora, Londra, sede di due imperi: quello diplomatico-militare vittoriano e quello informale, dai confini mobili, della finanza. I merchant bankers londinesi furono un'aristocrazia atipica, che intrecciava il potere del denaro con quello delle relazioni istituzionali e sociali. In questo libro si racconta l'ascesa di tale élite imperiale, capitalistica e aristocratica insieme, e se ne descrivono il profilo sociale e la cultura operativa. Si parte dalla scoperta della globalizzazione, si analizzano poi da una parte la diffusione di speculazione e gioco di Borsa e dall'altra la concentrazione in poche mani di un colossale potere economico e politico. I finanzieri internazionali si erano dati tacite ma stringenti regole comportamentali che delimitavano lo spazio tanto della concorrenza quanto della cooperazione. L'epoca in cui la globalizzazione si delineò non fu affatto un periodo di anarchia economica, bensì di regolazione dell'economia, sebbene su basi rigorosamente privatistiche. E forse è questa la differenza più profonda rispetto alla globalizzazione del nostro tempo, che ha sottratto la dinamica della finanza a ogni regola. -
L'ospite inquietante. Il nichilismo e i giovani
Il nichilismo, la negazione di ogni valore, è anche quello che Nietzsche chiama ""il più inquietante fra tutti gli ospiti"""". Si è nel mondo della tecnica e la tecnica non tende a uno scopo, non produce senso, non svela verità. Fa solo una cosa: funziona. Finiscono sullo sfondo, corrosi dal nichilismo, i concetti di individuo, identità, libertà, senso, ma anche quelli di natura, etica, politica, religione, storia, di cui si è nutrita l'età pretecnologica. Chi più sconta la sostanziale assenza di futuro che modella l'età della tecnica sono i giovani, contagiati da una progressiva e sempre più profonda insicurezza, condannati a una deriva dell'esistere che coincide con il loro assistere allo scorrere della vita in terza persona. I giovani rischiano di vivere parcheggiati nella terra di nessuno dove la famiglia e la scuola non """"lavorano"""" più, dove il tempo è vuoto e non esiste più un """"noi"""" motivazionale. Le forme di consistenza finiscono con il sovrapporsi ai """"riti della crudeltà"""" o della violenza (gli stadi, le corse in moto). C'è una via d'uscita? Si può mettere alla porta l'ospite inquietante?"" -
Ti sembra il caso? Schermaglia fra un narratore e un biologo
Erri e Paolo sono entrambi napoletani. Sono diventati amici. Anche se Paolo vive e lavora in California. Erri comincia a scrivere, e Paolo risponde. Ne nasce una sequenza di missive in cui si parla di dna, di orologio circadiano, di olfatto, dei ritmi che cadenzano le risposte del corpo e della psiche alle sollecitazioni ambientali, e più in generale all'universo. Gli studi di Paolo Sassone-Corsi hanno a che fare, per l'appunto, con i geni clock che producono proteine all'interno di ogni cellula, accendendo risposte cicliche che governano le nostre funzioni fisiologiche. De Luca interroga, sollecita, provoca l'amico lontano. Sassone-Corsi cerca sintonie, spiega, si sottrae alla condizione segregata e oscura dello scienziato. Con leggerezza il clima fraterno del carteggio prende la forma di un'avventura dello spirito, Erri e Paolo sanno entrambi che la nettezza di certe risposte scientifiche corre accanto a un mistero che è ragione del sapere ma anche condizione umana. ""Perché siamo qui?"""" è pur sempre la domanda e la risposta che poesia e scienza continuano a condividere."" -
Racconti, diari, cronache (1935-1956)
Giorgio Bassani non nasce con le ""Cinque storie ferraresi"""" che lo vede imporsi nel 1956 come uno scrittore maturo, sicuro dei propri mezzi e dei propri obiettivi. C'è un Bassani ricchissimo che precede il suo esordio e che in questo volume è finalmente testimoniato nella sua completezza. Come dice Piero Pieri, che ha curato l'edizione di questa Cometa: """"Quando dovrà ricordare la collaborazione al 'Corriere padano', ne parlerà con un riserbo quasi risentito, affermando di non avere più letto i suoi racconti. Gli sembrano lontane, quasi estranee, le prime prove, esploranti stili diversi di narrazione. Solo nel '56, con le Cinque storie ferraresi, Bassani conquista la sua scrittura e giunge alla piena maturità: nasce Il romanzo di Ferrara. Eppure, e questo è uno dei tratti distintivi dell'avventura di Bassani. Il romanzo è stato preceduto da ventun anni di testi proteiformi, spesso legati alla crescita affettiva e psicologica di chi scrive o alle sue diverse identità storiche, come quella del discriminato razziale e del perseguitato politico. Questo Bassani, tormentato da segreti fiotti di sangue, ricco di tonalità fantastiche o polemiche, a volte riflessivo, altre volte in tumulto, è riunito in questo libro: sono racconti, lettere, diari, cronache politiche, riflessioni sociologiche e abbozzi che prepareranno le opere maggiori""""."" -
Le lettere
"Conservare una lettera è come cercare di preservare un bacio"""" diceva John Cheever per esortare parenti e amici a gettare quelle che lui scriveva. E proprio perché convinto che i destinatari gli avrebbero dato ascolto, il Cechov dell'America suburbana ha confidato per lettera pensieri e timori, eventi importanti e cose di tutti i giorni, e lo ha fatto con un candore, una freschezza, un senso dell'umorismo, una verità che non si riscontrano neppure nei diari. Recuperata e riunita dal figlio dello scrittore, la corrispondenza di Cheever può essere considerata a tutti gli effetti un'autobiografia involontaria, e per questo più sincera e incantevole di una normale autobiografia." -
A Panda piace. Questo nuovo libro qui
Un libro tutto nuovo per i dieci anni di A panda piacernA panda piace... Aprire questo libro a caso e scoprire che può allontanarsi per un po' dal resto del mondo.rnNato in rete, per poi diventare protagonista di libri, riviste, cartoni animati e gadget, Panda compie dieci anni. Un traguardo importante, per un personaggio di successo che ha lanciato uno dei più importanti talenti del fumetto italiano: Giacomo Bevilacqua. Questo libro è come una torta di compleanno, per festeggiare Panda con tutto quello che gli piace. Una rassegna di vignette inedite, accompagnate da rivisitazioni di cavalli di battaglia della serie, e un prologo e un epilogo in forma di graphic novel. Un grande viaggio, per fan della prima ora e nuovi arrivati, nel mondo poetico, surreale e divertentissimo di Panda. Un personaggio con tanti amici, come Leo Ortolani, Sio e Zerocalcare, che gli hanno lasciato un regalo fra queste pagine. -
Le strategie fatali
Uno dei più radicali e influenti pensatori contemporanei ci dà le coordinate per mappare e decodificare l'assurdo quotidiano. Perché non siamo più nel Reale, ma nell'Iperreale. Non siamo più nella Storia, ma nella Non-storia. Non abitiamo più l'era del Politico, ma del Transpolitico. ""L'enigma si è capovolt una volta era la Sfinge che poneva all'uomo la domanda dell'uomo, che Edipo ha creduto di risolvere, che tutti noi abbiamo creduto di risolvere, oggi è l'uom che pone alla Sfinge, all'inumano, la domanda dell'inumano, del fatale, della disinvoltura del mondo verso le nostre azioni, della disinvoltura del mondo verso le leggi oggettive. L'oggetto (la Sfinge), più sottile, non risponde. Ma bisogna pure che disobbedendo alle leggi, eludendo il desiderio, risponda in segreto a qualche enigma. Che cosa resta se non il volgerci dalla parte di questo enigma?"""""" -
Fiasco
Dato alle stampe alle soglie dei grandi mutamenti del 1989, ""Fiasco"""" è imbevuto di uno dei più grandi timori dell'uomo dell'est europeo: il fallimento della libertà, che si presenta, dall'altra parte del muro, come il fallimento della ricerca della felicità. Un fallimento, un fiasco, in cui si riconosce anche lo scrittore. Imre Kertész, nato a Budapest nel 1929, deportato ad Auschwitz e liberato a Buchenwald nel 1945, ha vinto il Premio Nobel per la letteratura nel 2002. Kertész impiegò circa dieci anni a scriere """"Essere senza destino"""" (pubblicato in Ungheria nel 1975 e ignorato fino alla fine degli anni Ottanta), il primo capitolo dell'ideale trilogia che prosegue con """"Fiasco"""" (1988) e """"Kaddish per un bambino non nato"""" (1989)."" -
Stop allo stress. Guida pratica per gestire meglio tempo ed energia
Lo stress, indispensabile alla sopravvivenza, consente all'organismo di fornirci un surplus di energia ogni qualvolta dobbiamo affrontare un imprevisto o una minaccia. Questo però è un meccanismo antico, ancora tarato sulla possibilità di incontrare, ogni tanto, una tigre dai denti aguzzi o un'orsa coi suoi cuccioli: nel nostro mondo, molto meno pericoloso ma pieno di stimoli di tutti i tipi, la sua continua attivazione rischia di rovinarci la vita. Riprendere consapevolmente il controllo e imparare a sfruttare al meglio le risorse attivate dallo stress è possibile e questo libro vi spiegherà come... -
Il paese dei coppoloni
"Da dove venite? A chi appartenete? Cosa andate cercando?"""" Così si chiede al viandante-narratore nelle terre dei padri. Il viandante procede con il passo dell'iniziato, lo sguardo affilato, la memoria popolata di storie. E le storie gli vengono incontro nelle vesti di figure, ciascuna portatrice di destino, che hanno il compito di ispirati accompagnatori. Luoghi e personaggi suonano, con i loro """"stortinomi"""", immobili e mitici, immersi in un paesaggio umano e geografico che mescola il noto e l'ignoto. Scatozza """"domatore di camion"""". Mandarino """"pascitore di uomini"""", la Totara, Cazzariegghio, Pacchi Pacchi, Testadiuccello, Camoia, la Marescialla: ciascuno ragguaglia il viandante, ciascuno lo mette in guardia, ciascuno sembra custode di una verità che tanto più ci riguarda, quanto più è fuori dalla Storia. Il viandante deve misurarsi, insieme al lettore, con un patrimonio di saggezza che sembra aver abbandonato tutti quanti si muovono per sentieri e strade, sotto la luna, nella luce del meriggio, accompagnati dall'abbaiare dei cani. E poi ci sono la musica e i musicanti. La musica da sposalizio, da canto a sonetto, la musica per uccidere il porco, la musica da ballo per cadere """"sponzati come baccalà"""", la musica da serenata, il lamento funebre, la musica rurale, da resa dei conti." -
La storia della libellula coraggiosa
C'era una volta uno stagno. E sul fondo soffice di questo stagno vivevano piccole larve di libellula. Il paesaggio in cui si muovevano era un bosco di piante acquatiche sempre in movimento, sui cui steli le larvette si dondolavano come in una culla. Ogni tanto una larva diventava un po' più grande delle altre e veniva presa dalla voglia di salire in superficie. Le compagne la vedevano arrampicarsi su uno stelo d'erba e sparire per sempre. Questo le rendeva molto tristi ma anche molto curiose. Una piccola larva coraggiosa promise che, quando fosse stato il suo turno, sarebbe tornata sott'acqua a raccontare alle compagne la sua avventura. E il grande giorno arrivò... Età di lettura: da 5 anni. -
Il teatro di Niobe. La rinascita agli Uffizi d'una sala regia
Il recupero della Sala della Niobe nella Galleria degli Uffizi, che qui si espone in un volume monografico, rappresenta il punto d'arrivo di un percorso che ha già superato i due secoli. L'architetto di questa sala fu Gaspero Maria Paoletti. La configurazione originale, in cui il celeberrimo gruppo marmoreo di Niobe con i Niobidi saettati e morenti proveniente da Villa Medici a Roma fu installato in contiguità e dialogo con maestose tele seicentesche, era stata stabilita nel 1781-1782, mentre per impulso di Pietro Leopoldo si attuava un riallestimento complessivo dell'intera Galleria. Furono quelli anni in cui l'arrivo a Firenze del patrimonio archeologico di Villa Medici richiese inserimenti e aggiustamenti nelle Gallerie granducali, così come nei giardini di Boboli e delle ville medicee. Riportare all'aspetto settecentesco la Sala della Niobe, provata dall'attentato del 1993 dopo che già erano intervenute pesanti alterazioni, ha richiesto chiarezza di visione, determinazione tenace e impegno di risorse umane e finanziarie.