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Al Paradiso è meglio credere
Anno 2053. Vittima di un incidente stradale dalla dinamica quantomeno grottesca, Antonio Martignoni si ritrova in Paradiso dove, accudito da una bellissima signora in blu ed esaminato da un burocrate celeste con le sembianze di Jean-Paul Sartre, inizia a poco a poco a familiarizzare con la sua nuova ed eterna condizione. Finché la Direzione decide di affidargli un ""compito importante"""": raccontare per iscritto, in un file Word, la storia della propria vita, che diventerà uno dei """"messaggi nella bottiglia"""" lanciati dal Cielo agli uomini rimasti sulla Terra. Grazie al fortunoso ritrovamento del file, sepolto in un vecchio computer, apprendiamo che Martignoni, all'età di 36 anni, pensava di farla finita. In preda alla disperazione, aveva intrapreso la sua ultima escursione nelle montagne tanto amate, quando un altro tragico e provvidenziale incidente gli apre una breccia verso il futuro, nella quale si lancia d'istinto: travolto dal desiderio di """"spiare Dio da vicino"""", decide di trascorrere la seconda parte della sua vita come finto prete. Prima parroco di una sparuta comunità di montanari devoti e turisti ai piedi del Monte Rosa, poi pastore di 3500 anime in una Milano sospesa, surreale, angosciata per la misteriosa sparizione dei propri cittadini più anziani, """"don"""" Antonio vive la sua missione tormentato dal senso di colpa, ma anche animato dalla ferma volontà di non tradire il suo fiducioso e inconsapevole gregge..."" -
Dictator
C'era stato un tempo in cui Cicerone teneva in pugno Giulio Cesare. Ma ora è quest'ultimo ad avere il comando e Cicerone, il più grande oratore dell'Impero romano, è un uomo distrutto. Destituito da ogni potere, privato di tutti i suoi beni, separato dalla moglie e dai figli, si trova in esilio con il fidato segretario Tirone, tormentato dalla consapevolezza di aver sacrificato il potere per salvaguardare i suoi principi. Ma quando tutto sembra perduto, Cicerone decide coraggiosamente di far ritorno a Roma e per un breve e glorioso periodo riconquista il Senato, tornando a essere la figura politica dominante. Ma nessun uomo di Stato, per quanto abile e scaltro, può proteggersi dall'ambizione e dalla corruzione. ""Dictator"""" è il terzo e ultimo romanzo della trilogia dedicata da Robert Harris alla figura di Cicerone, dopo """"Imperium"""" e """"Conspirata"""", e abbraccia alcuni deli eventi più epici della storia dell'umanità, dalla caduta di Roma all'assassinio di Pompeo e di Giulio Cesare."" -
Un sorriso tra due silenzi
Cosa passa per la testa di un uomo abituato a trionfare quando una sera di settembre si concretizzano i suoi peggiori timori? Mauro Larrea è un uomo che si è fatto da solo: emigrato dalla Spagna in Messico insieme alla sua famiglia, è partito dal basso, facendo il minatore, e piano piano, attraverso tante difficoltà, si è arricchito, diventando proprietario di diverse miniere. Dopo la morte della moglie ha scelto di non risposarsi e di continuare a dedicarsi con impegno al lavoro e alla famiglia, riuscendo a inserire i figli nell'alta società. Ma un passo falso segna la sua vita fino a quel momento fatta di scelte ponderate: Larrea investe tutti i suoi averi nell'acquisto di nuovi macchinari per le miniere, però l'affare non va in porto. Strozzato dai debiti, decide di tentare la sorte a Cuba e, in seguito a una scommessa, si ritrova inaspettatamente proprietario di un'azienda vinicola in Andalusia. Al termine del viaggio che lo porterà nuovamente dall'altra parte dell'oceano, conoscerà Soledad Montalvo, una donna affascinante e determinata... Dalla giovane repubblica messicana alla raggiante Havana coloniale; dalle Antille alla Jerez della seconda metà del XIX secolo, colta nel momento in cui il commercio dei vini con l'Inghilterra aveva trasformato la città andalusa in un'enclave cosmopolita e leggendaria. -
Tutto quello che siamo
Marina ha diciannove anni e una vita molto complicata. Sua madre è morta, e suo padre, un uomo prepotente e autoritario, si è risposato con una donna odiosa che la tratta come Cenerentola. L'unica ragione che la trattiene dal fuggire da casa è il fratellino Filippo, che Marina cerca di proteggere da quella famiglia dissestata a colpi di affetto e ironia. Il suo grande sogno è quello di entrare all'Accademia delle Belle Arti, essendo dotata di un incredibile talento per il disegno, ma non potendo permetterselo, l'unico modo di stare il più vicino possibile a quel mondo è lavorare al bar davanti all'Accademia, dove può osservare gli studenti che fanno la vita che vorrebbe lei e a peggiorare la situazione è innamorata cotta di Christo, uno studente brasiliano bello e scapestrato che viene a fare colazione da lei tutte le mattine senza degnarla di uno sguardo. La sua vita non potrebbe essere più frustrante se si escludono i momenti in cui si chiude in camera a disegnare senza sosta ascoltando i Temper Trap estraniandosi totalmente da quel mondo cupo e senza speranza. Finché un giorno arriva Nic. -
La battaglia di Campocarne. YA
«Un inno all'avventura nella sua forma più pura.» - Wired«Ricordati questo, ragazzo. Le storie non sono mai stupide. Le storie sono tutto quello che abbiamo. Senza di loro...noi siamo niente.»""Che sia fatta l'avventura / Senza ieri né domani / Con la vita tra le mani / Sempre pronti a battagliar."""" E non importa se l'eroe di questa avventura, visto da vicino, non è altro che un ragazzetto di nome Stecco, alto come una pertica e magro come l'osso di un cane, che al suo fianco ha una montanara dai modi troppo duri e dalla testa troppo grande che tutti chiamano Marta la Brutta e che in questa avventura manco ci voleva entrare. E non importa se i loro gesti eroici e le loro battaglie più gloriose forse andrebbero chiamati guai. E che ne escono vivi più per caso o per fortuna che per la loro forza e abilità nel combattere. Quello che importa è che Stecco ha un sogno: far parte della Compagnia dei Giovani Avventurieri. A guidarla c'è il Granduomo, un leggendario condottiero sempre accompagnato dal tenebroso Incappucciato, il suo angelo della morte, e dalla centenaria Nonna Mannaia, il suo angelo custode. Stecco fantastica di sfidare con loro il destino, compiere eroiche gesta e conquistare fortuna e gloria. Desidera entrare nel mito, far parte delle Storie, quelle raccontate all'infinito attorno ai fuochi, nelle notti buie e nei giorni di festa. Perché Stecco sa bene che """"le storie sono tutto quello che abbiamo e senza di loro noi siamo niente"""". Quello che ancora Stecco non sa è che seppur raramente i sogni si avverano. E che spesso si rivelano incubi..."" -
La felicità dell'attesa
«Il primo a partire fu Carmine Leto, il nonno paterno di cui porto il nome.» Comincia così questa saga che abbraccia quattro generazioni della famiglia Leto, più di un secolo di storie e tre continenti. ""La felicità dell'attesa"""" racconta i destini - più che mai attuali - di quanti lasciarono le sponde del Mediterraneo per cercare fortuna altrove, approdando nella """"Merica Bona"""": una terra dura eppure favolosa, di polvere e grattacieli, sfide e trionfi. Ancora una volta Carmine Abate scava nella nostra memoria collettiva e ci racconta di uomini e donne coraggiosi, protagonisti di una grandiosa epopea tra l'Italia e il """"mondo grande"""". Sostenuta da una lingua ricca e insieme scandita da un ritmo incalzante, cinematografico, sulle pagine prende forma un'indagine narrativa corale che ha il passo serrato di un giallo - al centro c'è infatti il mistero di una morte da vendicare - ma che è soprattutto un appassionato apologo sulle partenze e i ritorni, sugli strappi e i sotterranei legami tra le generazioni, sui tempi della vita e sull'amore che può sopravvivere alla morte."" -
Mangia con il pane. Storia di mio padre, il comandante Paolo
"La vita è un film a lieto fine, basta restare onesti e non mollare mai"""" amava ripetere Paolo Farinetti, il """"comandante Paolo"""" che, a capo della XXI brigata Matteotti """"Fratelli Ambrogio"""", combatté i nazifascisti sulle colline delle Langhe durante la Resistenza. E infatti, lui non ha mai mollato, né allora né dopo. Perché Paolo, quella scelta di battersi per la giustizia e per la libertà l'ha fatta una volta per tutte. Nato da poverissimi contadini su quelle colline della """"malora"""" rese celebri da Fenoglio, il ventenne Paolo, colpito da una brutta peritonite, alla fine del 1943 rifiuta di tornare sotto le armi e sceglie di diventare un """"ribelle"""" e di """"salire in montagna"""". Dove l'iniziale avversione per la retorica guerrafondaia del fascismo matura presto in una coscienza politica chiarissima: lui e i compagni che hanno condiviso la sua scelta sono lì perché vogliono un'Italia diversa, più libera e giusta. Dapprima inquadrato nelle formazioni autonome del comandante """"azzurro"""" Mauri, Paolo, con un'intuizione decisiva, sposta il teatro operativo del suo gruppo dalla montagna alle più familiari colline albesi e alla bassa Langa, dove può contare non solo sulla conoscenza del territorio ma soprattutto sul sostegno della """"sua"""" gente pronta a offrirgli collaborazione, riparo, cibo, abiti, informazioni. Diventato il carismatico """"comandante Paolo"""" grazie alla capacità di conciliare il coraggio indomito con la prudenza e l'umanità, compie gesta spericolate ed eclatanti." -
Dell'amore e di altri demoni
«La chioma di Sierva María si increspò di vita propria come le serpi della Medusa.»Da un'antica tomba nel convento delle clarisse di Cartagena emerge una lunghissima chioma rossa. Dal singolare evento, cui il giovane Garcia Màrquez, allora cronista alle prime armi, si trovò ad assistere, scaturisce questo affascinante racconto pubblicato nel 1994, con il quale Gabo torna alle atmosfere di Cent'anni di solitudine e ai temi dell'Amore ai tempi del colera, la passione erotica che diventa malattia, metafora della letteratura e della vita. Al centro della vicenda, ambientata in una Cartagena de Indias perduta in un vago e oscuro passato coloniale, sospeso tra il possibile e il misterioso, c'è la passione innaturale e distruttiva che vede protagonisti una bellissima bambina morsa da un cane rabbioso, un medico negromante e un giovane esorcista posseduto dal mal d'amore. Costruito con la logica di Calderón de la Barca e l'ironia di Cervantes, Dell'amore e di altri demoni vive di una prosa insolitamente scarna ed essenziale. Una scrittura decantata e limpida che dà vita a pagine di struggente poesia e di emozionato pudore con cui Gabriel Garcia Márquez riesce ad avvincere il lettore, trascinandolo in un enigmatico universo capace di travolgere i sensi e i sentimenti. -
Demian
Scritto neI 1917 e pubblicato nel 1919, ""Demian"""" è la storia di un ragazzo combattuto fra due mondi, quello bello e pulito del bene e quello terribile, enigmatico eppur allettante del male. Protagonista è il giovane EmiI Sinclair, caduto sotto l'influsso di un cattivo compagno di scuola, Franz Kromer, che lo spinge a ingannare i genitori, rubare e discendere la china del peccato. Sarà un altro compagno, Max Demian, che sembra vivere fuori del tempo o uscire da un passato senza età, ad attrarre Sinclair e a liberarlo dal nefasto influsso di Kromer, guidandolo verso una concezione della vita straordinariamente complessa e misteriosa."" -
La fattoria di animali
«Tutti gli animali sono uguali, ma alcuni animali sono più uguali degli altri.»Stanchi dei soprusi, gli animali di una fattoria decidono di ribellarsi agli umani e, cacciato il proprietario, danno vita a un nuovo ordine fondato sull'uguaglianza. Ben presto, però, emerge tra loro una nuova classe di burocrati, i maiali, che con astuzia, cupidigia e prepotenza si impongono sugli altri animali. L'acuta satira orwelliana contro il totalitarismo è unita in questo apologo a una felicità inventiva e a un'energia stilistica che pongono La fattoria degli animali tra le opere più celebri della narrativa del Novecento. -
Il segreto del Bosco Vecchio
"Bosco Vecchio è un mito: è la foresta sacra dove affondano le loro radici l'infanzia dello scrittore e quella dell'umanità, dimensione incontaminata che simbolizza la vita come forza gioiosa e gratuita, disinteressata ed eterna. Bosco Vecchio è abitato da un popolo di 'geni', custodi degli alberi, titolari della magica possibilità di trasformarsi a piacere in animali o in uomini, nonché di uscire dai loro domestici tronchi per vivere una vita del tutto uguale alla nostra. Un 'fantastico', che ci fa credere nell'incredibile perché i suoi segreti, sono un inverosimile che ci aiuta a esaurire il verosimile."""" (Dall'Introduzione di Claudio Toscani)" -
Uno, nessuno e centomila
«L'atroce mio dramma si complicò: con la scoperta dei centomila Moscarda ch'io ero.»Guardandosi come ogni mattina allo specchio, Vitangelo Moscarda, detto Gengè, nota un particolare di cui non si è mai accorto: il maso pende verso destra. Improvvisamente si sente sdoppiato in un altro se stesso, conosciuto solo dallo sguardo altrui. Le cose poi si complicano: Moscarda non è più alle prese con un solo estraneo, bensì con centomila estranei che convivono in lui, secondo la realtà che gli altri gli danno. Nello sfuggire alle proprie centomila realtà, Gengè si troverà a rinnegare perfino se stesso. Con Uno, nessuno e centomila, il suo ultimo romanzo (1925), Pirandello porta all'estremo il processo di scomposizione del personaggio caratteristico della sua narrativa. -
Sull'amore
"Felice è chi sa amare"""": nella concezione di Hesse l'amore è del tutto slegato dal possesso, è un'incessante ricerca esistenziale, uno stato di grazia dello spirito e dei sensi che trova appagamento in se stesso e abbraccia il mondo intero. Questa antologia di """"letture hessiane"""" dedicate all'amore raccoglie e mescola materiali diversi: poesie, episodi narrativi, passi di scritti saggistici e di lettere, aforismi, disposti in un crescendo di intensità e profondità a illustrare tre grandi variazioni sul tema: l'amore adolescenziale, l'esperienza amorosa matura, l'amore per l'umanità." -
Il lupo della steppa
«Nell'eternità, vedi, il tempo non esiste; l'eternità è solo un attimo, quanto basta per uno scherzo.»Harry Haller vive in una condizione di impotente infelicità generata dal dissidio interiore tra l'""uomo"""" (quello che ha in sé di spirituale, di sublimato o per lo meno di culturale) e il """"lupo"""" (il lato istintivo, selvatico e caotico). Chiuso in un isolamento quasi totale, arriva a un passo dal suicidio. Verrà """"rieducato"""" alla vita comune da una donna incolta ma intelligente che lo aiuterà a trovare la via per meglio comprendere le """"non regole"""" dell'assurdo gioco della vita. Pubblicato nel 1927, in un'Europa in cui i regimi totalitari si vanno imponendo, Il lupo della steppa è uno dei romanzi più """"radicali"""" e più affascinanti di Hesse."" -
Il fu Mattia Pascal
«Mi vidi per un momento, lì nell'acqua verdastra della gora, fradicio, gonfio, orribile, galleggiante.»Allo sfaccendato bibliotecario Mattia Pascal il caso offre una possibilità clamorosa: azzerare il proprio passato e ricominciare da capo. Moglie, suocera e amici lo riconoscono nel cadavere di un suicida e lo credono morto. Ricco grazie a una vincita al gioco, può inventarsi la nuova identità di Adriano Meis. Ma la libertà appena acquisita si rivela in realtà una ferrea prigione. Umoristico e grottesco scandaglio della realtà piccolo-borghese, il capolavoro di Pirandello evidenzia l'impossibilità per l'uomo di essere davvero artefice del proprio destino. -
La boutique del mistero
«Un mattino verso le dieci un pugno immenso comparve nel cielo sopra la città.»Trentuno racconti, scelti e ordinati da Dino Buzzati «nella speranza di far conoscere il meglio di quanto ho scritto», compongono questa raccolta. Racconti (celeberrimi Il colombre, I sette messaggeri, Sette piani, Il mantello) in cui allegorie inquietanti, spunti surreali, invenzioni fantastiche coesistono con dati di cronaca, o presunti tali, che sembrano rimandare a possibili realtà metafisiche. Il racconto è infatti per Buzzati un momento di indagine profonda ed emozionante in un'atmosfera magica: poche volte, nella letteratura italiana, uno scrittore ha esplorato così a fondo il mistero che circonda l'uomo, le debolezze e i paradossi che lo caratterizzano, la sua solitudine, le sue esperienze. -
La ragazza di Bube
Vincitore premio Strega 1960Mara è una giovane di Monteguidi, piccolo paese della Val d'Elsa, che all'indomani della Liberazione conosce il partigiano Bube, eroe della Resistenza, e se ne innamora. Questi, tornato alla vita civile imbottito di precetti di violenza e vendetta, ha commesso un delitto e, dopo un periodo alla macchia, viene catturato e condannato a quattordici anni di carcere. Mara, maturata proprio grazie alla forza del sentimento per Bube e divenuta ormai donna, decide di aspettare l'amato con animo fedele e ostinato. Con questo romanzo - pubblicato nel 1960 e seguito nel 1963 da una celebre versione cinematografica interpretata da Claudia Cardinale - Cassola si aggiudica il premio Strega e raggiunge il successo anche internazionale. ""La ragazza di Bube"""" segna una profonda cesura nella narrativa italiana del dopoguerra: benché ispirato a una vicenda realmente accaduta, il romanzo si arricchisce di elementi psicologici e lirici superando le istanze neorealiste, tanto per il linguaggio quanto per il rifiuto dei dogmatismi ideologici. """"Il romanzo"""" sostiene infatti Cassola """"viene prima di ogni interpretazione della realtà, è la ricerca continua della verità degli uomini."""""" -
Fiesta
«Non m'importava che cosa fosse il mondo. Volevo soltanto sapere come viverci.»Ampiamente autobiografico, il romanzo narra le vicende di un gruppo cosmopolita di giovani espatriati, con le loro burrascose inquietudini esistenziali e sentimentali. Tra notti insonni trascorse a discutere e sbronzarsi, nei caffè di Montparnasse o nelle arene di Pamplona, i protagonisti ricercano emozioni sempre più forti, che li stordiscano e allontanino il senso del nulla incombente. Pubblicato nel 1926, Fiesta (Il sole sorge ancora) ha consacrato il suo autore ventisettenne tra i più importanti scrittori americani della ""generazione perduta"""" grazie allo stile asciutto ed essenziale, con il quale riesce a mettere a nudo l'anima dei suoi personaggi e a infondere loro la vita."" -
La metamorfosi
Nell'autunno del 1912, a Praga, tra 17 novembre e il 7 dicembre, Franz Kafka scrisse ""La metamorfosi"""", l'incubo sotterraneo e letterale di Gregor Samsa, un commesso viaggiatore che si sveglia un mattino dopo sogni agitati e si ritrova mutato in un enorme insetto. La speranza di recuperare la condizione perduta, i tentativi di adattarsi al nuovo stato, i comportamenti familiari e sociali, l'oppressione della situazione, lo svanire del tempo sono gli ingredienti con i quali l'autore elabora la trama dell'uomo contemporaneo, un essere condannato al silenzio, alla solitudine e all'insignificanza."" -
Un amore
«La consolazione, la felicità era tale che il modo di raggiungerla non aveva più alcuna importanza.»Una Milano che è insieme ritratto della metropoli e simbolo della babele d'ogni tempo. Su questo sfondo si muove il protagonista di Un amore: un uomo inconsapevole di aver atteso troppo, che è rimasto nell'intimo un giovane e crede che il sentimento possa compiere miracoli. E così il professionista maturo si innamora perdutamente di una donna giovanissima, ma già carica della cinica spregiudicatezza e della stanchezza morale di un'epoca. Unico romanzo erotico di Buzzati, Un amore continua l'indagine nelle inquietudini dell'uomo contemporaneo descrivendo la parabola di un amore vero, di esemplare limpidezza, destinato a smarrirsi nella menzogna come in un labirinto.