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Seppellite il mio cuore a Wounded Knee
1860-1890: è il trentennio della «soluzione finale» del problema indiano, con la distruzione della cultura e della civiltà dei pellerossa. In questo periodo nascono tutti i grandi miti del West, un'epopea a esclusivo beneficio degli uomini bianchi. I racconti dei commercianti di pellicce, dei missionari, dei cercatori d'oro, delle Giacche Blu, degli avventurieri, dei costruttori di ferrovie e di città stendono una fitta coltre che nasconde la versione indiana sulla conquista del West. I pellerossa costituivano l'antistoria, l'ostacolo al trionfo della nuova civiltà; per di più non sapevano scrivere nella lingua dei bianchi. Eppure la loro fievole voce non è andata perduta del tutto: alcuni ricordi hanno resistito al tempo in virtù della tradizione orale o per mezzo delle pittografie; dai verbali degli incontri ufficiali è possibile desumere illuminanti testimonianze; nelle rarissime interviste raccolte da giornalisti sono reperibili suggestive ricostruzioni di celebri e sanguinosi avvenimenti; e da sperdute pubblicazioni dell'epoca l'opinione dei pellerossa è potuta giungere fino a noi. Dee Brown ha raccolto queste fonti, le ha sottoposte a un esame critico, ha steso la narrazione. Per la prima volta, attraverso il suo lavoro di storico, a parlare sono i pellerossa, dai grandi capi agli oscuri guerrieri, che narrano come venne distrutto un popolo e il mondo in cui viveva. -
Storia degli indiani d'America
Protagonista di centinaia di romanzi, film, cartoons, per lungo tempo simbolo del selvaggio astuto e crudele, l'indiano d'America è diventato un mito. Ma chi è realmente? Oggi possiamo comprendere meglio l'evoluzione delle società indiane, che in condizioni naturali talvolta molto difficili seppero sviluppare tecniche, arti e forme di organizzazione politica varie e complesse, disintegrate però dall'impatto con l'uomo bianco che ne sconvolse il metodo di vita, la concezione spirituale, la religione. Centinaia di trattati non rispettati, campagne di sterminio, massacri, deportazioni, campi di concentramento finirono con lo spezzare la resistenza degli indiani. La cui civiltà tuttavia non è morta e rivive in nuove forme anche nel mondo contemporaneo. -
Cittadini. Cronaca della rivoluzione francese
La foltissima ""cronaca"""" di Simon Schama ruota intorno al mutamento sociale che alla fine del Settecento altera drasticamente il corso della storia europea: quello che trasforma i """"sudditi"""" di un monarca in """"cittadini"""" di uno Stato. Ma invece del prevedibile quadro di un Ancien Régime bolso e decrepito, Schama ci mostra una società vivacissima e amante del nuovo, dove le vecchie distinzioni tra nobili e borghesi stanno velocemente morendo di morte naturale. L'Ancien Régime non è dunque vittima di una stagnazione, ma di un troppo rapido movimento verso la modernizzazione. E la folla dei """"cittadini"""" rivoluzionari non è la manifestazione di una nuova classe sociale, bensì una temporanea confluenza di uomini - avvocati, professionisti, preti, nobili - avvicinati dall'appassionata convinzione di poter costruire insieme una nuova Francia. La loro visione euforica di libertà e felicità universali darà luogo però a un tragico scenario di fame, terrore, morte. Nella sua monumentale storia della rivoluzione francese Simon Schama capovolge uno a uno i luoghi comuni sul 1789 e nella sua narrazione i conflitti della storia si riflettono nell'esperienza quotidiana degli uomini e delle donne di cui narra le vicende, offrendo al lettore un senso vivissimo della realtà umana della rivoluzione francese."" -
I dieci errori di Napoleone. Illusioni, sconfitte e cadute dell'uomo che voleva cambiare la storia
"La storia ha una sua natura sfuggente ed elusiva, tende a non dichiarare le proprie leggi. Individuare i momenti nei quali Napoleone avrebbe potuto indirizzare in modo diverso la sua avventura, incanalandola verso un esito migliore, rischia di risultare arbitrario. Ma il tentativo non è inutile in vista della comprensione politica e umana di una delle vicende più affascinanti della storia moderna."""" Sergio Valzania ci invita a questo """"azzardo storico"""" isolando dieci errori (ma il numero è evidentemente arbitrario e pretestuoso) commessi da Napoleone a partire dalla ripresa della guerra contro l'Inghilterra nel 1804, iniziale e rovinoso sbaglio della carriera politica e diplomatica dell'imperatore, fino alla battaglia di Waterloo, che mette la parola fine all'avventura bonapartista con una disfatta senza eguali. Napoleone fu sempre innanzitutto un militare: l'aver appreso alla perfezione il proprio mestiere, essere un valoroso soldato, gli procurò le maggiori soddisfazioni, ma lo portò anche a scegliere sempre le vie della guerra a scapito di una più promettente politica diplomatica. Le sue capacità di tattico sono fuori discussione: a determinare la sua sconfitta fu piuttosto l'incapacità di comprendere i fenomeni della geopolitica e della grande strategia, i rapporti di forza sottostanti ai conflitti maggiori, le tensioni prodotte """"dalle impalpabili volontà dei popoli"""" che non la forza militare di un avversario più capace di lui sul suo terreno d'elezione." -
Foibe. Le stragi negate degli italiani della Venezia Giulia e dell'Istria
Dopo la fine della guerra, tra il maggio e il giugno 1945, migliaia di italiani della Venezia Giulia, dell'Istria e della Dalmazia vengono uccisi dall'esercito jugoslavo del maresciallo Tito, molti di loro sono gettati nelle ""foibe"""", che si trasformano in grandi fosse comuni, molti altri deportati nei campi della Slovenia e della Croazia, dove muoiono di stenti e di malattie. Le stragi si inquadrano in una strategia politica mirata a colpire tutti coloro che si oppongono all'annessione delle terre contese alla nuova Jugoslavia: cadono collaborazionisti e militi della repubblica di Salò, ma anche membri dei comitati di liberazione nazionale, partigiani combattenti, comunisti contrari alle cessioni territoriali e cittadini comuni."" -
Storia del Giappone
Il Giappone occupa una piccolissima parte della superficie delle terre emerse, ma controlla circa un sesto del potere economico mondiale. Centocinquant'anni fa era un paese di risaie e feudatari dispotici, in mezzo secolo è divenuto una potenza imperialista. È uscito dalla Seconda guerra mondiale annichilito dall'atomica, ed è riuscito a trasformarsi in superpotenza industriale e finanziaria. Risultati eccezionali che solo in parte si devono alla fortuna. Perché il successo del paese nel XX secolo deriva certo da una serie di circostanze favorevoli, ma anche dalla capacità dei giapponesi di volgere quelle circostanze a proprio favore e, in definitiva, da millenari valori e pratiche di vita profondamente radicati nella storia. -
La mafia ha vinto. Intervista con Tommaso Buscetta
A quindici anni dall'inizio della sua collaborazione con la giustizia, il primo grande pentito di mafia, colui che ha contribuito in modo cruciale all'istruzione del maxiprocesso e svelato per la prima volta nomi e meccanismi di potere di Cosa Nostra, parla e traccia un bilancio desolante della lotta alla criminalità organizzata, dopo la stagione delle bombe e gli assassinii di Falcone e Borsellino. Buscetta ripercorre piccole e grandi tappe della propria vita e lancia un duro j'accuse nei confronti della classe politica italiana e della nuova omertà. -
Matteo Ricci. Un gesuita alla corte dei Ming
Il gesuita Matteo Ricci arrivò a Macao nel 1582 e, dopo aver soggiornato in varie città, si trasferì a Pechino, dove visse dal 1601 al 1610 alla corte dell'imperatore Wanli della dinastia Ming. Fu Ricci a scoprire che la Cina coincideva con il Catai descritto da Marco Polo e a farne conoscere per primo, attraverso le sue lettere e i suoi scritti, la cultura e le tradizioni. La vita del gesuita è qui raccontata dalla giornalista Michela Fontana che a Pechino ha vissuto a lungo. Prefazione di Marianne Bastid-Bruguière. -
Impero. Come la Gran Bretagna ha fatto il mondo moderno
Si parla molto negli ultimi anni di impero americano, e il libro precedente di Ferguson era un'analisi della sua potenza e della sua fragilità, ma il mondo di oggi è stato molto più profondamente determinato, nelle sue divisioni e nella disposizione interna dei poteri e delle forze in campo, da un altro impero: quello britannico. Niall Ferguson, storico inglese, ricostruisce l'ascesa e il declino della potenza d'oltremanica, dal XVII all'inizio del XX secolo, illustrando passo passo tutti gli aspetti che hanno caratterizzato e fatto grande la corona britannica nel mondo. Dal commercio alla forza militare, dal sistema di colonizzazione religiosa delle terre d'oltremare al ruolo fondamentale dei grandi esploratori, dalla capillare presenza di figure politiche sussidiarie, come il viceré, all'alleanza stabile con i poteri locali. -
Einstein. La sua vita, il suo universo
Quando, nel 1900, Lord Kelvin dichiarò che la fisica non aveva ormai ""nulla di nuovo da scoprire"""", il mondo scientifico non sospettava che, di lì a pochi anni, gli articoli di un giovane impiegato dell'Ufficio brevetti di Berna, basati su esperimenti mentali, avrebbero rivoluzionato la scienza. Albert Einstein, il mite rifugiato in fuga dall'oppressione, con la sua aureola di capelli arruffati, gli occhi pensosi, la sua accattivante umanità e il suo limpido genio spicca come icona suprema del Novecento. Gli impulsi ribelli, la curiosità, le passioni e l'elegante distacco che permeano la sua produzione scientifica hanno dominato anche la vita affettiva e la dimensione politica dell'uomo Einstein. A un secolo di distanza dalle sue straordinarie scoperte risulta ancora stupefacente che un giovane studioso sia riuscito da solo a ridisegnare l'universo. Come funzionava la sua mente? Quanto influiva l'intuizione e quanto la logica nel suo modo di pensare? Che cosa fece di lui un genio? Walter Isaacson ci offre una biografia completa di Einstein, probabilmente lo scienziato più famoso e più amato di tutti i tempi, cercando di indagare lo stretto legame tra creatività e libertà che fece di un fisico teorico capace delle più complicate astrazioni un personaggio pubblico di grande carisma, impegnato a difendere la causa della pace e della giustizia sociale."" -
Cavour. L'uomo e l'opera
Convinto che la conoscenza del passato fosse strumento imprescindibile per guidare la condotta del presente, Italo de Feo ha dedicato a Camillo Benso conte di Cavour questa classica e biografia. In queste pagine l'autore interpreta e accosta tutte le tessere disponibili del mosaico, integra la dimensione pubblica dell'uomo con quella privata, segue la parabola intera di un'esistenza entro un ambiente e un mondo rievocati con amore e con efficacia letteraria. Soprattutto, egli sottolinea la coerenza e la fermezza dei principi che ispirarono lo statista piemontese: una grande passione per il progresso civile e una profonda fede nei valori liberali, spesso poste in secondo piano, nell'opinione corrente, rispetto all'abilità e alla flessibilità del politico. Dalle pagine di questa vivace, minuziosa biografia emergono quegli elementi della politica cavurriana che ancora oggi appaiono attuali: lo spirito laico, il patriottismo, l'apertura ai motivi migliori della cultura europea, e infine una spregiudicatezza nell'azione che non si degradò mai a trasformismo, restando sempre fedele alle ragioni ideali e al compito storico che Cavour si era prefisso. -
Fra i dannati della terra. Storia della Legione straniera
Idealisti usciti sconfitti da una rivoluzione fallita, romantici perduti dietro un amore impossibile, balordi in fuga dalla giustizia, affamati in cerca di un lavoro e di uno stipendio: la Legione straniera è tutto questo, un miscuglio di uomini diversi per motivazioni e provenienze, ma tutti ugualmente irrequieti, malinconici, feroci. Impiegati nelle «guerre sporche» dell'impero coloniale francese, i legionari hanno scritto pagine drammatiche di storia militare. Dietro le rappresaglie brutali ci sono però storie insospettabili di uomini sconfitti alla ricerca di riscatto. Gianni Oliva ne ricostruisce le vicende come in un grande romanzo epico. Il legionario dannato, infelice e generoso, ritrova in questo saggio i contorni storici entro i quali è maturata un'esperienza militare unica nel suo genere. -
Maria Teresa, una donna al potere
Leggendaria e affascinante figura di imperatrice, Maria Teresa (1717-1780) fu la prima donna a salire, a soli ventitré anni, sul trono degli Asburgo. Costretta ad affermare con le armi la propria legittimità e a difendere i suoi territori dalle altre potenze europee, riuscì, con un difficile gioco di equilibri interni e internazionali, a garantire stabilità al suo grande impero e ad attuare una serie di importanti riforme. In questa biografia, Maria Teresa rivive come uno dei personaggi più interessanti della storia d'Europa, una donna affascinante e sensibile, coraggiosa e fiera, che seppe conciliare l'amore per la famiglia con la ragion di Stato e l'esercizio del potere, governando «come un uomo tra gli uomini». -
Augusto il grande baro
In questo libro l'autore riesamina criticamente il mito di Augusto, l'imperatore della pace, mostrando dietro l'agiografia ufficiale, in buona parte opera di grandi intellettuali ""prezzolati"""" dal tiranno, la cruda realtà fatta di intrighi, corruzione, violenza. Anche nell'antichità esistevano dei potenti mass-media capaci di manipolare l'opinione pubblica e addirittura di influenzare per millenni l'opinione dei posteri. Ne risulterà anche un libro sulla Roma antica, svelata al di là degli stereotipi."" -
Storia degli alpini. Dal 1872 a oggi
Gli alpini sono un pezzo importante della nostra storia: il Monte Nero, l'Ortigara, la campagna di Russia costituiscono un patrimonio comune della nazione. Ma qual è il segreto che spiega la compattezza delle Penne Nere? La risposta è in questo libro: una storia degli alpini che parla delle guerre e delle battaglie alle quali essi hanno partecipato, ma che si sofferma soprattutto sui periodi di pace, fondamentali per comprendere gli atteggiamenti e il carattere di questo corpo militare. Arricchito da osservazioni sulle canzoni, sulle usanze e i riti alpini, il volume si presenta non solo come una ricerca di storia e di sociologia, ma anche come un contributo partecipe e appassionato alla valorizzazione di un frammento glorioso di storia italiana. -
Storia del ghetto di Venezia
«Li Giudei debbano tutti abitar unidi in la Corte de Case, che sono in Ghetto appresso San Girolamo»: così dispone l'accordo stipulato il 29 marzo 1516 tra la Repubblica Serenissima e la comunità ebraica. Nasce con tale atto il primo «ghetto». Costretti a vivere ricorrendo alla pratica dell'usura o al commercio minuto dell'usato, tassati più pesantemente dei veneziani e perseguitati dall'Inquisizione, «li Giudei» presenti a Venezia riuscirono in pochi decenni a tessere una fitta rete di scambi con tutti gli stati che si affacciavano sul Mediterraneo. In questa nuova edizione della «Storia del ghetto di Venezia», che presenta un accurato apparato iconografico, Riccardo Calimani descrive la vita quotidiana, i costumi e le cerimonie religiose di questa articolata comunità. Attraverso le vicende esemplari di rabbini, intellettuali e umanisti, ma anche di semplici commercianti, il lettore viene così guidato alla scoperta di una delle più vivaci e incantevoli zone della città lagunare, crocevia di popoli e civiltà. -
Paolo. L'ebreo che fondò il cristianesimo
L'autore parte da un dato di fatto - Paolo era ebreo - e conduce la sua analisi cercando di rispondere ad alcuni interrogativi fondamentali: che cosa ha conservato l'apostolo della cultura ebraica? Quali idee ha tratto da quella tradizione? In che modo se ne è allontanato e l'ha contrastata? Domande che non solo rimettono in discussione i rapporti originari tra ebrei e cristiani e i loro debiti reciproci, ma finiscono per investire anche i rapporti successivi fra le due confessioni, perché gettano nuova luce sulle radici di una millenaria conflittualità. -
Leonardo da Vinci. Artista, scienziato, filosofo
Figlio illegittimo di un notaio e per questo costretto a dedicarsi alle arti «minori», Leonardo da Vinci è stato pittore, architetto, scultore, ingegnere, studioso di scienze naturali, anatomista... Ma chi era davvero Leonardo? Schiacciata da un lato dalla dispersione disordinata delle sue molteplici attività, dall'altro dalla sbrigativa definizione di «genio», la sua vicenda umana è passata troppo spesso in secondo piano. Serge Bramly ha dedicato più di sei anni a studiare le 7000 pagine di manoscritti lasciate da Leonardo per poter, finalmente, fornire quel ritratto che mancava. Nel suo studio Bramly è riuscito contemporaneamente a oltrepassare il mito e sottrarsi all'ambiguo fascino del genio, per restituirci l'infinita e ricca complessità dell'uomo. -
Austerlitz. La più grande vittoria di Napoleone
Sergio Valzania colloca la più brillante vittoria di Napoleone nella storia militare dell'Ottocento e la racconta attraverso le gesta dei suoi protagonisti: l'imperatore e i suoi marescialli, lo zar Alessandro I di Russia e Francesco II d'Austria, l'anziano generale Kutusov e l'esule francese Langeron, il principe austriaco Liechtenstein e il mamelucco Ronstam, al servizio dei francesi dai tempi della campagna d'Egitto. -
La zarina Alessandra. Il destino dell'ultima imperatrice di Russia
In questo volume, l'autrice ricostruisce i fatti salienti della vita di Alessandra: la morte precoce della madre, la lunga battaglia per sposare Nicola, che amava nonostante la debolezza e le scarse capacità di governo, la grave emofilia del figlio Alessio, le crescenti eccentricità che accompagnarono il suo cammino di fede e la sempre maggiore dipendenza da una serie di santoni di dubbia fama, tra cui il famigerato Rasputin. Alla storia personale di Alessandra fa da sfondo un affresco storico della Russia prima della Rivoluzione: l'industrializzazione del paese e l'arretratezza delle campagne, i lussi e la guerra con il Giappone, le bombe dei terroristi e la repressione zarista del 1905, l'estendersi dei fermenti rivoluzionari.