Sfoglia il Catalogo ibs002
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 6841-6860 di 10000 Articoli:
-
Il Gesù moderno
Il saggio si propone per un verso di esaminare gli sviluppi recenti della ricerca sulla vita di Gesù, con l'obiettivo di analizzarne gli esiti secondo la loro rilevanza intellettuale e spirituale nell'attuale situazione storica; per l'altro di riportare al centro dell'attenzione critica la narrazione della vita di Gesù come evento costitutivo della coscienza religiosa del primo cristianesimo, espresso attraverso la forma letteraria del Vangelo. Se all'inizio del Novecento Schweitzer e Bultmann certificarono in modi diversi il fallimento della ricerca storica sulla vita di Gesù, in tempi recenti il ""caso Gesù"""" è stato oggetto di cristallizzazioni dogmatiche e di confuse mozioni psicologiche indotte dai media. Per l'autore l'alternativa è quella di reimpostare tutta la ricerca a partire da una nuova utilizzazione critica delle fonti; in modo di evitare la tentazione di una coerenza impossibile tra le diverse figure di Gesù (sempre artificiose): per ritrovare un punto di equilibrio tra la rappresentazione del Gesù vissuto e del Gesù narrato."" -
Storia di Saigyo
Sato Norikiyo, nato nel 1118 a Kyoto in un'importante famiglia con ascendenti nella casata imperiale, era destinato a una carriera militare di alto livello. Ventenne, era già un ufficiale con importanti responsabilità e godeva dei favori dell'ex imperatore Toba, senonché nel 1140 pianta tutto: carriera, ricchezze, una moglie e una figlia piccola. Si fa monaco buddhista prendendo il nome religioso di Saigyo, va a vivere in una capanna, viaggia in povertà e soprattutto scrive poesie. I suoi versi, caratterizzati da partecipazione emotiva e sentimenti forti, diventano un modello etico-letterario che avrà una lunga influenza sulla cultura giapponese, prima di lui ancorata a modelli di una bellezza più algida. Quasi subito dopo la sua morte (1190) fiorì tutta una letteratura sulla sua vita, sui suoi detti, sulle sue poesie. La ""Storia di Saigyo"""", qui per la prima volta tradotta in italiano, è il più importante di questi racconti e nello stesso tempo una sorta di antologia della sua attività poetica."" -
Il viaggio notturno e l'ascensione del Profeta
In tutte le storie di Muhammad, e nello stesso Corano, si dice che il Profeta una notte fu svegliato dall'angelo Gabriele e accompagnato in un viaggio dalla Mecca a Gerusalemme e da lì nei sette cieli. Quella che presentiamo in questo volume è una versione medievale più tarda di altre, ma ha avuto e ha una straordinaria diffusione. Tutt'oggi se ne contano numerose edizioni in tutti i paesi arabi ed è una lettura molto popolare. Sui rapporti fra il viaggio di Muhammad nell'aldilà e la ""Commedia"""" di Dante sono stati scritti molti libri. Dante potrebbe avere avuto a che fare con il """"Libro della scala"""", tradotto in latino, ma è difficile impostare un preciso discorso di fonti. E in ogni caso interessante, per la nostra cultura fondata su Dante, vedere come lo stesso tema del viaggio oltremondano venga sviluppato nel mondo islamico. Per vedere le analogie ma anche le differenze."" -
Il blues
Nel libro vengono passati al setaccio critico gli aspetti costitutivi della poetica e dell'estetica blues, con particolare attenzione all'origine e alla nascita della ""musica del diavolo"""", allo sviluppo della sua tipica forma in dodici battute, alle conseguenze, sulla sua natura, della riproducibilità fonografica. Chiudono il volume, l'analisi comparata di tre blues, e un agile apparato di schede su cinquanta tra i più importanti esponenti del blues. A corredo, infine, un'ampia bibliografia, che permetterà al lettore di costruire percorsi di indagine individuali e personali. Un volume dal linguaggio piano e comprensibile che attinge a una vastissima bibliografia e alle più recenti acquisizioni degli studi di settore; un'analisi che sfrutta strumenti e attrezzi d'indagine di varie discipline, all'incrocio di una fitta rete di saperi e conoscenze, per restituire una lettura del fenomeno blues ricca e circostanziata, depurata dalle distorsioni e dalle conseguenze di certi approcci ormai superati, ma difficili da sradicare."" -
Socialismo liberale
Come riaffermare i principi fondamentali del liberalismo senza rinnegare il socialismo come fine. Il libro di Rosselli, stampato per la prima volta a Parigi nel 1930, pone in tutta la sua ineludibilità la questione che ha caratterizzato gran parte del dibattito politico del Novecento: conciliare l'idea di libertà individuale con quella di giustizia sociale. Il socialismo federalista e liberale di Rosselli teorizzato più di sessant'anni fa, prima del crollo del fascismo e dei regimi comunisti, è anche un modo - come sottolinea Norberto Bobbio - per fare i conti con i più recenti contributi al dibattito sul liberalismo socialista (l'americano John Rawls, l'indiano Amartya Sen) in vista del prossimo millennio democratico tutto da inventare, nelle formule e nei contenuti. Questa nuova edizione comprende, oltre all'introduzione del 1979, due saggi critici di Norberto Bobbio, ""Attualità del socialismo liberale"""" e """"Tradizione ed eredità del liberalsocialismo"""". Con la cronologia della vita e delle opere e la bibliografia critica."" -
Villaggio. Kranz, Fracchia, Fantozzi... Il meglio degli sketch di un genio che ha segnato un'epoca. Con DVD
Attore, cabarettista, scrittore. Arguto, sadico, farsesco. Le sue macchiette tragicomiche hanno letteralmente ribaltato il concetto di intrattenimento televisivo; la sua comicità non è tranquillizzante; la feroce satira di costume con cui sbeffeggia la quotidianità scatena una risata liberatoria dal sapore amaro. Una maschera moderna, l'unica davvero originale degli ultimi decenni, intrisa di invenzioni surreali e iperboli ormai entrate nel linguaggio comune. Nel Dvd, diretto da Gianni Ubaldo Canale,il meglio dalle apparizioni televisive di Paolo Villaggio: dai memorabili sketch dell'aggressivo e sadico professor Kranz ""tetesco di Germania"""", alle indimenticabili scenette del vile e strisciante Giandomenico Fracchia, alle interviste in cui parla di sé. Con la """"partecipazione straordinaria"""" del servile, disperato e fumettistico ragionier Ugo Fantozzi."" -
I verbali del mercoledì. Riunioni editoriali Einaudi. 1943-1952
Quando ormai anche le stagioni sembrano aver perso la loro naturale cadenza, a ritmare il passaggio del tempo, sopravvivono, implacabili e a regolari intervalli, le polemiche sulla casa editrice Einaudi. L'occasione può variare. Si tratti di Delio Cantimori consulente della casa editrice; dell'iniziale rifiuto di Se questo è un uomo di Primo Levi; di Renato Poggioli collaboratore non difeso dagli attacchi di parte comunista; di Pavese e del suo Taccuino; della soggezione nei riguardi del PCI; dei modi con cui venne acquisita alla sinistra una egemonia sulla cultura italiana; fin della personalità e ""megalomania"""" di Giulio Einaudi: quello che in ogni caso si può dire è che ciò che l'Einaudi fu, continua ad essere un tarlo di cui uomini e organismi culturali, spesso di minor rilievo, non riescono a liberarsi. La domanda sottintesa è sempre la stessa: perché? e, come? La pubblicazione di questi verbali, curati con attenzione e competenza da Tommaso Munari, non potrà dare una risposta esauriente, ma vuole almeno essere un invito alla riflessione su quel """"metodo Einaudi"""" che le riunioni del mercoledì contribuirono non poco, da un certo momento in poi, a caratterizzare. Come al solito, i documenti si propongono di far luce sui fatti e di disintossicare l'atmosfera; come sempre, i documenti vengono incontro solo in parte, e a volte in parte ridotta, alle discordanti aspettative in essi riposte. Prefazione di Luisa Mangoni."" -
Il senso dell'amore. Storia di un matrimonio
Un matrimonio ventennale, perfetto perché basato sull'autonomia di ciascuno dei coniugi. Lei, Alix Kates Shulman, scrittrice, attivista, femminista. Lui, Scott York, scultore, dopo una fortunata carriera nella finanza. Si erano conosciuti al college, e dopo una breve avventura si erano persi di vista. Ognuno aveva vissuto la sua vita, con matrimoni, figli e carriere. Dopo trentacinque anni, si erano ritrovati per non lasciarsi più. Ognuno aveva imparato dalla vita il rispetto di sé e di una relazione amorosa destinata a durare. Il segreto? L'autonomia. Un grande loft per la vita in comune, e uno studio per Scott, in modo che Alix potesse restare sola e lavorare in casa. Un giorno alla settimana di totale vacanza dedicato alla condivisione, al sesso, alle passioni in comune a New York, dalle mostre, al cinema, ai ristoranti. Insomma, una vita felice. Poi, un'estate, Scott cade da un soppalco e batte la testa. Non muore, ma riporta una lesione cerebrale che cancella la sua memoria a breve termine. Non ha ricordi di quel bellissimo matrimonio, vive come un bambino, e a volte chiede ad Alix se non sia sua madre. Tra l'incredulità delle amiche, la Shulman ridisegna una nuova geografia della relazione, ricrea faticosamente ma con efficienza una nuova organizzazione che le consente di affrontare una vita tollerabile e di ricostruire una ""casa"""" possibile per quell'amore che il rischio della morte ha rivelato cosi prezioso."" -
Il Milione. Quaderno veneziano. Con DVD
Lo spettacolo-leggenda in cui Marco Paolini è riuscito nell'impresa che sembrava impossibile: raccontare Venezia. Venezia nella sua diversità e nella sua unicità, nella realtà e nel mito ricondotto a storia. Una sinfonia di acque, voci, terra, mare, e insieme l'idea di una città viva, con le sue memorie e le sue amnesie, e la poesia di un destino. Un gioiello del teatro di tutti i tempi. Marco, dalla tangenziale di Mestre, va all'aeroporto... ma non parte. Fermando l'aereo e correndo a piedi fino al limite della pista, mette un piede nell'acqua bassa e fangosa e comincia ad andare verso la città di Venezia. In realtà va alla deriva. Lo salva l'incontro con un barcaiolo, Sambo (lo stesso Paolini). Sambo è un Caronte nostrano che farà per tutto lo spettacolo la parte di guida, di Virgilio, alla scoperta dei luoghi e dei costumi ""di quell'infernale paradiso che i due s'apprestano ad attraversare..."""""" -
L' esperimento
Per il padre di Gioia il talento non è un dono innato, ma una conquista. È questo il principio con cui ha condotto l'esperimento: ha istruito sua figlia secondo regole ferree, studi ed esercizi, rendendola imbattibile nel gioco degli scacchi. A un passo dal titolo di Grande Maestro, però, Gioia cade preda delle visioni: interferenze che la costringono a spiare un altro mondo. Un mondo in cui vivono un re triste vestito da rapper e la sua intrepida regina, che si muove con lo scooter su e giù per la città, tra uomini in grisaglia freschi di licenziamento, una curiosa declamatrice che recita poesie in mezzo al traffico e voraci consumatori di sesso. E cosí, mentre si avvicina il torneo decisivo e un giornalista - con la scusa di intervistarla - inizia a corteggiare Gioia facendola sentire per la prima volta viva, piano piano nelle esistenze di tutti l'immaginazione rischia di prendere il sopravvento sulla realtà. Mauro Covacich ha scritto un romanzo impetuoso e appassionante, che esplorando il funzionamento del corpo e della mente dimostra quanto essi siano indissolubilmente legati. Proprio come accade in questa storia, in cui non è possibile capire dove finisce la vita e dove comincia la letteratura. -
La morte del prossimo
La globalizzazione - e la fine delle diffidenze della Guerra Fredda favoriscono la solidarietà con persone lontane. Questo amore per il distante sembra promosso anche dalle comunicazioni elettroniche e dai viaggi più facili. Ma quello che amiamo così è spesso un'astrazione, e chi ne paga il prezzo è l'amore per il prossimo richiesto per millenni dalla morale giudaico-cristiana. Come in un circolo vizioso, questa tendenza si salda con l'indifferenza per il vicino prodotta dalla civiltà di massa e dalla scomparsa dei valori tradizionali. E come nel momento in cui Nietzsche proclamò la ""morte di Dio"""", siamo alla soglia di un territorio radicalmente nuovo. Dove la morale dell'amore non è più possibile per mancanza di oggetto."" -
Guernica
Spagna, 1937. In uno scenario di guerra feroce come ogni guerra, vivido e vero come fosse oggi, una strana coppia di italiani di parte franchista - il capitano Degli Innocenti e il suo attendente, l'indimenticabile doppiogiochista Filippo Stella - sprofonda nella ricerca di un cadavere che forse non è un cadavere, visto che taglia teste di uomini vivi. Che cosa troveranno veramente questi due moderni Chisciotte e Sancho, mentre intorno a loro da ogni parte si annuncia l'orrore, non è dato sapere, ma solo intuire. -
Sulla rivoluzione
Nell'opera di Hannah Arendt, ""Sulla rivoluzione"""" occupa una posizione centrale, insieme riflessione teorica ed esperienza morale della sua piena maturità. In questo libro, confluiscono i motivi fondamentali della sua ricerca e appare in tutto il suo significato l'idea alla quale è rimasta fedele tutta la vita, secondo cui la sola ragion d'essere della politica è la libertà, e suo compito è produrre situazioni che ne allarghino gli spazi, cioè produrre istituzioni e corpi politici """"che garantiscano lo spazio entro cui la libertà può manifestarsi""""; la politica fallisce invece allorquando per scelta o costrizione sia portata a deviare da questa strada. Di qui il giudizio sul sostanziale fallimento delle due rivoluzioni francese e russa e sulla sostanziale riuscita della rivoluzione americana, la prima delle rivoluzioni moderne. Il senso profondo del libro sta nella coraggiosa rivendicazione dell'autonomia della politica (e, in polemica con Marx, del primato del pensiero), nel suo martellante richiamo alla responsabilizzazione individuale e alla socializzazione, ma istituzionalizzata, del potere, spinta fin quasi a toccare i confini di un antistatalismo libertario, nella perseveranza a individuare e combattere il mito ricorrente della violenza, la cui inevitabile conclusione è stata ogni volta il terrore, la deviazione e la fine della rivoluzione, la disfatta in primo luogo degli ideali in nome dei quali era stata iniziata."" -
Tractatus logico-philosophicus e Quaderni 1914-1916
"Questo libro, forse, lo comprenderà solo colui che già a sua volta abbia pensato i pensieri ivi espressi - o, almeno, pensieri simili -. Esso non è, dunque, un manuale. Conseguirebbe il suo fine se piacesse ad almeno uno che lo legga comprendendolo. Il libro tratta i problemi filosofici e mostra - credo che la formulazione di questi problemi si fonda sul fraintendimento della logica del nostro linguaggio. Tutto il senso del libro si potrebbe riassumere nelle parole: Tutto ciò che può essere detto si può dire chiaramente; e su ciò, di cui non si può parlare, si deve tacere"""". Cosi inizia la prefazione di Wittgenstein al """"Tractatus"""" che, edito nel 1921, costituisce, come è noto, l'unico libro filosofico che egli abbia pubblicato in vita. Il libro è un punto di partenza obbligato per chi intende percorrere il pensiero logico del secolo e inoltrarsi alla scoperta del filosofo che più seduce chi cerchi risposte a domande insoddisfatte, sul piano etico e su quello gnoseologico. Il volume è integrato da tutti gli altri scritti filosofici non postumi, dai """"Quaderni"""" del periodo corrispondente all'elaborazione del """"Tractatus"""", e da un'amplissima bibliografia di e su Wittgenstein." -
Il mito absburgico nella letteratura austriaca moderna
Apparso agli inizi degli anni Sessanta, questo libro ha avuto il merito di indagare tra i primi un tema che avrebbe poi goduto di una fortuna ininterrotta. Nel mito absburgico confluiscono molte componenti: l'idealizzazione dell'Impero come armonica entità sovranazionale e universalistica; il senso dell'ordine e della gerarchia; l'imperatore Francesco Giuseppe, che di quell'ordine era simbolo e garante; una visione edonistica ed epicurea della vita, con epicentro Vienna... Intrecciando storia, cultura e costume, Magris ha ricostruito le ragioni storiche di questo mito e la sua presenza nelle opere letterarie, dall'epoca Biedermeier ad autori come Schnitzler, Hofmannsthal, Kraus, Rilke, Roth, Werfel, Zweig, Musil, Doderer, la cui adesione al proprio tempo ha assunto la forma, tipicamente austriaca, dell'ironia, della critica disincantata e beffarda. -
Il conto dell'ultima cena. Il cibo, lo spirito e l'umorismo ebraico
Moni Ovadia se ne va in giro tra Antico Testamento e regole kasher, insegnamenti rabbinici e storielle ebraiche, ricette tipiche e cucina che se la fa con la religione, alla ricerca di un'etica del cibo. D'altra parte Adamo ed Eva erano vegetariani. È solo dopo il diluvio universale che la carne entra a far parte dell'alimentazione dell'uomo. E tutto nasce ancora dalla storia del popolo ebraico. La tradizione ebraica della kasherut indica i cibi che si possono consumare perché conformi alle regole della Torah. Ma oltre questo il cibo ebraico ha prodotto un'enorme mole di storielle, divieti, ricette e prescrizioni che Ovadia cullandoci tra cibi e digiuni, tra falafel, halle, krapfen, e altre leccornie, tra antiche osterie e contaminazioni culinarie, e una musica che accompagna l'ospite a tavola, con l'ironia tipiche dell'ebreo errante. -
I primi tornarono a nuoto
Ritornano tutti, uno per uno. Vengono dall'Ottocento, dal Rinascimento, dalla Preistoria. Sono uguali a noi. Chiedono spazio e ospitalità. Non sono minacciosi all'inizio, solo smarriti e voraci: vogliono vivere, proprio come noi. E i vivi? Adriano Karaianni è il medico che ha scoperto il primo rinato. Maria aspetta un bambino da lui. La loro storia fa da controcanto al destino che i vivi devono affrontare. Con un ritmo serrato e il nitore di una lingua che sa descrivere la ferocia dell'umanità condannata a una vita senza fine, Giacomo Papi racconta un mondo dove nascere diventa un crimine. E reinventa con grande originalità uno dei luoghi più fecondi del nostro immaginario, quello del ""ritorno dei morti"""", in cui ogni epoca ha proiettato paure e desideri inconfessati."" -
Incontro con Aristotele. Quindici lezioni
Aristotele è stato il maggiore testimone di quell'appassionato desiderio di conoscenza che egli, nelle prime righe della Metafisica, riconosce come una tensione comune a tutti gli uomini, come un segno precipuo della loro umanità. Di fronte al suo immenso sforzo di soddisfare questo desiderio, per sé e per la tradizione cui apparteniamo, è difficile non provare quell'emozione che accompagna sempre l'incontro con le grandi esperienze dell'intelligenza umana, e, nel nostro caso, con l'imponenza di un'impresa del pensiero che si stenta a concepire come dovuta al lavoro di un solo uomo. Questo libro si propone di introdurre il lettore nel laboratorio intellettuale in cui questa impresa è stata realizzata. Il suo scopo è di condurre a una comprensione critica dell'edificio di pensiero costruito da Aristotele, nella sua complessità, nel suo senso d'insieme, e anche nelle questioni che esso lascia aperte. ""Incontrare Aristotele"""" significa dunque disporsi a un ascolto non pregiudicato e non """"scolastico"""" della sua lezione: una lezione che è ancora in grado di parlarci e di suscitare consenso o dissenso, di non lasciarci indifferenti di fronte a quello che è stato uno dei maggiori sforzi filosofici di comprensione del mondo che la nostra tradizione ci abbia trasmesso."" -
Boom! Ovvero: la strana avventura sul pianeta Plonk
Anche se è un ragazzino vivace, a scuola Jim non è che sia molto brillante: qualcuno - ma è solo la sorella - dice che corre addirittura il rischio di finire in un istituto per bambini ritardati. D'altra parte, non sarebbe male sapere cosa pensano di lui gli insegnanti. Meno male che il suo amico Charlie ha un'idea davvero brillante: basta nascondere un walkie-talkie in sala professori! Detto fatto. I prof arrivano, discutono, se ne vanno. Anzi no, Mr Kidd e Mrs Pearce restano, e una volta soli iniziano a parlare in una strana lingua: sono forse rapinatori di banca che comunicano in codice? o spie? o marziani? I due nascon¬dono un segreto, Jim e Charlie ne sono convinti; e iniziano la loro indagine senza sapere che si stanno mettendo davvero nei guai: Charlie scompare, Jim rischia di essere a sua volta rapito. E a questo punto la storia decolla verso un pianeta misterioso, a 70.000 anni luce dalla Terra. -
La conservazione metodica del dolore
A seguito di un attacco epilettico avuto nel dicembre del '79 Benito, oggi stimato fotografo, ha dimenticato un decennio della sua vita. E adesso è obbligato a ricordare per via di una mostra in cui dovrà presentare una raccolta di foto - chiamata Omissis - che sembrano apparentemente scollegate fra loro e senza senso, ma soprattutto per riemergere dal ""sottosuolo"""" in cui è sprofondato. Angela, sua moglie, gli regala un taccuino affinché si sforzi di recuperare la memoria: sa che lei non potrà più amarlo, se lui non lo fa. Perché Benito ha cercato di proteggersi dal suo male dimenticando, ma così ha scavato un fossato tra sé e gli altri. Scrivendo, e attraversando di nuovo la malattia, Benito riesce a ricordare, e ogni ricordo rimosso - ogni foto di Omissis - è legato alla comunità di Viadana, il luogo in cui è cresciuto, un microcosmo rurale affollato da personaggi indimenticabili. Ogni ricordo racconta una perdita dell'innocenza.""