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La nascita del purgatorio
Secondo Lutero, il Purgatorio era un ""terzo luogo"""" ignorato dalle Scritture. È solo alla fine del XII secolo che nasce la credenza in un luogo intermedio dell'aldilà: un evento che va oltre la storia della religione e della spiritualità, e che Le Goff collega alle nuove strutture sociali e politiche del feudalesimo e alle conquiste economiche, agricole e mercantili. Ed è così che le grandi sistemazioni culturali, filosofiche e anche teologiche che avevano governato il modo di pensare e di vivere dell'uomo medievale, vengono radicalmente messe in discussione. La nascita del Purgatorio, attraverso un attento studio della società medievale e della mentalità collettiva, dimostra infatti come l'affermarsi di una nuova visione del mondo abbia fatto sì che il peccato non decidesse tragicamente il destino dell'anima umana, ma che fosse possibile salvarsi in un """"secondo regno, dove l'umano spirito si purga e di salire al cielo diventa degno""""."" -
La ventisettesima città
St. Louis, nel Missouri, è una città paralizzata dall'immobilismo e dall'apatia e l'unico avvenimento che un giorno riesce a scuoterla dal torpore è l'arrivo del nuovo capo della polizia, S. Jammu, indiana di Bombay. Jammu è giovane, ha un grande carisma, e, non appena si insedia, comincia a rendersi conto che a St. Louis i cittadini più in vista sono coinvolti in un intrigo politico-economico di dimensioni gigantesche. Così decide di mettere loro alle calcagna degli uomini fidati per frugare fin negli angoli più reconditi della loro esistenza. Senza sapere che questa la costringerà a frugare anche nella propria. -
Menzogna e sortilegio
Un'opera di grande modernità. Il romanzo, scritto subito dopo la seconda guerra mondiale, che ha dato inizio al lungo percorso letterario di Elsa Morante.La prima apparizione di Menzogna e sortilegio (Premio Viareggio 1948) fu una sorprendente smentita a quanti denunciavano una presunta crisi dell'arte del romanzo. Contro i pregiudizi contemporanei, questo si proponeva come un vero romanzo, secondo i modelli della grande tradizione, che da Stendhal, a Tolstoj, arriva a Proust: specchio di una intera società umana, dove le relazioni e i personaggi del dramma reale si riconoscono in tutta la loro pietà; e al giro conchiuso di ogni generazione e di ogni destino rispondono altre dimensioni senza termine, imitando il movimento della realtà stessa. Menzogna e sortilegio si serve di un linguaggio inventato e fantastico, in cui il pretesto dell'allusione e del gioco non è altro che una specie di pudore per difendere l'intimità troppo scoperta di una straordinaria confessione. -
Zazie nel metró
Zazie, una ragazzina ribelle e insolente, arriva nella Parigi degli anni '50 dalla provincia. Il suo sogno è vedere il metró; ma se uno sciopero glielo impedisce, nessuno può trattenerla dal salire su quella giostra vorticosa che per lei diviene Parigi. Fugge disinvolta dall'olezzo dello zio, ballerino travestito, per incontrare, grazie alla sua vitalità straripante, una galleria eterogenea di personaggi: un conducente di taxi, diabolici flic, la dolce Marceline, una vedova consolabile, un calzolaio malinconico e un querulo pappagallo. -
Racconti matematici
Alcuni scrittori di valore sono anche stati matematici di professione: da Omar Khayyam a Bram Stocker, da Lewis Carroll a Alexander Solzenicyn. E non è raro che in alcuni romanzi ci siano pagine dedicate alla matematica o con matematici protagonisti. In questa antologia vengono però raccolti solo quei racconti che per intero ed esplicitamente si sono ispirati al mondo della matematica (per tema o struttura del racconto). Due storie di Borges ispirate a quei ""libri di logica e matematica letti ma non perfettamente compresi"""", l'integrazione matematica come integrazione razziale in Pynchon o il rapporto tra uomo e donna sotto forma di anello di Moebius in Cortázar. Tra gli altri racconti si ricordano quelli di Calvino, Buzzati, Huxley, Cheever e McEwan, Saramago, Del Giudice, Voltolini, Musil. Uno spazio particolare è riservato alla fantascienza, che con la matematica ha spesso mostrato grandi affinità."" -
Flatlandia. Storia fantastica a più dimensioni
"Flatlandia"""" è stato pubblicato anonimo nel 1882. Abbott vuole spiegare la natura delle tre dimensioni che conosciamo, in modo da prepararci all'eventualità di una quarta dimensione, ancora sconosciuta. Così immagina un mondo a due dimensioni, Flatlandia, dove la terza dimensione è inconcepibile. Ma che cosa succede se un abitante di Flatlandia si rende conto che un'altra dimensione è, non solo concepibile, ma addirittura esistente? Al suo primo apparire, l'opera di Abbott non riscosse particolare attenzione. Ma è nel 1920, nel secolo di Einstein, che inizia ad attirare l'interesse di molti per l'evidente analogia con lo sforzo di comprensione che la teoria einsteiniana portava con sé. Come è noto, infatti, la teoria della relatività aggiunge una quarta dimensione, il tempo. Da allora questo libro è diventato un classico della letteratura, contaminata con la scienza. Prefazione di Claudio Bartocci." -
Le avventure di Pinocchio. Storia di un burattino
Le famosissime avventure del burattino creato da Collodi vengono riproposte in una nuova edizione Einaudi, dopo la prima edizione del 1943 nella collana ""Universale Einaudi"""". Il testo è accompagnato da un'introduzione di Stefano Bartezzaghi dal titolo """"Il paese senza balocchi"""", una prefazione firmata da Giovanni Jervis, una cronologia della vita e delle opere di Carlo Collodi, un testo di Italo Calvino intitolato """"Ma Collodi non esiste"""", pubblicato nel 1981 su """"La Repubblica"""", e da """"Play it again, Pinocchio"""", firmato da Luciano Curreri."" -
L' età dei diritti
A quarant'anni dal suo primo intervento sul tema, Bobbio ha raccolto in questo volume i suoi scritti successivi su un problema decisivo per le società contemporanee. Sono dodici scritti nati in occasioni diverse (convegni, conferenze, opuscoli) ma accomunati dall'emergere, costante e organico, di alcune tesi: i diritti naturali sono diritti storici; nascono all'inizio dell'età moderna, insieme con la concezione individualistica della società; diventano uno dei principali indicatori del progresso storico. Come sempre in Bobbio, la ferma passione civile si accompagna a una lucida e sintetica capacità espositiva. -
Il soprannaturale letterario. Storia, logica e forme
Quali sono le regole che permettono al soprannaturale di manifestarsi all'interno di una finzione letteraria? In che modo in un racconto s'infiltrano entità, rapporti o eventi «in contrasto con quelle leggi della realtà che sono sentite come normali o naturali»? E fino a che punto un testo pretende che si creda ai prodigi cui dà vita? Francesco Orlando analizza la pluralità di forme che il soprannaturale letterario ha assunto lungo i secoli e costruisce un originale e innovativo discorso critico, che gli permette di ampliare la portata e varcare i limiti cronologici delle precedenti teorie sul «fantastico». Per Orlando il soprannaturale letterario esprime la storia segreta e contrastata dei rapporti che gli uomini hanno intrattenuto con l'irrazionale e con il cosiddetto principio di realtà, racconta la resistenza opposta dagli individui alle esigenze di realtà e verità che tutte le civiltà impongono, il loro bisogno liberatorio di credere all'impossibile. L'autore propone una casistica in grado di riordinare, grazie a poche grandi categorie di riferimento, una fenomenologia letteraria che altrimenti risulterebbe magmatica e informe, e che gli consente di avvicinare, tra analogie e differenze, Omero e i racconti di fantasmi, Ariosto e le fiabe di Perrault. Il saggio bilancia con finezza esempi testuali e teoria, in una serie di appassionanti letture di alcuni grandi classici (Gerusalemme liberata, Amleto, Don Chisciotte, Faust, Hansel e Gretel, Il giro di vite, La metamorfosi, Il Maestro e Margherita...) sui quali, grazie a questo esercizio di critica tematica e comparata, l'autore getta nuova luce. Prefazione di Thomas Pavel. -
L' invenzione delle notizie. Come il mondo conobbe se stesso
Ben prima dell'invenzione della stampa o della possibilità di leggere un quotidiano, la gente desiderava essere informata. Nell'era preindustriale le notizie venivano raccolte e diffuse attraverso le conversazioni e il gossip, le cerimonie civili e religiose, le prediche e gli annunci degli araldi. Con la stampa arrivarono i libelli, gli editti, le ballate, le pubblicazioni periodiche e i primi fogli di notizie: l'informazione passava dal ristretto ambito locale alla platea mondiale. Questo libro ne segue l'evoluzione, delineando la storia delle notizie in dieci paesi nel corso di quattro secoli. Ci rivela l'inaspettata varietà di modi grazie ai quali l'informazione veniva trasmessa, al pari dell'impatto avuto dalla diffusione dei media sugli eventi del tempo e sulle vite di un pubblico sempre più informato. Andrew Pettegree indaga su chi controllava le notizie e su chi le trasmetteva; sull'uso di esse come strumento di protesta politica e di riforma religiosa; su questioni di privacy e di stimolo dell'opinione pubblica; sulla continua ricerca di notizie fresche e di informatori affidabili; sul mutamento della percezione di sé delle persone affacciate a questa nuova finestra aperta sul mondo. Dalla fine del Settecento, conclude Pettegree, la trasmissione delle notizie divenne cosi efficiente e diffusa che i cittadini - ormai ragguagliati su guerre, rivoluzioni, crimini, disastri e scandali - si trovarono pronti per la prima volta a diventare protagonisti dei grandi eventi che li avrebbero coinvolti. -
La via. Un nuovo modo di pensare qualsiasi cosa
"La via"""", con l'aiuto del pensiero cinese classico, ci insegna «un nuovo modo di pensare qualsiasi cosa».Tendiamo a credere che per cambiare la nostra vita si debba pensare in grande. Ma i pensatori della Cina classica direbbero: non dimenticare ciò che è piccolo. Iniziamo a cambiare veramente quando cominciamo con piccoli cambiamenti del nostro modo di vivere. Primo libro nel suo genere, """"La via"""" attinge alle opere dei grandi filosofi cinesi dell'età classica per offrirci una guida che ci aiuti a vivere bene. Nello spiegare ciò che i loro insegnamenti consigliano su argomenti come il prendere le decisioni o il migliorare le relazioni con gli altri, """"La via"""" sfida alcune assunzioni profondamente consolidate dentro di noi e che informano la nostra società. Il modo in cui pensiamo di vivere le nostre vite non è il modo in cui effettivamente le viviamo. Possiamo vivere bene non tanto «trovando» noi stessi, come vorrebbero farci credere, bensì coltivando noi stessi e vivendo in stretta relazione con il mondo." -
La donna dal taccuino rosso
Una molletta per capelli, una boccetta di profumo Habanita, qualche vecchia fotografia, una bottiglia di Evian da mezzo litro, un fermaglio con un fiore di stoffa azzurro, una penna a sfera Montblanc nera, un paio di dadi rossi, tre sassolini sicuramente raccolti in luoghi significativi, un romanzo di Patrick Modiano con dedica, un portachiavi dorato con incisi alcuni geroglifici, un accendino, una ricetta delle animelle di vitello strappata da una rivista femminile, un burrocacao, una bustina di Efferalgan, un taccuino rosso con annotata una lunga lista di ""Ho paura..."""" e una di """"Mi piace..."""" Ecco cosa può esserci nella borsa di una donna, ed ecco cosa c'è in quella color malva che, un mattino, il libraio Laurent trova abbandonata su un marciapiede nelle strade di Parigi. La proprietaria, aggredita e rapinata da un ladro la notte precedente, si è rifugiata in un albergo poco distante. Prende una camera e si addormenta, convinta di non aver bisogno di cure. Il giorno successivo, però, il concierge la trova in coma e chiama subito i soccorsi. Contemporaneamente, Laurent comincia a sfogliare il taccuino della donna misteriosa. Rimane affascinato dai suoi pensieri, si perde fra annotazioni, sogni e ricordi. Gli sembra una pazzia, ma decide di cercarla. Da dove cominciare, però? L'unico indizio a sua disposizione è la dedica di Modiano, un vago """"A Laure, in ricordo del nostro incontro sotto la pioggia"""" scarabocchiato sul frontespizio."" -
Storia del mondo. Vol. 5: I mercati e le guerre mondiali (1870-1945).
"Mercati mondiali e guerre mondiali"""" si concentra su un'epoca in cui la crescente interconnessione tra territori, società e sistemi economici diede vita a nuove ambizioni, finendo anche per alimentare quelle ansie e rivalità che sarebbero poi esplose in due guerre mondiali, i conflitti più devastanti della storia dell'umanità. I settori dei trasporti e delle comunicazioni furono protagonisti, tra il 1870 e il 1945, di uno sviluppo senza precedenti. Innovazioni, scoperte e progressi si susseguirono a ritmo crescente, aprendo la strada a possibilità e soluzioni impensabili fino a pochi decenni prima. Il mondo diventò più piccolo, le nuove tecnologie cancellarono le distanze, accelerando lo scambio globale di persone, prodotti e idee su una scala senza precedenti. I cinque saggi che compongono il volume sono firmati da illustri storici - Emily S. Rosenberg, Charles S. Maier, Tony Ballantyne, Antoinette Burton, Dirk Hoerder, Steven C. Topik e Alien Wells - e si propongono di ripercorrere e analizzare la storia del mondo a partire quella rete di tensioni, contraddizioni e reazioni dall'intensificarsi delle interconnessioni globali. Ogni saggio affronta, in maniera esauriente e approfondita, uno specifico tema, dalla costruzione dello Stato moderno agli scontri imperiali, dalle migrazioni allo scambio di merci, fino al funzionamento delle reti transnazionali di comunicazione e alla loro influenza sulla sfera sociale, culturale e commerciale dei singoli paesi." -
Sonno
Una donna attraversa la routine di giorni tutti uguali finché qualcosa di inaspettato irrompe nella sua vita: smette di dormire. Quello che all'inizio sembra un dono diventa la porta di accesso a una realtà segreta e inquietante. -
I segreti di Istanbul. Storie, luoghi e leggende di una capitale
"Il modo migliore per arrivare a Istanbul sarebbe attraversando lentamente il Mar di Marmara fino a veder apparire une incomparable silhouette de ville..."""". Questo libro è il racconto, potremmo forse dire il romanzo di Istanbul. Protagonista è una città eterna, prodigiosa, una città incarnata nelle sue stesse rovine. A comporne la trama sono le storie degli uomini e delle donne che l'hanno fondata, vissuta, abbandonata: storie piccole e insieme grandissime; a tenerle insieme sono le parole di un autore capace, come raramente accade, di fondere in un unico sguardo sapere e meraviglia. Per secoli Bisanzio, Costantinopoli, Istanbul, è stata una meta ricercata, talvolta fraintesa, altre volte amata, sempre guardata con stupore già dalla prima apparizione del suo straordinario profilo contro il cielo d'Oriente. Quel crescente di luna, che non a caso figura sulla bandiera della Repubblica turca, è - e insieme non è - la stessa luna che possiamo vedere in un qualunque cielo notturno europeo. Come il particolare profumo della città, i suoni, i richiami dei marinai, le luci riflesse sono - e non sono - le stesse di un porto del nostro continente. A renderli diversi è quella sensazione indefinita, quel contorno avvolgente, che una volta si chiamava """"esotismo"""" e che ancora sopravvive. Senza sottrarsi al fascino di quell'esotismo, Augias ne solleva con garbo il velo per scoprire la sostanza più autentica della città, quella che il turista non sempre può o sa cogliere." -
Questo viaggio chiamavamo amore
È il 1907 quando Dino Campana fugge da Marradi alla volta di Montevideo e poi dell'Argentina. Dato che di quel viaggio non esistono fonti certe, Laura Pariani ipotizza un percorso che dalle rive del Paraná lo porta ai bordelli di Rosario fino ai cantieri ferroviari di Bahia Bianca. Come succederà mezzo secolo dopo al giovanissimo Che Guevara partito a conquistare il mondo su una motocicletta, per il ventenne Dino il vagabondaggio attraverso il Sudamerica a piedi o su mezzi di fortuna - sarà un'occasione per conoscersi e sentire ""con delizia l'uomo nuovo nascere"""". Una ventina d'anni dopo, durante la reclusione a Castel Pulci - tra le angherie dell'infermiere Calibàn, i pasti insipidi e le notti insonni - le domande dello psichiatra Carlo Pariani innescano nel poeta vivide memorie, lettere o telefonate mentali a compagni di viaggio, resoconti di ubriacature e feste selvagge nella pampa, in mezzo a una """"natura ineffabilmente dolce e terribile""""."" -
Solo per amore. Le vendicatrici: Luz
Un traffico di merce umana che scavalca le frontiere e arriva sotto le finestre di casa nostra, insospettabile e demoniaco. La precarietà delle vite di scarto, destinate al macero. La forza degli umili, dei rifiutati. In questo romanzo teso e durissimo, eppure illuminato da una misteriosa luce, la catena internazionale del nuovo crimine si stringe sul destino di una donna in fuga. Che può contare solo su Luz, sulla sua strana famiglia femminile. E su un paio di angeli. Due terremoti scuotono la vita di Luz, che è appena riuscita a trovare una nicchia felice, nell'affetto della figlia Lourdes e nella protezione della nuova famiglia formata dalle tre amiche Ksenia, Eva e Sara. Le piomba in casa Mirabel, fuggiasca dalla sua Colombia, portando con sé tutto quello che Luz si era lasciata alle spalle. E il suo amore per Ksenia è sconvolto dall'attrazione improvvisa per un uomo affascinante e pericoloso... Il romanzo che chiude il ciclo delle Vendicatrici è una storia d'amore passionale e un thriller che mette in scena con naturalezza la ferocia più estrema. E una inaspettata speranza, che può ribaltare e annullare tutto, perfino il dovere della vendetta. -
La sposa siberiana. Le vendicatrici: Ksenia
Ksenia è venuta da molto lontano per inseguire il sogno del principe azzurro ed è sprofondata nell'incubo della ""tratta delle spose"""". Ha solo un modo per liberarsi da quell'inganno e tornare a vivere: sfidare i suoi persecutori. Un'impresa impossibile, se sei sola, ma non se ad aiutarti intervengono Luz la colombiana, Eva la profumiera e la misteriosa, feroce Sara. L'amicizia le rende più forti. L'amore le rende spietate. Già pubblicato nella collana """"Einaudi. Stile libero big"""" con il titolo """"Ksenia. Le vendicatrici""""."" -
Una vita in gioco. Le vendicatrici: Eva
Non c'è una romana più romana di Eva D'Angelo. Schietta, solare, gestisce da sempre la profumeria Vanità. Il marito Renzo l'ha lasciata in un mare di debiti. Eppure, quando torna da lei, Eva non sa sottrarsi alla dolcezza di quell'amore ritrovato. Ma Renzo, come al solito, si è ficcato nei guai. Eva è disposta a salvarlo per l'ennesima volta, anche se questo significa sfidare le regole di un mondo crudele e sconosciuto, che la spaventa. Ksenia, Luz e Sara sono però al suo fianco, pronte a proteggerla. Perché quando le cose prendono una piega davvero minacciosa, la vendetta è l'unico modo per liberarsi dal passato. Eva è il secondo romanzo del ciclo Le Vendicatrici. -
Principianti
La mattina dell'8 luglio 1980 Raymond Carver scrisse una lettera angosciata e confusa all'amico ed editor Gordon Lish, che gli aveva appena mandato il manoscritto rivisto di una nuova raccolta di racconti, ""Principianti"""". Di alcuni di questi Lish aveva tagliato il settanta per cento, riducendo nel complesso il libro della metà e cambiando molti titoli e finali. La raccolta ora si chiamava """"Di cosa parliamo quando parliamo d'amore"""". Carver implorava Lish di sospendere la pubblicazione del volume e ripristinare i passi tagliati. Ma Lish andò avanti per la sua strada. Carver era certamente spaventato dalla prospettiva della pubblicazione, ma altrettanto dall'idea di perdere la stima e l'affetto dell'editor che l'aveva scoperto e aiutato fin dall'inizio della sua carriera. Così si convinse ad accettare l'editing, e la raccolta usci nella forma che Lish le aveva dato, nell'aprile 1981. A quasi trent'anni di distanza, oggi si legge la versione originale di quei racconti per scoprire uno scrittore molto diverso da quello conosciuto. Dove Lish era intervenuto a interrompere una scena prima che raggiungesse la massima intensità, Carver l'aveva lasciata esplodere lentamente. Dove Lish sfoltiva i dialoghi o zittiva del tutto i personaggi, Carver aveva aspettato che arrivassero all'ultima parola. Con una scelta di lettere Raymond Carver a Gordon Lish. Prefazione di Paolo Giordano.""