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Memoria e conoscenza. Sulle sorti del sapere nella prospettiva digitale
L'argomento discusso in questo saggio ruota intorno alla seguente domanda: nel tipo di società che si va oggi configurando, una società in cui il compito di elaborare, accumulare e reperire informazioni dovrebbe svolgersi prevalentemente in rete e tramite il computer, quale sarà il futuro della memoria e del sapere? In breve, un cambiamento tanto radicale contribuirà nel futuro a un potenziamento o a un depotenziamento della nostra capacità individuale e collettiva di ricordare e conoscere? Il volume è il seguito ideale di ""Reale e virtuale"""" e """"Critica della ragione informatica""""."" -
Sicurezza, territorio, popolazione. Corso al Collège de France (1977-1978)
I corsi tenuti da Foucault negli anni 1977-1979 sviluppano un tema di riflessione unitario, che ne giustificano la pubblicazione contemporanea. Al centro dell'indagine sono le trasformazioni delle forme di potere che a partire dal Settecento e parallelamente all'affermarsi di un'economia di mercato portano ai governi di tipo liberale del Novecento. L'analisi prepara e rende possibile la riflessione sullo statuto di libertà all'interno della governabilità liberale che sarà oggetto del corso immediatamente successivo, ""Nascita della biopolitica"""" (1978-1979)."" -
I signori delle mosche. L'uso militare dei bambini nei conflitti contemporanei
Questo libro è uno studio serio su come sta cambiando il modo di fare la guerra. I nuovi guerrieri hanno il volto di bambini, imparano presto e bene, sono temibilissimi perché non conoscono altro. I governi possono fare molto per disarmarli e reintegrarli, ma le armi costano poco e le loro vite quasi nulla. Il futuro ci riserva forse sempre più guerre combattute da soldati bambini? -
Il velo della diversità. Studi su razionalità e riconoscimento
"Il velo della diversità"""" raccoglie un'ampia rassegna di saggi di Alessandro Pizzorno, uno dei maestri della riflessione politico-sociale in Italia, alcuni dei quali inediti, riveduti dall'autore o tradotti per la prima volta in italiano. La lettura di questi lavori ci restituisce l'immagine di un'impresa intellettuale feconda e originale, sviluppatasi nell'arco di diversi decenni: dal saggio sulla maschera, scritto in Francia nel 1952, fino ai contributi attuali, l'analisi di Pizzorno attraversa con chiarezza, coerenza e rigore metodologico i tradizionali confini disciplinari, spaziando in una prospettiva che abbraccia non solo la teoria sociologica e la scienza politica, ma anche l'antropologia, l'epistemologia, la filosofia politica e quella delle scienze sociali. La ricchezza dei contenuti del volume ben rispecchia la continuità delle diverse fasi della riflessione teorica di Pizzorno: tra i temi affrontati vi sono l'esame critico del concetto di razionalità e delle sue potenziali applicazioni, lo studio dei processi di riconoscimento sociale e di fondazione delle identità individuali e collettive, il concetto di capitale sociale, la riflessione sulla natura e sul significato dell'attività di spiegare nelle scienze sociali." -
Come in uno specchio oscuramente
Questo libro si confronta con gli enigmi dei diversi modi di essere, femminili e maschili, che si colgono nelle regioni della interiorità lacerata dalla sofferenza psichica; e analizza questi modi di essere in alcune dissonanti esperienze anoressiche, depressive e dissociative, e in alcune emblematiche esperienze poetiche e artistiche divorate da alte tensioni emozionali: quelle, fra le altre, di Emily Dickinson e di Georg Trakl, di Vincent Van Gogh e di Camille Claudel. Il libro si apre con una umbratile rievocazione degli anni di lavoro nell'ospedale psichiatrico di Novara, e si chiude con una meditazione sulla fragilità delle parole e dei gesti che ci avvicinano agli abissi della sofferenza: senza cancellarla nel silenzio e senza negarle una luce possibile. L'immagine tematica del libro è, così, quella della follia, sfortunata sorella della poesia nella scintillante metafora di Clemens Brentano, come specchio incrinato nel quale oscuramente si riflettano le angosce e le agostiniane inquietudini dell'anima, la tristezza e la fragilità, le attese e le speranze infrante, la nostalgia e il desiderio di dialogo, della condizione umana nei suoi dilemmatici, femminili e maschili, orizzonti di senso e nel suo mistero. -
La condizione fetale. Una sociologia della generazione e dell'aborto
Pratica universalmente diffusa, l'aborto è oggi legalizzato nella maggior parte dei paesi occidentali. Ciò gli ha consentito di entrare a far parte a pieno titolo dello spazio pubblico, ma parlarne resta un tabù che lo confina in uno spazio separato di ufficiosità più che di ufficialità. Dell'aborto si parla infatti da opposti schieramenti, ma solo per difenderlo o attaccarlo, operando una sorta di rimozione collettiva che lascia le donne più sole di quanto siano mai state. L'aborto, scrive Boltanski, deve restare nell'ombra perché rivela la contraddizione tra il principio dell'unicità degli esseri umani e il postulato della loro natura rimpiazzabile, senza il quale nessuna società si rinnova demograficamente. L'analisi di questo libro muove da un'impeccabile e documentata ricerca sul campo, basata su un centinaio di osservazioni e su quaranta colloqui approfonditi con donne che hanno vissuto l'esperienza dell'interruzione volontaria di gravidanza, intrecciando alle loro parole considerazioni di ordine storico e antropologico. Il problema che Boltanski pone non è se l'aborto sia o non sia legittimo, che è questione da non mettere in discussione, ma quali siano i vincoli simbolici che presiedono all'ingresso degli esseri umani nella società. Per questo la riflessione di Boltanski è essenziale: non possiamo più fingere che i cambiamenti recenti nelle modalità della generazione siano privi di conseguenze. Conseguenze che vanno discusse apertamente e senza preconcetti. -
In principio era l'azione. Realismo e moralismo nella teoria politica
Bernard Williams è considerato uno dei più importanti e originali filosofi degli ultimi cinquant'anni. Largamente riconosciuto come uno dei più autorevoli filosofi morali, cominciò a scrivere diffusamente di temi politici a partire dai primi anni ottanta. I suoi contributi, insieme ai libri sull'etica, hanno avuto e hanno importanti conseguenze per la teoria politica. Questa raccolta di saggi, per la maggior parte inediti e scelti dallo stesso Williams, affronta i problemi chiave del pensiero politico: giustizia, libertà e uguaglianza; natura e significato del liberalismo; tolleranza; potere e paura del potere; democrazia. Uno dei temi conduttori che li animano è che i filosofi politici non possono accontentarsi di discutere le teorie di altri filosofi, ma devono confrontarsi con la realtà della vita politica, un atteggiamento questo che Williams fa proprio intrecciando, in una prosa brillante e iconoclastica, analisi filosofica ed esperienza personale. Williams è convinto che la filosofia debba riconoscere la propria incompletezza, aprendosi ai contributi del sapere storico, sociale e scientifico. La mancanza di purezza è la prima virtù dell'attività filosofica. -
New York e il moderno. Società, arte e architettura nella metropoli americana (1876-1917)
La nascita di New York come capitale artistica e culturale d'America. La crescita demografica ed economica della città, la sua espansione territoriale e amministrativa. La rincorsa di New York si consuma nel giro di pochi decenni di straordinaria energia creativa. I percorsi materiali della modernizzazione si sommano e si intrecciano con le vicende degli attori del Rinascimento americano, con il fiorire dei salon e degli atelier, con il mecenatismo dei grandi filantropi animati dall'aspirazione a rinnovare la cultura e le arti. Ma New York è anche città di chiaroscuri pronunciati: al prodigio dei grattacieli si affiancano le distese dei quartieri popolari, a leggendarie ricchezze una diffusa povertà. Questo libro vuole dare conto di tutto questo, ripercorrendo la storia collettiva e le vicende individuali della città di New York. -
La democrazia possibile. Principi per un nuovo dibattito politico
Secondo l'autore, oggi si assiste a un irrigidimento del confronto politico, a uno scontro frontale tra schieramenti contrapposti che non lascia spazio a un autentico dibattito, negli Stati Uniti come in molte democrazie occidentali. In questo piccolo libro, animato da sano realismo e da una punta di scetticismo, Ronald Dworkin propone un passo indietro ai principi fondamentali che ogni democrazia e ogni cittadino del mondo non possono che condividere: il valore di ogni singola vita umana e la responsabilità personale nel realizzarla. Principi molto generali da cui è però possibile partire per discutere problemi molto concreti: il matrimonio tra gay, la presenza della religione nell'educazione, le tasse. Obiettivo della trattazione è la ricostruzione del dibattito politico negli Stati Uniti, o piuttosto della sua assenza, anche se gli argomenti esposti sono molto più durevoli e molto meno legati alla cultura politica di uno specifico paese. -
Nei luoghi perduti della follia
La capacità di Eugenio Borgna di suscitare intricate tessiture di significati intorno al nucleo inafferrabile di un enigma, di un'avventura esistenziale, di un'esperienza di dolore o di sofferenza, di angoscia o di follia, circoscrive la cifra più peculiare del suo lavoro attuale e del lungo cammino che lo ha condotto alle odierne posizioni. Quanto Borgna ci ha restituito in questi ultimi anni ha alle sue spalle un percorso e un'avventura di oltre quarant'anni, fatti di lezioni universitarie, seminari, conferenze, e poi ancora relazioni a convegni, articoli specialistici, saggi destinati a libri e riviste, interventi di ricerca o di battaglia. Solo una parte di questo immenso lavoro è confluita, a partire dalla fine degli anni ottanta, nei libri con cui si è segnalato all'attenzione di un pubblico sempre più numeroso. Questa serie di libri è solo l'estratto di un'opera caratterizzata dal suo sforzo martellante di approfondimento, di ridefinizione, di verifica, di interrogazione. Un patrimonio che rischiava di restare consegnato alle biblioteche e agli archivi di riviste specialistiche e di periodici di argomento psichiatrico, psicologico, medico, talvolta filosofico o teologico. -
Fabbrica di porcellana. Per una nuova grammatica politica
All'origine di questo libro vi sono due convinzioni. Da una parte, quella che il ""secolo breve"""", cioè l'epoca che dal 1917 al 1968, ha cercato di realizzare il socialismo e nella quale abbiamo imparato a pensare, è oramai finita. Dall'altra, quella che la crisi del socialismo ha trascinato con sé tutte le categorie politiche di una modernità della quale anche il socialismo faceva parte. Tuttavia la speranza, l'indignazione e la volontà di trasformare il mondo si presentano oggi sotto nuove figure. Le modificazioni dell'organizzazione del lavoro e le nuove configurazioni dei modi di governare sono profondamente implicate in questa trasformazione radicale della realtà politica e in quella del linguaggio che la esprime. Biopolitica, biopoteri, discipline, controllo, moltitudine, popolo, produzione di soggettività, guerra, frontiere, dipendenza, interdipendenza, stato, nazione, comune, differenza, resistenza, diritti, potere costituente, governo, decisione sono i concetti discussi in questa fabbrica. Occorre un nuovo lessico politico: gli strumenti, i problemi, le ipotesi, i nuovi campi possibili di ricerca per costruirlo. Per tutta la durata della riflessione compiuta nei seminari tenuti al Collége International de Philosophie nel 2005, Antonio Negri cerca di seguire la formazione di un nuovo orizzonte politico: una maniera di definire altre pratiche e altre espressioni della democrazia."" -
La forza dell'esempio. Il paradigma del giudizio
Fra i temi oggi al centro della filosofia politica e morale è la questione delle fonti della normatività. Durante il XX secolo, l'idea moderna che la validità di asserzioni e norme derivi dal loro soddisfare principi indipendenti da tutti i contesti locali e storici ha subito attacchi da due fronti: a partire dalla tesi della parzialità di ogni traduzione e a partire dalla tesi della costituzione intersoggettiva del soggetto. L'universalismo moderno è stato difeso da questi due attacchi in larga misura ripiegando su una linea a vario titolo definibile come proceduralista: universali le procedure scientifiche e della decisione normativa, culturalmente specifici i contenuti di cui queste procedure si riempiono. Ferrara tenta una strategia completamente diversa per mostrare come sia possibile trascendere la particolarità dei contesti senza violare le nostre intuizioni pluralistiche: una strategia centrata sull'universalismo esemplare del giudizio. Se per lungo tempo l'esemplarità è stata assegnata al dominio dell'estetica, questo libro esplora ambiti del nostro orizzonte filosofico in cui l'idea di esemplarità può essere di aiuto, soprattutto alcuni riconducibili alla politica. Ferrara delinea una concezione della validità esemplare pensata per i dilemmi contemporanei e la applica a temi filosofici che includono la ragione pubblica, i diritti umani, il male radicale, la sovranità, il repubblicanesimo, l'identità europea e la religione nella sfera pubblica. -
Foucault, oggi
Nel ventennale della morte di Michel Foucault, in Italia e nel mondo si sono moltiplicati i convegni, i dibattiti, gli incontri. Il filosofo francese è stato per così dire canonizzato, trasformando il suo pensiero critico e vivo in storia commemorativa e celebrativa. Anche questa raccolta ha avuto origine da un incontro, tenutosi a Venezia nel 2004, ma la sua ambizione è di tornare, a partire da Foucault, al lavoro critico del pensiero su se stesso, all'esercizio pieno della filosofia. Per questo, nel libro, oltre agli interventi più significativi del convegno di Venezia, sono stati inseriti alcuni saggi scritti appositamente per questa raccolta, quali quelli di Pier Aldo Rovatti, Judith Revel e Roberto Esposito. Una raccolta, dunque, che muove agevolmente dai temi cari agli studi foucaultiani (psichiatria, governamentalità, estetica dell'esistenza) al piano di una riflessione sull'attualità della politica e sui suoi concreti dilemmi. -
L' alito della libertà. Su Bobbio
A partire dai primi anni settanta, Norberto Bobbio è stato per Danilo Zolo un importante punto di riferimento intellettuale e morale, la cui lezione di pensatore al tempo stesso rigoroso e appassionato, attento alle vicende della vita politica e testimone esemplare di impegno civile, ha lasciato in lui una traccia profonda. Con Bobbio, Zolo ha condiviso il fastidio per la pedanteria degli accademici, per la loro pigra indifferenza di fronte alle tragedie del mondo, nonché lo ""stile di pensiero"""" sobrio, austero e indipendente, che riflette quelli che Bobbio aveva chiamato """"i frutti più sani della tradizione intellettuale europea"""": l'inquietudine della ricerca, il pungolo del dubbio, la volontà del dialogo, lo spirito critico, la misura nel giudicare, lo scrupolo filologico, il senso della complessità delle cose. Il confronto critico con la figura e l'eredità intellettuale di Bobbio emerge in questo volume ancor più vivo e attuale grazie alla selezione delle lettere ricevute dal maestro torinese nel corso di oltre un ventennio, qui presentate con un ampio corredo di note esplicative che ne ricostruiscono i contesti storici e culturali."" -
Il detective melanconico e altri saggi filosofici
Il titolo non tragga in inganno: questo è un libro serissimo, erudito e colto. Ma con un atteggiamento di fondo, esplicitato, raccontato e motivato: quello del detective che un po' per caso un po' per noia segue tracce e scopre indizi. Solo che qui tracce e indizi sono sparsi in opere d'arte o di letteratura o di filosofia: dalla ""Melencolia I"""" di Dürer al trattato sul romanzo poliziesco di Siegfried Kracauer, alle alchimie nascoste negli affreschi di Palazzo Schifanoia o agli enigmi del Tempio Malatestiano. Il dedalo dei riferimenti, delle citazioni, delle assonanze si snoda di pari passo al rigore del filologo e alla leggerezza del narratore, alla tenacia dell'epistemologo e alla complicità dell'appassionato."" -
Grecia e Cina: due culture a confronto. Mondi antichi, riflessioni moderne
I diritti umani: si tratta di un valore occidentale oppure universale? E la scienza? E la giustizia? In un mondo come il nostro, traversato da incontri e conflitti di culture, non è possibile eludere queste domande. I risultati disastrosi dei tentativi di esportare la democrazia sono materia di cronaca quotidiana. Qualcuno pensa che valori di culture diverse siano imparagonabili tra loro. Qualcun altro pensa che esistano valori radicati nella natura umana. Ma la natura umana è una categoria universale? Geoffrey E.R. Lloyd scuote le certezze degli uni e degli altri, attraverso una serie di domande incessanti rivolte a due civiltà lontane tra loro, e da noi: la Grecia e la Cina. Nelle mani di Lloyd la storia comparata diventa la bacchetta del rabdomante evocata da Marc Bloch. Una duplice, ineguagliata competenza fa vibrare affinità e diversità culturali sotterranee. Temi dibattuti ogni giorno sono strappati ai luoghi comuni e sottoposti a uno sguardo analitico, pacato, implacabile. -
Voci contro le barbarie. La battaglia per i diritti umani attraverso i suoi protagonisti
Quella dei diritti umani è stata una rivoluzione silenziosa ma profonda. A partire dalla seconda metà del Novecento, la cultura dei diritti umani ha lentamente modificato istituzioni e rapporti internazionali e sollecitato una profonda trasformazione di regimi politici e sociali, sradicando anche miti consolidati (per esempio, l'idea di ""dominio riservato"""" di ogni stato, inviolabile e chiuso a ogni ingerenza esterna, mito cui solo la Cina resta oggi abbarbicata). La violazione di un diritto in un paese è sentita come tale in ogni parte del mondo. La distinzione tra cittadino e straniero è stata travolta: esiste ora solo la persona umana. È morto il vecchio dogma che faceva degli stati sovrani gli unici soggetti della comunità internazionale: oggi anche gli individui hanno voce in capitolo, benché non ovunque nella stessa misura. La società internazionale ha visto emergere alcuni """"principi costituzionali supremi"""" tra cui i divieti di genocidio, schiavitù, tortura, discriminazione razziale. Antonio Cassese ha raccolto le voci più significative di quanti si sono battuti perché ciò avvenisse, commentandole, e così accompagnandoci nelle svolte ideali e nei """"casi"""" più importanti in cui la cultura dei diritti umani è stata messa alla prova: da Benjamin Costant, a Nelson Mandela, ad Amos Oz, attraverso documenti e testimonianze, dichiarazioni ufficiali, sentenze, brani letterari."" -
Europolis. Un'idea controcorrente di integrazione politica
"L'Unione europea è motivo di speranza anche per molte persone che, come me, vivono lontano dall'Europa. La ragione è che in lei vediamo un tentativo di sviluppare forme di governance democratica e liberale in grado di andare oltre l'ambito dello stato-nazione. Sappiamo che il mondo ha grande e urgente necessità di una tale forma di governo e contiamo sull'Europa per aprire nuove vie di esplorazione che possano guidarci in tale direzione. L'Europa tuttavia semina anche dubbi tra i suoi ammiratori, perché stenta ad agire come un'unità e la sua azione sembra spesso aver luogo in una sfera chiusa, affrancata dal controllo delle procedure democratiche. È questo secondo problema, quello del suo """"deficit democratico"""", che Nanz affronta [...]. La visione offerta dal libro di Patrizia Nanz è affascinante e ottimista nelle possibilità del futuro europeo. Non c'è certezza che le cose vadano in questa direzione, ma l'analisi teorica e il lavoro empirico di un libro così originale e ricco di idee aprono una prospettiva che merita di essere ulteriormente esplorata."""" (Dalla prefazione di Charles Taylor)" -
Lezioni di storia della filosofia politica
Questo volume è la traduzione dei corsi di storia della filosofia politica che John Rawls tenne ad Harvard a partire dalla metà degli anni sessanta, sino alla conclusione della sua attività accademica a metà degli anni novanta del secolo scorso. Rawls vi discute le concezioni dei fondatori del pensiero politico moderno: Hobbes, Locke, Hume, Rousseau, Mill e Marx. Lo scopo che Rawls si prefigge è quello di enucleare le idee che caratterizzano il liberalismo come teoria politica della giustizia all'interno della tradizione del costituzionalismo democratico. Ne emerge un affascinante confronto non solo con le grandi figure della tradizione contrattualista, ma anche con le obiezioni e revisioni di alcuni dei suoi critici più importanti: dalla dottrina dell'utilità pubblica di Hume, al liberalismo utilitarista di J.S. Mill, alla critica marxiana al capitalismo liberale. Come scrive Salvatore Veca nella sua Nota introduttiva, una delle ragioni fondamentali dell'importanza di quest'opera risiede nel'""vivido repertorio di possibilità concettuali e di prospettive teoriche fra loro alternative, in tensione costante con i nostri impegni concettuali e le nostre prospettive teoriche"""", e nella possibilità per il lettore di """"aggirarsi nel cantiere e nel laboratorio della costruzione della teoria della giustizia come equità""""."" -
Libertà immaginaria. Le illusioni del capitalismo tecno-nichilista
La grave crisi finanziaria che ha colpito l'economia mondiale alla fine del 2008, insieme con l'elezione di Obama negli Stati Uniti, pongono probabilmente fine al trentennio apertosi nei primi anni ottanta con l'introduzione delle politiche neoliberiste. Il libro fornisce la prima analisi sistematica di questi trent'anni, delle sue origini e dei suoi sviluppi, considerati come parte di un processo unitario che ha toccato l'esperienza soggettiva e gli assetti istituzionali, il piano politico-economico e la sfera culturale. Nel quadro della storia della libertà che accompagna l'intera vicenda moderna, è la stessa straordinaria capacità di accelerazione di tutti i processi sociali, economici e sociali, resa possibile dal capitalismo tecno-nichilista, che finisce per mettere a repentaglio proprio quella libertà che, a parole, viene quotidianamente celebrata. In questo modo, il libro offre un contributo essenziale per capire in profondità il tempo che viviamo, i suoi rischi, le sue opportunità.