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Sociologia del territorio
Alle vecchie prospettive della sociologia urbana e rurale si va oggi sostituendo una visione integrata del territorio, nella quale gli insediamenti metropolitani occupano certamente uno spazio importante ma non esclusivo. A ciò è ormai indispensabile affiancare la problematica migratoria, nel contesto di una concezione sempre più elastica della residenza individuale e familiare. Adottando questo nuovo approccio, il manuale è organizzato per macro-argomenti: economia, politica e cultura sono i temi dei capitoli centrali, preceduti da un capitolo introduttivo sulle prospettive di analisi e da due capitoli su argomenti trasversali quali la mobilità e la creazione di confini; chiude un capitolo sulla terra, per sancire il bisogno di ripartire dalle nostre basi fisiche e ambientali. -
Leggere Rawls
John Rawls (1922-2002) è considerato da più parti il maggiore filosofo politico del Novecento. La sua ""Teoria della giustizia"""" (1971) ha segnato una vera e propria rinascita della filosofia politica normativa e dell'interesse dei filosofi per le questioni di etica pubblica e di giustizia sociale. L'antologia qui presentata rende accessibili al lettore non specialista i tratti essenziali del suo pensiero. Dopo l'ampia introduzione iniziale, il percorso di lettura delineato si articola in quattro parti. Nella prima vengono affrontate le questioni di metodo e di giustificazione, che aiutano a capire come e in che senso l'opera di Rawls ha reimpostato la filosofia politica in senso profondamente democratico. La seconda raccoglie alcuni passi classici che presentano la sua concezione della giustizia politica, considerata da molti un vero e proprio manifesto del welfare state liberale. I testi della terza parte affrontano il problema del conflitto di valori e il rapporto fra istituzioni liberali e fedi religiose. L'ultima parte è infine dedicata a due temi assai controversi: il ruolo del dissenso all'interno delle società democratiche e la politica internazionale degli stati liberali, con particolare attenzione alla guerra e alla giustizia economica internazionale."" -
L' umanista digitale
II manuale mostra come l'informatica, fin dalla sua nascita, si sia nutrita di un ricco contributo interdisciplinare proveniente da filosofi, linguisti, filologi, antropologi, psicologi e sociologi, e fornisce gli strumenti teorici e le competenze pratiche per affrontare le sfide che le tecnologie pongono al laureato e al ricercatore in discipline umanistiche. Il problema della trasformazione digitale della cultura è affrontato in tre diverse prospettive: elaborazione e ricerca, scrittura, conservazione dei saperi. Ciascuno di questi ambiti è affrontato da uno specialista del tema in un linguaggio semplice e rigoroso. Ne risulta una mappa dei cambiamenti e dei processi di riorganizzazione della produzione della conoscenza umanistica, che illustra le ragioni che dovrebbero indurre gli studiosi ad acquisire l'esperienza e le competenze necessarie a dialogare con la tecnologia digitale. Arricchisce il volume la presenza di un sito web, nel quale docenti e studenti troveranno materiali utili per integrare lo studio e la didattica. -
Neuropsicologia della memoria
II volume presenta una trattazione dettagliata dei deficit di memoria associati a lesioni o disfunzioni cerebrali nel paziente adulto, con particolare riferimento agli argomenti che sono stati oggetto di più intenso dibattito negli anni recenti, come il ruolo dell'ippocampo nella memoria dichiarativa, le dissociazioni fra categorie semantiche e l'amnesia retrograda focale o isolata. Vengono inoltre affrontati deficit di memoria implicita, la dislessia evolutiva, e alcune manifestazioni psichiatriche e su aspetti di interesse legale relativi all'amnesia. Infine, vengono fornite le basi indispensabili per lo studio della memoria: elementi di neuroanatomia e di neurologia, modificazioni della memoria durante l'invecchiamento e i metodi di valutazione della metamemoria. Un testo rivolto sia agli studenti dei corsi di laurea di psicologia di secondo livello, sia a quelli dei corsi di laurea in scienze motorie nonché ai medici specializzandi in neurologia, neurochirurgia, geriatria e psicologia clinica. -
Diritti e interpretazione. Il ragionamento giuridico nello Stato costituzionale
Il libro illustra con chiarezza gli effetti che la centralità del discorso dei diritti produce sull'argomentazione giuridica. Negli ordinamenti giuridici costituzionalizzati il giurista sembra aver definitivamente dismesso l'abito del mero esegeta dei testi di legge (ereditato dalla tradizione culturale del positivismo legalista ottocentesco), per assumere un ruolo attivo di promozione e attuazione dei diritti fondamentali e dei valori costituzionali. La centralità dei diritti fondamentali contribuisce a rimodulare i rapporti fra potere legislativo e potere giudiziario, talora anche in termini di concorrenza reciproca, e nelle corti trovano posto nuove tecniche argomentative che sembrano avvicinare il ragionamento giuridico al ragionamento morale, o alla decisione politica. -
Le istituzioni politiche del mondo romano
Roma non ebbe una costituzione scritta, la sua forma istituzionale venne elaborata nel tempo, attraverso norme consuetudinarie che contenevano indicazioni sui comportamenti sociali e sul funzionamento delle strutture, e attraverso provvedimenti legislativi, assunti a mano a mano che vicende di lunghissimo periodo trasformarono quel piccolo villaggio che era la Roma delle origini in centro di un immenso impero, imponendo adeguamenti e innovazioni. Questo manuale introduce alle istituzioni politiche romane e al loro sviluppo nel tempo, dalle origini al tardoantico. In questa seconda edizione il volume è stato arricchito, in particolare dando rilievo autonomo a temi quali il rapporto fra istituzioni politiche e istituzioni religiose, lo sviluppo dell'ordinamento giudiziario, le promagistrature e i comandi straordinari. -
Il patto che ci lega. Per una coscienza repubblicana
Questo volume, raccogliendo alcuni dei principali discorsi tenuti da Giorgio Napolitano nel corso della prima metà del suo mandato al Quirinale, rende evidente al lettore l'itinerario straordinariamente coerente seguito dal Capo dello Stato, il senso profondo della sua azione. In una stagione così difficile, contrassegnata da forti tensioni nella politica e nelle istituzioni italiane, oltreché da mutamenti e crisi nel quadro internazionale, Napolitano si adopera senza interruzione per richiamare, al di sopra delle divisioni, i principi di coesione e identità del paese, la fedeltà alle istituzioni dello Stato e soprattutto alla sua Costituzione: quel ""patto che ci lega"""" che sta alla base dell'Italia repubblicana."" -
Il tragico
La moderna riflessione filosofica sul tragico presuppone una presa di distanza dal suo oggetto specifico: la tragedia. Si può anzi dire che la cultura moderna ha elaborato il ""tragico"""" come idea filosofica, mentre all'epoca antica e premoderna si deve l'elaborazione della """"tragedia"""" come forma letteraria, canonizzatasi ben presto in un genere. Sulla base di questa distinzione fondamentale, gli autori propongono una ricostruzione storico-concettuale che, muovendo dal decisivo contributo nietzschiano, rilegge sia il tragico premoderno sia la vicenda della """"filosofia del tragico"""" vera e propria, dai suoi esordi in età idealistica fino ai più recenti sviluppi novecenteschi."" -
Hölderlin in Italia. La ricezione letteraria (1841-2001)
Questo studio si addentra nella fitta trama di rapporti che legano alcune grandi tradizioni letterarie d'Europa, l'italiana, la tedesca e anche la francese, per ricostruire le sorti ricettive di un autore destinato a imporsi nella memoria poetica novecentesca, dopo un passato di marginalità, come un riferimento precipuo e irrinunciabile, ergendosi a inquieto e centrale precursore. L'indagine prende le mosse dalla prima metà dell'Ottocento, quando il nome di Hölderlin inizia a diffondersi nella penisola tramite mediazione francese, per concentrarsi in seguito su Giosuè Carducci, che ha ascritto precocemente il lirico tedesco tra le sue predilezioni letterarie e ne ha approntato le prime versioni italiane. Si passa poi al Novecento, per considerare l'incidenza di questo modello in tutta la sua varia articolazione: i primi riflessi in Italia della coeva riscoperta europea di Hölderlin, filtrata dai periodici letterari d'inizio secolo; la cruciale congiuntura degli anni Trenta e Quaranta, quando si registra, con l'apporto determinante di protagonisti della scena letteraria, un sensibile incremento delle letture critiche e delle traduzioni, consentendo il definitivo ingresso di Hölderlin nel nostro orizzonte culturale; il fertile dialogo con l'opera hölderliniana di poeti quali Ungaretti, Montale, Luzi, Vigolo e Zanzotto. -
Il giro del mondo in duecentocinquanta pagine. Itinerari di diritto ecclesiastico comparato
Negli ultimi decenni nel diritto ecclesiastico italiano è andato definitivamente affermandosi il metodo di studio comparatistico, che, per sua natura, la disciplina ha sempre privilegiato anche allo scopo di mettere in relazione l'ordinamento dello Stato con quello della Chiesa. L'approccio ai modelli che i diversi ordinamenti prospettano per la regolamentazione dei fenomeni religiosi presenta oggi un interesse crescente per i problemi posti dal multiculturalismo e contribuisce in modo decisivo alla formazione del giurista. Questo volume, che raccoglie dieci studi dedicati ad altrettanti ordinamenti, traccia il bilancio di una lunga e originale riflessione culturale, originata dalla passione per la ricerca e dalla curiosità scientifica per l'esperienza straniera. -
L' Europa delle donne. La politica di pari opportunità nella storia dell'integrazione europea (1957-2007)
Principio fondamentale di ogni ordinamento democratico, la parità tra donne e uomini costituisce un valore dell'Unione europea nonché un elemento necessario per il raggiungimento degli obiettivi di occupazione e inclusione sociale stabiliti nel 2000 dal Consiglio europeo di Lisbona. Frutto di un percorso che attraversa la storia dell'integrazione europea, il crescente interesse della CEE/UE verso le questioni di genere ha condotto alla progressiva elaborazione della politica di pari opportunità. In queste pagine il tema viene affrontato a partire dall'introduzione nel Trattato di Roma dell'articolo 119 sulla parità di retribuzione tra lavoratori e lavoratrici e dal graduale riconoscimento del valore sociale ed umano di questa norma. Allo stesso tempo le istituzioni comunitarie hanno sviluppato un ampio dibattito sulla condizione femminile, indispensabile per l'affermazione di una ""cultura di parità"""" nella società europea. Nei primi anni Ottanta tematiche quali la presenza femminile nelle istanze rappresentative, lo status delle donne nei paesi in via di sviluppo, la violenza e, più in generale, il ruolo della donna nella società, hanno costituito il preludio all'adozione del """"gender mainstreaming"""". La chiara evoluzione in senso politico dell'originario progetto economico d'integrazione europea trova in questo studio una lettura originale che esamina quella che rimane tutt'ora una delle """"questioni aperte"""" nella """"nuova"""" Europa a ventisette."" -
La sostenibilità competitiva. Percorsi di sviluppo delle imprese manifatturiere di Vicenza
Questo volume presenta i risultati di un'indagine empirica multidisciplinare sui fattori di crescita e di competitività delle imprese vicentine, sviluppata attraverso le chiavi di lettura della macro e della microeconomia, della strategia e della finanza aziendale. La ricerca ha riguardato oltre duemila aziende manifatturiere studiate lungo un periodo di cinque anni, con l'obiettivo di individuare i sentieri di crescita quantitativa perseguiti dalle imprese locali e di indagare quali tra di esse hanno abbinato alla crescita dimensionale uno sviluppo qualitativo interno dell'organizzazione aziendale. L'analisi condotta offre uno sguardo sul futuro del sistema locale: un futuro in cui entrano in scena nuovi paradigmi aziendali, che scardinano i luoghi comuni dei settori maturi e delle dimensioni ottimali, lasciando invece spazio alla ""sostenibilità competitiva"""", intesa come la capacità delle imprese di affrontare la competizione e di reagire in modo tempestivo ai continui cambiamenti del mercato. Il volume costituisce la premessa per più ampie riflessioni sulla capacità di tenuta e di reazione del sistema produttivo locale, in un momento di trasformazioni profonde e repentine che minacciano nelle fondamenta la capacità di competere delle imprese, nonché di interi distretti e territori industriali."" -
Il nemico in politica. La delegittimazione dell'avversario nell'Europacontemporanea
La trasformazione dell'avversario politico in nemico, la contestazione della sua legittimità come competitore nella lotta per il potere: sono queste le dinamiche che hanno portato lo scontro politico in Italia a livelli sempre più aspri. Il carattere rissoso della politica italiana non è però solo un fenomeno nazionale, è anche la spia di processi di delegittimazione dell'avversario che rimandano alla stessa natura del conflitto politico nella società contemporanea. Regimi e partiti politici sono stati spesso al centro di un'opera di delegittimazione messa in atto da avversari a volte inconsapevoli degli effetti degenerativi prodotti dal ricorso a tale arma, e sono state proprio le democrazie a subire i danni maggiori per tali azioni. Il volume esplora i processi di delegittimazione nell'Europa dell'Otto e Novecento, con una chiave di lettura storico-comparata e con l'obiettivo di offrire un contributo alla riflessione sui meccanismi che la determinano. -
Conflitti ambientali. Esperti, politica, istituzioni nelle controversie ecologiche
Il parere degli esperti nei conflitti su ambiente e tecnoscienza è sempre più rilevante e nello stesso tempo ambiguo. Cambiamento climatico, energia, rifiuti, scorie nucleari: invece di contribuire a risolvere i conflitti su questi temi l'expertise viene trascinata nella disputa. Al rapporto tra esperti e politica è tradizionalmente associata l'idea che la scienza debba dire al potere ""come stanno le cose"""", che alla politica dei valori e degli interessi si contrapponga una """"politica dei fatti"""" capace di compiere scelte efficienti in base a dati non controversi. Oggi tutto ciò è oggetto di contestazione: i """"fatti"""" sono risucchiati nei conflitti. Le istituzioni faticano a gestire questioni in cui gli aspetti tecnico-scientifici acquistano peso crescente, mentre l'autorità esperta si trova schiacciata tra il sostegno cognitivo che dovrebbe offrire alle scelte politiche e la decostruzione della conoscenza (non esiste un sapere neutrale!) formulata dalle scienze sociali e praticata dai contendenti. Un intreccio qui dipanato a partire da una serie di casi - grandi infrastrutture, inceneritori, impianti eolici - che hanno occupato le nostre cronache nel passato recente."" -
Rivista italiana di scienza politica (2010). Vol. 2
Fondata nel 1971 da Giovanni Sartori e divenuta dal 2004 la rivista della Società Italiana di Scienza Politica, la ""Rivista italiana di scienza politica"""" ha contribuito allo sviluppo della scienza politica italiana e ne rimane il punto di riferimento essenziale, anche sul piano internazionale. Privilegiando l'approccio comparato e confrontandosi costantemente con il dibattito politologico internazionale, gli articoli presentati si concentrano su aspetti e metodi da sempre oggetto della scienza politica (istituzioni di governo, partiti, trasformazione dei regimi politici interni e internazionali ecc.), mentre i """"Focus"""" e le recensioni proposte riguardano i temi di frontiera della ricerca politologica (dall'idea di governance allo sviluppo delle istituzioni politiche europee, dal futuro delle relazioni internazionali alla riforma dell'amministrazione)."" -
L' empatia
Comunicare e relazionarsi sono fondamentali attività umane che richiedono competenze psicologiche, dal momento che non possono essere svolte senza una comprensione della mente altrui. All'incrocio di due discipline (filosofia e psicologia), all'inizio del ventesimo secolo l'empatia, intesa come la capacità di mettersi al posto di un altro, di vedere il mondo come lo vede l'altro, è stata una delle metodologie più utilizzate per esplorare la mente; oggi è uno dei costrutti maggiormente rivisitati in psicologia clinica e nelle scienze sociali e cognitive, oltre ad aver assunto un valore centrale nell'ambito delle neuroscienze grazie alla scoperta dei neuroni specchio. Questo volume offre un contributo qualificato ed originale sull'empatia presentata come un costrutto riccamente sfaccettato che ha una sua autonomia in campi diversi e che si presta a diversi approcci epistemologici. -
Open Access. Conoscenza aperta e società dell'informazione
Nella nostra società si confrontano due modelli di conoscenza. Quello ""aperto"""", che ha le sue radici nell'affrancamento della scienza moderna dalla magia e dalla religione, trova oggi espressione nel successo di Internet e nella proposta del software libero e open source, ma anche in diverse altre esperienze: il rifiuto dell'Unione Europea di brevettare il software (come invece accade negli Stati Uniti), la legge italiana sui farmaci generici, la scelta di rendere pubblici i risultati della ricerca sul genoma umano. Il modello """"chiuso"""" si è invece affermato negli ultimi tre decenni con l'industria del software, la privatizzazione della ricerca scientifica, l'estensione della proprietà intellettuale e in generale una visione della conoscenza come prodotto industriale. Tra questi due modelli sta a noi scegliere. Anche orfani, almeno dopo Kuhn, di una visione finalistica del sapere umano, rimaniamo infatti responsabili delle conseguenze che le nostre opzioni educative, morali e politiche avranno sulle generazioni future. Incentivare la cooperazione, lo scambio, l'imitazione creativa è cosa assai diversa dall'erigere barriere tecnologiche e legali attorno a forme di conoscenza pronte per l'uso, corredate da rassicuranti certificati di affidabilità rilasciati da autorità impersonali e remote."" -
La Chiesa, il segreto, l'obbedienza
Il volume analizza la separazione del ""foro interno"""", cioè il foro della coscienza, dal """"foro esterno"""" cioè il foro giudiziario a partire dai secoli XII-XIII. Secondo l'adagio ben conosciuto dai canonisti medievali """"La Chiesa non giudica le cose occulte"""", il campo d'azione lasciato al giudice era limitato e in seno a ogni individuo era riconosciuta, dalla stessa istituzione ecclesiastica - distinguendo tra """"secretum"""", un sapere umano dissimulato, e """"occultum"""", prodotto di forze sovraumane - una zona di esenzione completa, sottoposta solo allo sguardo di Dio. Il concilio Lateranense IV del 1215 tuttavia impose la confessione auricolare e con essa l'obbligo di rivelare anche gli """"occulta cordis"""" da cui dipendeva la salvezza eterna, una misura che aprì la strada all'Inquisizione e alla sua volontà di ricercare anche i peccati di pensiero nascosti. Tale pratica giudiziaria comportò un'esigenza di trasparenza assoluta e una pubblicità della coscienza da cui si è sviluppata una casistica assai complessa che testimonia delle tensioni relative all'autonomia dell'individuo e alla faticosa e contrastata costruzione del soggetto a fronte del potere inquisitorio."" -
Invecchiamento, immigrazione, economia
Dopo decenni di relativa indifferenza le relazioni tra demografia ed economia sono tornate al centro dell'interesse, o meglio delle preoccupazioni, di economisti e politici. Nel nostro paese i primi segni di attenzione risalgono agli anni Settanta a proposito degli effetti che le riforme delle pensioni avrebbero prodotto sui conti pubblici; e successivamente negli anni Novanta per valutare la sostenibilità finanziaria dell'elevato debito pubblico. Oggi parlare di ""depressione"""" per caratterizzare l'attuale evoluzione demografica serve a sottolineare che non si tratta di un declino della dimensione assoluta della popolazione, ma del suo invecchiamento, accompagnato da un calo della forza lavoro nazionale. Se declino sarà dipenderà dalla persistenza dei flussi di immigrazione. L'autore mette al centro dell'analisi alcuni temi: le cause della depressione demografica, gli effetti del mutato scenario sull'economia e sulla finanza pubblica; l'individuazione degli spazi per interventi correttivi. L'auspicio sarebbe quello di arrivare a un dibattito pubblico sereno e oggettivo, da cui purtroppo si è ancora molto lontani."" -
Proporzionale se vi pare. Le elezioni politiche del 2008
La Seconda Repubblica ha ormai compiuto i quindici anni. In questo arco di tempo si sono svolte cinque elezioni politiche, con due sistemi elettorali diversi: un maggioritario di collegio con quota proporzionale per le prime tre; un proporzionale con premio di maggioranza per le ultime due. In entrambi i casi, sistemi misti portatori di un bipolarismo instabile, che fino al 2006 è stato molto frammentato. Inaspettatamente, nelle elezioni del 2008 - cui questo libro è dedicato - il quadro cambia radicalmente. Da maxi che erano le coalizioni diventano mini; alla Camera dei deputati i gruppi parlamentari si riducono da undici a cinque; i partiti di governo da otto a due. E qui viene utile Pirandello, l'evocazione del quale intende cogliere l'ambiguità del responso elettorale. Date le stesse regole del 2006, il copione pareva già scritto. E invece, con l'entrata in scena di Pd e Pdl, sono cambiati i personaggi principali e con essi il ruolo dei comprimari. Qual è allora il nostro ""vero"""" sistema elettorale? E quali i """"veri"""" risultati che ha prodotto, quelli del 2006 o quelli del 2008? In altri termini, il sistema partitico emerso dalle ultime elezioni è destinato a durare?""