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Il secolo mondo. Storia del Novecento. Vol. 1: 1900-1945
Marcello Flores dedica un'attenzione speciale al mondo extraeuropeo, alle dinamiche tra centri e periferie del globo, agli eventi che unificano sotto i medesimi processi paesi diversi e lontani. La novità di questa storia risiede principalmente in uno sguardo spiazzante che sa rendere evidente come il Novecento sia un secolo a dimensione globale: un secolo mondo appunto. Una narrazione concreta e densa di fatti in cui accanto all'evoluzione economica e sociale trovano posto i mutamenti della mentalità, la storia dei paesi e la storia degli uomini, secondo un tracciato che va, in questo primo volume, dalla guerra dei boxer alla seconda guerra mondiale. -
Il secolo-mondo. Storia del Novecento. Vol. 2: 1945-2000
Organizzato secondo una partizione che individua nel Cinquecento e nel Settecento - rispettivamente - il momento culminante delle spinte economiche, politiche, sociali e culturali che costituiranno l'anima della modernità, e il loro punto di maturazione, il volume intende delineare le tappe che hanno scandito questo ""tempo forte"""" della traiettoria percorsa dalla civiltà europea. L'autore traccia i contorni dei grandi mutamenti politico-economico-demografici dell'Occidente europeo a partire da una attenta sensibilità storiografica non solo per le strutture del potere, ma anche per le realizzazioni culturali, artistiche, scientifiche, e per le """"mentalità"""" di cui sono state espressione."" -
Il «discorso del maneggio». Pratiche gestionali e contabili all'Arsenale di Venezia, 1580-1643
L'Arsenale di Venezia rappresenta un caso davvero unico nella storia dell'affermazione delle moderne pratiche gestionali e contabili; ciò per via dell'importanza economica e organizzativa che assunse già a partire dal medioevo, e della complessità dei processi produttivi e gestionali, con diffuso utilizzo di pratiche contabili documentate. L'Arsenale offre dunque enormi opportunità per la ricerca storica, poiché l'insieme di relazioni fra vari esponenti in gioco e la documentazione d'archivio sono un esempio raro e antico dell'affermarsi di una riflessione distaccata sul gestire, di un parlare della gestione al di là del gestire in sé - del ""discorso del maneggio"""", come allora si denominava."" -
L'inchiesta e il sondaggio nella ricerca psicosociale
L'inchiesta e il sondaggio sono gli strumenti di indagine più usati nella ricerca psicologica e sociale e quelli in cui i normali cittadini si imbattono con maggiore frequenza leggendo i quotidiani e guardando la televisione. Il volume presenta questi versatili strumenti di indagine ponendosi due obiettivi: da un lato, trasmettere al lettore neofita le principali nozioni utili a cimentarsi nella conduzione di un'inchiesta o di un sondaggio; dall'altro, fornirgli alcune chiavi di lettura per comprendere meglio le basi da cui originano i risultati delle inchieste e dei sondaggi presentati dai mass media, per una loro più attenta e consapevole valutazione critica. -
Filosofia dell'economia. Modelli, causalità, previsione
È importante capire qual è la metodologia dell'economia, la disciplina filosofica che studia come le teorie economiche vengono create, controllate empiricamente, e applicate. Ad esempio, l'idea che per giustificare un intervento di politica economica nel mondo reale sia necessario un excursus nel mondo irreale dei modelli non sembra per nulla bizzarra a un economista di professione. Questo modo di procedere per modelli ""irrealistici ma utili"""" è il primo tema su cui si concentra l'autore, che individua nel modello il mezzo per catturare le vere relazioni di causa-effetto esistenti tra le variabili economiche, necessarie per raggiungere il suo scopo ultimo: quello di essere utile per la previsione e soprattutto il controllo dei fenomeni economici."" -
Regioni d'Europa. Devoluzioni, regionalismi, integrazione europea
Negli ultimi decenni l'architettura istituzionale di molti stati europei è andata mutando in seguito a diffusi processi di devoluzione di poteri e risorse dal centro alla periferia. Le regioni sono emerse con forza nell'arena europea e vi rivendicano un ruolo importante. Hanno costruito una fitta rete di relazioni fra loro per meglio perseguire i propri interessi e hanno promosso organismi di rappresentanza di fronte alle istituzioni di Bruxelles. Dal canto loro, le politiche comunitarie hanno privilegiato i territori substatali come ambiti di sviluppo economico e sociale; l'Unione europea ha addirittura preteso dai nuovi stati membri che, prima del loro ingresso nel 2004, realizzassero forme di decentramento. Tutto ciò ha contribuito al rafforzamento delle identità regionali. Per altro verso, le riforme territoriali sono entrate nell'agenda di molti stati europei anche sotto la spinta di movimenti e partiti regionalisti. A Ovest come ad Est si è avuto un risveglio di tradizioni culturali e di orientamenti politici diversi da quelli degli stati centrali. Su questo sfondo il volume - che qui si presenta in una nuova edizione - illustra in modo chiaro e informato i complessi rapporti tra devoluzioni, avvenute o in atto, regionalismi e integrazione europea. -
Sonavan le quiete stanze. Sullo stile dei «Canti» di Leopardi
Appassionato studioso di poesia italiana, Mengaldo mette a frutto le sue conoscenze di filologia, storia della lingua, linguistica e stilistica per indagare nel profondo uno dei capolavori massimi della nostra storia letteraria: i ""Canti"""" di Leopardi. E lo fa soffermando l'analisi sulle differenze e sulle costanti interne alle quattro fasi dei """"Canti"""": Canzoni, Idilli, Canti pisano-recanatesi e ultimi Canti. Ne emerge non soltanto l'individualità linguistica e stilistica di ciascuna delle quattro grandi fasi rispetto alle altre, ma anche, di volta in volta e secondo lo stesso principio, l'individualità dei singoli canti."" -
Il Mulino. Vol. 425
Nata nell'aprile del 1951, la rivista ha sede a Bologna negli uffici dell'omonima Associazione di cultura e di politica che ne controlla la proprietà. È un bimestrale e i numeri sono rivolti in primo luogo a quelle componenti della società che paiono più interessate a un discorso civile orientato verso una prospettiva di modernizzazione. Questo numero presenta, tra gli altri, gli articoli di: Piergiorgio Corbetta e Salvatore Vassallo, Piero Ignazi, Aldo Di Virgilio, Giacomo Sani, Nicola Rossi, Aris Accornero, Massimo Livi Bacci, Paolo Frratini, Michele Grillo, Alessandro Monti, Claudio Colombo. -
Gli arabi
La prima testimonianza che documenta l'esistenza degli Arabi è in un iscrizione assira dell'853 avanti Cristo. La storia degli Arabi inizia dunque ben prima che sorga l'Islam, a cui tuttavia è inestricabilinente legata; era arabo Maometto, e arabi sono i principali luoghi santi dell'Islam, la Mecca e Medina. Il volume di Halm presenta nei suoi tratti essenziali la storia plurimillenana del mondo arabo, prestando attenzione anche alla cultura e al contributo dato da questa alla cultura occidentale. -
Storia dei Balcani
In questa sintesi, Hösch traccia l'evoluzione storica dei Balcani a partire dall'età antica; dopo averne tratteggiato i caratteri generali, il volume si sofferma in particolare sulla secolare presenza nella regione dell'impero ottomano. Il fuoco del volume è tuttavia fondamentalmente sull'età contemporanea, sul groviglio di conflitti che trovano nei Balcani l'innesco della Grande Guerra, sugli assetti dell'area decisi a Versailles, e sulle vicende del secondo dopoguerra. -
La Turchia contemporanea
La Turchia invia all'Europa segnali contrastanti. Il paese, musulmano per il 99% e candidato ormai da diversi anni all'ingresso nell'Unione Europea, si è dotato di un governo ""islamico moderato"""" e dispone di strutture formalmente democratiche, ma la sua politica, sia interna che estera, viene dettata da un Consiglio nazionale di sicurezza composto per lo più da militari. Il libro fornisce gli strumenti per comprendere meglio questa situazione ricostruendo la vicenda storica del Paese lungo l'intero arco del Novecento: dalla guerra di indipendenza (1919-1922) alla costruzione del moderno stato kemalista, ai regimi militari e alle elezioni politiche del 2002, che hanno segnato il definitivo tramonto della vecchia classe politica."" -
Omero
Le più antiche opere letterarie della letteratura greca - l'""Iliade"""" e l'""""Odissea"""" - sono state attribuite sin dall'antichità a Omero. Ma si chiamava davvero Omero l'autore? E sono stati davvero scritti dallo stesso poeta i due poemi che tanta parte hanno poi avuto nell'immaginario letterario dell'intero Occidente? Dopo una panoramica sulla """"questione omerica"""", l'autore considera il problema dell'identità storica dell'autore, delle modalità della composizione e della trasmissione dei due poemi, di cui provvede inoltre a ricostruire il contesto storico. Attenzione non minore è dedicata all'analisi letteraria delle due opere, alla costruzione della trama, alla tecnica narrativa del poeta e alla caratterizzazione dei personaggi."" -
La filosofia islamica
Scopo del volume è cogliere le peculiarità della tradizione araba e delinearne lo sviluppo, per introdurre il lettore in modo chiaro e conciso alla storia della filosofia nel mondo islamico. Dopo aver illustrato l'importanza delle traduzioni arabe dei filosofi greci, l'autore offre un ritratto dei più autorevoli filosofi arabi letti in Europa. Le pagine finali offrono una panoramica sulle tendenze contemporanee. -
Il divario digitale. Internet e le nuove disuguaglianze sociali
Le enormi possibilità che le nuove tecnologie hanno spalancato sono però accompagnate anche da nuove disuguaglianze. È il segretario generale dell'Onu a dichiarare, parlando dei Paesi in via di sviluppo, che ""oggi essere tagliati fuori dai servizi di telecomunicazione è una difficoltà grave quanto la mancanza di lavoro, cibo, abitazione, assistenza medica, acqua potabile."""" Ma anche nei Paesi sviluppati, dove le deprivazioni materiali sono più contenute, le disparità di accesso alle nuove tecnologie della comunicazione incidono fortemente. Un fenomeno - cui è stato dato il nome di """"digital divide"""", in italiano """"divario digitale"""" - sul quale si moltiplicano le indagini, le discussioni, gli interventi."" -
La moda
Parlare di moda in termini appropriati richiede di partire da una fondamentale distinzione: l'abbigliamento è un prodotto materiale, la moda un prodotto culturale. Insistere su questo scarto significa sfatare il mito dello stilista come genio creativo, mostrare l'importanza e il funzionamento dei sistema istituzionale (produttori, giornalisti, sfilate, pubblicità) che governa il mondo della moda, svelare i meccanismi che al suo interno decretano il successo e l'insuccesso, esplicitare il valore delle moda per coloro che la consumano. La moda, ribadisce l'autrice, è una questione di significati, non di abiti. -
L'economia della conoscenza
L'economia della conoscenza è un sistema in cui la quota di occupazione ad alta intensità di conoscenza e il peso economico dei settori legati all'informazione sono preponderanti. In altri termini, un'economia in cui la scienza e la tecnologia svolgono un ruolo determinante. Storicamente le economie fondate sulla conoscenza si sono affermate a partire da un doppio fenomeno: da un lato una tendenza di lungo periodo che riguarda l'aumento delle risorse consacrate alla produzione e alla trasmissione delle conoscenze e dall'altro un'innovazione tecnologica importante che ha agito da elemento scatenante dei cambiamenti strutturali. -
La cancellazione del debito dei paesi poveri
Perché è utile cancellare il debito? Come agisce la comunità internazionale? Quali sono i vantaggi per i cittadini degli stati beneficiari? È più utile cancellarlo o trovare soluzioni intermedie? Gli autori spiegano che i fatti sono molto più complicati a partire dai numerosi fattori in gioco: dalle politiche talvolta sbagliate dei paesi ricchi, a quelle spesso inadeguate o addirittura corrotte dei paesi poveri, fino a problemi di natura geografica e di instabilità politico-sociale dei paesi beneficiari. Discutono poi cosa fa, e con quali strumenti, la comunità internazionale e, raccontando anche storie di successo o insuccesso, spiegano quanto debito è stato cancellato e a quali condizioni. -
La cooperazione internazionale allo sviluppo
Nel mondo una persona su quattro vive oggi con meno di un dollaro al giorno. Povertà non è solo mancanza di reddito, ma anche di salute, istruzione e partecipazione alla vita sociale. Questa situazione drammatica rende la promozione dello sviluppo una priorità imprescindibile per la comunità internazionale, non solo per ragioni etiche, ma anche per garantire la stabilità politica ed economica globale. Nel volume, dopo una breve ricostruzione delle varie fasi della politica di cooperazione, si indagano anche attraverso casi di successo e di insuccesso - le politiche di cooperazione messe in atto dai paesi sviluppati, che non vanno confuse con la semplice assistenza umanitaria ma che richiedono impegno e responsabilità anche da parte dei paesi beneficiari. Ci si sofferma infine sull'atteggiamento dell'Italia, presenza significativa nello stanziamento di fondi, ma che potrebbe fare meglio e di più. -
Noi e i numeri
Perché per alcuni il compito di matematica rappresenta un problema insormontabile e per altri una prova come un'altra? Per quale motivo la matematica può essere a tal punto fonte di disagio da originare ansie e vere e proprie fobie? L'autrice presenta il mondo dei numeri rispondendo a queste e a molte altre domande sulle abilità numeriche. Ripercorre la lunga storia del ""far di conto"""", dai primi simboli cuneiformi incisi su tavolette d'argilla all'invenzione dello zero; mostra come nell'uomo ci sia una predisposizione naturale alla valutazione delle """"quantità"""", che a livello percettivo possono esser colte anche nel mondo animale; e racconta la storia di grandi matematici e di prodigiosi calcolatori."" -
Donne e politica
L'Italia, sesto paese industriale al mondo, è al 75esimo posto nella classifica dei parlamenti per presenza femminile: perché dal momento che nessuna norma limita la parità dei sessi è ancora così bassa la partecipazione delle donne alla vita politica? L'autrice offre un quadro del cammino compiuto per superare la discriminazioni giuridica delle donne; esamina le cose fatte e quelle ancora da fare; discute l'atteggiamento dei partiti e illustra la ben più aperta normativa europea. Infine, a partire dalla lunga storia della conquista del voto fino alla vicenda delle quote ""rosa"""" nelle liste elettorali, mostra come pur rimuovendo gli ostacoli normativi ne restano altri di natura sociale e culturale.""