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Il viaggio dell'icononauta. Dalla camera oscura di Leonardo alla luce dei Lumière
Il viaggio raccontato da Gian Piero Brunetta è quello dei ""navigatori delle immagini"""" cioè di coloro che sono riusciti a diffondere e interpretare con strumenti e apparecchi ottici forme e rappresentazioni di mondi reali e immaginari nei secoli che hanno preceduto l'invenzione del cinema. Questo rito di iniziazione popolare ha origini lontane nel tempo ma, a partire dal Cinquecento, si viene diffondendo in tutta Europa grazie agli spettacoli ottici che favoriscono la partecipazione a una pratica di viaggio sedentario e immaginativo i cui esiti diventano ben presto sensazionali riuscendo a fondare una cultura visiva che raccoglie genti e popolazioni diverse per credo politico e religioso, lingua, cultura e appartenenza sociale. I racconti e gli spettacoli di magia luminosa iniziano infatti a modificare mentalità e modalità della visione e della percezione, creando, con la proliferazione anche di """"luoghi delle immagini"""", quella cittadinanza comune e quell'habitat senza i quali certo il cinema non avrebbe potuto svilupparsi. I venditori ambulanti di stampe popolari che partivano dal Trentino o i lanternisti savoiardi, i grandi illustratori degli spettacoli di Panorama e Diorama o i piccoli impresari di Mondo Nuovo o di Cosmorama ci appaiono così i discendenti dei narratori omerici e gli eroi di un'epopea finora mai realmente considerata, che seppe creare un forte tessuto connettivo nella storia dell'Europa moderna e stabilire un ponte tra cultura alta e popolare."" -
Falk
"Non vi è dubbio che un romanzo di questo tipo presenta il volto di un grande scrittore che sa indagare ogni aspetto della vita e della società degli uomini, indipendentemente dal continente a cui si riferisce."""" (Rosella Mamoli Zorzi)" -
Serghej A. Esenin. L'estremo cantore dell'antica Russia di fronte alla rivoluzione
Quest'opera presenta il testo di laurea di Giovanni Arpino su Serghej Esenin, uno dei poeti russi più interessanti del primo quarto di secolo, tragico trait d'union tra passato e presente. A questo grande poeta Giovanni Arpino ha dedicato un lavoro libero e appassionato che, a distanza di anni, interessa sia gli studiosi dell'opera di Arpino, sia dell'opera del poeta. -
Storia di un tagliabambù
"L'antenato è il primo ad apparire di tutti i 'monogatari'"""", così Murasaki Shikibu (XI secolo) consacra """"Storia di un tagliabambù"""", testo risalente al 909 ca. Il termine 'monogatari' caratterizza una prosa, spesso inframmezzata da componimenti poetici, che si identifica con la grande pagina letterararia di epoca Heian (794-1185). """"Storia di un tagliabambù"""" è il primo 'monogatari' perché l'anonimo autore racconta in modo nuovo una storia presa dalla tradizione orale, dandole una struttura narrativa che rimarrà nei secoli. L'estensore del testo è senza dubbio da identificare in un intellettuale, buon conoscitore della lingua cinese e così vicino all'ambiente di corte da permettersi di adombrare personaggi realmente esistiti." -
Lazio. Itinerari ebraici. I luoghi, la storia, l'arte
Oltre a Roma le località descritte nel volume sono: Alatri, Anagni, Ariccia, Cassino, Castelnuovo di Porto, Civitavecchia, Cori, Farfa, Fondi, Frascati, Frosinone, Genazzano, Montefiascone, Orte, Ostia, Palestrina, Priverno, Rieti, Sacrofano, Segni, Sermoneta, Sezze, Taquinia, Terracina, Tivoli, Tuscania, Velletri, Veroli, Viterbo. -
Storia di Ochikubo
Al pari di tante altre opere della narrativa giapponese classica, tuttora ignota è l'identità dell'autore di ""Storia di Ochikubo"""". Di certo, a giudicare per lo meno dallo stile e dalla terminologia di molti passi, l'opera fu il frutto della fantasia di uno dei numerosi aristocratici che nel corso della prima metà del periodo Heian (794-1185) produssero letteratura a uso e consumo delle dame di corte di Kyoto. Per molti secoli il romanzo fu attribuito a Minamoto no Shitago (911-983), letterato e poeta il cui nome è legato ad altri due testi del periodo: il """"Taketori monogatari"""" (inizio X secolo) e l'""""Utsuho monogatari"""" (fine X secolo). Il più antico manoscritto dell'""""Ochikubo monogatari"""" esistente è una copia della metà del XV secolo."" -
Edipo a Colono
Prosecuzione ideale all'""Edipo re"""", l'""""Edipo a Colono"""" è stato letto spesso come una meditazione sulla vecchiaia: l'itinerario di Edipo è un cammino verso la morte; il cammino di un cieco, come del resto lo è quello di tutti i mortali."" -
Andrea del Sarto-Pictor ignotus-Fra Lippo Lippi
Tre poemetti narrativi, tre raffinati monologhi drammatici, tre storie, tre ritratti di pittori che insieme vanno a costruire, in un gioco intricato di voci e di punti di vista, di rispecchiamenti e di simmetrie un'unica scena di una Firenze rinascimentale, anch'essa fatta di luci e ombre, scorci notturni inusitati e luminosità improvvise, ai confini tra arte e vita, tra quadro e realtà. Tre monologhi drammatici che, concepiti da Browning autonomamente tra il 1845 e il '55, furono da lui stesso in seguito riuniti nella sezione centrale dei ""Poetical Works"""" e che anticipano gli esiti novecenteschi del """"flusso di coscienza""""."" -
Romeo e Giulietta nel villaggio. Testo tedesco a fronte
E' in una Svizzera omerica, in paesaggi di grandiosità calma e solenne, che si compie il destino tragico dei due giovani innamorati, vittime dell'avidità dei padri e storditi dalle dissonanze del mondo. In un pallido mattino d'autunno, consumato l'amore su un barcone alla deriva, si lasciano cadere, tenendosi strettamente abbracciati, nelle fredde acque di un fiume. L'opera di Keller venne pubblicata per la prima volta nel 1856. -
Il lungo viaggio di Vittorini. Una biografia critica
Vittorini uomo e Vittorini scrittore, Vittorini editore e Vittorini intellettuale, Vittorini traduttore e Vittorini scout di giovani talenti: uno dei protagonisti della cultura nel Novecento raccontato e studiato da uno scrittore-editore che gli è stato vicino, come amico e come assistente, per dodici anni. L'opera di Crovi descrive l'itinerario politico dello scrittore siracusano fattosi milanese d'elezione; ripercorre le scelte letterarie, culturali, civili e conoscitive dello scrittore; ne rievoca l'accidentata vita familiare e professionale, ne svela i segreti rapporti amorosi e d'amicizia, ne decifra le proiezioni utopiche, ne rivela le interrogazioni esistenziali e religiose. -
Yoshino
Una trama esile ma con diversi piani di lettura, un andare svagato apparentemente senza tema, un'intensa nostalgia del passato, il ricordo ricorrente di suoni e colori, una polifonia che trova spazio in un ambiente naturale tra i più affascinanti nonché culla della storia giapponese: tutto questo è ""Yoshino"""" (dal nome di una zona del Giappone), romanzo breve che Tanizaki completò nel 1931. Non è un diario di viaggio, anche se di viaggi si parla, piuttosto un percorso della memoria. Sono i ricordi che si affollano, la presenza inquietante e fiabesca della volpe, i richiami alla classicità, la sensualità dello scrittore protagonista a far da cornice alla vicenda."" -
Il manuale del romanziere
"Scrivere un romanzo è intraprendere un viaggio e, se per qualche tempo si può vagare a caso, a lungo andare la determinazione di una meta diventa ineluttabile."""" Il manuale del romanziere è, al di là del titolo, un saggio ironico sulla scrittura, un testo di narratologia, un'opera di critica, più che un vero manuale con regole certe, anche se non mancano suggerimenti molto utili per un aspirante scrittore. Come asserisce Cesare De Michelis nella Premessa, """"con il consueto spirito paradossale Giampaolo Rugarli ha scritto Il manuale del romanziere con l'esplicito proposito di fissare anzitutto l'impossibilità di offrire qualsiasi manuale del romanziere"""". Un libro che piacerà a chi vuole imparare dalla passione e dall'esperienza." -
Lo specchio incrinato. Storia e immagine dell'omosessualità femminile
Questo libro intende ricercare l'origine storica delle concezioni con cui ancora oggi viene pensata l'omosessualità femminile: una trasgressione che, essendo estranea alle logiche di potere costitutive del rapporto tra i sessi, appare di scarsa rilevanza sociale, ma che nello stesso tempo elude la funzione assegnata alla donna quale specchio ed esaltazione di virilità opponendosi così alle richieste del narcisismo maschile. -
Adelchi
La seconda tragedia manzoniana, che qui si ripresenta nella prima edizione del 1822, fu composta in anni cruciali per le cospirazioni risorgimentali in Lombardia. In un contesto ricco degli echi tragici della contemporaneità, si inscena - come già nel Conte di Carmagnola - il dramma dell'azione negata e dell'impossibile conciliazione della felicità dell'individuo con le ragioni del potere. Al centro dell'azione-riflessione tragica è la figura di Adelchi, il principe longobardo che assiste impotente alla caduta del regno dei suoi avi, insieme alla sorella Ermengarda, la sposa ripudiata di Carlo. In Adelchi lo scacco dell'individuo-eroe si misura non nella scelta plateale del suicidio, ma nella consapevole rassegnazione a una sorte senza gloria. -
Albascura
Luca Alfonsi è arrivato a Venezia, la sua città, dopo molti anni, con uno scopo preciso. Tra maschere grottesche, orge di palazzo, risse al casinò, furti nelle chiese e giochi erotici in gondola, va alla ricerca di un vecchio medico. Nel suo vagare una donna, senza volto e senza nome, continua a spiarlo, a confonderlo con messaggi indefiniti, con un vecchio libro di poesie, una cassetta registrata, una lettera... -
Cinema italiano anni Novanta
Quali elementi caratterizzano il cinema italiano degli anni Novanta? Si può parlare di ""nuovo cinema"""" e quale rapporto esiste tra la nuova generazione e quella dei maestri? Quali sono le dinamiche produttive, gli autori e i cineasti di rilievo, i luoghi d'incontro, i momenti di discussione e di elaborazione teorica? Questo libro offre un panorama a tutto campo del nostro cinema nel decennio che va dalla fine degli anni Ottanta sino a oggi, con uno sguardo e un'attenzione particolari a quella che l'autore chiama, con una citazione telefila e cinefila, la next generation, o il new-new italian film. L'opera è la nuova edizione aggiornata al 2001."" -
Non solo Woody Allen. La tradizione ebraica nel cinema americano
La tradizione ebraica nel cinema americano è molto più radicata di quanto non si sia abituati a pensare; basti citare tra i produttori i Mayer, i Goldwyn, i Cohn, tra i registi Ernest Lubitsch, Billy Wilder, Joseph Mankiewicz, Otto Preminger, Steven Spielberg, tra i divi i fratelli Marx, Mel Brooks, Danny Kaye, Jerry Lewis, Joan Crawford, Lauren Bacal. Questo libro racconta le caratteristiche e gli sviluppi di questo fenomeno. Celebri attori, sceneggiatori, grandi registi sono i protagonisti del volume fatto di approfondimenti che partono dalle radici yiddish della tradizione ebraica-orientale della prima metà del secolo per arrivare al cinema progressista di Hollywood. -
Maschere di donna
La storia si svolge negli anni Cinquanta del nostro secolo ma tratta un tema caro alla letteratura classica, quello della forza distruttiva della gelosia e del risentimento femminile. Una storia di amore e di morte nella quale si intrecciano inganni, tradimenti, inspiegabili possessioni, tutta giocata attorno alla protagonista femminile, Mieko, che sotto una maschera di serena compostezza nasconde un rancore profondo e inestinguibile che nasce da una odiosa esperienza matrimoniale. -
Il tenore di vita. Tra benessere e libertà
Amartya Sein in questo volume fornisce contributi essenziali sull'economia dello stato sociale. Dalla teoria assiomatica della scelta sociale, alla definizione degli indici per valutare stato sociale e povertà, agli studi empirici sulla carestia. -
Aiace
Intorno alla figura di Aiace si concentrano numerose problematiche tipiche della poetica sofoclea: il contrasto tra passato e presente, tra individualità e potere, tra leggi divine e leggi umane, tra diritti dei singoli e diritti collettivi. Nodo centrale, come nell'""Antigone"""", il tema della sepoltura di Aiace, doppiamente colpevole, come suicida e come ribelle. Testo complesso, difficile, poco frequentato e poco rappresentato per l'oggettiva difficoltà della trama, l'Aiace costituisce invece una delle tragedie più forti di Sofocle, di grande drammaticità e impatto. Testo a fronte.""