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L'urbanistica di Haussmann: un modello impossibile?
"La percée è l'apertura di una nuova strada attraverso il tessuto urbano esistente (eventualmente anche da diversi secoli), ma non è la distruzione di un quartiere; è il suo rimodellamento attraverso il tracciamento di una nuova via che lo penetra senza distruggerlo"""". Questa definizione di Pierre Pinon chiarisce in modo inequivoco come la identificazione compiuta dalla storiografia italiana tra percée e sventramento sia stata operazione concettualmente non del tutto corretta. Pertanto, intento comune dei saggi riuniti in questa raccolta è la revisione critica di alcune convinzioni che hanno pervaso la storiografia urbanistica francese e italiana in merito all'operato del prefetto George-Eugène Haussmann nella Parigi del Secondo Impero. All'urbanistica del prefetto della Senna si è voluto dare un apparato teorico che non ha e, ancora peggio, la si è voluta ingabbiare in un """"modello"""" come tale esportabile ed applicabile in contesti urbani profondamente diversi da quelli parigini. Le aperture di nuove strade in forma rettilinea su tessuti urbani esistenti, l'allargamento di strade, la demolizione e la ricostruzione di interi isolati sono diventati, a partire dalla seconda metà dell'Ottocento, sinonimo di """"haussmannizzazione"""". I contributi raccolti nel presente volume, analizzando le premesse dell'haussmannismo, le sue caratteristiche principali e alcune delle forme con le quali si è concretizzata l'urbanistica tardo-ottocentesca in Francia e in Italia." -
Atopia e memoria. La forma dei luoghi urbani
Riscoprire il mito, la tradizione, la memoria, per ritrovare un linguaggio oltre la tecnica e le funzioni, oltre le astrazioni generalizzanti costituisce un po' il compito essenziale del fare architettura e dell'insegnare architettura oggi, a confronto con l'atopia fisica della città e delle periferie e l'atopia mentale della babele dei linguaggi del bombardamento delle immagini. Ma ritrovare un linguaggio, esprimere una densità di significati assumendo come riferimento l'uomo e la sua storia, prefigurano un'insidia di segno opposto: la dissipazione del senso. Allora una misura, una coerenza di ""figure"""", forse un """"minimo"""", lontani dall'ipertrofia espressiva e dal frastuono del supermarket dei segni. La ricerca delle radici, l'equilibrata espressività della """"forma"""", da un lato, l'equivalenza e la disponibilità del segno nel bombardamento iconico, dall'altro, con rimandi alternati si esplicitano e si intersecano embleticamente nel progetto urbano e nello spazio pubblico, sulla cui forma si interroga questo volume individuando tre ambiti di riflessione: la piazza, la facciata nei suoi alterni rapporti con lo spazio urbano e il monumento."" -
I falisci attraverso lo specchio. Atti della giornata di studi per festeggiare Maria Anna De Lucia Brolli (MAVNA, Mazzano Romano, 31 ottobre 2015)
Questo volume è un omaggio a Marinella De Lucia, infaticabile Ispettore Archeologo sul territorio e appassionata ricercatrice delle antichità falische ed è l’edizione degli Atti della Giornata di Studi tenutasi il 31 ottobre 2015 presso il Museo Civico Archeologico-Virtuale di Narce (MAVNA) a Mazzano Romano. rnrnIl volume riunisce contributi di diverso genere sull’Agro Falisco, con lo scopo di ricostruire il passato di un distretto culturale che, pur nella sua limitata estensione, ancora oggi mantiene indubbi interesse e rilievo per capire le modalità di interrelazione tra le varie genti che popolavano l’Italia preromana. Dalle presentazioni di contesti inediti di scavo ottocentesco a saggi dedicati a contesti o produzioni particolarmente significative, ma ad oggi ancora poco conosciute, alle brevi notizie di scavi anche recentissimi, il volume testimonia la vivacità della ricerca a tutto campo sul territorio. L’analisi della cultura materiale, lo studio del paesaggio antico e delle necropoli, lo scavo dei santuari, l’attenzione per la tutela del territorio, sono alcuni dei temi affrontati dai diversi contributi che raccontano le diverse “passioni” falische di Marinella De Lucia. La struttura del volume offre una panoramica topografica, e assieme cronologica dell’Agro falisco, a partire da Falerii, poi Narce, e infine i siti più piccoli del territorio, fino ad una parentesi sui vicini di casa, e in particolare Capena. -
Lettere su Palermo di Giuseppe Samonà e Giancarlo De Carlo per il piano programma del centro storico (1979-1982)
La corrispondenza tra Samonà e De Carlo durante l'elaborazione del Piano Programma del centro storico di Palermo, punteggiata da stralci dei principali documenti del Piano, consente di affrontare alcuni temi, legati alla morfologia e all'iconologia nella progettazione dei centri storici, che caratterizzarono la ricerca di Giuseppe Samonà, in una sostanziale sintonia con Giancarlo De Carlo. Le difficili condizioni nella elaborazione e nella gestione successiva del Piano non hanno consentito di portare a compimento questo lavoro preparatorio; ma, grazie a questo materiale risulta un quadro ricco e complesso dell'esperienza che coinvolse in modo quasi esclusivo l'ultima fase della ricerca in architettura e urbanistica di Giuseppe Samonà. -
Dal grattacielo al tessuto verticale. Nuovi sviluppi architettonici e urbani
Esaminato all'interno del complesso sistema infrastrutturale e architettonico delle attuali megalopoli, il grattacielo sembra riproporre nella propria conformazione strutturale e funzionale una ""micro città"""", ossia un organismo autonomo capace di riprodurre le strutturazioni capillari e dinamiche aggregative tipiche del tessuto urbano. In particolare le mega città asiatiche quali Shanghai, Tokyo, Hong Kong, Shenzhen sperimentano, all'interno dei grattacieli, i luoghi di aggregazione e condivisione propri dell'esterno, esplicitando, in tal modo, delle trame urbane """"in quota"""". Analizzando il grattacielo come una sorta di trasposizione verticale del sistema gerarchico orizzontale, è possibile definire un nuovo modello urbano calato direttamente dal mondo dell'Utopia nella realtà attuale. Al contrario della Torre di Babele, simbolo di incompiutezza e caos, il grattacielo interpretato come tessuto diventa modulo verticale per un nuovo ordine urbano. La teoria dei Tessuti Verticali qui esposta si è basata, innanzitutto, sulla analisi di alcuni casi prodotti nell'areale statunitense tra la fine del XIX e l'inizio del XX secolo, ovvero decenni in cui si è assistito alla definizione spaziale e strutturale del nuovo tipo, mentre la seconda parte del testo si è posta l'obbiettivo di classificare tipologicamente - e di razionalizzare - anche le odierne logiche evolutive. Lo studio ha quindi cercato di riconfigurare il tipo nella città, attuando una presa di posizione rispetto ai caratteri urbani originari, centrali nella iniziale conformazione del grattacielo, e ancora persistenti nelle successive modificazioni, con l'intento di porre nuova luce su di una architettura """"semplicemente complessa"""" e talvolta enigmatica."" -
Il piano di Volterra
Questo volume — a cura dí Manuela Canestrari — riporta, con brevi commenti introduttivi e con due contributi di Alberto Asor Rosa e di Fausto Bertinotti alla fine, i documenti grafici e scritti del Piano Regolatore Generale di Volterra. Il gruppo di lavoro (coordinato da Alberto Samonà e composto dallo stesso, da Roberto Garavini, da Giovanni Longobardi e da Lionella Scazzosi cui si è aggiunta Manuela Canestrari per lo studio del Centro Storico) ha elaborato il Piano secondo una impostazione di assoluta novità rispetto alle usuali tecniche dell'urbanistica contemporanea in Italia; rovesciando le modalità di formazione dei piani regolatori attraverso la coerenza tra norme, disegni e scelte di sviluppo. Coerenza ottenuta misurando ogni intervento, piuttosto che a partire da dati precostituiti (le ""zone omogenee""""), con lo studio puntuale del territorio aperto e della città; considerando l'assetto naturale e agricolo dei luoghi, le presenze monumentali e archeologiche, la forma del Centro Storico come veri e propri beni produttivi sulla cui presenza, valorizzata nelle sue diversità, basare le ipotesi — anche economiche — del Piano. In sintesi il Piano così si può descrivere: ogni intervento è misurato sulla propria compatibilità ai luoghi per cui è proposto; il ruolo del Centro Storico, come ruolo guida della qualità complessiva dell'insieme, è affidato alla scientificità dell'analisi morfologica intesa come individuazione e valorizzazione di quanto ancora è per noi presente della sua qualità; il territorio aperto, senza inutili vincoli soltanto nominali, si costituisce come il tessuto connettivo delle qualità ambientali e formali —agricole e naturali — senza nessun intervento aggiuntivo di rilievo ma con un accorto uso di quanto già vi esiste e del quale si mettono in luce i valori confermati dalla storia. In questo quadro emerge come elemento fondamentale la formazione di un grande Parco Archeologico Urbano che nel rivolgersi alla plurimillenaria storia di Volterra ne costituisce """"misura"""" delle trasformazioni, sia nel Centro Storico sia nel territorio aperto, con un inconsueto equilibrio di continuità tra innovazione e conservazione. Si origina, così un Piano regolatore che, al di là della qualità delle scelte, pone comunque dei problemi nuovi sul tavolo dell'urbanistica; affidando, appunto, a una """"moderna dimensione della storia"""" scoperta, studiata e approfondita dagli studi del Piano stesso, il ruolo di generatrice delle scelte."" -
Atlante dell'abitazione moderna 1901-2002
Le storie dell'architettura ci raccontano della perfezione del Partenone, della spazialità del Pantheon, delle meraviglie di Villa Adriana, della spiritualità della cattedrale di Amiens, dell'abilità costruttiva nella cupola di Santa Maria del Fiore, dell'armonia della villa “la Rotonda”, del trionfo barocco in Sant'Ivo alla Sapienza, della grandiosità della Reggia di Versailles, ma nulla ci dicono dell'umile casa dell'uomo. Questo Atlante pone la sua attenzione sull'edilizia abitativa del XX-XXI sec. nel suo complesso, ma si sofferma sulle qualità del singolo alloggio, la casa, e sulle relazioni che intercorrono fra i vari alloggi di uno stesso edificio. Lo spazio interno della casa diviene perciò il protagonista necessario di questa trattazione: attraverso il suo studio analitico si vuole individuare l'essenza dei pensieri progettuali, spogli da tutte le inutili sovrapposizioni che molto spesso ne hanno confuso l'esatta interpretazione. È muovendo da un'appropriata configurazione del suo spazio interno che si può giungere alla realizzazione di una buona casa. Uno spazio intimo, di rifugio, per lo svolgersi della vita privata, modellato su principi di libertà dai condizionamenti dello spazio urbano, per una società in cui i moderni sistemi di comunicazione tendono sempre più a separare ed isolare l'individuo, dove nuovi e diversi sono i luoghi e le occasioni per le relazioni collettive. Il grado di “domesticità” della casa è un parametro inevitabile per misurare l'adeguamento delle occasioni costruttive ad una condizione di vita che definisce i momenti del “privato” in funzione creativa e di nuova partecipazione civile, superando la concezione dell'abitazione come luogo del semplice riposo fisico e non della rigenerazione individuale. Si tratta di riconoscere un “tipo architettonico” in relazione ad un'idea di casa, in assenza della quale nessuna riflessione progettuale riesce a compiersi e quindi a far nascere l'architettura. Nell'Atlante l'offerta di esempi di architetture direttamente comparabili, in virtù della riduzione dei disegni alla medesima scala grafica, diviene un fatto necessario ed insostituibile. Componente decisiva di ogni manuale è perciò l'illustrazione grafica. Durand ed altri architetti del suo tempo, ma ancora prima Serlio e Palladio, avevano seguito questa linea, precorrendo un'impostazione culturale sviluppatasi attraverso l'800, fino al Manuale del Donghi. Per far capire bene la conformazione degli alloggi sono state disegnate parti e non edifici completi, ma nello stesso tempo sono state disegnate le planimetrie complessive, per capire come dagli stessi alloggi si formano gli edifici e da questi si forma l'insieme urbano. Sono stati scelti quegli esempi che hanno indicato una nuova proposta di assetto urbano. “La Città secondo la sentenza dei Filosofi è una certa casa grande, e per l'opposito essa casa è una piccola Città” (Leon Battista Alberti). La novità in questo Atlante, è nell'aver voluto considerare contemporaneamente tutti questi aspetti. L'autore offre nell'Atlante, insieme ai dati oggettivi, la sua particolare lettura, che può condurre ad altre e più autonome valutazioni. -
Aloe vera
Pianta misteriosa e bellissima da alcuni anni l'Aloe è al centro di un grande interesse in tutto il mondo. Medici, erboristi, esperti di cosmesi non smettono di ricercare e verificare le sue proprietà terapeutiche e curative e i grandi benefici che se ne possono trarre. Egizi, greci e romani la usavano per guarire ferite e curare i problemi della pelle, lo stesso facevano anche i popoli dell'America precolombiana. In meno di trent'anni la ricerca ha fatto passi da gigante tanto che oggi si ritiene che questa pianta possa essere un elemento fondamentale anche nella cura del cancro e dell'AIDS. In questo volume l'autore ripercorre tappa per tappa tutta la straordinaria storia di questa pianta, fornendo una dettagliata descrizione botanica e indicazioni sul suo impiego in medicina. -
Cartoline cinesi
Le nuove metropoli ultratecnologiche, le botteghe degli artigiani, gli spazi sconfinati, le verdi risaie e le selvagge gole del Fiume Giallo: per otto settimane Johanna Wieland, reporter per la rivista GEO, ha viaggiato attraverso la Cina percorrendo circa cinquemila chilometri. Il suo assomiglia a un viaggio nel tempo: dalla metropoli di Pechino, dove il Nuovo inghiotte l'Antico, e i vecchi quartieri popolari cedono il posto a giganteschi grattacieli, cattedrali del commercio e della nuova finanza, ai remoti templi di Mian Shan, dove sopravvivono tradizioni e usanze ancestrali. Le persone che incontra sono diverse e varie come la Cina stessa, paese dai mille volti e in continuo cambiamento: nostalgici maoisti, giovani milionari, danzatrici erotiche, artisti all'avanguardia e teenager che vanno pazzi per le popstar americane. -
Città d'arte della pianura padana. Alessandria, Bologna, Brescia, Cremona, Lodi, Mantova, Modena, Parma, Pavia, Piacenza, Reggio Emilia, Verona
Stelle di un'unica galassia, nodi di una rete, pedine su una scacchiera, le città d'arte della pianura padana sono tutte collegate e interdipendenti, In questo sta la loro forza e la loro capacità di affrontare i cambiamenti più profondi. Ciascuna è unica e si identifica in un elemento o in un simbolo ma, nello stesso tempo, condivide anche le caratteristiche che connotano le altre. Il libro le racconta attraverso i testi di Renata Salvarani, autrice che da anni si dedica alla divulgazione storica e all'indagine del rapporto tra attività umana e territorio. Le fotografie del volume sono state realizzate dal Gruppo Fotografico Leica, a cui aderiscono autori accomunati dal gusto per l'immagine intesa anche come interpretazione della realtà viva. -
Fuori dal coro
I coloriti ricordi dell'infanzia nella rossa provincia emiliana, con l'ingombrante eredità di un nonno fascista; i mesi all'accademia militare e gli esordi nel giornalismo. La fuga a Milano e poi a Roma, nelle redazioni di prestigiose testate. L'incontro con le star dello spettacolo e l'esperienza di corrispondente di guerra in Somalia. E infine le più recenti vicende del panorama politico italiano, vissute dal punto di vista privilegiato del cronista d'assalto. -
La bestia
Due bambine vengono trovate morte in una cantina. Quattro anni dopo il loro assassino scappa durante un trasferimento dal penitenziario e la polizia sa che colpirà ancora. Poi, un'altra bambina viene trovata uccisa. I due agenti dell'investigativa, Grens e Sundkvist, che sovrintendono la caccia all'uomo, sono nel mirino dell'attenzione esasperata dei media. E mentre la tensione nell'intera nazione sfiora l'isteria collettiva e le indagini sembrano a un punto morto, il padre della piccola vittima decide di cercare giustizia... -
L' imperatrice della seta. L'usurpatrice
Cina, VII secolo. Wuzhao, bellissima e ambiziosa, è diventata la sposa del giovane imperatore Gaozong della dinastia Tang. Ma la sua brama di potere non è ancora appagata. Lei vuole dimostrare a ogni costo di essere la predestinata a realizzare l'antica profezia: la Cina avrà un'imperatrice. Sempre più decisa a raggiungere il suo scopo, Wuzhao capisce che la seta è l'unica strada per arrivare al trono: più preziosa dell'oro e della giada, può essere la merce di scambio per comprarsi i potenti alleati del clero buddhista. E così non esita ad avviare lungo la Via della Seta una produzione clandestina del prezioso tessuto che la renderà la donna più potente del paese. Ma il suo percorso è disseminato di ostacoli. Molti a corte la considerano un'usurpatrice e qualcuno, che ha capito il suo disegno, fa di tutto per guastare i suoi piani. All'ombra della Grande Muraglia, si consumano gli intrighi, le alleanze e le passioni che porteranno l'affascinante Wuzhao alla guida dell'Impero di Mezzo. -
Il destino tra le mani. Scopri il tuo futuro con l'antica saggezza dell'I Ching
Nei propositi dell'autrice, il lettore prende in mano il libro e, guidato dalla propria energia, apre a una pagina - la sola giusta per lui in quel determinato momento - dove trova un responso corrispondente al proprio segno zodiacale, cui ispirarsi per affrontare al meglio la giornata. Energia e sincronicità, dunque, sono alla base di queste pagine che vogliono essere un oracolo a cui attingere per avere consigli, suggerimenti o anche solo spunti di riflessione nei tanti momenti della vita. Adatto sia a coloro che credono nell'energia come guida dell'universo, sia a coloro che ancora nutrono dubbi. -
Patrizio Beccaria. La sacralità della vita contro il nichilismo imperante. Ediz. italiana e inglese
Patrizio Beccaria è un autore cresciuto di fama negli ultimi anni grazie a numerosi eventi in Italia e all'estero. Le sue opere pittoriche parlano di armonia universale e di pace. Tiene conto del passato ma in modo personale, in un disegno poetico dove ci sono grandi momenti inediti di armoniosa poesia, grazie a un filtrare la storia dell'arte in chiave inconscia, non ingenua. Una chiave che conduce la sua anima verso la scrittura invisibile che ha caratterizzato i passaggi di non ritorno dal Romanticismo all'Impressionismo. -
Grace e Diana. I destini gemelli di due principesse tra fiaba e tragedia
C'erano una volta due principesse... che non vissero per sempre felici e contente. Grace e Diana hanno sposato il loro principe: ma la loro fiaba ha avuto un finale tutt'altro che lieto. La Diva di Hollywood e la Rosa d'Inghilterra hanno amato, sofferto, si sono votate ai figli e alle nobili cause. Sono diventate icone della moda. Hanno trovato la morte in un drammatico incidente d'auto. E hanno lasciato in eredità un regno diverso da quello che avevano trovato. Incrociando le loro vite, dall'infanzia al trionfo mediatico, dalla desiderata maternità alle difficoltà nel rapporto coniugale, si scopre un intreccio di destini che le avvicina in maniera davvero sorprendente. Dalle nozze spettacolo alla tragica fatalità che ha spento, troppo presto, la loro vita. Fino allo show dei funerali con cui il mondo intero ha pianto la loro perdita. Ripercorrendo su due sentieri affiancati le loro storie, affiorano anche altri punti d'incontro: la fragilità che le ha portate a cercare conferme proprio in quell'uomo, e in quella corona; la capacità di toccare il cuore della gente che ne ha fatto potentissimi mezzi di promozione del regno, di se stesse, dei mariti. E poi gli amori e gli amanti, le gioie e le solitudini, i sogni e le amare delusioni delle bellissime regine di cuori che nel loro castello hanno vissuto giorni di rado felici, mai facili. Questa è la storia di due donne che hanno lasciato un segno nel secolo appena trascorso, un ricordo indelebile che il tempo non intacca. -
Tra le file dell'arcaismo
"Tra le file dell'arcaismo"""" è un volume che riunisce 40 pittori e scultori che solo in apparenza sono di tradizione. In verità sono accomunati da un'emozione creativa, dalla memoria, da un poetico sentimento del presente con uno sguardo aperto al futuro. Il movimento Arcaista nasce grazie all'intuito di Massimo Stefani, pittore e animatore culturale, che crede fermamente che l'arte sia tutt'altro che morta. Tra gli artisti presentati nel volume: Loredana Alfieri, Loretta Bagnoli, Valeria Ballestrazzi, Carlo Balljana, Daniela Bartolini, Paolo Benedetti, Adriano Bolzan, Giuseppe Borrello, Michele Cardone, Clelia Celleghini, Rosa Colzani, Dadagabem (Grazia Marino), Vanessa d'Antonio, Maria Gioia Dall'Aglio, Rosalba De Mucci, Angelo Di Tommaso, Bruno Filacchione, Iro Goretti, Titti Grittani, Silvio La Maida, Margherita Lizzini, Lydia Lorenzi, Elvi Maccari, Maria Rosa Muzzi, Rossella Papacchini, Andreana Paricelli, Giovanna Passeri, Salvatore Piras, Maria Teresa Preve, Benito Romagnoli, Marzia Roversi, Rosa Ruscino, Alfonso Sacco, Romano Salami, Antonio Santoro, Alessio Serpetti, Giovanni Soncini, Vittorio Varrè, Bernarda Visentini, Loredana Zucca." -
Silvio Formichetti. Labirinti dell'anima. Catalogo della mostra (Milano, 12 ottobre-14 novembre 2010)
Silvio Formichetti (Pratola Peligna, L'Aquila, 1969) è fra i principali esponenti della pittura informale. È un artista schietto, rapido, che conquista la tela con vibranti colpi di pennello traducendo la sua realtà e il suo concreto in un linguaggio incorporeo e astratto. Di lui così scrive Giovanni Faccenda: ""La pittura di Formichetti gronda di incastri colmi di umori (anche) esistenziali. La materia si sfalda in cromie e segni che riecheggiano alcune luminose esperienze passate, e se discendenza c'è, in un lavoro che ha peraltro la meritoria peculiarità di emanciparsi con significativa autonomia, questa deve essere apprezzata in una dimensione senz'altro europea. In un simile contesto esegetico, non si fa fatica ad individuare quanto Formichetti abbia messo del suo in un complesso espressivo denso di sussulti e di trepidazioni, di vita, forse, in perenne contrasto con quelle che sono le sue più enigmatiche ombre."""" Il volume è il catalogo della mostra di Milano (Spazio Guicciardini, 12 ottobre - 14 novembre 2010)."" -
Occhi di cane, cuore di cervo
"Occhi di cane, cuore di cervo"""" impreca Achille contro Agamennone che gli ha sottratto la schiava Briseide. È il primo canto dell'Iliade, ma il professore Gustaf Boman non capisce chi abbia interesse a recapitargli un simile messaggio. E invece, ogni giorno una lettera anonima con citazioni da antiche opere: perché? Qualcuno vuole inquietarlo? Disilluso come soltanto i vecchi possono essere, da anni Gustaf vive isolato nella sua casa di Stoccolma, avendo delegato il senso della propria esistenza a un ultimo studio di antichistica: un saggio sul mito di Pandora. Zeus aveva affidato alla prima donna, forgiata da Vulcano, un otre che non doveva essere aperto perché conteneva tutti i mali, ma Pandora aveva disobbedito e i mali si erano sparsi sulla terra. Solo la speranza era rimasta nel vaso e quindi tra gli uomini. E non è vero che il tempo distrugge e basta, che """"uccide un uomo per farne un vecchio"""": il tempo è anche cambiamento, apre nuove strade, offre occasioni. E per Gustaf l'occasione si presenta sotto forma di una visita: la nipote sedicenne Beatrice in arrivo dall'Italia. Gustaf l'ha accolta con riserva, ma poi si è scoperto disponibile e l'ha osservata trasformarsi. Il Caso, ha infatti stabilito che per lei è arrivato il momento di mutare, di aprirsi al mondo e all'amore. Sempre il Caso ha messo sulla sua strada Erik. Ma chi è davvero quel ragazzo? Beatrice ha sbagliato a fidarsi di lui? In una notte di San Silvestro arriveranno, insieme alla speranza, tutte le risposte." -
Kate e William. La storia segreta
La brunetta che avanza verso l'altare è la nipote di poverissimi minatori, la figlia di un pilota e di una hostess diventati straordinariamente ricchi vendendo online gadget per feste di bambini. Nelle sue vene non scorre una sola goccia di sangue blu. Lo sposo, che la aspetta fra le volte di Westminster, è il secondo nella linea di successione al trono, figlio del nobilissimo Carlo d'Inghilterra e della principessa di cuori, la ancor più nobile Diana Spencer. Lei si chiama Kate Middleton, ""Waity Kate"""" come l'ha ribattezzata la stampa nei nove lunghi anni di silenziosa relazione con William, ma quando uscirà dall'austera abbazia per tutti sarà Princess Catherine, la futura regina degli inglesi. La prima commoner a salire sul trono negli ultimi cinquecento anni di storia monarchica del Regno Unito, la prima laureata (con ottimi voti, in un'ottima scuola, dove ha incontrato Will), la prima ad aver convissuto - pubblicamente e senza scandalo - con il suo futuro, principesco sposo. Ma se le loro nozze sono un evento planetario, il loro amore è ancora tutto da raccontare, fra aneddoti curiosi, questioni di etichetta, sentimenti privati e pubblici scandali. Questo libro porta dietro le quinte del matrimonio del secolo, la favola con principi e principesse in cui il lieto fine sembra essere solo l'inizio.""