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Il poeta non muore
"(...) Certo è che la poesia di Cerio, così densa di humanitas, cerca risposte per giungere alla radice delle cose, risalendo a ritroso lungo i canali della vita per attingerne la non sempre chiara verità, o forse addirittura il mistero; sicché per questo i personaggi specialmente femminili si colorano di una complessa psicologia, svelano al lettore i meandri dell'anima, gli impulsi e i sussulti di un cuore angosciato, perché quasi sempre dilaniato da opposti affetti, o che pulsa ingabbiato tra sentimento e dovere, tra scelta e necessità; e si dispiegano nella loro tragica bellezza, nella loro polivalente sensibilità. (...)"""" (Pasquale Balestriere)" -
Croce. Tre profili
"Tre istantanee saggistiche sulla personalità dominante la cultura italiana fra il XIX e il XX secolo. L'intellettuale filosofo e lo storico, il critico letterario e il teoretico, che governò il sapere dei suoi tempi dall'alto di una superiorità acclarata e solitaria, sia pure contraddetta e contrastata per generazioni, decretando con la continuità, la qualità e la quantità delle opere, una egemonia che non si è più ripetuta. L'Aristotele moderno, il maestro di color che sanno, era nato a Pescasseroli (l'Aquila), ma di patria napoletana, il 25 febbraio 1866 e a Napoli, diventata nella sua personale dimora un centro nazionale di studi storici, si spense il 20 novembre 1952, in un'Italia che aveva preso l'abitudine di venerarlo senza quasi più effettivamente riconoscerlo, dopo il secolare discepolato. Figura-simbolo dell'antifascismo etico, il filosofo della religione della libertà, rispettato e temuto anche da Mussolini, fu messo da parte allorché la libertà era divenuta la religione di tutti, in una dimensione culturale tutta postcrociana e in gran parte anticrociana. (...)""""" -
Gimmy dalle braccia lunghe
«Mi dispiace molto, ma nemmeno io conosco la ragione e la causa della stranezza di vostro figlio e per questo non conosco alcuna cura e alcun rimedio». Comincia qui l'avventura della vita del nostro personaggio, un bambino che alla nascita non è come tutti gli altri, come quelli che sono definiti ""normali"""", ha il primo marchio della vita. Che cosa ha di diverso Gimmy? Ha un particolare che lo distingue, ha le «braccia lunghe»... Età di lettura: da 7 anni."" -
Saudade
"A tutti quelli che a volte hanno paura di inseguire i propri sogni: un libro che vi farà venire voglia di buttarvi a capofitto in ciò che vi rende davvero felici. Non siete soli, non lo siete mai stati""""." -
Partita alla frontiera
Una frontiera, due culture a confronto: cosa lega un siriano e un bosniaco dei giorni nostri, distanziati più che socialmente da un filo spinato e vicini tra i ricordi di conflitti mai sedati? Siamo poi così lontani e divisi o non è forse soltanto una chimera l'abbattimento di ogni barriera tra noi, che apparteniamo alla medesima specie e ad un'unica razza, quella umana? È parlando di guerra che la si esorcizza o è facendola che ci rendiamo conto della nostra disumanità? Dalla realtà di un trafiletto di quotidiano, alla finzione di un copione teatrale: un'idea che si fa domande e domande che si fanno ideali. -
Caccia al tesoro
Alla morte del padre, i figli ricevono un testamento che si articola come una caccia al tesoro: è questa la situazione messa in scena nella pièce teatrale di Alessandro Bindi, che attraverso i dialoghi, fa emergere le conflittualità e le dinamiche familiari, il rapporto tra la madre e il padre e quello tra la coppia genitoriale e i figli. E mostra anche quello che i figli, oramai adulti, sono diventati, con le loro preoccupazioni, le loro fragilità, e soprattutto il loro cinismo. Il Padre, nella sua messinscena postuma, vuole insegnare ai figli che non bisogna aspettare una eredità nella vita, ma trovare il tesoro nella propria vocazione e nelle proprie capacità. Una pièce intrigante che fa riflettere. -
Intimo cielo
«Se è vero che la scrittura origina da una ferita, ""Intimo cielo"""", seconda pubblicazione di Teresa Cacciatore, ne è la riprova. Segue a breve distanza temporale il corposo volume """"Idume"""" del 2019 - che ha raccolto i testi scritti nei due anni precedenti ma ne recupera una decina dal lontano 1983 - dove serpeggia il fiume sotterraneo dell'amata Lecce, chiara metafora della sua esistenza. La nostra conoscenza è relativamente recente, ma credo di poter dire che Teresa senza la parola si sentirebbe come legno morto, fiume senz'acqua, cielo deserto. Lei sa, come sanno i veri poeti, che le parole, quando misteriosamente s'affacciano sulla soglia, possono anche implodere e soffocare, perciò bisogna assecondarne il percorso, farle uscire allo scoperto: a dire di noi in rapporto all'altro, al mondo, a noi stessi.» (Nadia Scappini)"" -
Favole appese a un filo
Gianni Rodari lo ripeteva spesso: ""Le parole sono come i giocattoli"""". Si possono smontare, rimontare, rompere, ricostruire, assemblare in modo regolare o contro ogni regola; e chi impara a manipolare le parole impara a conoscerle, ne scopre i significati, le sfumature... e pian piano diventa padrone della lingua. Questi esercizi di fantasia (favole, filastrocche, piccole storie in versi liberi) sono nati sul campo di lavoro. Ilario Belloni infatti li ha scritti, nei molti anni di insegnamento a Livorno, per gli alunni della sua classe e per i bambini e le bambine di numerose altre classi che lo hanno incontrato come autore in molte regioni d'Italia. Età di lettura: da 6 anni."" -
Dodicimila volte dodici... sogni (ancora da sognare)
Fanno bei sogni i personaggi di questa nuova silloge di racconti di Giuliano Plodari: e non soltanto nella storia che dà il titolo all'intera raccolta. Può essere il sogno della California, un po' storpiato nel nome - California drimen - ma pur sempre un sogno di libertà, di apertura, il sogno della giovinezza, come è giusto che sia. È il miraggio di Augusto, una vita spesa a inseguire il suo drimen per incontrarlo poi casualmente, dopo tanto cercare, in quel Sunset Boulevard che già nel nome contiene un programma. E non c'è Einstein che tenga, con la sua teoria della relatività del tempo. -
Guerrieri del male
In Europa ed in Italia, a Roma, viene pianificata una spietata azione terroristica che coinvolge tante storie di vita e di morte in un crescendo di emozioni e paure, di coraggio, di fanatismo e di fallimenti interiori. Ancora una volta, Marcantonio Della Piccola, un chirurgo coraggioso ed incosciente, riesce a essere coinvolto in una complessa cospirazione internazionale in cui l'etica, la cultura e la forza dello spirito riescono ad avere ancora valore prioritario sulla violenza. ""Con maestria narrativa, l'Autore sa costruire una trama complessa che si avvale di una profonda conoscenza delle motivazioni della cultura dei personaggi ricorrendo ad espedienti particolarmente efficaci come il cambiamento della voce narrante e del punto di vista"""". """"Avevo imparato che le parole devono essere analizzate, pesate attentamente"""" è l'invito che l'autore fa al lettore per recepire la piena atmosfera della narrazione."" -
La grande battaglia
Jacopo da Battifolle, Cavaliere dell'Ordine degli Ospitalieri Giovanniti di ritorno dalla Terra Santa, giunge a Genova per sposare Melisenda unica figlia di un ricco mercante conosciuto in Palestina. Ereditate le ricchezze del suocero, quando morirà, lascerà il suo notevole patrimonio al figlio Lapo che, a causa di circostanze avverse, perderà gran parte delle ricchezze accumulate negli anni provocando la rovina della famiglia. Molto tempo dopo un soldato di ventura dalla dubbia morale e dai trascorsi violenti, diretto discendente di Jacopo da Battifolle, riuscirà a riscattare gli antichi fasti della nobile famiglia dei Conti Guidi, distinguendosi per audacia e valore nella battaglia di Anghiari. Per questo otterrà dalla Repubblica Fiorentina il castello di Poppi, che era stato il centro del feudo dei suoi avi. -
L' estasi della farfalla
Nel romanzo ""L'estasi della farfalla"""" Aldo Parisi racconta la storia di un intenso rapporto paterno: la disabilità della figlia viene presentata con profondo rispetto e umanità e agli occhi del padre diventa un punto di forza anziché di debolezza, in quanto espressione di una diversità che nel corso del romanzo si manifesta come vera ricchezza portando a un esito inaspettato e felice."" -
L' ultima riga della dimenticanza e altri racconti
I dolori di una nonna malata di Alzheimer, la malinconica solitudine di un giovane a ferragosto, le inquietudini di un pensionato, la saggezza di un barbone incontrato per caso, la resa dei conti fra due vecchi compagni di scuola, le vicissitudini di un giovane migrante... Queste - ed altre - sono fra le undici storie che attraversano ""L'ultima riga della dimenticanza"""", raccolta di racconti emersa dal desiderio di svelare la parte meno illuminata dell'umanità. O, almeno, gettarvi un rapido sguardo."" -
Mietiture
Uno sguardo discreto a quello che è stato, una analisi ""sentimentale"""" e nostalgica di ciò che si è vissuto. Tornano prepotenti alla mente dell'autore, volti, fatti, circostanze, memorie, che la falce del tempo ha mietuto, ma che rivivono perfettamente nei versi delle sue poesie. Un tenero omaggio ai fotogrammi ormai color di seppia di un passato straordinario."" -
Pericolo in bella vista
Azzurra è una principessa contemporanea che si salva da sola, è una ragazza che si dispera prendendosi a pugni la testa ma che trova la strada maestra che attraversa medioevo e presente per cercare il futuro rosa che ha immaginato per sé. -
La cava dei risorti. Personaggi della memoria
"La cava dei risorti è un racconto del tutto inventato. L'ho creato per permettere ai personaggi di questo libro che abitavano nella mia mente di risorgere, ridandogli vita. Sono personaggi interessanti dai quali non mi sono mai svincolato, non perché ne fossi schiavo, bensì avevo il desiderio di raccontarli e condividerli. Sono personaggi apparsi nel mio percorso di vita, che mi hanno mostrato un lato della vita non usuale, che mi hanno permesso di rivolgere a me stesso domande, interrogativi espliciti che hanno crivellato la mia anima. La cava dei risorti, dunque, ha richiamato in me tutta l'esperienza fatta in passato, esperienze le quali mi hanno reso libero di ascoltare e osservare il mondo e gli uomini senza pregiudizio.""""" -
C'era posta per voi. 365 Lettere al potere
I fatti di un anno intero, il 1995, narrati a futura memoria con 365 lettere indirizzate ai personaggi che, di giorno in giorno, richiamavano l'attenzione della gente attraverso la tv e i giornali: politici, economisti, giornalisti, intellettuali, religiosi, capi di stato e di governo. Lettere che affrontano grandi temi: dalla politica, che si propone come un teatrino, più Bagaglino che Teatro dell'Opera, all'economia; dalla guerra (ancora e troppo presente) alla pace (soccombente in molte parti del mondo); dalla ricchezza ostentata alla povertà subita. Trattasi in massima parte di scritti satirici, capaci di prendere di mira anche settori in apparenza meno importanti: lo sport, la musica, il tempo libero. 365 lettere che, invecchiando, sono andate assumendo un forte valore storico. Come un buon vino, si sono aromatizzate. -
Il segreto di Pulcinella. L'incredibile storia di Leonardo Vinci
Un Pulcinella vissuto nel Settecento, dondolandosi a perdigiorno sull'altalena del Tiepolo, ammicca ai presenti, racconta loro storie bellissime e affascina i passanti ricordando l'incredibile storia di Leonardo Vinci il calabrese. E lo fa spaziando tra piazze e teatri, vagando fra torri e castelli, andando per valli sconfinate, fiumi limacciosi e torrenti vorticosi, percorrendo a piedi nudi lunghe spiagge battute dai Turchi ed estese campagne abbandonate, mentre il signore del luogo, in una Calabria arcaica dove lo ius primae noctis freme e fa paura, compie i suoi gesti efferati in una torre maledetta, la torre di Melissa, che ancora oggi si erge in cima a un dirupo e si affaccia a picco sul mare. -
La finzione
Un ménage à trois entra in crisi per un bisogno di coerenza di cui è portatrice la protagonista femminile: ma alla fine prende il sopravvento il rispetto delle convenzioni sociali e delle opportunità familiari. -
Note di Viola
Un borgo medievale e l'atmosfera delicata di una notte dall'oro in bocca per una passeggiata tra vicoli che si fa labirinto di una schermaglia amorosa. Lei italiana doc, lui francese mezzosangue, in un ring di note e colori, vini e profumi, moda e cucina, tra sorrisi e lusinghe, sguardi e silenzi, stoccate ed arrocchi. Chi dirige e chi depista, dai luoghi comuni sulle diverse culture ai calembour di linguaggi che poi diversi non sono. Così, mentre tutto pare imbrigliare nelle maglie delle convenzioni, affinità valicano i campanilismi e battute invitano a sbrogliarsi dai giudizi altrui in nome di una freschezza da non contaminare; e proprio nel realizzare che una patina di moralismi ci avvolge forse tutti fino al collo, ecco echeggiare il monito a liberarsene: una nonna esorta a slanci più genuini e una gatta invita a vita più randagia, per godere della realtà tra vie occhialute o piazze sonnolenti, anziché dietro a uno schermo che di reale ha solo la parvenza.