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Green mobility. Come cambiare la città e la vita
Il settore dei trasporti, all’intersezione tra innovazione tecnologica, politiche nazionali ed europee, logiche di mercato e stili di vita, ha una parte fondamentale in tutte le strategie di riduzione delle emissioni e dell’inquinamento. Tuttavia, se fino a poco tempo fa questo ruolo veniva pensato prevalentemente in termini di auto elettriche e sistemi di car sharing, oggi si sta diffondendo la consapevolezza che la nuova mobilità richiede anche un approccio diverso alla città e alla sua progettazione, dato che l’infrastruttura elettrica contribuisce alla (ri)definizione dello spazio urbano. La mobilità nuova – elettrica, oltre che connessa, condivisa, multimodale – è infatti parte delle nuove città che si stanno costruendo. Il volume, che include una serie di infografiche dedicate all’analisi dlla mobilità nelle principali città del nostro paese, è diviso in tre parti. La prima fa il punto sugli scenari di decarbonizzazione e sui loro rapporti con le politiche di riduzione delle emissioni e dell’inquinamento, e presenta gli ultimi sviluppi tecnologici in un settore, quello della mobilità elettrica, che spazia dalle biciclette agli autobus. La seconda illustra le esperienze di alcune città italiane all’avanguardia nella trasformazione e le mette a confronto con quelle, in certi casi già più avanzate, di altre metropoli europee e americane. L’ultima racconta invece delle trasformazioni degli stili di mobilità degli italiani, sempre più “multi-modali” in città e nei contesti extra-urbani.rn rnCon i contributi di Veronica Aneris, Laurence Bannerman, Maria Berrini, Stefano Boeri, Andrea Buonomini, Federico Caleno, Carlo Carminucci, Anna Donati, Gianluca Donato, Katiuscia Eroe, Sergio Ferraris, Alberto Fiorillo, Gabriele Grea, Carlo Iacovini, Roberto Olivi, Valentino Piana, Matteo Pietripaoli, Andrea Poggio, Stefano Porro, Carlo Ratti, Gianni Silvestrini, Carolina Solcia, Walter Tocci, Maria Rosa Vittadini, Edoardo Zanchini -
Reinventare la prosperità. Come usare la crescita economica per ridurre disoccupazione, disuguaglianze e fermare i cambianti climatici
Il sistema politico ed economico globale, nonostante 30 anni di crescita sostenuta, ha di fronte una duplice sfida. Da un lato, il rischio di un collasso sociale innescato dalle disuguaglianze e da livelli di disoccupazione crescenti, fenomeni aggravati dalla diffusione della robotizzazione e dall'invecchiamento della popolazione nei paesi più ricchi. Dall'altro, la catastrofe ecologica causata dai cambiamenti climatici e dalla distruzione della biodiversità, entrambi manifestazioni del modello di sviluppo, estrattivo e lineare, oggi dominante. Finora, nessuna delle risposte elaborate dai governi e dalle istituzioni sovranazionali è stata adeguata: basate sull'imperativo della crescita infinita e su una visione a breve termine, hanno paradossalmente aggravato quelle problematiche che si proponevano di risolvere, contribuendo all'ascesa dei populismi e dei nazionalismi. In Reinventare la prosperità Graeme Maxton e Jorgen Randers avanzano tredici proposte - tra cui la riduzione dell'orario lavorativo e l'innalzamento dell'età pensionabile, la ridefinizione del lavoro retribuito e del sistema fiscale, che dovrebbe essere ripensato per favorire il lavoro a svantaggio delle grandi aziende e dei patrimoni, l'introduzione di un reddito minimo garantito e di una tassa sul carbonio e sul consumo di materiali - che sfidano le idee economiche prevalenti e dimostrano come ridurre disuguaglianze e disoccupazione, riportando lo sviluppo entro i limiti dei confini ecologici del nostro pianeta. -
Material matters. L'importanza della materia. Un'alternativa al sovrasfruttamento
Quanto durerà lo smartphone che abbiamo in tasca oggi? Due, tre anni? Ci penseranno comunque un aggiornamento software o la forza di persuasione del marketing a farlo fuori. Ma quanto potrebbero durare, invece, i materiali e le componenti con cui è realizzato? Mentre il consumo assume ritmi sempre più veloci, le reali qualità dei materiali con cui gli oggetti e i beni che acquistiamo sono prodotti sembrano contare solo in termini di immagine. È chiaro che abbiamo un problema con le materie, anche perché di questo ""trionfo del temporaneo"""" sono le conseguenze a essere permanenti. Secondo Thomas Rau e Sabine Oberhuber possiamo riuscire a tutelare i """"diritti dei materiali"""", come quello di non essere sprecati. """"Material Matters"""" è il racconto di ciò che è già stato fatto e di quello che ancora rimane da fare per realizzare quel passaggio - dal lineare al circolare - che è l'unico capace di garantire la sostenibilità del nostro sistema economico."" -
Atlante mondiale della zuppa di plastica
Da oltre settant'anni, le materie plastiche hanno un ruolo fondamentale nelle nostre vite. Purtroppo, quelle stesse qualità che le rendono così preziose per le nostre economie - le plastiche durano a lungo, sono estremamente versatili e costano pochissimo - si stanno rivelando disastrose per gli ecosistemi. La contaminazione da plastiche è ormai ubiqua, e oltre a fiumi, laghi e mari riguarda anche i suoli e persino l'aria: respiriamo, beviamo e mangiamo plastica, con impatti pesanti sulla salute e sul funzionamento degli ecosistemi. Per fortuna, i segnali positivi non mancano, come dimostrano le norme approvate nel nostro paese sui sacchetti o quelle emanate dall'Unione Europea sulle plastiche monouso. È però ancora troppo poco, e il problema va affrontato passando da un'economia lineare basata sul monouso e lo spreco a una circolare incentrata sul riciclo, il riutilizzo e la valorizzazione delle risorse. Solo così potremo risolvere quella che, assieme ai cambiamenti climatici, è oggi considerata la principale emergenza ambientale globale. Prefazione di Stefano Ciafani. -
100 green jobs per trovare lavoro. Guida alle professioni sicure, circolari e sostenibili
Dieci anni fa, nella loro Guida ai Green Jobs Tessa Gelisio e Marco Gisotti completavano la prima analisi del nascente settore dei green workers che, secondo i due autori, era destinato a esplodere. A distanza di 10 anni, le loro previsioni si sono rivelate azzeccate: i lavoratori verdi hanno superato i tre milioni, e il trend di crescita non dà segno di voler rallentare, se si considera che nel 2019 sono stati stipulati quasi 522.000 contratti di assunzione relativi a nuovi green jobs, di cui il 46% a tempo indeterminato. 100 Green Jobs per trovare lavoro è la guida più aggiornata e completa su tutto quello che bisogna fare per diventare lavoratori verdi. Dopo una serie di interviste ad alcuni protagonisti del mondo del lavoro e dell’imprenditoria, il volume esplora le implicazioni e le potenzialità della transizione alla circolarità in 18 settori, dall’agricoltura alla comunicazione, fino alla moda e all’ecofinanza. Presenta poi un quadro aggiornato delle competenze verdi, oggi sempre più richieste, ed elenca tutti gli strumenti – i fabbisogni Inapp, le Skills for Jobs dell’Ocse, il Sistema informativo Excelsior, i tirocini, la Garanzia giovani, l’offerta formativa regionale, gli ammortizzatori sociali – che danno un supporto concreto a chi cerca lavoro, a chi vuole cambiarlo o a chi lo ha perso e vuole reinventarsi nel green. Il volume si conclude con l’elenco delle 100 professioni verdi più richieste, e di ciascuna specifica attitudini richieste, formazione e possibilità occupazionali. -
Economia in 3D. L'intelligenza della natura
I 12 trend presentati in Economia in 3D riguardano l'intero sistema economico, ma trovano applicazione prima di tutto nell'agricoltura e nell'industria agroalimentare che, oltre a condannarci a mangiare cibi spesso privi di sapore e malsani, contribuiscono massicciamente al riscaldamento globale e all'esaurimento di risorse fondamentali come il suolo e l'acqua. È proprio dal sistema di produzione del cibo che deve partire la trasformazione verso l'economia in 3D, in grado di generare valore per le comunità e dignità per tutti i loro membri, riducendo le ineguaglianze e contrastando gli effetti più pericolosi dei cambiamenti climatici e del degrado ambientale. -
Le favole di Gunter Pauli. Per non smettere mai di sognare
“Da sempre, la favola è uno strumento educativo infallibile, capace di trasmettere ai più piccoli nozioni e concetti complessi con un linguaggio semplice e immediato. E da sempre, i racconti più belli sono quelli che permettono di lasciar volare via la fantasia per guardare al futuro con entusiasmo. In particolar modo, se la storia che stiamo raccontando riguarda il nostro futuro e quello del pianeta che ci ospita.rnFin dall’inizio, i ragazzi devono essere messi al centro di un percorso basato sulla consapevolezza, che induca a riflettere sul giusto valore del cibo, dal modo in cui lo produciamo e consumiamo, costruendo un futuro più sostenibile, fatto di semplici e anche “eroici” gesti quotidiani.rnIn questa nuova edizione delle Favole di Gunter Pauli, il personaggio cattivo è un rifiuto mal gestito, la fata una bottiglia di plastica magicamente trasformata, il lieto fine una passeggiata nella foresta. Queste favole sono pensate per stimolare la capacità di individuare attivamente soluzioni dall’osservazione dei fenomeni naturali, aprendo la mente alla multidisciplinarietà.” -
Mercanti di dubbi. Come un manipolo di scienziati ha nascosto la verità, dal fumo al riscaldamento globale
Fumo, DDT, piogge acide, buco nell’ozono e riscaldamento globale: per decenni, l’applicazione delle misure a tutela della salute delle persone e dell’ambiente è stata ritardata da scienziati, politici, apparati industriali e media compiacenti. Mercanti di dubbi spiega come hanno fatto, e cosa occorre fare per difendersi dalla manipolazione.rnrnDalla fine della Seconda guerra mondiale, gli Stati Uniti sono stati all’avanguardia nella tecnologia e nella ricerca scientifica, e hanno dato contributi fondamentali al progresso della salute pubblica e della tutela dell’ambiente. Eppure, proprio dagli Stati Uniti sono partite, e continuano ancor oggi a partire, le campagne di disinformazione più efficaci e pericolose.rnrnMercanti di dubbi è il resoconto, dettagliato e avvincente, di come un manipolo di scienziati abbia piegato all’ideologia le proprie conoscenze e le abbia messe a disposizione delle industrie e dei decisori politici. Le loro tattiche, screditare la comunità scientifica e costruire dubbi e incertezze, sono state messe a punto negli anni della Guerra fredda e si sono sviluppate nell’era dei social e delle fake news. Oggi hanno trovato il modo per raggiungere più persone, e per questo Mercanti di dubbi – da cui nel 2014 è stato tratto un docufilm con il titolo omonimo – si conferma come un contributo essenziale al dibattito sul ruolo delle istituzioni scientifiche per il funzionamento delle democrazie. -
Economia circolare per tutti. Concetti base per cittadini, politici e imprese
La prima economia circolare era guidata da necessità e scarsità. Un'economia circolare matura nelle società dell'abbondanza ha bisogno di incentivi per ""chiudere il cerchio"""" di oggetti, molecole e responsabilità. Motivazione personale e legislazione forniscono gli incentivi per passare dall'economia lineare a quella circolare, dall'obiettivo del valore aggiunto alla conservazione del massimo valore e dalla gestione dei flussi a quella degli stock di oggetti e materiali. Negli anni Settanta, Walter Stahel fu il primo a immaginare un'economia a cicli chiusi, analizzandone l'impatto sulla competitività, sull'ambiente e sulla società. In questo libro, descrive le diverse fasi del passaggio da una dimensione artigianale e locale della circular economy, a una industriale e globale, che ne sancisce la piena affermazione come """"opzione predefinita""""."" -
Il mondo dopo il Pil. Economia e politica nell'era della post-crescita
Basato su un approccio multisciplinare che attinge alle ultime scoperte dell'economia ecologica ed evoluzionistica, oltre che delle scienze della complessità e della sociobiologia, ""Il mondo dopo il Pil"""" comincia raccontando la storia di questo indicatore, che da più di settant'anni definisce e orienta le scelte di tutti gli attori dell'economia globale. A causa però dell'intensificarsi delle manifestazioni del riscaldamento globale e dell'aggravarsi della crisi economico-finaziaria, le critiche rivolte a questo sistema di misura sono diventate sempre più forti. Il Pil non considera infatti le esternalità ambientali, restituendo così una visione distorta del progresso delle nazioni e delle attività delle aziende. Inoltre, non riconosce alcun valore né alle attività """"informali"""" come il volontariato, la cura delle persone e il lavoro nelle famiglie, che in realtà sono la base dell'economia """"formale"""", né ai servizi ecosistemici che la natura fornisce gratuitamente alle società umane. Ancora una volta, una distorsione pesante, che induce politici ed economisti a prendere decisioni sbagliate. È quindi sempre più urgente definire nuovi sistemi per misurare le performance delle economie. La proposta di Fioramonti, incentrata su un approccio istituzionalista all'azione collettiva, si basa sugli indicatori post-Pil e sulle nuove tecnologie per la raccolta dei dati, sempre più granulari e dettagliate, per combinare riforme dall'alto e iniziative dal basso. Favorendo il passaggio da un'economia verticistica, basata sulla globalizzazione delle produzioni di massa e sull'obsolescenza, a una più orizzontale, più personalizzata e attenta ai bisogni delle persone e delle comunità locali, questo approccio può condurre alla piena occupazione e alla riduzione delle disuguaglianze, garantendo una prosperità davvero sostenibile."" -
Katy-Kat missione riciclo. Ediz. a colori
"Ciao! Sono Katy-Kat. Con questa collana voglio accompagnare voi bambini alla scoperta dell'ambiente che sta attorno a noi. Io che ci corro e mi nascondo tutti i giorni vedo cose che non vanno bene. Sono sicura che voi mi darete una mano a convincere i vostri genitori che possiamo fare bene la raccolta differenziata, non buttare rifiuti in giro, risparmiare energia e risorse, avere rispetto dell'acqua e tante altre cose..."""" Età di lettura: da 3 anni." -
Il clima è (già) cambiato. 9 buone notizie sul cambiamento climatico. Nuova ediz.
Il riscaldamento globale è la grande questione ambientale di questo secolo. La scienza è chiara: entro pochi decenni, dobbiamo rottamare l'attuale sistema energetico e costruirne uno basato su efficienza facendo con la rapidità necessaria, continuiamo a rinviare e ad accumulare ritardi. È ormai evidente che la paura e il senso di colpa non sono stati efficaci nel motivare le persone, le imprese, la politica e la società a modificare i propri comportamenti. La minaccia senza la speranza porta infatti a un pessimismo cupo che rende difficile la scoperta, l'analisi e il sostegno alle alternative possibili. La spinta per superare questa paralisi può venire dal riuscire a scorgere un altro futuro possibile. La nuova edizione di ""Il clima è (già) cambiato"""" fa il punto sui progressi e le battute d'arresto che si sono alternati negli ultimi tre anni nella complicatissima e maledettamente grave faccenda del riscaldamento globale. Perché se è vero che il tempo è sempre più scarso - la """"buona"""" notizia in meno rispetto alla prima edizione - è anche vero che, come scrive Stefano Caserini, """"la storia di come gli esseri umani del XXI secolo hanno cambiato il clima del pianeta è in buona parte ancora da scrivere. Le scelte che faremo nei prossimi decenni contano assai""""."" -
Piccolo manuale di resistenza contemporanea. Storie e strategie per trasformare il mondo
Il consumismo ha costruito il proprio trionfo agendo sul nostro immaginario, convincendoci di essere parte di un progetto che avrebbe reso migliori le nostre vite. E non importa che il prezzo da pagare sia il saccheggio di una natura vista come fonte inesauribile di risorse. Il fascino di un'idea che si esprime in innumerevoli modalità non ha incontrato una resistenza in grado di contrastarla. Da dove possiamo partire quindi per fermare il collasso ecologico che si sta consumando davanti ai nostri occhi? Più che una chiamata alle armi, il saggio di Cyril Dion è un invito a cambiare il nostro modo di vedere il mondo. Le storie sono il carburante più potente per gli esseri umani e danno un senso alla nostra vita comune: Piccolo manuale di resistenza contemporanea è in grado di convincere l'opinione pubblica che cambiare non è un ""male necessario"""", ma una svolta entusiasmante e desiderabile, così come è stata a suo tempo la società dei consumi."" -
Katy-Kat missione mare pulito. Ediz. a colori
Ciao! Sono Katy-Kat. Con questa collana voglio accompagnare voi bambini alla scoperta dell'ambiente che sta attorno a noi. lo che ci corro e mi nascondo tutti i giorni vedo cose che non vanno bene. Sono sicura che voi mi darete una mano a convincere le vostre famiglie che Possiamo fare bene la raccolta differenziata, non buttare rifiuti in giro, risparmiare energia e risorse, avere rispetto dell'acqua e tante altre cose... Età di lettura: da 3 anni. -
Impronta ecologica. Usare la biocapacità del pianeta
"Questo libro, in realtà, non è incentrato sull'Impronta ecologica. Tratta invece della biocapacità - il potere del nostro pianeta di rigenerare e far riprodurre la materia vegetale. La produttività primaria è la fonte di tutte le forme di vita, compresa quella umana."""" Queste parole di Mathis Wackernagel ci mettono di fronte al fatto che, oggi, il nostro sistema economico è costruito come una gigantesca truffa ai danni del pianeta e di chi ci vive. Se sembra un'affermazione forte, basta considerare che preleviamo le risorse più velocemente di quanto riescano a ricostituirsi, e in più produciamo quantità enormi di scarti. La ricetta perfetta per lo schianto... Per evitare la bancarotta, abbiamo bisogno di un sistema di contabilizzazione delle risorse preciso, che ci dica quanto possiamo prelevare dalla natura senza superare i suoi limiti. L'Impronta ecologica, introdotta negli anni Novanta e continuamente aggiornata, continua a essere l'unica metrica che mette a confronto la domanda complessiva delle attività umane con la capacità della natura di rigenerarsi, e riassume i risultati in un numero che indica quanti pianeti stiamo usando." -
Blue economy 3.0. 200 progetti implementati. 5 miliardi di euro investiti. 3 milioni di nuovi posti di lavoro creati. Nuova ediz.
Pacemaker senza batterie, pesca senza reti, edifici a impatto zero, fogli di carta fatti con la pietra, rasoi con lame di seta, larve prodigiose... Esistono già moltissime innovazioni che generano valore dai rifiuti e dalle risorse rinnovabili, riducendo l'inquinamento e contribuendo a migliorare l'ambiente in cui viviamo. Ciò che le accomuna è il fatto di ispirarsi ai principi della blue economy, un'alternativa in grado di risolvere i problemi economico-sociali e ambientali attuali. Non ricicla né protegge, ma rigenera, assicurandosi che ogni ecosistema possa seguire le proprie regole evolutive affinché tutti possano trarre beneficio dagli infiniti flussi di creatività, adattabilità e abbondanza della natura. Non richiede alle aziende di investire di più per salvare l'ambiente. Anzi, con minore impiego di capitali è in grado di creare maggiori flussi di reddito e di costruire al tempo stesso capitale sociale. In questa nuova edizione completamente rivista e aggiornata, Blue Economy 3.0 presenta centinaia di iniziative che mirano a rispondere ai bisogni fondamentali di tutti senza produrre rifiuti e generando milioni di posti di lavoro equi e ben retribuiti. -
Le trappole del clima. E come evitarle
La crisi cui ci troviamo di fronte, ormai in evidente accelerazione, non è solo ambientale, ma anche sociale ed economica, provocata da un modello di sviluppo distorto che sta mettendo a rischio i limiti di sicurezza per la sopravvivenza della società umana. È possibile impedire che le temperature raggiungano valori tali da rendere le conseguenze irreversibili? ""Le trappole del clima"""" accompagna il lettore attraverso le mutevoli sfaccettature di un processo di trasformazione che, per realizzarsi pienamente, deve coinvolgere tutti, superando le disuguaglianze tra ricchi e poveri. Agroecologia, energie rinnovabili e nuove tecnologie, mobilità elettrica e condivisa, economia circolare, decarbonizzazione ed efficienza energetica sono gli elementi del passaggio a una società sostenibile e rispettosa dell'ambiente, che non sarà completo fin quando non investirà anche i nostri stili di vita e di consumo. Attraverso una lucida analisi guidata da un """"pessimismo dell'intelligenza"""", proporzionato alla complessità della sfida che l'umanità si prepara ad affrontare, gli autori segnalano una serie di trappole lungo il percorso e indicano i modi per superarle, stimolando così riflessioni che rafforzino quell'""""ottimismo della volontà"""" che rappresenta l'unico strumento in grado di avviare la spinta collettiva indispensabile per contrastare l'emergenza climatica."" -
L' anima animale. Come il rapporto con gli animali può trasformare le nostre vite e salvare le loro
"L'anima animale"""" è, prima di tutto, un libro di incontri tra umani e altre specie. C'è la storia di un bambino che si addormenta con il suo golden retriever, e quando si sveglia dice alla madre che il suo cuore """"è nel cane"""". Ci sono quella di una piovra che avvolge nei suoi tentacoli un biologo marino che, superato lo spavento iniziale, nuota con lei, e quella dell'erpetologo che, per più di dieci anni, segue un crotalo nelle sabbie del deserto. O, ancora, c'è quella del ragazzino, affetto da autismo, che frequenta un maneggio e comincia a parlare dicendo """"cavallo""""... Da migliaia di anni, gli animali sono i nostri compagni di viaggio, che arricchiscono le nostre vite e popolano i nostri sogni. Eppure, soprattutto a partire dalla Rivoluzione industriale, li abbiamo sfruttati senza pietà, una delle manifestazioni più evidenti di quell'atteggiamento che considera la natura come un serbatoio da cui attingere e in cui sversare i nostri scarti. Questo paradigma, che pure ha consentito di migliorare le condizioni di una parte importante della popolazione mondiale, ha causato una serie di impatti - primi fra tutti i cambiamenti climatici e la distruzione della biodiversità - che impongono un deciso cambio di prospettiva. Secondo Richard Louv, questo passaggio è possibile solo ritrovando quella connessione profonda, antica, che ci lega agli altri esseri viventi. Per riuscirci - oltre a riprogettare le nostre città in modo da accogliere (anche) le specie selvatiche - dobbiamo praticare quello che Louv chiama """"antropomorfismo critico"""", un processo che intrecciando immaginazione, conoscenze scientifiche, emozioni e saperi tradizionali, ci consente di """"diventare animali"""" e imparare da loro, per acquisirne la saggezza e lasciarci trasformare dal loro mistero. E, nel contempo, ci permette di uscire dall'""""era della solitudine"""" in cui stiamo vivendo, e che così tanti guasti sta provocando." -
Strategie della natura. Come la saggezza degli alberi rafforza la nostra vita
Alberi, boschi e foreste sono fondamentali per la vita sulla Terra per la loro capacità di catturare l'anidride carbonica e trasformarla in ossigeno: rappresentano il più importante polmone verde del pianeta. In realtà, il loro contributo è di gran lunga maggiore. Custodiscono la saggezza e l'esperienza maturate nel corso di un percorso lunghissimo, in cui hanno sviluppato stupefacenti strategie di sopravvivenza per affrontare le inondazioni, gli incendi, le glaciazioni e le tempeste che si sono susseguiti nel corso delle ere geologiche, e hanno preparato il terreno per la vita di mammiferi ed esseri umani. Possiamo imparare tanto dal bosco, che testimonia il successo del principio della cooperazione e della crescita moderata. Nel bosco non ci sono scarti e ogni materiale è destinato a un nuovo impiego in un'eterna circolarità. Il bosco non si indebita scaricando le conseguenze sulle generazioni future, e ci mostra il perfetto esito di un sistema che, agendo come un unico organismo, provvede ai bisogni di tutti. Fiabe e leggende, saggezza popolare ma anche dettagli scientifici animano Strategie della natura. Il nuovo libro di Erwin Thoma, guardia forestale e poi imprenditore nel settore dell'edilizia autosufficiente e sostenibile basata proprio sul legno, è un appello rivolto a tutta l'umanità ad abbandonare l'idea della separatezza dalla natura e abbracciare l'appartenenza a un unico flusso vitale, prendendo esempio dalla resilienza degli alberi e delle foreste. -
La specie solitaria. Perché abbiamo bisogno della natura
Perché negli ultimi anni si è registrata un'esplosione di allergie e intolleranze causate da condizioni infiammatorie croniche? E come mai tra i bambini e gli adolescenti sono sempre più diffusi i deficit di attenzione e le sindromi da iperattività, per non parlare dei dati allarmanti che molti paesi fanno registrare su obesità e disturbi mentali? Secondo Lucy Jones, la risposta è sempre la stessa: viviamo gran parte delle nostre vite in luoghi chiusi, connessi a dispositivi elettronici e separati - spesso terrorizzati - dal mondo naturale, e questa ""estinzione dell'esperienza"""" sta provocando ogni genere di problemi. Come se non bastasse, questo quadro è aggravato dagli impatti sempre più feroci dei cambiamenti climatici e della distruzione della biodiversità, che dalle foreste dell'Amazzonia al parco sotto casa ci stanno privando della possibilità di godere dei benefici del contatto con il vivente. Intrecciando autobiografia - il racconto della depressione, l'esperienza della maternità - interviste, intuizioni poetiche e analisi della letteratura scientifica più aggiornata, La specie solitaria analizza le relazioni tra il mondo naturale e la nostra psiche e i nostri corpi, e dimostra perché il contatto con la natura è fondamentale per il nostro benessere fisico e mentale. Le soluzioni per recuperare e rinsaldare questo legame profondo ci sono, e vanno adottate con urgenza proprio a partire dalle città, dove già si concentra metà della popolazione globale. Ecco allora il racconto delle città """"giardino"""", delle esperienze di giardinaggio comunitario, delle iniziative di rigenerazione dei parchi pubblici e delle scuole nel verde: tutti correttivi indispensabili in un'epoca che, secondo l'autrice, è sempre più marcata dalla """"solastalgia"""", quel sentimento di nostalgia per i luoghi in cui continuiamo a vivere ma che vediamo trasformarsi davanti ai nostri occhi a causa dell'azione incessante delle attività umane.""