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Hideyoshi e Rikyu. Il signore della guerra e il maestro del tè
Hideyoshi e Rikyu, considerato il capolavoro della scrittrice giapponese Nogami Yaeko, racconta una delle pagine più affascinanti e oscure del Giappone sul finire del periodo Sengoku. Il romanzo esplora in tutte le sue sfumature il complesso e inestricabile rapporto tra il potente signore della guerra Toyotomi Hideyoshi, uno dei tre riunificatori del Giappone feudale, e il suo rispettato maestro del Tè, nonché consigliere politico, Sen no Riky?, il monaco zen che ha perfezionato il cha no yu, la cerimonia del Tè. All'interno di una rigorosa cornice storico/sociale, tra vita quotidiana, rituali di corte, intrighi politici e campagne belliche viene messo in scena lo scontro tra due esemplari e controverse personalità che incarnano ideali incompatibili; da una parte il dispotismo, le sfrenate mire espansionistiche e il gusto per l'eccesso, dall'altra la ricerca estetico/spirituale dell'essenzialità, della sobrietà e dell'indipendenza inseguite fino alle estreme conseguenze. Da questo romanzo è stato tratto nel 1989 il film Rikyu di Hiroshi Teshigahara. -
Nel mancar del mondo (in-atto) la poesia è...
Questo testo osa cimentarsi con una questione quasi irrisolvibile: che cosa sia la poesia, che uso se ne possa fare, se possa avere qualche scopo oppure no. Centoquaranta definizioni, brevi prose anche in stile aforistico, piccole composizioni in qualità di strofepensiero in cui l'autore esprime come il fare poetico possa diventare la fase creatrice di una cura rivolta alla specie ""in eccesso infelice"""" qual è quella umana, spinta a sradicare i fondamenti capaci di generare il sentire e l'afflato idonei alla complessità di una società in rapido divenire. """"Paolo Ferrari insiste nella propria ricerca personale che qui tocca vette di chiarezza e distinzione tali da rendere il presente libro quasi una compiuta e perfetta dichiarazione di poetica."""" (dalla prefazione di Sonia Caporossi)"" -
Giapponeserie d'autunno
Tra il 1885 e il 1901 Pierre Loti soggiorna per ben cinque volte in Giappone, rimanendone profondamente colpito. In questo testo, lo scrittore-viaggiatore raccoglie i resoconti delle sue esperienze giapponesi dell'autunno del 1886. Una serie di impressioni che riguardano tanto i luoghi simbolo quanto gli aspetti sociali del paese del Sol Levante che, in pieno periodo Meiji, si sta aprendo al mondo. La scrittura di Loti fissa in vividissime istantanee le visite ai templi di Kyoto, il pellegrinaggio alla Montagna Santa di Nikko, le corse in rickshaw per i quartieri di Edo, la festa dei crisantemi al palazzo del Mikado, ma anche la vita delle persone e i loro costumi, nel quotidiano e nelle raffinate cerimonie di corte. ""Giapponeserie d'autunno"""" trasmette da una parte lo stupore di un occidentale di fine XIX secolo davanti a una realtà a tratti impenetrabile, dall'altra la malinconia che nasce dalla consapevolezza che presto quel mondo dalle tradizioni millenarie svanirà sotto le spinte omologanti della modernizzazione."" -
All'ombra del baniano
Raami ha sette anni quando il 17 aprile 1975 i khmer rossi entrano a Phnom Penh inaugurando la pagina più tragica della storia della Cambogia. Figlia di un poeta, principe di sangue reale, Raami vive nell'agio circondata dall'affetto della sua ampia famiglia, ma nel giro di poche ore la sua esistenza e quella di un intero popolo vengono stravolte. Phnom Penh viene evacuata e ha inizio la deportazione nelle campagne per la rieducazione. Durante i successivi quattro anni del nuovo regime, Raami dovrà affrontare lo sradicamento, la progressiva scomparsa dei familiari, atrocità e privazioni quotidiane. Eppure, anche in un Paese ridotto a un grande campo di concentramento, in un mondo che sopprime ogni traccia di bellezza e di umanità, la piccola protagonista trova una salvifica via di fuga nell'immaginazione, alimentata dalle storie piene di poesia, miti ed esempi morali che un tempo le raccontava il padre. Vaddey Ratner, attingendo alla sua esperienza autobiografica, attraversa l'inferno rivoluzionario della Kampuchea Democratica con gli occhi e la fragile grazia di una bambina privata dell'infanzia, e ci dona una storia di coraggio e resistenza. -
La Cina nel caos
Nel 1922, dopo un soggiorno in Giappone, Albert Londres, il ""principe del reportage"""" si reca in Cina. Siamo nel turbolento periodo dei Signori della Guerra, il Paese è politicamente allo sbando. """"Ci sono un imperatore, due presidenti della Repubblica, tre superdittatori e diciotto tiranni medi"""", una frammentazione di potere che, agendo unicamente in nome dell'interesse personale, sta svendendo la Cina alle potenze straniere. Con uno stile visionario e soggettivo, impregnato di humour, autoironia e aneddoti, Londres si immerge nella caotica situazione della """"Repubblica-Impero"""" alla vigilia della Prima guerra Zhili-Fengtian e restituisce l'atmosfera di sospensione e di assoluta anarchia che si respira in città come Pechino, Mukden, Tientsin e Shanghai. Il libro è anche l'incondizionata dichiarazione d'amore per il viaggio da parte di un inquieto viandante che trova la sua libertà di giudizio solo percorrendo le strade del mondo."" -
La promessa di Yumi
Birmania, 8 marzo 1967. Yumi, giovane donna giapponese, sbarca all'aeroporto di Rangoon per ritrovare il fratello. Il padre, ufficiale dell'esercito imperiale in Birmania durante la Seconda guerra mondiale, le ha rivelato sul letto di morte di aver sposato per amore una donna del posto, di aver avuto un figlio e di averli abbandonati, suo malgrado, dopo la disfatta del 1945. Yumi riesce nell'impresa di identificare il fratello Maung Maung che, persa la madre nei bombardamenti alleati sulla Birmania, è cresciuto nell'ostracismo generale per le sue origini e ha sviluppato violenti sentimenti antigiapponesi. L'incontro è scioccante al punto che la sorella non osa rivelargli la propria identità. Il ragazzo non accetta la presenza della giovane giapponese, ma Yumi cerca di vincere il trauma del fratello e guadagnarsi il suo affetto addentrandosi nelle usanze birmane. -
La sposa birmana
Nella regione agricola del delta dell'Irrawaddy, sullo sfondo di una Birmania travagliata dalla lotta di indipendenza contro gli inglesi prima e contro i giapponesi poi, si consuma la vicenda di Wai Wai, giovane donna legata alla famiglia e alle tradizioni. La sua esistenza, dedita alla cura del padre e degli affari domestici, viene sconvolta dalle attenzioni del suo nuovo vicino, U Saw Han, un birmano impiegato in una compagnia coloniale, fervente sostenitore dello stile di vita inglese. Affascinata dalla raffinatezza di cui quest'uomo si circonda, Wai Wai diverrà sua sposa, trovandosi ben presto a dover rinunciare all'autonomia di cui storicamente gode la donna birmana e alle proprie radici, imprigionata in un'opprimente parodia della vita occidentale. Tra vissuto personale e metafora politica, ""La sposa birmana"""" è un'aspra critica al colonialismo che, minando l'identità culturale di un popolo, distrugge i valori e il tessuto sociale di una nazione. """"La sposa birmana"""" ha ricevuto nel 1955 il Premio nazionale di letteratura ed è il libro birmano più popolare in patria e all'estero. Prefazione di Maria Tatsos."" -
Antichi demoni, nuove divinità. Racconti tibetani contemporanei
Prima antologia di narrativa tibetana contemporanea pubblicata in Italia, il libro riunisce alcuni tra i più noti scrittori sia del Tibet annesso alla Cina sia del Tibet della diaspora che, a partire da Dharamsala, si è allargata ad altre aree del continente indiano, all'America, all'Europa. Gli autori dei quindici racconti selezionati da Tenzin Dickie scrivono in tibetano, inglese, cinese. Un panorama variegato di narrazioni che trasmettono quasi all'unisono l'identità di un popolo, malgrado le contraddizioni tra tradizione e modernità, i difficili equilibri tra mondi diversi, le incertezze di esistenze trascorse tra esilio, costrizioni, affetti, abbandoni, inurbamento. Come sottolinea la curatrice nell'introduzione, benché la letteratura tibetana abbia una storia millenaria, essa è rimasta per lo più orale e legata a tematiche religiose fino agli anni Ottanta, quando a Lhasa fu pubblicata la prima rivista in lingua tibetana. Da allora, tramite i racconti divenuti una delle più importanti forme letterarie tibetane, il Tibet può parlare di sé liberamente, esprimersi con evidente autenticità. -
Suite indocinese. Carnet di viaggio in Vietnam
Nei primi anni Novanta, Il Vietnam comunista è in un momento cruciale della sua storia, con l'apertura al turismo e ai nuovi scenari geopolitici. Jean-Luc Coatalem parte alla scoperta di questo Vietnam e porta con sé le ombre tutelari del nonno Camille e dello zio René, ufficiali dell'esercito francese tra gli anni Venti e Cinquanta nelle colonie indocinesi. Questa dimensione intima e privata si intreccia all'osservazione acuta di un Paese vitale e seducente, che suscita in lui sentimenti contrastanti. Risalendo il Vietnam da sud a nord, Coatalem ci rende partecipi di luoghi, incontri, personaggi, situazioni rocambolesche, abiti, odori, voci, creando un susseguirsi di immagini istantanee che nel loro insieme restituiscono il sapore di un Paese ancora poco avvezzo ai visitatori. Tra sonorità poetiche e riflessioni venate di un'ironia pungente, questo carnet di viaggio trasmette un punto di vista unico sul futuro del Paese e sui quattromila anni di storia e tradizioni che cominciano a fondersi nel processo di globalizzazione in atto. Questa edizione di ""Suite indocinese"""" presenta inoltre un testo inedito dell'autore."" -
Immaginari. Tre racconti cinesi
Appena giunto in Cina, nel 1909, Victor Segalen intraprende un avventuroso tour delle province dello Shanxi, dello Shaanxi e del Sichuan, per poi imbarcarsi su una giunca lungo lo Yangtze (il Fiume Azzurro) fino a Shanghai. Da questo viaggio trae innumerevoli spunti per progetti letterari sulla Cina, primi tra tutti i tre scritti qui raccolti: La testa, La sede dell'anima e Un grande fiume. Testi molto diversi tra loro che oscillano tra esperienza autobiografica e invenzione fantastica, tra Reale e Immaginario, ma che contengono già tutti gli elementi della poetica matura di Segalen e rappresentano i primi tasselli della sua multiforme e personale ""visione della Cina""""."" -
L' infinito mare dei vent'anni
Nella Corea del Sud degli anni Sessanta, Chun, in procinto di partire per il Vietnam a combattere una guerra che non lo riguarda, ripensa alla giovinezza a cui sta per dire addio. Attraverso una serie di flashback incrociati, dove la voce di Chun si alterna a quella dei suoi amici più stretti, ripercorriamo il suo abbandono della scuola, il viaggio iniziatico per il Paese in compagnia di Inho, le aspirazioni letterarie, le prime esperienze amorose, l'arresto in seguito a una protesta studentesca e l'incontro con il ""Capitano"""" che gli farà da guida nel mondo del proletariato. Attingendo a piene mani dalla propria esperienza autobiografica, Hwang S?k-y?ng esprime il disagio e l'insofferenza di una generazione inquieta e smarrita di fronte a una società autoritaria e a un sistema educativo repressivo e fortemente competitivo. Un romanzo di formazione corale che descrive con grande realismo le contraddizioni di un periodo storico travagliato e al tempo stesso affronta con una delicata vena poetica temi universali quali l'amicizia, l'emancipazione e la scoperta di sé."" -
La guerra dell'oppio. La lettura cinese del conflitto
La Guerra dell'Oppio (1840-1842) rappresenta una svolta nei rapporti tra Oriente e Occidente. Dà inizio a quello che in Cina è considerato ""il secolo della vergogna"""", il drammatico ingresso nell'era moderna attraverso regole scritte da altri, quei """"trattati ineguali"""" che sancirono la supremazia delle potenze coloniali. Molte pagine sono state scritte dagli storici occidentali, ma quasi nulla sappiamo del modo in cui gli storici della Repubblica Popolare cinese hanno interpretato tali eventi. Questo libro, uscito nel 1979, consente di colmare le lacuna. Sotto la lente della dottrina maoista la Guerra dell'Oppio assurge a evento fondatore della Cina contemporanea. Il conflitto è visto come """"l'inizio della rivoluzione democratica messa in atto dal popolo cinese contro l'imperialismo e il feudalesimo"""", come """"testimonianza dell'indomabile spirito di resistenza del popolo cinese"""" che ha rifiutato di inchinarsi davanti agli """"invasori britannici, rapaci insaziabili"""". Una lettura certamente di parte, senza sfumature, ma che offre spunti per capire l'odierno orizzonte ideologico cinese. L'introduzione della sinologa Alessandra Lavagnino permette di ben comprendere il contesto sociopolitico in cui è nato il testo."" -
La città sradicata. L'idea di città attraverso lo sguardo e il segno dell'altro
Scrivere la città attraverso il segno dell'altro significa pensare allo spazio abitato tramite il gesto di chi per la prima volta lo attraversa e lo conosce. Significa dare in mano ai migranti la matita per capire qual è, oggi, la città che abitiamo. In questa seconda edizione del libro il gesto dell'altro si intreccia con l'ipotesi di riscrivere un intero continente. Un fenomeno migratorio dalle proporzioni impensabili fino a dieci anni fa ha trovato in Europa una terra restia ad accogliere l'altro da sé, incapace non solo di ospitare le popolazioni che premono alle sue frontiere, ma anche di vederne il possibile contributo nel più ampio orizzonte dell'ideazione e della progettualità. 100 mappe di Milano, Bologna e Rovereto disegnate da altrettanti migranti ""al primo approdo"""" sono i registri di lettura con cui scoprire le geografie e d'un abitare contemporaneo tuttora da decifrare. Le immagini delle città che a orano dallo sguardo straniero svelano spazi non rintracciabili sulla cartografia tecnica o mai osservati nel significato che assumono per le diverse popolazioni urbane. Nel porre un piano di parità tra il disegno """"esperto"""" e quello spaesato, l'autrice mette in discussione l'implicito potere sull'altro che da sempre divide chi appartiene - a un territorio, a un diritto, a un sistema - da chi è escluso. Si delinea una via possibile con cui tracciare la geografia d'un nuovo abitare: un'Europa che intenda avanzare ipotesi di apertura a una territorialità inclusiva dovrà descriversi non con un'immagine definita una volta per tutte, ma con la variabilità delle rappresentazioni che si possono dare, da diverse latitudini e condizioni dell'abitare, di un territorio che è in evoluzione. Prefazione di Franco Farinelli."" -
La terza giovinezza di Ume-san
Pierre Loti, a bordo della corazzata Redoutable in missione nel Mar della Cina, torna a Nagasaki quindici anni dopo il suo primo soggiorno durante il quale, con un contratto a tempo, aveva sposato Kiku-san. Lì ritrova vecchie conoscenze, tra cui l'avvenente Ume-san, ex padrona di casa, e la signora Ranuncolo, ex suocera. Ma fa anche nuovi incontri sorprendenti come quelli con Pioggia d'Aprile, la ragazzina-gatto, e con Inamoto, l'innocente fanciulla custode di un tempio. Questo diario nel quale Loti ha ""voluto solamente annotare quelle cose che ci hanno divertito"""" raccoglie le esperienze di undici mesi trascorsi tra Nagasaki, Seoul, Yokohama e l'isola sacra di Miyajima sulle tracce del """"sogno del vecchio Giappone"""" - i sorrisi e i modi leziosi delle musmè, le feste tradizionali, i santuari sperduti tra rigogliose colline, le case da tè e le piccole botteghe - che il progresso stava rapidamente cancellando. """"La terza giovinezza di Ume-san"""" chiude la trilogia dei libri di Loti sul Paese del Sol levante, che tanto hanno influito sulla diffusione del """"giapponismo"""" in Europa, e insieme a """"Kiku-san la moglie giapponese"""" e """"Giapponeserie d'autunno"""" dà forma a una grandiosa raffigurazione del Giappone tra fine Ottocento e inizio Novecento."" -
Cambogia. La terra dei naga
Il libro offre una visione della cultura, della storia e della tradizione mitologica e popolare della Cambogia attraverso le pagine di studiosi locali, di esploratori e ricercatori europei che hanno soggiornato a lungo nel Paese. Ai miti e alle leggende qui raccolti, tra cui quelli della nascita della Cambogia, a opera dei naga, di Angkor e di Phnom Penh, si affiancano pagine dai contenuti più etnografici e resoconti di viaggio. Adhémard Leclère descrive, fra le altre cose, la cerimonia per l'individuazione e la consacrazione dell'""elefante bianco"""" e il rito per propiziare la pioggia. Lo storico cambogiano Khin Sok offre la documentata storia della vita del re khmer analizzandone i poteri, i doveri e illustrando i diversi cerimoniali dell'incoronazione. Jules Brossard de Corbigny nel suo diario di viaggio descrive con ironia le difficoltà degli europei nell'utilizzare gli elefanti e traccia un inedito profilo delle città di Phnom Penh e Oudong."" -
Birmania. Il Paese delle pagode d'oro e dei nat
La raccolta offre l'opportunità di conoscere alcune particolarità della Birmania (oggi Myanmar) attraverso le testimonianze di scrittori ed esploratori che tra il XIX e il XX secolo visitarono o vissero nel Paese. George Orwell critica la corruzione dell'amministrazione coloniale inglese prendendo spunto dalla sua esperienza di caccia a un elefante fuori controllo. Il Forest assistant C.V. Warren racconta come si svolgeva l'attività di taglio e trasporto del tek nelle foreste birmane con l'ausilio degli elefanti. La visione della Pagoda Shwedagon a Rangoon folgora due grandi scrittori come Rudyard Kipling e Pierre Loti che la descrivono con dovizia di particolari in testi ricchi di suggestioni. L'esploratore Eugène Gallois raccoglie nel suo diario di viaggio acute osservazioni sulle città, le pagode e gli usi della popolazione. A complemento dei testi vengono proposti alcuni miti della tradizione birmana tra cui spicca quello legato al culto dei 37 nat. -
La rosa di Bakawali
Frutto dell'incontro fra la cultura hindu e quella musulmana nell'India del Nord, ""La rosa di Bakawali"""" è un romanzo allegorico che trasporta in un mondo dove non esistono confini tra terra e cielo, umano e divino, sacro e profano. L'eroe della vicenda, il principe Taj-ulmuluk, affronta incredibili avventure alla ricerca di una rosa dai poteri miracolosi in grado di restituire la vista a suo padre, il sovrano del regno del Sharquistan. Per conquistare l'ambito fiore, il protagonista si introduce con astuzia nel giardino della bellissima Bakawali, una ninfa celeste della quale si innamora perdutamente. Da quel momento i due amanti dovranno superare mille difficoltà prima di poter coronare il loro amore. I rimandi biblici, le citazioni coraniche, i riferimenti alle concezioni sufiche e ai sonetti persiani inquadrano il viaggio e gli amori di Taj-ulmuluk nella tradizione dei racconti mistici, il cui fine consiste nel proporre al lettore una riflessione sulla natura umana."" -
Racconti da un'altra Toscana
Nessun amore può essere sconfinato come quello dei luoghi che si è visitato. Sono i luoghi della memoria, dove ciascuno ritorna per rinvenirvi un rifugio sicuro, dare senso storico all'esistenza, ritrovare un amore perduto. I luoghi non mentono, sono lì ad aspettarti, uguali e diversi, e accolgono i sentimenti umani attraverso l'indefinito spazio di un paesaggio o di una serie di calcinacci sul muro di una chiesa. Compagni muti, ma non sordi, pronti ad alleviare quell'unico viaggio, meraviglioso e dannato, che il destino ci consente. Tuttavia la nostra terra, quella in cui siamo nati, ci attirerà sempre come una sirena, da ogni punto, per quanto lontani da essa siamo. Con questo libro si canta l'amore viscerale per la mia terra, la Toscana, che tutto il mondo impressiona. -
Lettere. Shelley in Italia. Vol. 2
Percy Bysshe Shelley, uno dei più grandi poeti del Romanticismo inglese, è uno sconosciuto nella sua amata Italia. Il suo ""Paradiso degli esuli"""" gli ha voltato le spalle, le librerie italiane hanno consegnato da parecchi anni le sue raccolte poetiche all'oblio. Qualche sua poesia e vari saggi si trovano ancora solo nelle librerie su Internet. Shelley non si considerò mai un grande poeta, lo confessa in varie lettere, affermando appunto di scrivere per l'oblio. Forse però non si aspettava che gli italiani lo prendessero così alla lettera."" -
Soltanto pedine
Misteriose figure si muovono intorno a Matteo: oggetti posati ad hoc per formare un linguaggio in codice; messaggi scritti su foglietti che girano di soppiatto... Pericolo e mistero si intrecciano... In questa spy-story tutta italiana si alternano intrighi, amore, colpi di scena sopra una trama narrativa sorprendente e ironica.