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Toccare il Verbo. Spunti di contemplazione
Il Verbo della vita deve farsi carne e deve essere visto, udito, toccato, mangiato da ogni uomo. Tutti vorremmo rivivere l'esperienza del farci strada tra la folla per ""tentare di toccarlo"""", come la donna emorroissa, o di """"afferrarlo"""", come Paolo di Tarso. Tutti siamo convinti che dovunque andremo non ci sarà vita se non c'è lui; per questo bisogna """"toccare il Verbo"""". Toccare per essere guariti, per vedere, per comprendere, per essere liberati, per fare comunione. Le riflessioni dell'Autore in """"Toccare il Verbo"""" non smarriscono mai le caratteristiche di semplicità e immediatezza. Brevi cenni, a volte, per invitare, delicatamente, a leggere, a meditare, ad incarnare il Verbo. Il lettore potrà rivivere l'esperienza dei discepoli del Battista: quando Gesù passò davanti a loro, il precursore non disse altro se non """"è lui, seguitelo"""". Ed essi lo seguirono. Leggendo questo scritti si prova la sensazione di chi si ferma finché il Cristo non appaia e conquisti! La festa del grande amore si fa solo se amante e amato si incontrano. Intense riflessioni bibliche uscite dal cuore di un Sacerdote innamorato di Cristo. Un libro per contemplare e accogliere la Parola di Vita. Valido sussidio di approfondimento della Lettera apostolica Aperuit illis di Papa Francesco."" -
Siamo tutti fragili. Dalla paura della tempesta alla Speranza affidabile
Dobbiamo porre a noi stessi e agli altri domande che implichino una richiesta di speranza, anziché di certezze. Dobbiamo dare a noi stessi, e agli altri con la nostra condotta, ""ragione della speranza"""" (1 Pt 3,15). Questo ci aiuterà a vivere nella santa tensione tra memoria crucis e spes resurrectionis. È il tempo di fare di Cristo il cuore del mondo. È il tempo di innescare processi, più che occupare spazi, dilatare la speranza e non pretendere di dilatare il potere. È il tempo di far sentire forte il grido non del potere con le sue continue sconfitte, ma il potere di quei segni che la speranza attiva in ognuno nel farsi dono d'amore agli altri, nessuno escluso. Per vivere meglio questo tempo. Per riscoprire che c'è una Speranza affidabile. Non possiamo più andare avanti ciascuno per conto suo, ma insieme."" -
Il Viaggio di Giona. Una grande lezione di umanità tra ragione e risentimento
La storia di Giona è la teologia secondo Dio. Dio fa teologia intrecciando il pathos, il logos e l'ethos in un'armonia in cui a brillare è l'amore. Solo l'amore ha il coraggio di uscire dalle strettoie della legge che ingabbia gli affetti e riscopre l'autenticità umana, luogo teologico in cui Dio si rivela continuamente. L'amore genera legami, fa maturare, è capace di creare, di generare, fa crescere, sviluppa energia creativa e generativa. L'amore è il compimento dell'umano sognato da Dio. L'amore è più umano dell'odio, perché crea continuamente innescando processi di vita sempre più piena. - Il coraggio divino di essere umani. Solo l'amore ha il coraggio di uscire dalle strettoie della legge che ingabbia gli affetti e riscopre l'autenticità umana, dove Dio si rileva continuamente. Non c'è peccato, colpa, fragilità che freni l'amore ostinato e sorprendente di Dio. -
Nuove strade. Ediz. a colori
Il titolo di questo volume è la sintesi di un progetto, di una scelta: lanciare una proposta innovativa che coniughi le necessità dei ragazzi ma che non snaturi né deformi l'insegnamento cristiano e la sua preziosità. ""Nuove Strade"""" è più di un sussidio al catechismo per il sacramento della Confermazione: - permette di coprire oltre 2 anni di catechesi con un'unica pubblicazione, dal cammino per la Cresima, la bellezza del Sacramento e la consapevolezza dei doni ricevuti fino - per la prima volta in una pubblicazione del genere - al post-cresima, spesso il momento più complesso nel percorso dei ragazzi cristiani, mettendoli a confronto con la realtà umana e di testimonianza degli Apostoli; - un linguaggio fresco, con l'utilizzo del racconto con tavole di disegnatori professionisti delle avventure e dei pensieri di una comitiva di adolescenti che guida le varie tematiche ed un'impaginazione studiata. - Interamente a colori con illustrazioni a piene pagine. - Forma nuova: proposta a mo' di diario con stile personalizzabile da ciascun ragazzo. - Linguaggio fresco con l'utilizzo del racconto con tavole. - contiene segnalibri da condividere e bonus track per riflessioni su stati d'animo e per la crescita in una fede più matura."" -
Vi affido alla Parola. At 20,32
Pagine ricche di riflessioni, catechesi, meditazioni nei ritiri ed esercizi spirituali, tenuti in molti anni, su brani della Sacra Scrittura, scelti di volta in volta per il ministero della Parola, da cui scaturiscono gli insegnamenti per la vita cristiana. La finalità è la condivisione del frutto di un lungo contatto con la Parola di Dio, grazie alla sollecitazione del Concilio Vaticano II che, con la costituzione dogmatica Dei Verbum sulla divina rivelazione, ha insegnato a riscoprirne il valore nella vita della Chiesa e di ogni credente. I contenuti sono biblici e le riflessioni non hanno sfondo moralistico, richiamano il Magistero e hanno attinenza con la vita del credente. Le riflessioni, raccolte per temi, si riferiscono al mistero dell'Incarnazione, alla Pasqua, alla missione, alla vita cristiana come cammino di santità, alla fede, alla carità. Dei brani presi in esame, di cui si presuppone l'esegesi, si fa una lettura pastorale e spirituale, sollecitando un coinvolgimento etico per lasciarsi convertire giorno dopo giorno dalla Parola di Dio. -
Io sono Giuseppe. Il vostro fratello
Il testo propone una serie di riflessioni bibliche aperte a tutta la comunità. La sua attualità è apparsa evidente poi, dopo la presentazione della Lettera Enciclica di Papa Francesco ""Fratelli tutti"""". Guidati dalla figura del patriarca Giuseppe, infatti, il cammino proposto mira a rendere ciascuno consapevole del fatto che riconoscersi e vivere da figli e fratelli non è affatto scontato. Giuseppe è l'esempio di un uomo che ha saputo realizzare la propria vita attraverso il dono della Sapienza, nonostante tutte le difficoltà che incontra. È Dio a guidare le vicende umane, anche se segnate dal male e dal peccato; la Sua provvidenza emerge in tutta la sua tenerezza e misericordia. Così è per l'incontro di due giovani che avviano un cammino d'amore verso il matrimonio; così è per la nascita di un figlio in una famiglia; così è per una vocazione alla vita consacrata e al ministero sacro."" -
La Chiesa deve osare
L'aula delle udienze celebra i cinquanta anni di vita: è la visione, trasformatasi in pietra, dei suoi coraggiosi idealisti creatori: Paolo VI e Pier Luigi Nervi. Paolo VI sentiva l'urgenza e il bisogno di consumarsi, di effondersi; il bisogno di fare, il bisogno di dare, il bisogno di trasfondere negli altri il proprio tesoro, il proprio fuoco. E scriveva: ""Sì; sì, o Signore, dimmi quello che io devo fare, e oserò, lo farò"""" (13 ottobre 1968). L'insegnamento che Paolo VI ci lascia è che bisogna sempre osare quando si tratta della causa di Dio. L'autenticità della vita cristiana esige un grande coraggio. """"Non possiamo essere cristiani se non con coraggio pieno, con forza"""" (27 febbraio 1974). Nell'aula campeggia la grande Risurrezione in bronzo di Pericle Fazzini (1913-1987), posta scenograficamente a quinta del palco. Oggi, in quella scultura, possiamo vedere un chiaro messaggio all'uomo; dal dolore, dall'angoscia, dalla morte, con Cristo si risorge! Si calcola che in cinquanta anni, nelle udienze e nelle varie manifestazioni che vi si sono svolte alla presenza di Paolo VI, Giovanni Paolo I, Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e Francesco, i fedeli siano stati oltre 12.000.000."" -
Arte e preghiera
Paolo VI ha voluto nel suo appartamento privato una Cappella, un ambiente che invogliasse alla preghiera, alla contemplazione. Affidò la sua realizzazione all'architetto Dandolo Bellini e a diversi Artisti contemporanei. La Cappella fu inaugurata dallo stesso Papa il 1° novembre 1964: racchiude in poco spazio bellezza e arte; forza e grazia. Un luogo estremamente espressivo e carico di significati: ""essa è per noi una casa viva, un luogo privilegiato... È l'aula di Cristo Maestro; è il Tempio di Cristo Sacerdote""""."" -
Parare Christi vias. Tutti i collaboratori di San Paolo
"Parare Christi vias"""" - preparare le vie di Cristo - è stato il motto episcopale di don Luciano Bux, ispiratore di questo lavoro sui Collaboratori di san Paolo, i cui nomi compaiono negli Atti degli Apostoli e nelle Lettere paoline come noti nelle prime comunità cristiane, ma di cui noi ignoriamo quasi tutto. Questo libro, frutto di un paziente e pluriennale lavoro di ricerca e studio dell'autore, si propone di far luce su questi membri della Chiesa nascente che hanno lavorato insieme all'Apostolo Paolo per seminare e far crescere il buon seme del Vangelo, e così - spendendo le loro vite - l'hanno fatto arrivare fino a noi. È un libro che può essere letto anche per singoli argomenti di interesse (p.e.: chi era Epafròdito? E Tròfimo? Oppure Lidia e Priscilla?) ma che solo nella sua interezza può fornire una immagine più ampia di quegli uomini e quelle donne che, primi di una grande ed ininterrotta schiera, hanno accolto l'invito del Vangelo a """"preparare le vie del Signore"""". Compito che ora spetta anche a noi, cristiani del XXI secolo. Presentazione di S. E. Monsignor Vito Angiuli." -
Esistenza cosciente. Tornare a ripossedersi
Nella confusione che sovente regna nel nostro cuore, la coscienza è il luogo in cui matura e cresce la ricerca di una verità che dà libertà. Senza che ciò allontani del tutto dubbi, perplessità e desiderio di cercare ancora, dopo aver trovato. Perché la coscienza è, nello stesso tempo, reale e irriducibile. Di essa non ci si può sbarazzare, come tenta di fare chi vede in essa solo un ostacolo ingombrante sulla strada di comportamenti sciolti da ogni vincolo... La coscienza mi pone in relazione con la sfera dell'interiorità nella quale maturano - attraverso ricerca, illuminazione e discernimento - decisioni che riguardano me, la mia vita, le mie relazioni, i miei giudizi e la direzione da imprimere a essi. In maniera libera e convinta. Ciò fa della coscienza un processo che porta con sé i tremendi ed esaltanti doni della libertà e della responsabilità, come ricorda a più riprese l'autore di questo libro. Presentazione di S. Ecc. Mons. Nunzio Galantino. -
Povero cuore di vescovo! Ediz. illustrata
Lunedì 11 giugno 1973: Paolo VI inaugura la decima Assemblea generale della Conferenza Episcopale Italiana, presiedendo una concelebrazione nella Cappella Sistina. Mentre vede sfilare davanti a sé tante teste mitrate, sussurra benevolmente a Monsignor Virgilio Noè, Maestro delle cerimonie pontificie, che gli è accanto: ""Quanto Spirito Santo!"""". Paolo VI ha amato tanto i Vescovi, in modo particolare i Vescovi italiani, che poteva seguire più da vicino. Ma, conoscendo appunto tante situazioni particolari di tensioni e di pressioni in molte Diocesi, durante quella Messa chiedeva: """"... ditelo voi: è facile oggi fare il Vescovo?"""". Ci vuole coraggio, ci vuole fede per rispondere a una tale vocazione. Forse è per questo che sempre più spesso si ripetono casi di candidati all'episcopato che non accettano una simile investitura. Lo ricorda lo stesso Paolo VI: """"Non ci sorprende notare spesso... come candidati chiamati all'episcopato cerchino declinare tale ufficio, che oggi non solo per le sue intrinseche esigenze, ma anche per tante estrinseche difficoltà sembra essere diventato incomportabile"""" (11 aprile 1970). Il Vescovo è pastore: dono totale, dono supremo, dono gaudioso. Ma, molte volte, anche dono doloroso! """"Il Vescovo è un cuore, dove tutta l'umanità trova accoglienza"""" (30 giugno 1974). """"Povero cuore d'un Vescovo"""" - dirà Paolo VI - """"come farà ad assumere tanta ampiezza?"""". Il Vescovo è il garante e promotore della pluralità e dell'unità. Sempre impegnato a frenare le fughe in avanti, e a stimolare chi rallenta il cammino. Il Vescovo si sente impotente, deluso, frustrato pastoralmente. Non gli resta altro che gratificarsi accusando la società di non volerne più sapere di Dio e di Chiesa, tutta protesa com'è alla sola ricerca di un benessere terreno. E ancora recentemente, Papa Francesco, parlando a sacerdoti novelli, raccomandava: """"... un tempo si parlava della 'carriera ecclesiastica'... Questa non è una 'carriera': è un servizio!"""" (25 aprile 2021). Paolo VI individua due maggiori difficoltà che oggi incontra il ministero episcopale. La prima è quella dell'esercizio del magistero. È richiesto un serio sforzo perché la dottrina della fede conservi la pienezza del suo contenuto e del suo significato. Nella crisi che investe il linguaggio e il pensiero, spetta al Vescovo curare attentamente che questo sforzo necessario non tradisca mai la verità e la continuità della dottrina della fede. Per guidare i presbiteri, per formare i seminaristi, per parlare ai laici di oggi, non basta il fascino, non bastano le adunate oceaniche; ci vuole una dottrina! Ci vuole un esempio e una parola autorevole. La seconda difficoltà è l'esercizio dell'autorità. Il Papa stesso era convinto che """"per chi ne sperimenta il grave peso, e non ne ambisce l'onore, non è facile farne l'apologia"""" (17 febbraio 1969). """"L'autorità è un dovere, è un peso, è un debito..."""" (8 luglio 1970). A loro, Papa Montini apriva il suo cuore di supremo Pastore: """"Non ieri, non domani, oggi, noi, operai della vigna del Signore, siamo chiamati ad un lavoro molto impegnativo"""" (6 giugno 1975). """"La nostra missione, e proprio in quest'ora inquieta e confusa, è quella di infondere speranze buone, speranze... -
Servi premurosi. Itinerario spirituale-pastorale per i presbiteri. Ediz. integrale
Il sussidio della CEI ""Lievito di fraternita"""", sulla formazione permanente del clero, è stato il filo conduttore dei ritiri mensili per il presbiterio della diocesi nell'anno pastorale 2020-2021. Si è partiti dalla consapevolezza che """"per un presbitero la fonte a cui attingere per vivere il proprio ministero e farsi santo è il ministero stesso. Nel suo esercizio egli si forma, a partire da un legame pastorale e insieme sponsale con una chiesa particolare, che ha una sua storia, i suoi Santi, il suo Vescovo, i suoi preti, un suo territorio e una sua realtà sociale. La sventura che mai potrebbe accadere a un prete è quella di trascinarsi in un ministero esercitato in maniera puntuale, ritualmente perfetto e dottrinalmente completo, ma disincarnato sul piano delle relazioni umane"""" (Lievito di fraternità, cap. 2). Da qui l'importanza di recuperare, scoprendone le tante potenzialità ancora forse inespresse, le radici del ministero, che non sono solo di carattere spirituale ma anche di relazioni: con il Vescovo, con il presbiterio, con i Consacrati, con i fedeli laici. È stato perciò chiesto ad otto persone, ciascuno con le proprie caratteristiche di commentare i vari capitoli del sussidio. In questo lavoro tutto il materiale è messo fraternamente a disposizione dei tanti presbiteri, che vogliono lasciarsi conquistare dalla profezia della fraternità."" -
Scacchi e letteratura
L'autore si immerge nel mare magnum della nostra cultura per sottrargli le sue gemme scacchistiche, da Dante a Girolamo Vida, da Giovan Battista Marino a Samuel Beckett, da George Orwell a Jorge Luis Borges, a Primo Levi, fino a Paolo Maurensig di La Variante di Lüneburg . Ecco alcuni momenti: L'amabile driade che corre per le foreste della Tracia è la protettrice di tanti adepti a lei perdutamente votati, 'matti' per Cassa; Anche gli scacchisti hanno un santo in paradiso, anzi una santa: è la ribelle, intelligente, appassionata oltre che abile giocatrice di scacchi Santa Teresa d'Avila; Il matto di Légal Cadde il duce dei Neri: ei non previde Scacco d'Alfiere e matto di Cavallo; Galeotta fu la scacchiera per paggio Fernando e la bella Iolanda; Dedicato ai grandi. Il grande scacchista vive certamente in quel clima di sacra idiozia in cui stanno immersi i matematici e i musicisti; Dedicato ai dilettanti. Ed è sabato sera, al circolo. Lo sguardo assorto e intento e il volto teso per lo sforzo del pensier, che ogni cura volge a cercar la mossa più sicura, che salvi il rege dal nemico offeso. -
Trappole in apertura nelle partite con 1. e4
Le possibili classificazioni delle trappole in apertura sono infinite, a partire dalla più ovvia: quella in base al tipo di impianto in cui il tranello viene teso. E infatti il libro, anche per agevolare la ricerca del lettore, è diviso in capitoli, ciascuno dedicato ad un'apertura diversa. Tuttavia Knaak e Müller operano una distinzione più sottile fra due tipi principali di trappole, a seconda del grado di rischio che comportano: quelle che vengono innescate da una mossa ""normale"""" (nel qual caso, se l'avversario non vi casca, la partita prosegue come nulla fosse), e quelle in cui la strategia del giocatore è tutta costruita in funzione dell'idea di tendere un tranello. Le trappole che fanno parte di questo gruppo non sono troppo numerose, perché tutto dipende dal livello di rischio, cioè dal prezzo da pagare nel caso la trappola non scatti a causa della difesa precisa, o fortunata, dell'avversario. Si potrebbe pensare che nell'era del computer la probabilità di cadere in trappola fin dalle prime mosse sia diminuita. Il libro ci dimostra che la realtà è molto diversa: accanto ad ogni trappola viene riportato il numero di """"vittime"""" che vi sono cadute, secondo le statistiche dei più completi database in circolazione, e si tratta spesso di cifre sorprendentemente alte. Insomma, in queste pagine si può trovare divertimento e spettacolari tatticismi a volontà, ma anche insegnamenti utili per ogni scacchista, a prescindere dal suo livello e dal suo stile di gioco."" -
La notte del magistrato
Romanzo noir, ha per protagonista un magistrato in lotta contro il Male, rappresentato da un senatore, potentissimo e amabile. Con il solo aiuto di un amico fedele, il magistrato cerca di aggredire un cenacolo torbido e gommoso, inseguendo il senatore in un intreccio oscuro fatto di grandi studi legali e ragazze scomparse, Agenzia delle Entrate e leggi fiscali compiacenti, cittadini schiacciati dal Potere e potenti corrotti e pericolosi. Il male con la m minuscola e il Male con la maiuscola sono nell'opera la doppia chiave di lettura di un mondo sconvolto dalle crisi economiche e sociali. Cose che accadono oggi, a Milano e a Roma, nel corpo di una società ormai ridotta in miseria dalla inutile adorazione del dio Denaro e dei suoi simboli, e resa indifferente a qualsiasi cosa si trovi fuori dal proprio carrello della spesa. Secondo l'autore ciò che è importante è la consapevolezza che questo mondo esiste; anche perdere ha poca importanza, solo la consapevolezza è importante. È un grido orizzontale. -
Tango irregolare
L'arrivo di una lettera esotica, una strana telefonata, la morte misteriosa della sorella lontana. Nell'Italia degli anni settanta, questi gli avvenimenti che strapperanno Marta - la protagonista del romanzo - alla sua vita ben ordinata, per spingerla a un viaggio assurdo, violento e rocambolesco verso il Sud-America, alla ricerca di spiegazioni e risposte. L'atmosfera iniziale del romanzo, di tranquilla quotidianità, va via via intensificandosi emotivamente fino a esplodere drammaticamente con l'arrivo di Marta nella sconosciuta terra argentina. Ricca di fascino e di magia ma martoriata dalla feroce repressione del regime dittatoriale, quella stessa magnifica terra la inghiottirà inspiegabilmente tra le sue spire, mandandola a ingrossare le fila dei desaparecidos, senza apparenti ragioni. Nel tempo trascorso in prigionia, e nella fuga che miracolosamente la libererà dalla morte, dovrà affrontare i pericoli, il dolore e le violenze di una tirannia spietata. Costretta a cercare in se stessa i motivi dell'orrore di una guerra ingiusta, sonderà le proprie fragilità, sciogliendo i nodi irrisolti e compiendo scelte interiori troppo a lungo rimandate, le cui radici affondano nel tempo lontano dell'infanzia e dei ricordi. Tra gli orizzonti infiniti della terra sudamericana, colonna sonora della narrazione è il tango, non semplicemente evocato come sottofondo, ma reale protagonista e descritto nelle sue movenze sinuose e passionali. -
Renato Caccioppoli. Tra mito e storia
L'8 maggio 1959 muore suicida, a Napoli - dove era nato nel 1904 - Renato Caccioppoli, geniale matematico, nonché eccentrico e rigoroso intellettuale attorno alla cui complessa personalità mito e storia s'intrecciano fino a diventare, sovente, una cosa sola. Gli autori ne ripercorrono, in queste pagine, a cinquant'anni dalla morte, la vita e le opere, l'itinerario della ricerca scientifica e le vicende storiche e personali. Cronache, narrazioni, testimonianze tracciano così, a più mani, il profilo di un uomo acuto e travagliato, intelligentissimo e dolente, dall'ironia sottile e dalla profonda umanità. Il profilo di un intellettuale scomodo, poliedrico e affascinante, attivo e impegnato, consapevole e partecipe dei problemi e delle ansie del proprio tempo; di un ingegno profondamente legato alla propria città e altrettanto animato da spirito cosmopolita. -
La situazione attuale nella meccanica quantistica (1935)
In questo saggio viene enunciato il paradosso del gatto di Schrödinger che, nel secolo scorso, ha acquisito grandissima celebrità anche al di fuori degli studi specialistici, dalla letteratura al cinema, al teatro. Oltre agli aspetti sconcertanti - evidenziati dal paradosso - che derivano dall'applicazione della meccanica quantistica a oggetti macroscopici, l'autore vi argomenta l'idea secondo cui, alla luce dei risultati della nuova meccanica, la fisica elabora modelli della realtà e non costituisce un suo rispecchiamento oggettivo. -
Autorità, conflitto e potere. Percorsi di empowerment
Autorità, conflitto e potere: tre categorie profondamente presenti nell'esperienza di ciascuno di noi che, tuttavia, sentiamo generalmente di dover maneggiare con cura. Queste pagine raccolgono le suggestioni di un percorso formativo che su questo tema ha messo a confronto una pluralità di approcci disciplinari guardando a diversi ambiti di applicazione: dalla mediazione ai percorsi di cittadinanza partecipativa e di consensus building, dal lavoro educativo e sociale alla comunicazione. A partire da un'esperienza seminariale ricca e partecipata, il libro si propone come uno strumento di lavoro perché la riflessione possa andare avanti declinando le categorie di autorità, conflitto e potere sui binari dell'empowerment personale e sociale. Con contributi di Massimiliano Anzivino, Alice Belotti, Stefano Biancu, Ferruccio Cavallin, Paolo F. Cuzzola, Luigi Leone, Antonio Lombardi, Antonella Longo, Francesca Panarello, Mario Schermi, Vincenzo Schirripa, Marianella Sclavi, Tiziana Tarsia. -
L' anti-aging. Giovani più a lungo
Le regole e i principi per ritardare l'invecchiamento e mantenere giovane il corpo sul piano fisico e mentale fino a tarda età. Le cause dell'invecchiamento. Come combattere lo stress quotidiano e i radicali liberi. I principali integratori naturali e le nuove frontiere della chirurgia estetica. Le norme per un'adeguata pratica sportiva e le migliori diete per mantenersi in perfetta forma.