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Biciù
Biciù è un cercopiteco, una scimmietta notturna che vive nella foresta amazzonica. Dopo la morte della sua mamma, uccisa da una freccia indiana, viene ""adottato"""" da Emma e Ruggero, due studiosi parigini in trasferta in Sudamerica. Al momento di partire, i due pensano che sia meglio portare il piccolo con loro. Inizia così per Biciù un'avventura tragicomica nella società occidentale in cui, per quanto si sforzi, proprio non riesce a trovare una sua dimensione: circondato da affetto e comprensione, il piccolo combina un sacco di guai, distrugge camere d'albergo, si ubriaca di whisky, scappa da uno zoo, scopre la neve e, passato tra più proprietari, finisce per fare del male proprio a quelli che ama di più."" -
Il ciuccio di Nina
Nina non vuole mai separarsi dal suo ciuccio. Pensa che se lo terrà anche quando sarà grande e si sposerà, andrà in piscina o a lavorare. Ma un bel giorno, attraversando il bosco, Nina incontra un lupo cattivo, affamato e puzzolente, che ringhia e strepita e vorrebbe mangiarsela in un sol boccone. Per calmarlo pensa bene di dargli il suo adorato ciuccio. E in men che non si dica, il lupo si trasforma in una bestiola mansueta e coccolona. Nina, soddisfatta, torna dalla sua mamma: il suo ciuccio è in buone mani, c'è qualcuno che ne ha davvero più bisogno di lei... Età di lettura: da 2 anni. -
Jean Vigo
Jean Vigo (1905 - 1934), una vita immersa nell'alone della leggenda. Il cinema era nato ieri, ma lui si rifiutava di giocarci ""come quel papà che bamboleggia col suo bimbo per farsi capire meglio"""". Ha raccontato l'infanzia e l'amore tra rivolta e avanguardia. Solo 4 film, una morte prematura e due cult-movie: Zéro de conduite (1933), L'Atalante (1934)."" -
Quadro e tipo. L'estetico in Burckhardt
Jacob Burckhardt diffidava della filosofia: essa gli si presentava nella maschera mortuaria dell'idea astratta e del soffocante sistema; a lui, che aveva sempre fatto del pensiero concreto, attaccato alle cose singole, un punto d'onore. Eppure tenne ripetutamente corsi di estetica, che è disciplina filosofica: perché questa concessione al nemico? Nell'introdurre all'estetica burckhardtiana (e alla sua eredità, spartita nel Novecento fra formalismo e iconologia), questo lavoro tenta di rispondere a tale domanda meditando sulla soluzione che Burckhardt volle opporre alla filosofia come pensiero di idee e costruzione di sistemi: morfologia come composizione di quadri e visione di tipi. -
Spettatore
Chi è lo spettatore cinematografico? Quale esperienza si trova a vivere dentro la sala o, sempre più spesso, nel proprio salotto di casa? Che cosa lo distingue dal pubblico seduto nel palco di un teatro lirico o dal telespettatore armato di telecomando? Che scenari possibili gli si dischiudono oggi? ""Spettatore"""" muove dai risultati del dibattito europeo e statunitense sull'audience cinematografica e ne offre una ricostruzione storica e critica. Un percorso attraverso le riflessioni sui modi e il significato dell'andare al cinema e dell'esperienza di visione, che consente di approfondire la conoscenza di un ambito di studio in Italia ancora in parte inesplorato."" -
Villi Hermann
Originario della Svizzera tedesca, dove è cresciuto e si è formato prima di recarsi a studiare cinema a Londra, Villi Hermann, si trasferisce definitivamente in Ticino negli anni Settanta dove si afferma come uno dei più grandi documentaristi europei. Fin dal suo esordio con ""Cerchiamo per subito operai, offriamo..."""" (nel 1977), inizia un percorso artistico del tutto personale in cui il docufiction diventa il mezzo privilegiato per indagare i vari aspetti della realtà elvetica dedicando particolare attenzione alle tematiche sociali specialmente quelle legate al mondo del lavoro e alle lotte degli operai."" -
Voci del silenzio. La sceneggiatura nel cinema muto italiano
Negli anni Dieci numerosi scrittori, molto spesso giovani, si avvicinarono al cinema con entusiasmo per ""ordire, scrivere, sceneggiare, inscenare soggetti di film"""", come ricorderà con orgoglio il torinese Arrigo Frusta, uno dei più apprezzati """"soggettisti"""" dell'epoca. Le """"voci del silenzio"""" appartengono proprio a questi sceneggiatori, spesso dimenticati, ma anche agli attori che recitavano sul set seguendo le loro indicazioni e ai """"direttori di scena"""" che le interpretavano più o meno liberamente. Attraverso lo studio degli eccezionali materiali conservati nel Museo Nazionale del Cinema di Torino, l'autore ricostruisce la genesi e l'evoluzione di un mestiere, quello del """"soggettista"""" specializzato, assolutamente nuovo per l'epoca."" -
Sergej M. Ejzenstejn. Ediz. illustrata
Torna in edizione aggiornata con fotogrammi, un classico della collana dedicato a uno dei maggiori registi della storia del cinema mondiale. ""Sua Maestà Ejzenstein"""" come lo chiamava Sklovskij, era figlio di un architetto ebreo-tedesco, e di una madre russa. Allo scoppio della rivoluzione del 1917, il padre si schiera con i bianchi, lui combatte per l'Armata Rossa. Entra nel teatro di avanguardia, persuaso che alla trasformazione della società debba corrispondere la trasformazione del linguaggio e della cultura. Tra i suoi capolavori: """"Sciopero"""" (1924-25), """"La Corazzata Potëmkin"""" (1925), """"Ottobre"""" (1927), """"Aleksandr Nevskij"""" (1938), """"Ivan il Terribile"""" (1944)."" -
Tracce sommerse. Il cinema muto torinese nella collezione del Museo Nazionale del Cinema. Ediz. illustrata
La collezione sul cinema muto del Museo del Cinema è una delle più prestigiose al mondo e comprende pellicole, foto di scena, materiali pubblicitari, documenti, manifesti, recensioni da riviste d'epoca. Il volume, arricchito da un ampio apparato iconografico, oltre all'inventario di tutta la collezione, comprende numerosi saggi (tra cui quelli di Silvio Alovisio, Giulia Carluccio, Paolo Caneppele) che spaziano dall'analisi del cinema muto torinese, alle prospettive per la formazione e la ricerca, al restauro delle pellicole. -
Wim Wenders
Per avvicinarsi alla sempre cangiante e vitalissima opera di uno dei massimi autori del cinema contemporaneo, dieci scrittori italiani - Silvia Balestra, Gianni Celati, Marco Lodoli, Domenico Starnone, Laura Pariani, Valeria Parcella, Francesco Piccolo, Claudio Piersanti, Emanuele Trevi e Sandro Veronesi - ricordano il momento in cui un film di Wenders li ha segnati profondamente, provocando irrevocabili scelte cinematografiche ed esistenziali. Da questo cuore di intrecci creativi si dipanano, come cerchi concentrici, riflessioni e spunti rivolti al neofita e all'appassionato spettatore che segue il regista dagli esordi: conversazioni e testi inediti di Wenders, memorie e impressioni dei principali collaboratori, saggi che precorrono i binari classici della critica e dell'analisi, ma anche quelli meno esplorati della filosofia e della psicanalisi. -
Ernst Lubitsch
Berlino, 1982 - Hollywood, 1947. Il suo ""tocco"""" è il marchio di uno stile inconfondibile. La sua leggerezza e ironia sono rimaste inimitabili. È autore delle migliori sophisticated comedies, da Mancia competente (1932) a Ninotchka (1939) e Vogliamo vivere! (1942)."" -
Mammalingua. Ventuno filastrocche per neonati e per la voce delle mamme. Ediz. illustrata
Ventuno filastrocche per ventuno illustrazioni, una per ogni lettera dell'alfabeto, sulle piccole e sconfinate cose dei neonati, della mamma e del minuscolo e immenso mondo che insieme li contiene. Età di lettura: da 1 anno. -
Piccola principessa non vuole mangiare. Ediz. illustrata
Martina è davvero esigente: un giorno decide che non vuole mangiare nulla che sia di colore verde, il giorno dopo si rifiuta di mangiare cibo rosso, non le piace la minestra perché scotta, il formaggio perché puzza. I suoi genitori sono molto preoccupati. Finché un giorno Martina impara che i sapori più gustosi si nascondo nei cibi più diversi, con l'aiuto di un piccolo amico. Un libro che affronta uno dei più grandi problemi dei piccoli, il cibo, e mostra ai grandi come spesso siano le esperienze dei piccoli e non solo le imposizioni dei grandi a essere veramente preziose per l'apprendimento. Età di lettura: da 4 anni. -
Quando il gioco si fa duro... i duri cominciano a giocare
Dopo Hai una pistola in tasca o sei solo contento di vedermi?, arriva in libreria un secondo volume di battute cinematografiche curato da Furia Berti, che ha selezionato questa volta il proprio materiale tra le frasi più ""felicemente"""" cattive, spietate, perfide, graffianti, capaci di lasciare il segno e di firmare in maniera memorabile un film. Perché talvolta nulla sa essere più sublime della perfezione di una battuta al vetriolo, detta al momento opportuno. Come afferma la curatrice nell'introduzione al libro: """"Le battute sono il sale dei film oltre che quanto di più politically incorrect e felicemente eversivo ancora a disposizione."""" Ed ecco allora un'ampia scelta di oltre 500 battute memorabili, dialoghi surreali, insulti a bruciapelo, pillole di (amara) saggezza, frasi a effetto tratte dai film di tutti i tempi. Basta aprire il libro a caso e iniziare a leggere. Dall'immancabile Mae West di Non sono un angelo a Clint Eastwood, da George Clooney di Ocean's Thirteen alle pillole di saggezza di Marge Simpson, da Al Pacino di Ogni maledetta domenica a Nicole Kidman de La donna perfetta, da Tommy Lee Jones di Non è un paese per vecchi a Daniel Day-Lewis de Il Petroliere, a Woody Allen di Anything Else."" -
Nespolocinema. Time after time. Catalogo della mostra (Torino, 12 giugno-14 settembre 2008). Ediz. illustrata
Il rapporto di Ugo Nespolo con il cinema è intenso e costante e si concretizza, a partire dalla seconda metà degli anni Sessanta e per più di quarant'anni, in molteplici forme ed esperienze, dai film veri e propri ai quadri di soggetto cinematografico realizzati con le più diverse tecniche e materiali, ai manifesti per mostre e rassegne proprie e altrui. Questo volume pone l'accento soprattutto sul ""fare cinema"""" di Nespolo: accanto a una selezione di opere, scelte dall'autore stesso nella sterminata produzione di questi decenni, trovano posto le riproduzioni di decine di fotogrammi di film e foto di set da cui riaffiorano figure mitiche e protagonisti indimenticati della scena artistica degli ultimi decenni del Novecento."" -
Bernardo Bertolucci
Bernardo Bertolucci è nato a Parma nel 1941. Da ""ragazzo terribile"""" degli anni Sessanta racconta la sua generazione, divisa tra le emozioni interiori e l'impegno politico. Riesce a conciliare l'affresco storico e i kolossal con opere più riflessive, senza mai perdere di vista il sogno e l'utopia. Tra i suoi film: Prima della rivoluzione, Ultimo tango a Parigi, Novecento, L'ultimo imperatore, The Dreamers."" -
Ottoline e la gatta gialla. Ediz. illustrata
Un'astuta gatta gialla organizza rapimenti di cagnolini da salotto e furti nelle case. Bisogna fare qualcosa! Riusciranno Ottoline e Mister Munro a escogitare un piano per fermarla? Età di lettura: da 7 anni. -
South by Southwest. Il cinema di Corso Salani
Corso Salani (Firenze 1961) è l'autore italiano per eccellenza dello spaesamento e dell'altrove, il cantore dei confini e delle soglie che rintraccia dovunque, dall'Europa dell'Est al Sudamerica, dalla base americana di Aviano all'isola di Capraia; ma è anche il regista che, herzoghianamente, riesce a coniugare vita e finzione, il farsi del cinema e l'avventura personale. Esperienze entusiasmanti e a loro modo totalizzanti, che Salani brucia con la propria fiammella di passione raffinata. Fuori da schemi consueti, marginale per scelta e ""necessità"""", autoprodotto, ha fatto dell'isolamento una virtù e della solitudine un tema. Attore per finanziare i propri film, inesausto viaggiatore e fine descrittore di psicologie, pedinatore di figure femminili che lo portano ovunque, ha diretto piccoli grandi film che hanno lasciato il segno, da """"Occidente"""" a """"Palabras"""", da """"Gli ultimi giorni"""" a """"Confini d'Europa""""."" -
Bellezza e tristezza. Il cinema di Mizoguchi Kenji
"'Bellezza e tristezza' è un romanzo di Kawabata cui abbiamo voluto rubare il titolo per questo libro e per il convegno che lo ha preceduto. Le ragioni del """"furto"""" stanno nel fatto che la bellezza e la tristezza evocano alla perfezione il duplice sentimento che tutti i film del regista, al pari delle sue belle e tristi eroine, suscitano nello spettatore. Convinti che questa """"tristezza"""" sia anche una conseguenza di questa """"bellezza"""", ovvero di un'estetica, lo sforzo principale della maggior parte dei saggi qui proposti è quello di definire certe peculiarità dello stile e della messinscena di Mizoguchi. In un insieme di contributi ricco e variegato, il lettore si troverà così davanti all'analisi sia dei meccanismi più noti del cinema del regista (i piani sequenza, i movimenti di macchina, le immagini distanziate, le inquadrature dall'alto), sia di aspetti più trascurati dalla critica (la messinscena delle conversazioni, l'uso delle dissolvenze, il gesto degli attori, la funzionalità di certi luoghi come le porte e i ponti) in un tentativo tanto di approfondire quanto di estendere la nostra conoscenza dell'opera di uno dei grandi autori della storia del cinema.""""" -
Che cosa guardo stasera? DVD per tutte le occasioni (anche le più strane)
Il fidanzato vi ha lasciato? Avete litigato con vostra suocera? Il vostro capo è un bastardo? Il computer vi fa impazzire? Vorreste tanto essere James Bond o Carrie Bradshaw? Ogni stato d'animo, ogni occasione della vita, ogni umore, ogni incontro, ogni disavventura ha un suo film. Anzi, non un solo film, ma un mucchio di film che rispecchiano esattamente quello che sentite, sperate, desiderate, amate o detestate. Magari li conoscete già, i film che vi parlano dei vostri amori o delle vostre delusioni, della vostra famiglia o dei vostri sogni, dei vostri passatempi e delle vostre passioni. Oppure vi farebbe comodo qualche consiglio. Questo è il libro nel quale trovarli: suddivisi per categorie che corrispondono ad altrettanti ""stati d'animo"""", i film da vedere o rivedere in DVD, da soli, in coppia o in compagnia, per trovare altre parole per esprimere quello che sentite. E, magari, piangere un po' o, finalmente, riderci su. Non un dizionario, ma una guida di """"film del cuore"""", elaborata con ironia, intelligenza e precisione critica, con un tanto di cattiveria ma, sempre, con molto affetto per gli oggetti di cui si parla, rivolta al comune e delicato """"materiale umano"""" di cui tutti siam fatti...""