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Istruirli con diligenza. Come usare la Scrittura nell'istruzione dei bambini
"Oggi, a parte alcune rare eccezioni, la maggior parte dei libri o dei discorsi indirizzati ai genitori cristiani, non pongono nella giusta luce l'aspetto più importante del loro compito e cioè il modo in cui la Bibbia debba essere posta praticamente in relazione al processo della disciplina dei figli. La formazione che avete ricevuta vi ha resi davvero capaci di usare la Bibbia per insegnare, riprendere, correggere e educare alla giustizia i vostri figli? Se la risposta è affermativa, probabilmente non avete bisogno di leggere questo libro. Se invece non lo è, la mia preghiera è che esso possa aiutarvi ad aumentare e rafforzare le vostre capacità di genitori, imparando ad usare la Scrittura in modo efficace e completo nella formazione dei vostri figli.""""" -
Tra credere e sapere. Dalla Riforma protestante all'ortodossia riformata
Questo libro riunisce alcune ricerche sul rapporto tra un'intuizione e la sua definizione organica, tra il credere nel suo più originario nocciolo e la consapevolezza di quel credere. Cosa è successo dopo un momento così esaltante e turbolento come quello della Riforma? Si sono conservate le intuizioni fondamentali, o le si sono distorte - e perfino smarrite - nel tentativo di precisarle in modo dogmatico? Il consolidamento del sapere ha evacuato il credere originario, o si è innestato su di esso? -
Strumenti nelle mani del Redentore. Cambiare aiutando altri a cambiare
La chiesa di oggi ha più consumatori che membri partecipi e attivi. Paul D. Tripp ci mostra come Dio si serva di persone che hanno bisogno di cambiare quali strumenti per promuovere un analogo cambiamento negli altri. Il suo obiettivo non è solo mostrare che le persone possono cambiare mentre forniscono e ricevono un simile ministero, ma è quello di aiutare la chiesa a mutare radicalmente la propria cultura. -
Gli orsi della luna e altre storie
Età di lettura: da 6 anni. -
Sulle spalle dei giganti (ovvero cosa ho imparato dalle leggende degli scacchi)
In un'analisi al contempo lucida e emotiva, l'autore tratta alcuni elementi distintivi dello stile di gioco degli otto Campioni che più hanno contribuito alla sua crescita scacchistica (di qui l'aspetto emotivo della trattazione): l'eccellente tecnica nei finali di torre di Rubinstein, la maestria di Alekhine nell'uso dei pezzi pesanti, la profondità d'analisi di Botvinnik, il sacrificio preferito di Tal: due pezzi leggeri per la torre, il sacrificio di qualità posizionale di Petrosjan... Marin è numero uno di Romania e da anni secondo di Judit Polgar. -
Autobiografia in bianco e nero. La mia vita per gli scacchi
Una vita divisa in due, come i colori di una scacchiera: prima in Unione Sovietica, poi in Occidente. Korchnoj si racconta, dagli esordi di Leningrado ai vertici assoluti; il periodo della dissidenza; i due match per il titolo mondiale con Karpov; infine una nuova vita in Svizzera e il ritorno a San Pietroburgo. Una biografia rude, intrisa dello spirito combattivo del Terribile Viktor, piena di personaggi e retroscena, documentata da numerose fotografie d'epoca e da undici gioielli alla scacchiera commentati (di cui due in esclusiva per Caissa Italia). -
Preparare le aperture. Consigli e segreti per la pratica di torneo
L'apertura è indubbiamente una fase cruciale della partita. Spesso le ultime ore prima di una partita vengono spese controllando freneticamente le 'abitudini di apertura"" del nostro avversario, nel tentativo di non lasciarci cogliere di sorpresa o, viceversa, nella speranza di scovare una linea poco nota. Il computer non è affatto la soluzione a tutti i nostri problemi. Per gestire al meglio le informazioni contenute in un database bisogna dapprima dare risposta ad alcune domande fondamentali: come costruire un repertorio di apertura? Come individuare le aperture che più ci sono congeniali? Quali aperture utilizzare quando è necessario vincere ad ogni costo? E quando invece basta la patta? In """"Preparare le aperture"""", uno dei più forti GM del mondo, Artur Jusupov, e il suo allenatore personale, Mark Dvoretskij, forniscono le loro risposte al problema, insegnando a gestire l'apertura non solo alla scacchiera ma anche e soprattutto in fase di preparazione."" -
New York 1927. Il torneo dei pretendenti
Se dal 1948 in poi i candidati al titolo mondiale sono stati scelti (quasi sempre) con criteri sportivi dettati da una federazione mondiale, nel 1927 fu lo stesso Capablanca a individuare i ""pretendenti"""" che avrebbero potuto misurarsi con lui a New York per decidere chi avrebbe avuto l'onore di sfidarlo successivamente. Alekhine sottolinea con un po' di malizia come il divino Raul avesse lasciato a casa quasi tutti gli avversari realmente pericolosi, mettendo così nelle mani di un """"destino"""" particolarmente amico l'esito del torneo che avrebbe dovuto sancire il rinnovato fulgore o viceversa il tramonto della sua stella. Capablanca non aveva però fatto i conti non la ferrea determinazione del suo più accanito rivale. Alekhine passò i mesi successivi al torneo a studiare e a sviscerare il gioco del Campione e ne colse tutti i possibili punti deboli. Proprio questa minuziosa analisi, tecnica e psicologica, estesa anche agli altri quattro grandi partecipanti, fa di New York 1927 un prezioso documento storico ancora attuale."" -
Conoscere il Gambetto di donna rifiutato
Il Gambetto di donna rifiutato ha reputazione di apertura solida contro l'impianto di donna del Bianco. Neil McDonald ne tratta le varianti più ""classiche"""", quelle cioè imperniate sul centro di pedoni con d5 e e6. Un corposo capitolo a sé invece meritano le linee in cui il Bianco decide di cambiare la configurazione centrale dei pedoni giocando cxd5 in vari stadi dell'apertura. Fedele al suo stile, McDonald le tratta tutte insieme alla ricerca dei temi comuni che informano queste posizioni in cui il centro assume un aspetto più dinamico. Il volume ha come principale obiettivo quello di spiegare come orientarsi in questo sistema molto diffuso e l'autore è tutt'altro che avaro di consigli. Al contrario, ripassa spesso i concetti chiave e insegna a conoscere e riconoscere i temi ricorrenti nel Gambetto di donna rifiutato."" -
Il manuale dell'attacco. Vol. 1: Attacca chi ti pare, ma con giudizio.
Chi non ama vincere una bella partita d'attacco alzi la mano! Nessuno? Ma che sorpresa... Tutti i giocatori di scacchi sognano di vincere una bella partita e per farlo i più coscenziosi tentano di seguire esempi illustri e molto noti, cercando ispirazione continua nelle raccolte di partite. Fino ad oggi però mancava una trattazione didattica dedicata esclusivamente alle tecniche dell'attacco. In questa sua opera monumentale in due volumi, che ha richiesto oltre cinque anni di gestazione, Jacob Aagaard si propone di illustrare le regole che aiutano i grandi giocatori a creare i loro capolavori. E lo fa con la chiarezza che lo contraddistingue. All'inizio di ciascun capitolo l'autore invita a riflettere su alcuni diagrammi esemplificativi del tema oggetto di analisi (Fuori i giocattoli; Chi si ferma è perduto; Aggiungete un tocco di colore al vostro gioco; Le dimensioni contano!; Colpite dove fa male; Battere sul granito; Evoluzione/Rivoluzione) e poi passa a illustrare quelli che a suo avviso sono gli strumenti principali del gioco dinamico. Per il piacere dell'occhio l'autore commenta anche 15 grandi partite d'attacco, prima di chiedere al lettore di mettersi alla prova con 50 esercizi originali. Il risultato è un manuale allo stesso tempo istruttivo e divertente, in cui il materiale didattico è del tutto inedito, recente e di qualità. -
Mi hanno torturato nel carcere di Pasadena
Gli anni Duemila hanno portato una rivoluzione negli studi su Bobby Fischer grazie alle indagini di Peter Nicholas e Clea Benson, i due giornalisti del The Philadephia Inquirer che hanno individuato in Paul Nemenyi il vero padre del più grande scacchista di tutti i tempi. Riletto alla luce delle nuove informazioni in nostro possesso, il celebre testo scritto dal campione americano in occasione del suo arresto a Pasadena nel maggio del 1982, e che qui viene presentato per la prima volta in lingua italiana, acquista un sapore tutto nuovo - oltre a fornire molte risposte alle numerose domande sul perché dei bizzarri comportamenti del suo autore. Nel suo saggio introduttivo, Yuri Garrett, dopo aver presentato le coinvolgenti figure dei genitori - la geniale e scomoda Regina e il grande fisico Paul, coinvolto nel Manhattan Project analizza il testo alla ricerca dei germi di quella follia paranoide e antisociale che avrebbe caratterizzato gli ultimi anni di vita dell'uomo che vinse da solo la Guerra Fredda. -
La pratica del mio sistema. Manuale di pratica scacchistica
Il successo riscosso dalla razionalizzazione del suo pensiero scacchistico spinse Nimzowitsch a proseguire le sue indagini in campo più nettamente pragmatico. Nacque così la Praxis, come è universalmente nota in tedesco, l'opera che completa l'esposizione teorica de Il mio sistema. Pur assumendo la forma della classica raccolta di partite, in realtà La pratica del mio sistema è un manuale di pratica scacchistica. Nimzowitsch suddivide il materiale (109 tra le sue più interessanti partite) secondo aree tematiche e illustra nella pratica i concetti già delineati nella sua opera precedente: centralizzazione, restrizione e blocco, superprotezione e altre tecniche di profilassi, pedone isolato e coppia degli alfieri, vantaggio di spazio e attacco alternato contro le debolezze. L'ultima sezione, dedicata alle ""ricognizioni nel territorio ipermoderno"""", è un vero e proprio trattato di strategia avanzata. La grande coerenza intellettuale con cui l'autore si è dedicato alla Praxis è testimoniata dalla presenza di diverse partite dal risultato a lui avverso: convinto com'è che proprio dagli errori nascano le idee migliori, Nimzowitsch non esita a mettersi a nudo di fronte ai suoi lettori per meglio trasferire le sue idee. Il risultato è un libro ispirato, pieno di partite di grande interesse e impreziosito dallo stile suggestivo del grande pensatore lettone, ricco di metafore sorprendenti e concetti illuminanti."" -
1.C4 repertorio avanzato. Vol. 1
La linea ""Grandmaster Repertoire"""", portata al successo in lingua inglesedalla casa editrice scozzese Quality Chess, si prefigge un obiettivo ambizioso: quello di presentare un repertorio completo virtualmente inattaccabile dal tempo e di livello sufficiente per un torneo di élite. In altre parole, linee principali e nessuna scorciatoia, ma soprattutto una solidità a prova di super Grande Maestro. Scritti da Grandi Maestri per Grandi Maestri, i repertori avanzati vengono però presentati in maniera tale da essere fruibili anche dal giocatore di livello medio-avanzato, purché dotato di una qualche impostazione di base. In quello che è fin qui il suo lavoro teorico più celebrato, Mihail Marin non si limita a condividere il repertorio basato su 1.c4 e 2.g3 che gli ha consentito di ottenere prestazioni straordinarie alla scacchiera, ma, con il suo tipico stile sapiente e narrativo, si dilunga in spiegazioni illuminanti che non possono non entusiasmare il lettore."" -
1.C4 repertorio avanzato. Vol. 2
La linea ""Grandmaster Repertoire"""", portata al successo in lingua inglesedalla casa editrice scozzese Quality Chess, si prefigge un obiettivo ambizioso: quello di presentare un repertorio completo virtualmente inattaccabile dal tempo e di livello sufficiente per un torneo di élite. In altre parole, linee principali e nessuna scorciatoia, ma soprattutto una solidità a prova di super Grande Maestro. Scritti da Grandi Maestri per Grandi Maestri, i repertori avanzati vengono però presentati in maniera tale da essere fruibili anche dal giocatore di livello medio-avanzato, purché dotato di una qualche impostazione di base. In quello che è fin qui il suo lavoro teorico più celebrato, Mihail Marin non si limita a condividere il repertorio basato su 1.c4 e 2.g3 che gli ha consentito di ottenere prestazioni straordinarie alla scacchiera, ma, con il suo tipico stile sapiente e narrativo, si dilunga in spiegazioni illuminanti che non possono non entusiasmare il lettore."" -
Scacchi per zebre
Scrivere un libro di scacchi partendo da un proverbio sufi sembra la più classica delle imprese impossibili, eppure Rowson non solo ci riesce ma lo fa creando un'opera assolutamente innovativa e coinvolgente. In un gioco continuo di provocazioni, l'autore esamina le cause che impediscono ai giocatori non professionisti di migliorare quanto vorrebbero e propone soluzioni originali basate sulla propria esperienza di allenatore. Dopo aver individuato il problema (come migliorare a scacchi), Rowson propone una serie di strumenti mentali per affrontarlo e per pensare agli scacchi in maniera creativa e personale. La logica conclusione di questo percorso è la terza parte del libro, in cui il lettore è portato a pensare al Nero non come al colore che parte in svantaggio ma come a un potenziale diverso da sfruttare al meglio. -
L' indiana di re. Repertorio per il nero
L'Indiana di re, o Est-Indiana come è più frequentemente chiamata in Italia, è forse la più romantica tra le risposte del Nero a 1.d4 - un tratto che l'accomuna alla affascinante variante del Dragone della Siciliana. Non è affatto un caso che essa abbia occupato un posto di rilievo nel repertorio di grandissimi campioni quali Isaak Boleslavskij, David Bronstein, Bobby Fischer e Garry Kasparov. Oggi è stabilmente nel repertorio di Teimour Radjabov. Più volte data per morta e puntualmente risorta, è certo l'arma principale del Nero quando vuole tentare di vincere contro l'apertura di donna. In questo suo secondo lavoro teorico, che segue il grande successo internazionale de La Slava Chebanenko, Victor Bologan fa ricorso a tutta l'esperienza che gli deriva dal gioco di alto livello e dal dottorato di ricerca in pedagogia per offrire ai sostenitori dell'Indiana di re un repertorio particolarmente aggressivo nella loro apertura preferita. Costruito con notevole coerenza, e con grande attenzione perfino per le linee secondarie (alle quali è dedicata tutta la Parte I del libro), il repertorio copre tutte le linee principali del Bianco: variante Averbakh, attacco Sämisch, attacco dei quattro pedoni, variante Classica e sistemi di fianchetto. Per ciascuna l'autore individua un sistema di gioco che offre al Nero il massimo delle possibilità e prospettive concrete di portare a casa il punto intero. -
Il ritorno del dragone. Da Botvinnik a Carlsen, le mille vite della feroce bestia siciliana
Il Dragone è un animale dalle mille vite, specie alla scacchiera. Alternando periodi di oblio a periodi di grande voga, la più nota bestia della scacchiera torna riportando in auge un'idea già sperimentata a suo tempo dal grande Mikhail Botvinnik: la sorprendente spinta in A6. Questa variante, nota con il nomignolo di ""Dragdorf"""" per essere un ibrido, per l'appunto, tra il Dragone e la Najdorf, è oggi sugli scudi anche grazie al convinto sostegno di Magnus Carlsen. Simon Williams, anche lui un adepto del Dragone, costruisce in questo libro un tagliente repertorio per il Nero fondato sulla più moderna tra le linee del Dragone. Grazie alla sua profonda conoscenza pratica, e alla sua personale formazione (è laureato in filosofia), l'autore presenta un libro che è allo stesso tempo istruttivo, estremamente godibile e molto aggiornato dal punto di vista teorico, con la giusta attenzione ai temi strategico-tattici e alle finezze tipiche del gioco moderno quali ad esempio l'importanza dell'ordine di mosse."" -
Sine dominico non possumus. I martiri di Abitene e la Pasqua domenicale. Testo latino e italiano
La traduzione, chiara e scorrevole, segue molto fedelmente il testo latino ed è accompagnata da un ricco corredo di note, linguistiche, storico-culturali, biblico-patristiche, che rendono più fruibile il testo. Sine dominico non possumus: «Senza il dominicum non possiamo». La testimonianza che i martiri della cittadina africana di Abitene (nell'odierna Tunisia) resero a Cristo durante la persecuzione di Diocleziano, agli inizi del IV secolo, si può ricondurre tutta a questa confessione di fede: sono stati arrestati mentre celebravano il dominicum; il dominicum è l'unica loro ragione d'essere; e per averlo celebrato vengono torturati e messi a morte. -
Maria non senza Israele. Una nuova visione del dogma sull'Immacolata Concezione. Vol. 3: Maria. L'immagine dell'Israele redento.
Si Maria, quella che noi chiamiamo la Madonna! Tu sai che era una giovane donna ebrea? La madre di Gesù, la sposa di Giuseppe. Questa ragazza ebrea, dall'inizio della sua vita si è fatta sempre forte per combattere il coacervo di male che esisteva attorno a lei nel suo popolo per le tante confusioni della gente del stesso popolo. Questo coacervo di male è ciò che noi cristiani chiamiamo ""peccato originale"""", che non è la mela fatta mangiare da Eva ad Adamo, ma la cattiveria umana, dalla quale Maria ci suggerisce di uscire! Non è il Battesimo a toglierci il peccato originale, ma la grazia di Dio che ci aiuta nella quotidianità."" -
Società complessa e identità plurali
Nell'ambito delle scienze umane vi è, attualmente, una particolare attenzione alla dimensione intersoggettiva e all'identità unitaria e dinamica del soggetto. Una prospettiva diversa rispetto al passato, nella quale era dominante l'idea di comprendere l'umano in modo isolato e irrelato. Al cogito che si immedesimava, in modo assoluto, con la sua sola coscienza, eliminando e ritenendo insignificanti tutte le altre dimensioni, si affiancano, oggi, nuovi paradigmi profondamente legati alla corporeità, alle emozioni, alle passioni e al contesto ambientale. Non vi può essere separazione e contrapposizione tra il logico e l'emotivo. Alla razionalità chiusa in stessa, alla ricerca di una assoluta purezza, scevra da ogni contaminazione con l'imprevedibile e la possibilità, si fa strada una razionalità aperta, dove il soggetto è parte integrante del processo conoscitivo e di tutte le forme interpretative della realtà. Di fronte a questi scenari il pensiero teologico è invitato a porsi in ascolto e, in una lettura più profonda, prenda in considerazione la corporeità, le emozioni e il sentire delle passioni.