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Guida al Parco Archeologico di Naxos Taormina-Guide to the Archaeological Park of Naxos Taormina
Il Parco Archeologico di Naxos Taormina è una delle aree più suggestive della costa orientale della Sicilia. In un intreccio tra storia, archeologia e cultura, la guida - bilingue e corredata di schede dettagliate e immagini a colori - si propone di presentare al lettore i diversi siti del Parco: Naxos, Taormina, Isolabella, Villa Caronia e Francavilla di Sicilia. Nello stile dei viaggiatori di un tempo, volgendo lo sguardo ora al presente ora al passato, si profila in queste pagine un itinerario che si apre alla bellezza e alla conoscenza dell'arte e del paesaggio. -
La Meschita. Il quartiere ebraico di Palermo
Non è dato sapere quando gli ebrei giunsero a Palermo, la prima notizia certa della loro presenza risale al 598 d.C. Intorno all'anno Mille, poco fuori le mura meridionali e sulle rive del non più visibile torrente Kemonia, gli ebrei palermitani edificarono il loro sobborgo, l'harat al-Yahud (quartiere dei giudei), e vi abitarono sino all'espulsione del 1492. La Giudecca, a cui si accedeva attraverso la Porta di Ferro (Bab al-hadid), era suddivisa in due contrade: la Meschita e la Guzzetta, un dedalo di vicoli, piazzette, orti e giardini. La realizzazione della via Maqueda prima e della via Roma poi ne causò lo sventramento, sconvolgendo l'assetto viario originario. La Guzzetta fu quasi completamente cancellata, della Meschita rimangono invece poche e rare tracce. Nel percorrere le strade così come si presentano oggi, con un po' d'immaginazione il visitatore attento, seguendo l'itinerario qui proposto, può scoprire il fascino che questi luoghi conservano e tornare a respirare antiche atmosfere. Fotografie di Sandro Riotta. -
Ignazio Moncada. Attraverso il colore
L'opera di Ignazio Moncada (Palermo, 1932 - Milano, 2012) ha attraversato l'arte italiana del secondo Novecento privilegiando il sentimento del colore. La mostra Ignazio Moncada Attraverso il colore (Marsala, 23 giugno - 4 novembre 2018), organizzata dall'Ente Mostra di Pittura Contemporanea ""Città di Marsala"""" in collaborazione con l'Archivio Ignazio Moncada, ripercorre l'intera opera dell'artista siciliano attraverso circa 50 opere, molte delle quali di grande formato, che rendono conto del procedere ciclico di Moncada, in cui ogni fase non si esaurisce ma apre alle successive. Il catalogo che accompagna la mostra, a cura di Sergio Troisi, risulta un prezioso strumento per accostarsi all'arte e al genio di Moncada."" -
Itinerario arabo-normanno. Il patrimonio dell'UNESCO a Palermo, Monreale e Cefalù. Ediz. italiana e francese
Capitale Italiana della Cultura 2018, Palermo, insieme a Monreale e Cefalù, ha visto riconosciuti come ""Patrimonio dell'UNESCO"""" i suoi monumenti arabo-normanni presentandosi all'Europa e al mondo come città d'arte e di storia. Un patrimonio che nasce da lontano, dai secoli passati, da popoli che hanno portato la loro civiltà e i loro valori, integrandosi in una terra che li ha accolti esaltando la loro cultura e la bellezza delle loro costruzioni. L'itinerario qui proposto conduce il lettore alla scoperta dei monumenti già annoverati nel percorso UNESCO e degli altri edifici dell'epoca che, per l'intreccio delle culture artistiche, sono ugualmente mirabili esemplari dell'età arabo-normanna. Testi in italiano e francese."" -
Un anno a Palermo, 1850. Memorie di Adelaide Atramblé
Adelaide Atramblé (Parigi, 1822 - Palermo, 1859), pittrice franco-napoletana vissuta alla Corte di Ferdinando II di Borbone, si trasferì a Palermo nel 1850 subito dopo le nozze col giovane magistrato palermitano Domenico Sommariva Grenier. A informarci della vita di Adelaide è stata la fortuita scoperta di un epistolario, una cinquantina di missive ingiallite dal tempo indirizzate al padre, il generale Horace Atramblé, e scritte tra il giugno e il dicembre del 1850. Dallo stile colorito e ricche di vivaci richiami, queste lettere diventano le tessere di un mosaico che riporta alla memoria brani di vita, affetti domestici e valori di un tempo passato offrendo inedite testimonianze sulla Palermo di metà Ottocento. Un epistolario in forma biografica che racconta i primi mesi della vita palermitana di Adelaide, una narrazione di fatti e stati d'animo intimamente legati alla genesi dei suoi dipinti, la Veduta di Capaci con l'Isola delle Femmine e la Veduta di Catania. Sono pagine che, a distanza di circa centosettant'anni, svelano la sua figura di artista e di donna evocando emozioni e sensazioni che le appartennero, mostrandone la delicata sensibilità. -
L' isola di Chirone
Nella mitologia greca Chirone era il centauro conoscitore dell'arte medica e delle piante terapeutiche; un semidio metà uomo e metà cavallo, protettore degli insegnanti di medicina, che allevò Asclepio o Esculapio, il principale dio della medicina. Da queste lontane radici prende avvio il viaggio del Prof. Cardinale attraverso progressi, sbagli, imperizie e illusioni nella scienza e nella medicina, ricordando e tramandando eminenti personalità, personaggi e medici dal millennio prima di Cristo, all'epoca moderna e contemporanea, che hanno operato nella nostra Isola. Un libro che va oltre le singole imprese scientifiche, che coltiva la speranza di non essere una semplice cronologia di avvenimenti, ma vuole contribuire a esaminare esperienze e fatti antichi alla luce del presente, perché la storia della medicina è un disegno intessuto nella storia della civiltà. Su queste premesse nasce il volume L'Isola di Chirone, che intende significare la Sicilia della salute, illustrato da Pippo Madè, un pittore della Trinacria e con una lettera di Roberto Gervaso. -
Giochi e giocattoli. Storia ed evoluzione
I giochi e i giocattoli, come suggerisce Piero Longo nella sua presentazione, sono oggetti d'arte e strumenti della creatività e del lavoro umano che nella storia di ciascun uomo e in ogni tempo hanno contribuito ad alimentare i suoi sogni e la sua fantasia, ma anche l'intelligenza, la logicità e la razionalità che lo distinguono. Il volume, corredato delle fotografie delle straordinarie collezioni del Museo del Giocattolo e delle Cere di Bagheria, prende in particolare considerazione alcune caratteristiche che riguardano i giocattoli del Ventennio fascista, il giocattolo povero in Sicilia, le fabbriche italiane dei giocattoli metallici e soprattutto i materiali diversi che, nelle varie epoche, sono stati utilizzati prima dell'avvento dei giocattoli seriali e tecnologici, offrendo inoltre interessanti spunti sui problemi relativi al restauro, sugli aspetti pedagogici e su quelli che riguardano i musei e il loro valore didattico. In questo affascinante excursus, l'autore, citando il poeta Friedrich Schiller, riconduce alle radici illuministe e romantiche la nascita dei giocattoli che fino a ieri facevano sognare i bambini e li aiutavano a crescere. E proprio in quei giocattoli, anche la nuova umanità dell'era tecnologica non potrebbe fare a meno di riconoscersi perché «l'uomo è interamente tale soltanto quando gioca», e forse solo giocando si realizza la vera libertà e la poesia della vita. -
La sinagoga perduta di Palermo. Storia e nuove scoperte sull'impianto dell'antica Meschita
Dall'osservazione di alcune preesistenze venute alla luce nel 2011 - in occasione della realizzazione di un intervento edilizio privato sul tessuto storico urbano - l'autrice, mettendo a frutto l'esperienza maturata sia sul territorio che presso gli archivi, su tali testimonianze di pietra e sul contesto in cui esse ricadevano ha effettuato studi approfonditi giungendo all'individuazione di significative tracce architettoniche riconducibili all'impianto dell'antico quartiere ebraico e della Sinagoga di Palermo distrutta dopo il 1492. La ricostruzione di un inedito assetto del cortile della Meschita e l'individuazione del sito dell'antica Sinagoga, cuore pulsante della comunità ebraica palermitana a partire dall'epoca normanna, offre un'immagine profondamente diversa di un quartiere di Palermo oggi alquanto trascurato, che vanta invece una storia antica meritevole di essere riproposta. Il quartiere ebraico ricadeva nel nuovo insediamento di espansione urbana denominato ""quartiere della Moschea"""", dove dopo l'allontanamento dei musulmani gli ebrei si espansero e fondarono la loro Sinagoga - la «più grande e bella» tra quelle conosciute - che letteralmente scomparve quando, a partire dal XVII secolo, il complesso conventuale degli Agostiniani vi fu sovrapposto e le trasformazioni urbanistiche legate all'apertura della via Maqueda cambiarono per sempre l'antico volto della città."" -
Ninuzza
Nina è una giovane ragazza palermitana, appartenente a una famiglia povera e numerosa, costretta a subire le difficoltà della guerra nella Sicilia degli anni Quaranta. Sono gli anni in cui la protagonista conoscerà l'amore, e insieme a questo affronterà scelte difficili, come l'abbandono della casa paterna e della terra natia per un mondo lontano e sconosciuto, con l'unico desiderio di riscattare la vita dei suoi cari e garantire un futuro ai propri figli. A queste pagine fa da sfondo una cultura votata alla dimensione familiare, caratterizzata da valori, credenze e talvolta superstizioni, che accompagnerà i protagonisti anche durante la difficile prova vissuta lontano da casa. Ninuzza è una figura femminile capace di muoversi con determinazione e forza all'interno di un mondo patriarcale e maschilista, che riuscirà a vincere anche i pregiudizi più radicati conquistando, con silente discrezione, l'indipendenza e il rispetto per sé e la propria famiglia. La sua storia racconta le speranze e le paure legate al viaggio, quello di svolta, di uomini e donne che, nonostante tutto, non si arrendono. -
Civiltà del Sole in Sicilia. Indicatori solstiziali ed equinoziali di presumibile epoca preistorica
Nella sua presentazione Elio Antonello, presidente della Società Italiana di Astronomia, mette in evidenza «l'importanza dell'osservazione del cielo quale sistema calendariale per l'agricoltura, un sistema che aveva bisogno di un punto di riferimento fisso, definito da uno dei solstizi, da cui iniziare il conto dei giorni dell'anno». Si può quindi presumere - continua - che ogni comunità preistorica in Sicilia avesse un suo proprio ""calendario"""". Da queste premesse prende avvio lo studio degli autori nel campo totalmente inesplorato dell'archeoastronomia siciliana, che li porterà a visitare significativi luoghi- simbolo per l'analisi dei manufatti e la raccolta delle testimonianze, in un cammino di ricerca preciso e appassionante che riserverà molte sorprese. In queste pagine, come suggerisce l'archeologo Jeremy Johns, prende corpo «l'attraente ipotesi in crescente aumento formulata dagli autori: e cioè che sembra esserci un numero veramente stupefacente di siti, sparsi per tutta l'isola, dove gli abitanti preistorici della Sicilia adattarono emergenze naturali del paesaggio per celebrare e annodare il legame fra il cielo e la terra su cui essi vivevano»."" -
Embriologia sacra. L'opera di Francesco E. Cangiamila, una riflessione ""bioetica"" nella Sicilia del Settecento
Alessandro Rovello ci guida alla lettura di Embriologia Sacra, l'opera di Francesco Emanuele Cangiamila (1751), il cui successo editoriale è da ricondurre non solo all'argomento trattato - che era uno di quelli più dibattuti al suo tempo -, cioè il destino eterno dei bambini morti in utero senza battesimo, ma anche all'originale soluzione che il Cangiamila offre. Il testo si pone in un universo culturale controverso, distinguendosi nettamente dalla trattatistica del tempo. La pubblicazione è rivolta infatti in primo luogo alla ricerca di soluzioni pratiche e realizzabili per far sì che anche i neonati in procinto di morire possano accedere alla visione beatifica. Per questo l'autore insegna agli stessi parroci a praticare il taglio cesareo post-mortem. Ma non è soltanto questo l'interesse del testo. Nel parlare dell'embrione, infatti, Cangiamila descrive con molta attenzione le fasi dello sviluppo intrauterino e collega le sue riflessioni a quelle di natura morale. Possiamo dunque ritenere che Embriologia Sacra costituisca il primo testo di bioetica o, quantomeno, la prima opera organicamente precorritrice di tale disciplina. -
Couscous. Koinè culturale dei popoli
Il couscous è il piatto che ha favorito la koinè storica e gastronomica del ""continente mediterraneo"""", cultura cosmopolita e flessibile che si muove sposando e adattandosi alle esigenze minime dell'uomo. Partendo dalle terre del Maghreb per arrivare alle regioni costiere della nostra penisola, l'autore propone un vero e proprio itinerario del couscous, in cui emergono per ogni territorio le caratteristiche di questa singolare ricetta che si intrecciano a ingredienti di altro genere, legati soprattutto alla sacralità, alla socialità e convivialità che una preparazione di questo tipo presuppone. Il couscous è la ricetta per tutti i gusti e per tutte le occasioni. Queste pagine raccontano i diversi modi di preparazione e il risultato è un piatto unico che recupera una parte di storia della millenaria e multiculturale cucina mediterranea."" -
Giovanni Pernice. L'Arena Trianon e le altre opere
Uno studio che è anche un omaggio all'ingegnere Giovanni Pernice e alla sua attività di progettista in un periodo molto particolare contrassegnato dalle due guerre, dalle ricostruzioni, dal boom edilizio e dall'inizio della speculazione. Partendo dalla sua opera più conosciuta - l'Arena Trianon, realizzata nel centro storico di Palermo tra il 1944 e il 1945, che oggi merita una riflessione particolare per riscattarla dal degrado e dallo stato di abbandono in cui versa - queste pagine prendono in esame gran parte dei progetti del Pernice (gli edifici residenziali e gli arredi d'interni, i villini, gli esercizi commerciali, i chioschi), tutte opere in cui emerge nettamente il ""decoro"""" progettuale quale sua cifra stilistica in una fase di grande trasformazione dei linguaggi architettonici. L'opera di Pernice diviene dunque motivo di riflessione sulla qualità architettonica, urbanistica e ambientale per ribadire la possibilità che abbiamo oggi di costruire bene, di fare vera architettura, rendendo la città il luogo del buon abitare."" -
Il respiro dell'isola
Angela, Adele, Amina. Tre donne le cui vite si intrecciano sulla stessa Isola. Andare e venire, partire e tornare, perdersi nel continente. Eppure il respiro costante dell'Isola alita sulle loro esistenze tanto da farle sentire d'un tratto, in un modo o nell'altro, isole esse stesse. Un vento che trascina con sé odori e sapori: origano, capperi e peperoncino condiscono quella che, pagina dopo pagina, può essere letta come una storia universale, un messaggio di speranza per chi valica i confini della (in)certezza muovendo verso mete imprevedibili e trovando, perché no, un briciolo di serenità dall'altra parte del mare o semplicemente facendo un giro attorno all'isola in cui in fondo ha sempre abitato. -
Acquapazza. Storie e ricette dal mare
Semplificando, potremmo dire che questo è un libro che racconta il mare e i modi di preparare i suoi doni: pesci, crostacei e molluschi. Eppure, nelle pagine di quello che può sembrare solo un ri-cettario, il lettore è invitato a immergersi per trovare, tra le righe, una profonda riflessione sull'uomo e il suo rapporto con il mare. Protagonista è l'esperienza, frutto di una vita intera passa-ta in prossimità del mare, sul mare, sotto il mare. Leggendo - come suggerisce il testo che presenta il volume - si ha la sensazione di vedere un direttore d'orchestra impegnato a realizzare una sinfo-nia di sapori in cui le diverse parti, pur mantenendo i caratteri originari, forniscono al piatto la di-mensione supplementare di una grande composizione romantica. Non vi basta allora far altro che seguire il consiglio dell'Autore: immaginatevi al mare, sulla spiaggia, magari sdraiati all'ombra di un pergolato. Tirate fuori dalla sacca da viaggio questo libro. Sarà quello il momento giusto per la lettura. Una barca che rientra dalla pesca vi troverà ispirati e vi aiuterà a scegliere cosa cucinare, lasciando intatto il ""sapore del mare""""."" -
Venti di Palermo
"Venti di Palermo"""" racconta il sogno di venti testimoni - scrittori, artisti, poeti, imprenditori, politici, intellettuali - che resistono all'insensatezza del nostro tempo, ribadendo e impreziosendo ancor di più, con la loro opera, l'incanto per la nostra città. Venti palermitani che raccontano creativamente, culturalmente, politicamente il proprio rapporto con la città, al fine di restituirle e preservarne la memorabile dignità legittima che noi tutti auspichiamo. Un libro di colloqui, di confronto, di considerazioni sulla contemporaneità: """"Venti di Palermo"""" è il canto unanime alla difesa della bellezza e della libertà del pensiero, prerogativa imprescindibile dell'essere umano. I Venti di Palermo sono: Roberto Alajmo, Letizia Battaglia, Mimmo Cuticchio, Emma Dante, Francesco De Grandi, Francesco Ferla, Salvatore Ferlita, Ignazio Garsia, Francesco Giambrone, Franco La Rosa, Valeria Patrizia Li Vigni, Luigi Lo Cascio, Piero Longo, Dario Mirri, Leoluca Orlando, Elisa Parrinello, Gianfranco Perriera, Aurelio Pes, Tommaso Romano, Cosimo Scordato." -
Nulla voglio dirti. Poesie e chansons
Il volume raccoglie le poesie di Tamar Radzyner e le chansons da lei composte per numerosi programmi di cabaret. Sopravvissuta ai campi di concentramento di Auschwitz-Birkenau, Stutthof e Flossenbürg, Tamar Radzyner si trasferisce a Vienna dalla natia Polonia nel 1959 e comincia a scrivere poesie e canzoni, dapprima solo per sé, poi per programmi radiofonici, cabaret, musical. Lo spirito corrosivo, a tratti cinico, della sua creazione poetica ne fanno una delle testimonianze più singolari della letteratura legata alla Shoah. -
La vecchia e le capre. Ediz. italiana e albanese
Età di lettura: da 4 anni. -
Il pidocchio e la pulce-O pigheuggio e a pruxa
Età di lettura: da 4 anni. -
L' uccellino e il bambino-Zogu dhe djali. Ediz. bilingue
Età di lettura: da 3 anni.