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Kevin Durant. Storia di una stella
Kevin Durant era stanco di arrivare secondo. Catapultato in una comunità profondamente ferita da un attentato terroristico, quel ragazzetto tanto longilineo quanto scheletrico aveva caricato sulle spalle tutte le responsabilità di diventare l'eroe sportivo di un'intera città. I toni pacati, l'ineccepibile educazione insegnata dalla madre e l'umiltà trasmessa dal proprio comportamento si sono lentamente trasformati in un crescente rifiuto verso i media e una sfiducia nei confronti dei tifosi. Un processo di deterioramento dei rapporti con il mondo esterno legato a doppio filo con la pressione portata dall'incapacità di vincere un titolo NBA. Kevin Durant era stanco di vivere nell'ombra di qualcun altro. Seconda scelta al draft, secondo nella classifica MVP, una finale persa. Ha gettato la maschera che indossava e ha fatto la scelta che agli occhi del pubblico l'ha trasformato in un villain quasi cinematografico. Non solo sapeva che spostando drasticamente gli equilibri della lega avrebbe attirato l'odio di tanti appassionati, ma comprendeva perfettamente come quel cambio di casacca avrebbe segnato il momento storico in cui la lega e il professionismo sportivo sarebbero stati pensati in modo del tutto diverso. Oggi, Kevin Durant si trova di fronte alla sfida più difficile della propria carriera e portarla al termine lo consacrerebbe tra le più grandi leggende di questo sport. Forse come il più grande antieroe di sempre. -
Giro. Storie, leggende, personaggi
Le storie, le leggende. le imprese, i personaggi che hanno caratterizzato 111 anni di esistenza del Giro d’Italia. Dai pionieri di un’alba di maggio del 1909 all’ultimo vincitore, Richard Carapaz che è anche il primo ecuadoriano ad entrare nell’albo d’oro. Giorgio Martino ripercorre le emozioni che più di tutte hanno affascinato la fantasia di tifosi e sportivi e non solo, suscitando ammirazione ed entusiasmo con gesti tecnici impensabili che sembravano impossibili. L’esaltante cavalcata solitaria di Fausto Coppi nella Cuneo-Pinerolo, le Tre Cime di Lavaredo su cui Eddy Merckx instaurò la sua cannibalesca dittatura, le giornate da tregenda di Gaul sul Monte Bondone e Hampsten sul Gavia. La straordinaria forza di volontà di Alfonsina Strada (l’unica donna ad aver corso il Giro), l’irrinunciabile gusto della rivalità che ha attraversato tutte le epoche da Binda con Girardengo e Guerra a Coppi e Bartali, da Moser e Saronni a Bugno e Chiappucci; le grandi figure della storia del ciclismo come Anquetil, Gimondi, Hinault, Indurain e il doloroso rimpianto di Marco Pantani. Campioni e Campionissimi che sono stati i veri artefici della grandezza del Giro. -
Ten (b-side). Storie di grunge basketball
Il grunge e la pallacanestro: il basket diventa espressione del proprio io più intimo, dei dissidi dell'anima e della voglia di riscatto. Talento, individualità, rabbia, dolore, distorsioni, esplosioni di luce, violenza, malinconia, solitudine, genio, follia e fiammate di pura poesia cestistica. Gilbert Arenas: gioca con lo “0” sulla schiena per dimostrare a tutti che si sbagliavano sul suo conto quando dicevano che avrebbe giocato zero minuti in NBA. Realizzatore come se ne sono visti pochi nella lega. Personalità pericolosamente sopra le righe. Jason Williams: lo chiamavano “White Chocolate” perchè era un bianco che giocava come un nero. Giocatore “cult” se ce n’è uno nella storia della NBA. I suoi passaggi immaginifici hanno illuminato i sogni degli appassionati. Vince Carter: un giocatore che ha rivoluzionato la storia del basket canadese e americano. Uno dei migliori schiacciatori che si siano mai visti. Un uomo a cui è stato dato il dono di volare. Baron Davis: point guard californiana con una visione di gioco pazzesca e uno stile unico. Fisicamente fortissimo, in grado di segnare e attaccare il ferro in qualsiasi modo. Una carriera falcidiata dagli infortuni che non gli ha impedito, però, di regalare agli innamorati del basket alcuni momenti iconici. Stephon Marbury: direttamente da Coney Island un giocatore che per tutta la sua carriera ha inseguito la felicità, personale e cestistica, trovandola solamente alla fine della sua storia nel campionato cinese. Aspettative tradite e demoni interiori alternati a lampi di meravigliosa pallacanestro. -
Flash. La storia di Wade
Quando cresci nel South Side di Chicago sai già che la tua vita non sarà una passeggiata. Sai che per raggiungere il tuo obbiettivo dovrai lavorare molto più duramente degli altri e che non basterà rimanere autentico per trovare un modo di restare aggrappato ai tuoi sogni. Dwyane Wade conosce bene questa sensazione. Dover inseguire sempre ogni cosa, senza fare calcoli, esponendosi volontariamente alla sofferenza. Rischiando tutto e, allo stesso tempo, cercando di tenere disperatamente uniti i pezzi della propria storia. Wade ha visto la sua famiglia frantumarsi in mille pezzi, assieme alle sue poche certezze e alla sua innocenza, ancor prima di rendersi conto di averne una. Mentre mamma Jolinda si faceva consumare dalla droga, lui non sapeva nemmeno se sarebbe uscito vivo da tutto quel maledetto inferno di violenza. Non ne conosceva nemmeno i confini. Le strade di Chicago, corrotte da droga e criminalità, avrebbero reso ogni fragilità una condanna all’oblio. Attraverso il basket, Dwyane Wade è riuscito a trovare la propria spiritualità. Un rifugio impenetrabile, in cui le sue debolezze sono diventate punti di forza. Sotto l’influenza di Michael Jordan e dei suoi Chicago Bulls, Wade ha sviluppato una pallacanestro profondamente personale, esistenziale e istintiva. L’ha resa unica, non replicabile, e su di essa vi ha costruito una carriera straordinaria. Una di quelle che hanno saputo rivoluzionare, ancora prima di emozionare. “Flash”, così tutti lo chiamano, è stato il più grande giocatore della storia dei Miami Heat e una delle migliori shooting guard di tutti i tempi. Un eroe sportivo contemporaneo, che con la sua pallacanestro è riuscito a cambiare la vita di molte persone, salvando la madre dall’autodistruzione e regalando ai tifosi una leggenda da vivere senza paura del domani. -
Vettel. Cavallino senza fili
Sebastian Vettel è uno sportivo, un pilota che, fra il 2010 e il 2013, ha vinto quattro titoli mondiali consecutivi in Formula 1. In settant'anni di vita della categoria, sono solo quattro i campioni che possono dire di averlo fatto: Juan-Manuel Fangio, Michael Schumacher, Lewis Hamilton e lui. Dopo questo poker, Vettel ha guidato la Ferrari per sei stagioni, con l'ovvio obiettivo di vincere ancora. Obiettivo fallito, da lui e dalla squadra, per tante ragioni: la cui analisi occupa buona parte di quest'opera. Chi è dunque Sebastian Vettel: un pilota sopravvalutato, che vinceva solo in condizioni di superiorità tecnica; o un campione a tutto tondo, a cui non sono sempre state date le armi giuste per ogni battaglia? Discussioni di questo tipo occupano già i forum e le piattaforme social: lasciamole lì, il loro posto è quello. L'autore ha conosciuto Sebastian al suo debutto in F1. Da giornalista si è occupato di lui per anni, prima di averlo come compagno di lavoro per quattro stagioni, quando fu chiamato a dirigere l'ufficio stampa della Scuderia Ferrari. Una prospettiva totalmente diversa, che gli ha dato modo di conoscere aspetti di Sebastian Vettel generalmente nascosti. Se fra le altre cose volete conoscere, della persona più che del personaggio Vettel, anche quello che la TV e gli aneddoti sull'internet non sanno dire, allora questo libro potrebbe ribaltare la vostra visione. -
Juventus. Un'epopea di record
Senza dubbio, il ciclo vincente iniziato dalla squadra di Andrea Agnelli dopo il 2010 è straordinario. Ma di certo non è il primo. Basti ricordare i primi cinque scudetti consecutivi, dal 1931 al 1935; mentre il secondo ciclo arrivò negli anni '50, col presidente Giovanni Agnelli (""l'Avvocato"""") e assi come Boniperti, Charles e Sivori. Per poi passare agli anni '70: nello squadrone bianconero che vinse 5 titoli negli anni '70 giocarono, fra gli altri, Zoff, Capello, Causio, Furino, Anastasi, Altafini, Bettega. Negli anni '80 poi apparvero tra i protagonisti fuoriclasse del calibro di Cabrini, Gentile, Scirea, Tardelli, Boniek, Rossi e Platini. Questo libro vuole raccontare i grandi campioni del passato e del presente e i cicli vittoriosi della Juventus, da Edoardo Agnelli a suo nipote Andrea."" -
James Hunt. Gloria ribelle
Hunt l'impenitente, un'icona gaudente, l'eccesso come marchio di fabbrica. Questo il pensiero comune, l'accostamento più naturale. Ma James racconta altro. È il ragazzo cocciuto e caparbio che ha dato anima e corpo per cambiare il suo destino, per rincorrere la gloria. Colui che ha riscritto le regole di un'esistenza condotta sopra le righe: l'assoluto come pane quotidiano, il compromesso come inutile orpello. È l'uomo irascibile, da cui nasce l'imprevedibile. Un Mondiale vinto contro ogni ragionevole pronostico, un precoce addio alle corse. Nel mezzo un'esistenza intensa, la storia di un'epoca memorabile, che ha visto nascere campioni e spegnersi eroi: la morte come presenza ineluttabile, compagna nefasta, famelica carnefice. James, la star da copertina, è lo sfidante di Lauda per antitesi. Un assunto esasperato e consunto, poiché tra di loro scorreva il fiume fecondo di un'amicizia vera, di una rivalità sana, nutrita a colpi di giri veloci. Diversi per carattere, uniti dalla battaglia: quella feroce del '76, quella ancora più crudele della vita. Vita che Hunt ha cavalcato e distrutto, in preda a un tormentato delirio. Che ha accarezzato e ricostruito, proprio sul limitare dei sogni, dei suoi ultimi giorni splendenti. James saluta il mondo dopo aver trovato la pace, dopo aver invertito la rotta; dimostrandosi non solo pilota, ma capitano. Del suo stesso domani, pur breve come un battito d'ali, come l'ultimo palpito di un cuore finalmente appagato. -
Elon Musk e SpaceX. Obiettivo: Marte
Negli anni '70, la NASA annunciò che l'uomo avrebbe messo piede su Marte entro due decenni, ma l'entusiasmo per la Corsa allo Spazio si esaurì rapidamente. Servivano nuovi visionari per sostituire le figure di riferimento che avevano portato l'uomo sulla Luna. Serviva un imprenditore come Elon Musk; forse un po' folle, ma non certo un illuso. Fin dal suo ingresso nel business aerospaziale, privo di esperienza nella costruzione di razzi e senza neanche una laurea in ingegneria, sapeva benissimo che avrebbe dovuto sormontare tanti ostacoli. Armato di passione, spirito d'intraprendenza e interminabili ore di studio sui libri, Elon Musk ha portato la sua compagnia SpaceX a pochi passi da Marte. La nuova scintilla per l'esplorazione spaziale con equipaggio dopo lo sbarco sulla Luna, la nuova speranza per rendere l'umanità una specie interplanetaria. Prefazione di Luigi Bignami. -
Tim Duncan. Stile libero
Se non fosse stato per l'uragano che colpì le sue Isole Vergini, distruggendo la piscina dove si allenava, forse Tim Duncan sarebbe diventato un nuotatore olimpico anziché un cinque volte campione NBA, due volte MVP, tredici volte All-Star. Arrivato alla pallacanestro un po' per caso, Duncan se n'è innamorato di una passione genuina, quasi gelosa. Un campione di razza, leader silenzioso e spietato in campo, uomo bizzarro e divertente fuori - con il look trasandato e le passioni da nerd, ma anche con il grande affetto per la famiglia e la squadra, a cominciare da coach Popovich, Tony Parker e Manu Ginobili. Un atleta che ha saputo, caso raro nella NBA recente, restare fedele alla sua franchigia, i San Antonio Spurs, invecchiando come i buoni vini senza mai cedere alle tentazioni del protagonismo né tradire il proprio stile, riservato e altruista, centellinando interviste e apparizioni pubbliche: per questo la sua storia è ancora più preziosa da ricordare. Prefazione di Davide Piasentini. -
Lukaku. King of Milano
Romelu travolge con la forza del suo cuore gentile, che ha conquistato i tifosi. È un re eletto dal popolo: apparente contraddizione, come gigante feroce contro gli avversari ma buono con i compagni e con la famiglia, custodita da mamma Adolphine. Trascinatore dell'Inter, volto da copertina del diciannovesimo Scudetto della storia nerazzurra, è arrivato a regnare nel campionato italiano dopo esperienze di vita che lo hanno messo a durissima prova, prima in Belgio e poi in Inghilterra. Antonio Conte lo adora, i compagni anche; per i fan, è semplicemente un idolo. Ecco la storia di un ragazzo partito da Wintam - piccolo paese nella periferia di Anversa - e arrivato fin qui, a prendersi una corona: quella di ""King of Milano"""". Prefazione di Sandro Sabatini."" -
Leggenda inter. I giorni della gloria
Nel 1908 nasce il Football Club Internazionale: in quel nome c'è subito una dichiarazione di apertura verso l'estero, sia per giocatori da ingaggiare che per squadre da affrontare. Un simile programma, a quei tempi, era una sorta di follia che calzava a pennello sulla ""Pazza Inter"""", come in seguito i tifosi nerazzurri avrebbero chiamato la squadra del cuore. Dopo quasi mezzo secolo, a Milano sbarca l'allenatore più vincente dell'epoca, Helenio Herrera - HH, detto il Mago: da allora nell'Inter la pazzia si fuse inscindibilmente con la magia. L'interista diventò tifoso unico, atipico, sballottato fra giorni sportivi spesso deliranti e sofferti, ma sempre pronto a spiccare il volo: così in alto, che più in alto non si può! Herrera porta la squadra sul tetto del mondo, vincendo 2 coppe dei Campioni, 2 Intercontinentali e 3 scudetti. Passano ben 45 anni, quando alla Milano di sponda interista approda José Mourinho: come HH, è il più vincente del pianeta. Mou ha portato, di nuovo, l'Inter sul tetto del mondo. In seguito, quando ha ceduto la maggioranza della società per traghettarla nel futuro dello sport globale, Massimo Moratti ha rammentato che l'Inter è un sentimento. E nelle sue parole si è riconosciuto ogni appassionato interista."" -
Usain Bolt. Irripetibile
"C'è Bolt?"""": la domanda è riecheggiata per 10 anni, in ogni meeting. Come se il resto dell'atletica non esistesse più. L'attrazione era lui, il giamaicano di Sherwood Content, l'atleta che aveva cancellato decenni di discussione sui presunti limiti umani demolendo un record dopo l'altro sui 100 e nei 200. """"C'è Bolt?"""", era la domanda e la risposta affermativa bastava a riempire gli stadi, meno di 10 o 20 secondi a seconda della distanza corsa erano sufficienti a convincere le folle e a riempire gli occhi. È stato così per oltre due lustri, un percorso iniziato con il cricket, dove era più di una promessa e sfociato nello sprint, come è quasi naturale per le isole del Caribe. Idolo nel senso più stretto del termine, in una vicenda che traeva linfa dalle folle adoranti mai tradite nella richiesta di un autografo, una foto, un gesto gentile. Immagine non solo della vittoria ma anche del sorriso e della gioia, persino quando ha chiuso la carriera finendo a pelle di leone sulla pista di Londra. Era il mondiale 2018, la sua ultima corsa. Usain Bolt ci manca da quel giorno." -
Ten (the complete album). Storie di grunge basketball
Il grunge e la pallacanestro. Due mondi che si intrecciano profondamente all'interno delle storie di uomini che hanno illuminato la scena cestistica americana negli anni novanta e all'inizio del nuovo millennio. Se i musicisti grunge trovavano rifugio solamente nella musica, allo stesso modo questi giocatori l'hanno trovato nella pallacanestro, cambiandola nel profondo. Il basket diventa espressione del proprio ""io"""" più intimo, dei dissidi dell'anima e della voglia di riscatto. Talento, individualità, rabbia, dolore, distorsioni, esplosioni di luce, violenza, malinconia, solitudine, genio, follia e fiammate di pura poesia cestistica. Sono le storie di Spree, Reign Man, J-Kidd, White Chocolate, Baron, Mike, Agent Zero, Vinsanity, Starbury e Stevie Franchise. Il tutto accompagnato e ispirato dalla musica dei Pearl Jam."" -
Lungo l'Adige tra argini e ponti. In bicicletta sull'Anello dei Paesi Adesanti
Tra storia e natura l'Anello dei Paesi Adesanti ci porta alla scoperta dei territori fluviali tra San Giovanni Lupatoto, Zevio, San Martino Buon Albergo e Verona. Un itinerario che si snoda lungo gli argini dell'Adige appena fuori le mura di Verona, dal ponte di San Pancrazio al ponte di Zevio. Due belle varianti al percorso esplorano le corti antiche della zona di Mambrotta e le Basse di San Michele. Qui la lotta secolare dell'uomo contro l'acqua e per l'acqua ha lasciato segni indelebili nel paesaggio. Questa guida, con le sue numerose schede illustrative, è dedicata anche ai bambini che, su strade sempre pianeggianti, avranno la possibilità di conoscere un ambiente ricco di stimoli e le piccole e grandi cose della natura. -
Quattro Garibaldi in cerca d'autore
Mosso dal desiderio di garantire una circolazione internazionale alla fama delle sue imprese, Giuseppe Garibaldi consegnò copia della propria autobiografia a quattro amici di diversa nazionalità (l'americano Theodore Dwight, l'italiano Francesco Carrano, il francese Alexandre Dumas e la tedesca Marie Espérance von Schwartz). Ciascuno di questi la riscrisse o tradusse liberamente, a seconda dei propri rapporti con il Generale: ne derivarono quattro ritratti molto diversi dell'eroe dei due mondi, a cui si devono sommare quelli che emergono dalle successive versioni autografe delle Memorie. Un'analisi comparata delle varie redazioni giunte fino a noi, la prima fino ad oggi mai proposta, aiuta a dimostrare che Garibaldi fu il principale autore e promotore di se stesso e chiarisce le dinamiche parallele e concomitanti, popolari non meno che intellettuali, che hanno contribuito alla fondazione del mito garibaldino. -
My number is up. La mia ora è giunta
Un romanzo che è l'intreccio di molte vite e di alcune famiglie, Da una parte il feldmaresciallo tedesco Rommel, dall'altra il generale alpino Giulio Martinat che con il suo sacrificio a Nikolajewka, ha permesso lo sganciamento dell'ARMIR in terra di Russia... -
Che santo è? Una bambina, una statua e un leone alla scoperta di Castelvecchio
Un volume adatto ai piccoli; un primo approccio al riconoscimento iconografico di alcuni santi attraverso la comprensione dei simboli che li contraddistinguono. Età di lettura: da 7 anni. -
Caricature e ritratti
Gino Belloni ha insegnato Filologia italiana e Letteratura italiana nella Facoltà di Lettere e Filosofia di Ca' Foscari dalla sua istituzione, nel 1969, a tutto il 2012. La personale inclinazione al disegno lo ha portato a impiegare fruttuosamente alcune circostanze per ritrarre, con stile variamente atteggiato, colleghi, amici e altre figure che ne hanno incrociato l'esperienza. -
Ricche minere. Rivista semestrale di storia dell'arte (2014). Vol. 2
"Ricche Minere"""" ricalca il celebre volume di Marco Boschini; nella volontà di rendere omaggio al grande critico e conoscitore veneziano seicentesco e di riproporre, al contempo, l'attenzione sulla qualità dell'opera d'arte, che nei suoi versi ha toccato vertici ineguagliati. In questo numero contributi di: Lorenzo Finocchi Ghersi, Tatiana Kustodieva, Franco Paliaga, Giuseppe Pavanello, Alberto Craievich, Paolo Mariuz." -
Santi e poeti. Tre poesie inedite
Si ha la sensazione di entrare nella macchina del tempo, davanti a questi tre inediti di Alda Merini. Essere riportati indietro alla terra dell'origine dove tutto ha avuto inizio.