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La trippa e il budino. La verità nel cibo: un enigma familiare. Ediz. illustrata
Attraverso la scia dei propri ricordi, fatta di odori e sapori dimenticati, l'autore ci guida in un viaggio alla riscoperta di alcune tra le più caratteristiche ricette della nostra cucina tradizionale regionale. Ogni ricetta offrirà lo spunto per il richiamo di tappe non solo culinarie, ma anche letterarie e artistiche. Ed è proprio in questo impasto di ingredienti ed evocazioni che si realizza la storia di un uomo e della sua ricerca di verità. Sarà il lettore a prenderne un assaggio. -
Pastorale salernitana. La Concordia Discors e il richiamo dell'aforista
Addolcito da teneri ricordi, dalle più miti ironie della sorte, dai destini che si incrociano, questo libro è percorso da un'originale vena satirica e da un gagliardo senso del grottesco, con uno stile acre, diretto, tragico. Ogni giorno vediamo che il cielo sopra di noi è diverso, le nuvole cambiano, non sono sempre le stesse e perciò abbiamo voluto definire i nostri orizzonti e le nostre speranze di oggi, cercando però di rimanere nell'ambito di un piccolo libricino per non dimenticare le prescrizioni di Callimaco: mega biblion, grande libro, mega kakon, grande male, ma kakon rende meglio l'idea. La libertà è un grande mare, forse il più grande di tutti, ma noi dobbiamo gettare le reti e non stare lì fermi ad ammirare il panorama, nel contesto di un'Europa che ogni giorno di più mostra il suo vuoto spirituale e una progressiva perdita d'identità, nel mentre non mancano coloro che intendono negarci il titolo di esseri umani per legittimare la distruzione della cultura occidentale. -
Principio femminile. Traversando l'abisso: la profondità delle donne
L'universo femminile è straordinario e attraente, trascina in dimensioni complesse e non facilmente comprensibili, in cui bellezza e gioia si intrecciano con oscurità, caos e sgomento. Quest'opera vuole essere un manuale pronto all'uso per quegli uomini (a cui è indirizzato in modo particolare) che hanno bisogno di chiarire la propria relazione con l'altro genere. Suggerisce anche la migliore, e più giusta, posizione da assumere per farsi il meno male possibile e per fare il meno male possibile. È un libro dal quale le donne possono trarre beneficio, come quando hanno per le mani uno specchio affidabile in cui scrutare la propria sfuggente identità. «Che parlarne costituisca un rischio, ne è consapevole chi scrive. Ma è bene affrontare il pericolo se si vuole andare verso relazioni tra i generi più sostenibili, e vivere la vita di coppia con più fiducia e sicurezza». -
Il minotauro. Problemi e ricerche di psicologia del profondo (2017). Vol. 2
"Il Minotauro"""" è un semestrale di Psicologia del Profondo, tra le riviste junghiane più antiche d'Italia. In questo numero: """"Progetto ETTFD: Embrace Tango Terapy focused on Eating Disorder"""" di Alberto Barozzi; """"Fosca: il volto terrificante del femminile"""" di Eleonora Berretti; """"Stress oggi: come prevenirlo e curarlo"""" di Catia Goretti; """"Segni e simboli: interrogativi sulle immagini generatrici"""" di Carlo Pancera; """"Costrutti, dimensioni, modelli e processi della psicologia positiva"""" di Marta Laurin, Javier Fiz Pérez; """"L’impatto dell’Ottimismo nei diversi contesti della vita"""" di Javier Fiz Pérez, Giorgio Vanutelli; """"La psicologia positiva alla ricerca del benessere e della qualità della vita"""" di Javier Fiz Pérez, Giorgio Vanutelli; """"Radici, nascita e diffusione della psicologia positiva"""" di Marta Laurin, Javier Fiz Pérez; """"Complessità e sopravvivenza dell’impresa verso il capitalismo cognitivo"""" di G. Crea, A. Minorenti, J. Fiz Pérez; """"Technostress e lavoro: un’analisi del fenomeno e della sua struttura"""" di Javier Fiz Pérez, Eleonora Ruotolo; """"Cause ed effetti del Technostress: un’analisi sugli aspetti individuali e lavorativi"""" di Javier Fiz Pérez, Eleonora Ruotolo." -
Fra paesaggi e ascolto
Nell'officina dell'autore, la lettura dei componimenti ha un che di illuminante, come un occhio aperto a squarciare il buio della notte. Tale, infatti, l'impressione che si ha a sfogliare le pagine: una pupilla nera, intensa, che anima di vita il candore nella pagina in un battere di ciglia. Nella poetica di Fusco si avverte un fluire chiaro e distinto, l'impeto di uno scorrere prepotente di sensazioni e di emozioni che, simili ai colori di una tavolozza, dipingono i quadri di un vivere quotidiano e solo apparentemente minimale, che si fondono e si scindono quasi inconsciamente. In questi versi si trova e si ritrova quel che si è smarrito nella stanca routine della settimana, del giorno che si fa subito sera. Sarebbe forse più corretto dire che queste poesie sono una sfida al brutto in cui viviamo, agli orrori cui assistiamo inerti, alla monotonia che si fa stanca abitudine. È un guanto da raccogliere, un libro da tenere sempre sotto mano, da sfogliare e risfogliare, aprendolo anche a caso per stupirsi della finestra che apre su un pensiero mai pensato, su un'emozione dimenticata in qualche angolo dell'anima. -
Villeneuve. Il cuore e l'asfalto
Era minuto e delicato, quel giovane canadese sconosciuto che era salito in fretta e furia su un volo per l'Italia. Aveva pensato a uno scherzo, quando gli avevano detto che Enzo Ferrari lo aveva convocato a Maranello, per proporgli di sostituire Niki Lauda, il campionissimo che se n'era andato sbattendo la porta. Cominciò così, per scommessa e quasi per caso, la leggenda di Gilles Villeneuve, che aveva un volto da poeta e quasi spariva all'interno dell'abitacolo. Paolo Marcacci la racconta in pagine dense di passione e di eroismo, dove tra mostruose accelerazioni e spaventose carambole trova spazio una serie di riflessioni poetiche ed esistenziali: il destino e la solitudine dei predestinati; le amicizie tradite, come quella di Noodles in ""C'era una volta in America""""; il folle volo di Ulisse. Dagli esordi sulle motoslitte al giro fatale di Zolder. Sullo sfondo, la bella e dannata Formula Uno a cavallo fra la fine degli anni settanta e l'inizio degli anni ottanta, dove la meccanica ancora non aveva ceduto il predominio all'elettronica e un manipolo di assoluti fuoriclasse dava vita a epici duelli sui circuiti di tutto il mondo. In mezzo a loro, d'improvviso, dal nulla sterminato delle nevi canadesi faceva capolino il sorriso malinconico di Villeneuve, veloce fra i veloci: spostando l'asticella del rischio un po' più in alto, per scrivere una storia che già era leggenda, tra il frastuono dei pistoni e i battiti di un cuore nato per l'asfalto."" -
Integratori alimentari per lo sport
Questo libro si pone l'obiettivo di aiutare chi pratica sport a scegliere gli integratori alimentari suscettibili di ottimizzare i propri parametri biologici al fine di migliorare la performance. Le informazioni contenute nell'opera sono chiare e comprovate da un'autorevole bibliografia: esse permetteranno di comprendere rapidamente i pro e i contro di ciascuna sostanza. Grazie alla classificazione degli integratori in diversi settori predefiniti (l'energia, la resistenza, la forza, il volume muscolare, il recupero, il buono stato di salute generale, la perdita di peso) è possibile accedere in modo rapido a ciò che più interessa. Al di là degli effetti dovuti alla moda del momento, quali sono i prodotti che veramente funzionano e quali invece sono per voi una perdita di tempo e denaro? Come sono stati testati? Quali sono i loro meccanismi d'azione e come possono essere d'aiuto? Come fare la scelta migliore in funzione dei propri obiettivi? Queste sostanze esercitano il medesimo effetto in ogni momento, o vanno assunte in determinati orari della giornata? Quali sono i limiti della ricerca scientifica in quest'ambito? Forti di più di venticinque anni d'esperienza, gli autori si propongono di rispondere a tutte queste domande in maniera chiara e obiettiva. -
Inter sul tetto del mondo!
Per 33 anni, la storia dell'Inter è legata alla famiglia Moratti. In questo libro ricordiamo gli anni dei grandi trionfi, legati all'Inter di Angelo Moratti, con Helenio Herrera, e di Massimo Moratti con José Mourinho. Con loro la squadra nerazzurra è stata campione d'Italia, d'Europa e del Mondo. Nel momento della svolta, quando ha ceduto la maggioranza della società a Erick Thohir, per traghettarla nel futuro dello sport globale. Massimo Moratti ha rammentato che l'Inter è un sentimento. E nelle sue parole si è riconosciuto ogni appassionato interista. L'Inter, o meglio l'Internazionale, nacque nel 1908 e sin dagli inizi, nel nome, si dichiarò aperta verso l'estero, sia per quanto riguardava i giocatori da ingaggiare che per le squadre da affrontare. Un programma pazzesco, per l'epoca. Dopo quasi mezzo secolo, a Milano sbarcò l'allenatore più vincente di allora, Helenio Herrera detto il Mago: da quel momento nell'Inter la pazzia si fuse con la magia in modo definitivo. Il Mago portò la squadra sulla vetta del mondo vincendo 2 Coppe dei Campioni, 2 Coppe Intercontinentali e 3 scudetti. Sarebbero passati ben 45 anni prima che a Milano, sponda interista, approdasse José Mourinho che, come Herrera, ha portato l'Inter sul tetto del mondo. -
Le reti di Wembley
Capitale del calcio per numero di squadre professionistiche e di stadi di livello medioalto, Londra non ha mai vinto, a livello nazionale o europeo, quanto avrebbe potuto. Meglio così, se vincere voleva dire avere uno squadrone in grado di unificare una città che è invece sublime vivere suddivisa nei suoi quartieroni, ex paesoni collegati poco alla volta tra di loro e con il nucleo centrale e originario, la City. Roberto Gotta è andato alla ricerca del genius loci, dello 'spirito del luogo' degli stadi e dei club, percorrendo passo a passo gli itinerari, lontano dalle masse globalizzate con sciarpa bi-squadra, in un libro che è il primo in Italia ad affrontare l'argomento del calcio inglese e che ha poi ispirato opere analoghe e articoli. Un capitolo per ogni squadra e ogni stadio di Londra, tra quelli della Premiership e della Football League, nomi dimenticati e prospettive inedite: un'opera del 2003, ma che per certi versi potrebbe essere stata scritta oggi. -
Buffon. 6111 giorni di Juve
Il 17 maggio 2018 Gianluigi Buffon, in una conferenza stampa sentita ed emozionante, annuncia che la domenica successiva, quella contro il Verona sarà la sua ultima partita con la Juventus. Termina così un'epopea lunga 17 stagioni e 656 partite, con un numero smisurato di titoli e riconoscimenti personali e di squadra, a ripagare ampiamente l'investimento di oltre 100 miliardi delle vecchie lire che nell'estate del 2001 regalò alla ""Vecchia Signora"""" un'autentica icona generazionale. Un tempo potenzialmente infinito e che pure è trascorso senza quasi che ce ne accorgessimo, partita dopo partita, stagione dopo stagione, campionato vinto dopo campionato vinto, fino all'abbraccio di uno Stadium che, dopo Del Piero, si vede costretto a salutare l'ultimo degli eroi che ha contribuito a (ri)costruire tutto sulle macerie di Calciopoli e della Serie B. Un romanzo che continuerà altrove, ma che ha visto le pagine più romantiche e suggestive scritte all'ombra di quella Mole che è stata la sua casa per tanto tempo. E che, in fondo, continuerà a esserlo anche ora che, sullo sfondo, c'è la Tour Eiffel."" -
Zanetti. Leggenda dell'Inter
Quest'opera racconta i primi 20 anni in nerazzurro di Javier Adelmar Zanetti, lo sportivo che vuole accompagnare l'Inter anche nei trionfi dei prossimi decenni. La sua meravigliosa carriera di uomo e di atleta è impareggiabile: ha smesso di giocare a quasi 41 anni ma, da vicepresidente dell'Inter, continua sempre a rappresentare la fulgida bandiera nerazzurra. Nessun calciatore in Italia ha mai vinto quanto lui: 5 scudetti, 4 Coppe Italia, 4 Supercoppe italiane, una Coppa Uefa (l'attuale Europa League) una Champions League e una Coppa del Mondo per Club. Nessuno come lui, il leggendario Capitano, ha disputato tanti incontri con la maglia nerazzurra: 858 in 20 anni! Anche mentre ancora calcava i campi di gioco, era già leggenda. Nell'Inter targata Suning, Zanetti svolge un compito di fondamentale importanza: rappresenta la continuità, il senso di appartenenza della squadra nerazzurra alla sua gloriosa storia. Xavier fa da mentore al giovane Steven Zhang (figlio del presidente del gruppo Suning e a sua volta futuro presidente dell'Inter), che vuole rendersi degno della poltrona che è stata di Angelo e poi di Massimo Moratti. Continuità e senso di appartenenza alla storia nerazzurra, alla luce dell'enorme potenza finanziaria di Suning, potranno consentire all'Inter di scalare nuovamente il tetto del mondo mentre, ancora una volta, Xavier Zanetti sarà il portabandiera nerazzurro. -
Cristiano Ronaldo. Missione Juventus
L'arrivo di Cristiano Ronaldo alla Juventus rappresenta un momento epocale per i bianconeri e per tutto il calcio italiano: ne arricchisce la narrativa, ne estende gli orizzonti. Ed è una sfida affascinante: a 33 anni, dopo aver vinto tutto con il Real Madrid, il numero 7 si rimette in gioco per misurarsi con un'avventura nuova. L'attenzione, ancora una volta, è puntata tutta su di lui: per l'obbligo di vincere, da trascinatore, anche in Italia e per quello che succede fuori dal campo. L'impatto con il mondo juventino ha già dimostrato le doti di leadership, tecnica e carismatica, dell'asso portoghese: è a lui che si chiede di decidere le partite più importanti, come è stato nel primo big match italiano contro il Napoli. La sua è una storia di perfezionamento, di ossessione di vittoria; ma è anche una storia di successo, la cui dimensione travalica il campo da gioco e ne fa il calciatore-brand per eccellenza. L'obiettivo è sempre lo stesso: dimostrare di essere il calciatore più letale del mondo, anche in Serie A. -
Beyoncé. L'ape regina
Talento precoce. Bellezza. Determinazione. Beyoncé Giselle Knowles, nata a Houston il 4 settembre 1981, ha costruito passo dopo passo una carriera straordinaria nell'industria discografica, prima con l'aiuto dei genitori e poi da sola. Cantante, attrice, attivista, business woman e filantropa, è una di quelle donne che vogliono tutto e lo ottengono. Non a caso la chiamano Queen Bey. Delle regine ha l'educazione e la grazia, persino una certa timidezza da ragazza di buona famiglia. L'aggressività la usa solo in scena, quando incarna alla perfezione una figura di amazzone moderna, paladina dei diritti dei neri e delle donne. La sua immagine è impeccabile: niente droghe, niente disturbi alimentari, niente relazioni scandalose. E nemmeno esaurimenti nervosi. Beyoncé è il prodotto di un'educazione al lavoro, fatta di disciplina e sacrifici. Il suo è un successo, iniziato presto, ma graduale. È cresciuta con il suo pubblico, diventando una leader e un modello di ruolo. Qui raccontiamo l'infanzia di una star, le vicende di famiglia (clamorosamente sopravvissuta allo stress da celebrità) e una storia d'amore e musica, quella con il marito Jay-Z, il re accanto all'Ape Regina. -
Lewis Hamilton. Figlio del vento
Già nel nome, Lewis Carl Davidson Hamilton aveva un destino tracciato. Papà Anthony ammirava Carl Lewis, il leggendario velocista e lunghista statunitense soprannominato “figlio del vento”. Col senno di poi, la scelta di chiamare così suo figlio fu in realtà un'autentica premonizione, perché la velocità nel suo piede destro il piccolo Lewis l’ha sempre avuta. Una velocità unica, precisa come un bisturi; geniale, pura, pulita, implacabile. In una sola parola, perfetta. E mentre da lontano bussa alla porta una suggestione che ha quasi del proibito, che parla di Hamilton e di Ferrari, in Formula Uno Lewis, grazie a un percorso di continua evoluzione e con un team – Mercedes – che gli ha permesso di esprimersi al meglio continua a frantumare qualsiasi record, vincendo qualcosa come 6 titoli Mondiali in 13 anni. Davanti a lui ora rimane solo Michael, ma chissà, potrebbe essere questione di tempo: forse poco, perché il vento, per Lewis Hamilton, sembra ormai quello giusto. -
Kobe. Mamba out
Raccontare Kobe, raccontarlo nel suo ultimo viaggio, partita dopo partita, sera dopo sera, tiro forzato dopo tiro forzato, è anche un modo per raccontare una generazione che è cresciuta con lui. rnrnLa stagione 2015/16 è stata la ventesima di Kobe Bryant da giocatore NBA. L’ultima, la più difficile da gestire, la più significativa dal punto di vista emotivo ed emozionale prima ancora che tecnico e fisico. Un farewell tour, di cui tutti, volenti o nolenti, siamo stati testimoni, che ha visto concentrati nei nove mesi della regular season tutto quello che, nel bene e nel male, il 24 fu 8 ha rappresentato per il gioco inventato da James Naismith: uno degli interpreti più iconici e irripetibili, certo, ma anche un accentratore controverso, un protagonista intenzionato a prendersi sempre tutto e subito anche quando i tributi da pagare a “Father Time” risultano troppo pesanti persino per lui, un uomo e un giocatore destinato a dividere sempre e comunque e a prescindere dalle singole circostanze. Fino al 13 aprile 2016, al “Mamba Out”, ai 60 punti in faccia ai malcapitati Utah Jazz per oscurare i Golden State Warriors delle 73 W che, dall’altra parte di una California in delirio, stavano riscrivendo la storia a modo loro. Raccontare Kobe, raccontarlo nel suo ultimo viaggio, partita dopo partita, sera dopo sera, tiro forzato dopo tiro forzato, è anche un modo per raccontare una generazione che è cresciuta con lui. Perché che siate lovers o haters cambia poco: Kobe Bryant è stato l’NBA, è stato la “nostra” NBA. E onorare lui è un po’ come onorare noi stessi. -
Kimi Raikkonen. Iceman
"Iceman"""". L'uomo di ghiaccio. Superficie dura come la scorza che lo avvolge, consistenza gelida come lo sguardo che non coinvolge. Sempre lontano, distante, immerso in un altrove che non ci è dato identificare. Indifferente, scostante, quasi perso nell'unico mondo all'interno del quale si riconosce. Quello salvifico e forsennato delle gare, quello adrenalinico e appagante della velocità. Raikkonen nel corso della sua lunga carriera ha sorpreso, divertito, emozionato. È entrato nei nostri cuori e nella nostra memoria tramite imprese dal sapore epico, gesta clamorose, cadute insidiose. Alti e bassi che rappresentano la vera natura dell'uomo Kimi. Che è sostanza plasmata nell'essenza, ma allo stesso tempo racchiude miriadi di sfaccettature diverse, luci e ombre rivelate dalla cangiante trasparenza della sua materia. Dal silenzio vuoto e bianco dell'infanzia all'universo sonoro e psichedelico della Formula Uno, dagli strabordanti eccessi agli incredibili successi, dalla sottile inquietudine dei suoi anni frenetici all'immensa beatitudine della felicità familiare. Kimi Raikkonen attraversa un'epoca, ingaggia indimenticabili battaglie, affronta temibili avversari: tra addii e ritorni, tra trionfi e sconfitte. Ma in fondo vince sempre, perché è in grado di rimanere fedele a se stesso: """"Iceman"""" quando si tratta di domare la pista, uomo capace di sciogliersi mentre incontra gli occhi dei suoi figli." -
Juventus. Le stagioni dei record
La Juventus colleziona record su record! La Vecchia Signora si conferma, senza dubbio, l’assoluta protagonista del calcio italiano.rnrn Le stagioni dei record iniziano nella stagione 2011-12 con la conquista del primo tricolore dopo Calciopoli e la serie B. Nell’annata sportiva successiva i campioni d’Italia si aggiudicano lo scudetto e la Supercoppa italiana, facendo il bis anche nella stagione 2013-14. Dopo l’addio di Antonio Conte, diventato nel frattempo ct della Nazionale azzurra, alla Juve arriva Massimiliano Allegri. Con l'allenatore toscano, i piemontesi continuano a dominare e negli anni successivi si confermano i più forti d’Italia, facendo incetta di titoli e trofei vari. Gli scudetti consecutivi diventano sei, poi sette dopo un emozionante testa a testa sul Napoli ma la Juventus vuole sempre di più! Con l’arrivo di Cristiano Ronaldo, uno dei due calciatori più forti del mondo, l’asticella viene posta ancora più in alto. E allora ecco che vincere l’ottavo scudetto consecutivo, un unicum nel calcio globale e globalizzato del XXI secolo, di colpo non basta più, non può bastare più. -
Senna vs Prost. Il duello
Il dualismo: è l'archetipo della cultura occidentale, da cui derivano il duello e l'antagonismo. La contrapposizione tra Ettore e Achille, la scelta di campo, l'immedesimazione in uno dei due protagonisti sono essi stessi un modo di essere. Nell'era moderna, soltanto lo sport, nutrendosi di contrapposizioni epocali, ha saputo di volta in volta incarnare e rinverdire questo schema classico. Non fa eccezione, in questo senso, l'automobilismo, che sul filo degli istanti sottratti all'avversario e con la mano invisibile del rischio costante poggiata sulla spalla, si alimenta di confronti memorabili, come quello che dalla metà degli anni ottanta fino al 1993 ingaggiarono Alain Prost e Ayrton Senna. Personalità differenti, manifesta ostilità che celava un profondo rispetto reciproco, classe immensa esibita dall'uno come dall'altro. Questo libro racconta con tono intenso e struggente la loro rivalità, scandita da tappe indimenticabili per gli appassionati di Formula Uno, fino al tragico epilogo dell'1 maggio 1994 a Imola, quando il rapporto tra i due si era rasserenato. -
Nadal. L'extraterrestre
Lo chiamavano terraiolo, in senso dispregiativo. Lo guardavano storcendo la bocca accompagnando con imbarazzo quel suo contorcersi tutto, di continuo, per caricare il peso del corpo sulla gamba sinistra e azionare il superbicipite che scatenasse il micidiale dritto a uncino. Chi avrebbe mai detto che quel 16enne pirata di Maiorca tutto muscoli e corsa sarebbe diventato l'extraterrestre Rafa Nadal? Oggi, il mancino di Spagna non è solo il più forte di sempre della terra rossa e il detentore del record di un singolo Slam, con 12 incredibili urrà al Roland Garros. È il simbolo dell'agonista perfetto, del grande lavoratore che ha rimontato gli altri Big Four, da Federer a Djokovic a Murray, passando attraverso tanti infortuni e stop forzati, e arrivando a trionfare anche sul cemento degli US Open 2019. Fino a raggiungere quota diciannove Slam, a un solo passo dal record di Federer... -
Sarri. La scommessa
La carriera di Maurizio Sarri ha raggiunto il suo apice, quindi è arrivato il momento buono per tracciare un bilancio di quello che è stato, e per cercare di capire quello che sarà. Il nuovo allenatore della Juventus è un personaggio particolare, ma soprattutto è un tecnico dall’approccio sistemico e moderno, fortemente identitario: radicale insomma, se non addirittura ‘straniero’ rispetto al nostro movimento calcistico. Eppure Sarri è riuscito a imporsi. L’ha fatto evolvendosi, negoziando alcuni aspetti del suo modo di intendere e realizzare il mestiere di allenatore, ma nel frattempo è sempre rimasto coerente con l’idea per cui le sue squadre debbano comandare; anzi, dominare il gioco. In questo libro c’è la spiegazione di come questa identità si sia affermata e anche modellata nel corso del tempo, sul campo e nei rapporti di Sarri con le società, i presidenti, gli ambienti con cui ha convissuto nel corso della carriera. E poi c’è una visione, rispetto al suo nuovo progetto come guida della squadra più forte e blasonata d’Italia. Si parla di campo, essenzialmente, ma si intuisce qualcosa di più anche dell’uomo-Sarri, oltre la retorica della bellezza, oltre la sensazione che fosse o sia un corpo estraneo al calcio contemporaneo. Perché il campo dice spesso cose diverse dalla narrazione comune, e a volte può dire anche la verità.