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Notti d'alba
«Fuoricentro dà immediatamente l'idea di ""oltre"""", di """"altro"""", al di là della periferia e della marginalità. Fuori dal centro riconosciuto e spesso, proprio per questo, superato, in funzione di un altro centro. Ed è in corrispondenza di tale - nuovo - centro che abbiamo voluto denominare in questo modo la presente collana di poesia e scrittura poetica, in parte nel recupero di quella """"marginalità del periferico"""", esaltata da Pasolini e ormai superata dalla decentrificazione urbana contemporanea e dalla globalizzazione mondiale. Nel Fuoricentro quindi di una nuova centralità, la parola poetica di Giampiero Cassarà acquisisce una sua prorompente fisicità e specificità. Una sua struttura immaginaria e visiva che inesorabilmente trascina, volenti o nolenti, dentro le sue Notti d'Alba. Notti che non significano una notte che non vedrà mai l'alba, come impone la scrittura di Céline. Notti che invece aspirano alla rinascita, data da un viaggio profondo nella notte stessa. Quella più viva e creativa di chi ha una grande speranza e una profonda fiducia nella forza rinnovatrice dell'animo umano.»"" -
Presenza. Ediz. illustrata
"L'Accademia di Belle Arti di Roma è particolarmente orgogliosa di supportare un'iniziativa progettata e realizzata dagli studenti delle Consulte di Accademie di Belle Arti e ISIA, ospitata per cortese concessione dell'Istituto Nazionale di Archeologia e Storia dell'Arte, nella porzione di Palazzo Venezia destinata alla didattica delle discipline storico artistiche. La mostra presenza, oltre a testimoniare della piena maturità artistica raggiunta dai suoi protagonisti, si colloca nel novero di quelle iniziative degne di essere ricordate nel travagliato processo di attuazione di una Riforma del sistema dell'Alta Formazione Artistica, Musicale e Coreutica.""""" -
When sound becomes form. Sperimentazioni sonore in Italia 1950-2000
«Pubblicato in occasione della mostra ""When sound becomes form"""", il volume raccoglie una selezione di documenti d'archivio dedicati alla storia dell'avanguardia sonora in Italia, dalla metà degli anni Cinquanta al Duemila. Un viaggio nel pianeta sonoro che abbraccia una varietà di materiali: Lp, vinili, locandine e cd originali, fotografie d'archivio e video che ritraggono gli artisti durante le mostre e le perfomance, riviste e cataloghi che hanno contribuito alla storia e alla definizione della sound art. Il suono esce così dal pentagramma liberandosi da regole e codici e inizia ad essere indagato non più come nota o sequenza armonica ma come pura percezione della vibrazione di un corpo in oscillazione. Le tecnologie elettroniche danno impulso alla nascita di linguaggi artistici innovativi permettendo la manipolazione sonora e l'amplificazione dello spazio stesso dell'invenzione creativa. All'interno del volume si è cercato di dare voce ai protagonisti di questa storia con un approccio cronologico e una suddivisione per decenni che consente di storicizzare e contestualizzare la selezione di opere presentate.»"" -
Diego Cerero Molina. Figuras. Ediz. italiana e inglese
"Visitare la mostra di Diego Cerero Molina è come imbarcarsi in una bizzarra avventura in cui si incontreranno molti personaggi insoliti. Questo viaggio ci porterà in un mondo senza senso, proprio come quando Alice cadde nella tana del coniglio e si ritrovò nel Paese delle Meraviglie. Tuttavia, anche se l'aspetto del Gatto del Cheshire lo rende il personaggio più surreale nella storia di Alice, c'è sicuramente molta logica nelle sue affermazioni. Quello che rende le cose intriganti è la dinamica dell'assurdo quando si osserva che """"siamo tutti matti qui"""". La follia è un dato di fatto nel Paese delle Meraviglie e il Gatto del Cheshire ci ricorda che spesso razionalizziamo le cose che facciamo, inventando scuse per il nostro comportamento esagerato per farlo sembrare normale. Ma non importa quali scuse inventiamo, molto di ciò che facciamo è semplicemente folle. Quindi, per apprezzare appieno questa avventura concepita come una mostra fuori dal comune, forse dobbiamo essere un po' pazzi e disposti a seguire un coniglio parlante dentro la sua tana, proprio come Alice. La mostra Figuras vuole demistificare il ritratto tradizionale, attraverso elementi come il grottesco e la parodia.""""" -
Giuseppe Uncini / Termoli 2019. Ediz. illustrata
"La mostra Giuseppe Uncini/Termoli 2019 non è solo un omaggio al grande artista marchigiano, ma si collega idealmente anche alla storia del suo forte legame con la città di Termoli, a partire dagli anni Sessanta. È infatti nel 1962 che, mentre Uncini sperimenta ferro e cemento per una serie di nuovi lavori e fonda insieme ad Achille Pace, Gastone Biggi, Nicola Carrino e Pasquale Santoro il Gruppo Uno, il suo amico Pace lo invita a partecipare al Premio Termoli, momento che l’artista marchigiano ricorderà sempre con grande affetto. L’esperienza del Gruppo Uno si conclude nel 1967. Da quel momento tutti i componenti del gruppo portano avanti con modalità autonome le proprie ricerche negli ambiti della pittura e della scultura. Proprio la pittura è il primo amore di Uncini che, arrivato a Roma nel 1953, inizia a frequentare artisti come Burri, Capogrossi, Cagli, Colla, Perilli, Festa, Angeli e Lo Savio senza però farsi inglobare in nessuno dei gruppi o delle correnti artistiche che vanno formandosi in quel volgere di anni. """"" -
Lorenzo Puglisi. Il grande sacrificio
"L'artista non ci offre una forma definitiva ma il generarsi della forma, che è poi il senso di questo contemplare il passato: l’opera non è morta, l’opera è viva, è feconda e il suo splendore attraversa i secoli e continua a illuminare gli uomini e il tempo. Uno splendore che si fa abbagliante in un’icona come l’Ultima Cena di Leonardo. A lei Puglisi ha voluto dedicare Il Grande Sacrificio, l’opera più imponente da lui realizzata. Scrive il poeta Davide Rondoni: «Il Grande Sacrificio nasce come doppia sfida. Perché dialoga con un capolavoro, e soprattutto perché da lì muove, sfidando ogni oscurità possibile – quella della vanità del sacrificio, come quella della vanità del tutto, compresa l’arte intera – per far emergere poco più di un segno, poco meno di un disegno o rilievo. Insomma, quasi balbettando da un nuovo sempre più estremo inizio».""""" -
VIII Edizione Premio Fondazione VAF
Tra i 12 progetti di Passione, un grande progetto che il Mart Museo d'Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto dedica alla collezione della Fondazione VAF, spicca la prima tappa del prestigioso Premio VAF assegnato dalla Fondazione tedesca ad artisti italiani under 40. I partecipanti sono Nico Angiuli, Davide Balossi, Tania Brassesco & Lazlo Passi Norberto, Giulia Berra, Martina Brugnara, Nina Carini, Federica di Carlo, Andrea Fontanari, Giovanni Gasparro, Silvia Giambrone, Emanuele Giuffrida, J&Peg, Dario Maglionico, Domenico Antonio Mancini, Michele Parisi, Susanna Pozzoli. Durante l'estate il Premio sarà presentato in Germania, presso la Stadtgalerie Kiel. -
A lungo andare. Unmooring. Ediz. illustrata
"Alla base del lavoro di Matteo Montani c’è la ricerca dell’identità di un segno espressivo forte. Ogni ciclo pittorico si fonda su segni che sembrano zampillare dalla forza della natura. I segni sono tantissimi e l’artista accelera la loro proliferazione. Secondo Rainer Maria Rilke siamo circondati da segni. Per Montani il segno è salvifico e attraverso segni costruisce una parete di dettagli, una messa a fuoco del particolare. Ma c’è un altro aspetto che emerge con evidenza: l’aspetto performativo della pittura. Nell’arte italiana non è raro che l’aspetto pittorico sia coniugato con la performance. Pensiamo alla ballerina che danza davanti al quadro rosa con lo spartito alla Documenta di Kassel nel 1972, sintesi straordinaria di Jannis Kounellis (Da inventare sul posto). Pensiamo al Mangiafuoco che sputa fiammate sulle fiamme di pittura del quadro di Pier Paolo Calzolari (1979)...""""" -
We lost the sea. Ediz. italiana e inglese
[...] We lost the sea è un'installazione cinetica concepita come dispositivo scenico, una macchina teatrale che non ha timore di mostrare i suoi trucchi e i suoi ingranaggi ma che, anzi, ricerca nell'artificiosità del teatro la sua dimensione poetica. La platea prende la forma di un pontile, elemento aggettante rispetto alla terraferma che consente di vivere un'esperienza ravvicinata, inclusiva, di relazione intima con l'opera e con l'universo naturale sintetizzato e sintetico che rappresenta. Sintetico è il materiale, la vetroresina, di cui sono fatte le cisterne per la raccolta dell'acqua piovana, qui utilizzate come contenitori di brani di mare palermitano. Sintetico è il soffio meccanico dei ventilatori; sintetici i fogli di mylar ancorati alle cisterne che, muovendosi e sventolando come altrettanti aquiloni, generano riflessi di luce provenienti dalle profondità marine. Sintetico, infine, è lo sguardo dell'artista che condensa entro i limiti dello spazio scenico il sistema fluido acqua-aria-luce, sistema generatore del respiro della terra, evidenziandone le costrizioni, i patimenti, le apnee. [...] -
Mauri Muntadas. Catalogo della mostra (Venezia, 8 maggio-31 agosto 2019). Ediz. italiana e inglese
Fabio Mauri e Antoni Muntadas sono due grandi precursori che con il loro lavoro hanno anticipato molte delle tematiche contemporanee. Si tratta di due artisti diversi e con specificità differenti, tuttavia esistono elementi che possono accomunarli relativamente a temi e problemi affrontati. La parola chiave del possibile legame tra i due è potere che ambedue gli artisti indagano negli aspetti politici, economici, mediatici e culturali. Tutti i lavori di Mauri e Muntadas sono intrinsecamente politici. Ma alcuni indagano in modo più specifico il tema della politica. L’opera di Mauri ""Manipolazione di cultura"""" analizza i meccanismi del consenso di due dittature del passato (ma vissute dall’artista stesso in gioventù), fascismo e nazismo, svelandone le pratiche manipolatorie. Il work in progress di Muntadas intitolato """"Political advertisement"""" è costituito da un serrato montaggio delle campagne elettorali presidenziali degli ultimi anni negli USA mettendo a nudo le tecniche della comunicazione politica. Molte altre tematiche sono poi connesse a quella politica e ideologica."" -
Invitation to a disaster. Ediz. italiana e inglese
"Se due artisti riescono intimamente e segretamente a farsi luce uno con l'altro sono proprio Matteo Montani e Antonio Trimani. La luce dei monitor dell'uno sembra fatta della stessa densità immateriale della pittura dell'altro, le immagini in entrambi i casi scorrono dando l'impressione di esser ferme. Il movimento è un miraggio, ma i miraggi sono comunque realtà. Nel caso di Montani si legge ancora vibrante la storia, anzi le micro storie, dei passaggi di colore, delle colature, delle cadute di gocce liquide, dei movimenti del blu sulle invisibili e luccicanti asperità dei granelli della carta abrasiva, fantasmi di pittura che vogliono apparire per poter meglio scomparire. In quello di Trimani la fissità dell'immagine viene smentita da mutamenti e cambiamenti al limite della soglia del percepibile. I due insomma si scambiano senza volerlo l'essenza stessa del loro mezzo espressivo e tecnico. Montani ha dalla sua la visionarietà di chi deve creare il mondo che appare, Trimani deve prima vedere il mondo che già è apparso. Uno aspetta che accada il miracolo, l'altro ce l'ha già di fronte e lo deve solo ricreare attraverso la visione elettronica. [...]""""" -
Istanbul. Ediz. italiana e inglese
"Quando cammini per le strade di Istanbul sei avvolto da una travolgente sensazione di vivacità trasmessa dal patrimonio culturale, spirituale e politico cosmopolita della città. Per secoli la posizione unica e strategica di Istanbul al crocevia di continenti e civiltà è stata una fonte ricca di idee, credenze, scambi commerciali, trasporti e creazioni. La scelta di una mostra dedicata alla città di Istanbul in una galleria d'arte romana non è stata casuale. L'antica città di Costantino veniva anche chiamata """"Nuova Roma"""" per la sua somiglianza con la grande città dell'Occidente. Non c'è da meravigliarsi che Istanbul e Roma siano pensate come città gemelle. Entrambe si estendono su sette colline con l'insediamento della vecchia Istanbul, confinata fra il Mar di Marmara e il Corno d'Oro, mentre Roma è prosperata su entrambi i lati del fiume Tevere.""""" -
La scultura di Alberto Burri: opera inversa (1978-1992). Ediz. illustrata
Il volume inaugura la collana ""Equilibri"""", edita dalla Fondazione Palazzo Albizzini Collezione Burri e diretta da Bruno Corà, che raccoglie, in un formato tascabile e insieme raffinato e dai materiali pregiati, gli studi più aggiornati, i saggi di ricerca di nuova interpretazione sull'opera di Alberto Burri e sulle grandi tematiche ad essa connesse. Marco Tonelli rilegge l'intera opera tarda del grande Maestro attraverso una riflessione sulla scultura e l'analisi della variegata vicenda plastica di Alberto Burri, che si snoda dal 1978 al 1992. «Sono partito facendo in scultura qualcosa che facevo anche in pittura», aveva dichiarato l'artista. Intessendo confronti e relazioni tra la scultura di Burri e la sua intera opera, insieme anche a quella dei grandi protagonisti della scultura del Novecento, italiani e internazionali, e i più importanti nomi della filosofia e degli studi di estetica, il libro è un focus sulla """"poetica della forma"""" di Alberto Burri."" -
L' ultimo paese
La storia di un pittore di ex voto e un bambino miracolato. La festa dell'abete per salutare l'arrivo della primavera in un paesino del sud dove il sacro interrompe il tempo dell'utile. La natura severa, i visi consumati dall'affanno sotto il sole. Un romanzo a fumetti tra archetipi e illusioni, che scava tra la polvere della Storia. -
Io sono mare
Finalista Premio ORBIL 2019 sezione BalloonMare è una bambina con la voglia di scoprire. Franky è il suo amico, un pesce pagliaccio antropomorfo. Insieme fanno un viaggio intenso come un sogno e precipitano in un oceano immaginario. Ci sono anemoni che possono fare male, palloni gonfiati, anfiprioni in trasformazione. Mare ci fa crescere in un racconto che intreccia Ponyo di Miyazaki ma in senso contrario, dalla terra verso l'acqua. Età di lettura: da 8 anni. -
Lungo i bordi
Il viaggio intenso e onirico di un ragazzo verso la conquista della maturità. Un giovane in visita dalla nonna che vive sola in un vecchio rudere. La campagna e i suoi abitanti, le loro superstizioni e le pratiche cruente. Una lunga passeggiata che riporta a galla sogni e vecchi ricordi. Zuo Ma riflette attentamente sul passaggio del tempo e sul valore di sogni e ricordi e attraverso un inedito uso dell'acquarello disegna un racconto coinvolgente strappato da improvvisi squarci lirici che ricordano il cinema di Wong Kar Wai. -
A.M.A.R.E.
Cinque storie a fumetti intime sull'amicizia per decostruire gli stereotipi di genere e raccontare tutta la complessità dell'adolescenza tra scoperta del proprio corpo, sentimenti e sessualità. Ritrovarsi in un corpo in trasformazione, orientarsi tra le possibili sfumature dell'identità di genere, la ricerca di sé e del proprio piacere... Sono solo alcune delle tematiche che attraversano le storie raccontate dalle autrici italiane, una finlandese e una coreana, vanno a comporre una visione multiforme di adolescenze diverse ma che si richiamano nella loro universalità. Cinque narrazioni ""d'autrice"""" per dare voce alle incertezze date da modelli sociali di femminilità troppo stretti e alla difficoltà di emanciparsi da essi nel periodo dell'adolescenza, quando il passaggio turbolento dall'infanzia all'età adulta pone davanti a territori emotivi dai confini incerti."" -
Ted tipo strano
Ted, un tipo strano di Émilie Gleason è il libro che ha conquistato il pubblico e la critica francese, vincitore del prix révélation al festival di angouléme 2019 e del prix bd zoom di ginevra. Un fumetto iperdinamico che racconta la sindrome di asperger con grande umanità e senza ipocrisie, calandoci nella vita di un ragazzo che vive le cose in modo tutto suo. -
Teatro di natura
Un libro per giovani lettori che per la prima volta racconta la biografia immaginifica del grande naturalista Ulisse Aldrovandi, fondatore di uno dei primi musei di storia naturale d'Italia, di cui si avvicina il cinquecentenario della nascita. Tra gli aneddoti singolari di una biografia ricca di viaggi avventurosi e incontri straordinari affiorano tematiche importanti come la ricerca delle proprie passioni, la curiosità e il desiderio di conoscenza. Età di lettura: da 7 anni. -
Come scomparire
Una notte diversa da tutte le altre. Nello zaino una bussola, frutta secca, qualche piuma di corvo, due coperte sottili. Aida e Ryo partono verso un giardino fuori dal tempo per vivere l'ultimo momento di evasione prima dell'inizio di una nuova scuola. L'immersione nella natura, i giochi e la meraviglia della scoperta renderanno questa esperienza indelebile. Età di lettura: da 10 anni.