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O Zico o Austria
Negli anni Ottanta poteva capitare che nell'Udinese giocasse uno dei talenti più puri della storia del calcio. Arthur Antunes Coimbra, per tutti Zico, è stato un fenomeno capace di incantare un paio di generazioni e di far sognare le tifoserie di tutto il mondo, comprese quelle del Giappone. Arrivato dopo una trattativa interminabile, coraggiosa e folle, Zico per due splendidi anni ha giocato allo stadio Friuli. ""O Zico o Austria"""" è lo slogan che i tifosi dell'Udinese scandivano in piazza insieme al loro presidente, quando la Federcalcio minacciava di invalidare quel trasferimento così romantico e così inspiegabile. Una voglia di separazione dovuta al pallone, quando di secessione non si parlava ancora. Di quella folgorante avventura è conservato poco nelle bacheche del club bianconero, ma è rimasto il racconto di un'utopia trasformata in realtà. Enzo Palladini narra la straordinaria epopea friulana di Zico senza tralasciare nulla della storia brasiliana: il Flamengo, il Maracanà, il fratello Nando perseguitato dalla dittatura e gli sfortunati mondiali giocati con la Seleçao."" -
Quattro a tre
Qualche minuto dopo il triplice fischio dell'arbitro Arturo Yamasaki, un giornalista scrupoloso come Giorgio Lago andò a chiedere conferma a Gianni Rivera se il gol definitivo del 4-3 lo avesse segnato di sinistro. L'emozione del momento aveva colto impreparato uno dei migliori giornalisti sportivi di quella generazione. Ancora più sorprendente però è la risposta del fuoriclasse azzurro: ""Sì, certo, di sinistro"""". Si erano sbagliati entrambi. Quel gol, visto decine e decine di volte (non solo) in televisione, smise subito di essere reale per trasformarsi in una specie di apparizione. Teatro, cinema, università, letteratura, fumetto, televisione, musica... la rete di Rivera è diventata, e per estensione tutta Italia-Germania 4-3, tante di quelle cose che a un certo punto sono stati trascurati i veri protagonisti dell'evento. Partendo dalla vigilia del match Roberto Brambilla e Alberto Facchinetti raccontano l'intreccio di storie sviluppatesi in quei 120 minuti tra personaggi italiani, tedeschi e messicani. Perché a fare la Storia il 17 giugno 1970 all'Azteca, stadio inaugurato quattro anni prima in vista delle Olimpiadi messicane, sono stati degli uomini e un pallone."" -
Michel et Zibi. Gli amici geniali
Un pomeriggio di fine ottobre, Platini e Boniek sono seduti in un caffè di Torino. Sono stati catapultati in Italia dopo il mondiale 1982, per far vincere alla Juve la coppa dei Campioni. Tra i due stranieri nasce subito un'amicizia, lunga ormai quasi quarant'anni. Un rapporto costruito sulla sincerità. Critiche, oltre che sorrisi, ma vitalizzato dal rispetto e dalla stima. Alla Juve, per prenderli in giro, li chiamano Fraternité e Solidarnosc. Diversi, ma uguali. Specie quando si tratta di dialogare palla al piede. Platini sa trovare strade che sul campo altri non sono capaci di vedere. E lì spedisce il pallone per Boniek, veloce come una saetta e fulmineo nelle scelte. Uno nato nella ricca e austera Francia, raffinato di modi e di pensiero. L'altro, oltre cortina, prigioniero di un regime che gli sottrae metà dei guadagni. Entrambi europei, ma di un'Europa divisa dalle ideologie, separata dalle diverse economie e culture, capaci insieme di far brillare l'Europa juventina nelle magiche notti (purtroppo una anche tragica) di coppa dei Campioni.""Michel et Zibi"""" di Enzo D'Orsi, che conosce bene i due campioni e i due uomini, è un libro di calcio e amicizia."" -
Loco a Marsiglia. Storia di un amore tra Bielsa e la città
Restituire il calcio ai tifosi, al di là del risultato, delle vittorie e delle sconfitte. È questo ciò che ha lasciato in eredità Marcelo Bielsa a Marsiglia. Ha riportato l'entusiasmo genuino, il senso di appartenenza nei confronti di quel simbolo che l'Olympique è per la città. La grande vittoria del Loco, quella che sugli albi d'oro non comparirà ma che ha un valore inestimabile. Non ci sono trofei da celebrare, il progetto Bielsa non ha riempito la bacheca dell'OM e allora perché Marsiglia non ha dimenticato quello che potrebbe essere considerata poco più di una scommessa persa, se non addirittura un mezzo fallimento sportivo? Perché per Bielsa ""il successo è un'eccezione. Gli esseri umani qualche volta trionfano, ma di solito progrediscono, combattono, lottano e, di tanto in tanto, vincono. Ma solamente di tanto in tanto"""". Fabio Fava racconta il Loco a Marsiglia nella stagione 2014/2015, facendo riferimento anche ai precedenti campionati dell'allenatore, dagli inizi con il Newell's Old Boys passando per il Cile e Bilbao, sino all'avventura con il Leeds United. La coerenza e l'integrità di Bielsa sono rimaste sempre le stesse."" -
Cronache da bordo ring. Ali, Hagler, Tyson e gli altri
Viaggi, appunti, note sparse su foglietti volanti, ritagli. In ""Cronache da bordo ring"""" Claudio Colombo condivide il bottino di esperienze di una ultratrentennale avventura al Corriere della Sera. Da bordo ring la prospettiva è migliore. C'è la giusta distanza per seguire la traiettoria di un colpo ben portato, ma anche la possibilità di scrutare negli occhi i due contendenti, intuirne prima le loro azioni, cogliere l'attimo in cui si decide un attacco o si accetta la resa. Da qui il pugilato è un'altra cosa: è coraggio, sudore, movimento, respiro, dolore. È magia che si rinnova ad ogni sfida.L'autore segue e racconta i match dei campioni più celebrati, e ricorda i colloqui con molti dei personaggi, stranieri e italiani, che hanno contribuito a costruire la leggenda di questo sport. Nomi iconici come Ali, Foreman, Hagler e Tyson, ma anche """"outsider"""" e """"perdenti"""" con i quali indagare il mistero e il significato di una disciplina nata con l'uomo."" -
Antialmanacco del calcio
L'antialmanacco di Carlo Martinelli dribbla albi, palloni e scarpe d'oro, statistiche, carriere esemplari, polemiche da Var Sport, moviole. Tutto quel che vi troverete è stato diligentemente attinto solo ed esclusivamente dalla cara vecchia carta. E come era, è stato restituito a queste pagine. Non una riga in più. Marilyn in campo, Cantona che scalcia, Zidane che dà fuori di testa, la Juve operaia antiAgnelli, il sorriso di Nobby Stiles, il modulo 0-3-7 applicato troppo poco. Trecentosessantacinque giorni di avvenimenti calcistici assai particolari, lungo un secolo e oltre. Questo antialmanacco citazionista (con postfazione di Gianvittorio Randaccio) è anche un tentativo di détournement, di deviazione dal senso comune pallonaro. Bagliori, romanticherie, porcherie, ribellioni, velleità, gesti esemplari. Immancabili: sangue, sesso e soldi. Per la gioia, e talvolta la sacrosanta indignazione, che sempre accompagna chi va per archivi, coltiva la memoria e rifugge l'ovvio, il consueto, il consolidato. -
Sulla sirena. Livorno-Milano 1989
Il 27 maggio 1989 va in scena il più incredibile epilogo nella storia del campionato di basket italiano. L'Enichem Libertas Livorno e la Philips Olimpia Milano si sfidano in Gara 5 della finale scudetto, chi vince è campione d'Italia. Di fronte ci sono due team costruiti con filosofie, ambizioni ed esigenze totalmente diverse. La Libertas, composta da ragazzi alla loro prima esperienza ad altissimo livello, ha un legame affettivo strettissimo con la città. L'Olimpia ha dominato il decennio della pallacanestro italiana, arrivando sempre in finale dal 1982 e già che c'era ha pure vinto due Coppe dei Campioni.La partita è equilibrata, indecisa fino all'ultimo: sulla sirena il giocatore di Livorno Andrea Forti realizza il canestro che permette alla sua squadra di andare avanti nel punteggio. Un arbitro indica che è stato segnato in tempo, l'altro no. Per circa venti minuti Livorno festeggia il suo primo storico scudetto, poi all'improvviso tutto cambia. Il titolo sfugge per centesimi, forse millesimi di secondo, sempre ammesso che il confine del tempo di gioco sia stato superato. ""Sulla sirena"""" è la storia dello scudetto di Milano e del non scudetto di Livorno."" -
Il pallone ai tempi di Tino Asprilla
Seguire il cammino di Faustino Hernàn Hinestroza Asprilla, un ragazzo ribelle e scapestrato che voleva fare il musicista di salsa, significa riportare alla luce il grande periodo del Parma, raccontandone personaggi d'altri tempi come Nevio Scala, Calisto Tanzi, Giambattista Pastorello, gente che ha provato a capire il calciatore colombiano e non sempre è riuscita nello scopo. In queste pagine si trovano alcune coppe, qualche gol spettacolare, ma soprattutto tante avventure irripetibili, tante donne, tanti aneddoti rivissuti attraverso la voce di dirigenti, ex compagni di squadra, giornalisti colombiani e italiani. ""Il pallone ai tempi di Tino Asprilla"""" è la storia di qualcosa che non potrà mai più tornare, perché quello che si poteva vivere negli anni Novanta non può essere rivissuto. Nell'era dei social network e della comunicazione globalizzata niente è più come prima e uno come Asprilla, il calciatore più amato di sempre a Parma, alla prima marachella si troverebbe dentro ad un'incredibile bufera mediatica. Figuriamoci alla millesima."" -
L' allegra banda. Ediz. illustrata
Età di lettura: da 4 anni. -
Andiamo. Ediz. illustrata
Età di lettura: da 3 anni. -
Primerime. Scopri e vedi da capo a piedi. Tra le rime indoviniamo quante parti ha il corpo umano! Ediz. a colori
Il cofanetto contiene 3 libricini: Un tesoro senza oro, Apriam la mano piano piano, Gambe e piedi: salta e siedi. Età di lettura: da 3 anni. -
I bambini arcobaleno e la Legge della vita di gruppo
Età di lettura: da 4 anni. -
Torte in festa. Chubby & Sticky. Vol. 4
A caccia di muffin dispettosi? E se fossero i piselli i più terribili e avventurosi, quelli che nessuno riesce mai ad acchiappare? Per il pentolino magico (Chubby) e il suo 'attendente' cucchiaio (Sticky) le avventure non si esauriscono mai! Anzi ogni volta è una vera sorpresa incontrare nuovi amici con i quali correre, inventare trabocchetti, superare prove e soprattutto divertirsi! Così i bambini sognano e si affezionano - attraverso la lettura a quei cibi mai considerati prima (o, peggio, tanto odiati prima): il pomodoro diventa il valoroso compagno di viaggi, il peperone un abile moschettiere e la carota una dolce fanciulla da portare in salvo... Età di lettura: da 7 anni. -
Indovina i miei gusti. Chubby & Sticky
Età di lettura: da 7 anni. -
Born to be wine. Persone oltre il vino
Un mondo affascinante, tutto da esplorare, fatto di vigneti, filari, uve da far maturare e da trasformare in vino. Un lavoro che coincide con la passione e con la voglia di ""plasmare"""" vini d'eccellenza, anche (o per fortuna!) in quantità limitate. Seguendo questa ricerca Arturo e Daniele Brambilla, padre e figlio appassionati e fondatori della società BaccoMinore, si sono messi alla ricerca di piccole cantine, vere perle enologiche italiane, raccontando la loro storia e il loro territorio."" -
Cucina da... gatti. Ricette da vero gourmet
Il loro comportamento altezzoso li rende animali unici, tra coccole e fusa sanno impadronirsi della casa e... pure della cucina visto che, anche la loro alimentazione, deve essere bilanciata e con ingredienti particolari! Un ricettario per gli amici gatti, nato dalle idee di Leonardo Cairo - anche fotografo dei piatti - e da Marco Vandoni. Pesce e carne la fanno da padroni, ma anche verdura, frutta e cereali: basta combinarli nel modo giusto per dare ai vostri animali un'attenzione in più! -
Vi presento il... chutney (e qualche confettura speciale)
Ogni stagione regala frutta e verdura a volontà, colorata, succosa e dal sapore invitante! Come trasformare questa ricchezza e renderla sempre protagonista della tavola di ogni giorno? Cosa fare di fronte a golose ciliegie, a un cesto di grosse albicocche, a tante deliziose cipolle o davanti a una cassetta colma di candidi cavolfiori? Semplice, basta realizzare appetitosi chutney, dolci confetture e buonissime marmellate. Per le dosi e i suggerimenti nell'accostare spezie e aromi è sufficiente affidarsi alla creatività di Laura Adani! I chutney di mango, di finocchi o di zucca e cannella, non saranno più solo una salsa di origine indiana, ma si trasformeranno in ricette ""tutte vostre"""" da proporre per pranzi e cene, in compagnia di pesce, carne e formaggi. Allo stesso modo non ci sarà più una crostata senza l'insuperabile confettura di pesche o mirtilli homemade, e nessuna colazione avrà la bontà del pane con la marmellata di arance o bergamotto preparata con le vostre mani!"" -
Storie di una degustatrice astemia. Il sapore agrodolce dei ricordi
Come si può essere affamati di ricordi? Le memorie di persone speciali diventano gli episodi di una saga intrigante, interpretati come una ricchezza da tramandare affinché, nella loro sbalorditiva verità, non rischino di “volare via come uno sbuffo di farina su una spianatoia”. rn""Li ricordano seduti, a fine maggio, davanti alla casa nella quale hanno abitato per diversi anni: lei con un cestino di fragole mature, lui con lo sguardo sereno.rn“Senti come sono buone con una punta di zucchero!”, diceva Carolina, imboccando il marito con una fragola, dopo averla leggermente tuffata nella zuccheriera.rn“Sì, hai ragione, hanno un buon sapore! Però, per me, le più dolci in assoluto, resteranno sempre quelle che abbiamo mangiato assieme tanto tempo fa, trovate per caso tra gli echi sordi della guerra.”rnrnrnTra racconti ed esperienze, Storie di una degustatrice astemia racconta fatti realmente accaduti, da quelli più amari della guerra sino a quelli più dolci e succulenti dell’amore. Ogni episodio ha come filo conduttore il cibo, descritto nella sua semplicità e nella sua importanza, dipinto attraverso una quotidianità lontana ma ammaliante, contraddistinta dal profumo di buono della vita, quello che non sazia mai. rnrnLe memorie di persone speciali diventano gli episodi di una saga intrigante, interpretati come una ricchezza da tramandare affinché, nella loro sbalorditiva verità, non rischino di “volare via come uno sbuffo di farina su una spianatoia”. Solo così il sapore delle fragole si plasma nell’amore tra due persone, l’odore polveroso della farina di castagne si mescola a quello tiepido e avvolgente del pane, oppure un pugno di riso si trasforma in una conquista tra violenza e determinazione. rnrnDiviso in 12 storie, 7 ambientate o interpretate da persone della Lunigiana, la valle in provincia di Massa Carrara, 5 ambientate e interpretate da protagonisti della Pianura Padana, nelle zone della provincia di Modena, il libro narra differenti vicende della vita tra momenti difficili e attimi di divertimento, il tutto con tono semplice e diretto."" -
Soul Vermouth. Il piacere di scoprirlo in ogni sua forma
Un simbolo dei primi del Novecento, presente in tutti i locali e, fino a qualche decennio fa, immancabile nelle vetrine di casa. È il Vermouth, il vino aromatizzato made in Italy, nato a Torino ma diffuso in tutto il Paese. Vissuto un lungo periodo di fama, tanto da identificare ""l'ora del Vermouth"""" come momento imprescindibile della giornata, dopo anni di oblio, oggi sta riprendendo il posto che gli spetta, dagli incontri conviviali con gli amici, sino all'after dinner. Nella versione Dry ed Extra Dry, Rosso, Bianco e Rosé, il Vermouth si conferma essere versatile e adatto alla miscelazione, rivisitando non solo i cocktail della tradizione ma abbinandosi anche a ricette originali. Una riscoperta di profumi e sapori che rendono questo vino aromatizzato uno spiritz da valorizzare, senza perdere mai di vista l'eleganza che lo contraddistingue."" -
Cioccolami
Cioccolatini per sedurre.