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Per rileggere Emilio Lussu
Il volume raccoglie gli atti del I e II Seminario Internazionale di Studi su Emilio Lussu tenutosi a Cagliari e Armungia nel 2018 -2019 a cura di Daniela Marcheschi. È un'opera innovativa nell'ambito della critica lussiana, sia per i suggerimenti interpretativi, che ne modificano radicate consuetudini di lettura, sia per l'acquisizione di ulteriori conoscenze, attinte da fonti disparate e da documenti ritrovati negli archivi europei, in specie di polizia o dei dipartimenti di sicurezza. Il volume puntualizza, per ribadirla ora in modo decisivo, l'unitarietà dell'esperienza intellettuale di Lussu: politico e scrittore, la cui opera letteraria si sviluppò sempre in coerenza con la maturazione delle idee e dei principi dell'azione socialista, sardista e antifascista. Grazie ai diversi punti prospettici e al carattere multidisciplinare, ""Per rileggere Emilio Lussu"""" si rivela fondamentale per illuminare la straordinaria figura dell'autore: non solo combattente coraggioso della Prima guerra mondiale, antifascista risoluto, un classico novecentesco della narrativa e della politica, talmente vivo da aprire nuove strade alla letteratura e alla vita civile dell'Italia di oggi."" -
Emilio Lussu civilis homo
Il rinnovato interesse, nazionale e internazionale, per la figura e l'opera di Emilio Lussu, combattente pluridecorato della Prima guerra mondiale e tra i maggiori esponenti dell'opposizione al regime fascista e della rifondazione democratica dello Stato italiano, ha sollecitato nuove ipotesi interpretative. Ne sono prova i saggi raccolti in questo volume, che affrontano con rigore documentario e critico i molteplici profili d'interesse che l'esperienza umana e civile di Lussu presenta: per la militanza politica, per il contributo teorico a una nuova concezione dello Stato, per la produzione narrativa e memorialistica, per il riflesso potente nell'immaginario popolare. Se la produzione propriamente letteraria di Emilio Lussu merita una più alta considerazione nel panorama letterario del Novecento, italiano ed europeo, la sua esperienza politica, incardinata sui valori dell'autonomia, del federalismo e dell'internazionalismo, conserva una viva attualità. -
I mondi di Remo Gaibazzi. Le tradizioni dell'umorismo europeo nel cuore di Parma
Remo Gaibazzi, nato a Roccabianca in provincia di Parma nel 1915, dentro l'argine del Po, e morto a Parma nel 1994, è stato un artista formatosi nella tradizione europea dei giornali satirici e nei numeri unici locali, che ha dialogato con le correnti dell'arte internazionale senza mai muoversi dalla sua amata città, lavorando nel suo studio all'ombra del Duomo e del Battistero dell'Antelami. A Parma i numeri unici ottengono un successo straordinario e si trovano linfa nella tradizione goliardica dell'università cittadina, e nei caffè letterari dove si formano scrittori del calibro di Giovannino Guareschi e Cesare Zavattini, artisti come Nullo Musini, grafici come Erberto Carboni e lo stesso Remo Gaibazzi. Nella ventennale attività di Gaibazzi, collaboratore e fondatore di numeri unici, vignettista umoristico e satirico, si riscontra la volontà di andare oltre la bonarietà dell'umorismo per analizzare e rappresentare il mondo interiore dell'uomo contemporaneo. Rileggere con queste premesse gli inizi di Gaibazzi, in dialogo come disegnatore umoristico con grandi artisti del Novecento, consente di vedere sotto una nuova luce la sua intera produzione. -
Una questione sognata. I racconti fantastici di Beppe Fenoglio
Un'insolita lettura di Fenoglio che completa la figura di uno dei massimi autori del dopoguerra italiano. -
Matrioska
In un gioco di contenuti e contenitori si svolge il racconto di un'attesa, anzi di due. Quella della figlia di una scrittrice che si trova davanti a una richiesta postuma emotivamente ingombrante - la lettura di decenni di diari privati della madre scomparsa - aspettando di capire il motivo di quell'ultimo desiderio. E quella della donna che nell'ultimo dei suoi quaderni - il ""Quaderno dell'attesa"""", appunto - racconta di una prospettiva d'amore che si schiude quasi accidentalmente durante una festa, un desiderio coltivato attraverso le parole di un diario. Un'attesa che diventa il dipanarsi di una vita, di incontri e presenze, di improvvise intuizioni, come quella di essere stata """"l'anello debole di una catena di patologia famigliare, l'elemento che interrompe un processo ma per far questo deve spezzarsi"""". Un'attesa che è anche una ricerca, la ricerca della """"parola che dica tutto"""", nel timore che """"nessuna parola mai riuscirà a dire, per intero, il corpo"""". Una narrazione a molte voci, leggera e drammatica, ironica e sensuale, che pagina dopo pagina svela al lettore il contenuto segreto dell'ultima matrioska."" -
Fare o non fare. Non esiste provare. Cosa e perché stampare in 3D
Questo libro parla di stampa 3D. E come la stampa 3D ha tre dimensioni. La prima si legge, la seconda si guarda, la terza si stampa in 3D, appunto. -
Omissis 01. La vera storia di Rosa Amato. Camorrista per vendetta, pentita per amore
"Nei miei sogni non c'era né di essere una camorrista, né di diventare una collaboratrice di giustizia"""". La vita di Rosa Amato, studentessa di giurisprudenza che voleva diventare avvocato, è cambiata in una notte." -
Indietro tutta. Navigando verso la scuola di domani
Chi ha già letto o conosciuto Francesco Dell'Oro sa che in tema di scuola (e dintorni) la sua voce canta spesso fuori dal coro. Ciò nonostante, per ragionare della scuola di domani, un titolo come Indietro tutta appare sibillino, quasi un ossimoro. Ci prospetta una scuola-Titanic che deve invertire la rotta per non colare a picco urtando l'iceberg della contemporaneità? Tranquilli, lo scenario non è così catastrofico né la manovra da compiere così disperata. Tuttavia è sempre più necessario - ci dice Dell'Oro - usare i comandi con sensibilità e lungimiranza, sapendo che la rotta già tracciata può dare qualche indicazione su quella ancora da tracciare. E soprattutto imparando, quando occorre, a mettere le macchine ""indietro tutta"""". A rallentare, appunto. Senza voler essere un manuale di navigazione nella scuola del terzo millennio, questo libro ne studia sia le correnti favorevoli che le secche. A cominciare dai DSA (disturbi specifici dell'apprendimento), un prezioso approccio conoscitivo e didattico che può trasformarsi in diagnosi """"totalitaria"""" ignara dei diversi, naturali tempi di crescita degli studenti."" -
Un bel respiro. Con il corpo, con il cuore e con la mente
Un bel respiro è un racconto biografico che tocca le tappe della crescita professionale e personale dell'autrice, Rita de Caroli, fisioterapista e counselor. Il benessere, la cura di sé, hanno radici nel corpo, nei segnali dà e che non possono trascurare perché spesso legati al dolore. L'attenzione a sé stessi parte proprio dal respiro che, come un filo, tiene uniti corpo, mente e cuore; accarezza e cura, dando vigore al corpo liberando le emozioni. Il libro ripercorre il percorso dell'autrice, che in quarant'anni di carriera ha tenuto aperti sia gli occhi che il cuore con l'obiettivo di aiutare i propri pazienti ad acquisire una buona postura attraverso esercizi a livello sia fisico che emozionale. -
Fuori dalla media. Testimonianze da una scuola particolare: la Civica Media Alessandro Manzoni
La storia di questa piccola Scuola Media del centro di Milano dagli anni Settanta del Novecento fino al 2019 viene qui raccontata da alcuni dei suoi protagonisti: insegnanti, studenti e genitori. Il lettore troverà in queste pagine, al di là di alcuni inevitabili cenni storici, narrazioni e memorie che, come tessere di un mosaico, offrono alla fine un'immagine unitaria che ci parla di passione per l'insegnamento, di relazioni, di progetti educativi, della voglia di scoprire e di sperimentare che hanno coinvolto tutta la comunità scolastica. Ben lontani dal voler fare una ""operazione nostalgia"""" e a due anni dalla sua chiusura, gli autori hanno deciso di far conoscere la storia di questa scuola particolare, convinti che possa dire ancora molto in questi tempi inquieti."" -
Pietro Ingrao: le origini. Dialoghi su Lenola e il nonno garibaldino
Il libro attraverso documenti, interviste e dialoghi, ricostruisce l'arrivo della famiglia Ingrao dalla Sicilia a Lenola e le vicende di questo paese tra la seconda metà dell'ottocento e i primi anni del novecento sotto l'influenza di Francesco Ingrao, nonno di Pietro, repubblicano e garibaldino, che ne fu sindaco fino al 1913. Una ricerca che apre una interessante finestra sulla storia politica contemporanea di un paese del Lazio meridionale, sull'influenza di una famiglia borghese e intellettuale, e sul percorso di formazione di uno dei leader storici della sinistra italiana del 900, Pietro Ingrao, che nell'ampia testimonianza narra il suo particolare rapporto con quel mondo contadino. -
Due padri, due figli. Una famiglia tra Napoli e Latina
La vicenda di due padri e due figli, in realtà un nonno, un figlio e un nipote, che attraversano la Storia del nostro Paese dal settembre 1943 ai giorni nostri. C'è la Napoli degli anni del dopoguerra e del boom economico, con le sue bellezze artistiche e naturali, la sua creatività, la capacità di arrangiarsi tra le mille difficoltà di una metropoli del Mezzogiorno. A fare da contraltare c'è la città di Latina, un centro di provincia di 100mila abitanti, costruita negli anni Trenta dal fascismo, nel bel mezzo di una pianura, un tempo palude. Una città senza Storia se non quella dei suoi pionieri Veneti, Friulani, Emiliani che, insieme all'immigrazione successiva, stimolata dalla Cassa per il Mezzogiorno, non sono mai riusciti a integrarsi per formare un popolo. In queste due città crescono due giovani che affrontano la vita in modo diverso, dalle amicizie alla scuola, dal lavoro alla politica, all'amore. Ma la vera protagonista di questa storia è una donna, Assunta. Sarà lei a guidare i suoi uomini attraverso le difficoltà che la famiglia incontrerà nella vita. -
Il Cùnsolo
Quattro fratelli si riuniscono per ricordare la figura del padre morto di recente. Nel corso di un lungo pranzo, il Cùnsolo, ripercorrono la loro vita, dall'infanzia in un piccolo paese sulla collina al trasferimento in una città nuova, Latina, proprio durante gli anni del boom economico e delle lotte studentesche. Tra una portata e l'altra, sollecitati dal buon vino che scorre in abbondanza, i ricordi riaffiorano impietosi demolendo l'immagine di una famiglia e di un'educazione ""perbene"""" che tutti hanno contestato in modi diversi a seconda dell'età."" -
«Fuori il collocatore!». Le lotte per il lavoro a Sonnino negli anni Cinquanta
Agli inizi degli anni Cinquanta tutti gli italiani sono impegnati, ancora, a riparare le ferite della II guerra mondiale. In questo più generale contesto i disoccupati di Sonnino, che sono 500 su una popolazione di poco più di 7.000 abitanti, si organizzano e lottano per chiedere più lavoro e maggiore giustizia nella assegnazione dello stesso. Il 16 febbraio 1954 numerosi abitanti del paese aderiscono allo sciopero provinciale indetto dai sindacati dando vita a una grande manifestazione popolare che causa però l'intervento della «Celere». I principali responsabili dell'agitazione vengono arrestati e processati. Il libro, basandosi su documenti d'archivio, ricostruisce questo avvenimento inserendolo nel quadro sociale, economico e politico di Sonnino e della provincia di Latina all'epoca dei fatti. -
«Sembravamo tanti quel giorno...». L'occupazione operaia della BPD di Colleferro nel marzo 1950
Non è il biennio rosso né la grande smobilitazione degli anni '80; non è il Nord delle grandi concentrazioni industriali, culla del movimento operaio. È Colleferro, giovane città nelle vicinanze di Roma nata in simbiosi con la sua fabbrica a ridosso della prima guerra mondiale. Già qui sta la peculiarità della vicenda dei giorni del marzo 1950 alla Bombrini-Parodi-Delfino. Il contesto nel quale essa si svolge conferisce quel carattere di unicità che deriva da un conflitto ingaggiato nei confronti del padre-padrone-fondatore della città-fabbrica cui tutto si deve (lavoro, casa, chiesa, scuola, ospedale, tempo libero). La cronistoria della settimana 22-29 marzo 1950 è qui riportata non certo al fine di ricercare vinti e vincitori, ragioni e colpe, quanto invece per restituire una pagina di storia alla coscienza collettiva di una comunità. -
Viaggi nell'Agro Pontino. Vita vitis vinum
«... Il vino dei Lepini sa di terra vulcanica e di profumi di bosco, la vite respira insieme agli olivi. Come le genti che vivono su quei monti è forte e gentile. Le colline da cui proveniva il vino degli imperatori continuano, abbracciate dal sole, a produrre nettare di vita e sogni alcolici. Quello di Satricum si nutre di storia, di tufo e dell'annuncio del mare. Il vino della Litoranea affonda le sue radici nella sabbia, nella duna. È dolce come il miele e odora di salsedine e di mito ...» Un romanzo che è un viaggio nei sentieri dell'Agro Pontino, seguendo illustri e antiche orme, lungo il filo conduttore del vino, secolare eccellenza e linfa vitale di queste terre. Il vino come sublimazione del rapporto dell'essere umano con il territorio e il paesaggio, sia dal punto di vista dell'appartenenza e del radicamento che della sua trasformazione, della mobilità degli uomini e delle idee. -
All'ombra del tempio. Racconti di storia corese
Questa raccolta di racconti è scaturita dall'affetto che l'autrice nutre nei confronti del paese natìo e del suo dialetto. Alcune sono storie vere altre liberamente ispirate a fatti realmente accaduti, ma tutte comunque ambientate nel contesto corese. Spesso narrano vicende della famiglia dell'autrice, ma anche aneddoti curiosi e divertenti tramandati dai racconti degli anziani. Di sovente le protagoniste sono le donne, forti e coraggiose, che con il loro lavoro nei campi e fra le pareti domestiche, sono state a volte le uniche colonne della famiglia in un passato, neanche tanto lontano, dove non esisteva un'assistenza sociale. Il contesto socio-economico di Cori è analogo a quello di tutti i paesi dei Monti Lepini, ma sicuramente ha pagato un prezzo molto più alto durante il periodo dell'ultima guerra, essendo stata lo scenario di cruenti bombardamenti da parte degli Alleati. Le storie tragiche legate a quel drammatico momento sono numerosissime e ancora oggi si raccontano nelle famiglie coresi. -
«La mia solitaria fierezza». Altiero Spinelli. Le carte del confino politico di Ponza e Ventotene dell'Archivio di Stato di Latina
Verso la fine degli anni '30 del secolo scorso, sulle isole pontine si spendeva la vita di tanti condannati dal Regime fascista. Tra questi uno dei padri dell'Europa unita. Condannato a più di 16 anni di carcere, limitato nella libertà sulle isole di Ponza prima e di Ventotene dopo, Altiero Spinelli ha attraversato la storia italiana ed europea diventandone uno dei protagonisti assoluti. Questo lavoro vuole restituire visibilità ai documenti del confino contenuti nei fascicoli personali di Spinelli conservati presso l'Archivio di Stato di Latina. L'introduzione di Mario Leone e i colloqui con Edmondo Paolini e Piero Graglia conducono per mano il lettore nella vita al confino di Spinelli; il pensiero da questi maturato in quel periodo lo accompagnò ""alle porte della città democratica"""", dove realizzò il """"Manifesto di Ventotene""""."" -
Terra Pontina. Podere 599
I Lorenzin, la famiglia numerosa di Giocondo e Maria, vivono nel trevigiano con un contratto di lavoro a mezzadria, oppressi ogni anno dal timore che il padrone non lo rinnovi. Pur lavorando duramente, vivono in condizioni miserabili e quando vengono a conoscenza della possibilità di trasferirsi in Piscinara, nell'Agro Pontino, decidono di lasciare la loro terra di origine in cerca di miglior fortuna. Sarà la nipote Ester, molti anni dopo, a compiere un faticoso lavoro per superare la crisi di identità che le aveva causato l'aver interiorizzato così tanto la lacerazione dei nonni e dei genitori, seguita al loro arrivo in Agro Pontino. Saprà così far fiorire un senso più maturo di appartenenza, donandosi una memoria fatta d'amore per questa originale terra, ponte di passaggio, luogo di incontri nuovi e nuove opportunità. Ester si farà custode di un prezioso passato convincendosi a lasciare aperta la porta al futuro, dove spira un vento che sa di fresco. Un romanzo scritto dall'interno di un podere che ci conduce in una accattivante «passeggiata» negli animi dei coloni. -
Via delle Zite 18. Non sono diventato uno scugnizzo
Quella raccontata in queste pagine è la storia di un ragazzo, Salvo, nato in un quartiere difficile e da una famiglia uscita dalla guerra in condizioni economiche disastrose. Salvo vive la vita seguendo, col suo istinto dolce e la sua indole tranquilla, i sogni di bambino e poi di ragazzo. Chi nasce a Napoli però impara presto quali sono i confini da non superare, e crescendo disegna la sua personale mappa per sopravvivere. Su questa mappa orienta la sua vita, aggiungendo o sottraendo sogni. Il dipanarsi della storia diventa pian piano il pretesto per raccontare la Napoli dei primi anni di Salvo, dal '52 al '68, anni vissuti in una città che affascina per il suo costante divenire e che nel corso dei secoli è diventata l'allegoria di sé stessa, un'immagine da incorniciare e portare via. Napoli è da sempre, però, una città fatta dal suo popolo, crocevia importante ed essenziale per l'arte, la letteratura, la filosofia, il teatro, la musica.