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Chiamatemi ancora Anza
Sara non può credere a quello che Maria Grazia le ha appena detto. Famosa? Lei? Stanno sedute l'una vicino all'altra, in quella piccola stanza immersa nella penombra, innanzi ad un polveroso pianoforte a corde che aspetta solo di essere suonato, e, invece di incominciare come al solito la sua lezione, l'insegnante di musica le ha appena letto la mano. E poi basta... Che cosa potrà mai significare? È solo l'inizio di un puzzle sorprendente, che porterà Sara dal minuscolo sottotetto della sua scuola di musica, agli enormi spazi dei palazzetti sportivi; dalla penombra sicura della propria famiglia, alle abbaglianti luci di una improvvisa ribalta, tanto avvincente quanto inaspettata. ""Non bisogna mai rassegnarsi a vivere... Bisogna voler vivere!"""" Ma l'innocenza non basta e sarà la vita stessa a mettere Sara, all'apice della sua carriera, nella prova più ardua e difficile... In un racconto, Sara Anzanello, campionessa mondiale di pallavolo, obbedendo a una sorprendente vocazione eclettica, ha voluto e saputo lasciare testimonianza di sé e della propria esperienza. Il testo, restituito nella sua integrità originale, ci consegna, in un vortice drammatico, incalzante e mozzafiato, un'immagine nuova e inedita della giocatrice azzurra: quella di una ragazza vera e genuina, dall'inguaribile ironia e passionalità, animata da una tenace quanto invidiabile forza, dall'inestinguibile gioia di vivere."" -
Serial
Duilio è uno scienziato e professore universitario che conosce, rimanendone ammaliato, Karina durante un concorso di bellezza. La ragazza è attratta sia dall'aitante professore che dall'agente delle miss Dario. Ignara del fatto che il professore nasconde uno oscuro e sanguinoso passato, durante un weekend che Karina passa in Toscana con Dario, è pronto a tutto pur di conquistare la ragazza. -
Nel segno del pensiero (Come pensavano gli antichi egizi)
Dimenticato dai manuali di filosofia, ridotto a qualche nota a margine, il pensiero dell'Antico Egitto si presenta come una miniera di suggestioni ancora da portare alla luce, sempre che si lascino da parte le categorie filosofiche classiche e ci si metta in ascolto dei testi originali. È questa la sfida di ""Nel segno del pensiero"""", in cui l'autrice, filosofa teoretica, ma anche giornalista e cultrice del geroglifico, si avventura in uno scavo sui generis nei testi classici dell'antico Kemet, per lo più relativi al Medio Regno, per condurre un personalissimo carotaggio in alcuni ambiti precisi: l'uso del mondo, attraverso la conoscenza e l'agire; il modo in cui gli egizi guardavano alla condizione umana; la pulsione alla vita, anche oltre l'esistenza biologica; la continua ricerca di equilibrio per comporre le dissonanze caotiche continuamente in agguato. Pensato come un manuale per i licei e per i corsi di istituzioni di filosofia delle università, """"Nel segno del pensiero"""", cerca - nel modo in cui gli antichi Egizi guardavano alla vita - una chiave di lettura per comprendere la persistenza millenaria della civiltà dei faraoni, nonostante invasioni, emergenze ambientali e sommovimenti."" -
Le ali spezzate
"Gli affetti del cuore sono divisi come i rami del cedro; se l'albero perde un ramo forte, soffre ma non muore. Riverserà tutta la sua vitalità nel ramo accanto così esso crescerà e colmerà lo spazio vuoto"""". Un libro che supera i limiti delle parole, illumina l'anima, sussurra ai cuori e li unisce nel sommo significato dell'esistenza: l'amore." -
Questi miei occhi non possono dimenticare. La voce dei sopravvissuti nei lager nazisti nelle testimonianze di Sami Modiano e Pietro Terracina
Una riflessione sui concetti nodali dell'ideologia nazista attraverso le voci e le testimonianze dei sopravvissuti ai lager per mantenerne viva la memoria e il sacrificio. L'autore, giovanissimo, passa in rassegna i diversi aspetti del fenomeno che portò allo sterminio di milioni di ebrei senza altra ambizione che non sia l'incontro con le parti più in ombra e ignote di noi stessi. Fissare il ricordo. È questo il filo conduttore del libro. Una necessità vitale, una voglia di continuare a raccontare. -
Mani crude
Tra voglia di vivere e desiderio di vendetta, la storia dell'amicizia profonda e viscerale tra tre giovani nella Palermo degli anni Ottanta. Giovanni, Francesco e Totò sono cresciuti: tra faide familiari e poliziotti corrotti, in una città sempre più cupa e intrisa di mafia, si trovano costretti a scegliere che svolta imprimere alla propria vita. Il Quartetto Fantasia, piccolo gruppo di criminali in erba, è tornato; adesso, però, non è più formato da adolescenti scanzonati e tra loro solidali, giovani ""cani sciolti"""" dediti ad attività illecite più o meno gravi: Nicola è morto, e i tre amici sopravvissuti sono ormai alle soglie dell'età adulta. In una Palermo ormai nel pieno degli anni Ottanta degli abusi edilizi e della guerra di mafia, i tre devono decidere come andare avanti, se lasciarsi fagocitare dal desiderio di vendetta o se allontanarsi dalla città e provare a cambiare direzione, abbandonando le truffe e scegliendo di iniziare un'attività, e con essa una nuova vita."" -
Portella della Ginestra. Primo maggio 1947. Sedici sopravvissuti raccontano la strage. Nuova ediz.
Il Primo maggio del 1947 duemila lavoratori della zona di Piana degli Albanesi, di San Giuseppe Jato e di San Cipirello, in provincia di Palermo, si riunirono a Portella della Ginestra per la festa del lavoro. Improvvisamente alcuni uomini, guidati dal bandito Salvatore Giuliano, spararono sulla folla, uccidendo dodici persone e ferendone più di trenta. È la strage di Portella della Ginestra, prima strage di Stato, evento spartiacque del dopoguerra che ha cambiato il corso della storia, da molti considerato il primo grande mistero dell'Italia repubblicana: mai sono stati identificati né movente né mandanti. Dell'eccidio di Portella della Ginestra si è scritto tanto, ma in questo lavoro di Mario Calivà parlano i diretti testimoni che hanno visto le vittime morire tra la folla festante. Rispetto alla precedente del 2017, in questa edizione le interviste sono quasi raddoppiate. Completano il lavoro di Calivà: la prefazione di Susanna Camusso; Carmelo Botta e Francesca Lo Nigro con la ricostruzione del contesto storico; Alessandro Pontremoli e il suo contributo sulla funzione civile della testimonianza orale; Nicola Tranfaglia, con una riflessione sui diritti del lavoro. -
Fiori mai nati
Fiori mai nati è la storia della famiglia Calamone, ""gente miserabile, arrogante, cattiva"""", come recita l'esergo del romanzo. Barone e baronessa - titoli a metà tra il legittimo e l'inciurioso - hanno messo alla luce una prole numerosa, e maledetta già prima della nascita: Totò, Ciccio, Piero, Peppino, Vito, Maria e Angela crescono a fatica, arrancando, in una Palermo buissima e sfinita dalle bombe americane. I Calamone sono feroci prima di tutto con sé stessi, per loro vivere significa prendersi tutto quello che pensano di meritare a discapito di chiunque, senza mai chiedersi cosa sia giusto o sbagliato. Vittime e carnefici consapevoli, sono i protagonisti di un romanzo corale, volutamente crudo. La storia comincia con una partita a carte, dove la vittoria e la perdita sono facce della stessa medaglia, e dove ciò che conta sono il gioco e il meccanismo che lo regola. Con un linguaggio asciutto, l'autore non risparmia nessuno, né tanto meno cede alla tentazione di descrivere Palermo e i suoi quartieri secondo tratti abituali: la lettura accompagna dentro un mondo duro e difficile, scevro da giudizi e moralismi."" -
Di amori, di libri, di rivolte
Tra il 1860 e il 1866, il contadino Ascenzio e la contessina Cloe intessono un rapporto di appassionata amicizia. La relazione tra i due, in posizioni lontanissime della scala sociale nella Sicilia ottocentesca, si alimenta, da un lato, di una forte attrazione, acuita dalla consapevolezza di non potere dare libero avvio al sentimento; dall'altro, di una curiosità vivace per il mondo delle lettere. A fare da contraltare al tenero rapporto tra Ascenzio e Cloe, il contesto storico descritto con cura: sono anni di rivolte in Sicilia, si è a un passo dall'Unità d'Italia, e Garibaldi in persona, insieme ad altri personaggi realmente esistiti, come il generale Corrao, fa capolino tra le pagine del romanzo: ""Di amori, di libri, di rivolte"""" è un romanzo storico al cui interno la storia d'amore si lega in modo indissolubile con la Storia d'Italia."" -
Decollati. Storie di ghigliottinati in Sicilia
«Salvatore Mugno è scrittore finissimo. Capita di rado ritrovare, così appassionante, una Sicilia tanto vivida e ancestrale.» – Il VenerdìrnDecollati. Storie di ghigliottinati in Sicilia è una raccolta di racconti relativi alle vicende e ai reati che condussero, nella Sicilia dell'Ottocento, nell'arco di un cinquantennio, a ventiquattro esecuzioni capitali. Si tratta del primo studio sull'uso della ghigliottina in Sicilia, sui tempi e sui luoghi in cui questo terribile strumento veniva utilizzato e sulle storie giudiziarie dei condannati, nel testo sono riportati i documenti unici relativi ai processi. Ne emerge un ampio e minuzioso affresco delle condizioni sociali, economiche, culturali e politiche della Sicilia borbonica e sabauda e, più in generale, del Regno delle Due Sicilie, prima, e del Regno d'Italia, dopo. Una particolare attenzione è dedicata inoltre alla lingua usata dal volgo e dal potere, sia nelle aule di giustizia che nel contesto civile, intrisa di barocchismi e latinismi. Prefazione di Renzo Paris. -
Decollati. Storie di ghigliottinati in Sicilia
Necessario complemento delle ""storie"""" dei ghigliottinati, le sentenze qui raccolte costituiscono un dossier raro con cui le vicende dei """"giudicabili"""" si coniugano con i più ampi contesti ed eventi culturali e storici in cui esse si calano. Scovate dall'autore, con straordinaria pertinacia, in lunghi anni di ricerche, tra migliaia di analoghi atti giudiziari, spesso di ardua decrittazione e trascrizione, presso gli Archivi di Stato di Trapani e di Palermo, esse costituiscono lo sfondo """"scientifico"""" entro cui è maturato il suo lavoro saggistico e narrativo. Tali documenti, ricchi di informazioni sotto vari profili - giuridico, sociologico, linguistico, medico-legale - sono materia degna di preservazione e, soprattutto, di ulteriore studio. Il volume contiene anche una """"descrizione tecnica"""" della ghigliottina che consente di conoscerne ogni dettaglio della fattura e del funzionamento."" -
Ancora un valzer
Nardina Varza è la primogenita di una famiglia poverissima di un paese siciliano; è priva di dote e anche bruttina, il peggiore dei partiti possibili. Queste condizioni spingono il padre a mandare lei e la sorella Mariantonia a lavorare come ""serve"""" a Palazzo Aurelio, dimora del barone Onorio, proprietario di buona parte dei terreni della zona, di palazzetti e ville, a Palermo e nelle campagne circostanti. Da quel momento la vita di Nardina prende un corso inedito per una giovane del suo ceto: grazie alla sua caparbietà, ma soprattutto alla sua resilienza, si direbbe oggi, riesce a sfruttare la propria posizione e persino una serie di infelici eventi per riscattare la sua subalternità. Gli scontri con il campiere Niccita, che detiene largo potere sulle proprietà del barone, con le altre contadine, invidiose e diffidenti, e con gli avidi nipoti del barone fanno sì che la storia diventi una vicenda corale, in un insieme di punti di vista, affreschi e linguaggi diversi. Tra le famiglie nobili del tardo Ottocento, già sulla strada della decadenza, si affacciano via via nel contesto storico e sociale i nuovi """"burgisi"""", da un lato, e, nel secondo dopoguerra, anche i contadini di nuova generazione, più consapevoli e pronti a prendersi ciò che loro spetta. Nardina vivrà da protagonista questi anni, riuscendo persino a recuperare, tra un ballo e l'altro, la spensieratezza negatale in gioventù."" -
Maremmana
Lorenza è una giovane donna nata e cresciuta a Roma, tra gli agi di una famiglia borghese e di una bella casa. La sua vita è cambiata totalmente da quando è rimasta orfana di madre e padre a poco più di vent'anni. Alla perdita degli affetti più cari Lorenza ha reagito barricandosi dietro una routine apparentemente confortante ma priva di slanci e di emozioni forti, rifuggendo i progetti a lungo termine per difendersi dagli imprevisti e dalle fratture dei sogni. Tutto cambia quando la sua amica inglese, Muriel, la coinvolge nella ristrutturazione di un vecchio casale acquistato in Maremma insieme al marito, Mark. Il cantiere la scuote dall'apatia, offrendole nuovi punti di vista e nuove amicizie: il giovane architetto Filippo che la sorprende e la incanta con la sua professione; la fattora Matilde con le sue tre figlie che sanno allietarla e accudirla; l'assessore Arnaldo con il suo pragmatismo e la sua vivacità; don Arrigo con la sua caparbietà e con il suo amore per la cultura contadina; Muriel con i suoi inaspettati atteggiamenti, con i suoi umori variabili. E poi la natura che, con la sua forza dolce e nutriente, è la vera protagonista di questo romanzo. La vita contadina e le sue leggi semplici e ruvide avvicinano Lorenza alla verità delle ""cose della vita"""" insegnandole ad accettarne i rischi, con coraggio. Prefazione di Daniela Brancati."" -
Giornalisti tra i banchi. Giovani che insegnano ai giovani
Il vissuto dell'adolescenza che gli insegnanti si portano dietro è profondamente diverso dall'adolescenza reale. I problemi degli adolescenti di oggi sono talmente cambiati da essere inediti, in molti aspetti, per gli adulti. Come ci si può sintonizzare con un'intera classe di giovani che pensiamo di conoscere usando un paio di occhiali che non ce li fa più mettere a fuoco? In questo libro, frutto del lavoro di scrittura di alcuni alunni di una classe liceale, si affrontano temi anche molto forti che ci consentono di entrare in punta di piedi in un mondo parallelo del quale pensiamo di sapere tutto. I ragazzi parlano di fenomeni molto diffusi come l'autolesionismo, il beauty-cyberbullismo, l'identità sessuale. Difficilmente nel libri di scuola questi temi sono trattati. Eppure parlano direttamente del quotidiano dei nostri figli, dei nostri alunni. La sperimentazione avviata dalla docente di questa classe si fonda sulla personale esperienza di formazione con padre Pino Puglisi, il sacerdote palermitano ucciso dalla mafia nel 1993, che nei quartieri periferici di Palermo si era mostrato come valida alternativa alla mafia, sia come educatore di migliaia di bambini e giovani che come promotore di una nuova coscienza sociale e civica per la gente. Il suo metodo dell'ascolto e della relazione intima con i ragazzi, che è al centro di questo libro, è stato non solo studiato ma personalmente vissuto dall'insegnante per quasi 15 anni. -
Enza Bono Parrino. Una donna, una storia. Conversazioni con Dario Cocchiara
La vita non mi ha concesso gioie prive di nubi: afferma Enza Bono Parrino. E in questo libro ripercorre con la memoria le une e le altre, rievocando soprattutto un'epopea politica (forse) irripetibile per Alcamo, sua città e teatro principale della narrazione. Ma c'è molto di più, ci sono trame di un percorso privato e pubblico che si lega a doppio filo alla storia italiana. La protagonista consegna quindi alle pagine il romanzo per certi versi corale di un'esistenza vissuta all'insegna della passione genuina e sincera... per la scuola, per la socialdemocrazia, per l'impegno civile. -
Il mistero e l'inganno. Pensare, narrare e creare la Sicilia
Una raccolta di saggi accurata e approfondita, che analizza e decostruisce le narrazioni stereotipate sulla Sicilia e i siciliani. Gli autori analizzano con precisione scientifica una serie di materiali eterogenei, che comprende brani di letteratura ufficiale (Sciascia, Bufalino, Consolo), pubblicità, cinema, ma anche testimonianze autobiografiche. Il fine è uno solo: quello di restituire al lettore una rappresentazione nuova e più obiettiva dell'isola e della sua identità. Autori: Flaviana Astone, Giulia Bitto, Irene Falconeri, Mauro Geraci, Marcello Mollica, Roberta Pandolfino, Angela Princiotto. -
La scuola incantata dei bimbi in vestaglia
La storia di Alice, una bambina che si trova ad affrontare la malattia e la sofferenza per uscirne più forte e matura, diventa in questa favola moderna l'emblema dei piccoli alle prese con il periodo faticoso dell'emergenza Covid-19 e della famigerata DAD. Nato nel periodo di quarantena per il Covid-19 e sviluppato nelle classi virtuali della didattica a distanza, ""La scuola incantata dei bimbi in vestaglia"""" non è solo un libro, ma un progetto didattico, pensato per supportare docenti e genitori nel parlare con i più piccoli di temi dolorosi come la morte e la malattia. Il racconto è corredato da una preziosa appendice, con disegni e testimonianze degli alunni di una scuola media di Palermo, per attualizzare ed """"elaborare"""" i temi trattati. Età di lettura: da 9 anni."" -
La chiamavano maternità
"La maternità è il più bel punto di non ritorno"""": in queste parole le autrici Maristella Panepinto, giornalista, e Laura Ruoppolo, storica dell'arte, amiche e fondatrici del progetto web """"A tutta Mamma!"""", condensano il loro punto di vista sulla maternità. Un'esperienza forte, un caleidoscopio di sentimenti, una pietra miliare nella vita di moltissime donne: essere mamma è tutto questo e anche molto altro, è bellezza e dolore, entusiasmo e stanchezza cronica, desiderio di stare """"appiccicati"""" al proprio pargoletto ma anche voglia di approdare su un'isola deserta. Il libro parla con autenticità, dolcezza e ironia della maternità, sfuggendo agli stereotipi melensi e venendo a patti con l'inevitabile somma di sentimenti, che a volte non si allineano tra loro, che ogni madre affronta. Un libro per mamme che non pretendono di essere perfette, ma che accettano con serenità la propria umanissima e fisiologica imperfezione: perché, per le autrici, se c'è una certezza nella maternità, è proprio l'imperfezione, che rende unica ciascuna madre." -
E tornarono a volare le mignole
Questa è la storia di mio padre Ruggero e di mia madre Rosalia. ...lo e Virginia abbiamo avuto due papà e due mamme e io racconto la loro vita senza mai riuscire a spiegarmi per quale prodigio i riflessi che illuminano i fili del destino degli uomini che hanno strade labirintiche uniche e inesplicabili, finiscano a volte con il connettersi fra loro, a farsi carico di significanza preziosa in sorprendente stupore. -
L' impermeabile bianco
"In secondo piano una strada sterrata, appena tracciata, che accoglieva l'ombra della figura ritratta, delimitata da un lato e dall'altro, da una distesa di fiori di campo. In primo piano il tuo cavallo trattenuto dalle briglie, quasi in simbiosi con te, suo cavaliere in divisa, con il volto proteso, come immerso in una dimensione di cui soltanto tu eri consapevole. Portavi la visiera del berretto di ordinanza rialzata: niente doveva impedire ai tuoi occhi di guardare lontano, oltre l'orizzonte, alla ricerca dell'infinito o della verde distesa di alberi di cui percepivi l'incanto."""" (Colloquio con il padre)"