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Le radici psicologiche della disuguaglianza
Le disuguaglianze sono tra le cause principali dell'infelicità collettiva: seminano sfiducia, indeboliscono la coesione sociale e mettono a rischio la democrazia. Perché, allora, i tentativi di contrastarle sono pochi e deboli? Questo libro esamina come le disuguaglianze vengono costruite, occultate, accettate, interpretate, contrastate. Esplora il gioco dei meccanismi di assoluzione o di colpevolizzazione rispettivamente dei dominanti e dei dominati seguendo due diverse prospettive: la prima si sofferma sui processi cognitivi e motivazionali che fanno sì che i privilegiati, che della disuguaglianza beneficiano, si convincono di possedere la 'stoffa giusta' e di meritare i propri vantaggi. La seconda ricostruisce i processi di chi subisce la disuguaglianza e la accetta, interiorizzandola. -
9 agosto 378. Il giorno dei barbari. Nuova ediz.
Un grande storico come Alessandro Barbero e un grande illustratore come Sergio Toppi ci restituiscono vividamente quel che accadde ad Adrianopoli, nei Balcani, in un lungo pomeriggio d'estate nella battaglia che ha cambiato la storia del mondo e che ha segnato la fine dell'Antichità e l'inizio del Medioevo. -
La sfida per un sistema bancario europeo. Gli interventi sulla rivista «Bancaria»
Piero Barucci, oltre che economista, è stato uomo delle istituzioni. Mai, però, un profilo ha prevalso sull'altro; al contrario, la preparazione professionale, lo strumentario intellettuale e le caratteristiche anche temperamentali via via messi in campo per la migliore interpretazione di uno dei due ruoli hanno sempre positivamente connotato i profili caratterizzanti l'altro ruolo. È questa la conclusione alla quale si arriva leggendo i 19 scritti da lui pubblicati, nell'arco di venticinque anni, sulla rivista «Bancaria» dell'Associazione Bancaria Italiana. Tra tutti spiccano le 5 relazioni pronunciate di fronte all'Assemblea dell'ABI, quattro volte in veste di Presidente dell'Associazione e una in veste di Ministro del Tesoro. Esse coprono un periodo cruciale per la storia d'Italia, in cui le banche furono chiamate a gestire il passaggio dal vecchio al nuovo, necessario adempimento per non perdere l'ineludibile appuntamento con l'Europa. Si tratta di una testimonianza fondamentale in quanto resa in piena coerenza con le caratteristiche fondamentali di Piero Barucci: l'onestà intellettuale e il rigore dell'uomo delle istituzioni che lo inducono ad andare oltre l'ottimismo di facciata; l'acume analitico dello studioso che lo porta a capire l'importanza dei cambiamenti in atto e a individuarne le cause e, soprattutto, le conseguenze. -
I torinesi da Cavour a oggi. Nuova ediz.
Con la maestria di un grande giornalista, Aldo Cazzullo delinea il profilo dei torinesi – di nascita e di adozione – che hanno contribuito in maniera significativa all'identità italiana: da Gianni Agnelli a Cesare Pavese, da don Bosco a Italo Calvino, da Camillo Benso di Cavour a Carol Rama, da Luigi Einaudi a Norberto Bobbio, da Piero Gobetti a Giovanni Giolitti, da Palmiro Togliatti a Rita Levi Montalcini. Ne esce il racconto di una città straordinaria, un laboratorio dell'innovazione scientifica, tecnologica e industriale ma anche delle avanguardie artistiche e intellettuali. Questa edizione si presenta con una nuova premessa e una revisione del capitolo finale dedicato alle prospettive della città. -
L' Ucraina e Putin tra storia e ideologia
Perché Putin ha pensato di poter conquistare in pochi giorni l’Ucraina con il consenso dei russi ma anche degli ucraini? Cosa vuol dire ‘denazificazione’? Per spiegare questa tragedia che cambia il mondo occorre ritornare ad alcuni passaggi essenziali della storia del Novecento prima e dopo il 1991.rnUna vicenda complessa, che parte dal rapporto dell’Ucraina con il potere sovietico di Lenin e che passa dall’Holodomor, la terribile carestia provocata da Stalin che nel ʼ32-ʼ33 fece in Ucraina più di quattro milioni di vittime. Una storia che continua con la seconda guerra mondiale e l’occupazione nazista e prosegue con la fine dell’Urss e le difficoltà degli Novanta, cui l’Ucraina ha risposto guardando all’Unione Europea mentre in Russia si affermava la svolta autoritaria di Putin, fondata sul consenso a una ideologia di potenza radicata nella storia russa e condivisa da una classe dirigente formatasi tra declino sovietico e riaffermazione del potere dello Stato. Una ideologia che spinge Putin a disprezzare un Occidente opulento e corrotto in declino economico e demografico. E che gli fa pensare che sia arrivato il momento per ridare alla Russia il suo ruolo di grande potenza mondiale. -
Teologia politica e diritto
La teologia politica può essere superata? E quella che oggi – riferendosi al neoliberismo e alla sua genealogia – molti definiscono ‘teologia economica’ è davvero un'alternativa alla teologia politica? Questo saggio risponde a queste due domande facendone la genealogia, al fine di illuminare il nucleo teologico-politico della modernità e la costante riemersione di domande di senso in ambito secolare. -
Milano città universitaria. Progetti e protagonisti dall'Unità d'Italia alla fondazione dell'Università degli Studi
Milano oggi conta un sistema universitario fortemente articolato - con ben sette università statali e non statali - che rappresenta una delle eccellenze del territorio. Ma come si è formata questa complessa struttura? In queste pagine scopriremo l'evoluzione dei primi progetti di istruzione superiore che posero le basi per le future università milanesi, progetti sostenuti da una rete di istituzioni pubbliche e private e da personaggi di primo piano come Francesco Brioschi, Graziadio Ascoli e Luigi Mangiagalli. A essi il libro dedica molto spazio, mostrando il loro ruolo di catalizzatori e organizzatori culturali. È una storia di grandi realizzazioni, che approdò nel 1924 alla creazione dell'Università degli Studi, che si affiancava al Politecnico, alla Bocconi e alla Cattolica. Ma è anche una vicenda complicata: Enrico Decleva racconta le difficoltà, le incertezze e le pressioni politiche che condizionarono questo percorso e le soluzioni raggiunte per arrivare al risultato finale. Una storia ricca di insegnamenti anche per l'oggi. Basata su materiale archivistico di prima mano, rigorosissima nelle fonti, quest'opera rappresenta il punto culminante di molti anni di studi. Un libro postumo che costituisce un lascito intellettuale straordinario e di grande attualità. -
Sulle orme del sacro. I santuari dell'Europa occidentale. IV-XVI secolo
I santuari hanno cominciato a diffondersi a partire dal IV secolo grazie al successo in Occidente del culto dei santi. Grande, infatti, era l’afflusso di pellegrini desiderosi di ottenere guarigioni, di venerare reliquie e immagini sacre legate soprattutto alle apparizioni della Madonna e dell’arcangelo Michele. Questo rappresentava un paradosso per la religione cristiana, dal momento che il suo fondatore aveva rifiutato l’idea che esistessero dei luoghi privilegiati per rivolgersi a Dio. Ma le iniziative dei vescovi e la pressione dei fedeli smussarono presto questo riserbo. André Vauchez ricostruisce la storia della formazione di questi santuari e la loro crescita all’interno del mondo cristiano occidentale fra il IV e il XVI secolo. I più rinomati furono quelli di Gerusalemme – a cominciare dal Santo Sepolcro –, San Michele Arcangelo sul Gargano e in Normandia, San Martino di Tours e Rocamadour in Francia, Santiago di Compostela in Spagna e, negli ultimi secoli del Medioevo, San Francesco ad Assisi e della Madonna di Loreto in Italia. Insieme ad altri più modesti e meno noti, questi santuari formarono una rete densa di luoghi sacri che popolò l’Europa con forme nuove di sacralità. Un’ampia iconografia completa una ricerca così vasta e originale. -
Storia della filosofia indiana
Brahmana, Upanisad, Jainismo, Buddhismo, le scuole materialistiche, lo Yoga, il Vedanta, le scuole scivaite, fino alle correnti contemporanee: il libro è una sintesi dei maggiori sistemi della filosofia indiana. Dopo la presentazione delle principali scuole filosofiche, Giuseppe Tucci prende in esame i temi e i problemi più rilevanti della tradizione filosofica indiana nel corso di cinquemila anni: la questione della conoscenza, l'analisi dell'io, del tempo e dello spazio, il rapporto con il divino, il linguaggio, l'esperienza estetica. -
Teatro: L'esposizione universale-Tre quarti di luna-La sua parte di storia-Romagnola-Il pantografo
L’Esposizione Universale, commedia in tre atti scritta tra il 1945 e il 1948, Premio Gramsci per il teatro nel 1949, racconta le miserabili condizioni di una comunità di sfollati e la realtà sociale di grande povertà del dopoguerra.rnTre quarti di luna, dramma in tre atti scritto tra il 1949 e il 1952, Premio Saint-Vincent 1953, affronta la questione dei metodi educativi, del ruolo dell’intellettuale e tratta il rapporto tra maestro e allievo.rnLa sua parte di storia, commedia in tre atti scritta tra il 1952 e il 1955, Premio Pescara 1955, esprime il conflitto tra i costumi di una società emarginata e le regole di una civiltà progredita.rnRomagnola, kermesse in tre parti scritta tra il 1952 e il 1957, Premio Marzotto 1957, rievoca con drammatica evidenza le difficili scelte e i contrasti di una cruciale stagione della nostra storia civile.rnIl pantografo, racconto per voci e suoni scritto nella primavera del 1958, è tratto da una storia vera e rappresenta da un lato l’atto di umana solidarietà e dall’altro le condizioni di grave indigenza e di sacrificio della classe operaia. -
Capitalismo cannibale. Come il sistema sta divorando la democrazia, il nostro senso di comunità e il pianeta
‘Capitalismo cannibale’ è l’espressione che usa Nancy Fraser per definire il sistema sociale che ci ha portato a questo punto. La metafora del cannibale è calzante per l’analisi della società capitalista caratterizzata da una frenesia alimentare istituzionalizzata in cui il piatto principale siamo noi. Ma Fraser precisa e amplia anche la parola ‘capitalismo’ che, a suo giudizio, designa un ordine sociale che consente a un’economia orientata al profitto di predare i supporti extra-economici di cui ha bisogno per funzionare: la ricchezza espropriata dalla natura e dai popoli assoggettati; le molteplici forme di lavoro di cura, cronicamente sottovalutate quando non del tutto disconosciute; i beni e i poteri pubblici che il capitale richiede e allo stesso tempo cerca di limitare; l’energia e la creatività delle persone che lavorano. Per questa ragione la parola capitalismo non si riferisce a un tipo di economia, ma a un tipo di società: quella che autorizza un’economia ufficialmente designata ad accumulare valore monetizzato per gli investitori e i proprietari, mentre divora la ricchezza non economizzata di tutti gli altri. Come l’uroboro che si mangia la coda, la società capitalista è pronta a divorare la sua stessa sostanza. -
Differenza tra la filosofia della natura di Democrito e quella di Epicuro
Vent’anni dopo la morte di Marx fu riscoperta la sua dimenticata tesi dottorale su Epicuro e Democrito. Testo erudito, geniale e controcorrente.Luciano Canfora, con gli strumenti del filologo classico, ne ricostruisce la storia editoriale e filosofico-politica in un lungo e interessante saggio introduttivo. -
La guerra nascosta. L'Afghanistan nel racconto dei militari italiani
La missione era nata da subito all’insegna dell’ipocrisia: «Siamo intervenuti in difesa di un alleato NATO dopo l’11 settembre», mentirono i politici. L’attacco all’Afghanistan fu invece parte dell’operazione Enduring Freedom, a iniziativa americana, non autorizzata dall’ONU. La NATO subentrò solo più tardi.rnSpedendo i primi soldati fuori da Kabul, in zona di combattimenti, nel 2003, il ministro della Difesa dell’epoca dichiarò: «È una missione a rischio, ma le sue finalità sono comunque di peace-keeping». In realtà già da fine 2001 i piloti del gruppo Lupi Grigi decollati dalla portaerei Garibaldi erano impegnati nelle missioni di bombardamento sull’Afghanistan insieme agli aerei americani: ne compirono 278.rnNon c’era pace da mantenere laggiù, lo dimostra anche l’esistenza di una unità come la Task Force 45, formata dall’élite delle forze speciali italiane, quotidianamente impegnata in azioni di combattimento, ma la cui esistenza all’inizio non era nemmeno ammessa dal governo. Numerosi ‘operatori’ della fantomatica TF-45 raccontano nei particolari le operazioni di guerra, portate a termine spesso senza poter contare sul supporto degli aerei italiani.rnIn vent’anni di intervento la guerra ha portato con sé corruzione, ruberie, appetiti economici, tradimenti. E il bilancio è uno solo: la situazione in Afghanistan è peggiorata. -
Marckalada. Quando l'America aveva un altro nome
In un’opera scritta da un frate milanese del Trecento, Galvano Fiamma, si nasconde una breve menzione di una terra chiamata Marckalada, situata a ovest della Groenlandia. I marinai che viaggiano per i mari del Nord ne parlano come di una terra ricca di alberi e animali, dove si trovano grandi edifici e vivono dei giganti. È una notizia sensazionale: la prima menzione del continente americano nell’area mediterranea, un secolo e mezzo prima del viaggio di Colombo. Ma chi è Galvano Fiamma e da dove ricava queste informazioni? Cosa si sapeva davvero in Italia delle regioni al di là dell’oceano? Per rispondere a queste domande sarà necessario interrogare molti suggestivi personaggi: gli esploratori vichinghi che dall’Islanda approdarono sulle coste americane; il prete del porto di Genova, che tracciava carte geografiche; i mercanti che dal Mediterraneo si recavano al Nord per acquistare pellicce e uccelli da preda; gli imbarcati sulle galee genovesi scomparse nell’Atlantico mentre cercavano di raggiungere l’India navigando verso ovest. Il risultato è una ricerca appassionante come una spy story, una trama internazionale ricca di colpi di scena. -
Il tesoro di Putin
Non potrebbe esserci contrasto più stridente tra le invettive ideologiche nazionaliste e ortodosse della Russia di Putin contro l’Occidente e la ‘dolce vita’ che Putin, la sua famiglia e i suoi fedeli amici conducono proprio in Occidente, e preferibilmente in Europa. Questo libro cerca di illuminare questo contrasto raccontando la faccia nascosta degli affari degli oligarchi e della famiglia di Putin. Attraverso una vasta mole di documenti societari, testi delle direttive europee, rapporti di intelligence, inchieste delle polizie finanziarie sui beni da sequestrare ai russi sanzionati in Europa e in Occidente, si racconta una controstoria che scorre parallela al massacro dei civili e alla guerra in Ucraina. Con il conflitto è iniziata peraltro una nuova stagione: la caccia agli asset degli oligarchi, una caccia ai quattro angoli del mondo tra oscure e intricate costruzioni societarie, prestanome e potenti studi legali internazionali, gli enablers, i facilitatori occidentali della corruzione del Cremlino, che cercano di evitare congelamento e sequestro dei beni dei russi.rnUn romanzo planetario dal quale dipende anche la futura sicurezza delle democrazie contro la cleptocrazia più vicina e minacciosa per l’Europa. -
L'Italia e la sua Costituzione. Una storia
Come funziona il nostro paese? Quali regole lo governano? Quali i principali attori sulla scena? Abbiamo la Costituzione del 1948, ma accanto ad essa opera una “costituzione invisibile” nella quale si esercitano istituzioni, pratiche, poteri, valori.Ottant’anni della Repubblica, tra storia costituzionale, storia politica e storia della società. -
L' ordinamento criminale della deportazione
Questo libro indaga da un lato sulle radici politico-legali dell’Olocausto, dall’altro sull’attualizzazione del dibattito in merito all’alternativa tra valori universali e concezione autoritaria del paese. In Italia, con la svolta antisemita del 1938, vennero creati un apparato burocratico e una disciplina discriminatoria che portarono alla sistematica schedatura degli ebrei italiani e alla loro ‘morte civile’. Con la nascita della Repubblica sociale la caccia all’ebreo per opera delle istituzioni interne assunse, di fatto, un valore ‘costituzionale’: Salò divenne un tassello dell’universo concentrazionario nazista.In quest’ordine d’idee, il libro analizza i principali atti normativi e giudiziali, inquadrandoli nel dinamismo politico-sociale dell’epoca, che condussero alla trasformazione degli appartenenti ad una minoranza da cittadini a ‘cose’ maltrattabili e sopprimibili in nome dell’odio etnico e del sadismo xenofobo. -
Senza intellettuali. Politica e cultura in Italia negli ultimi trent’anni
Non sono più i tempi in cui Togliatti dettava la linea agli storici marxisti, in cui lo scontro tra Craxi e Bobbio produceva un mutamento nella linea politica di un partito, in cui gli intellettuali partecipavano appassionatamente alla vita politica del paese. Ormai non è più neanche il periodo delle fondazioni, dei think tank o degli intellettuali ad personam di una ventina di anni fa. Oggi, semplicemente, politica e cultura hanno ritenuto di poter fare a meno una dell’altra. Perché? E soprattutto, come si è prodotta questa frattura?rnUn racconto avvincente delle tappe attraverso le quali si è arrivati a questa stagione del disamore, del disprezzo per i ‘professori’ da un lato, dell’inconcludenza e della vanità dall’altra. Un racconto che indaga le ragioni del discredito che ha investito le figure del politico e dell’intellettuale negli ultimi trent’anni; analizza il ruolo che in questo processo hanno avuto i mass media e l’università; riflette sulla dissoluzione di quel nesso tra politica e cultura, cruciale nella storia italiana del pieno Novecento. -
Una lanterna nel buio. Florence Nightingale, la prima infermiera
Il 4 novembre 1854, mentre infuriava la guerra di Crimea, una giovane donna inglese di nome Florence Nightingale, di estrazione liberale, irrequieta e sognatrice, mise piede nella caserma Selimiye a Scutari (Istanbul), una struttura convertita in ospedale per esigenze belliche.rnA causa di gravi inefficienze organizzative e della mancanza di assistenza infermieristica sul campo, migliaia di soldati stavano perdendo la vita. Florence Nightingale, convinta che l’azione umana potesse e dovesse cambiare anche le prassi e i preconcetti più radicati, non poteva accettare a cuor leggero simili negligenze. Fu così che, tra ratti e sudiciume, ostacoli legati al genere e una salute cagionevole a complicare il tutto, questa donna coraggiosa avviò una vera e propria rivoluzione.rnAccettando l’incarico di sovrintendente del personale femminile negli ospedali inglesi in Oriente, era diventata la prima donna inquadrata nelle forze armate di Sua Maestà britannica, la regina Vittoria. Iniziò così un percorso destinato a cambiare non solo la sua vita, ma quelle di generazioni di donne e di uomini che avrebbero beneficiato da quel momento di un’assistenza ospedaliera davvero degna di questo nome. Ed è una storia che giunge fino a noi. -
Guerra alla guerra. Guida alle idee e alle pratiche del pacifismo italiano
Il dibattito pubblico italiano degli ultimi mesi è stato avvelenato: la necessità di armare la resistenza ucraina lo ha monopolizzato e il discorso pubblico si è polarizzato anche grazie al grande spazio concesso a improbabili cantori più o meno consapevoli del putinismo. In mezzo a questo scontro strumentale di civiltà hanno stentato a emergere le idee, l’etica e il rigore del pacifismo. Le ragioni della pace e del disarmo e le proposte pratiche fatte negli anni, ignorate e confinate nel campo dell’utopia in tempo di quiete, vengono trattate con sufficienza – se non dileggio – in tempo di guerra.rnChi sono i pacifisti in Italia? Come hanno realizzato le proprie idee nel corso degli anni? In quali parti del mondo, con quali esperienze e lezioni apprese? Quali sono le contraddizioni con le quali il pacifismo deve fare i conti? Quanto costa la guerra e chi paga il conto? E quindi, a chi interessa soffiare sul vento della guerra?