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Le vie della Parola. Settantatré sentieri nella Bibbia
Attraverso una lettura “spirituale” della Scrittura che si snoda in settantatré sentieri, antichi e nuovi, l’autore delinea con brevi pennellate alcuni motivi di quella grandiosa sinfonia che è la Bibbia. Dalla tessitura biblica emergono così fili della Parola che coinvolgono la vita del lettore, che la stimolano a partire dalla “certezza e dalla fiducia che quel testo è proprio per me: è ‘mio’, senza tuttavia appartenermi come un possesso; piuttosto, è qualcosa che aspettava proprio me, come un regalo impacchettato e con tanto di fiocco”. -
Scrivere il perdono
Se la legge era scritta con il dito di Dio su tavole di pietra, Gesù scrive con il suo dito sulla terra, la casa di tutti gli uomini, il suolo di cui ogni essere umano è impastato. L’opera di Gesù è di liberare dalla pietra tanto la donna, che ne sarebbe rimasta schiacciata e uccisa, quanto scribi e farisei, che mostravano di avere un cuore di pietra. L’autore presenta un commento breve e intenso del brano evangelico di Gesù e la donna adultera (Gv 7,53-8,11). -
La bellezza nascosta in te. Lettere
Giovanni, solitario e orante, è un viaggiatore delle vie dell'anima che ha toccato le sue miserie profonde e ha percepito il buon profumo della presenza di Dio. Questo monaco siriaco del VII secolo propone una narrazione appassionata della vita in Dio e per l'abbondanza di vissuto che riversa nelle sue lettere, qui tradotte per la prima volta in italiano. In esse, pur svelando in modo personalissimo la sua interiorità, mostra di essere un figlio della tradizione ecclesiale e monastica in cui è cresciuto, nutrita dall'insegnamento della Bibbia e dei padri. Ne risulta una scrittura intima e densa che, coinvolgendo tutti i sensi e gli affetti, può parlare a chiunque, mettendo in contatto con un'esperienza viva e vividamente raccontata, in cui le parole e le immagini vengono forzate per narrare una contemplazione intensa e bruciante. ""Beato colui che ti ha abbracciato, e giacendo con te ha aspirato il tuo fragrante profumo ... beato chi, entrato in sé, ha visto te, visione sconcertante, ed è rimasto ammirato per la bellezza dei tuoi mirabili misteri che sgorgano dalla sua interiorità!""""."" -
Dove andremmo a finire? Una chiesa che osa la conversione
La chiesa si trova oggi in una situazione di stallo, di crisi: credibilità persa, chiese vuote, sfiducia rassegnata. Cosa dovrebbe accadere perché la chiesa abbia un futuro? Per l’autore vi è una sola risposta: si tratta di vivere, e non solo predicare, una vera e propria conversione all’interno della chiesa. E ciò è possibile semplicemente vivendo ciò che si dice e facendo ciò che si celebra, in una rinnovata fiducia: “Possiamo convertirci. Il solo pensiero può però spaventarci: dove andremmo a finire? Osiamo!”. Le provocazioni offerte in questo libro invitano la chiesa a essere aperta e creativa, a lasciarsi sfidare dal vangelo e dalla quotidianità e a osare compiere passi di conversione nuovi e inusuali. Prefazione di Matteo Maria card. Zuppi. -
Un'intima familiarità
Selezionati per la loro bellezza e ricchezza spirituale, questi testi di Ruperto di Deutz, prolifico autore del XII secolo, possono essere una finestra per scorgere la riserva di profonda sapienza per la vita spirituale di ogni credente in Cristo cui possiamo attingere accostandoci a questo autore. Attraverso il cammino delineato da alcuni dei temi più ricorrenti nella sua riflessione che parte dai testi biblici, e che mai può essere disgiunta dall’aspetto teologico, tale percorso giunge fino a presentare il rapporto del credente nella partecipazione più intima alla vita di Dio stesso, per trovare infine il suo compimento nel frutto della carità e dell’edificazione della comunità cristiana, e della chiesa tutta. -
Il cielo come una tenda
Mi chiamo Nicodemo e sono un fariseo, anzi lo ero. Da sempre mi chiamano uomo di legge, ma io, ora, di fronte a quella croce, di quella legge non so più cosa farmene. Un moto mi porta ad alzarmi, a reclamare quel corpo … Mi pare che la nostra storia sia sempre andata così: io che vado da lui mentre è notte, lui che prova a ridarmi la luce. È per nascere che si è nati, non per morire, diceva Jeshùa. -
I riflessi della Pasqua. Le grandi feste bizantine
Attraverso uno spirito in cui l’analisi storica interagisce con gli usi bizantini odierni, favorendo una interiorizzazione dei misteri celebrati, l’autore – a partire dalla sua lunga esperienza di frequentazione della liturgia bizantina – si pone l’obiettivo di far conoscere a un più vasto numero di persone la ricchezza teologica e spirituale della liturgia delle grandi feste bizantine. Un’opera in cui “l’erudizione scientifica è messa al servizio di un autentico cammino del cristiano verso la sua salvezza e verso Dio” (dalla Prefazione di André Lossky). -
La fedeltà e il riscatto. Un economista commenta il libro di Rut
Un piccolo libro della Bibbia, una storia familiare, un brano della storia di Israele e, prima ancora, una storia di donne: questo è il libro di Rut. Un elogio della pratica della bontà, di una prassi di umanità improntata a rispetto e riconoscimento dell’altro, caratterizzata da attenzione, sensibilità e delicatezza, ma anche da giustizia, obbedienza alle leggi reinterpretate in modo creativo e inedito dalle donne, osservanza dei comandamenti finalizzati alla pienezza della vita. Rut è un testo che contiene molteplici messaggi: etici, sociali, economici e religiosi. L’economia del libro di Rut è quella di chi vede prima di tutto le donne e gli uomini, e in essi la prima ricchezza, considerando i beni una benedizione solo nella relazione. Come sarebbero state le leggi, l’economia, la scienza del management se le avessero scritte le donne, se fossero state le Rut a pensarle e a insegnarle? Certamente diverse, forse molto diverse. -
Umiltà. Una virtù discreta
Cosa non è l'umiltà? Cos'è l'umiltà? L'autore aiuta il lettore a rispondere a queste domande esplorando, in modo filosofico, la virtù dell’umiltà, a partire dalla sua etimologia. L'umiltà è una virtù che gioca un ruolo decisivo nelle tradizioni monastiche medievali, ma che non si fa vedere, non è predominante nella cultura e nella società di oggi. È un valore che possiede una versione religiosa, ma anche una versione laica, in quanto non ha bisogno di essere riconosciuta dalla fede. È sufficiente prendere coscienza dei propri limiti, della propria fragilità, e quindi aprirsi al concetto di dono. -
Una saggia follia
Il dono della sapienza non ha nulla a che vedere con il pallido conformismo di cui talvolta è circondata la fede cristiana. La sapienza di Dio è audace, creativa e persino un po’ “folle”. Ci conduce nell’emozionante avventura del vangelo, che non consiste nel proclamare certezze né dare risposte preconfezionate, ma nel correre il rischio di amare, di credere e di sperare. -
Comunione nella diversità. Le conversazioni di Malines e gli inizi del dialogo tra anglicani e cattolici
Le ""Conversazioni di Malines"""" tra anglicani e cattolici, sono una serie di incontri che rappresentano un evento unico nella storia della chiesa del ventesimo secolo. Sono qui delineati i contorni di questi incontri, il contesto ecclesiastico dell'epoca, i temi discussi e il significato delle conversazioni per l'oggi. «Le """"Conversazioni"""" sono molto più di un episodio affascinante nella storia dell'ecumenismo...Meritano di essere ricordate anche a un livello più profondo e spirituale. Sono infatti una fonte di ispirazione alla quale possiamo attingere per rinfrescarci» (dalla Prefazione di Jozef De Kesel, arcivescovo metropolita di Malines-Bruxelles)."" -
Capire il mondo. Piccola conferenza
In questo testo l'autrice, rabbina francese, ci racconta come le storie, le narrazioni, le mitologie e i testi religiosi abbiano molte cose da dirci per aiutarci a capire il mondo. Sono loro che legano le generazioni e ci fanno scoprire che il mondo ha bisogno di rinnovarsi. Spetta a ciascuno di noi cercare il significato delle parole che riteniamo giusto. In questo modo possiamo ricostruire il senso delle frasi e il senso del mondo in modo che sia buono per tutti noi. -
Chiesa sinodale, chiesa matura
Sinodo è metodo: è il metodo della comunione nella chiesa, è la pratica ecclesiale della comunione. L'autentica sinodalità è un lungo e profondo cammino di conversione verso ""la misura che corrisponde alla piena maturità di Cristo"""" (Ef 4,13), cammino che esige cambiamenti radicali a livello personale ed ecclesiale. Solo una chiesa che vive la sinodalità è una chiesa matura."" -
Discernimento comunitario in una chiesa sinodale
La chiesa del terzo millennio è chiamata, attraverso un processo di discernimento comunitario acceso dallo Spirito, a divenire una chiesa sinodale, ovvero una chiesa del camminare insieme, dell'incontro, dell'ascolto, della compagnia e del servizio, capace di discernere alla luce del vangelo le istanze e le sfide che interpellano l'umanità. Sarebbe imperdonabile spegnere o anche solo gettare acqua sul fuoco di un tale processo. -
La chiesa nella notte. Dalla mitologia cristiana a una fede modesta
Spetta a noi preservare oggi la fede, la fede notturna e nuda, da una triplice riduzione: dalla sua riduzione a un discorso mitologico, per quanto rassicurante; dalla sua riduzione a un discorso moralizzante, per quanto edificante; dalla sua riduzione a un discorso umanitario, per quanto generoso. -
Vedere senza vedere. Ovvero il crepuscolo della morte. Testo tedesco a fronte
Una commedia sul pensiero di Emanuele Severino in cui vengono affrontati temi quali l'eternità dell'essere, la verità, la tecnica, il nichilismo. Nella sua prefazione, E. Severino si esprime in questi termini: ""Il pensiero filosofico è sempre stato un punto di riferimento decisivo del teatro. Un'affermazione, questa, che potrebbe essere estesa a tutte le forme di arte. Da molto tempo, Donato Sperduto riflette e scrive con intelligenza e finezza intorno al mio discorso filosofico e questa volta ha voluto porlo al centro di questa sua """"tragicommedia"""", intitolata Vedere senza vedere."""""" -
Il segretario è come un angelo
Quella del segretario è stata una delle figure fondamentali della prassi umanistica; nel corso del convegno si è tentato di stabilire chi fossero e cosa rappresentassero in un secolo che ha visto fiorire, in Italia, ma anche in Francia e in Europa, un'importante trattatistica sull'argomento. -
Il personaggio di Ester nella drammaturgia francese da Rivaudeau a Racine
Dal Libro di Ester trae origine, nella letteratura europea, una ricca produzione; questo studio limita il suo campo di indagine ai testi, quasi tutti teatrali, pubblicati in Francia nell'arco di circa un secolo: dall'Aman (1567), ""tragédie sainte"""" di André de Rivaudeau, a Esther (1689), """"cantique spirituel"""" di Jean Racine. Tra queste due date, numerosi sono gli autori che ricorrono alla fonte biblica e che dal racconto della bella ebrea, diventata regina e salvatrice del suo popolo, traggono motivo di riflessioni per i loro scritti."" -
La figlia del diavolo
"Quale segreto nasconde nel suo silenzio di morte l'anonimo cadavere mutilato che è stato rinvenuto sulla spiaggia di Egnatia ad una decina di chilometri da Fasano? Chi è?"""" (Gazzetta del Mezzogiorno, giovedì 29 ottobre 1959). Questo romanzo s'ispira ad un fatto di cronaca, avvenuto a Martina Franca alla fine degli anni '50. Una storia che ancor oggi è viva nei ricordi dei martinesi e che ebbe, per la sua drammaticità, risonanza nazionale. Un delitto che fu la diretta conseguenza di un matrimonio fallito, un dramma che si sviluppò in una famiglia che non aveva trovato risorse, né sostegni, per superare la crisi in cui si era avviluppata. Un uxoricidio che fu anche la dimostrazione dei tempi che stavano mutando, con la ricerca da parte della donna della possibilità di sottrarsi a una condizione di sudditanza, a un predominio maschile fatto di violenza e di soprusi, a un modello culturale largamente condiviso." -
La vita sociale dei farmaci. Produzione, circolazione, consumo degli oggetti materiali della cura
Un farmaco, nella sua materialità, può essere definito come una sostanza. o meglio un insieme di sostanze che vengono percepite - in una data comunità e in un preciso momento storico - come efficaci per contrastare, e spesso per risolvere, ciò che in quello specifico contesto è considerato come ""malattia"""". Partendo da questa definizione, il volume esplora le tante dimensioni sociali del farmaco. Frutto di ricerche di campo in tre differenti contesti, Etiopia, Ghana e Italia, il volume, prendendo in considerazione varie fasi della vicenda biografica di un farmaco - dalla produzione, all'assunzione - mette a fuoco, di volta in volta, la complessità delle relazioni sociali e delle dimensioni simboliche ed economiche in cui esso è coinvolto: la commercializzazione e la musealizzazione dei farmaci """"tradizionali"""", la risignificazione dei farmaci di sintesi nei contesti non occidentali; le industrie farmaceutiche e il marketing. II libro, infine, discute delle ineguaglianze nell'accesso ai farmaci e alle cure attraverso i concetti di cittadinanza biologica e cittadinanza sanitaria, e dei paradossi dell'aiuto umanitario.""