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Mercante del segno
Perfettamente in linea con la sua fama d'artista poliedrico e fuori dagli schemi, il Duchamp scrittore dissemina di intuizioni ""eretiche"""" questa raccolta di contributi sul mondo dell'arte. Affiancati da schizzi e disegni, gli scritti di Duchamp assumono la forma del frammento, della riflessione che tende programmaticamente al paradigma dell'incompletezza non per proporre certezze ma per suscitare dubbio e disorientamento, in tipico stile Duchamp."" -
Lettere da Muzot 1921-1926
Nel luogo dove nascono le ""Elegie duinesi"""", i """"Sonetti a Orfeo"""" e le traduzioni di Valéry dimorano queste preziose lettere di Rilke, nelle quali il poeta offre la sua visione dell'arte, dell'amore e dello spiritismo, e rivive alcuni momenti della sua giovinezza. L'accento immediato, che è proprio delle lettere, e l'importanza estrema degli argomenti, trattati nel periodo della sua perfetta maturità e della consapevolezza più chiara, ci restituiscono un'immagine del poeta più viva e completa. In queste corrispondenze fortemente personali ritroviamo la stessa concentrazione che è possibile riscontrare nelle opere poetiche di Rilke, frutto di una sempre maggiore responsabilità nei confronti della parola."" -
Religioni africane. Maschere, riti e credenze a sud del Sahara
L'autore esamina in questo volume l'importante componente religiosa insita nella cultura delle società africane a sud del Sahara. In tutta l'Africa nera l'uomo fa esperienza di una forza a lui superiore, senza mai subirla con rassegnazione, ma tentando di comprenderla per ottenerne il controllo: i rituali e le procedure magiche si spiegano alla luce di questo sforzo, e anche l'arte non risulta estranea a questa dimensione. Il libro di Dammann è uno strumento utile per la sua completezza: vengono infatti trattati tutti i fenomeni della religiosità africana, dal rapporto uomo-animale ai riti di passaggio, indagando anche gli influssi della religione sull'arte, sull'economia, sul linguaggio e sul comportamento. Vengono inoltre esaminate le trasformazioni più recenti della cultura spirituale africana alla luce del proselitismo delle religioni straniere. -
Il fungo sacro e la croce. Perché Gesù non è mai esistito. Le origini del Cristianesimo dai culti sessuali e dall'uso delle droghe
Appena uscito ""Il fungo sacro e la croce"""" attirò immediatamente su di sé critiche ostili e scatenò violenti reazioni. Sdegno e indignazione arrivarono dal mondo accademico e dalla Chiesa e la stessa casa editrice che lo aveva pubblicato lo ritirò dal commercio. Attraverso decifrazione di simboli, analisi etimologiche, studi linguistici e indagini filologiche, Allegro dimostra non soltanto che Gesù non è mai esistito, ma che le origini del Cristianesimo e dello stesso Giudaismo sono da ricercare nei culti preistorici del Vicino e Medio Oriente, strettamente legati alla sessualità e all'utilizzo di sostanze psicotrope. Alla base di questi culti misteriosofici, secondo Allegro, ci sarebbe il fungo che, anche grazie alle sue proprietà allucinogene, verrà assimilato alla croce e considerato """"figlio di Dio"""". Per la prima volta, nel libro di Allegro, possiamo vedere scientificamente enunciati i fondamenti per credere che la cultura e i linguaggi dell'Oriente e dell'Occidente derivino da una fonte comune, conservata nella primitiva manifestazione storica nei documenti degli antichi Sumeri. Un'occasione per esplorare un audace sentiero sulle origini delle nostre culture e religioni, al di là di ogni dogmatismo e oscurantismo bigotto."" -
La civiltà egea
"Da lunghi secoli la vallata del Nilo e le steppe della Mesopotamia erano uscite dalla barbarie, e per lunghi secoli ancora le selvagge tribù dell'Europa continentale dovevano rimanere immerse in profonde tenebre, allorché nacque, sulle rive del Mediterraneo, la civiltà destinata a essere la civiltà dell'avvenire."""" La civiltà greca, madre della civiltà latina e occidentale, è figlia della civiltà egea. E proprio di quest'ultima Glotz analizza l'essenza in un libro divenuto un pilastro per la conoscenza del mondo preellenico. Meno interessato alla storia militare e politica, l'autore esprime al meglio la sua concezione storica di fondo dando risalto all'ambito sociologico, indagando l'arte, la religione e i rapporti economici, considerati fondamento della famiglia e dell'organizzazione sociale nella civiltà antica. Un libro che sazia qualsiasi sete di conoscenza del mondo antico e che ci illumina sugli albori della nostra civiltà." -
Il dramma moderno. Vol. 3: Dal naturalismo a Hofmannsthal.
"Il dramma moderno"""" è l'opera giovanile più importante di Lukács: suddivisa in tre volumi, in essa viene dimostrata l'esistenza del """"dramma moderno"""", che per il filosofo ungherese è il dramma borghese dell'individualismo. Sviluppando un'analisi estetica e storico-sociologica della letteratura, Lukács ripercorre il processo di sviluppo del dramma, dalle sue origini storiche fino all'""""epoca eroica"""" di Hebbel e di Ibsen, concentrandosi sulle """"tappe obbligate"""" che hanno condotto alla modernità, prima che il dramma prenda le forme del teatro austriaco e delle produzioni di Wilde, D'Annunzio e Hofmannsthal." -
Leonardo da Vinci. Il sogno del Rinascimento
Portata al limite estremo, la forza di una cultura si manifesta nella figura del genio. Il genio porta la cultura a manifestare l'insolubilità, la paradossalità che spinge l'agire storico in avanti e funge da suo stimolo. Familiarizzando con il Leonardo da Vinci di Leonid Batkin, storico sovietico che ha incentrato le sue ricerche sugli umanisti italiani, si potrà comprendere non tanto di che tipo era la personalità vinciana, ma come essa poté attuarsi. Nella mancanza di un punto di riferimento centrale e di compiutezza nella più geniale delle personalità rinascimentali Batkin rintraccia la condizione necessaria del suo dispiegarsi, della sua realizzazione storico-personale e della sua sfolgorante pienezza umana. -
Mirò
Quella tra Roland Penrose e Joan Miró fu un'amicizia profonda e duratura, nata nella Parigi del 1920 e alimentata da figure come Georges Braque, Pablo Picasso e Max Ernst. In ""Miró"""", Penrose analizza le fasi del percorso artistico dell'amico in un racconto che si estende per 140 illustrazioni. Da grande estimatore, promotore e collezionista d'arte, l'autore disegna l'evoluzione dell'artista Joan Miró da una pittura strettamente legata alle origini contadine, nella quale lo stile è influenzato dal ritmo della tradizione popolare, a un'arte più rivolta alla fuga dalla realtà, segnata dal decisivo passaggio a uno stile astratto. Fu proprio questo nuovo approccio che consentì a Miró di ridisegnare il mondo: un approccio surrealista secondo cui i prodotti della fantasia devono essere considerati parte della realtà."" -
Il mito di Ginevra. Bellissima e misteriosa regina dei Celti
L'insieme delle leggende sui cavalieri della Tavola Rotonda costituisce una delle saghe più note dell'immaginario classico medievale. Ancora oggi però sono molti i misteri che avvolgono la figura enigmatica di Ginevra, l'affascinante regina che rimase sempre al fianco di re Artù nella lotta dei bretoni contro gli anglosassoni. Il tragico e illecito amore tra Ginevra e Lancillotto è considerato uno dei simboli dell'amor cortese medievale. Ma cosa si cela dietro la donna a lungo calunniata e accusata di perfidia, crudeltà e adulterio? Norma Lorre Goodrich prova a rispondere all'interrogativo tracciando la storia della dama che nel '400 fu in grado di affrancarsi da una società patriarcale. Il risultato è un testo che mischia sapientemente linguistica, archeologia, antropologia e letteratura per far emergere la figura di Ginevra in tutte le sue sfumature: maga, guerriera, sacerdotessa e regina. -
Filosofia delle forme simboliche. Vol. 32: Fenomenologia della conoscenza.
Lo studio delle strutture fondamentali della conoscenza ha caratterizzato tutta la ricerca teoretica di Cassirer. Nell'imponente opera qui presentata il campo delle sue riflessioni si sposta dal mondo della scienza a quello dell'uomo. In entrambi i casi è fondamentale la funzione del linguaggio che, oltre a essere uno strumento di comunicazione, fa da tramite fra l'ambito delle impressioni e quello dell'oggettivazione. Questo passaggio avviene grazie all'espressione simbolica. Cassirer concepisce anche il mito, il linguaggio, la religione, l'arte come forme simboliche per mezzo delle quali lo spirito dà un senso al reale. Un'opera fondamentale, che, mostrando la moltitudine di possibilità e i limiti della conoscenza e rifiutando ogni forma di dogmatismo acritico, incarna la crisi delle certezze che permea lo spirito del XX secolo. -
Filosofia delle forme simboliche. Vol. 31: Fenomenologia della conoscenza.
Lo studio delle strutture fondamentali della conoscenza ha caratterizzato tutta la ricerca teoretica di Cassirer. Nell'imponente opera qui presentata il campo delle sue riflessioni si sposta dal mondo della scienza a quello dell'uomo. In entrambi i casi è fondamentale la funzione del linguaggio che, oltre a essere uno strumento di comunicazione, fa da tramite fra l'ambito delle impressioni e quello dell'oggettivazione. Questo passaggio avviene grazie all'espressione simbolica. Cassirer concepisce anche il mito, il linguaggio, la religione, l'arte come forme simboliche per mezzo delle quali lo spirito dà un senso al reale. Un'opera fondamentale, che, mostrando la moltitudine di possibilità e i limiti della conoscenza e rifiutando ogni forma di dogmatismo acritico, incarna la crisi delle certezze che permea lo spirito del XX secolo. -
Filosofia delle forme simboliche. Vol. 2: pensiero mitico, Il.
Lo studio delle strutture fondamentali della conoscenza ha caratterizzato tutta la ricerca teoretica di Cassirer. Nell'imponente opera qui presentata il campo delle sue riflessioni si sposta dal mondo della scienza a quello dell'uomo. In entrambi i casi è fondamentale la funzione del linguaggio che, oltre a essere uno strumento di comunicazione, fa da tramite fra l'ambito delle impressioni e quello dell'oggettivazione. Questo passaggio avviene grazie all'espressione simbolica. Cassirer concepisce anche il mito, il linguaggio, la religione, l'arte come forme simboliche per mezzo delle quali lo spirito dà un senso al reale. Un'opera fondamentale, che, mostrando la moltitudine di possibilità e i limiti della conoscenza e rifiutando ogni forma di dogmatismo acritico, incarna la crisi delle certezze che permea lo spirito del XX secolo. -
Filosofia delle forme simboliche. Vol. 1: linguaggio, Il.
Lo studio delle strutture fondamentali della conoscenza ha caratterizzato tutta la ricerca teoretica di Cassirer. Nell'imponente opera qui presentata il campo delle sue riflessioni si sposta dal mondo della scienza a quello dell'uomo. In entrambi i casi è fondamentale la funzione del linguaggio che, oltre a essere uno strumento di comunicazione, fa da tramite fra l'ambito delle impressioni e quello dell'oggettivazione. Questo passaggio avviene grazie all'espressione simbolica. Cassirer concepisce anche il mito, il linguaggio, la religione, l'arte come forme simboliche per mezzo delle quali lo spirito dà un senso al reale. Un'opera fondamentale, che, mostrando la moltitudine di possibilità e i limiti della conoscenza e rifiutando ogni forma di dogmatismo acritico, incarna la crisi delle certezze che permea lo spirito del XX secolo. -
Claude Debussy. L'iniziatore della musica moderna
Uno dei massimi compositori francesi, pianista stimato e protagonista del simbolismo e dell'impressionismo musicali: Claude Debussy fu tutto questo, ma cosa sappiamo della sua vita? Nonostante la fama, sono pochissime le opere che ripercorrono l'esistenza del musicista. Claude Debussy di Edward Lockspeiser si propone di colmare questo vuoto con un resoconto attento ed esaustivo della vita e delle opere del grande compositore. Oltre alla descrizione biografica di Debussy, dall'infanzia fino al successo, attraverso le lettere scritte dal musicista e da coloro che lo conobbero, Lockspeiser ci offre anche una chiave interpretativa del suo modo di fare musica, così raffinato e sensibile, per permetterci di collocarlo nel mondo musicale del suo tempo e apprezzarne l'essenza. -
Tutta la pittura di Pieter Bruegel
Sono pochi gli artisti non allineati a una precisa scuola pittorica o a una particolare corrente artistica: individui la cui pittura è così drasticamente diversa da riuscire a sottrarsi a ogni convenzione stilistica del tempo in cui hanno vissuto. È questo il caso di Pieter Bruegel, che fece della propria indipendenza un punto d'onore, da un lato non aderendo alle regole rigidissime proposte dal Rinascimento italiano e dall'altro non seguendo i passi della tradizione pittorica olandese. In Tutta la pittura di Pieter Bruegel Valentin Denis ci guida alla scoperta delle opere dell'artista incompreso, seguendo un itinerario di 160 tavole impreziosite da descrizioni dettagliate. Grazie all'esaustività della raccolta è possibile riconoscere la rivoluzione artistica in atto nelle opere di Bruegel, che con il suo spirito originale si fece portavoce di un messaggio assolutamente innovatore. -
Shakespeare
All’interno del quadro bibliografio della critica shakespeariana, il volume di John Middleton Murry si distingue per il suo carattere discorsivo e per il tentativo di eludere le strade già battute dagli esperti del più grande drammaturgo inglese. Raccogliendo un’intuizione del poeta John Keats, l’autore reagisce alla tendenza romantica di privilegiare in Shakespeare gli aspetti inclini all’improvvisazione e si sofferma, più che altro, sui suoi elementi di modernità. -
Il maestro. La vita di Arturo Toscanini
Considerato uno dei più grandi direttori d'orchestra di tutti i tempi, famoso per il suo perfezionismo e la sua grande umiltà, Arturo Toscanini ha permesso che i capolavori altrui pulsassero ancora di vita, donando nuovo splendore alle composizioni più famose di tutti i tempi. Ne Il maestro Howard Taubman propone il più esauriente studio biografico su Toscanini: dall'infanzia all'inizio degli studi presso il Regio Conservatorio di Parma, dalla direzione del Teatro alla Scala di Milano a quella dell'Orchestra Filarmonica di New York, fino al suo ritorno in patria. Ripercorrendo le tappe della sua vita in modo meticoloso e chiaro, l'autore delinea la figura di Toscanini quale simbolo di incorruttibilità morale, scrupolosità e di amore devoto nei confronti dei tanti musicisti che ha riportato in scena con il proprio lavoro. -
Il tramonto di un impero. La fine degli Asburgo
Il tramonto dell'impero asburgico è coinciso con la fine di un lungo equilibrio europeo e con il venir meno della funzione egemonica su scala mondiale ricoperta fino ad allora dal vecchio continente. Partendo dalla Rivoluzione del 1848 e dall'ascesa al trono di Francesco Giuseppe d'Asburgo, il volume ripercorre i sessantotto anni di regno dell'imperatore austriaco servendosi di materiale inedito o comunque poco conosciuto. Senza nascondere i grossi errori di una politica spesso miope, Edward Crankshaw racconta le disgrazie famigliari, le disfatte sui campi di battaglia, le rivolte dei popoli e la rivalità degli alleati, inserendosi così a pieno titolo nella cosiddetta corrente revisionistica della storia asburgica: solo conoscendo a fondo ciò che fece la monarchia degli Asburgo è possibile comprenderne successi e passi falsi. -
Modelli matematici della morfogenesi
René Thom è stato un matematico e filosofo francese, particolarmente noto per la sua teoria delle catastrofi: lo studio dei modelli matematici di fenomeni discontinui. In quella che al suo apparire è stata riconosciuta come una teoria rivoluzionaria, Thom ha classificato sette possibili tipi di catastrofi, riferendosi a tutti quei cambiamenti improvvisi in un processo stabile. ""Modelli matematici della morfogenesi"""" raccoglie i saggi che René Thom scrisse tra il 1966 e il 1981 perfezionando la sua teoria ed esponendone il possibile impiego pratico. Attraverso spiegazioni accessibili al grande pubblico e strumenti più strettamente matematici, Thom fornisce qui un'accurata esposizione, affrontando campi molto diversi tra loro: dalla biologia alla linguistica, dalla semantica alla semiotica, dai linguaggi universali ai giochi."" -
Dal divertimento dei nobili alla propaganda. Storia del jazz in Russia
La storia del jazz in Russia si confonde con la storia politica del Paese, creando un intricato percorso che porta talvolta alla commedia, talvolta alla tragedia. Krzysztof Wiernicki illustra la storia del jazz in Russia dalla sua affermazione negli anni '20 - durante la Rivoluzione d'ottobre, quando il jazz era considerato un'offesa all'autentico spirito musicale proletario e disprezzato dal popolo sovietico in quanto musica borghese - all'""epidemia di jazz"""" degli anni '30. """"Dal divertimento dei nobili alla propaganda"""" esalta il potere della musica e le diverse facce che essa assume a livello politico e sociale, ripercorrendo la storia russa dall'epoca prerivoluzionaria agli anni della NEP, fino alla fine degli anni '50: una storia del jazz strettamente connessa a quella degli eventi politici e di costume.""