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L' Europa incerta
A un secolo dall'inizio del primo conflitto mondiale e a una manciata di anni dalle guerre che hanno insanguinato i Balcani in tempi recenti, Davide Rossi ha attraversato - partendo da Trieste - Vienna e i Balcani, restituendoci, tra saggio storico e cronaca del presente, la profondità e la complessità di un continente incapace di trovare una strada verso il futuro. Un'Europa incerta, stretta tra le logiche monetariste e consumiste del capitalismo dominante e nuove forme di protagonismo popolare. L'autore legge nei Balcani non una marginale periferia del continente, ma un luogo privilegiato per immaginare il futuro del continente, anche alla luce della storia della Jugoslavia socialista, capace di realizzare l'incontro tra popoli, lingue, religioni, dentro valori di solidarietà, inclusione ed eguaglianza, libera da ogni sanguinario nazionalismo e anzi in grado di guardare al mondo con rinnovata fraternità, attraverso il Movimento dei Non Allineati lanciato da Tito e Nasser nel 1961. In Appendice ""La guerra vista dagli altri: il primo conflitto mondiale raccontato attraverso le immagini dell'esercito austriaco"""". Introduzione di Emilio Sabatino, presentazione di Sergio Mauri."" -
Storia della diplomazia. Vol. 3: Dalla Comune di Parigi alla Rivoluzione d'ottobre (1871-1919).
Un'opera sulla diplomazia. Dalle origini al 1939, in questo lavoro in cinque volumi, sono raccolte la storia, le strategie e le tecniche che hanno fatto della diplomazia una vera e propria arte, quella ""di trattare, per conto dello Stato, gli affari di politica internazionale"""". L'opera si conclude con il 1939, anno dell'invasione tedesca della Polonia, nonché anno simbolo del fallimento della diplomazia, testimonianza estrema dei rischi in cui s'incorre se al dialogo si sostituisce la violenza. Caratterizzato da chiarezza espositiva, rigore nella trattazione, l'opera di Potiomkin ci offre pagine dense e incisive che giungono ad affrontare il problema della guerra con ampiezza di informazione e spregiudicatezza."" -
Storia della popolazione mondiale. Vol. 2
Il nostro avvenire, anche quello più vicino, è condizionato dal problema demografico di cui l'Occidente ha preso coscienza dopo due guerre mondiali da cui è uscito terribilmente colpito. La massa mondiale continua a crescere e a muoversi, ponendo il problema capitale di come riuscire a far vivere questa prodigiosa umanità che cresce sempre più. E così tanto le condizioni attuali del nostro pianeta, quanto la preoccupazione per il suo immediato futuro e il desiderio di approfondire la conoscenza del passato rendono la Storia della popolazione mondiale un contributo prezioso. È anche grazie al paziente lavoro di ricostruzione compiuto dai Armengaud, Dupaquier e Reinhard che la storia della popolazione si è guadagnata il proprio posto, ha proclamato le sue ambizioni, ha sperimentato i suoi metodi e gettato le sue basi, rendendo più intellegibile la storia generale tanto nel suo ininterrotto svolgimento, quanto nei suoi momenti di crisi. -
Storia della popolazione mondiale. Vol. 1
Il nostro avvenire, anche quello più vicino, è condizionato dal problema demografico di cui l'Occidente ha preso coscienza dopo due guerre mondiali da cui è uscito terribilmente colpito. La massa mondiale continua a crescere e a muoversi, ponendo il problema capitale di come riuscire a far vivere questa prodigiosa umanità che cresce sempre più. E così tanto le condizioni attuali del nostro pianeta, quanto la preoccupazione per il suo immediato futuro e il desiderio di approfondire la conoscenza del passato rendono la Storia della popolazione mondiale un contributo prezioso. È anche grazie al paziente lavoro di ricostruzione compiuto dai Armengaud, Dupaquier e Reinhard che la storia della popolazione si è guadagnata il proprio posto, ha proclamato le sue ambizioni, ha sperimentato i suoi metodi e gettato le sue basi, rendendo più intellegibile la storia generale tanto nel suo ininterrotto svolgimento, quanto nei suoi momenti di crisi. -
Migranti a Lampedusa, studenti a Milano. Un anno di scuola dei ragazzi del Mediterraneo e del mondo presso il CPIA Centro provinciale istruzione adulti di Milano
Un cammino di cittadinanza, di partecipazione, di apprendimento, capace di riscattare ragazze e ragazzi giunti da ogni angolo del pianeta e arrivati al CPIA, il Centro Provinciale Istruzione Adulti di Milano, vincendo la marginalità a cui li aveva relegati un mondo ingiusto, governato dalla violenza, dal razzismo, dal'esclusione sociale promossa da leggi economiche fondate sul profitto e sulla speculazione finanziaria, oltreché sulla rapina delle materie prime energetiche e alimentari, praticata dall'Occidente a danno e contro tutti gli altri popoli della terra. Dentro il CPIA di Milano questi studenti hanno trovato un luogo di cultura in cui costruire i saperi insieme al loro professore, un luogo in cui parlare ed essere ascoltati, un luogo in cui chiedere trovando risposte. Molti di loro hanno vinto il mare, con il coraggio che si può avere solo da adolescenti. Hanno visto le onde e la morte, ma sanno che la miseria è riscattabile con la giustizia sociale. Davide Rossi, che dell'eguaglianza tra tutti gli esseri umani fa da tempo la ragione della sua vita, sia come categoria di analisi storica, sia come metodo educativo, praticandolo nel solco di don Lorenzo Milani e attuandone il pensiero con radicale energia e passione, ci regala, pagina dopo pagina, la possibilità di cogliere il senso profondo di un percorso di emancipazione e di riscatto che passa anche attraverso i saperi e la scuola. -
Il secolo XVIII e il mondo storico
Pubblicato per la prima volta nel 1901 dalla ""Deutsche Rundschau"""", """"Il secolo XVIII e il mondo storico"""" rappresenta l'opera a partire dalla quale si è attuata la rivalutazione del senso storico sino ad allora negato all'Illuminismo, riconoscendogli di aver contribuito allo sviluppo della coscienza storica moderna. Rintracciandone le idee e i principi ispiratori, Dilthey dimostra che le opere di Voltaire, Montesquieu, Robertson e Gibbon solo per citarne alcuni - hanno dato luogo a una nuova storiografia e a un atteggiamento inedito di fronte alla storia, facendo crollare l'accusa di antistoricismo che aveva colpito il """"secolo dei lumi"""". Se oggi l'importanza della concezione illuministica della storia è stata riconosciuta, il merito è anche di questo libro."" -
Lenin filosofo. I fondamenti filosofici del leninismo
Con questo libro Anton Pannekoek, il più importante esponente della sinistra olandese cui Lenin indirizzò polemicamente l'opuscolo ""L'estremismo, malattia infantile del comunismo"""", intende mettere a fuoco l'essenza del bolscevismo e il significato della Rivoluzione russa. Tramite l'analisi critica dei fondamenti filosofici del pensiero di Lenin e del suo """"Materialismo ed empiriocriticismo"""", Pannekoek tenta di dimostrare che il marxismo nella declinazione leniniana costituì la base ideologica del capitalismo di Stato russo."" -
Anche i poeti imparino a combattere
Una vasta selezione degli scritti politici più significativi di Ho Chi Minh. Dagli anni Venti, periodo in cui dirigeva il quotidiano della sinistra parigina ""Le Paria"""", sino ad arrivare al 1967, al culmine della escalation americana in terra vietnamita, sono molti gli spunti d'interesse messi in campo da questi scritti: il colonialismo e la dominazione francese, l'Internazionale comunista, il movimento Viet Minh e l'indipendenza. In questo corpus di lettere e scritti eterogenei viene attraversata gran parte della lunga e intensa storia politica di un leader rivoluzionario e del paese per il quale intraprese la sua lotta."" -
Dopo la rivoluzione. La primavera 1918
Cosa sarebbe accaduto se già nel 1918 fosse stata applicata una linea analoga a quella adottata poi con la Nuova politica economica? Si sarebbe potuto evitare, se non lo scoppio, almeno il protrarsi della sanguinosa guerra civile? A interrogarsi è Roy Medvedev, una voce dissidente dell'Unione sovietica che compie un'ampia e dettagliata analisi della primavera del 1918, individuando gli errori commessi dai bolscevichi - in primis nei confronti dei contadini con i provvedimenti sull'ammasso obbligatorio del grano e sugli approvvigionamenti - e le conseguenze che ne derivarono per la storia dell'Unione sovietica. Nonostante i gravi errori commessi, Lenin riuscì a trovare una via d'uscita da una situazione estremamente critica, a conferma che ""l'essenza della rivoluzione è la capacità di rinnovarsi. I suoi momenti fondamentali sono la mobilità rispetto al passato, la capacità di muovere rapidamente verso il futuro""""."" -
Poema pedagogico
Il ""Poema pedagogico"""" di Makarenko è uno dei libri più tradotti e letti al mondo, considerato universalmente uno dei capolavori del realismo socialista e della letteratura pedagogica mondiale. È la storia della colonia Gorkij, sorta nella giovane Unione Sovietica degli anni Venti, un istituto per la rieducazione di minori responsabili di attività criminose. Una colonia che si trasformerà da insieme di banditi a collettivo cosciente di giovani sovietici, simbolo della trasformazione compiuta dall'URSS in quegli anni. Si tratta di una grande pagina della letteratura pedagogica e summa del pensiero e della prassi di Makarenko che, oltre ad essere un racconto a tratti epico e avvincente, offre spunti e obiettivi - rispetto tra soggetti, sforzo nell'apprendere e nell'operare, tentativo di andare oltre i traguardi raggiunti, etc. - che ancora oggi costituiscono l'obiettivo del progetto educativo delle nuove generazioni."" -
Scritti su Gramsci
Oggi a Palmiro Togliatti si attribuiscono le peggiori malefatte della storia del Novecento. Eppure ad analizzare le sue responsabilità e il suo lavoro ne emerge ancora una grande figura e si possono scoprire scritti che non hanno perso la loro freschezza. Accusato di osteggiare Gramsci, questo libro testimonia tutt'altro. ""Scritti per Gramsci"""" racchiude tutti i discorsi che Palmiro Togliatti gli dedicò, perché essi possano e debbano recare alla ripresa degli interessi e degli studi gramsciani un apporto prezioso e per molti aspetti insostituibile. Questa raccolta fornisce numerosi e interessanti elementi di osservazione e di giudizio per la valutazione del rapporto tra Gramsci e Togliatti, e sul problema della continuità di linea e di orientamenti politici nel Partito comunista italiano lungo il corso della sua storia, permettendo di far conoscere la figura e l'opera del suo fondatore politico, in cui esempio di vita e coerenza di pensiero si intrecciano in maniera indissolubile."" -
Teoria e pratica della guerra di guerriglia. 150 consigli ai guerriglieri del maestro militare di Castro
La vittoria della rivoluzione cubana si deve a uomini come il generale Alberto Bayo, che hanno contribuito in maniera determinante alla fine della dittatura di Fulgencio Batista. Bayo è, durante la guerra civile spagnola, uno dei pochi ufficiali di carriera ad abbracciare la causa della Repubblica. Dopo la sconfitta emigra in Messico, dove conosce Fidel Castro, Che Guevara e altri componenti del Movimento 26 luglio, che addestra alle tecniche di guerriglia in vista della rivoluzione cubana. Si unisce ai guerriglieri e, a seguito della vittoria del movimento castrista, viene nominato generale dell'esercito cubano. Subito dopo, questo libro viene dato alle stampe e diffuso in duecentomila copie a Cuba. Vi troviamo 150 consigli di teoria e pratica della guerriglia, scritti da chi è riuscito ad addestrare e a portare alla vittoria la milizia popolare. -
Dieci anni d'Action Directe. 1977-1987
Un racconto su dieci anni di lotta armata rivoluzionaria dell'organizzazione Action Directe nel cuore di uno dei paesi imperialisti più potenti, la Francia. Tra i protagonisti di questa storia, Jann Marc Rouillan racconta la scelta della lotta armata nella seconda metà dei '70. La decisione di situare la pratica di AD direttamente sul piano internazionale e di cercare sul proprio territorio le componenti interculturali del proletariato francese. Il radicamento nei quartieri popolari parigini dell'immigrazione araba, il rapporto con i rifugiati rivoluzionari di vari paesi presenti a Parigi. La strategia d'attaccare l'imperialismo francese sul proprio territorio, colpendo i simboli del neocolonialismo, il suo complesso militare-industriale e nucleare ma anche la confindustria e i grandi gruppi industriali francesi. E infine raccontare la scelta della costruzione del Fronte Antimperialista in Europa nella prima metà degli '80 e la ricerca dell'unità dei rivoluzionari in Europa occidentale con le guerriglie insurrezionali d'altri paesi, come la RAF in Germania Ovest e le BR in Italia. In questo senso la testimonianza e il racconto di Jann Marc Rouillan rappresentano un elemento necessario della storia politica francese ed europea, delle esperienze sovversive sviluppatesi negli anni '70/'80. -
Educare nel mondo grande e terribile. Scritti pedagogici
Antonio Gramsci è stato uno dei personaggi principali della prima parte del '900, protagonista del movimento socialista e comunista, esponente dell'antifascismo. Politico attivo e appassionato, giornalista, intellettuale impegnato in molte aree di ricerca e riflessione, protagonista anche della storia della pedagogia poiché ha elaborato e scritto diversi testi anche sull'educazione e sull'educare. I suoi scritti pedagogici sono stati pubblicati in più edizioni, e la loro scelta, impostazione e organizzazione hanno risentito del clima politico e culturale del tempo e del luogo in cui ciò accadeva. Ad oggi si assiste all'affermazione di un neoliberismo in grado di generare diffuso consenso attorno ai suoi principi e alle sue prassi attraverso educazione intenzionale ed esplicita, ma anche tramite educazione diffusa, informale, latente. In questo contesto, lo scopo del libro è quello di mettere a disposizione, in particolare per coloro che sono impegnati in ambito educativo, gli scritti pedagogici di Gramsci poiché ritenuti strumenti in grado di favorire lo sviluppo di un pensiero critico sull'educare, cioè un pensiero disvelante, inquieto, non pacificante. -
Il congresso e la scissione. Gramsci e la nascita del comunismo italiano
La nascita del PCd'I con la scissione di Livorno non è un problema che riguarda solo comunisti o socialisti, né soltanto gli storici. È un passaggio cruciale di storia politica nazionale, fra dopoguerra interno e internazionale, Rivoluzione d'Ottobre, scissione del socialismo, crisi del liberalismo, avvento del fascismo. Gramsci c'entra molto con tutto ciò. Perché coglie subito il vizio di fondo della scissione comunista, ma anche l'inconsistenza dell'unità fra riformisti e massimalisti che vinse il congresso. Nell'ottobre 1922 ci sarebbe stata l'altra scissione di Turati e Matteotti. Ottobre 1922, al tempo della marcia su Roma. Appunto crisi della sinistra nella crisi nazionale. Questo libro esce intenzionalmente un anno dopo il Centenario del Congresso di Livorno. Tiene conto di tutti i testi e i contributi pubblicati in quell'occasione, ma li ricomprende in una lettura integrale, fatta di testimonianze e di storiografia, che è anche occasione di una riconsiderazione politica. -
L' esploratore perso nell'oblio. Vittorio Bottego tra mito, storia e rimosso coloniale
Le strade di una città sono la plastica testimonianza della sua memoria, anche quella rimossa, come nel caso del colonialismo italiano. A Vittorio Bottego, esploratore parmigiano della fine dell'Ottocento, la propria città natale ha dedicato un ruolo di primo piano nella toponomastica, intitolazione di una scuola e un monumento posto all'esterno della stazione ferroviaria. Nonostante questa presenza diffusa la figura di Bottego, come quella di molti altri protagonisti del colonialismo italiano, rimane per i più avvolta in una densa nebbia, nutrita di mito e campanilismo provinciale, che da un lato ne rende incerti i contorni reali e dall'altro rafforza il paradigma degli ""italiani brava gente"""". Tramite la figura di Vittorio Bottego, dunque, i saggi di questo volume cercano di rispondere a una domanda molto semplice: oltre ai segni concreti visibili negli spazi urbani, rimane in noi anche qualcos'altro di quello sguardo coloniale, introiettato a tal punto da non saperlo più distinguere dal resto?"" -
Critica del diritto statuale hegeliano
La Kritik, scritta nel 1843, è il testo nel quale Marx si è maggiormente confrontato con la teoria della società moderna e dello Stato politico di Hegel e, più in generale, con l'idea hegeliana di filosofia e di dialettica. Ciò che è in gioco in questo testo marxiano sono temi essenziali come la nascita della modernità in quanto autonomizzazione di mercato economico e Stato politico, la democrazia fondata sulla radicalità della sovranità popolare, la configurazione della burocrazia e delle istituzioni statali come corpi dell'intelletto"" separato ed astratto. La nuova edizione, che qui si presenta, propone l'ampio commentario (indispensabile nei difficili passaggi del testo) di Roberto Finelli e Francesco S. Trincia, che aveva aperto una polemica, sì filologica, ma soprattutto teorica e filosofica, con la prima traduzione che di quel testo aveva fatto G. della Volpe, generando la ripresa del marxismo filosofico nelle università italiane e nella cultura europea dopo la Seconda guerra mondiale. Ma ancora oggi è aperto il dibattito se a quell'opera del primo Marx vada attribuita una maturità scientifico-materialistica già realizzata o se quel testo appartenga invece a un umanesimo giovanile, ancora troppo """"giovane-hegeliano"""" e paradossalmente subalterno proprio a quella filosofia hegeliana che pure pretendeva di avere sostanzialmente superato."" -
Papà Hemingway. Racconti personali
Nel 1948, A.E. Hotchner va all'Avana per chiedere a Ernest Hemingway di scrivere un articolo per la rivista ""Cosmopolitan"""". L'articolo non si materializza, ma da quel primo incontro fino alla morte di Hemingway nel 1961, Hotchner e l'autore vincitore del premio Nobel sviluppano una profonda e duratura amicizia. Fanno baldoria a New York e a Roma, corrono con i tori a Pamplona, cacciano in Idaho e pescano nelle acque di Cuba. Ogni volta che si incontrano, Hemingway parla di una sorprendente varietà di argomenti, dall'arte del daiquiri perfetto alla Parigi degli anni '20 fino alla sua infanzia a Oak Park, Illinois. E, fortunatamente, Hotchner prende nota di tutto. In questo libro, dunque, egli ci racconta dettagli affascinanti sulla vita quotidiana di Hemingway e documenta i suoi ricordi di Gertrude Stein, F. Scott Fitzgerald, Martha Gellhorn, Marlene Dietrich, e molti dei più impor - tanti artisti e celebrità del Ventesimo secolo. Negli ultimi anni, quando la cattiva salute dello scrittore comincia a influenzare il suo lavoro, Hotchner ritrae teneramente e onestamente i valorosi tentativi di Hemingway di sconfiggere la depressione che lo avrebbe portato a togliersi la vita. Profondamente compassionevole e molto divertente, questa biografia """"fa vivere Hemingway come nessun altra""""."" -
Lo sviluppo del capitalismo in Russia
Lo sviluppo del capitalismo in Russia è una delle prime opere politiche di Lenin e quella che lo consacrò come uno dei massimi teorici del marxismo. Iniziata nel gennaio 1896 nel carcere di Pietroburgo, fu portata a termine in Siberia, nel villaggio di Sciuscenskoie, dove Lenin scontava una condanna di tre anni inflittagli per l'attività svolta come membro e animatore dell'Unione di lotta per l'emancipazione della classe operaia. Terminata nell'agosto 1898, l'opera uscì tra il 26 e il 31 marzo sotto lo pseudonimo di Vladimir Ilin. Le 2.400 copie, largamente diffuse tra gli intellettuali socialdemocratici, tra gli studenti e nei circoli operai, si esaurirono rapidamente. Le prime recensioni sulla stampa borghese, nettamente ostili, non tardarono a comparire. Lenin continuò a rielaborare la sua opera, anche dopo la seconda edizione del 1908, che qui ripubblichiamo con l'introduzione di Giovanni Cadioli. -
Il volto demoniaco del potere
Il problema affrontato da Ritter ne ""ll volto demoniaco del potere"""" investe l'uomo quando nella sua quotidiana esperienza si chiede il significato ultimo della lotta per il potere, che all'interno degli ordinamenti statali divide uomini, partiti e classi, e della lotta per l'egemonia e la potenza. nella quale gli Stati coinvolgono il destino dei singoli uomini, subordinando ogni principio e valore alla logica della lotta. Le riflessioni di Ritter partono dal 1939, quando ormai era chiaro che l'avvento di Hitler avrebbe condotto la Germania in guerra a causa di un accecamento distruttivo nel quale si svelava pienamente il volto demoniaco del potere. Secondo Ritter, il demoniaco appartiene al potere per l'insanabile contraddizione che in quest'ultimo si annida, per la duplicità di significato cui è soggetto: il potere è la sfera dell'ambiguità, dell'incerto, della luce crepuscolare, in cui è difficile scindere il bene dal male, la dedizione dall'egoismo, la creazione dalla distruzione. Il rischio di essere posseduti dall'impulso irrazionale alla potenza è sempre presente e, a ben vedere, senza di esso non sarebbe possibile alcuna costruzione politico-giuridica di un ordine di convivenza. Il demoniaco si radica dunque nella finitezza e nell'ambiguità stesse dell'uomo, nella sua insufficienza, come nella sua disposizione al bene a al male.""