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L' opera poetica. Testo inglese a fronte
L'opera poetica di Thomas Gray è qui proposta in una veste rinnovata e inedita, con una nuova traduzione corredata di un corposo apparato critico. I testi, complessivamente quarantuno, sono raccolti in tre sezioni e ciascuno è corredato da un apparato di note e da una breve introduzione che ne riassume il contenuto, ne indica la data di stesura definitiva e riferisce delle scelte metriche adottate nella versione italiana. Uno strumento indispensabile per chi desideri accostarsi a questo autore, scoprirlo o riscoprirlo e comprenderlo a fondo. -
Il visibile parlare. Cento voci contemporanee per la «Commedia» di Dante «Purgatorio»
Sui fianchi di una montagna immensa, che si erge sulle acque di un mondo disabitato, si alternano gemiti, preghiere, confessioni, pianti, silenzi, improvvise grida di gioia. E su quelle medesime balze e cornici si susseguono adesso le voci di poetesse, critici musicali, registi teatrali, traduttori, artisti visivi. Trentatré protagonisti della cultura italiana proseguono l'avventura del primo Commento Collettivo alla Commedia di Dante, dedicata in questo secondo volume alla dolorosa e struggente ricomposizione dell'anima e dei rapporti umani del ""Purgatorio"""". Le spiagge di Manfredi e Catone, le muraglie di fuoco e i giardini edenici vengono ripercorsi con gli occhi della mistica islamica, della street-art, della psicologia, della parodia televisiva. Il """"visibile parlare"""" dell'amore che si fa strada nel dolore si incarna ancora una volta nei linguaggi delle nostre esperienze contemporanee, la voce della più grande opera in lingua italiana diventa ancora una volta uno spazio nel quale incontrarsi oggi. Un viaggio che fonde erudizione e sperimentalismo e si inerpica in una vertiginosa ed elusiva clinica dell'anima, un'edizione della """"Commedia"""" nata dal desiderio di fare poesia, filosofia, arte, cantando nel fuoco che tormenta e purifica le nostre inquietudini, domande e speranze. Una mano tesa dal passato della nostra lingua e cultura che ci sfida a camminare oggi. Siamo disposti a stringerla, e salire, circondati da rocce aguzze, fiamme parlanti, angeli, fino a incontrare ciò che più temiamo e desideriamo?"" -
Memoria operativa-L'amore in procedura di emergenza. Testo originale a fronte
"Memoria operativa"""" (Pami?c operacyjna, 2017) e """"L'amore in procedura di emergenza"""" (Milo?c w trybie awaryjnym, 2019) sono, in ordine temporale, le ultime raccolte poetiche di Ewa Lipska, qui introdotte da una breve premessa dell'autrice. Proseguendo nella linea del suo lungo percorso artistico, con il linguaggio disincantato ed essenziale che le è proprio, la poetessa affronta in queste cinquanta liriche i temi della solitudine, della morte, dell'amore, del ricordo e della nostalgia intessuti in una trama di paradossi, analogie e metafore surreali. Il suo stile originale e sobrio - cifra irripetibile della poetica lipskiana - è caratterizzato da repentini capovolgimenti semantici che suscitano nel lettore disorientamento e stupore perché svincolati dal senso comune e da nessi logici evidenti. Le raffinate immagini poetiche creano un'atmosfera inedita e affascinante, disegnando una mappa di riferimenti inusuali che trasmettono un diverso ordine della realtà, solo in apparenza incongruente." -
Studi danteschi. Vol. 85: A Michele Barbi per il centenario della fondazione della rivista (1920-2020).
Diretti al loro inizio da Michele Barbi, poi da Mario Casella, Gianfranco Contini e Francesco Mazzoni, sono di fatto divenuti, cessato nel 1923 il «Bullettino della Società Dantesca Italiana», organo ufficiale della Società Dantesca Italiana che ne cura l'aspetto scientifico. Altre riviste dantesche, tutte utili e importanti, si sono aggiunte in Italia e all'estero a incrementare con diverse aperture di campo la fortuna di Dante ai tempi nostri, ma gli «Studi Danteschi» sono rimasti fedeli a quanto ebbe a scrivere nel 1920 Michele Barbi, enunciando ""i nostri propositi"""": apertura a qualsivoglia scuola, purché conduca all'accertamento di fatti e contribuisca con le proprie indagini a provare una verità; approfondimento dello studio della cultura medievale e, di riflesso, del pensiero dantesco e della cultura che fu di Dante, muovendo dalle varie opere per giungere, storicizzando, alla globalità della Divina Commedia. Una rubrica espressamente dedicata alle Notizie della Società segnala anche eventi di carattere dantesco promossi da altri istituti, utile documentazione a illustrare termini e modi dell'odierno dantismo."" -
Nuova storia contemporanea (2021). Vol. 2
Quadrimestrale di studi storici e politici sull'età contemporanea. -
Quaderno delle presenze
Con Quaderno delle presenze Paolo Maccari aggiunge un cospicuo capitolo a una vicenda poetica iniziata più di vent'anni fa. Come nei suoi libri più recenti, anche in questo suo nuovo lavoro l'autore persegue una pronuncia naturale e priva di facili effetti, all'interno di una ricerca che ha, sul piano dello stile, una ricca galleria di eventi verbali sorvegliatissimi. Attraverso ritratti e autoritratti, episodi in poesia e in prosa, Maccari tenta una restituzione insieme pudica e commossa del trascorrere delle stagioni, annotando le presenze e le assenze che in modi sempre originali, e intercambiabili, segnano la vita di ognuno di noi. Prefazione di Gian Mario Villalta. -
Spinoza nella cultura del Novecento. Percorsi attraverso la letteratura e le arti. Atti del convegno (Urbino 21, 28 maggio-4 giugno 2021)
I saggi raccolti in questo volume si propongono di mettere a fuoco in che modo, nel variegato panorama culturale del Novecento, la presenza del pensiero, dell’opera e della vicenda umana di Spinoza abbia inciso nella composizione di un testo letterario o poetico, o sull’ispirazione di una creazione artistica, sia questa di tipo pittorico, teatrale o cinematografico. L’intento che accomuna i contributi qui presentati è quello di indagare quanto risulti profonda, in sostanza, la ricezione (diretta o indiretta) del pensiero dell’autore da parte di letterati, artisti, poeti del XX secolo. -
Dieci poeti per Carlo Betocchi
Nonostante un giudizio storiografico al di sotto degli effettivi meriti, Carlo Betocchi è stato senza dubbio uno dei maggiori poeti del Novecento italiano. Come rinverdirne il ricordo di poeta maiuscolo rimasto un po' in ombra, come attivarsi a favore di una sensibile revisione del 'caso' in grado di riportare all'attenzione dei lettori un'opera in versi così alta e ispirata? A suo tempo Pasolini, un poeta, confessò in un suo articolo di aver trovato una poesia di Betocchi bella fino alle lacrime. Proprio a poeti, a dieci notevoli poeti di oggi diversissimi tra loro ma tutti insigniti nel corso degli anni del ""Premio Carlo Betocchi-Città di Firenze"""", Marco Marchi ha offerto l'occasione di ritrovarsi uniti a testimoniare a favore del grande poeta: testimoniare fraternamente e compattamente con loro testi e con la personalissima scelta della loro poesia betocchiana più amata. Ne è nata una piccola antologia di poesia contemporanea, italiana e non, e insieme un'inedita e collettiva 'antologia di autori' di Betocchi, con dieci testi controfirmati che lasciano cogliere in controluce l'immagine di chi li ha di volta in volta prescelti, obbedendo alla propria poetica e ad essa naturalmente accordandosi. Ecco così, a festeggiare l'autore di Realtà vince il sogno, L'estate di San Martino e le Poesie del Sabato, una qualificatissima schiera di poeti odierni composta da Mariella Bettarini, Franco Buffoni, Milo De Angelis, Eugenio De Signoribus, Luis García Montero, Durs Grünbein, Valerio Magrelli, Giacomo Trinci, Patrizia Valduga e Jean-Charles Vegliante."" -
I musei civici archeologici della Toscana
"Nell’estate del 2021 le Gallerie degli Uffizi hanno organizzato un ciclo di incontri dedicati ai Musei Civici Archeologici della Toscana, nel cui ambito i direttori e i custodi di questo incredibile patrimonio descrissero a un pubblico affascinato, appena uscito dalle clausure imposte dal Covid, l’inaspettata ricchezza di luoghi così vicini eppure così poco noti ai cliché del turismo toscano. È stata un’autentica sorpresa, a cominciare dal sottoscritto, scoprire che località come Montopoli, Dicomano, Campi Bisenzio o Piombino, nomi che poco o nulla dicono all’industria del turismo di massa, custodissero collezioni archeologiche che nulla hanno da invidiare alle più celebri raccolte statunitensi o europee. Credo, però, che sia stata una sorpresa non meno grande per il nostro pubblico apprendere che anche mete ben note al Grand Tour turistico toscano, come San Gimignano, Volterra e Cortona, fossero ancora in grado di offrire qualcosa di non scontato e al riparo dal main stream turistico di quelle magnifiche cittadine. Sono convinto, infatti, che proprio partendo dalle sale, purtroppo spesso così vuote, di questi musei civici sia possibile ripercorrere la millenaria storia di quelle terre, osservando da un punto di vista del tutto nuovo città e paesi che eravamo convinti non ci riservassero più sorprese. Quel ciclo di conferenze (e questo splendido libro che ne è il risultato) è un ulteriore, importante, tassello di una politica di valorizzazione del territorio che le Gallerie degli Uffizi possiedono come parte integrante del proprio DNA. Sin dalla fine del XIX secolo, opere provenienti dai depositi degli Uffizi presero la via di chiese, conventi ed edifici pubblici toscani e italiani, quasi a dare concreta attuazione a quella “restituzione al popolo” del patrimonio artistico mediceo voluta dall’Elettrice Palatina. In anni più recenti, le Gallerie hanno sempre avuto ben chiaro questo compito, perseguito con le iniziative legate al “museo diffuso”, promosse negli anni Ottanta e Novanta del secolo scorso da Antonio Paolucci, e che, da ultimo, hanno assunto forma strutturata e capillare con il progetto “Uffizi diffusi”. Sono sempre stato convinto, infatti, che fosse una politica culturale giusta e illuminata “spendere” la fama che la nostra Istituzione ha a livello planetario per restituire a quei luoghi e musei della nostra regione, sorprendentemente ancor oggi da qualcuno definiti “minori”, la visibilità e la notorietà che meritano, con la speranza di poter contribuire in questo modo alla nascita di un turismo più maturo e consapevole nell’interesse di Firenze e di tutta la Toscana"""". Introduzione di Eike Schmidt." -
Tutti i racconti
"Tutti i racconti"""" di Guglielmo Forni Rosa raccoglie tredici racconti lunghi o romanzi brevi apparsi negli ultimi quindici anni e ora ripubblicati in stesura definitiva. Nell'avvincente mondo narrativo di Forni Rosa trovano posto avventure, fantasie, periferie inconsuete del mondo, traiettorie esistenziali di anime consapevoli e inquiete, ansiose di trascendenza e di salvezza, sensibili e straniate, in una cartografia dell'anima contemporanea che si muove tra realismo e mistero, con una felicità di rappresentazione concreta che porta in sé, nascosta e insistente, una radice speculativa e una domanda di senso. Sperimentando, con gusto meticoloso del particolare, una varietà di scenari geografici e di generi narrativi dal noir alla fantascienza, in questi racconti Forni Rosa studia il profilo dei suoi memorabili antieroi per sondare la materia strana e impalpabile di cui è fatta la nostra vita, sospesa tra liberazione e conformismo, tra riscatto e apocalisse. Introduzione di Alberto Bertoni." -
Filosofie e scienze nel pensiero di Croce. Genesi di una distinzione
L'autore si è proposto di seguire il cammino storico-teoretico percorso da Croce nell'indagare il problema del rapporto filosofia-scienze dalle origini delle sue riflessioni fino al 1909. In tale data egli pervenne a un punto di arrivo che può considerarsi nettamente definito e in un certo senso ""conclusivo"""" e che quindi ne giustifica la scelta come momento finale di un'ideale parabola nel corso della quale Croce ha toccato una serie di tappe estremamente significative. Esse infatti gli hanno consentito di superare l'iniziale acritica """"aderenza"""" al proprio tempo e di giungere a una posizione affatto originale e rivoluzionaria. La concezione dominante con la quale egli si trovava a dover fare i conti distingueva la filosofia e le scienze in base agli oggetti """"diversi"""" di cui secondo l'opinione comune esse rispettivamente si occupavano: il mondo """"storico"""" e il mondo """"naturale"""". Croce invece, dopo una temporanea accettazione di questa partizione dualistico-realistica, propose una differenziazione che non si fondava più su una pretesa diversità di oggetti, ma su una sostanziale differenza dei metodi di cui esse fanno prevalente uso. L'autore si è sforzato di analizzare appunto tale differenziazione """"metodologica"""" e di seguire, contemporaneamente, le varie tappe che hanno condotto ad essa."" -
The Florence review. Ediz. italiana e inglese. Vol. 1: Horizon-Orizzonte
La nuova serie della rivista “The Florence Review” esce ora per Le Lettere: l’unica rivista letteraria bilingue che traduce testi inediti di autori contemporanei (nei numeri passati sono stati pubblicati: Rossella Milone, Paolo Di Paolo, Laura Pariani...). La rivista è un punto di riferimento per chi si occupa di traduzione, scrittura creativa e graphic storytelling. Primo numero illustrato da Francesco Chiacchio. Diretta da Alessandro Raveggi e Martino Baldi, offre uno sguardo unico sul panorama italiano, raccontandolo ogni volta attraverso racconti e poesie che affrontano parole-chiave del contemporaneo. Tra gli autori, il progetto ha pubblicato scrittori del calibro di Paolo di Paolo, Rossella Milone, Giusi Marchetta, Giampaolo Simi, Giordano Meacci, Omar di Monopoli, Laura Pariani, Alessandra Sarchi, Edgardo Franzosini, Claudia Durastanti, Elena Varvello, Filippo Tuena, Luca Ricci. Il primo numero della nuova serie uscirà a maggio 2022 in occasione del Salone Internazionale del Libro di Torino, e come partner annovera già le fiere Testo (Firenze, febbraio 2022) e Book Pride (Milano, marzo 2022). La sua parola chiave, “Orizzonte”, indicherà un approfondimento dal punto di vista ambientale ed emotivo di questi anni complessi, uno sguardo prospettico e approfondito. Tra le voci già confermate del nuovo numero in lavorazione segnaliamo la scrittrice Rosa Matteucci, Fabio Geda, il poeta Fabio Pusterla, il giornalista culturale Gianluca Didino, l’autore fiorentino Enzo Fileno Carabba. Sarà poi come sempre illustrata da un illustratore professionista, in questo caso da Francesco Chiacchio (già illustratore per la «Repubblica», «Internazionale» e altri magazine e quotidiani prestigiosi). -
Per tutte noi. La parola poetica delle donne
«Ogni donna coltiva silenziosamente un lunghissimo passato, attraversa il presente come una cometa che brucia nell’atmosfera e si proietta al futuro. Il tempo della parola poetica delle donne è un laccio di fionda». (Maria Borio) Dalla rabbia detonante di Audre Lorde ai versi corrosivi di Anne Sexton, dalle profondità di Karin Boye al grido ribelle di Diane di Prima, poetessa della Beat Generation, fino ai versi audaci e dolcemente eversivi di Margherita Guidacci. In questo libro la poesia diviene un movimento attraverso cui legare, un manifesto attraverso cui annodare le storie passate e taciute, un ponte con le generazioni future. Eavan Boland, Karin Boye, Diane Di Prima, Paola Sivia Dolci, Roberta Durante, Carol Ann Duffy, Margherita Guidacci, Ewa Lipska, Audre Lorde, Anne Sexton, Presentazione di Maria Borio. -
Delitto senza castigo
“Unpunished”, tradotto in italiano con il titolo “Delitto senza castigo”, rappresenta un unicum nella produzione di Charlotte Perkins Gilman. È un romanzo figlio dei suoi tempi che si può ascrivere al giallo classico della “Golden Age of Detective Fiction”, all’apice di popolarità e produttività nelle decadi tra le due guerre mondiali; tuttavia, è un figlio-romanzo che la sua epoca madre ha rinnegato: Gilman lo completò nel 1929, ma malgrado tutti gli sforzi non riuscì a trovare un editore, e così “Unpunished” sprofondò nell’oblio dell’inedito per anni. Ma attenzione: se è vero che l’autrice era ben consapevole di quanto fosse appetibile un giallo deduttivo all’epoca, è altrettanto vero che ciò che le stava più a cuore era far arrivare a un pubblico di lettori – e lettrici – che fosse il più ampio possibile un certo tipo di messaggio morale: la condizione della donna soggiacente al patriarcato e all’incertezza economica. Di qui la scelta dell’involucro sfizioso della letteratura di genere, il quale funge da zucchero che ricopre il principio medicamentoso della pillola. Ci sono tutti gli ingredienti del whodunnit: un assassinio in una stanza chiusa a chiave, addirittura in modalità “overkilling”, una cerchia limitata di sospetti, un ambiente domestico opprimente e una vittima odiosa che non suscita alcuna compassione nel lettore. La coppia investigativa matrimoniale Jim Hunt e signora Bessie Hunt da un lato omaggia le coppie letterarie come Tommy & Tuppence di Agatha Christie o il private eye hard-boiled immancabilmente affiancato dalla segretaria, ma dall’altro afferma l’indipendenza intellettuale della donna nell’indagine: Bessie infrange lo stereotipo di moglie-amante-assistente fedele e risolve il caso dimostrandosi più brillante, intuitiva e coraggiosa del marito e degli uomini della polizia. La sua missione “undercover” nei panni di cameriera nella casa dove è avvenuto il delitto si può altresì leggere come un tributo a Isabella Goodwin, la prima donna detective nel NYPD. -
Guerra e fede
«Non è un libro, lo dice già il titolo, ma una raccolta di frammenti: la massima parte articoli di giornali; brevi scritti, inspirati ai problemi e ai fatti quotidiani o a ricordi d'uomini e d'avvenimenti, la cui memoria risorse nel corso di questi ultimi anni, dacché lo scoppio della guerra ci ebbe richiamati dai nostri libri e dai nostri pensieri allo spettacolo e al martirio dell'universale tragedia. Volume, dunque, nato a pezzo a pezzo durante la guerra per uno scopo pratico; e avrebbe perduto ogni interesse e ragion d'essere ora che la guerra è finita, se io non fossi persuaso, come fui persuaso fin da principio, che il problema della guerra era un problema superiore alla guerra stessa, e tale da impegnare tutto l'avvenire della vita italiana: un problema del quale la dichiarazione e la condotta della guerra sarebbe stato solo il primo punto; superato il quale, il problema stesso sarebbe rinato, in nuove forme, ma sostanzialmente immutato: gravi difficoltà da vincere, scarsità di mezzi finanziari e deficienza di organi amministrativi, impreparazione politica e necessità urgente di conquistarsi a ogni costo una posizione nel mondo, e però di stringersi in più salda disciplina all'interno: bisogno, in fine, di non guardare al passato, che par sempre consigliare prudenza e umiltà, ma di rivolgere piuttosto lo sguardo all'avvenire, all'ideale, alla mèta; che, per alta che sia, dev'esser raggiunta. Dev'esser raggiunta, se l'Italia vuole, non dico andare avanti, ma non tornare indietro, fallendo al programma per cui sorse tra i grandi popoli moderni a reclamare la sua parte di diritti e di doveri verso la civiltà...» (Dalla Prefazione) -
Studi leopardiani. Numero speciale in memoria di W. Binni
«Questo numero speciale della ""Rassegna della letteratura italiana"""" raccoglie una serie di studi e contributi sull'opera di Giacomo Leopardi, di differente impegno e spessore, che, in qualche caso, traggono origine dalle manifestazioni e dagli incontri di studio succedutisi nell'anno bicentenario della nascita. Nella impossibilità di un'organica ricognizione del continente Leopardi (e in attesa di un bilancio critico di quanto è stato detto e scritto in questi ultimi mesi) queste pagine intendono proporre spunti di riflessione su momenti e problemi dell'opera del poeta e del pensatore lasciati finora in ombra dall'interesse prevalente ai nostri giorni per il Leopardi maggiore e, segnatamente, per il ' filosofo, senza rinunciare peraltro a suggerire nuove possibili prospettive di interpretazione. Questo fascicolo che appare al tramonto del secolo non poteva non essere dedicato alla memoria del maggiore studioso novecentesco di Leopardi, del quale si è ritenuto opportuno offrire il testo di una conferenza, """"La ginestra"""" e l'ultimo Leopardi, tenuta nel teatro Turreno della sua Perugia il 4 maggio 1987, che, per essere apparso nella plaquette Ricordare Walter Binni, pubblicata a cura del Comune di Perugia (Volumnia editrice, 1998, pp. 17-30), non ha potuto avere la circolazione che meritava. Allo scopo di ricordare il maestro di studi leopardiani, è parso opportuno inaugurare questo numero con il testo del discorso su Binni e Leopardi, pronunciato da Luigi Blasucci il 27 novembre 1998 nell'Aula Magna della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università """"La Sapienza"""" di Roma, nel corso della Giornata di studio per Walter Binni organizzata dal Dipartimento di italianistica e spettacolo nel primo anniversario della morte.» (Dall'Avvertenza)"" -
Comunisti e socialisti italiani nella Prima Repubblica (1948-1994). Alcune questioni tra tradizione e innovazione politica
Oggi è possibile affermare che in Europa il Partito Comunista non esiste più e che anche il socialismo è generalmente in crisi. Ma come si è giunti a questa evoluzione storica? La crisi della socialdemocrazia e della società del lavoro è attribuita, nel mondo moderno, alla complessità crescente della società avanzata. Resta da analizzare il percorso che ha portato a questa condizione. L'obiettivo di questo studio, pertanto, è duplice: in primo luogo, ricostruire la linea politica del Partito comunista e del Partito socialista in merito ai loro specifici rapporti nell'Italia della prima Repubblica attraverso approfondimenti relativi ad alcune tematiche significative; in secondo luogo, avanzare delle proposte di interpretazione di quelle politiche, per provare a comprenderne le ragioni e l'evoluzione. Sostenuta da una articolata bibliografia, anche internazionale, questa ricerca utilizza soprattutto documenti editi quali programmi di partito, atti di congressi, articoli e pubblicazioni di dirigenti comunisti e socialisti, con alcuni riferimenti ai verbali del Consiglio dei Ministri e ai documenti diplomatici italiani e statunitensi. -
Cantautori di frontiera. Viaggiatori anomali tra musica, parole e spiritualità
Cantautori di Frontiera inizia da una celebre frase di John Lennon e attraversa la grande avventura della canzone d'autore italiana. Negli anni Sessanta, mentre i Beatles da icone diventano definitamente divinità pop, in Italia nasce la canzone d'autore con il suo nuovo e rivoluzionario linguaggio che stravolgerà per sempre non solo la musica italiana ma anche il modo di raccontare il rapporto con Dio e il trascendente: i segnali di vita di Franco Battiato, le radici di Francesco Guccini, lo sguardo sugli ultimi di Fabrizio De André, l'equilibrismo di Zucchero Fornaciari tra diavolo e acqua santa. Quattro ritratti di cantautori che sospesi tra musica, letteratura e spiritualità hanno percorso quasi sei decenni della nostra storia sociale. A conclusione di questo viaggio una bonus track: un'intervista inedita ai Nomadi conferma che quantomeno nella musica rock, più di cinquant'anni dopo, Dio non è ancora morto. -
Nulla volere, sapere, avere. I sermoni di Meister Eckhart
I sermoni tedeschi sono testimonianza d'un intento: rinnovare il modo d'esser cristiani. In primo luogo aborrendo ogni pratica mercantilistica che veda il rapporto tra uomo e Dio basato sulla trattativa del do ut des: mi comporto in un certo modo per ottenere un qualche ausilio/conforto dalla divinità. Semplificando alquanto, la tematica basilare affrontata in questi sermoni sta nel proporre una condotta all'insegna dell'abnegazione e del ""distacco"""" (abegescheidenheit) da ogni attaccamento mondano quali prerequisiti indispensabili a un approccio esperienziale di tipo mistico; ciò onde ottenere la generazione del Logos nell'anima. Ma se si intende far sì che il Figlio abbia a nascere nell'anima è necessario predisporla in modo che essa sia priva d'ogni forma di brama o egotismo, mediante un abbandono che è insieme magnanimità e non-dipendenza dall'inessenziale. Nell'ottica eckhartiana il distacco si coniuga all'accettazione serena della realtà/esistenza, anche (o soprattutto) quando essa comporti privazioni, pene, lutti. Un'accettazione non certo masochistica, che non ha nulla della passività o dell'apatia ma che si configura come una sorta di noluntas, di abdicazione alla propria volontà/egoità in modo da non pretendere più nulla; per quanto, paradossalmente, nulla cercando molto si ottiene. Solo così, per il mistico Eckhart, gli uomini possono divenire - qui e ora, non in un futuribile/ineffabile eden - davvero """"beati"""" (saelic). Perciò l'uomo pneumatico: «nulla vuole, nulla sa, nulla ha» (Sermone 52). Va precisato, ovviamente, che questa serie di nulla si riferisce soprattutto alla hybris dell'egocentrismo e alla sua perenne smania desiderante e alla pretesa di comprendere intellettualmente ciò che valica i limiti dell'umano sapere (Dio); infine alla fame insaziabile di possesso/primato: in primo luogo quello, apparentemente encomiabile, costituito dal proposito di acquisire la piena realizzazione spirituale. Riguardo a tale massimo traguardo, il mistico tedesco è sin troppo chiaro: «se l'anima deve conoscere Dio, deve dimenticare sé stessa e deve perdere sé stessa» (Sermone 68). Solo questa presa di distanza consente all'anima di giungere al proprio """"fondo"""" (grunt), che sembra non discostarsi molto dall'heideggeriano Abgrund: quell'abisso vuoto e senza fondamento che può angosciare solo chi cerca solide certezze cui ancorarsi. Infine: per il predicatore Eckhart è valida appena la teologia apofatica, in quanto su Dio si può dire appena cosa non è. E giusto con questa consapevolezza il mistico si deve sempre misurare: conscio dell'impossibilità di parlare dell'ineffabile, ma al contempo sospinto dalla compassione/charitas a fornire una bussola orientativa al pellegrino incamminatosi per l'arduo sentiero dell'autentica spiritualità. Presentazione di Marco Vannini."" -
Voci metastasiane
Questo libro si occupa, quasi esclusivamente, dei ventisei drammi di Metastasio. Prova a indagare le premesse dei testi e la finalità della loro struttura, alcune tipologie di personaggi e passioni che li animano, alcune forme di parentela e di fortuna. Vorrebbe contribuire a rivelare le potenzialità letterarie, estetiche e culturali dell'opera di Metastasio - un viatico indispensabile a qualunque studio sul Settecento.