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La storia dell'aeronautica militare. I velivoli
L'uso militare dell'aeroplano in Italia risale al 1909. Da allora l'Aeronautica Militare ha impiegato oltre 300 tipi di velivoli ed elicotteri. Questo volume, primo della collana sulla storia della Forza Armata, li descrive e li illustra tutti, dando sostanza alla constatazione che il cammino inarrestabile dell'Aeronautica Militare sulla strada del progresso, per essere sempre adeguata e utile alle esigenze del Paese, è inevitabilmente scandito dall'evoluzione tecnica delle macchine volanti di ieri e di oggi. -
I perimetri delle illusioni
La scienza ha impiegato circa mezzo millennio per scoprire la più poetica delle verità: il tempo non esiste. Possiamo vivere ciascun singolo istante come se fosse eterno. Inconsapevoli dei confini della dimensione spaziotemporale che ci avvolge, viviamo storditi da un incessante e vacuo inseguimento delle illusioni. C'è però una condizione alternativa, una forma d'innalzamento statico dal dominio di un tempo ingannevole. E forse è proprio ciò che resta della poesia, intesa come capacità di fermarsi, assaporare il sensibile tepore dell'ascolto reciproco, spingersi nella ricerca di una parola libera dalla schiavitù del significato. -
La città invisibile. Nove storie, nove sguardi, un luogo
Nove storie ambientate nella città di Cosenza. -
Questi anni. Cosenza '80. Memorie, ricordi e racconti
Storie di Cosenza ambientate negli anni ottanta. Prefazione di Giuliano Santoro. -
Al di là della mala. Quando la 'ndrangheta c'entra poco o niente
Le ferite della Calabria sono aperte, grondano sangue, liquami umani e chimici, onde elettromagnetiche, lamiere arrugginite, nubi tossiche. Se le guardi una alla volta, sembrano semplici piaghe. E pensi: prima o poi forse questa terra guarirà. Soltanto se osservi le ferite tutte insieme, ti rendi conto davvero che la Calabria sta morendo. E cominci a capire il perché. -
Lo gnomo Pignomo
Età di lettura: da 3 anni. -
Ai confini della pubertà
Novantanove storie, pagelle, primi fuochi, discorsi col pallone e i Mondiali di calcio del '70. Gli anni dal 1968 al 1970 fanno da cornice a un mosaico narrativo dall'umorismo delicato che vede protagonisti quattro ragazzini e ne segue la crescita. Sguardi a volte balordi, altre illuminati sui cambiamenti che hanno segnato la nostra storia e determinato il nostro e il loro presente. -
Marlane. La fabbrica dei veleni. Storia e storie avvelenate
Il libro nasce mettendo insieme storie, documenti, perizie, articoli di giornale, le interviste agli operai della Marlane, partendo dalla nascita del gruppo Rivetti-Marzotto negli anni Sessanta, fino alla sentenza di rinvio a giudizio nel 2010 e alla sentenza del processo nel 2014. Un libro documento che lasciamo alle nuove generazioni, perché storie terribili come queste non si ripetano più, e il rispetto per la vita delle persone che lavorano diventi un punto alto e incontrovertibile. -
Maresia
Storia di un ricongiungimento familiare che si svolge fra il Tirreno e Rio de Janeiro. -
Calabroni
«Totonno Chiappetta era fotografo, prim'ancora di scoprirsi attore, poeta, cabarettista. Ma in un freddo marzo del 2010 mio padre prese coraggio e iniziò a sfornare decine e decine di caricature. Ben presto la scrivania del suo studiolo si popolò di fogli, gessetti, gomme e colori pastello. Chi passava da via Fiume 14 dietro le Poste nuove, a Cosenza, per fare due chiacchiere o per ricaricarsi di energia positiva, non poteva (e non voleva) rifiutare quello che era ormai diventato il ""ritratto"""", che Totonno corredava dopo pochi minuti con dei versi molto brevi ma efficaci nel descrivere il soggetto protagonista e racchiudere in questo modo la sua essenza. Bastava uno sguardo, qualche parola e papà ti """"pittava"""".»"" -
Filo rosso. Diario di un'autogestione
Ricostruzione storica in occasione dei 20 anni dell'esperienza del Filo Rosso, centro sociale autogestito all'interno dell'Università della Calabria. ""Il filo rosso era tracciato. C'era chi era pronto a raccoglierlo. A plasmarlo, scolpirlo, renderlo casa accogliente. Spazio liberato"""". (Paride Leporace)"" -
Cativeiro Carioca. Memorie sulla persecuzione dei capoeiristi nelle strade di Rio de Janeiro (1888-1930)
"La schiavitù è esistita ed esiste. Ho letto questo libro e confesso che ho fatto un viaggio nel tempo, mi sono sentito nella Rio antica e ho potuto 'vedere' che, dietro le corse, le persecuzioni, le prigioni, i colpi di testa e i tagli, esistevano uomini valenti, che non accettavano di non essere uomini, non si incastravano nel progetto di reificazione che gli era imposto. Che orgoglio vedere questo giovane capoeirista portare avanti il suo sogno ed entrare nell'accademia al suono degli urucungos, rispettando i saperi antichi che lo precedono e collocando la sua conoscenza nella roda in forma così generosa e ben curata. Il posto di Gabriel nella roda sarà sempre conservato, perché la capoeira mai rifiuta i suoi guerrieri.""""" -
Una vita da molosso. Le storie di un ultras da quarant'anni in prima linea
"Donne e bambini fuori''... che gli incontri di calcio per noi Nocerini non sono semplici partite di pallone l'ho capito prima ancora di cominciare ad andare a scuola. Non avevo ancora compiuto sei anni e quando la Nocerina pareggiò il vantaggio del Catania nello spareggio per la Serie B, giocato a Catanzaro, nel giugno del Millenovecentosettantotto, i carabinieri si presentarono nel punto della tribuna dove coabitavamo con siciliani e calabresi per far uscire le donne e i bambini, perché non sapevano come garantirci l'incolumità, visto che su di noi pioveva di tutto e intorno, tra coltellate e qualche pistola sventolata come una bandiera, scoppiavano risse di continuo. Così, mentre la Nocerina tornava in Serie B, noi aspettammo papà appoggiati alla nostra macchina parcheggiata in mezzo a quelle di persone che parlavano un dialetto diverso dal nostro, per coprirne la targa, come aveva fatto una sconosciuta signora di Catanzaro che sbucò dal nulla con una sedia e venne a piazzarsi davanti la targa dell'altra nostra auto per mettersi a lavorare all'uncinetto, come se niente fosse." -
Scritti ultrà
Quando, intorno alla metà degli anni Novanta, sugli ultrà iniziarono a piovere manganellate, lacrimogeni e proiettili, io e pochi altri decidemmo che bisognava resistere. Da quel conflitto uscimmo barcollanti, ma a testa alta. Molti dei miei più cari fratelli di quel tempo oggi sono in carcere o sotto terra. Amici, compagne, fratelli e sorelle mi consigliarono di continuare quella lotta impugnando la penna. Non ho mai smesso di farlo. Questo libro raccoglie una selezione degli articoli e dei brevi racconti scritti in questi vent'anni. Oggi guardo indietro e non riesco a correggere una virgola di quanto ho scritto e fatto. Continuo a vivere la mia giornata con quell'approccio fazioso: sempre dalla parte di qualcosa o qualcuno, contro qualcos'altro o qualcun altro. Purché sia sul versante opposto della barricata, rimango sempre alla ricerca di un nemico più forte da sfidare. E nonostante oggi mi consideri un ultrà ""in sonno"""", non è detto che un giorno non debba risvegliarmi."" -
Dire la terra
Ogni soggetto sociale è legato alla terra o al territorio in cui vive. Ma c'è forse un soggetto che vi è legato particolarmente in termini filosofici: il soggetto contadino. Le realtà editoriali Coessenza (Cosenza, Italia) e El 8vo.loco ediciones (Buenos Aires, Argentina) si sono riconosciute come simili, nella pratica e nella filosofia di base. Quando un riconoscimento del genere ha luogo è inevitabile che si senta l'esigenza di un'azione concreta che vada al di là della puntualità del momento. In un anno di dialogo, si è cercato di trovare un modo per poter collaborare, agire in simultanea. La lontananza geografica ha influito sui tempi di realizzazione ma non sulla voglia di creazione collettiva. Alla lontananza geografica non è corrisposta una lontananza di intenti. Dopo un anno si è discusso sulla forma, sul taglio, sulla natura della collaborazione. Non più una semplice traduzione vicendevole dei personali prodotti editoriali, ma la creazione di uno spazio comune e organico in vista di prodotti sempre nuovi. -
Mediattivismo: condivisione e militanza
Il Mediattivismo, movimento nato sulla scia delle grandi mobilitazioni giovanili degli anni Novanta, è figlio di quelle espressioni di dissenso collettive, che trovano nei nuovi media la loro valvola di sfogo. Si è entrati in contatto con un nuovo linguaggio capace di creare un arcipelago di frequentazioni, forum, pride, epressione/condivisione di nuove forme artistiche che vanno dal video alla rete, passando per varie «azioni». -
Frammenti di Mandinga. Storie di Capoeira
La capoeira è sofisticata e semplice, paradossale e saggia, è curva e non ha fretta, il suo tempo è ancestrale, è rituale, meticcio. La capoeira si ferma per guardare il ragazzo e sogna il suo sogno insieme a lui. Per questo, se vogliamo rimanere nella capoeira, dovremo danzare il suo mantra, dovremo sapere che è un gioco in cui nessuno vince, cosa strana, senza punti e senza medaglie. Per conoscerla un poco, dobbiamo rinunciare ad altri saperi e aspettare che si riveli a poco a poco, come una donna matura che vuole da te l'anima, per questo andiamo con calma, con attenzione, andiamo spogli di vanità e paura, ascoltiamo gli strumenti e manteniamo il rituale a qualsiasi prezzo. Il rituale è l'antitesi di questa fretta agonizzante che ci conduce ai Mac Donald's, il rituale della capoeira è tradizione che si reinventa a ogni istante, per questo è ancestrale e post-contemporaneo, perché si svolge adesso con elementi del passato e si proietta nel futuro. È necessario sentire l'energia che trasmuta e lasciare che ti modifichi, è necessario arrischiarsi, perché con certezza lei andrà a visitare gli angoli più remoti della tua anima... -
Benvenuti a Bellaia
Bellaia non esiste. Eppure a Bellaia ci sono stata. Bellaia è il luogo in cui dimora la bellezza, che a tutto resiste e a tutto si ribella. Bellezza che scorre tra vicoli puliti con i balconi in fiore che ti prendono da un braccio per trascinarti tra gli odori di spezie e fresco di pulito. Bellezza che dimora nei corpi di chi ha saputo preservare umanità e intelligenza scegliendo di vivere in un borgo, lasciandosi alle spalle la grande e disumanizzante città. -
Gli effetti dell'esclusione. 20 anni dal trasferimento dei Rom da Gergeri a San Vito Alto
Il 14 dicembre del 2001, nella città di Cosenza, molte famiglie Rom venivano trasferite da un posto all'altro della città. Questo libro ricostruisce i passaggi fondamentali attraverso interviste, articoli di giornali e ne restituisce una analisi della situazione attuale. -
Il fiume d'oro. Geostoria del Crati
Nell'antichità il Crati era uno dei fiumi più citati da poeti, filosofi e storici poiché le sue acque trasportavano scaglie d'oro, imbiondivano i capelli, curavano malattie, rendevano fertili i terreni e fornivano grandi quantità di pesce. Alla sua foce era sorta la ricca e potente Sibari i cui cittadini erano così felici e spensierati da non comprendere i forestieri che a lungo stavano lontani dalla patria. Il Crati dava abbondanza e ricchezza ma, ingrossandosi per le continue piogge, provocava morte e devastazione e allagava i campi che in inverno erano coperti di fango e in estate infestati dalla malaria. I contadini amavano il fiume, ma ne avevano anche timore: lo chiamavano «scorzone» perché, strisciando a forma di s, si muoveva dolcemente ma, al momento di aggredire, diventava rapido, spietato e velenoso come una vipera.