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Noir all'improvviso
Cristina, Ester, Michele, Irene. Solo alcuni nomi di gente comune descritta in scene di vita ordinaria che all'improvviso si trova catapultata in un terribile incubo. Quindici racconti neri, quindici storie che nascondono il male che si annida dove meno te lo aspetti. Atmosfere di pericolo, di disagio e di paura fanno da sfondo alle vicende nelle quali anche il lettore potrà immedesimarsi, in un crescendo di suspense e di orrore. -
Per interposta persona
Si può uccidere per interposta persona? Amare? Investigare? Grandi dilemmi esistenziali investiranno il Maresciallo Nunzio Piscopo nel corso della serrata indagine sull'omicidio del gioielliere Greco. Un'accusa infamante in capo al Maggiore Spada, un giuramento da rispettare, una famiglia da tutelare e un'altra da tenere insieme, la dolorosa sensazione di non sentirsi all'altezza, l'onore dell'Arma come unica stella polare. Si può uccidere per interposta persona? Amare? Investigare? -
Dopo il 4 aprile. Racconto contemporaneo
"Dopo il 4 aprile"""" di Gaspare Morfino vide la luce a Palermo nel 1861, l'anno della proclamazione dell'Unità d'Italia, a pochi mesi di distanza dalla vittoriosa conclusione della spedizione dei Mille in Sicilia: di qui la scelta di presentarlo ai fruitori come racconto contemporaneo, narrazione quasi in presa diretta degli eventi memorabili che avevano portato alla liberazione della città di Palermo e dell'Isola. All'indomani di quei fatti che avevano infiammato il popolo siciliano e l'avevano visto attivamente partecipare alla cacciata del Borbone, la rievocazione per via narrativa dei momenti gloriosi era così funzionale a tenere vivo e anzi ad alimentare l'ardore patriottico per il completamento dell'Unità. Secondo una prassi al tempo diffusa, nel racconto di Morfino la storia s'intreccia a elementi che appartengono all'universo del popolare. L'autore evita opportunamente di cedere al patetismo di molta letteratura sentimentale ottocentesca. Fa sfoggio di una lingua viva, ironica, ricca di coloriture lessicali e gergali, che si sostiene su un periodare breve, veloce, minimalista nella punteggiatura per rinsaldare il patto narrativo con i lettori testimoni dell'impresa garibaldina." -
Breve storia di Rosita e Kaplan
Kaplan fa la controfigura nei film porno, Rosita la pusher nelle case di riposo, si innamorano al primo sguardo e decidono di pianificare la loro vita insieme, continuando a svolgere le loro attività grottesche in maniera pacatamente seria circondati da personaggi inquietanti e pittoreschi. Una storia divertente e travagliata che racconta brevi attimi di sofferenza alternati a rari momenti di felicità, un percorso dignitoso che scorre tra follia e disoccupazione, tra avventati sogni di gloria e vivaci momenti di quotidianità borderline. -
La dama tragica
Nel 1580 a Palermo non c'era donna più bella di Eufrosina Siragusa e non c'era maggior potere di quello del Magnifico e Illustrissimo Vicerè Marcoantonio Colonna, il valoroso capitano della flotta del Papa nella battaglia di Lepanto. C'erano anche dei nobili valorosi, dei ricchi aristocratici e tutti volevano donna Eufrosina, disposti anche a uccidere pur di averla, ma la bella donna era sposata al giovane Don Galcerano Corbera, barone del feudo del Misilindino, una delle nobiltà più antiche e ricche di Sicilia. Luigi Natoli trae lo spunto da personaggi veri e fatti realmente accaduti per scrivere il più storico dei suoi romanzi ricostruendo un'epoca di grandi fasti e abiette miserie umane, dove generose e sincere virtù s'intrecciano in un dramma ignobile, passionale e sublime. Dove la bellezza di una donna è in grado di accecare la ragione. Una beltà che ha bisogno di vittime e che è vittima di se stessa. -
I misteri di Palermo
L'opera pubblicata nel 1852 è la realistica rappresentazione di una Palermo degli inizi ottocento ed è piuttosto sensibile al ritardo culturale e al degrado materiale del popolo, avversato dai capricci dei potenti e dalle loro corruzioni, da una privatistica e influenzabile amministrazione della giustizia, da una miseria che è solo sofferenza e disperazione senza riscatto. Naselli ci descrive una società governata dal male utilitaristico come volto necessario del potere, dove il carcere con le sue torture è la normale conduzione dell'infelice vita di genti affamate di pane e giustizia. Il realismo di questo romanzo è dato anche dalla sua perfetta ambientazione nella Palermo ottocentesca, dove tutti i suoi personaggi si muovono con estrema naturalezza e si distingue soprattutto per il primario tentativo d'indagine sociale con la descrizione di una vita giornaliera, che seppur usando il registro narrativo di un tardo romanticismo per le sue tematiche in costante conflittualità fra il bene e il male, la virtù e il vizio, lo colloca prepotentemente fra i grandi romanzi popolari dell'ottocento. Un autorevole dramma dell'ingiustizia, della quale è vittima anche lo stesso Naselli. -
Il numero 570 scene drammatiche in due atti. Milizia eroica (elogio)
Il numero 570 è un dramma teatrale in due atti inedito, mai dato alle stampe sia in forma di libro o libretto, sia in appendice al Giornale di Sicilia, come soleva fare il grande scrittore palermitano. La scena si svolge sul fronte, durante la prima guerra mondiale e contrappone la barbarie degli austriaci alla fierezza dei soldati italiani che lottano per la propria patria. È l'Italia che anela la libertà delle sue province dall'impero austriaco; è la voglia di riscatto del proprio onore che anima un popolo disposto a combattere contro l'oppressore perché orgoglioso di essere italiano, ma è anche la tragedia di un uomo, popolano, che saprà riconquistare il suo onore perduto sacrificandolo sull'altare della patria e della famiglia. Un dramma teatrale intenso che ci farà sentire più uniti e più italiani di sempre. Completa il libro, la rarissima orazione ""Milizia eroica"""" in memoria dei prodi del 14° fanteria caduti nel primo anno di guerra."" -
Cappa di piombo e altre opere inedite per il teatro
Luigi Natoli fu scrittore e storiografo fecondo e poliedrico. La sua sterminata produzione letteraria spazia dalla pura narrativa composta di romanzi e racconti, alla poesia, critica letteraria, saggistica, storia e storiografia, con numerosi testi scolastici oltre a moltissimi articoli del più vario contenuto pubblicati su quotidiani e periodici. Ovviamente in questo geniale oceano di scritture non potevano mancare anche le opere teatrali, ma rispetto ad altri suoi lavori, salvo alcune eccezioni, non furono mai dati alle stampe o videro la luce delle scene. Questo volume contiene le opere teatrali in lingua italiana composte dal grande drammaturgo palermitano e precisamente: ""Il conte di Geraci"""" - scene medievali in due atti """"Cappa di piombo"""" - commedia in tre atti """"L'ironia della gloria"""" - commedia in tre atti """"Quannu curri la sditta"""" - sceni di vita paisana, commedia in quattro atti """"Il numero 570"""" - scene drammatiche in due atti Ad eccezione de Il conte di Geraci, l'unica a essere stata pubblicata, le altre quattro non hanno avuto la stessa fortuna essendo rimaste nella loro forma originale di manoscritti oggi fedelmente ricopiati e proposti per la prima volta in assoluto."" -
Ricordi di Clodomiro, mio figlio
"Serro nel profondo del cuore l'angoscia, respingo indietro le lagrime che fanno impeto agli occhi, per scrivere della mia creatura"""". Con queste parole cariche di composto sentimento paterno, iniziano i ricordi che Luigi Natoli dedica alla memoria del figlio Clodomiro, morto nella primavera del 1917 in un campo addestramento reclute vicino a Monfalcone. Lui che volentieri avrebbe versato il sangue per la libertà della patria, moriva, invece, vittima di un incidente in un poligono di tiro per la sua innata bontà e squisita gentilezza d'animo. La perdita di un figlio è un'esperienza devastante e innaturale. In tali condizioni d'animo è difficile se non impossibile scrivere della tragedia con tutte le derivanti implicazioni psicologiche, ma Natoli riesce con misurato e ineguagliabile trasporto, a trasmettere delle pagine di pura liricità narrativa che consegnano per sempre il suo dolore alla memoria del figlio, senza retorica, senza autocommiserazione." -
Vangelo di Marco in versi
"Vangelo di Marco in versi"""" del poeta cappuccino Fra' Domenico Spatola, dove la sua vena poetica si cimenta nella grande impresa di mettere """"in rima baciata"""" tutto il Vangelo di san Marco dal primo all'ultimo verso, lasciando inalterato il divino messaggio e arricchendolo di poesia pratica e dotta, vergata d'amore." -
L' origini di lu munnu. Testo italiano a fronte
Quale fu l'origine del mondo? Per rispondere alla domanda il poeta Giovanni Meli fa parlare direttamente Giove e usa come scenario il banchetto degli Dei, dove Giove chiede ai suoi figli e alla moglie Giunone: come poter creare il mondo. I figli e la stessa moglie intervengono sostenendo con un gergo semplice diverse teorie filosofiche antiche e moderne; Giove boccia e demolisce tutte le ipotesi e alla fine sceglie sé e il suo corpo come origine del mondo. Contiene anche il primo e il secondo gruppo delle ottave postume da Meli. -
Madre Mare e Luna
"Sulla 'mamma' mai si dice abbastanza. Ogni discorso su di lei tende a riappropriarsi dei balbettii d'infanzia rimasti in memoria, intingendo la penna nell'inchiostro del cuore. Primordiale è dei battiti del cuore la percezione del suono più caro in suo grembo, onde profondono le radici di vita in lei maturata a tenerezza. Ho ripensato le sensazioni senza tempo degli innocenti vagiti. Esperienza che tutti accomuna, snidandoli da cuore più che da memoria, tesoro serbato e all'occorrenza propizio a voglia di madre. Ho adottato del bambino la cantilena in versi e assonanze echeggianti il dondolìo dei primordi tra sue braccia. Ora essa è cullata in moine e nenie d'affetti nel crescendo di riscoperta dell'amica di sempre, e del nutrimento prodigioso di suo latte fino alle lotte improvide, che esistenza prepara. Speculari le analogie con la Luna e col Mare, per legami accomunanti acque amniotiche, promogenie in vita di mare le cui onde con le maree la luna governa."""" (Fra' Domenico Spatola)" -
Storia di Sicilia. Ediz. per la scuola
Luigi Natoli aveva un grande amore per la Sicilia e la storia in generale e, infatti, quasi tutta la sua produzione letteraria era imperniata su questi due argomenti che gli valsero la fama di romanziere storico. Ogni suo romanzo ruotava su un preciso periodo storico abbracciando così tutta la storia della Sicilia, a iniziare da Gli schiavi, ambientato durante la seconda guerra servile nel 120 a.C. per finire a Chi l’uccise? in pieno risorgimento siciliano alla vigilia della rivoluzione del 12 gennaio 1848. Nel mezzo romanzi famosi che approfondivano il Medioevo, senza tralasciare la Sicilia normanna o la dominazione spagnola asburgica oltre ai suoi racconti, leggende e saggi tutti di carattere storico e aventi al centro sempre la Sicilia. Finalmente Luigi Natoli riusciva a unire queste due grandi passioni in un volume didattico e nel 1935 pubblicava La Storia di Sicilia con lo pseudonimo di Maurus. In quest’opera Natoli padroneggia la materia con grande perizia storiografica e con la competente erudizione del grande letterato senza mai annoiare il lettore, analizzando i fatti con imparziale lucidità e con un linguaggio moderno, facendone un testo di riferimento ancora attuale. -
Il teatro del popolino. Scritti sull'Opera dei pupi
Luigi Natoli e Giuseppe Pitrè, amici e sicilianisti appassionati, avevano fra i tanti interessi in comune anche quello per l'opera dei pupi, l'Opra, e studiarono con grande accanimento in tutti i suoi aspetti, mischiandosi col ""volgo"""" più basso con il massimo della loro modestia che è il tipico patrimonio dei grandi uomini. Il volume contiene di Giuseppe Pitrè """"Le tradizioni cavalleresche popolari in Sicilia""""; di Luigi Natoli Il teatro del popolino, L'opra, Le tradizioni cavalleresche in Sicilia. Copione dell'opra Fioravante e Rizzeri """"L'arti di li pupi è difficili assai, e 'un è cosa di tutti."" -
La civile indifferenza. Le parole di Liliana Segre fedelmente raccolte dalle sue testimonianze
In questo libro sono state raccolte e trascritte fedelmente le parole della senatrice Liliana Segre nelle sue testimonianze, con particolare riferimento ai giovani, dove ripercorre con emozionata lucidità l’inizio della sua esperienza, a far data dal quel 5 settembre 1938 che la discriminò a scuola con i suoi compagni di studio e di giochi, incapace, lei bambina, di comprendere cos'era quel decreto mostruoso che da lì a poco diede inizio alla sua tragedia e alla più grande follia del secolo scorso. Una preziosa eredità da non perdere. Un grande insegnamento ai giovani sul valore della vita, sulla “scelta della vita” e sulla fiducia in se stessi. In appendice al volume una selezione delle principali leggi razziali del 1938, in particolare quelle relative a difesa della razza italiana nelle scuole italiane. -
La vecchia dell'aceto
Un intreccio diabolico a danno di due neonati. La nobiltà delle famiglie palermitane dei Santapau, del Carretto, Ventimiglia, d'Altofonte contrapposte al degrado materiale e morale dei popolani del ""Cortigliazzo."""" L'inquisizione spagnola e il Vicerè Caracciolo. I primi """"cristiani"""" precursori dei mafiosi con la loro distorta concezione dell'onore e poi lei, Giovanna Bonanno, l'avvelenatrice, la vecchia dell'aceto che domina su tutto il romanzo corale, magistralmente intrecciato dal grande Luigi Natoli in una Palermo del 1789 affogata nelle contraddizioni, nei pregiudizi e nell'eterna lotta fra il bene e il male. Questa edizione de La vecchia dell'aceto è la fedele riproduzione di quella apparsa a puntate in appendice al Giornale di Sicilia nel 1927 e come editori, e studiosi del grande scrittore palermitano, siamo fermamente convinti che quest'opera, così diversa da tutte le altre pubblicazioni, sia quella autentica anche perché essendo andato distrutto l'originale manoscritto, questa è la trascrizione dell'unica versione pubblicata quando lo scrittore era in vita, tutte le altre edizioni sono, infatti, postume e presentano notevoli differenze rispetto a quella oggi riproposta."" -
Cronologia dei giustiziati di Palermo (1541-1819)
La Real compagnia del Santissimo Crocifisso, conosciuta con il semplice nome di Compagnia dei Bianchi, proprio perché tutti i suoi componenti (ecclesiastici e gentiluomini) vestivano interamente di bianco durante le loro mansioni, aveva la sua sede nel quartiere Kalsa della vecchia Palermo. Detta Compagnia si assunse la pietosa missione di assistere quegl'infelici, che, allora in gran numero, venivano condannati, dalla giustizia degli uomini e in nome di Dio, a lasciare la vita sul patibolo. Grazie alla preziosa consultazione dei suoi archivi, in particolare quelli curati dai gentiluomini della confraternita addetti al conforto morale e religioso dei condannati a morte, nasce quest'opera di Antonino Cutrera che è anche integrata con note del Mongitore, Villabianca, Auria, Pirri, Paruta, Di Marzo, Zamparrone, La Mantia ed altri ancora e costituisce un completo e fedele studio dei secoli bui della giustizia terrena. Da questo l'autore esclude solo le esecuzioni capitali, che si fecero per sentenza del Tribunale dell'inquisizione, rimandando ad altri lavori precedentemente pubblicati. -
Delitti al Thriller Café. Vol. 2
È l'antologia dei racconti premiati e segnalati del 2° premio letterario Thriller café, organizzato da Giuseppe Pastore, anima di Thrillercafé, sito internet specialliazzato in letteratura di genere noir, thriller, giallo. L'antologia comprende anche una prefazione di Diego Lama. Gli scrittori presenti sono: G. ASTOLFI - M. BERTOLI - M. BORIERO - D. CAMILLUCCI - M. CAPOZZI - R. CERVERO - G. DI MATOLA - I. FICANO - L. GARZARELLI - G. LEONE - M. MATTIA - L. R. QUAGLIA - R. RAPASTELLA - A. RUDELLAT - F. SANTI - F. SAVEGNAGO - A. SOLA - E. STRAPPETTI - A. VASTARELLI. Ogni racconto è introdotto da un disegno a colori opera degli artisti: BORSCI - CERAVOLO - de' NAVASQUES - GNOZZI - IURATO - PIZZORNO -
Il morso del cane
Ecco! Questo capitò quel giorno. Ci pensò madre natura. ""Ma... puttana la miseria!"""". Fu la mia prima espressione, fredda, tra il rassegnato e il compiaciuto, dopo la constatazione che un grosso gabbiano aveva centrato, ovviamente al volo, il parabrezza della mia auto con una defecata da urlo che mi costrinse a sterzare verso la corsia d'emergenza e a fermarmi, cieco. Un miracolo balistico, una pennellata d'arte e la natura, fendendo il cielo, spezza un tempo che si ripete sempre uguale. Un cane, una profezia che affonda le radici nella storia, un colpo di fulmine tra un uomo e una donna, un padre nuovo e un padre ambiguo, innescano un processo di cambiamento che romperà uno schema di pensiero rigido. Fughe rocambolesche, colpi di scena e riflessioni filosofiche condite con una spolverata d'ironia, fanno de """"Il Morso del Cane"""" un romanzo difficile da collocare in un preciso genere letterario, perché c'è molto noir, pulp, thriller, saggistica, sentimental e tanto altro da trovare al giorno d'oggi e in un romanzo d'esordio per giunta!"" -
Il vespro siciliano
Luigi Natoli con la sua perizia di grande storiografo e narratore, ci consegna uno dei capolavori della letteratura popolare mondiale: ""Il Vespro Siciliano"""". Iniziando dall'eroico martedì 31 marzo 1282, nulla è trascurato di quel periodo storico in Sicilia come l'orrenda strage di Agosta, le trame politiche cospirative dei baroni siciliani, l'orgoglioso episodio di Gamma Zita a Catania, la valorosa resistenza della città di Messina al dominio francese degli Angiò. Il romanzo ricco di fatti e personaggi realmente accaduti o esistiti, ci regala l'indimenticabile eroe Giordano De Albellis, intollerante alle ingiustizie, innamorato della sua terra, della libertà e della sua bella Odette. Edizione interamente restaurata a iniziare dallo stesso titolo “Il Vespro Siciliano”.""