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Viaggio nella Grecia antica. Da Oriente a Occidente
Un altro viaggio in forma di dialogo, stavolta nella Grecia antica; ancora uno scandaglio breve e veloce, compiuto, si direbbe, di corsa, ma, attraverso un serrato confronto con le fonti, il più possibile rispettoso della storia. In questo cammino vengono rivisitate le vicende dell'Ellade nei suoi momenti essenziali, i topoi materiali e immaginativi più emblematici, lungo un orizzonte esteso e differenziato che, dall'epicentro della Grecia continentale, finiva con il percorrere l'intera regione mediterranea e alcune aree dell'Asia Minore. Vengono sottolineati allora i contagi materiali e culturali che ebbero maggiore rilievo nella formazione del mondo greco, ricercandone gli effetti nelle arti, nelle lettere e, in senso lato, nell'immaginario, che introduce nelle policrome ambientazioni del mito, di cui vengono scandagliati alcuni elementi fondativi, legati ai cicli naturali e alla fecondità della terra. Si sosta perciò nell'immaginario greco dell'Occidente, animato da forti tensioni dualistiche che tendono a fondere fino al paradosso luce e buio. -
Viaggi in Magna Grecia e dintorni in età antica
Lo spostamento delle poleis verso l'Occidente fu molto oneroso. Probabilmente, nello stesso nome Megále Hellàs, con cui nel II sec. a.C. veniva identificato da Polibio il tessuto dell'Ellade nei territori italici, è testimoniato in maniera implicita il grande sforzo che i coloni dovettero sostenere, nei secoli precedenti, per dominare la natura mossa delle terre e riuscire a convivere con le popolazioni dei luoghi. Essi riuscirono, tuttavia, a dare stabilità alla loro presenza nella nuova terra, restando ancorati al mare, fonte essenziale di sostentamento e base strategica della loro crescita economica e politica, per tanti versi straordinaria. Occuparono capillarmente le coste del Tirreno, dello Ionio e dell'Adriatico dando luogo a una complessa geometria antropica. -
Mirabilia miracoli magia. Retorica e simboli del potere in età tardo antica
Mirabilia, miracoli, magia si fondano sul simbolismo. Nato con la civiltà umana, il simbolo è comunicazione e parola primordiale; ed anche un mezzo per dominare la realtà oltre le umane possibilità. Alle origini dei tatuaggi e della scrittura, simboli e disegni primitivi avevano un potere magico. Il simbolo realizza il potere dell'immagine nella sua forma assoluta. In questo trascendere i limiti umani il simbolo ha un potere sacro, è strumento per catturare e controllare il meraviglioso - cioè tutto quanto sfugge, affascina e terrorizza l'uomo - rientrando esso stesso in quella fenomenologia del meraviglioso che chiamiamo miracolo e magia. Anche quando questo potere sacro è eroso dal corso della storia, il simbolo come comunicazione riconquista spazi che sembravano perduti. -
Lettere dalla Sicilia. Un architetto belga a Palermo 1919-1921
Sicilia, settembre 1929. Un giovane architetto di Bruxelles, Lucien François, sbarca in Sicilia nel porto di Palermo. Ha appena firmato un contratto con la società belga che, oltre a gestire le linee tranviarie che da Palermo portano a Mondello, sta anche edificando l'omonima stazione balneare. Per due anni Lucien e la moglie Lia, pittrice, tengono una fitta corrispondenza con le rispettive famiglie in Belgio. Descrivono quello che vedono in Sicilia, confrontano il costo della vita, assaggiano la gastronomia locale, commentano gli scioperi e l'avvento del fascismo, s'infiammano contro il lavoro infantile nelle miniere di zolfo, raccontano le loro escursioni nell'isola. -
Viaggio a Cartagine. Lungo le rotte di una civiltà, tra scoperte, culture materiali e miti
Ancora un viaggio lungo il Mediterraneo antico, attraverso un dialogo serrato, partendo stavolta dall'Oriente, dalla terra di Canaan, dove i due autori «sostano» un po', alla ricerca dei caratteri del mondo fenicio, per approdare infine a Cartagine, che espande e arricchisce quella civiltà in Occidente. La città nordafricana gode di un'agricoltura florida e di un ricco artigianato ma è dotata, soprattutto, di uno straordinario estro marinaro e mercantile. Dopo avere sparso le proprie basi commerciali in numerose aree del bacino, essa si proietta oltre le Colonne d'Ercole, interloquisce con l'Africa mediterranea e con quella profonda. Per ampliare ulteriormente i propri scambi, punta, dall'Atlantico, lungo le rotte dei metalli, verso le coste della Bretagna, e forse si porta oltre. Nel solco della tradizione fenicia, imprime, contestualmente, svolte importanti nei processi di sviluppo delle tecniche navali. -
Teoderico. Il re barbaro che immaginò l'Italia
Teoderico, re goto in Italia dal 493 al 526, si presenta come una delle figure più forti ed emblematiche dell'Europa tardo-antica. Attraverso la sua vicenda politica egli riesce a rispecchiare la complessità di un'epoca: disordinata, ambigua, travagliata da radicalismi ma percorsa anche da esperienze di convivenza etnica, di pluralità, di compostezza civile, di decoro urbano e di contagio religioso e culturale. Il re barbaro in questo sommovimento politico, sociale e culturale finì con il generare un modello di Stato che ambiva a spendere con lucida determinazione le eredità del passato mentre inaugurava un tipo di convivenza etnica originale: chiuso e tuttavia plurale, segnato da rigidi protocolli identitari ma in grado di generare condivisioni nel concreto delle cose. -
Roma e Cartagine. Due civiltà a confronto
Roma e Cartagine: due città del mondo antico che si contendono l'egemonia del Mediterraneo. Nella prima fase trattano, si accordano sui commerci, cercano di stabilire modi di convivenza con vantaggi reciproci. Poi si dipana una lunga vicenda di conflitti che alla fine vede Roma vincitrice e la città punica umiliata nel 146 a.C. fino alla distruzione. È insomma la vicenda di due civiltà rivali che non mancano tuttavia di similitudini e punti di contatto. Sia l'una sia l'altra coltivano un ethos patriottico, fatto di eroismi civili e militari, ma ognuna lascia una propria impronta nella storia. Cartagine proietta i propri commerci oltre le Colonne d'Ercole, tenta il periplo dell'Africa e punta, dall'Atlantico, verso le coste della Bretagna. Roma conquista gran parte della penisola italica e, già dal Foedus Cassianum, stipulato nel 493 a.C. con i Latini, tesse la propria tela del diritto e delle cittadinanze. -
La malattia della vergogna. Una notte da Venere, il resto della vita con Mercurio
Alla fine del XV secolo entra a pieno titolo nella storia dell'uomo una sconvolgente malattia, la sifilide. Essa segna lo spartiacque che chiude, col tardo Medioevo e il Rinascimento, il mondo antico, per affacciarsi alla età moderna, ma si colora subito di elementi collegati alla condanna morale, rivolta preminentemente alla componente femminile. La mostra, ""La malattia della vergogna. Una notte da Venere, il resto della vita con Mercurio"""", vuole essere, in sostanza, un contributo del Museo delle Civiltà - MuCiv per enucleare i meccanismi antropologici della paura e della riprovazione sociale verso questo tipo di malattie e, contemporaneamente, per sottolineare i continui progressi della scienza medica, da cui bisogna attendere con fiducia le risposte adeguate."" -
Civiltà egee alla scoperta dell'Occidente. Viaggi, esplorazioni, colonizzazioni
Il mare Egeo è stato la culla di fiorenti civiltà come quella minoica, la più antica civiltà urbana dell'Occidente, caratterizzata da una forte componente di estrazione anatolica che da Creta si è irradiata alle terre circostanti, contribuendo alla formazione della civiltà micenea. La proiezione sulle coste egee dell'Asia Minore di Frigi, Lidi, Persiani, eredi delle grandi civiltà anatoliche e orientali ha suscitato l'incontro-scontro con le diverse stirpi greche, Eoli, Ioni, Dori che le abitavano. E da questo crogiolo di etnie, culture e identità statuali si è dipanata una vicenda di viaggi verso l'Occidente che ha influito in maniera determinante nella storia del Mediterraneo antico. -
Storia dei Mediterranei. Etnie, conflitti, scoperte e mutamenti dal 1870 al tempo presente
I Mediterranei nel Novecento, ossia il mondo mediterraneo oltre se stesso. Potrebbe essere questo il fil rouge del terzo tomo, puntato sui grandi mutamenti e su alcuni aspetti emblematici. Lo sfondo è, appunto, quello di un secolo che corre: con l'elettricità, le automobili, le navi corazzate, il volo aereo, le guerre a scenari multipli, gli impieghi dell'energia atomica, i viaggi nello spazio, le telecomunicazioni: dal telefono alla radio, dalle reti televisive all'intelligenza artificiale, fino al web. Le strutture dell'immaginario si dilatano e, sollecitate dalle tecniche, si virtualizzano, sciogliendosi sempre più comunemente nelle logiche algoritmiche della telematica. Ma mentre gli apparati economici e geopolitici, a seguito di tutto ciò, registrano nuove dinamicità su scala planetaria, proiettandosi anche negli spazi orbitali, con l'impiego ormai consueto dei sistemi satellitari, ritornano fenomeni antichi come le grandi migrazioni, con effetti sempre più influenti e problematici. -
I giorni della peste. Il presente tragico e i richiami della storia
Una riflessione di ciò sta avvenendo, fatta passo passo, sui modi in cui si sta evolvendo l'infezione del Covid 19 e i paradigmi di contrasto, ma al lume della storia lunga. Una disamina impietosa delle fratture che sconvolgono i modelli di vita imperanti e che sollecitano alle società odierne, e al mondo industrializzato in particolare, una autoanalisi profonda. Una riflessione in progress, sofferta, lucida, obiettiva, che scandaglia le radici di un dramma forse prevedibile, con un focus particolare sull'Italia e l'Europa, divenuti i focolai principali del contagio. Una esortazione continuata, infine, a cambiare passo, a rivedere i paradigmi operativi, per fuoriuscire dalla catastrofe. -
Le pestilenze nella storia. Esperienze epidemiche tra vita materiale culture e immaginario
Se il presente dipende dal passato, epidemie o pandemie non fanno eccezione. A volte, esse assumono una valenza emblematica e paradigmatica, proprio per la loro ricorrente eccezionalità e parziale imprevedibilità. La storia delle pestilenze coincide con la travagliata transizione da una mitologia provvidenziale, sia pure al negativo, a una concezione previdenziale, la quale tuttavia può mostrare i suoi limiti e perfino rischi all'atto pratico della realizzazione. Malgrado tutto, le pestilenze possono funzionare da cesure storiche, che scandiscono epoche o periodi all'interno di un'epoca ed entro un'area, ridimensionando le fasi del progresso materiale e morale in maniera non necessariamente regressiva; o, almeno, non a lungo termine, salvo apprensioni e fantasie apocalittiche. -
Saggio sulla libertà
Di solito, il ""Saggio sulla libertà"""" di John Stuart Mill è considerato un classico del pensiero politico liberale ottocentesco. Nella prefazione alla presente traduzione si è cercato di mettere in luce come in esso non siano assenti elementi libertari, ancor più che liberali. Ciò, anche nel tentativo di sottrarre il filosofo anglosassone all'angusta cornice «utilitaristica» in cui è stato a lungo incasellato, specialmente nella scia della suggestione esercitata da titolo e contenuti di un'altra sua opera, questa sì intitolata Utilitarismo. Nel Saggio sulla libertà, se Mill cita doverosamente il connazionale Jeremy Bentham, egli mostra di non apprezzare il francese Auguste Comte, padre riconosciuto del Positivismo europeo. Questo può rendere problematica perfino la sua manualistica associazione allo stesso. In effetti l'autore, pur elogiando il «giudizioso utilitarismo di Aristotele», previene ogni eventuale banalizzazione del proprio pensiero, o equivoco sul suo concetto di utilità."" -
Dibattito sulla storia. Il manifesto di Carlo Ruta e la discussione in Europa e oltre
Testi di: Carlo Ruta (storico italiano),Pamela Kyle Crossley (storica statunitense), Peter Burke (storico britannico), Clemente Marconi (archeologo e storico dell'arte italiano), Jean Guilaine (paletnologo e storico francese), Carlo Sini (filosofo italiano), Michael F. Feldkamp (storico tedesco), Vincenzo Guarrasi (geografo italiano), Sébastien Nadot (storico francese), Giuseppe Varnier (epistemologo italiano),Alberto Cazzella (paletnologo italiano), Giorgio Manzi (biologo italiano), Giorgio Chinnici (fisico italiano),Sandra Origone (storica italiana),Luigi Loreto (storico italiano), Roberto Cipriani (sociologo italiano), Simona Marchesini (linguista italiana), Liborio Dibattista (storico della scienza italiano), Salvatore Perri (economista italiano), François Dosse (storico francese). -
Isole vicine. L'arcipelago delle Isole Eolie e le comunità umane nella preistoria mediterranea
La presenza umana si inserisce tardi, solo a partire dal Neolitico, in questo paesaggio nato dai vulcani, difficile da raggiungere poiché il mare condiziona la mobilità, gli spostamenti e il tempo. Il volume ne racconta la preistoria e la protostoria, sulla scorta delle ricerche e degli studi, fondamentali per l'intero Mediterraneo, di Luigi Bernabò Brea e Madeleine Cavalier, condotti nelle Eolie dal 1950 al 2000, e con l'attenzione dovuta al lavoro di altri studiosi, che hanno ampliato notevolmente, soprattutto dal 1990, la bibliografia archeologica dell'arcipelago tirreno. L'Autrice traccia dapprima la storia degli studi e la linea del tempo, raccordando le attività vulcaniche con le fasi culturali delle comunità umane che hanno abitato l'arcipelago, per poi focalizzare, in ordine cronologico, il Neolitico e l'età del Bronzo, dei quali sottolinea gli elementi caratterizzanti delle diverse facies culturali. -
Per gli uomini e per gli dei. Aspetti della bronzistica in Magna Grecia
Con il nome di Magna Grecia, Megale Hellàs, indichiamo i territori dell'Italia meridionale occupati, tra VIII e VII secolo a.C., da quei Greci che, spinti da motivi politici e/o economici, affrontano l'apoikìa, scelgono cioè di andare lontano da casa, per vivere meglio. È un mondo composito, un grande mosaico, dove i Greci, che si stabiliscono sempre lungo le coste, devono rapportarsi con le comunità locali che vivono nell'immediato entroterra, per affermare la propria identità, ma anche per interagire, per conoscere, per meglio sfruttare la nuova realtà territoriale. Quelle che chiamiamo, con un termine ormai superato, fondazioni «coloniali» diventano nel giro di due o tre generazioni città di tutto rispetto, in grado di costruire templi e monumenti, e di ben figurare anche nei grandi santuari panellenici. La produzione artigianale si rivela fin dalle prime fasi di vita di alto livello; è facile pensare che ai contingenti «coloniali» si siano uniti anche ceramisti e fabbri, in grado di portare avanti, nel nuovo mondo, un sapere tecnico che aveva già avuto una lunga sperimentazione. -
Storia dei Mediterranei. Imperi e culture tra terra e mare
Portarsi oltre è la parola d'ordine di questo secondo Annale di Storia dei Mediterranei. I quattro studiosi qui presenti sono impegnati infatti, con i loro saggi, nella ricerca di strumenti interpretativi che possano contribuire ad innovare i profili della ricerca storiografica, metodologici e di contenuto. La storia dei Mediterranei, come il lettore può facilmente rilevare, va oltre se stessa,, ricollocandosi in una dimensione aperta. L'Europa, in particolare, finisce di essere il centro-motore del discorso storico e il modello di riferimento, per essere assunta invece come parte vitale, legittima ma non legittimante, della scena complessiva. Testi di Pamela Kyle Crossley, Clemente Marconi, Juan Carlos Moreno Garcìa, Carlo Ruta. -
Dall'ostracismo ai roghi. Il pregiudizio nella storia
Nel contesto delle mentalità, e dei modi formativi dell'opinione in particolare, il pregiudizio viene inteso comunemente come un modo aprioristico e perciò imperfetto di giudicare persone o cose, privo di una sicura mediazione critico-razionale, slegato da una conoscenza realistica dell'oggetto e tanto rigido da impedire giudizi alternativi. Resta tuttavia un atteggiamento mentale e sociale sfuggente, di difficile definizione, resistente alle condizioni che secondo gli illuministi e altri ambienti del razionalismo moderno avrebbero dovuto porlo decisamente in discussione e sradicarne gli aspetti più deleteri. È quanto emerge, in tutta evidenza, nei tragitti di questa modernità. Nonostante i forti successi dell'istruzione e la diffusione massiccia delle conoscenze scientifiche, su cui più confidavano i philosophes, il pregiudizio ha continuato a riprodursi, aggiornarsi e consolidarsi, con effetti anche imponenti, utilizzando addirittura come grimaldello le risorse che avrebbero dovuto sancirne il crepuscolo: il progresso materiale, le tecniche, le scienze, l'accumulo dei saperi e, si può aggiungere con buoni motivi, le sedimentazioni della morale -
My mini Puglia. Alla scoperta della regione dei trulli, dei castelli e dei due mari
Da Bari a Lecce, dal Gargano a Taranto, un libro illustrato tutto da sfogliare, per compiere un viaggio avventuroso attraverso trulli e chiese bianchissime, feste scoppiettanti e oggetti fatti a mano, leggende di sirene e naufragi, spiagge da sogno e cibi da leccarsi i baffi. La regione viene presentata ai bambini nei suoi aspetti più affascinanti e singolari in 13 capitoli: La natura, Animali e piante, Storia, Leggende e misteri, Bari, Castelli e torri, Borghi, Masserie e trulli, Lecce, Chiese e cripte, Fatto a mano, Facciamo festa!, Tutti a tavola! Con la mappa della Puglia inclusa. Età di lettura: da 10 anni. -
My mini Toscana. Alla scoperta della terra dell'arte, delle torri e di Pinocchio. Cover San Giminiano. Ediz. integrale
Lo sapevi che in Toscana puoi fare il bagno in mare guardando montagne altissime?E che a Pisa non c'è solo la Torre pendente, ma anche un coloratissimo murale di Keith Haring? A Firenze troverai grandi capolavori d'arte, ma solo a Lucca potrai salire in cima a una torre su cui crescono alberi altissimi. Ti sentirai minuscolo sotto le torri di San Gimignano e ti sorprenderà la spada nella roccia vicino all'Abbazia di San Galgano. Dal Parco di Pinocchio a Collodi al Giardino dei Tarocchi a Capalbio, dalla Giostra del Saracino ad Arezzo al Ponte sospeso nel vuoto di Mammiano Basso, la Toscana è un'esperienza imperdibile! Un libro tutto da sfogliare, per compiere un viaggio avventuroso attraverso le più belle città della Toscana, spiagge, campagne e montagne, leggende e misteri, feste scoppiettanti e cibi deliziosi.